Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 20 gennaio 2014

Settimana per l'unità dei cristiani

Il 18 gennaio è cominciata la settimana di preghiera che tradizionalmente si faceva per il ritorno dei cristiani separati all’unità della Chiesa cattolica. Mi sembra quindi giusto invitare tutti i cattolici che desiderano un vero ritorno della Chiesa e di tutti i cristiani alla Tradizione, a vivere questo particolare momento di preghiera. 
Sì, perché l’ecumenismo è oggigiorno più attuale che mai e non più limitato alle sole confessioni cristiane non cattoliche, ma ahimè, anche a tanti gruppi e movimenti che pur dicendosi cattolici hanno perso l’unità sostanziale con quanto la vera Chiesa cattolica professa e deve professare.

Per affrontare nel modo migliore questa settimana, credo dunque appropriato ricollegarsi con quanto la Chiesa, fino a tempi recenti, ha sempre detto al riguardo, leggendo e meditando questa Istruzione del Sant’Uffizio del 1949. Per chi volesse mi sembra assai utile nella sua semplicità e chiarezza anche questo link.
Se poi si desiderasse fare un confronto con le aspettative ufficiali di quest'anno, si vedano qui le dichiarazioni del cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. [vedi, nel blog, distinzioni tra vero e falso ecumenismo]

SUPREMA SACRA CONGREGAZIONE
DEL SANT'UFFIZIO

Istruzione «Ecclesia Catholica»
agli Ordinari diocesani, sul «Movimento ecumenico»

La Chiesa Cattolica, pur non prendendo parte ai congressi ed alle altre riunioni ecumeniche, tuttavia non ha mai desistito - come molti documenti pontifici dimostrano - né mai in futuro desisterà di perseguire con particolare impegno e con assidue preghiere a Dio ciò che tanto sta a cuore a Cristo Signore, cioè che tutti coloro che credono in Lui «siano riuniti insieme» (Joh., XVII, 23).

Ed infatti con affetto materno essa abbraccia tutti coloro che tornano a lei come all'unica vera Chiesa di Cristo; non possono mai essere abbastanza approvati e promossi tutti gli sforzi e le iniziative che, con il consenso dell'Autorità Ecclesiastica, sono stati intrapresi e portati a termine nella giusta istruzione di quanti desiderano convertirsi e nella maggiore formazione di coloro che ad essa si sono convertiti.

In molte parti del mondo, infatti, sia da molti eventi esterni e per mutazioni degli animi, sia soprattutto per le comuni preghiere dei fedeli, sotto il soffio della grazia dello Spirito Santo, nell'animo di molti dissidenti dalla Chiesa Cattolica è andato crescendo il desiderio di tornare all'unità di tutti coloro che credono in Cristo Signore. La qual cosa è senza dubbio motivo di santa letizia nel Signore per tutti i figli della Chiesa, ed insieme invito per aiutare coloro che cercano sinceramente la verità, invocando con la preghiera la luce e la forza su di essi.

I tentativi finora intrapresi da persone e gruppi diversi per la riconciliazione dei dissidenti cristiani con la Chiesa Cattolica, pur essendo ispirati da ottime intenzioni, non sempre sono informati a retti principi e, anche se questo avviene, nondimeno sono scevri dai pericoli, come l'esperienza dimostra.

Per la qual cosa a questa Suprema Sacra Congregazione, che ha la funzione di conservare integro e di proteggere il deposito della fede, è parso opportuno ricordare ed ordinare quanto segue:

1. Poiché la suddetta riunione è di pertinenza specialissima della funzione e dell'ufficio della Chiesa, è necessario che se ne interessino i Vescovi, che «lo Spirito Santo pose al reggere la Chiesa di Dio» (Act., XX, 28). Essi dunque non solo dovranno sorvegliare con diligenza ed efficacia tutta questa attività, ma anche promuoverla e dirigerla con prudenza, sia per aiutare coloro che cercano la verità e la vera Chiesa, sia per allontanare dai fedeli i pericoli che possono facilmente seguire l'attività di questo Movimento.

