Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 4 ottobre 2014

Sinodo con bavaglio. Perché?

Marco Tosatti su La Stampa di ieri [qui]. L'immagine a lato, ripresa da Tosatti, è del Segretario del Sinodo, Mons. Baldisseri, sul quale riporto un commento di Antonio Socci, il cui testo  segue quello di Tosatti. 

Per la prima volta nella sua storia pluridecennale un Sinodo dei Vescovi si svolgerà sostanzialmente a porte chiuse. Neanche nei numerosi Sinodi precedenti il pubblico poteva assistere; ma TUTTE le relazioni, da quella dell’arcivescovo di Milano a quella dell’ultima diocesi della Patagonia erano pubblicate, per esteso o in sintesi, quotidianamente.
Invece in questo Sinodo non verrà reso noto nessun intervento. Per la prima volta nella sua storia pluridecennale un Sinodo dei Vescovi si svolgerà sostanzialmente a porte chiuse. Neanche nei numerosi Sinodi precedenti il pubblico poteva assistere; ma TUTTE le relazioni, da quella dell’arcivescovo di Milano a quella dell’ultima diocesi della Patagonia erano pubblicate, per esteso o in sintesi, quotidianamente. Per la prima volta nella sua storia pluridecennale un Sinodo dei Vescovi si svolgerà sostanzialmente a porte chiuse. Neanche nei numerosi Sinodi precedenti il pubblico poteva assistere; ma TUTTE le relazioni, da quella dell’arcivescovo di Milano a quella dell’ultima diocesi della Patagonia erano pubblicate, per esteso o in sintesi, quotidianamente.
Invece in questo Sinodo non verrà reso noto nessun intervento.
Stupisce che questo accade nel regno di un Pontefice che – almeno a giudicare dalle scelte che compie, e dagli strumenti retorici che usa – è il più “moderno” e “progressista” della storia recente; neanche all’epoca dei “conservatori” San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si era mai messo il bavaglio ai vescovi.
Vediamo alcune tappe del processo. E’ stato chiesto ai partecipanti di inviare il proprio intervento scritto entro l’8 settembre 2014. Nella scheda che indicava come dovesse essere modulato l’intervento, si chiedeva di indicare il “numero” del Documento preparatorio, l’Instrumentum Laboris a cui ci si riferiva, e la parte del “numero” interessata dall’intervento. Non volevano, evidentemente, che l’intervento abbracciasse temi generali, forse considerati pericolosi. E in questo modo si impediva di reagire a quanto viene detto in Aula?
I giornalisti – e il pubblico – sapranno che cosa è accaduto da una conferenza stampa in cui gli addetti stampa daranno un’idea generale del dibattito. Unica per tutte le lingue….
Ipotesi: ma non sarà che dalle relazioni scritte si è visto che la tesi propugnata dal cardinale Kasper, che continua quasi quotidianamente ad apparire in interviste, si è visto che la stragrande maggioranza, da Berlino alle Filippine, era contraria, e si è voluto evitare che il fatto apparisse platealmente, conquistando così magari anche un po’ di libertà di manovra per il dopo, con proposte, messaggio ecc. ecc.?
D’altronde se uno getta un sasso in uno stagno, poi non deve spaventarsi delle onde.
E la comunione nasce dalla libertà di confronto, a viso aperto. Pietro e Paolo se ne sono dette mica poche. Ma sia gli Atti che le Lettere hanno pubblicato i loro interventi…
E stupisce un poco anche – magari è nostra ignoranza, siamo pronti a fare ammenda – la singolare passività con cui la stampa specializzata non reagisce alla notizia che per la prima volta per sapere del Sinodo dovrà barcamenarsi fra l’ufficialità e le chiacchiere, senza riscontro di documenti.
Dalla pagina Fb di Antonio Socci [qui]:
Mons. Lorenzo Baldisseri era segretario del Conclave del 2013 ed è stato subito "investito" delle porpora cardinalizia allo stesso Conclave da papa Bergoglio con una procedura inedita... Ora è stato nominato dal papa Segretario generale del Sinodo dei vescovi. Ieri [2 ottobre] ha rilasciato un'intervista al "Fatto quotidiano" [qui] uscita con il significativo titolo: "Sinodo dei vescovi sulla famiglia: tra i temi anche nozze gay, poligamia, contraccezione". Alla fine l'intervistatore gli ha posto una domanda sul mio libro, appena uscito. E Baldisseri ha (non) risposto..... 
DOMANDA - Nel suo ultimo libro “Non è Francesco” Antonio Socci afferma che durante il conclave sono state violate le norme che lo regolano e quindi che l’elezione di Bergoglio è “nulla e invalida”. Lei che era il segretario del conclave cosa risponde? 
RISPOSTA - Escludo nel modo più assoluto che sia stata violata alcuna norma. L’elezione di Papa Francesco è avvenuta regolarmente e Bergoglio è stato eletto validamente. 
MIO COMMENTO - Caro Baldisseri, siamo nel 2014, non nel Seicento, dovrebbe trovare una risposta argomentata, perché così è un autogol. Dove sono le risposte alle domande e ai dubbi sollevati dal mio libro su quelle votazioni del 13 marzo?

100 commenti:

Turiferario ha detto...

Qui forse Socci corre troppo: come faceva Baldisseri a rispondere a un libro che usciva il giorno dopo...?

Turiferario ha detto...

Sbaglierò, ma più che il sinodo ciò che interessa è (déjà vu) lo "spirito del sinodo" da utilizzarsi a posteriori: quindi meno si sa di quanto viene effettivamente detto nell'assise, meglio è.

Stefano78 ha detto...

@Turiferario

A parte il fatto che la domanda fatta al Segretario è secca e inequivocabile, non c'è nessun bisogno di conoscere il contenuto del libro di Socci per rispondere. In modo argomentato. Basta esporre le procedure del Conclave, seguite per l'elezione di Francesco (visto che il segreto è stato violato dall'eletto).

In ogni caso, Socci aveva pubblicato il capitolo contenente il rilievo canonico in questione. Al momento dell'intervista era già pubblico

RIC ha detto...

Non so se la domanda di Socci sia corretta. Baldisseri era segretario del conclave ma, non essendo in quel momento cardinale, teoricamente - credo - non dovrebbe essere a conoscenza di quanto succedeva nella Sistina durante le votazioni.
E poi (sempre che io non stia sbagliando) credo che in passato altri papi abbiano dato, appena eletti, il proprio zucchetto color porpora al segretario del conclave per poi nominarlo cardinale.

Anonimo ha detto...

sto leggerndo il libri di Socci "non è Francesco" e consiglio a tutti di farlo.
Infatti come al solito i media hanno dato solo una parziale e sprezzante
stroncante recensione del libro, come se parlasse solo del COnclave del 2013 e dei pasticci eventualmente avvenutivi.
Invece ripercorre direi tutta la storia della Chiesa degli ultimi anni e in particolare il papato di Bnedetto XVI. E lo fa in maniera coraggiosa e sincera.
Da leggere assolutamente!
Discepolo

Stefano78 ha detto...

Non ne avevo dubbi @Discepolo

Alessandro Mirabelli ha detto...

Riguardo all'articolo di Tosatti: si vuole dare una informazione stringatissima dei lavori del sinodo così nessuno saprà, per qualche tempo, perché poi le gole profonde ci sono dappertutto, quanto forte e' stata all'interno dell'assemblea sinodale, l'opposizione a Kasper, a Danneels e al Tetta. Anche se questi non partecipa al sinodo ha già fatto sapere tramite vatican insider come la pensa.
Riguardo invece la risposta di Baldisseri: ineccepibile. Il segretario del conclave non vota, lui entra nella Sistina solo dopo che si è' raggiunto il quorum e immediatamente prima che il decano o chi ne fa le veci chieda all'eletto se accetta. Per cui non gettiamo la croce addosso al Baldisseri. Riguardo la presunta invalidità dell'elezione ricordiamoci che Socci deliberatamente non ha voluto tener presente quanto prescrive il par. 68 della Universi Dominici gregis. Se le cose si sono svolte come la Pique' ha descritto, la procedura seguita in conclave e' giuridicamente correttissima. E poi, teniamolo a mente, tutti gli altri 114 (centoquattordici) cardinali elettori hanno riconosciuto il card. Jorge Mario Bergolio quale il legittimo Papa. Piuttosto che rileggere il capitolo del libro di Socci dedicato al conclave preferisco comperare un libro con le barzellette sui carabinieri.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Inoltre sia Paolo VI, sia Giovanni XXIII! Sia Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II imposero subito la loro berretta cardinalizia sul capo del segretario del Conclave. Roncalli a Di Jorio, Luciani e Wojtyla ea Civardi. Ratzinger no, ma nomino cardinale il segretario del conclave del 2005 tre o quattro anni dopo. Non facciamo della dietrologia, per favore.

