Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 11 aprile 2024

Jihadismo e “squilibrio mentale”: la costruzione di una menzogna di Stato

Il contenuto dell'articolo che segue coincide con quanto riscontrabile da anni in tutta Europa. Indice degli articoli sul filo-islamismo.
L'Islam e gli squilibrati mentali, ovvero la fabbrica della menzogna 


In un articolo pubblicato su Valeurs Actuelles, Jean Messiha, noto esponente politico, ripercorre l'attacco alla Gare de Lyon (la più nota stazione ferroviaria di Parigi, ndr) del 3 febbraio. L'aggressore ha improvvisamente estratto un coltello e un martello e ha accoltellato un passante.

Altre persone sono rimaste ferite in un secondo momento.

“L'individuo è stato arrestato poco dopo", ha spiegato Messiha. “Abbiamo subito appreso che aveva 32 anni, che era originario del Mali e che aveva un permesso di soggiorno italiano. Entro un'ora dal suo arresto, ci è stato detto che era squilibrato e che soffriva di problemi psichiatrici. Insomma, un pazzo”. Il verdetto è stato emesso!
"Perché questa smania di ripulire il nome di un criminale che ha quasi stroncato delle vite innocenti senza motivo?”.

Come se non bastasse, "per quanto incredibile possa sembrare, la fonte dell'informazione sul presunto squilibrio dell'aggressore è... l'aggressore stesso! (...) Adesso i pazzi ammettono spontaneamente di essere pazzi? È una cosa nuova, appena uscita. Qualsiasi psichiatra vi dirà che esiste un principio immutabile in psichiatria: un pazzo non sa mai di esserlo. Infatti, una delle caratteristiche principali della follia è la sua incapacità di diagnosticarsi come tale", sottolinea giustamente.

"Considerare i nostri nemici pazzi, squilibrati o affetti da disturbi psichiatrici è nel migliore dei casi un disprezzo pretenzioso e una cecità militante, e nel peggiore una manipolazione mediatica volta ad addormentare l'opinione pubblica affinché non si renda conto del pericolo che corre", denuncia Messiha.

"I nostri nemici non sono squilibrati, ignoranti o pazzi, non lo sono in alcun modo, salvo rare eccezioni. Soprattutto quando dicono di essere loro stessi pazzi, in una forma poco velata di taqqiya1. (...) Tale irresponsabilità viene dichiarata dopo una lunga valutazione da parte di diversi medici nel corso di diversi giorni o addirittura settimane. In altre parole, la pazzia non può essere decretata, tanto meno autodecretata. Deve essere riconosciuta da un gruppo di professionisti esperti”.

“Tuttavia, nulla di tutto ciò è stato fatto per l'aggressore maliano alla Gare de Lyon, il che non ha impedito che la teoria dello squilibrio psichiatrico si diffondesse a macchia d'olio fino a finire sulle prime pagine di tutti i giornali", si rammarica Jean Messiha.

“Come è possibile, e chi può ingoiare un'informazione così rapida, perentoria, gratuita e definitiva da essere di per sé un'ammissione di menzogna?”.

"La verità - e sarà molto difficile da ascoltare per il sistema progressista di sinistra - è che questo individuo è un immigrato illegale, un musulmano radicalizzato e, in fin dei conti, un terrorista islamico che ha cercato di uccidere in nome dell'Islam", ha affermato.

"Potremmo moltiplicare gli esempi di tutti questi squilibrati che giornalisti di sinistra e politici progressisti, travestiti da psichiatri da fiera, ci hanno spontaneamente venduto come tali e che, con il progredire delle indagini, sono apparsi per quello che erano in realtà: musulmani radicalizzati e terroristi islamici".

Jean Messiha deplora: "Ogni volta che viene commesso un attentato, la prima cosa che viene in mente è uno squilibrato: la tecnica è collaudata: giorno dopo giorno, una notizia si rincorre all'altra, e solo ciò che viene ribadito nelle ore successive agli attentati sarà ricordato dall'opinione pubblica. La verità, che arriverà giorni o addirittura settimane dopo, non interesserà più a molti. Dormite, dormite, brava gente".

Nell'ultima parte del suo articolo, Messiha si chiede: "Perché mai, quando si parla di immigrati o di musulmani, il sistema mediatico-politico si trasforma in una vera e propria fabbrica di bugie, per di più su scala industriale, vista l'abbondanza di esempi?”.

“E perché la verità è così terrificante per l'ideologia progressista di sinistra?”

"Perché è quello che rende possibile questi crimini e attacchi contro la Francia e il popolo francese, promuovendo fanaticamente la loro invasione e islamizzazione con ogni mezzo possibile", ha affermato con forza.
Guillaume Gattermann 

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1. Indica la possibilità di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l'adesione a un gruppo religioso, e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica per sfuggire a una persecuzione o a un pericolo grave e imminente contro sé stessi a causa della propria fede.
Fonte: Avenir de la Culture, 28 Febbraio 2024. Traduzione a cura di T.F.P. – Italia.