Per la qual cosa essi dovranno essere continuamente aggiornati su tutto ciò che nelle loro diocesi viene realizzato e promosso per mezzo di detto Movimento. Essi designeranno a tal scopo Sacerdoti idonei che si attengano scrupolosamente alla dottrina ed alle norme prescritte dalla Santa Sede, cioè a quanto nelle Lettere Encicliche Satis cognitum, Mortalium animos e Mystici Corporis Christi riguarda il Movimento ecumenico e che vi facciano riferimento, nei modi e nei tempi stabiliti.

Con cura particolare controlleranno le pubblicazioni che su questo argomento in qualsiasi modo siano edite dai cattolici e si adopreranno perché vengano osservati i sacri canoni «Sulla previa censura dei libri e sulla loro proibizione» (can. 1384 sgg.). Non ometteranno parimenti di agire allo stesso modo per quanto concerne le pubblicazioni degli acattolici che su questo argomento siano destinate all'acquisto, alla lettura o alla vendita da parte dei cattolici.

Favoriranno poi diligentemente gli acattolici, che desiderano conoscere la fede cattolica, in tutto ciò che possa loro essere utile. Designeranno persone ed Uffici che possano essere di aiuto e consiglio agli acattolici e faranno in modo che chi si sia già convertito alla fede possa ricorrervi, perché sia istruito con maggior cura e profondità nella fede cattolica, perché partecipi attivamente alla vita religiosa, soprattutto per mezzo di riunioni e conferenze, Esercizi Spirituali ed altre opere di pietà.

2. Per quanto concerne il modo e il criterio di procedere in quest'opera, i Vescovi prescriveranno ciò che si deve fare e ciò che si deve evitare, ed esigeranno che le loro prescrizioni siano da tutti osservate. Parimenti vigileranno perché, col pretesto che si dovrebbe dare maggiore considerazione a quanto ci unisce che a quanto ci separa dagli acattolici, non venga favorito l'indifferentismo, sempre pericoloso, specialmente presso coloro che sono poco istruiti nelle materie teologiche e poco praticanti la religione.

Si deve infatti evitare che, per uno spirito, chiamato oggi «irenico», l'insegnamento cattolico (si tratti di dogma o di verità connesse col dogma) venga talmente conformato o accomodato con le dottrine dei dissidenti (e ciò col pretesto dello studio comparato e per il vano desiderio dell'assimilazione progressiva delle differenti professioni di fede) che ne abbia a soffrire la purezza della dottrina cattolica e ne venga oscurato il senso genuino e certo.

Si deve anche evitare quel modo di esprimersi, da cui hanno origine opinioni false e speranze fallaci, che non possono mai attuarsi; come per esempio, dicendo che non deve essere preso in tanta considerazione l'insegnamento dei Romani Pontefici, contenuto nelle encicliche, sul ritorno dei dissidenti alla Chiesa, sulla costituzione della Chiesa e sul Corpo Mistico di Cristo, perché non è tutto di fede, oppure (ancora peggio) perché in materia di dogmi nemmeno la Chiesa cattolica possiede più la pienezza del Cristo, ma essa può venire perfezionata dalle altre chiese.

Prenderanno diligenti precauzioni, e vi insisteranno con fermezza, perché nell'esporre la storia della Riforma o dei Riformatori, non siano così esagerati i difetti dei cattolici e invece così dissimulate le colpe dei riformati, oppure messi così in evidenza gli elementi piuttosto accidentali che a stento si riesca a scorgere e a sentire ciò che soprattutto è essenziale, cioè la definizione della fede cattolica.

Infine cureranno che, per zelo esagerato e falso o per imprudenza ed eccessivo ardore nell'azione, non si nuoccia invece di servire al fine proposto.