Anonimo ha detto...

@Mic
Di cosa ti preoccupi? Bavaglio? Ma dove...
Io sono certo che il Foglio sarà in grado di fare grandi "scoop" tipo quelle del famoso processo del Lunedì; oppure avrà tante notizie "bomba" tipo quelle di Maurizio Mosca. D'altra parte anche il famoso intervento di Kasper nei confronti dei cardinali doveva essere segreto e il Foglio l'ha pubblicato integralmente per darlo in pasto a coloro che di teologia non se ne intendono.
Mic, temi ancora che voci di dissenso nei confronti del Papa siano censurate? I cardinali oppositori le hanno già pubblicate in libri ed interviste diventate articoli: il tutto a pagamento per ottenere lauti guadagni.
Io spero che il Sinodo possa esprimere veramente quanto "lo Spirito suggerisce alle Chiese..."
Manuel2014

Alessandro Mirabelli ha detto...

@ Manuel 2014: lo Spirito suggerisce alle Chiese.
Lo Spirito Santo più volte nei 19 diciannove secoli trascorsi ha sempre suggerito alla Chiesa Cattolica, perché gli ortodossi si sono fatti traviare dal potere imperiale, che il matrimonio, rato e consumato, se canonicamente valido, e' indissolubile e rimane tale. A dispetto dell'indurimento di cuore dei nuovi farisei.

mic ha detto...

Manuel 2014,
Il rischio che tu dici lo penso e lo temo anch'io, nel senso che continuerà il "sinodo mediatico", insieme alla 'pastorale mediatica', nella quale ci troviamo coinvolti obtorto collo, perché cerchiamo di orientarci, nel guazzabuglio generale, in base a ciò che è davvero cattolico. Anche se proprio su questo comincia a diventar difficile intendersi, a partire da alcune nostre visuali. Peraltro credo che, parlandosi a voce, esse apparirebbero meno distanti o forse non così inconciliabili.

Pietro C. ha detto...

Cara Mic,

quello che non si riesce a capire ancora è che, dietro l'immagine piaciona, Bergoglio è un AUTOCRATE ASSOLUTO. Ecco perché è un iper clericalista della peggior specie ed ecco perché non servirà la Chiesa ma si servirà di essa per se stesso e le sue idee personaliste...
E' un bel castigo per i cattolici, non c'è che dire!

Giux ha detto...

@alessandro mirabelli
Leggiti il libro, Socci risponde pure all'obiezione dell'art.68

Rr ha detto...

Bisogna che si decidano: o tornano a essere la Chieas pre CVII, quando il Papà ed i vescovi parlavano solo alle omelie, agli Angelus, ed il loro insegnamento e volonta' erano espresse in lettere pastorali lette in Chieas alla Messa o in encicliche, motus proprii, ecc., e rifuggivano dai media, oppure fanno come fanno ormai da tempo, e seppur non ammettono le telecamere e la radio al Sinodo, almeno pubblichino resoconti il più possible informativi ed esaustivi. Altrimenti c'e' il rischio della" legittima suspicione".
Che pena , il Tetta: non conta piu nulla, ma parla per attirare su di se l' attenzione. Eh, brutto essere stat la pallida ombra e copia di un Martini, sovrastante in tutti i sensi, per poi essere il piccolo predecessore di Scola, colui che alle 19 di un 13 marzo sembrava pappa, per pi alle 20 scoprire di essere solo, si fa per dire, l' Arcivescovo della diocesi piu' grande ed importante della Chiesa cattolica, la terra di un Padre della CHiesa e di un suo grande Santo, oltre che di beati, servi di Dio, Papi, ecc.ecc. Vuoi mettere con Baires?
Rr

Luís Luiz ha detto...

Chiesa bergogliana, massoneria e il segreto: amada en el amada transformada.

Anonimo ha detto...

Mic ha inserito l'articolo du Bux. (e successivi) proprio in contradfittorio alla pubblicazione di Tornielli delle testi recenti di Civiltà cattolica.
Oggi ne parla Magister.

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350887

angelo ha detto...

Socci accusava Bertone per il segreto di Fatima: ma non ratzinger. Accusava la corruzione di certi settori della chiesa: ma non gpii, il cui uomo di fiducia era un certo marcinkus. Ora accusa Bergoglio e cerca il vizio di forma, lui che dell'aspetto giuridico della chiesa se ne è sempre fregato: ma se ratzinger non si fosse dimesso? E poi, il suo caro papa accetua Bergoglio.

mic ha detto...

Tornando all'intervento di Manuel2014, noto che il suo focus è sulle "voci di dissenso nei confronti del papa". Ora, non è che cardinali vescovi studiosi e fedeli si divertano a dissentire dal papa o ne facciano il loro sport preferito per partito preso o faziosità, ma - se e quando si dissente dal papa - è perché è lui a divergere dalla dottrina. Che non è una cosa morta né ingabbiante, ma è il Depositum fidei che ci è stato consegnato e che professiamo e, per grazia e buona volontà, cerchiamo di vivere.

Turiferario ha detto...

Intanto, Stefano78, converrai che comunque stiano le cose un cardinale non ne discute con un giornalista in una conferenza stampa sulla base delle anticipazioni di un libro... Stupirsi che abbia dato una risposta scontata a me pare eccessivo: e non lo dico per simpatia verso Baldisseri, sia chiaro.

Anonimo ha detto...

Ric non sbaglia affatto nello scrivere : " E poi credo che in passato altri papi abbiano dato, appena eletti, il proprio zucchetto color porpora al segretario del conclave per poi nominarlo cardinale ".
Esattamente così ha fatto il Santo Padre Francesco appena eletto, ci sono le foto dell'allora Mons.Baldisseri con lo zucchetto cardinalizio quando papa Francesco si è affacciato per la prima volta dal balcone di San Pietro.

don Marco ha detto...

"Infatti, spesso, guide d’anime improvvide e paurose di perdere il favore degli uomini hanno gran timore di dire liberamente la verità; e, secondo la parola della Verità, non servono più alla custodia del gregge con lo zelo dei pastori ma fanno la parte dei mercenari (cf. Gv. 10, 13), poiché, quando si nascondono dietro il silenzio, è come se fuggissero all’arrivo del lupo.
Per questo infatti, per mezzo del profeta, il Signore li rimprovera dicendo: Cani muti che non sanno abbaiare (Is. 56, 10).Per questo ancora, si lamenta dicendo: Non siete saliti contro, non avete opposto un muro in difesa della casa d’Israele, per stare saldi in combattimento nel giorno del Signore (Ez. 13, 5).Salire contro è contrastare i poteri di questo mondo con libera parola in difesa del gregge; e stare saldi in combattimento nel giorno del Signore è resistere per amore della giustizia agli attacchi dei malvagi. Infatti, che cos’è di diverso, per un Pastore, l’avere temuto di dire la verità dall’avere offerto le spalle col proprio silenzio? San Gregorio Magno, da Regula Pastoralis, citato da Socci che rimprovera a Bergoglio di essere troppo silenzioso o ambiguo sui temi fondamentali che riguardano i temi della vita e i temi non negoziabili oltre che lo scandaloso silenzio, o prudenza, sui cristiani trucidati dagli islamici

viandante ha detto...

Probabilmente se si fosse convinti, da parte progressista, che tutto si svolgerà secondo le loro intenzioni il sinodo sarebbe stato trasmesso in mondovisione.
Invece penso che le stesse persone si stiano accorgendo di una opposizione interna non preventivata più forte di quanto supposto e quindi è meglio non dare troppa pubblicità al tutto.

