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domenica 27 ottobre 2019

Una giovane cattolica pakistana sulle inquietanti vicende degli idoli amazzonici a Roma

Testimonianza di Zarish Neno, una giovane cattolica pakistana che vive in Italia. Ha studiato economia a Londra e Scienze religiose in Italia. Infatti, parla molto bene l’italiano e come si vede facilmente dai profili Facebook, Instagram, Twitter e dal blog che ha recentemente aperto, è presente sui social dove porta avanti battaglie molto importanti. Prima fra tutte il Jeremiah Education Centre e dei suoi bambini, a Lahore, di cui è fondatrice e presidente.

L'obbrobrio della Traspontina
Da ieri ad oggi, ho letto molto sull'argomento delle statue che sono state gettate nel Tevere pochi giorni fa. Dal "perdono" chiesto da Papa Francesco ai commenti degli amici di Facebook sull'argomento, agli articoli scritti a favore e non. 
Ho letto i tweet dei sacerdoti che hanno fatto di tutto per difendere queste statue e persino molti cattolici che hanno pubblicato molti post di Facebook sull'argomento per spiegare perché trovano queste statue innocue. Mi fa molto male vedere questa situazione e voglio spiegare perché. 
Vengo da un paese in cui noi cristiani siamo solo l'1% della popolazione totale. Riesci a immaginarlo? E quell'1% è sempre a rischio di riduzione a un numero ancora inferiore di cristiani a causa della persecuzione che ci circonda. Vengo da un posto dove ogni cristiano è pronto a morire per la sua fede. 
Non penseremmo nemmeno una volta tanto meno due volte per dare la vita per ciò in cui crediamo. Insegniamo persino ai nostri bambini lo stesso amore per la nostra fede. Insegniamo loro a essere pronti a morire perché rischiano di morire con le loro famiglie mentre stanno alla messa. 
Riesci a immaginare una cosa di genere? Ho dovuto dire alla mia sorellina e non una volta mi ha mai detto "PERCHÉ DEVO MORIRE?" E questo è il motivo per cui provo un dolore estremo quando vedo queste modifiche apportate alla fede cattolica o vedo i fedeli (che hanno solo sentito parlare di persecuzioni nelle notizie e non ne hanno mai fatto esperienza) difendendole. 
Proprio come qualsiasi altro martire o santo morto per difendere la propria fede si sentirebbe in paradiso. Mi sento arrabbiata (anche se non voglio sentirlo) quando la gente dice a me e agli altri di "Di stare calmi. Pregate. Abbiate fede nel Santo Padre. Non parlate. Taci. Non commentate. Non alzate la vostra voce." 
Pensate che non ci proviamo? Ma voglio sapere, fino a che punto? Ho visto più notizie su queste statue che notizie sui cristiani che muoiono in numero nel mondo. Sentiamo solo una notizia su di loro e basta. Poi non si sente più nulla. 
Non dirmi per favore che il Santo Padre alza la voce per i cristiani perseguitati, perché posso vedere con i miei occhi la differenza tra gli sforzi fatti per gli altri e gli sforzi fatti per i cristiani perseguitati. C'è una differenza ENORME. 
Viene fatto ogni sforzo per dialogare, per non ferire il popolo amazzonico, per promuovere la Pachamama e ogni sforzo fatto per trovare questi idoli. Non ho visto lo stesso sforzo o entusiasmo per altre questioni molto più importanti del mondo. 
Solo per citare un semplice esempio, dove sono tutti i nostri sforzi per proteggere la vita dei bambini innocenti nel grembo materno? Possiamo proteggere e difendere la dea della fertilità, ma a che serve essere fertili, quando le donne alla fine distruggeranno ciò che è dentro l'utero. 
Poi se parliamo del dialogo e pace, voglio proprio sapere che cosa pensate esattamente che siano entrambi? La pace si ottiene promuovendo valori morali, etici e religiosi, che nessuno prova più.
Stare seduti attorno a un tavolo, firmare accordi, parlare di pace e poi stringere la mano e tornare a casa non è un modo di dialogare per la pace o la promozione della pace. 
Nel corso degli anni, tutti i dialoghi fatti per la pace nel mondo, che frutto hanno portato? C'è più guerra, più depressione, più crimini, più odio tra le religioni, più persecuzioni, più violenza, più intolleranza, ecc. 
Allora dimmi, dov'è il frutto di tutto questo cosiddetto dialogo della fraternità umana. Abbiamo dimenticato di essere umani per cominciare e poi parliamo di umanità. 
Posso continuare a scrivere avanti ma so che non serve a niente, ma sono testarda quanto la fede dentro di me. Continuerò a dire la mia parte e farò ciò che posso finché Dio mi permette. Ma ora non mi aspetto nulla da quelli che continuano a prenderci in giro. (Zarish Neno)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sante!

Anonimo ha detto...

Il papa è un venduto! O meglio, si è venduto la Chiesa ai suoi nemici!

mic ha detto...

