Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 8 ottobre 2019

Quid de nocte?

Credevamo di aver toccato il fondo con l'orrido rito pagano nei giardini vaticani [qui]. E invece poco fa ho visto (e ripreso: la vedete a lato) la foto della 'pacha mama' portata ieri in processione in San Pietro... Se non è questo l'abominio della desolazione (e non è nemmeno l'unico), ditemelo voi cos'è!
Mi ha colpito che nei nostri raduni di preghiera, né il 28 settembre [qui] né il 5 ottobre [qui], ci sia stata la presenza di un solo pastore. 
Non avevo fatto mente locale per proporlo agli organizzatori e non so, né ho chiesto, se ci avessero pensato1. Di fatto, tolto qualche sacerdote in incognito, si è visto un piccolo resto senza pastore...
Eppure queste manifestazioni - che rivelano una risposta superiore ad ogni aspettativa a eventi non sbandierati e organizzati quasi in emergenza - un composto ma fermo messaggio autenticamente cattolico l'hanno lanciato. Tant'è che persino alcuni media l'hanno ripreso e per una volta seriamente, con meditata attenzione e senza distorsioni.
Mi risulta che si stanno preparando analoghe iniziative oltre oceano che potremo render note a breve.
Però mi vengono in mente le parole del 'mejo teologo del cucuzzaro', per dirla alla romana. Ve lo ricordate Kasper? Queste le sue parole: "Non credo che ci sarà uno scisma. Coloro che provocano timori sono piccoli gruppi apertamente contro il Papa. Ma occorre sapere e considerare che sono pochi, pochissimi, anche se fanno molto rumore attraverso i media. Non attribuite loro alcuna importanza. (qui
È chiaro che un gregge senza pastore non intimorisce nessuno... E di certo non ha niente di scismatico, ma di fortemente radicato in una Tradizione millenaria, che rivela ancora viva perché incarnata e non vivente in senso storicista secondo la moda del tempo. E resta la forza della preghiera, sempre più intensa e incessante! E poi c'è il Signore delle sorprese... chissà? 
Ma resta pur sempre il nostro compito, il nostro impegno. Penso che gli incontri, le conferenze siano importanti per confrontarsi, approfondire e radunare persone di buona volontà; ma non bastano più. È arrivato il tempo delle decisioni ultime. Certo, non avventate; occorrono affermazioni o azioni non più di nicchia, ma pubbliche e solenni. Soluzioni inedite per una situazione inedita!2 Perché a questa generazione e alla massa dei fedeli (con sporadiche eccezioni) arrivano valanghe di bocconi avvelenati. Ma soprattutto è in atto il tradimento ormai pubblico e manifesto di Cristo Signore in un quasi totale raccapricciante silenzio!
Purtroppo nessuna della nostre obiezioni e inquietudini potrà farsi strada in un Sinodo così ideologicamente prefabbricato e precostituito, come del resto i precedenti nei quali i risultati futuri erano già stabiliti ben prima dell'inizio dei lavori, peraltro anch'essi pilotati, come si è scoperto strada facendo e a posteriori [qui - qui]. Questa volta la rivoluzione è stata esplicitata in anticipo e senza remore. È per questo che occorre un'attenta vigilanza sulle conclusioni. Dopodiché occorrono voci autorevoli che ripareggino pubblicamente e solennemente la Verità urbi et orbi, non dai convegni o dalle sacrestie! (Maria Guarini)
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1. Mi è stato chiarito che il 5 ottobre erano presenti una quindicina di sacerdoti. Nessun invito a pastori di riferimento. Si voleva sottolineare l'iniziativa di popolo: uno stuolo di credenti sempre più sconcertati...
2. So già che qualcuno obietterà che l'inedito viene meno a causa dei famigerati incontri di Assisi (qui da una angolazione riguardante Benedetto XVI e col senno di poi mi rammarico della prudenza), che per il resto abbiamo sempre stigmatizzato insieme alla causa che risiede nel concetto conciliare di libertà religiosa [vedi]. E nessuno poteva immaginare che si potesse arrivare alla Dichiarazione di Abu Dhabi [vedi]. Certo forse l'inganno è stato che - oltre a quei prodromi che, insieme alla riforma Liturgica, implicavano i rischi ora divenuti realtà - c'era anche tanta universalità e romanità; ma ormai tutto è sparito di fronte non solo all'eresia ma anche all'apostasia conclamate e non più eludibili!