9 commenti:

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Un pazzo... un altro, volete dire?
Quando ci furono quelle serie di attentati (uno anche in Italia) verso il 2015, tutti gli attentatori furono bollati come pazzi.
E no, a questi non va fatta la "perizia di favore", quella c'è solo nel diritto canonico (postuma positiva per i suicidi, ma è possibile anche negativa per smentire patologie come quelle, spesso pretestuose, tirate fuori dagli ospedali militari italiani ai tempi della leva).
Un sospetto a uno dei miei soci era venuto con quegli altri attentati jihadisti: che questa "perizia di favore islamica" sia fatta perchè... da dove arriva gran parte del petrolio? Un sospetto un po' maligno ma (per ora) sempre un sospetto.

Anonimo ha detto...


Il y a une question — pourtant essentielle — que M. Guillaume Gattermann devrait poser, et qu'il ne pose pas : Qui — je dis bien "Qui" — promeut "fanaticamente la loro invasione e islamizzazione con ogni mezzo possibile" ? Oui, qui ? Il me sembler que poser la question c'est déjà y répondre, du moins si l'on est honnête.

Prenons le problème sous un autre angle ; transportons-nous en Cisjordanie : Qui — je dis bien "Qui" — colonise illégalement, depuis 75 ans, les terres appartenant, depuis la nuit des temps, aux Palestiniens ?

Qu'un de ces malheureux, dépossédé de ses terres ancestrales, contre toute justice, nourrisse un sentiment bien naturel de vengeance et décide de s'armer d'un couteau ou d'une kalachnikof, et le voilà traité de "terroriste" ! Ben voyons !

Mais je reviens à ma question du début : Qui favorise, par tous les moyens possibles, et pourquoi, l'immigration de populations musulmanes en Europe, avec tous les risques que cela comporte ?

Les juifs (banquiers, hommes d'affaires, idéologues, etc.) n'y ont-ils aucune part ?

Un islamico senza problemi psichici ha detto...

Al Khwarizmi — il padre dell' Algebra

«Un giorno chiesero al grande matematico persiano Al-Khawarizmi sul valore dell'essere umano, così rispose: se ha Etica, allora il suo valore è 1. Se in più è intelligente, aggiungete uno zero e il suo valore sarà 10. Se è ricco, aggiungete un altro zero e il suo valore sarà 100. Se, oltre tutto ciò è una bella persona, aggiungete un altro zero e il suo valore sarà 1000. Però se perde l'uno, che corrisponde all'Etica, perderà tutto il suo valore perché gli rimarranno solo gli zeri.»

(Aforisma su Al-Khawarizmi, grande matematico persiano vissuto tra VIII e IX sec d.C.
Le traduzioni dei suoi libri introdussero il concetto dello zero nella matematica occidentale)

Anonimo ha detto...

Ieri è giunta l'attesa risposta iraniana al bombardamento israeliano del consolato iraniano di Damasco, che aveva ucciso tra gli altri il generale Haj Zahedi.

L'Iran ha effettuato un attacco simultaneo con droni e missili in modo da saturare la poderosa difesa antiaerea israeliana. Missili hanno colpito due basi militari israeliane (monte Hermon e Novatim). Oggi l'autorità iraniana rivendica quei due obiettivi come primari, ma è abbastanza ovvio come questa rivendicazione abbia semplicemente la funzione di far coincidere gli obiettivi raggiunti di fatto con le intenzioni effettive (che non conosciamo), per poter dire che il successo è stato completo.

Al di là di queste schermaglie, gli obiettivi sono stati scelti intenzionalmente tra le basi militari israeliane, tralasciando i civili, in modo da poter considerare con questa risposta chiuso l'incidente aperto con l'attacco a Damasco, nel nome della proporzionalità.

Gli USA, sotto elezioni, non hanno nessuna intenzione di lasciarsi coinvolgere in un conflitto diretto con l'Iran, che li esporrebbe sull'ennesimo fronte simultaneo in termini di un sempre più complicato sostegno militare (Ucraina, Taiwan, Siria, ecc.). Biden ha già fatto sapere che, pur sostenendo come sempre Israele, non desidera un'ulteriore escalation.

La dirigenza iraniana, attraverso la voce del generale Mohammad Bagheri ha affermato, dal canto suo, che con questa risposta considera l'incidente chiuso, ma che si riserva di replicare in forma amplificata in caso di un nuovo attacco israeliano.

La palla è dunque ora nelle mani del governo israeliano, che può decidere o di minimizzare l'accaduto, sostenendo che i danni ricevuti sono irrilevanti e che nessuna replica è necessaria, o, al contrario, agitando lo spettro del primo attacco diretto sul proprio territorio, può preparare un contrattacco.