La Chiesa è e resta la Chiesa, Una Santa, corpo mistico di Cristo Signore.
Il papa ha tradito il suo mandato e la sua funzione. Ed è una cosa inaudita!
Chi gli va dietro tradisce nostro Signore. A noi non resta che pregare e ammonire. E attendiamo le reazioni di chi ne ha autorità.

Anonimo ha detto...

Bergoglio è eretico e sempre molte più persone se ne stanno accorgendo...ma in ogni caso NELLA "CHIESA BERGOGLIANA" NON CI PUO' ESSERE ALCUN PROBLEMA A DIRE CIO': HA DETTO LUI CHE OGNUNO DEVE SEGUIRE LA PROPRIA COSCIENZA ED IL PROPRIO CONCETTO DI BENE E DI MALE, QUINDI CHE MALE C'E' A DARE DELL'ERETICO A BERGOGLIO SE LA NOSTRA COSCIENZA CE LO CHIEDE?
SE QUELLA SUA FRASE FOSSE SBAGLIATA (e lo è!) ALLORA è LECITO E DOVEROSO DIRE CHE è UN ERETICO MA SE FOSSE GIUSTA ALLORA, SEGUENDO LA NOSTRA COSCIENZA, DOBBIAMO DIRE CHE è ERETICO: TERTIUM NON DATUR.
In ogni caso è molto triste che nessun prelato si rechi a Roma a denunciare personalmente l'abominio che si è consumato e che forse sta per consumarsi in forma anche peggiore proprio in San Pietro!
Che la resistenza anti-idolatrica possa venire identificata (dai media laicisti e da quelli bergogliani) con quell'eretico di Don Minutella è assolutamente grottesco!

Anonimo ha detto...

"Si sente la necessità di formare una nuova chiesa, che attacca i valori della “vecchia” Chiesa, e li sostituisce. Una chiesa dal volto amazzonico pianificata in Germania costituirebbe il risultato perfetto di questo “ressentiment”; sarebbe infatti una chiesa che, anziché affermare quanto la Chiesa ha ricevuto una volta per tutte da Cristo, viene forgiata da gruppi di persone che pensano allo stesso modo e ritengono di dover introdurre nella Chiesa delle novità; costoro, resi ciechi dal proprio attivismo, disprezzano i buoni frutti della tradizione".

Anonimo ha detto...

@ mic. Carissima, ciò che hai scritto alle 07:59 segna un punto di svolta, poiché contiene le seguenti due verità: da un lato che la Chiesa è Una, Santa, Corpo mistico del Signore; dall'altro che il papa ha tradito il suo mandato e la sua funzione. Subito dopo specifici che il tradimento riguarda Cristo. Bisogna però tirare le conclusioni. Il catechismo ci insegna che chi tradisce Cristo (abbiamo tutti sotto gli occhi gli esempi concreti di eresia e apostasia in parole ed opere, senza bisogno di alcuna formalità: sarebbe un pretesto ipocrita) è fuori dalla Chiesa. Dunque, poiché non è possibile separare il Capo dal Corpo, il Bergoglio è fuori dalla Chiesa dei veri credenti e se noi vogliamo stare in quella vera per non tradire Cristo dobbiamo uscire da quella falsa. Non fasciamoci la testa al pensiero di cosa succederà dopo. La Sposa è dello Sposo: deve solo rimanere fedele; al resto e al come ci penserà Lui.
TEOFILATTO

mic ha detto...

Se lo dice il catechismo e la Chiesa millenaria, chi sono io per giudicare?
Solo che noi non siamo mai entrati nella falsa Chiesa nel senso che non abbiamo mai aderito a parole e atti degli apostati.
Quindi non dobbiamo uscire da nulla. Hic manebimus optime

Anonimo ha detto...

@ mic. Benissimo: allora che ne escano gli altri. La Chiesa è l'ovile di Cristo: chi non vi entra attraverso la porta, che è Cristo Verità, Via e Vita, è un ladro o un brigante. Nella stessa casa non vi è posto per Cristo e Belial. Se la casa legittima è occupata da estranei, quelli vanno denunciati e sbattuti fuori, altrimenti con Sant'Atanasio (che non aveva i muri, ma la vera fede), la casa stessa si trasferisce nel deserto e si lasciano agli usurpatori i nudi muri, vuoti della gloria di Dio che li ha abbandonati (cfr. Ezechiele 10,18-19; 11,22-23; Apocalisse 12, 14).
TEOFILATTO

Unknown ha detto...

Vero purtroppo, ci sono cristiani di prima fila e di ultima, e questo non va bene

Silente ha detto...

Sinceramente d'accordo con Mic: "Quindi non dobbiamo uscire da nulla. Hic manebimus optime". Impeccabile. Però, come facciamo a buttare fuori gli altri, a partire da uno in particolare?
Silente

Anonimo ha detto...


Se Bergoglio è oggettivamente fuori dalla Chiesa per la sua apostasia

ne consegue che noi, rimasti fedeli al dogma, siamo e restiamo dentro
la Chiesa. Appunto: hic manebimus optime.