La dottrina cattolica dovrà dunque essere proposta ed esposta totalmente ed integralmente: non si dovrà affatto passare sotto silenzio o coprire con parole ambigue ciò che la verità cattolica insegna sulla vera natura e sui mezzi di giustificazione, sulla costituzione della Chiesa, sul primato di giurisdizione del Romano Pontefice, sull'unica vera unione che si compie col ritorno dei dissidenti all'unica vera Chiesa di Cristo.

Si insegni loro che essi, ritornando alla Chiesa, nessuna parte del bene che, per grazia di Dio, è finora nato in loro, ma che col loro ritorno questo bene sarà piuttosto completato e perfezionato. Non bisogna però parlare di questo argomento in modo tale che essi abbiano a credere di portare alla Chiesa, col loro ritorno, un elemento essenziale che ad essa sarebbe mancato fino al presente.

Queste cose devono essere dette chiaramente ed apertamente, sia perché essi cercano la verità, sia perché non si potrà ottenere una vera unione fuori della Chiesa. [...]

Data a Roma, dal Palazzo del Sant'Officio, il 20 Dicembre 1949

+ Francesco Card. Marchetti Selvaggiani, Segretario
Alfredo Ottaviani, Assessore.

39 commenti:

Anonimo ha detto...

Istruzioni chiare dettagliate, prescrizioni e divieti.
Quanta differenza...

RIC ha detto...

Pensando di cosa sono capaci oggi i nostri "pastori", vengono i bridivi nel leggere frasi come "è necessario che se ne interessino i Vescovi, che lo Spirito Santo pose al reggere la Chiesa di Dio"

RIC ha detto...

I fratelli "maggiori"..non commento la foto per decenza

http://pagina-catolica.blogspot.it/2014/01/rabi-francisco-entre-los-suyos.html

Anonimo ha detto...

Veramente ieri il prete all'omelia ha chiesto di pregare non solo per i cristiani, ma anche per agnostici, atei e persone di altre religioni....questo a casa mia non si chiama, a voler essere pedanti, ecumenismo, ma sincretismo, se sbaglio corrigetemi. Passante per caso2

viandante ha detto...

Hai ragione RIC.
D'altronde sono questi raffronti che ci mostrano che qualcosa deve essere andato storto.
Ma nel contempo ci mostra quali dovrebbero essere le vere preoccupazioni dei nostri pastori e le nostre.
Un criterio insomma che ci guidi nella confusione attuale.

rafmnimi ha detto...

Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani dal 18 al 25 gennaio La
Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani e' una pia pratica, inizata
nel 1909 dal Padre Paolo Francesco Watson (+1940), protestante convertito.
Le intenzioni, cosi' come erano concepite nello spirito originario e che,(
per quel meno di zero che contano il mio parere e cio' che faccio io) sono
ancora le intenzioni con le quali la vivo e la affronto, sono le seguenti:
PRIMO GIORNO 18 gennaio, Cattedra di San Pietro Pregare per la conversione
di tutti coloro che sono nell'errore. SECONDO GIORNO 19 gennaio, Pregare per
la conversione di tutti gli scismatici TERZO GIORNO 20 gennaio, Apparizione
all'ebreo Ratisbonne. Pregare per la conversione dei Luterani e dei
protestanti d'Europa in genere QUARTO GIORNO 21 gennaio, Sant'Agnese,
Pregare per la conversione degli Anglicani QUINTO GIORNO 22 gennaio, Pregare
per la conversione dei protestanti d'America. SESTO GIORNO 23 gennaio.
Pregare per la conversione dei cattolici non piu' praticanti[e, aggiungo io,
dei cattolici "vaticano/secondisti"]. SETTIMO GIORNO 24 gennaio. Pregare per
la conversione degli Ebrei. OTTAVO ed Ultimo giorno 25 gennaio Conversione
di San Paolo. Pregare per la conversione degli islamici e di tutti i pagani.
Tra le preghiere tradizionalmente approvate per tale pratica, figura la
seguente CORONCINA per l'Unita' Ci si serva di una comune corona del Rosario
Deus, in auditorium intende, Domine ad adiuvandum me festina Gloria Patri
Sui grani del Padre Nostro recitare : "Sacro Cuore di Gesu'. abbiate pieta'
di noi e dei nostri fratelli avvolti nelle tenebre dell'errore". Sui grani
dell'Ave Maria recitare;"Venga, o Signore Gesu', il tuo Regno, nell'unita'
della Chiesa, per mezzo della tua Santa Madre". Si concluda con : Vergine
Immacolata, Voi che per singolare privilegio di grazia foste preservata
dalla colpa originale, guardate pietosa ai nostri fratelli dissidenti, che
sono pure figli vostri. Non pochi di loro, benche' separati, conservano un
qualche culto per Voi. E Voi, generosa qual siete, ricompensateli,
impetrando a loro la grazia della conversione. Vittoriosa qual siete,
dell'infernale serpe, fin dal principio della vostra esistenza, rinnovate,
ora che piu' stringe la necessita', gli antichi tionfi, glorificate il
Figlio vostro, riconducendo le pecorelle smarrite all'unico ovile, sotto la
guida del Pastore universale, e sia vostra gloria, o Vergine sterminatrice
di tutti gli errori, aver riportato cosi' la pace in tutto il mondo
cristiano. Amen. Salve Regina Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae
revocare et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris: te
rogamus, Domine, audi nos Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis.

mic ha detto...

Passante per caso2,
Cerchiamo di non confondere il pregare "per" la conversione di chiunque, e il pregare "con" chiunque. È questo che genera sincretismo e tanto perivolose quanto indebite commistioni.

Anonimo ha detto...

OT per Rosa e per chi capisce lo spagnolo un giretto su Pagina catolica per vedere il pranzetto kosher del vdr coi suoi migliori amici ; un pensiero un po' tangenziale e molto periferico : non sarebbe molto meglio pregare per l'unità e la conversione dei soli cattolici, perché mi pare che sia più importante viste le derive attuali della cc che mi paiono molto gravi, lo so, un po' malizioso, ma forse servirebbe di più, tanto gli altri ormai contano nulla, parlo dei sedicenti cristiani di ogni risma .Lupus et Agnus.

RIC ha detto...

per Lupus et Agnus: è per questo che in un mio posto precedente ho preferito non commentare la foto pazzesca. Neppure il pudore di evitare la pubblicazione di certi immagini..

Luisa ha detto...

La " settimana per l`unità dei cristiani" è l`occasione in Francia, in Svizzera, e altrove, per celebrazioni sincretiste, abusi e eresie di ogni tipo.
Quest`anno ancora si ripeteranno con l`avallo, e anche all`iniziativa, di chi ormai non è più custode dell`ortodossia liturgica e dottrinale.

Elio ha detto...

Mic, potresti in cristiana sincerità, di essere in comunione con la Chiesa di roma dopo quello che scrivi su Papa Francesco...di quale unità parli ? Forse tu vorresti che il Papa e la Chiesa tutta dica e imponga quello che ti piace a te e ai francescani fi.
Ti rammento che invece é esattamente il contrario, per unità si intende obbedienza alla Santa Sede, non accuse congetture e calunnie, e mi sembra, e credimi non solo a me che tu ad oggi ne hai fatte anche troppe.

Scusa lo sfogo, Elio.

Anonimo ha detto...







angelus 19.01.2014




"Essere discepoli dell’Agnello significa non vivere come una "cittadella assediata", ma come una città posta sul monte, aperta, accogliente, solidale. Vuol dire non assumere atteggiamenti di chiusura, ma proporre il Vangelo a tutti, testimoniando con la nostra vita che seguire Gesù ci rende più liberi e più gioiosi"

Luisa ha detto...

