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mercoledì 23 ottobre 2019

Arabia Saudita. Scoperti a pregare la Madonna in casa: arrestati e deportati 27 cristiani

E qui da noi, come ben noto, islamici di ogni risma - con inquietanti dosi di irresponsabilità da parte di autorità sia civili che religiose - hanno ponti d'oro!

Erano riuniti in una casa a pregare la Madonna per la festa dell’Assunzione e avevano alcune copie della Bibbia. Due reati gravissimi in Arabia Saudita, che sono costati a 27 cristiani libanesi l’arresto e l’espulsione dal paese. I cristiani sono stati scoperti dalla polizia religiosa, i temuti “Mutawaa”, e sono stati deportati in Libano, secondo la cronaca di Lebanon Syrian News.

GRANDE MOSCHEA. 
In Arabia Saudita vivono circa 125 mila cristiani, quasi tutti (se non tutti) stranieri immigrati nel regno wahabita per lavoro. Poiché l’unica religione autorizzata nel paese è l’islam sunnita, i cristiani formalmente non possono esistere e non possono essere costruite chiese, perché tutta l’Arabia Saudita è considerata una grande moschea. Re Abdullah bin Abdulaziz, morto nel 2015, aveva però permesso ai cristiani di riunirsi per pregare nelle case private.

DUE FAMIGLIE SÌ, TRE NO. 
Ma la polizia religiosa, espressione del “Comitato per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio”, non permette che più di una o al massimo due famiglie si riuniscano per pregare insieme. La motivazione è stata spiegata al Meeting di Rimini dal vicario dell’Arabia Settentrionale Camillo Ballin (intervistato nel numero di Tempi in edicola): «Se sono più di due non possono riunirsi perché vengono considerati come se fossero una chiesa e una chiesa non può essere costruita dentro la grande moschea che è l’Arabia Saudita».

DECINE DI ARRESTI. 
Non è la prima volta che i cristiani vengono arrestati in casa loro. Nel 2012, 35 cristiani di origine etiope sono stati scoperti in una casa di Jeddah mentre pregavano e per questo sono stati rinchiusi in carcere. Nel 2014, un’altra retata in una casa privata ha portato all’arresto di 27 persone, uomini e donne, tutti di nazionalità indiana. In questo nuovo caso, i cristiani libanesi sono stati fortunati, essendo stati subito deportati in Libano.- (@LeoneGrotti - Fonte)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se la chiesa avesse una residua autorevolezza dovrebbe pretendere dalle altre religioni il rispetto dovuto. Questa autorevolezza la chiesa non l'ha, allora si atteggia a mondano/tollerante, come se essere tale fosse più degno che essere santa davanti a Dio.
Le parole ormai si sono consumate tutte. Ora servono fatti. I fedeli si stanno svegliando e questo è quello che il Signore si aspetta da ciascuno di noi, conservare, approfondire, proclamare, con tutto il nostro cuore e con tutta la nostra mente, la nostra Fede in Lui.

Anonimo ha detto...

La chiesa si è stesa a tappetino davanti ai poteri mondani, inutile sperare che recuperi autorevolezza e dignità con costoro, per quanto riguarda l'articolo, chi ha fatto la spia?Giuda iscariota in crescita esponenziale in ogni parte del mondo..........

Anonimo ha detto...

La stretta ortodossia islamica dove viene custodita e curata al massimo grado? A La Mecca.
La stretta ortodossia ebraica dove viene custodita e curata al massimo grado? A Gerusalemme.
La stretta ortodossia cattolica dove viene custodita e curata al massimo grado? Nessuno più lo sa.