Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 27 novembre 2025

27 Novembre - Supplica alla Madonna del miracolo

 27 Novembre - Festa della Madonna del miracolo

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
Amen

Supplica alla Madonna del Miracolo 
Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.
Roma, S.Andrea delle Fratte,  
luogo della conversione di Ratisbonne
e delle Medaglie miracolose
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono, in particolare per i peccatori e per coloro che ti sono raccomandati.

Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono, in particolare per i peccatori e per coloro che ti sono raccomandati.

Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia.  Salve Regina
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono, in particolare per i peccatori e per coloro che ti sono raccomandati.

* * *
Completiamo con queste altre invocazioni

O Vergine Santissima del Miracolo, Madre e Regina di misericordia, prostrati dinanzi alla tua immagine, noi ci affidiamo totalmente alla tua amorosa e potente tutela. Conserva viva e pura in noi quella luce che il tuo Figlio divino riportò sopra la terra; quella luce che è la sorgente della vita spirituale e morale, la luce della fede. Tu, che ti degnasti miracolosamente apparire, per illuminare con questa luce di fede lo spirito dell’ebreo Ratisbonne, rinnova questo prodigio per tanti infelici nostri fratelli che vivono nella miscredenza o nell’indifferenza. Illuminaci, o Maria, coi tuoi splendori; che ci aprano alle verità salvifiche e ci facciano vivere costantemente da figli della luce. Ave Maria ...

O Santa Madre di Dio, le tue mani benedette, che versarono tanta copia di grazie nell’animo fortunato dell’ebreo, sono pure il tramite prezioso per il quale si diffonde su di noi la grazia, che ridesta nei nostri cuori, inariditi dalla colpa, l'ardente attesa e la speranza della visione divina. A te, dunque, noi ricorriamo in tutte le necessità, per noi, per le nostre famiglie, per la nostra Patria e per il mondo intero: da te ci aspettiamo di ottenere dal Signore il perdono di tutte le nostre colpe, l’aiuto necessario a sorreggere le nostre debolezze, per non ritornare più sulle vie del peccato. Per tua intercessione, o Madre divina, si mutò il cuore indurito del Ratisbonne; si rinnovi anche il nostro, e fa’ che non abbia altri palpiti, che per la virtù, altre aspirazioni che per il cielo! Ave Maria ...

O Madre di amore e Regina amabilissima, fosti tu che ottenesti i raggi della grazia alla mente e al cuore del Ratisbonne, ed accendesti nel suo animo smarrito nella colpa, la fiamma di quell’amore celeste, che tanto lo elevò e lo nobilitò: tu pure purifica e infiamma di amore celeste i nostri cuori. Sì, o Maria, l’amore tuo e del tuo Figlio splenda sempre nella nostra vita, suoni sulle nostre labbra, e ci renda degni del tuo sguardo e del tuo sorriso materno. Questo amore, o Benedetta, ci affratelli tutti in Gesù Cristo, unifichi le nostre menti e i nostri cuori, ci renda tutti fecondamente operosi per l’eterna salvezza, ci conduca a godere con te le gioie del Paradiso. Ave Maria ...

Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è inteso mai al mondo, che alcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto il tuo patrocinio e sia stato da te abbandonato. Animato da una tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a te vengo e peccatore come sono, mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà. Non volere, o Madre del Divin Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma benigna ascoltale ed esaudiscile. Amen.
O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te e specialmente per coloro che Ti sono raccomandati.
Salve Regina

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella certezza che una chiesa non più chiesa non sia più chiesa di Gesù Cristo chiedo la purificazione totale della chiesa, perché così com'è non solo non serve a nessuno ma, distorce confonde porta alla perdizione tutte le anime. Mentre la Chiesa purificata dalle eresie di sempre è di massimo aiuto spirituale / vitale per il singolo, per la famiglia, per la comunità di paese, di città, dello Stato e di ogni popolo.
Grazie Regina!

Anonimo ha detto...

"Camminavo nella chiesa, quando mi sentii preso da un gran turbamento che non so esprimere a parole. Parve che mi calasse innanzi come un velo; tutta la chiesa si oscurò, tranne una sola cappella che raggiava di vivissimo splendore, e vidi sull’altare starsi in piedi viva, grande, maestosa, bellissima, piena di misericordia la Beatissima Vergine Maria, somigliante nel portamento e nell’atteggiamento alla immagine impressa sul diritto della medaglia miracolosa della Concezione. A tal vista io caddi in ginocchio là dov’ero. Più volte tentai con sforzo di alzare gli occhi verso la Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li fece presto abbassare: ciò però non impediva ch’io avessi evidenza di quella apparizione. Potei a stento fissare lo sguardo nelle mani di Maria, e vidi in esse l’espressione del perdono e
della misericordia. Alla presenza della Santissima Vergine, sebbene non mi dicesse parola, io compresi a fondo l’orrore dello stato in cui ero, la bellezza della religione cattolica, in una parola io capii tutto."

Alphonse de Ratisbonne

Anonimo ha detto...

Speriamo che il cardinal Fernandez e compagni non dispongano l'eliminazione di questa festa che tanto dispiace ai fratelli separati! E guai a dire eretici come una volta, perché se lo facciamo diventiamo noi gli unici eretici della neochiesa!!!

Anonimo ha detto...