Cultura del dialogo, cultura dell`incontro, preghiere per l`unità, concessioni fatte sempre e solo dai cattolici, apertura all`altro, accoglienza inclusiva, nessun bastone e nessuna dogana per i diversamente credenti e per chi non crede.
Accoglienza, dialogo, fratellanza e misericordia per tutti.
Per tutti?
No.
Segnalo questo articlo:

http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/01/francescani-dellimmacolata-facciamo-il-punto-firmare-o-meno/#more-125222

viandante ha detto...

Caro Elio, se per unità intendiamo semplicemente obbedienza alla Santa Sede, credo sia importante ripassare un attimo il catechismo per vedere su cosa si basa effettivamente il nostro Credo.

E tra l'altro, con questa sua interpretazione, credo che il primo a prendere le distanze da lei sia proprio il papa!

mic ha detto...

Elio, ti sottolineo un paio di cose.
1. L'unità non siamo noi a farla, ma è nel Signore: è Lui che la crea e la rende feconda tra i "Suoi", che sono coloro che "rimangono" in Lui nella fedeltà, che passa dalla Verità compresa accolta (condivisa e alcune volte difesa come mi capita di fare in quanto necessario in questo tempo) e concretamente realizzata nel quotidiano vivere per poter sfociare nella Carità.
2. Quello che scrivo sul papa non si basa su ciò che piace a me (o ai FI) ma sul Magistero che ho ricevuto e assimilato dalla Roma perenne.
Invece di limitarti ad accusare e trinciare giudizi, prova a leggere con attenzione e con l'intelligenza del cuore alcune pagine e semmai confuta ciò che non ti sembra cattolico, cisì forse ti accorgi che le mie non sono né congetture né calunnie.
3. Troppo comodo sparare a zero con questi proclami senza uno straccio di argomento. Questo sì che è parlare in base a ciò che piace o che non si capisce.

mic ha detto...

Per l'Anonimo 13:22 che pubblica uno stralcio dell'ultimo Angelus.

Ben detto.
Si tratta di metterlo in pratica da parte di ognuno di noi, nessuno escluso.
Non è detto che libertà e gioia nonché assenza di chiusure e testimonianza anche in altre sedi non appartengano anche a chi critica o denuncia le storture che vede.

bernardino ha detto...

Elio,
posso risponderti io?....
sinceramente mi sento in piena comunione con Roma in quanto Chiesa Cattolica donata e guidata da Cristo stesso.
altra cosa e' se chiedi se mi sento di obbedire (e pertanto in comunione) alla gerarchia vatican/secondista che predica una Dottrina non piu' conforme alle Leggi Divine, alla Rivelazione ecc.ecc., allora No, No, No, - io Dio Trinitario, non lo rinnego e non lo tradisco, io prego solo il mio unico e vero Dio, non mi unisco a quella combriccola che insieme a tutte le false combriccole pregano non so' piu' che cosa, dunque con quelli la' non sono piu'in comunione. Siccome la Chiesa di Christo ' Una Santa, devo, - capito? devo (e' un dovere sacrosanto) seguire le Leggi di Dio, e se la Sua gerarchia va' in errore non posso piu' seguirla, pertanto non posso essere piu' in comunione con essa; devo cercare di pregare per convertirla e riportarla all'ovile di Cristo.
Ho risposto alla tua domanda? specialmente in questa settimana di preghiera per l'unita' dei Cristiani.
Noi non diciamo cio' che ci piace, ma cio' che indica, veramente ha indicato per duemila annni la Chiesa Cattolica ed Apostolica Romana; ora indica altre vie - ma ricordati NULLA SALUS EXTRA ECCLESIA - Ecclesia Cattolica et Apostolica Traditio;
la vaticansecondista e' altra cosa.
Basta avere occhi per vedere ed orecchi per ascoltare.

RIC ha detto...