Comunque se i vescovi tedeschi marciano veramente compatti, pericolo di scisma in vista. O meglio, i cattolici sempre più emarginati in casa loro.

Anonimo ha detto...

Bergoglio è il papa, anche se lui non ama essere tale, né a molti piace considerarlo tale....okkio, il 10 ottobre uscirà il nome del vincitore del premio Nobel per la pace......Betclic ha chiuso da tempo le puntate....

Anonimo ha detto...

Caro Baldisseri, siamo nel 2014, non nel Seicento, dovrebbe trovare una risposta argomentata, perché così è un autogol. Dove sono le risposte alle domande e ai dubbi sollevati dal mio libro su quelle votazioni del 13 marzo?


Perché mai le autorità vaticane avrebbero il dovere di rispondere ai dubbi di Socci?

Pietro C. ha detto...

Un po' di provocazione non fa mai male, visto soprattutto i tristi tempi:

http://traditioliturgica.blogspot.it/2014/10/la-chiesa-del-nuovo-testamento.html

Baronio ha detto...

Mi piacerebbe capire per quale motivo, in un'epoca in cui l'uomo osa separare ciò che Dio ha unito (col divorzio) ed ancor peggio osa unire ciò che Dio ha separato (con le pseudonozze omosessuali), la Chiesa voglia a tutti i costi intruppare nei propri ranghi chi con il proprio comportamento dimostra di tenere in non cale la Legge divina.

Ma poi penso ai funerali per i concubinari, o per i suicidi, in spregio alla legge canonica e - non ultima - alla volontà del defunto, il quale convivendo peccaminosamente o sparandosi alla tempia ha lasciato pubblico testamento circa la propria ostinazione nell'esser contro Dio.

Era molto più rispettosa della libertà dei singoli la Chiesa cattolica, che lasciava senza esequie chi in vita aveva dimostrato di non volerle, e senza Comunione quei coniugi adulteri e concubinari che con il proprio stato si erano separati da sé dalla Grazia, premessa indispensabile per accedere alla Sacra Mensa.

Ma questi disperati della setta conciliare, lungi dal prendere atto della perdita di terreno su tutti i fronti (pochi matrimoni religiosi, pochi battesimi, scarsissima frequenza della Messa domenicale, seminari vuoti, conventi deserti, scuole cattoliche che chiudono, missioni ridotte all'assistenza sanitaria ecc.) si danno un gran daffare per reclutare a destra e a manca gente che non ne vuole sapere di esser cattolica, e che guarda la versione conciliare solo come comodo alibi per legittimare le proprie debolezze, senza però né stimarla né tantomeno farvi parte.

Così si dà il via alle svendite e ai saldi: comunione ai divorziati, laici che si arrampicano sugli altari al posto dei preti, parrocchie accorpate, seminari nazionali o interregionali. Il tutto per dar l'idea che ancora vi sia qualcuno che segue il Manovratore e i suoi arroganti sostenitori.

Ma in questa messinscena patetica, in questo sbrodolarsi addosso la pappetta premasticata del Concilio, la libertà di coscienza, la dignità umana e il chi sono io per giudicare, rimane inflessibile e ferra la disciplina canonica, la sospensione a divinis, la scomunica e forse tra un po' anche qualche cella a Castel Sant'Angelo per i refrattari: per costoro non vi è misericordia, non vi è pietà, né umana comprensione, nessun Kasper difende i reprobi della Tradizione, nessuna voce si leva per deplorare gli abusi, le sopraffazioni, le angherie di cui essi sono fatti oggetto.

Non c'è da stupirsene: questa setta di presuntuosi senza morale e senza spiritualità si pasce alla tavola avvelenata del secolo, e non può tollerare di annoverare tra i suoi chi si nutre di ben altro Cibo che dà la vita. Ma è proprio per questo ostracismo che abbiamo quotidianamente la prova che non vi è e non vi può essere comunione con gli empi.

Che si beino delle loro innovazioni: ormai le trovate romane non destano più scandalo, ma pena. I pochi emarginati, pusillus grex possono consolarsi di avere in mezzo a loro quel Re che i novatori hanno esiliato, gridando con la turba "Non habemus regem, nisi Caesarem".


Rr ha detto...

In TV e radio sul libro di Socci ancora non un fiato.
Che sarebbe successo otto anni fa, se qualcuno avesse scritto un libro sostenendo che l'elezione di BXVI era invalida ? Minimo tutti i giornali di sinistra, a cominciare da Repubblica, e gli intello' pro- Martini avrebbero organizzato girotondi e manifestazioni tutte le piazze d' Italia.
Se verra' adottata,, come temo, la tattica del silenzio, cosi da far precipitare il libro in " the memory hole" il più rapidamente possibile, sara' un' altra prova dell' inciucio. Media- S.Sede, e come tale un altro " frutto"
da ascrivere a questa "nuova primavera della Chiesa".
Rr

bernardino ha detto...

-A proposito del sinodo di domani:
E' risuscitato ""dai morti"" il cattoislamico Dionigi Tettamanzi.

- A proposito del sinodo Bergogliano/Kasperiano -

Eppure Gesù ammonisce: ""diceva ancora alle folle: ""quando vedete una nuvola salire da ponente, dite subito: viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? e perchè non giudicate da voi stessi ciò che è giusto.

"" Non dimentichiamo che Paolo ammonì Pietro"" pertanto quando i Pastori sbagliano, noi Cristiani abbiamo il diritto/dovere di ammonirli e redarguirli gridando dalle pubbliche piazze, altrimenti non possiamo definirci Cristiani"".

Anonimo ha detto...

le Paoline non vendono il libro di Socci ordini dall'alto solo quelli di Enzo Bianchi

Silente ha detto...

Il paventato rischio di scisma non esiste, perché la Chiesa è ormai quasi totalmente in mano loro. Perché dovrebbero "scindersi"?. E' la chiesa di oggi che è scismatica rispetto alla Chiesa di sempre. E qui si apre un problema teologico ed ecclesiologico di enorme portata. Mysterium Iniquitatis.

Amicus ha detto...

Un OT, ma non troppo, per prendere una boccata d'ossigeno cattolico tra i miasmi attuali.

Nell'odierna festa di San Francesco d'Assisi, ed a vergogna di tutti gli irenisti e dialoganti Papi 'conciliari', nessuno escluso:

Dal Capitolo IX della 'Legenda maior' di San Bonaventura di Bagnoregio, sulla vita di San Francesco d'Assisi.

“...Ma l'ardore della carità lo spingeva al martirio; sicché ancora una terza volta tentò di partire verso i paesi infedeli, per diffondere, con l'effusione del proprio sangue, la fede nella Trinità.
A tredici anni dalla sua conversione, partì verso le regioni della Siria, affrontando coraggiosamente molti pericoli, al fine di potersi presentare al cospetto del Soldano di Babilonia.
Fra i cristiani e i saraceni era in corso una guerra implacabile: i due eserciti si trovavano accampati vicinissimi, I'uno di fronte all'altro, separati da una striscia di terra, che non si poteva attraversare senza pericolo di morte .
Il Soldano aveva emanato un editto crudele: chiunque portasse la testa di un cristiano, avrebbe ricevuto il compenso di un bisante d'oro. Ma Francesco, I'intrepido soldato di Cristo, animato dalla speranza di poter realizzare presto il suo sogno, decise di tentare l'impresa, non atterrito dalla paura della morte, ma, anzi, desideroso di affrontarla.
Confortandosi nel Signore, pregava fiducioso e ripeteva cantando quella parola del profeta: Infatti anche se dovessi camminare in mezzo all'ombra di morte, non temerò alcun male, perché tu sei con me.
Partì, dunque, prendendo con sé un compagno, che si chiamava Illuminato ed era davvero illuminato e virtuoso.
Appena si furono avviati, incontrarono due pecorelle, il Santo si rallegrò e disse al compagno: " Abbi fiducia nel Signore, fratello, perché si sta realizzando in noi quella parola del Vangelo: -- Ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi--".

(segue)

Amicus ha detto...