Un nuovo attacco israeliano obbligherebbe l'Iran a una risposta all'altezza delle promesse, avviando quella temuta escalation che non può che sfociare in una devastante guerra regionale (in una regione già sull'orlo di una crisi di nervi a causa del massacro di civili palestinesi avvenuto negli scorsi mesi e ancora in corso).

Purtroppo tutto lascia credere che Israele seguirà proprio questa strada, sia perché l'intento di innescare un'escalation sembra essere stato trasparente sin dall'inizio (l'attacco al consolato iraniano non aveva nessuna funzione strategica sul piano militare, ma solo il senso di una violazione così manifesta da obbligare una risposta), sia perché le sorti interne di Nethanyahu dipendono da quanto può prolungare il conflitto e quanto può fidelizzare il fronte interno intorno alle esigenze di difesa.

La prospettiva di una guerra regionale, oltre ad aprire scenari potenzialmente apocalittici sul piano strettamente militare, provocherebbe un'ulteriore crisi dei traffici lungo le direttrici del canale di Suez e dei canali di scambio di materie prime tra Europa e Asia (cosa che gli USA potrebbero gradire).

L'Europa, sempre più genuflessa agli USA, passiva e ridotta al ruolo di interprete di veline atlantiche, prepara ai propri popoli un futuro di stenti.
Andrea Zhok

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Prof. Zhok? Quale onore per questo sito!
Era chiaro che l'Iran volesse compiere un'azione puramente dimostrativa (non ho nessuna autorità, ma sarebbe stata sicuramente più spiazzante ancora compierla con missili disarmati).
Finora per quale motivo Israele non aveva, e tuttora non ha, attaccato l'Iran? Alcuni a mezza voce dicono che l'Iran "la bomba" ce l'abbia già, forse non l'ha ancora messa assieme.
Quand'ero all'Università (1992-1996), avevo potuto parlare sia con studenti che con ricercatori e docenti di Scienze Politiche e parlando proprio dell'Iran mi avevano spiegato che era meno pericoloso di altre nazioni islamiche perchè quello iraniano è un Islam radicale, intollerante, integralista ma anche nazionalista. Di preciso non ricordo tanto, essendo conversazioni in ore libere, ma questo sì. Infatti l'attacco lo ha compiuto l'Iran come tale, non si è nemmeno scomodato a invocare la religione. Che quelle persone avessero visto giusto?

Anonimo ha detto...

L'attacco è stato poco più che irrilevante, nessuno è morto, ma troveranno la scusa per attaccare a loro volta, gli USA hanno altro cui pensare, in Australia c'è stato un attentato, 'forse' da parte di un terrorista, steso da una poliziotta e amen, in UK un Afghano arrestato per atti osceni in luogo pubblico, non solo non è stato condannato, ma il giudice ha ritenuto opportuno rilasciarlo e dotarlo di protezione speciale, in quanto, come clandestino, in caso di rimpatrio sarebbe stato condannato dalla sharia del suo paese di origine, molto meno tollerante dell'Occidente.......dunque si parlava di pazzie varie, mi sa che l'Europa tutta non stia messa molto bene.

Anonimo ha detto...


L'attacco è stato poco più che irrilevante solo perché il sistema difensivo antimissile e antidrone israeliano (tecnologia americana integrata dagli israeliani) ha ancora una volta funzionato
egregiamente, a quanto se ne sa.
Il consolato iraniano a Beirut era probabilmente una centrale organizzativa per i terroristi, sia di Hezbollah che di Hamas.
Che l'Iran appoggi in modo massiccio entrambe le organizzazioni è un fatto notorio. E che la Russia sia attualmente fortememte legata all'Iran, è pure noto.
Con questo non dico che gli israeliani abbiano fatto bene ad attaccarlo.
Bisogna però raccontarla tutta.
Resta il mistero di un attacco terroristico così devastante per Israele come quello effettuato da Hamas il 7 ottobre scorso.
Com'è che i complottisti in servizio permanente non si sforzano in questo caso a fare ipotesi? Chi può aver suggerito ai terroristi un attacco del genere, che sembrava fatto apposta per scatenare la risposta violenta che c'è puntualmente stata e allargare il fronte della guerra al Medio Oriente?

Anonimo ha detto...

C'è una vignetta araba dove Iran e Israele sono rappresentati come due fidanzatini che si scambiano SMS . Entrambi i Paesi si avvisano prima di “colpire” “Avvisami prima del bombardamento, così possiamo stare attenti”; “Va bene amore se rispondiamo con i droni”?; “I nostri razzi arrivano alle 14, fai attenzione”.

Eventi da Conegliano Veneto ha detto...

Il parroco durante i battesimi: «I musulmani saranno la maggioranza» Solo due bambini battezzati domenica scorsa, 14 aprile, durante la messa domenicale celebrata da don Mauro Gazzelli. A settembre in paese ci sarà solo una classe prima elementare che inizierà le lezioni, composta in gran parte da bambini italiani di seconda generazione.