Un’osservazione generale: da un paio di settimane compaiono su questo blog strani interventi, a volta subdoli, a volta meglio strutturati, sempre critici nei confronti dei temi e dei contenuti presi in considerazione. Ogni volta con firme diverse. Sarà una mia sensazione, ma ho l’impressione che dietro a tali firme ci sia sempre la stessa manina. Come diceva Andreotti a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca..

rosa ha detto...

caro lupus et agnus, tra la foto, il commento ufficiale dei rabbini, le parole dell' ormai onnipresente skorka, e quel che ho letto e capito su paginacatolica- non ho studiato lo spagnolo, mi arrangio com l' italiano, il latino ed il sardo- ho letteralmente la nausea.
rosa

mauro ha detto...

Oggi ho avuto un attimo di perplessita'.
Dunque vado in OT pero' necessito un chiarimento immediato e ho pensato di chiedere a voi che avete una preparazione liturgico-dottrinale sicuramente migliore della mia.
Che significa esattamente che Dio non e' un alambicco?

Grazie

Mauro

mic ha detto...

Non significa esattamente nulla, Mauro.

È solo una frase ad effetto, che lascia il tempo che trova, qualunque sia il contesto in cui è stata pronunciata, magari riferita a qualcosa di estemporaneo. Ma ha solo un effetto contundente.
Lo stesso dicasi per le analoghe Dio non è uno spray o Dio non è cattolico.
Se ci si insegnasse piuttosto Chi è e cosa ha fatto fa e farà per noi il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, certamente sarebbe meglio per tutti.

Anonimo ha detto...

Ricorda mic, ti ho avvisata: Febbraio- Suore dell'Immacolata...

Anonimo ha detto...

Cerchiamo di essere precisi :" La parola di Dio non è un alambicco grazie al quale faccio un'altra cosa rispetto a quello che vuol fare Dio, se la trasformo è toppa peggiore del buco" il che è un po' diverso, comunque sempre contorta la frase è....Rosa, sei tu il medico, spiegaci di che si tratta, interpreta tu, io non l'ho capita e non è la prima volta....Lupus et Agnus.

RIC ha detto...

Dalla Polonia:

"A pochi giorni dalla vista ad Limina dei vescovi polacchi – che inizierà il primo febbraio – il presidente della Conferenza episcopale monsignor Józef Michalik dice che papa Francesco è un'arma dei nemici della Chiesa. “Con il Papa si combatte oggi in Polonia contro i vescovi: papa Francesco buono, vescovi cattivi, papa Francesco sì, vescovi e Chiesa in Polonia no”, ha esternato il capo dell'episcopato durante la messa per l'Azione cattolica della sua arcidiocesi di Przemyśl nel sud-est del Paese."
Michalik ha aggiunto che uno dei più gravi pericoli di oggi è il gender, al quale i vescovi hanno dedicato la loro recente lettera pastorale a Natale, contestata da alcuni sacerdoti che si erano
addirittura rifiutati di leggerla.
Il secondo pericolo è la stabilità del matrimonio, il terzo l'aborto. Michalik ha avvisato che le attuali difficoltà della Chiesa in Polonia sono “soltanto all'inizio” e bisogna “prepararsi alle ulteriori”.

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/polonia-poland-michalik-31393/


Anonimo ha detto...

su EX orbe blog, un interessante commento su un manifesto per la settimana di preghiera per l' unita' dei cristiani
rosa

Anonimo ha detto...

con l'alambicco trasformi una materia in un'altra diversa, non trasformiamo la parola di Dio.
Tutto qua
Clara

mic ha detto...

Quello delle 16:11 più che un avviso sembra una minaccia.
Vedremo. Pare non ci si debba più meravigliare di nulla.
Mi viene da pensare che "resistenza" (non passiva) si accorda con "pazienza", che se non ricordo male Amerio considera sinonimo di vittoria...

mic ha detto...

