Dovremmo prendere esempio dei nostri fratelli (quelli veri) francesi [qui].
Timor di Dio nel cestino, ora c'è responsabilità. Il vescovo di Pinerolo fa scuola: a Biella il parroco "amico" della Bonino sospende la Messa. Ma il suo vescovo alla Bussola lo e: «Non sono d'accordo, Messa cuore della nostra vita». A Trento Messe sconsigliate: 2 metri fra i fedeli, over 70 a casa. E a Verona niente Cresime né Prime Comunioni. (La Bussola)
Il vescovo di Pinerolo priva i suoi diocesani della messa
Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, in Piemonte, vicino Torino, si è distinto nella penisola italiana per la decisione sorprendentemente unilaterale di sospendere per due settimane la celebrazione pubblica della Messa.
L'Ordinario del luogo ha annunciato questa sospensione in una lettera ai fedeli, disponibile sul sito della diocesi. Fornisce le ragioni che lo hanno portato a questa decisione.
Il pastore è colpito dal ritorno del confinamento parziale. La regione Piemonte è infatti una delle più colpite dalla ripresa dell'epidemia, dopo la Lombardia. Il coprifuoco è in vigore, alcune attività commerciali sono chiuse, tuttavia, il culto non è stato sospeso.
Monsignor Olivero osserva con sgomento la ripresa dell'epidemia. Non tiene conto delle restrizioni e dei sacrifici imposti a tutti. E osserva ingenuamente che "il Governo non ha chiesto a noi cristiani della zona rossa di sospendere le celebrazioni festive". Tuttavia, aggiunge contro ogni aspettativa, "Ma io chiedo ai cristiani cattolici di “fare volontariamente un passo indietro” e di rinunciare per due domeniche a questo diritto, per contribuire ad un bene comune, cioè il contenimento del contagio."
Se seguiamo correttamente il ragionamento, il culto divino, che è essenzialmente soprannaturale, è inferiore a un bene comune naturale? E il cattolico, che deve già subire tutte le comuni privazioni enumerate dal vescovo, dovrebbe, inoltre, allontanarsi volontariamente da ciò che gli è più necessario? Come se, senza questo "sacrificio grande", gli sforzi che potrebbe altrimenti fare fossero inutili?
Per giustificarsi, il vescovo afferma che "essere cristiani non significa innanzitutto difendere i propri diritti, quanto lottare per i diritti di tutti". Poi si obietta: "Molti mi diranno che dobbiamo difendere la nostra identità, espressa soprattutto nella celebrazione eucaristica". Ma poi risponde che "la nostra identità sta nella nostra capacità di seguire Gesù Cristo, che si è fatto dono per tutti, capace di santità ospitale."
Ma proprio la sequela di Gesù Cristo consiste nell'unirsi al suo sacrificio, il sacrificio della Croce, rinnovato quotidianamente sui nostri altari, e a offrire la vittima divina all'Eterno Padre in espiazione per i nostri peccati e per la salvezza del mondo. [Offrendoci a nostra volta in Lui con Lui e per Lui -ndr].
Seppellire e confinare la Chiesa per renderla più radiosa?
Il pastore prosegue ricordando la bellezza della preghiera, della preghiera familiare. Promette inoltre di essere il primo a occuparsi di "curare maggiormente i contatti e ad essere presente con video, streaming, messaggi, telefonate", incitando i cristiani che sta confinando a "dedicare maggior tempo alle relazioni. (…) Con uno slogan direi così: “Chiudiamo per aprire”."
E spiega questo linguaggio più o meno oscuro riprendendo i temi preferiti dal Papa: "Sogno una Chiesa meno ripetitiva, meno individualistica, meno autocentrata; sogno una Chiesa che si fa dialogo, che si fa relazione, che vive di relazioni, che è capace di celebrare con genuina creatività la risurrezione del Signore sempre. Sogno una Chiesa che incarna l’enciclica “Fratelli tutti”, che vive il comando dell’amore."