"Avanzarono ancora e si imbatterono nelle sentinelle saracene, che, slanciandosi come lupi contro le pecore, catturarono i servi di Dio e, minacciandoli di morte, crudelmente e sprezzantemente li maltrattarono, li coprirono d'ingiurie e di percosse e li incatenarono. Finalmente, dopo averli malmenati in mille modi e calpestati, per disposizione della divina provvidenza, li portarono dal Sultano, come l'uomo di Dio voleva. Quel principe incominciò a indagare da chi, e a quale scopo e a quale titolo erano stati inviati e in che modo erano giunti fin là.
Francesco, il servo di Dio, con cuore intrepido rispose che egli era stato inviato non da uomini, ma da Dio altissimo, per mostrare a lui e al suo popolo la via della salvezza e annunciare il Vangelo della verità.
E predicò al Soldano il Dio uno e trino e il Salvatore di tutti, Gesù Cristo, con tanto coraggio, con tanta forza e tanto fervore di spirito, da far vedere luminosamente che si stava realizzando con piena verità la promessa del Vangelo: Io vi darò un linguaggio e una sapienza a cui nessuno dei vostri avversari potrà resistere o contraddire.
Anche il Soldano, infatti, vedendo l'ammirevole fervore di spirito e la virtù dell'uomo di Dio, lo ascoltò volentieri e lo pregava vivamente di restare presso di lui. Ma il servo di Cristo, illuminato da un oracolo del cielo, gli disse: " Se, tu col tuo popolo,.vuoi convertirti a Cristo, io resterò molto volentieri con voi. Se, invece, esiti ad abbandonare la legge di Maometto per la fede di Cristo, dà ordine di accendere un fuoco il più grande possibile: Io, con i tuoi sacerdoti, entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa ".

(segue)

Japhet ha detto...

@ il normalista di turno.

Guardi che Il Foglio le pèarole del papa a S. Marta le cita virgolettate:

Ieri mattina, intanto, nella consueta omelia all’alba di Santa Marta, Francesco ha sottolineato che “la salvezza è solo in Gesù, non nei tanti precetti fatti dagli uomini”. La classe dirigente, “i capi del popolo”, ha aggiunto il Pontefice, “non credono nella misericordia e nel perdono. Credono in ciò che è tutto sistemato, tutto chiaro. Questo è il dramma della resistenza alla salvezza”. Mentre il popolo credente “capisce e accetta la salvezza portata da Cristo”, ha osservato ancora Bergoglio, per i capi del popolo “tutto si riduce al compimento dei precetti creati dalla loro febbre intellettuale e teologica”.

Japhet ha detto...

"Se verra' adottata,, come temo, la tattica del silenzio, cosi da far precipitare il libro in " the memory hole""

Tattica adottata per tutti i migliori testi di cattolici doc, a partire da quelli di Romano Amerio.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Intervista di Socci a l'intraprendente.it. Accena alla non peregrina possibilità che il vdr il 17 dicembre 2036 rinunci all'episcopato romano. Volesse il Cielo ... Anche prima,,se possibile.

bernardino ha detto...

Vede Dr.ssa Mic., anche Silente delle 20,27 la pensa come me - la Pseudo/chiesa attuale è scismatica rispetto alla Chiesa Cattolica precedente.
Poi non parliamo del fatto del sinodo del bavaglio - è uno scempio, per non dire uno scandalo.
Tutto verrà fuori prima o poi come tutti gli altri scandali.
L'unica cosa importante, è, che la Chiesa è di Cristo.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Ma no, il libro di Socci non passerà sotto silenzio. Aspettiamo il portavoce privato del vdr, Tornielli, il re dei normalisti, Introvigne, e il frequentatore abituale di S. Marta, Scalfari. Loro non taceranno.

Anonimo ha detto...

ho parlato di accostamento, non di passi estrapolati

Japhet ha detto...

"passi estrapolati"?

Ma li ha letti? Sono frasi con senso compiuto. soggetto predicato e complemento e dicono cose gravissime, a prescindere da qualunque contesto.

O forse lei non ne afferra il senso??

Anonimo ha detto...

Premetto di non conoscere le regole [*] che governano questo Sinodo; leggo tuttavia che ogni delibera sarà sottoposta al voto di tutti i partecipanti.
La domanda è: da chi sono stati nominati i partecipanti al Sinodo?
Miles

Anonimo ha detto...

"Al Pontefice, dunque, non saranno più inviate le diverse propositiones emerse nel dibattito, ma solo quella che avrà ottenuto il via libera dai padri tramite uno scrutinio in cui le alternative saranno “placet” o “non placet”. Il tutto in piena libertà, perché questo è “ciò che chiede il Papa”."

Dice bene Miles,
la Verità dipende dai placet o non placet. Cioè è legata ai numeri.
E se si fossero bevuto tutti il cervello (o appartenessero alla tifoseria bergogliana) tranne uno?

Alessandro Mirabelli ha detto...

@ Miles: in questo sinodo partecipano solo i presidenti delle conferenze episcopali nazionali, più i capi dicastero della curia, più tre superiori maggiori religiosi, più circa una ventina di vescovi e cardinali nominati dal Papa. Fra i quali Scola, Caffarra, Danneels e, ciliegina sulla torta, Walter ... Kasper. Contento?

Anonimo ha detto...

Augurio ed auspicio papale...Che i padri sinodali ascoltino il mondo... infatti lo crocifiggeranno di nuovo...
Aliosha

Anonimo ha detto...

@Alessandro Mirabelli: credo siamo oltre al concetto di contentezza se a quanto sembra viene messo ai voti il decalogo...
Tutto sommato sarebbe stato meglio indire un referendum.
Miles

Stefano78 ha detto...

@ A. Mirabelli

Riguardo invece la risposta di Baldisseri: ineccepibile. Il segretario del conclave non vota,

Allora poteva rispondere così. Dobbiamo fare l'ermeneutica anche a lui? Ma sì, facciamola! Tanto ormai la chiarezza è diventata tradi-protestante! E questa fanfaluca del "non poteva sapere", non regge più. Là, tutti sanno tutto. Solo che lo tirano fuori quando fa comodo. Se no: "io? Il mio ruolo me le impediva.."

Riguardo la presunta invalidità dell'elezione ricordiamoci che Socci deliberatamente non ha voluto tener presente quanto prescrive il par. 68 della Universi Dominici gregis.

Ma certo! Infatti, da un po' di tempo a questa parte la UDG si è ridotta al solo articolo 68! Peraltro unico, e slegato da tutto il resto! Prima di quell'articolo ce ne sono altri 67, e dopo quell'articolo più o meno altrettanti! E magari dipingono determinati scenari che li fanno essere utilizzabili...
Ma si sa...I conciliaristi alla Socci non vedono.

Stefano78 ha detto...

“Dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti, il cardinale
scrutatore, che per prima cosa mescola i foglietti deposti nell’urna,
si accorge che ce n’è uno in più:

Stefano78 ha detto...

Il conteggio delle schede, visto che lo scrutatore si appresta alla lettura dei nomi, era stato già fatto. In quel frangente si accorge delle due schede "appiccicate". Il che significa che la votazione non era invalida, ma si applicava l'articolo 69. Inoltre, non è possibile fare più di 4 votazioni al giorno.

Ma si sa, c'è l'articolo 68!

Alessandro Mirabelli ha detto...

se qualcuno non avesse spifferato alla Pique' e/o ad altri quanto è' capitato in conclave sarebbe stato meglio. Per tutti. Giacomo Biffi, nel suo libro "Un italiano cardinale" del 2008, ricordando il clima che c'era nel conclave, scrisse che tutto si svolse con la massima trasparenza e garanzia del rispetto delle norme conclavarie. Infine ne' il segretario del conclave ne' i cardinali hanno l'obbligo (e neppure sussiste l'opportunità) di rispondere alle domande circa l'elezione del Papa. Loro sono tenuti al segreto per cui è inutile che Socci faccia lo spocchioso riguardo la risposta del card. Baldisseri.

Anonimo ha detto...