Solennità molto importante quella di oggi..Maria SS.ma protegge i Suoi figli, queli che si affidano a Lei con amore e fiducia filiale, rispettandoLa ed onorandoLa. Purtroppo oggi proprio i Suoi figli prefiletti, i sacerdoti cattolici, La stanno offendendo e denigrando per compiacere eretici, massoni e satanisti di ogni risma....veramente angoscioso vedere a quale livello si sono ridotti i consacrati, sono le prime vittime del demonio; conquistati i pastori, il diavolo sa di aver via libera sul gregge. Ma grazie a Dio la nostra Madre Celeste, l' Immacolata, Corredentrice, Mediatrice e Avvocata nostra non ci abbandona, con buona pace di Tucho Fernandez e dello stesso papa Prevost ( che Dio li illumini!).LJC . Catholicus

Anonimo ha detto...

Era una di quelle mattine limpide, in cui Napoli sembra più una promessa che una città. Avevo dato appuntamento a una lettrice per consegnarle una copia del mio ultimo libro RaccontAmi Napoli. Lo faccio spesso: mi piace guardare negli occhi chi legge le mie parole, ricordarmi che questo mestiere esiste soltanto perché qualcuno, da qualche parte, trova un frammento di sé dentro ciò che scrivo. Ci incontrammo in un caffè tranquillo, lontano dalle mode e dai rumori. Lei arrivò con passo sicuro, un cappotto color tortora e uno sguardo che tradiva anni di studio e una vita che non aveva rinunciato alla gentilezza. Mi porse la mano con un sorriso leggermente timido.
«Grazie per il tempo» disse. «So che sei sempre pieno di impegni».
«Per un lettore il tempo si deve trovare sempre» le risposi. Parlammo un poco del libro, dell’architettura — che era il suo mondo — e di alcuni luoghi di Napoli che amavamo entrambi. Uno in particolare la conquistava da anni: il complesso dei Vincenziani ai Vergini, quella meraviglia silenziosa che sembra esalare mistero appena la rievochi. Poi, mentre parlavo, vidi il suo sguardo scivolare piano sulla base del mio collo, fermandosi sulla medaglia che portavo. Abbassò la voce come se stesse entrando in una stanza sacra.
«Posso chiederti una cosa? Non c’entra col libro…».
«Puoi domandare ciò che vuoi, ma non è detto che io ti risponda», dissi sorridendo. « Dài,Dimmi pure», la esortai.
«Quella medaglia… la portava sempre mia nonna. È strano, sai? Vedere un uomo come te, che si muove tra musei, chiese, musica e storie, con qualcosa che per me ha il profumo della mia infanzia. Che cos’è esattamente? Perché la porti?».
Era una domanda limpida, affettuosa. Una di quelle occasioni insperate in cui parlare dell’eterno non stona, anzi trova casa. Sollevai la medaglia tra le dita, mentre il cucchiaino girava lentamente nel suo caffè.
«Questa è la Medaglia Miracolosa», le spiegai. «E l’ho ricevuta solo qualche settimana fa da un sacerdote dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, al Rosariello alle Pigne. Quando incontro un sacerdote per strada, lo fermo sempre: chiedo una preghiera e gli dico grazie per aver detto “sì” al Signore. Quel giovane prete mise una mano in tasca, prese questa medaglia e me la consegnò. Disse soltanto che era benedetta. Tutto avvenne in pochi istanti, come accade per le cose davvero importanti: o le capisci con il tempo, oppure non le capisci affatto».

Anonimo ha detto...

Segue
Lei si inclinò leggermente verso di me, come fanno le persone che non vogliono perdere una sola sillaba.
«Sul davanti», continuai, «Maria schiaccia il serpente. Non è un gesto di forza, ma di identità soprannaturale: Lei è la Nuova Eva, quella che Satana non ha mai potuto sfiorare. I raggi che vedi scendere dalle sue mani sono le grazie che ottiene per chi gliele chiede. E Caterina Labouré, la giovane suora vincenziana che la vide apparire, notò che da alcune dita non usciva luce. Maria le disse che erano le grazie non richieste. È un invito che vale ancora oggi».
Lei sorrise appena. «Sembra la spiegazione di un architetto divino…».
«O di una Madre che pur amando a tutto cuore, non forza mai» risposi. «E la frase incisa intorno — O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi — è la prima dichiarazione diretta dell’Immacolata Concezione».
Fece un breve cenno, come a dire: questo davvero non lo sapevo. «E il retro?» chiese.
«La croce affonda in una grande M» spiegai. «È Cristo che si intreccia a sua Madre, come sul Calvario. E poi i due cuori: quello di Gesù circondato di spine e quello di Maria trafitto dalla spada di Simeone. Sono un’unica storia d’amore, di sofferenza e di salvezza». Rimase in silenzio qualche secondo. Sembrava commossa, ma senza volerlo mostrare.
«È bello» disse piano «sapere che qualcosa che portava mia nonna parla anche a qualcun altro, in un’altra parte della vita».
Fu allora che feci un gesto semplice, più che naturale. Slacciai la catenina, la tolsi dal collo e la posai sul tavolo tra noi. «È tua». Alzò gli occhi, incredula. «No, ma io… non posso…».
«Oh, sì che puoi» le risposi. «Forse quel sacerdote me l’ha data proprio per darla a te. E io ne ho altre, non temere. La grazia passa attraverso "pertusi" invisibili all’occhio umano».
Prese la medaglia con un gesto lento, quasi commosso. «Grazie» disse soltanto.
Una parola che, in quel momento, valeva molto di più di ciò che annunciava. Uscì con il mio libro sottobraccio e la medaglia stretta nella mano, come si stringono le cose che non si vogliono perdere. E mentre si allontanava lungo il vicolo, capii con certezza che quella mattina non ero stato io a consegnare qualcosa: ero stato solo tramite. Come accade sempre quando le storie — quelle scritte e quelle vissute — trovano la loro vera destinataria.
Siano lodati Gesù e Maria.

Roberto Bonaventura

Anonimo ha detto...

Ora e sempre!