Il prelato ha dimenticato che il primo rapporto che ogni cattolico - e anche ogni uomo - deve costruire è il suo rapporto con Cristo, soprattutto attraverso il culto che ci ha lasciato in eredità, e che la Chiesa deve perpetuare per il suo bene, per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime? Questo culto non è solo per il suo aspetto comunitario, come dice anche il vescovo, che viene celebrato, ma per offrire a Dio la vittima divina, e per unirsi a Cristo nella sua eterna oblazione.
La Chiesa non è "dialogo", è prima di tutto culto; è il Corpo mistico di Cristo, unito al suo capo, per compiere "ogni giustizia", cioè e soprattutto, la virtù di religione e di tutti i suoi atti. È solo attraverso questa profonda unione con Gesù, e Gesù crocifisso, che i membri della Chiesa possono "diffondere e comunicare" la carità di Cristo al mondo.
(Fonti: diocesipinerolo.it – FSSPX.Actualités)
15 commenti:
https://lanuovabq.it/it/il-vescovo-telepredicatore-che-svilisce-il-pane-eucaristico
In compenso, il mons. Derio tiene ogni giorno una trasmissione streaming chiamata: “Prepariamo cena con il vescovo”. Con questa iniziativa, Sua Eccellenza desidera farsi vicino ai suoi fedeli mentre sono a tavola e condividere con loro il momento più intimo di ogni famiglia dando senso ad ogni suo elemento.
Occorre dire che questi vescovi e preti dall'anima rossa si sono camuffati molto bene fino all'arrivo di Bergoglio, perché l'hanno data da bere a tutti.
Non deve essere facile indossare per anni e annorum il costume del buon pastore mentre dentro sei solo un mercenario...
"Nunc cognovi quoniam salvum fecit Dominus christum suum:
exaudivit illum de caelo sancto suo,
in virtutibus salutis dexterae eius".
(Salmo 19(20),7
Anonimo 14:52
Il Vescovo dimentica che un conto è il pasto domestico, per quanto momento intimo e edificante, un altro conto è il Pane vivo disceso dal cielo che tramite il sacerdote si fa presente ad ogni Messa, rinnova il sacrificio al Padre e ci si consegna per la nostra salvezza e trasformazione.
Dov'è più il Soprannaturale? Il Dio che si è fatto uomo per noi?
https://www.marcotosatti.com/2020/11/20/ripristinare-subito-le-messe-a-pinerolo-campagna-di-citizengo/
Fael ha detto...
https://www.marcotosatti.com/2020/11/20/ripristinare-subito-le-messe-a-pinerolo-campagna-di-citizengo/
Tenendo conto che si tratta di N.O., con tanto di Comunione in mano obbligata, concludo che, come Caifa, suo malgrado, senza saperlo e senza volerlo, quando pronunciò la frase "E' meglio che un solo Uomo paghi al posto di tutto il popolo", fu profeta, così forse è stato per il vescovo di Pinerolo. "TANTO PEGGIO, TANTO MEGLIO", con il suo atto ha limitato dei sacrilegi.
Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa
(da ripetersi nei nove giorni precedenti la ricorrenza della Medaglia del 27 novembre, esattamente dal 18 al 26 novembre, e prima dell'ultima domenica di giugno)
+ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Vergine immacolata, Madre di Dio e Madre nostra con la più viva confidenza nella tua potente intercessione tante volte manifestata per mezzo della tua Medaglia, umilmente ti supplichiamo di volerci ottenere le grazie, che ti chiediamo con questa novena.
Richiesta di una grazia…
O Vergine della Medaglia Miracolosa che sei apparsa a Santa Caterina Labouré come mediatrice del mondo e di ogni anima in particolare, con fiducia affidiamo alle tue mani e al tuo cuore le nostre suppliche.
Degnati di presentarle al Tuo Divin Figlio e di esaudirle, se sono conformi alla Divina Volontà e utili alle nostre anime.
E, dopo aver volto verso Dio le mani supplichevoli, abbassale su di noi e avvolgici con i raggi delle tue grazie, rischiarando le nostre menti, e purificando i nostri cuori, affinché, con il tuo aiuto, possiamo giungere un giorno alla beata eternità.
Amen.
+ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Oggi come non mai tornano di attualità le parole di Schopenhauer: "Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l'ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l'ora sbagliata, persino chi è al corrente che solo il suo orologio segna l'ora giusta."
Il mutamento è in atto, irreversibile e profondo. Il dissenso è messo alla porta. Chi non se ne rende conto ed è travolto da questo tsunami ha già deposto l'ascia di guerra, immedesimandosi organicamente nel nuovo sistema e diventandone l'alfiere. Credo sia logico affermare che chi non vuole vedere il cambiamento è a suo modo "negazionista"....un negazionista contro cui non si scaglia nessuno perché nutre l'eggregora, la forma pensiero ad hoc creata da chi di dovere. Resistere è l'imperativo categorico per la nostra generazione.
In abiti borghesi da pastore protestante quale è!!meno male che lo seguono in pochi in quelle dirette!!
Lo sgomento e la pena sono sempre più grandi.Poveri quei fedeli e poveri tutti noi.In Francia i cattolici pregano per strada mentre da noi vogliono chiudere le chiese.Nel resto del mondo la situazione è semplicemente drammatica.Signore pietà……...
Nel distanziamento sociale obbligato, bisogna che ogni famiglia si viva come un commando oltre la linea, in clandestinità, che usa l’arma assoluta: accordarsi per chiedere a Dio, attraverso Gesù, che vadano in malora le loro macchinazioni. Che questo potere satanico globale che sembra impossibile da vincere, e anche solo da contrastare, finisca come merita, nel fuoco infernale già qui ed ora.
https://www.maurizioblondet.it/e-il-momento-di-usare-il-grosso-calibro/
Un vero seguace di Bergoglio a Pinerolo, già distintosi altre volte nella demolizione della Chiesa, in particolare,se erro mi si corregga, nel nuovo credo.
Più cge nel nuovo credo, mi pare che, dalla celebrazione, abbia omesso la recitazione del Credo.
Ecco quanto ne dice Zambrano su La Bussola:
Pinerolo. Sconcerto tra i fedeli in Cattedrale per la Messa dell'Epifania, ribattezzata ormai "Festa dei popoli". Il vescovo Olivero non proclama il Credo. Al suo posto un momento di silenzio. E alla Nuova BQ difende la scelta: «Rispetto il Messale tutto l'anno, ma c'erano anche Ortodossi, Valdesi e non credenti...». Le peripezie ecumeniche del vescovo che addomestica la Messa alle circostanze del momento e mette il bavaglio alla Professione di fede. Ma di fronte a questo si ha il dovere di gridare: «Non le è consentito».
Per essere sincero io mi stupisco che coloro che si dicono cattolici vadano ancora ad una "messa" che non è cattolica (oggi ancor più di ieri) e che seguano "pastori" che sono al servizio del Nuovo Ordine Mondiale.
Non lo capisco. Massimamente dopo gli interventi di Mons. Viganò, che mi sembrano già dimenticati.
Coloro che si dicono cattolici a Pinerolo dovrebbero lasciare deserte le chiese di tutta la diocesi e rivolgersi a dei veri sacerdoti che celebrano la S. Messa di sempre e che proclamano la dottrina cattolica di sempre.
Diversamente non devono più lamentarsi e soprattutto non devono più considerarsi cattolici, ma adepti della religione universale massonica prevista dal Nuovo Ordine Mondiale e sostenuta strenuamente da Bergoglio (Fratelli tutti ne è come il manifesto) e dai "vescovi" della neochiesa conciliare.
Fintanto che si vorrà continuare nell'equivoco e nel solito modo di fare alquanto pusillanime, ipocrita e falso dei cattolici "moderni", i modernisti continueranno solerti nella loro opera satanica di distruzione della Chiesa.
E le anime si ritroveranno all'Inferno,in compagnia di Bergoglio e del "vescovo" di Pinerolo.
La diocesi di Pinerolo è ormai zerbino dei valdesi
Cristina Siccardi su Corrispondenza Romana. Un articolo che riprenderò perché illustra a chiare lettere una situazione netta di diocesi protestantizzata.
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