A proposito dell'invalidità dell'elezione di Bergoglio.
Su l'"Huffington Post" del 18/03/2013 si legge: «Conclave a senso unico, Papa Francesco non è mai stato in discussione. Il cardinale Jorge Mario Bergoglio è infatti stato il candidato più votato fin dalla prima votazione, alla quarta ha sfiorato il quorum ed è stato poi eletto alla quinta con quasi 100 voti».
Sfiorare il quorum vuol dire che il miglior antagonista era sotto di quasi 35 voti e se nell’ultimo scrutinio ha davvero ottenuto quasi cento voti vuol dire che soltanto 20 voti non erano a suo favore.
Parlare quindi di elezione invalida soltanto per un vizio di forma, causato oltretutto da una scheda bianca in più, mi sembra un po’ pretestuoso.
Si può ragionevolmente pensare che in un eventuale successivo scrutinio al 3° giorno di conclave le cose si sarebbero ribaltate?
Molto più semplice dire che questo Papa per come si comporta non piace e lasciar perdere l'invalidità della sua elezione. Fino ad oggi nessuno dei 115 elettori ha contestato l'elezione. Simone

Francesco ha detto...

In verità il libro di Socci è stato presentato sul TG4 e ha fatto una breve comparsa anche su Blob (Rai 3).

mic ha detto...

Mirabelli,
Stiamo semplicemente registrando le reazioni ad un testo che dobbiamo ancora leggere. E traendo alcune conclusioni da quel che ci risulta al momento.
Non ci interessa né l'apologia né stroncature di Socci. Ma vedo che si continua a parlare di lui per partito preso.

Luís Luiz ha detto...

Parlare quindi di elezione invalida soltanto per un vizio di forma, causato oltretutto da una scheda bianca in più, mi sembra un po’ pretestuoso.

76. Se l'elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, l'elezione è per ciò stesso nulla e invalida, senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito e, quindi, essa non conferisce alcun diritto alla persona eletta. (Cost. Universi Dominici Gregis)

Anonimo ha detto...

stefano
l'art 69 si applica solo quando ci si accorge che c'è una scheda in più MENTRE si leggono i nomi, se viene rilevata PRIMA di iniziare a leggere i nomi si applica l'art. 68.
Certo che si possono fare più votazioni: lo prevede sempre l'art 68.

Maria Teresa

Alessandria Mirabelli ha detto...

Non parlo di Socci per partito preso. Absit iniuria verbis. Io valuto il contenuto del libro, non il nome e cognome dell'autore. Che l'abbia scritto tizio, caio o sempronio mi è' del tutto indifferente.
Quanto poi all'Huffington post ... la ricostruzione conclavaria più attendibile (solo Dio lo sa) della Pique' ci fa sapere che la maggioranza a favore di Bergoglio non era, scrive la Pique, così regale come quella di Luciani o di Wojtyla. Lei ha scritto di poco meno di 90 voti, cioè tradotti in matematica 88 oppure 89.

mic ha detto...

Questa questione della elezione, anche se è di per sé eclatante, non è l' unico argomento del libro di Socci.
Non capisco perché si va sempre a parare lí, come se la possibile inattendibilità della tesi neutralizzasse per incanto tutti gli altri problemi sul tappetto.
Premesso che non si tratta di una questione banale, resta comunque acceso tutto il resto, che non risulta neutralizzato solo perché c'è chi sembra continui a fare orecchi da mercante.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Il libro "Non è Francesco" che ho letto contiene tutti gli aspetti, eufemisticamente, problematici che l'attuale episcopato romano manifesta. Questo blog e molti altri l'avevano già evidenziati da molto tempo. Gnocchi e Palmaro hanno fatto emergere un anno fa la punta dell'iceberg. Il libro che ho citato li ha assemblati in maniera organica e motivata. Chapeau al libro.

rr ha detto...

Francesco:
sì, ma niente su TG RAI 1/TG 5/TG laSette ore 20, i TG più seguiti.
E niente per radio.
Socci magari ha le traveggole (non credo), però è un giornalista che scrive, e non da oggi, che "c'è del marcio in Danimarca",
Infatti si mette ai voti la Parola del Signore.
RR

rr ha detto...

Segnalo articolo di Colafemmina sulla Chiesa "milagros".
RR

Gederson Falcometa ha detto...

Prima del Sinodo abbiamo cattolici (laici, pretti, vescovi...) contra e a favore alla comunione ai divorziati. Quindi, il Sinodo doveva dare una risposta alla questione, dove non se poteva mai avere questa divisione. Ma il Sinodo (come il Concilio) farà una sintesi e doppo avvrà una "ermeneutica della riforma nella continuità" e altra della "rottura". Qualcuno doveva denunciare questo prima che accada il Sinodo.



Anonimo ha detto...

Scusate se lo torno a chiedere, ma non ho capito il significato del titolo del Socci: che vuol dire "Non è Francesco"?

Qualcuno me lo sa spiegare, o può almeno fare un'ipotesi?

Maso

RIC ha detto...

Ho letto il libro di Socci e devo dire che mi ha molto impressionato. Per quanto riguarda il conclave conferma che la candidatura Bergoglio sarebbe stata si' forte ma non tale da imporsi con facilita'. Al punto che la fretta con cui si e' giunti al quinto scrutinio (violando le regole indicate da GPII) avrebbe giocato a favore dell'argentino. Soprattutto Socci da un'informazione per me nuova e cioe' che Scola non sarebbe stato fuori gioco sin dall'inizio (come detto da quasi tutti i vaticanisti) ma addirittura al terzo scrutinio (il secondo della mattina) sarebbe stato addirittura il piu' votato.
Socci poi mette in ordine e lega fra di loro, con grande perizia, i tanti atti irrituali compiuti da Bergoglio (atti che sbbiamo commentato su questo blog sin dal 13 marzo 2013) nonche' le sue continue dichiarzioni che hanno creato sconcerto nei cattolici piu' accorti. E condanna senza appello il suo civettare con laici e miscredenti, mentre mazzola senza pieta' i veri cattolici come i FI.
Ma il merito di Socci e' a mio avviso soprattutto quello di aver portato all'attenzione di tutti, e soprattutto dei piu' distratti, i troppi dubbi che caratterizzano motivazioni e modi delle "dimissioni" di Benedetto XVI.

Anonimo ha detto...

...e non è un caso che libro di Antonio Socci esca alla vigilia del sinodo...dalle dichiarazioni fatte oggi dal vdr aspettiamoci "aperture", forse clamorose...

Anonimo ha detto...

@ Ric, può specificare meglio che significa ' I troppi dubbi che caratterizzano motivazioni e modi delle 'dimissioni' di Benedetto XVI'? Di Scola già si sapeva che era stato emesso anche un messaggio di felicitazioni per l'elezione, da parte della sala stampa,poi smentito. Lupus et Agnus.

Gederson Falcometa ha detto...

La metodologia del cardinale Kasper è stata condannata per S. Pio X nella Iucunda Sane. Don Curzio nell'articolo "L'uomo animale politico" commenta brevemente l'enciclica dicendo:

"San Pio X nell’enciclica Jucunda sane (12 marzo 1904) spiega che il mezzo con cui gli eterodossi s’infiltrano nella Chiesa consiste nell’applicare una regola d’azione prudenziale ai princìpi o al dogma, confondendo il piano teoretico o della verità con quello pratico o dell’agire umano. Ora, continua papa Sarto, la Prudenza è una virtù morale, che aiuta ad applicare i princìpi al caso pratico e a risolvere quest’ultimo alla luce del principio senza svilire il principio rendendolo valido solo se praticamente utile. Quindi, trasporre confondendoli la Prudenza o la pratica al livello dei princìpi ed abbassare il principio dal livello teorico a quello pratico ha conseguenze disastrose: dal punto di vista teoretico annacqua il principio ed erode il dogma; dal punto di vista pratico può degenerare sia in lassismo che in rigorismo come vedremo oltre".

Questo errore denunciato per S.Pio X è il principio che muove Kasper e il proprio Papa Francesco. Notto che la prudenza è una virtù morale che Francesco e la maggioranza degli uomini della Chiesa non hanno più. In questo senso abbiamo una forte rottura nella tradizione morale della Chiesa: la prudenza è la madre delle virtù...

Anonimo ha detto...