Grazie della segnalazione, Rosa.
Molto condivisibile.

http://exorbe.blogspot.it/2014/01/una-imagen-vale-mas-que-mil-palabras.html

Anonimo ha detto...

Dio benedica i vescovi polacchi, purtroppo hanno ragione, ormai usano le parole del Papa per chiudere la bocca a chi dice la verità, ma ciò è normale? Perché non succedeva ai tempi di Benedetto?
John

mic ha detto...

In risposta ad Anonimo 16:11

Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei genitrix, nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus nostris, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.

Non smettiamo di innalzare all'Auxilium christianorum questa antichisdima invocazione.

Anonimo ha detto...

Perché Benedetto, piacesse o non piacesse, diceva la verità, lui era il kathecon, tolto lui.....noto minacce più o meno velate in molti siti, preghiera a S. Michele arcangelo ora più che mai....estote parati.

rosa ha detto...

si, Lupus et agnus, l' alambicco e' uno strumento da laboratorio che serve per separare sostanzechimicamente diverse in base adiverse loro proprieta' fisiche.
sai lui e' , pare, un perito chimico, quindi preferisce parlare di cose che conosce invece che citare,che so, Pio ix
Rosa

rosa ha detto...

per chi legge l'inglese, visitate il sito mundabor blogspot
rosa

Anonimo ha detto...

Purtroppo le parole del Papa ormai servono ai nemicio della Chiesa .Una volta si diceva:Roma locuta quaestio soluta. Francesco invece meno parla meglio e'.Viviamo tempi tremendi.Paul

mauro ha detto...

Grazie Mic, lo supponevo.
In realta' su questo alambicco mi ero costruito tutto un percorso mentale.
Credevo che con Dio non e' un alambicco il Papa intendesse significare ancora una volta l'apertura, il diialogo, il c'e' spazio per tutti in questa Chiesa senza strozzature, insomma la Chiesa e' aperta a chiunque; grandi e piccini, vicini e lontani, jihdaisti e transgender etc etc.
Al che mi sono ricordato che nei Vangeli invece c'e' (c'era?) un alambicco. O meglio la sua figura retorica. Quella che Gesu' indicava come la porta stretta.
E concludevo pensando: che ne e' stato di questa porta? Esiste ancora? E' ora un'uscita di sicurezza?
Eh, potere dei discorsi a braccio.......

Mauro

Anonimo ha detto...

quanto all'anonimo delle 16:11

Non penso una minaccia....piuttosto una conseguenza logica del commissariamento dell'istituto maschile.
E così chiederanno radio, televisione, giornali e riviste con pubblicazioni varie che non seguono l'andazzo relativista e begoglian-conciliare della chiesa cattolica di oggi.
Ecco tutto. Staremo a vedere questo 2014 cosa porterà...
La posta in gioco è alta, la chiesa non può permettersi di avere ancora al suo interno voci fuori dal coro, danno troppo fastidio nella e fuori dalla chiesa.
Frati FI, suore FI, IBP, FSSP, ICRSP....uno dopo l'altro saranno visitati, diagnosticati, curati....e speriamo non guariti.
E la FSSPX? Che si tenga a debita distanza!

Luisa ha detto...

Un gruppo di fedeli di Ognissanti scrive a padre Volpi:

http://www.riscossacristiana.it/il-caso-dei-francescani-dellimmacolata-gruppo-di-fedeli-di-ognissanti-scrive-al-commissario-padre-fidenzio-volpi/

A.D. ha detto...

Molto OT ma non so se è stato visto da qualcuno, se sì lo terrò per me

http://www.youtube.com/watch?v=posrESkEAp0

mic ha detto...

Ne abbiamo parlato qui

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/leco-recente-di-fatima-testimonianza.html

Del filmato ho il ricordo particolarissimo delle immagini di chiusura con l'anziano Papa emerito inginocchiato sul pavimento della cappella prima di lasciarla.