Non è B. formalmente fuori
perchè ciò potrebbe avvenire solo con una deposizione formale per
eresia/apostasia. Formalmente, qui nel senso di una forma richiesta da
una determinata procedura, inevitabile trattandosi di un papa. La
quale procedura però non c'è perché i teologi hanno pensato bene
di non affrontare un problema del genere, fidando sul fatto che
l'eventualità di un papa eretico non si sarebbe presentata.
Mancanza di audacia intellettuale che ora stiamo duramente pagando.
Ciò non toglie tuttavia che sia lecito considerare Bergoglio in
situazione di scisma virtuale, assieme a tutti i prelati che ne
condividono l'impostazione eretico-apostatica. In situazione di
scisma virtuale perché eretico e apostata. Moralmente delegittimato
non ancora giuridicamente, per il motivo detto sopra.
La soluzione a questa situazione potrebbe aversi, a mio avviso,
imponendo a Bergoglio di dimettersi, grazie a una vasto movimento
di opinione pubblica cattolica. Impegnamoci in questo senso,
invece di speculare inutilmente su soluzioni sedevacantiste.
Per il momento la contestazione ai disastri provocati da Bergoglio
è ancora minoritaria. Ma separarsi dalla Chiesa ufficiale sarebbe
illogico e sbagliato: sono i neomodernisti che si sono (per ora solo)
virtualmente separati, non noi. Loro sono moralmente fuori, noi
sempre dentro la Chiesa. Invitiamoli a formalizzare la loro nuova
"chiesa amazzonica", una setta ispirata da Satana, che non ha
nulla a che vedere con la Chiesa cattolica.
PP

anelante ha detto...

Veramente lessi che l'ipotesi del papa eretico è stata posta ed anche dichiarato decaduto ipso facto da solo e che va cacciato,se manco le bolle papali vengono tenute valide però siamo mal messi a voler considerare solo una serie di teologi e non gli altri ..perché?

Anonimo ha detto...


L'ipotesi del papa eretico è stata posta..

E' stata appunto posta dalla dottrina dei teologi, con opinioni divergenti, ma non è dottrina della Chiesa. Quali bolle, poi, autorizzerebbero a cacciare un papa eretico?

Finché il diritto canonico valeva come Corpo di norme e consuetudini di disparata origine, valeva in esso il principio racchiuso nella famosa sentenza di Graziano, "che il papa non può essere giudicato da alcuno, a meno che non devii dalla fede". IL principio qui racchiuso si basava su due accenni in tal senso di due papi, uno era Gregorio Magno e l'altro al momento non lo ricordo (sto citando a memoria). Gregorio Magno aveva detto che i fedeli devono sopportare i cattivi pastori, a meno che non sgarrino nella fede (non aveva detto ovviamente "sgarrino" ma quello era il senso).
Nel 1917, con il Codice di Diritto Canonico (il piàno-benedettino), è stato riaffermato il concetto che il papa non può essere giudicato da alcuno, è però caduto l'inciso "nisi a fide devius", a meno che non devii dalla fede, non insegni cioè eresie. Il Codice del 17 dice infatti lapidariamente al c. 1556 : "Prima Sedes a nemine iudicatur". Per chi non ha studiato il latino: "La Prima Sede non è giudicata da nessuno" ossia il Papa non può essere sottoposto a giudizio. Domanda: dobbiamo allora ritenere abrogato l'inciso "nisi a fide devius"?
Non si dovrebbe aprire la discussione su questo punto, data la situazione odierna? Anche tra quelli che si oppongono a Bergoglio, la maggioranza non vuole saperne della possibilità di un giudizio del Papa e ritiene abrogata la norma, l'inciso di cui sopra.
Però mi chiedo: il principio che il Papa possa essere giudicato se professa eresie manifeste o compie atti apostatici ovvi, non è forse da ritenersi un principio generale del diritto canonico? Se così non fosse, allora la Chiesa sarebbe senza difesa contro un Papa manifestamente eretico. I principi generali di un ordinamento possono mutare in tutto o in parte, nell'ambito dell'evoluzione storica di un dato ordinamento giuridico. Ma non mi sembra possibile che il prinicipio generale di cui sopra, da considerarsi essenziale al diritto della Chiesa, possa esser modificato o addirittura abrogato. Anche se inespresso, dovrebbe pertanto rienersi ancora valido e applicabile.
Però questa è solo la mia opinione personale. Se è sbagliata, perché lo è? Ma non credo che, nonostante l'abisso nel quale stiamo cadendo, ci sia il desiderio di aprire una discussione su questo punto, da parte dei competenti (e sicuramente più competenti di me in materia).
PP

Anonimo ha detto...

Non credo che nessuno dei cardinaloni e dei vescovoni del cerchio magico di BJM si spingerà a mordere la mano che ha dato loro il'posto fisso'a vita. Forse solo una sollevazione di popolo lo convincerà a cambiare aria. Il biglietto aereo per Buenos Aires in classe turistica costa 19 euro,così ho visto su Ask,facciamo una colletta,un centesimo a persona, e glielo regaliamo per..subito! Oppure tutti insieme andiamo a chiedere un fido allo IOR.