RIC

com'è possibile che al terzo scrutinio Scola fosse il più votato per finire allo scrutinio successivo appena con 26 voti ( sempre che tutti quelli che non hanno votato per bergoglio abbiano votato per lui) e Bergoglio a quota 88?
Mi sembra frutto di fantasia anche questa ricostruzione di Socci, tenuto conto che nelle congregazioni che hanno preceduto il conclave quello che si sentiva più spesso era "non un italiano" e tenuto conto anche dei veti incrociati dei cardinali italiani.
Cesare

Anonimo ha detto...

Magistero di Sua Santità Benedetto XVI – VII Incontro mondiale delle famiglie

Parco di Bresso
Domenica, 3 giugno 2012
Solennità della Santissima Trinità

http://www.riscossacristiana.it/magistero-di-sua-santita-benedetto-xvi-vii-incontro-mondiale-delle-famiglie/

mic ha detto...

Magistero di Sua Santità Benedetto XVI – VII Incontro mondiale delle famiglie

Superato dall' “ermeneutica della riforma”: rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa.
Da Ratzinger teorizzato e oggi applicato da Bergoglio senza rete...

RIC ha detto...

Per Lupus a Agnus
Trascrivo le conclusioni del capitolo dedicato da Socci alle "dimissioni"
Socci scrive : "Messori annuncia – suscitando un giusto clamore – che Benedetto XVI ha lasciato «solo il suo potere di governo e di comando sulla Chiesa», ma «il munus , l’ufficio papale» che ha ricevuto «non è revocabile». Egli ha rinunciato soltanto «alla sua esecuzione concreta». Ne deriva che la Chiesa oggi ha «due Papi» – come scrive Messori (contraddicendo gli anatemi di Tornielli verso chi parla di «diarchia») – oppure ben altra è la conclusione perché uno solo può essere il Papa? E perché il silenzio e la reticenza di tutti davanti a questa evidente verità? Perché la ritrosia a riconoscerla? Messori sapeva bene che tutto il suo articolo induceva a farsi una domanda drammatica (chi è il Papa?), ma ha evitato accuratamente di formularla, lasciando che fosse il lettore a porsela. Perché? Forse lo scrittore cattolico aspetta che sia la Chiesa stessa a dare la risposta e in parte è comprensibile e condivisibile che si richiami la gerarchia alla sua responsabilità. Perché se Benedetto è rimasto Papa significa che Bergoglio non è Francesco.

RIC ha detto...

Sempre per Lupus et Agnus

Ancora per Lupus e Agnus

Sempre Socci: Molto profondo e accurato è il saggio di Stefano Violi, docente alla Facoltà di Teologia di Lugano e alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna.......In sostanza Benedetto XVI, nella sua declaratio , distingue – secondo Violi – fra munus petrino ed executio muneris e poi, nella executio muneris , distingue «tra un’ executio amministrativo- ministeriale ( agendo e loquendo ) e una più spirituale ( orando e patiendo )». Può sembrare una discussione giuridica per specialisti, ma in realtà quello che Violi ci sta dicendo è molto chiaro e ci riguarda tutti: «(Benedetto XVI) dichiara di rinunciare al ministerium . Non al Papato, secondo il dettato della norma di Bonifacio VIII; non al munus secondo il dettato del can. 332 § 2, ma al ministerium , o, come specificherà nella sua ultima udienza, all’“esercizio attivo del ministero” …La rinuncia limitata all’esercizio attivo del munus costituisce la novità assoluta della rinuncia di Benedetto XVI....il fondamento teologico giuridico è la plenitudo potestatis sancita dal can. 331. Proprio nel fascio delle potestà inerenti l’ufficio è compresa anche la potestà privativa ovvero la facoltà libera e insindacabile di rinunciare a tutte le potestà stesse senza rinunciare al munus »....Certo, nella declaratio vi è la proclamazione della «sede vacante» e l’annuncio del Conclave....Ma – se gli argomenti di Violi sono veri (e non risulta che siano stati dimostrati falsi) – come può essere conciliabile la permanenza del Papato con la proclamazione della sede vacante e con il successivo Conclave? Sembra che l’una cosa invalidi le altre. E la permanenza del Papato nella persona di Benedetto XVI sia di per sé invalidante di ciò che è avvenuto dopo. Il fatto stesso che su tutto questo gravi un silenzio generale e che nessuno osi chiarire fa pensare che non si voglia guardare in faccia la realtà delle cose, o dirla, perché sarebbe destabilizzante.

Alessandro Mirabelli ha detto...

@ Cesare. Bergoglio nell'intervista a civiltà cattolica fa esplicito riferimento che nel suo animo accadde qualcosa che dapprima lo turbo' ma poi lo rassereno' verso il mezzogiorno del 13 marzo, cioè al termine del terzo scrutinio. Verosimilmente la sua candidatura al terzo scrutinio inizio' a prendere quota. Altrimenti il Papa non avrebbe parlato in questi termini. Inoltre in conclave può accadere di tutto, di tutto. Nell'agosto 1978 nei primi due scrutini Siri aveva qualche voto in più di Luciani, secondo la ricostruzione del card. Casariego. Nell'ottobre di quell'anno o Siri o Benelli ottennero voti che rasentarono il quorum ma poi la sera del giorno dopo dopo fu eletto uno che nel primo giorno aveva avuto o pochissimi voti o forse non ne aveva ottenuti.

Cattolico ha detto...

x Genderson Falcometa 16:41. Caro Falcometa, io credo che i modernisti abbaino abbandonato la prudenza per il fatto che il terreno comincia a bruciargli sotto i piedi: sentono che il tempo corre e loro vogliono arrivare a tutti costi al loro obiettivo: protestantizzare la Chiesa Cattolica, ecumenizzare il Cristianesimo, politicizzare in senso comunista (TdL) l'azione pastorale della Chiesa, accogliere senza se e senza ma i dettami massonici relativi alla costruzione di un'unica religione mondiale, immanentista, umanista, incolore, con solo umanesimo sociale (Ong, Onlus, ecc.). La disponibilità di Bergoglio alla proposta di Perez ne è una conferma, come la creazione del tempio di Berlino dedicato all'Unico .

Alessandro Mirabelli ha detto...

@ Cesare. Una legge del conclave e' la seguente. Chi non aumenta i propri voti li perde. E anche se li aumenta in uno scrutinio li può perdere nel successivo. Vedasi il caso di Siri al terzo scrutinio del conclave dell'agosto 1978 dopo che nel secondo aveva ottenuto più voti che nel primo. Inoltre sono gli stessi cardinali che durante il conclave cambiano idea su chi votare. Altrimenti se fosse tutto chiaro, già al primo scrutinio si avrebbe l'elezione. Così non accadde neppure nel 1939 quando la candidatura di Pacelli era fortissima. Fu eletto al terzo scrutinio.

mic ha detto...

RIC,
vi ricordate quel che avevamo scritto qui?

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/08/benedetto-xvi-ha-rinunciato-solo.html

RIC ha detto...

Certo Mic, d'altronde lo stesso Socci ricorda che Benedetto ha mantenuto il nome di Benedetto (e non e' tornato ad essere Joseph Ratzinger), continua a farsi chiamare Papa (anche se emerito), non ha voluto cambiare stemma e veste ancora di bianco. Aggiungo che sempre secondo quanto scrive Socci gli stemmi dei due "papi" si trovano non solo alla base della statua dell'Arcangelo Michele in Vaticano, ma anche sui tamburi della Guardie Svizzere durante la cerimonia del giuramento.

Rr ha detto...

Sto leggendo il lbro di Socci, che e' molto piu' dirompente sull' attuale stato delle cose che il solo fatto delle votazioni in Conclave, che egli argomenta molto bene, mi sembra, senz' altro avendo consultato un ottimo canonista, che ha deciso, ovviamente, di non comparire.
Se la gerarchia, vescovile e cardinalizia, continuera' a far finta di niente, come per l'abdicazione di Benedetto, la situazione ecclesiastica diventerà secondo me molto pesante. Quale credibilita' , quale autorita' potranno ancora esercitare presso i semplici fedeli, se non
risponderanno ai problemi riassunti nel libro, e già dibattuti su blogs ed articoli di stampa?
Le conclusioni, non del tutto implicite, di Socci sono infatti che Benedetto e' ancora Papa, che non ci possono essere due papi, che Bergoglio non lo e' , ne' de facto, ne' de iure, e che quindi tutto quel che si farà e deciderà sotto di lui e' essenzialmente nullo, invalido, come un matrimonio annullato dalla Sacra Rota. Appunto...
Il libro potrà essere ignorato, pero' per quanto tempo potranno ignorare i bloggers come Mic, i giornalisti come Gnocchi e già Palmaro, storici come De Mattei,
teologi come Radelli, ecc.ecc.?
Rr
PS: La parte finale e' quella veramente " pesante"

Anonimo ha detto...

Magister, commentando la Civiltà cattolica

I “segni dei tempi” erano, per Gesù Cristo, i segni della crisi che preludeva all’avvento del Cristo Salvatore (venuto a “fare nuove tutte le cose” e a liberare il cuore dell’uomo dalla durezza e dal peccato, non a consacrare l’esistente). Si tratta dunque di una espressione con connotazione negativa (i segni dei tempi indicano ciò che non va, non ciò che bisogna seguire), non certo positiva, come invece la si è voluta spacciare negli ultimi cinquant’anni, forse confondendola con le “magnifiche sorti e progressive” a cui troppi “intellettuali” ancora credono.

Stefano78 ha detto...

@Maria Teresa.

PRIMA di iniziare a leggere i nomi si applica l'art. 68.

Manco per niente. Se ancora ha un senso il significato delle parole, e l'articolo in questione, l'articolo 68 si applica al CONTEGGIO delle Schede

Anonimo ha detto...

Ringrazio Ric per l'attenzione riservatami e per le esaurienti risposte, insomma che sta a fare il vdr se non vuole fare il papa e su questo siamo tutti d'accordo e non è solo una questione di simboli o di alberghi invece dei palazzi apostolici,speravo che quel brivido del 13 marzo fosse solo un passeggero sintomo,mai avuto dubbi che la rinuncia(?) di Ratzinger fosse perlomeno costellata di stranezze anche se formalmente giusta, lo stemma suo sta anche sotto alla statua della Virgen del cobre che lui ha fortemente voluto in Vaticano, come fu anche per la statua di S.Michele arcangelo.....siccome lui, come dice Mic è mens subtilis, e vede e sa quello che noi non riusciamo proprio, che segni sono mai questi? Perché il Signore non ci manda qualche indicazione comprensibile anche per ipodotati come me? L'unica nota positiva per me è che prego molto e già questo è un miracolo che devo a papa Benedetto poi,ognuno dovrà presentarsi da solo al Giudizio,già sto preoccupato, e non poco, per me stesso, 'non mettetemi altri pesi'.....diceva quel tale. Lupus et Agnus.

Stefano78 ha detto...

...e in questa situazione, questo comunicato assume una luce molto più chiara: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/13/papa-francesco-cei-nel-primo-comunicato-auguri-al-nuovo-pontefice-scola/529609/

Rr ha detto...

Sec Socci, Scola era il candidato Di BXVI, ma fu osteggiato anche da Bertone ( sec. quanto un cardinale avrebbe detto a Socci), che non gli aveva perdonato la richiesta fatta da lui ed altri, nel 2009, di dimettere Bertone come Segretario di Stato.
Piccola notizia al riguardo: il Sinodo si e' aperto sabato sera con la Messa dei vespri ed ufficialmente ieri mattina. A quell' ora Scola era nel Duomo di Monza. A cConsacrare un altare resturato. La Messa e' terminata ale 12 circa, molto lunga e solenne, e solo dopo pranzo Scola e' partito, penso in aereo, per Roma.
Che fretta, eh, di essere la' !?
Ll' altare era restaurato da un po' e naturalmente l' Asrciprete avrebbe compreso se si fosse rimandato, che so, a fine mese...
Rr

RIC ha detto...

Gnente gnente dietro il libro di Socci ci fosse anche la manina di Scola?? A pensar male si fa peccato ma....

Anonimo ha detto...

@stefano78
Proprio perchè in diritto il significato delle parole ha un senso devi leggere bene:
"il conteggio è delle schede" questo significa che NON è dei voti,vuol dire che si contano le schede per vedere se le schede sono uguali al numero dei votanti,non significa che si fa lo spoglio.
Procedura: si contano le schede il numero è uguale a quello degli elettori si procede con lo spoglio ( lettura dei nomi).
Si contano le schede il numero è diverso, NON si fa lo spoglio si applica quello che in questo caso prevede l'art. 68

Maria Teresa

Anonimo ha detto...

Ammessi a parlare 61 cardinali, vescovi numero a caso, durata interventi 4 minuti, nessuna trascrizione degli stessi, bollettini della sala stampa vaticana standard tipo Tass o Istvestzia.....dunque, stavamo dicendo? Trasparenza, aria nuova, finestre spalancate e polvere puffff....the showdown has just begun.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Chi si è dato da fare a più non posso per non far eleggere un italiano, cioè Scola, e' il card. Coccomalperio, milanese, che fu ordinato ausiliare di Milano negli anni '90 da Martini. Così ha scritto già da qualche mese su vatican insider il portavoce privato del Papa, il dr. Tornielli.

Alessandro Miranelli ha detto...

Dimettere Bertone nel 2009, al compimento del di lui settantacinquesimo genetliaco, era il minimo sindacale che il Papa non volle pagare. Le dimissioni di Bertone furono chieste da Scola, Schonborn, Bagnasco e Meisner, che tutti insieme erano andati a trovarlo. Il Papà rispose: "L'uomo rimane dov'è e basta". Così racconto Meisner fra il 1^ marzo e l'11 marzo dello scorso anno.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Inoltre Scola, solo qualche giorno prima d'entrare in conclave, fece una dichiarazione molto significativa. Lui si disse INDISPONIBILE a fare accordi previ. Il senso delle sue parole era questo. Verosimilmente mi viene da pensare che glielo avevano proposto, considerando che non c'era bisogno di dirlo pubblicamente poiché le c.d. Capitolazioni sono vietate da tutte le costituzioni che hanno regolato l'elezione del Romano Pontefice.

mic ha detto...

Si contano le schede il numero è diverso, NON si fa lo spoglio si applica quello che in questo caso prevede l'art. 68
Maria Teresa


Il fatto che continuino ad intervenire con tanta martellante insistenza questi normalisti battendo sempre sullo stesso tasto e ignorando che Socci ha scritto un libro documentatissimo di 283 pagine, portando molti altri punti di analisi sui mali nella Chiesa attuale, mi fa pensare che sia un modo per distogliere l'attenzione da punti ancor più scabrosi e densi di interrogativi.

mic ha detto...

A tutti quelli che continuano ad allungare il brodo con le interpretazioni plurime sugli articoli della Universi Dominici gregis, ribadisco ciò che ho detto qua su...

tralcio ha detto...

Santa messa odierna: San Paolo ai Galati (Gal 1,6-12)
L'Apostolo esorta (lo dice e lo ripete!) i Galati, già confusi da messaggi contrastanti, a non lasciarsi incantare da opportunità, compromessi e convenienze, fosse lui stesso o un angelo dal cielo (perchè ci sono pure gli angeli decaduti...) a proporre di "sovvertire" il vangelo che egli non interpretava, ma trasmetteva fedelmente. E constatava che non è il consenso umano ciò che ci deve stare a cuore. Chi si preoccupa di piacere al mondo non è servitore di Cristo. Il vangelo non segue e non insegue un modello umano: non è frutto della nostra teologia e del nostro ragionamento, ma è rivelazione di Dio.

Subito dopo nel vangelo è stata letta la celeberrima parabola del buon Samaritano, che impersonifica Gesù stesso, capace di chinarsi sulle ferite del malcapitato (per lui uno straniero, un "lontano") brutalizzato dai briganti, dopo che per quella stessa strada erano passati un sacerdote e un levita, ignorandolo.

Ho pensato che la misericordia testimoniata, insegnata e richiesta da Gesù ci chiede un'attenzione che religiosi e leviti troppo frettolosi possono non avere. Poi ho anche collegato tutti questi discorsi al sinodo sulla famiglia.

E' lei, la famiglia, la malcapitata pestata dai briganti, sanguinante sul ciglio della strada.

Il sacerdote e il levita paiono tirare diritto, frettolosi, forse dovevano correre a un convegno per interessarsi delle ferite morali di chi ha assecondato culturalmente il "pestaggio" (divorzio, divorzio breve; contraccezione, aborto, pillola del giorno dopo; fecondazione, crioconservazione embrionale, esperimenti sulle cellule staminali embrionali, eterologa; eutanasia; liberalizzazione droghe leggere; cultura della promiscuità e del provvisorio; precarizzazione; elogio dell'infedeltà, permissivismo sessuale, vizio diffuso, volgarità, pornografia, pedofilia, efebofilia, promozione dell'omosessualità, cultura del gender, equiparazione di ogni unione...).

Forse hanno trovato una soluzione geniale: trattiamo con i briganti, in modo che sulla strada ci siano meno aggressioni. Si tratta di fare un atto politico, un sapiente compromesso a beneficio della sicurezza sociale... che piaccia alla gente. Chissà se interessa di più il ferito "vero" che sta sanguinando, o quello che bisogna dichiarare "non ferito", o addirittura bisogna dichiararlo "guarito" senza spendere troppi soldi dall'oste, promettendone ancora al ritorno (perchè ci vuole tempo).

Gesù invece si china davvero sul ferito e lo medica, pagando di tasca propria. Non gli toglie le botte, gliele medica. Non fa pagare l'oste, ma paga lui, di persona. Non va dai briganti a trattare, ne' ad ammazzarli. E non va dal sacerdote a dirgli di cambiare la dottrina, nemmeno uno iota. Insomma, Gesù è quello del vangelo. Non quello dei mass media e dei convegni sponsorizzati, in cui gli abitanti della Galazia possono perdere la trebisonda... e San Paolo la pazienza.

PS grossa novità a corredo del sinodo che rischia di avere tanta fretta di correre avanti da non vedere il malcapitato pesto e sanguinante a bordo strada: da qualche giorno Francesco dice con sempre maggior frequenza di essere Papa e non "vescovo di Roma"... Merito di certe dicerie?

Rr ha detto...

Se si accorsero che suna scheda era scritto un nome e sullaltro foglio niente, vuol dire che le avevano aperte. Quindi o stavano solo contandole, ed allora NON andavano aperte, o le stavano aprendo, quindi scrutinando. Questa differenza chiunque sia stato scrutinatore, anche solo alle elezioni scolastiche, lo sa. Inoltre c'e' la dichiarazione di due cardinali che confermano il fatto, e dicono che era stato fatto cosi " per evitare pasticci". Temo che il " presidente di seggio" non conoscesse bene la Universi Dominici Gregis - ormai molte cose del defunto GPII non si conoscono piu', a cominciare dalle sue Costituzioni apostoliche, della serie" fatta la festa, gabbato lo santo"- ne' ne avesse una copia sotto mano o non
capisse il testo in latino ( e visto che al sinodo la lingua
da usare e' l' Italiano, spero parlato meglio di quanto faccia il VDR) , e' molto probabile. Anche la declaratio di BbXVI non fu capita da molti, essendo in Latino.
Che dietro Socci ci possa essere Scola, l' ho sospettato anch' io. Così come sono sicura che egli si esprime su Martini nel modo in cui lo fa perché memore della denuncia e processo canonico che subì, insieme ad altri, 30 anni fa.
OT: articolo di Rorate scritto da un certo Don Pio Pace, un anonimo ben informato e ben edotto( in tutti i sensi).
Rr

RIC ha detto...

Concordo con quanto dice Mic nel rispondere ai normalisti di turno: il pasticcio nella conta delle schede e' fatto di straordinaria gravita'. Ma nell'ottica di Socci le ragioni che motivano il titolo del libro nascono PRIMA dai dubbi sulla rinuncia di BXVI e POI dalle gravissime irregolarita' del Conclave. I riflettori mediatici hanno illuminato soprattutto questo secondo punto mettendo in ombra il primo che, a mio avviso, e' innvece il punto centrale dell'eccellente lavoro di Socci. Per non parlare dell'ultima, impressionante, parte del libro

mic ha detto...

La cosa incredibile RIC è che arrivano miriadi di commenti, che ovviamente ho smesso di pubblicare perché sono fotocopie, sulla faccenda dell'elezione e si ignora tutto il resto che è ancor più pesante e stranamente ignorato sia ab intra che ad extra...

mic ha detto...

«Vi domando per favore di parlare con parresia e ascoltare con umiltà. Il Sinodo si svolge sempre “con Petro e sub Petro” e la presenza del Papa è garanzia per tutti e custodia della fede». Con queste parole Papa Francesco ha concluso il suo intervento in apertura del Sinodo, nel quale ha ricordato che i padri sinodali debbono portare la voce delle chiese locali: «è una grande responsabilità - ha detto - portare le realtà e le problematiche delle chiese locali nella sinodalita’ per aiutarle a camminare sulla strada del Vangelo della famiglia».

Comincia a parlare da papa?
Vedremo se la decisione finale sarà a cura di Petro o di Simone...

Rr ha detto...

Comincia a parlare da papa, o legge un discorso, facendo da portavoce ad altri che da Papa sapevano, e sanno, parlare molto bene?
Cfr Socci, prima parte

Stefano78 ha detto...

@Maria Teresa.

"il conteggio è delle schede" questo significa che NON è dei voti,vuol dire che si contano le schede per vedere se le schede sono uguali al numero dei votanti,non significa che si fa lo spoglio.
Procedura: si contano le schede il numero è uguale a quello degli elettori si procede con lo spoglio ( lettura dei nomi).
Si contano le schede il numero è diverso, NON si fa lo spoglio si applica quello che in questo caso prevede l'art. 68


No arrampicatrice di specchi. Questo significa che le schede sono state contate, E NON CI SI E' ACCORTI DEL PROBLEMA. Si stava per iniziare a proclamare i nomi. Mi viene da pensare, così, giusto perché sono un "socciano" (che ne dite di coniare questo termine e appiccicarlo?), la "doppia scheda" viene scoperta mentre si stanno per leggere i nomi, dunque si procede ad annullare tutto (chi era stato forte nel 3° scrutinio? Giusto per ricordarlo...), alla faccia dell'articolo 69, che dovrebbe essere applicato in questo caso!

Anche perché, cara arrampicatrice, la Piqué è chiara (convalidata dall'eletto!). Se il numero si fosse stabilito al conteggio, non si sarebbe arrivati a vedere l'anomalia in quel momento. Si tratta appunto di una verifica AL MOMENTO, verifica che in quel frangente si sarebbe potuta vedere solo dopo, visto che le schede erano ATTACCATE.

Ma Mic ha ragione. La pentola è scoperchiata, e invece che guardare cosa bolle, si guardano le goccioline di condensa esterna

RIC ha detto...

Pubblicato pochi minuti fa sul profilo Facebook di Socci:

Ho deciso ovviamente di non rispondere a insulti e infamie. Invece risponderò già domani a chi oggi cerca di confutare il capitolo del mio libro sul Conclave del 2013.
I miei lettori non saranno delusi... Vi anticipo solo una sintesi: se questi sono i loro argomenti stanno messi molto male

Luís Luiz ha detto...

Il voto in più è stato quello dell'elegante parrucchino di Don Braz di Elvis, tanto elegante da meritare un voto solo per lui.

Stefano78 ha detto...

@Luiz

^__^

Rr ha detto...

Mic, so che vuoi allargare il discorso, ma Socci la spiega cosi bene, la questione del Conclave, che io, che sono maligna, ho pensato che, visto i supposti risultati del 3' scrutinio, un Cardinale abbi fatto apposta ad inserire le due schede insieme, pensando così di far rimandare il tutto all' indomani, che', si sa, la notte porta consiglio. Ed invece i bergogliani, che si preparavano da tempo, han mangiato la foglia e son corsi ai ripari.
Ed intanto il VdR si ricorda e ricorda sempre più di essere un Sommo Pontefice, cosi sperando di far
tacere le critiche sempre piu frequenti, e d' incutere rispetto ai dissidenti.
Rr

Rr ha detto...

Magister, oggi, su Scola e i cardinali milanesi( ne abbiamo 4, non credevo fossero cosi numerosi).
Mmi sa che le idee sospette su Socci e Scola, mie e di un altro precedente blogger, sono fondate.
Re