30 commenti:

Anonimo ha detto...

@mic,
non credo che le nostre obiezioni ed inquietudini debbano far breccia nei sinodi geneticamente modificati. No. Certamente, invece, siamo chiamati a schiarire Fede ed idee in noi stessi, a confrontarci tra noi e con chi passa di qui ma, questo lavoro nascosto è quello che, parola dopo parola, forma, Dio solo sa come, l'opinione di tanti dispersi ovunque, è la mentalità che piano piano cambia, la mentalità di un'epoca. Per questo, ripetendomi, invito quelli che possono a dedicare un po' del loro tempo alla tastiera, a mettersi all'opera. Un commento è alla portata i tutti, sempre. Questa è opera di misericordia spirituale e oggi, come non mai, abbiamo bisogno di seminare buon senso. E la tastiera è strumento ottimo per questa semina. All'osso, la grande battaglia è tra vero, buono e bello e falso mascherato da vero, da buono e da bello. Tra Cristo ed Anticristo. Come è sempre stato. La grande differenza sta che oggi dobbiamo distinguere tra Chiesa di Gesù Cristo e chiesa del mondo. La prima Immutabile perchè sempre vivente, cioè ha la vera vita in sé, quella che non finisce mai; la seconda mutabile, in quanto sempre morente, cioè effimera, che dura poco, un sol giorno, come tale quindi deve fagocitarsi qualunque presente.

Dario ha detto...

Siamo alla follia. Considerano i culti indigeni più importanti di Cristo e si scusano per aver portato il Vangelo nei posti dove avevano culti diversi. Portare il Vangelo è ordine di Dio. Solo in Cristo c'è salvezza!

Mario Rossi ha detto...

La profanazione del tempio si sta consumando. 

Anonimo ha detto...

i "conservatori" dicono che i sacerdoti erano guidati dal demonio.. dato che si inchinavano a totem ...però Bergoglio anche se presente ..non viene nominato
Giuseppe Petruzzelli

Anonimo ha detto...

rossoporpora.org/rubriche/interviste-a-personalita/898/-sinodo-amazzonia-jose-antonio-ureta-la-presa-del-potere.htlm.

Dal link ha detto...

...
A questo punto, professor Ureta, Le chiediamo una previsione sugli esiti del Sinodo…

Tra i partecipanti ce n’è qualcuno di buon senso, ma prevedo che non si registreranno le resistenze massicce emerse pubblicamente durante i Sinodi sulla famiglia: le pressioni mediatiche sono fortissime, le correnti dominanti si sono rafforzate e hanno in mano lo svolgimento dell’assemblea. Penso che sì, ci saranno delle discussioni e che i testi – dopo la bordata di critiche pubbliche (fino ad accuse di apostasia ed eresia) venute da non pochi cardinali – saranno forse depurati dagli elogi acritici della cosmovisione india. Ma i principi dell’inculturazione e della ‘Chiesa dal volto amazzonico’ resteranno. Poi seguirà un’Esortazione apostolica, in una cui nota a piè di pagina si accetterà ad experimentum l’ordinazione dei viri probati, preti low cost, magari veri e propri sciamani. Lei sa che ci sono missionari che postulano a chiare lettere un ministero ‘terapeutico’ per questi ultimi, così da assicurare l’armonia con la Madre Terra, la Pachamama, citata in quanto tale tre volte nell’Instrumentun laboris?

Roba da sciamani… E l’evangelizzazione degli indios?

Ma che dice? Niente evangelizzazione: siamo noi a dover essere evangelizzati dai seguaci della Pachamama… Legga il n. 102 dell’Instrumentum laboris: “Questo processo (NdR: di conversione) si lascia ancora sorprendere dalla saggezza dei popoli indigeni. La loro vita quotidiana è testimonianza di contemplazione, cura e rapporto con la natura. Loro ci insegnano a riconoscerci come parte del bioma e corresponsabili della sua cura oggi e nel futuro. Dobbiamo quindi reimparare a tessere legami. (…) I popoli amazzonici originari hanno molto da insegnarci (…)”. Dobbiamo insomma disimparare e reimparare, spogliarci della nostra razionalità occidentale. Figli di fides et ratio, dobbiamo intendere la fides come fede nei miti della natura, mentre la ratio dobbiamo proprio dimenticarla, essendo troppo astratta.

Dal link ha detto...

.... segue
Concludiamo. L'annuncio dell'indizione del Sinodo è stato dato da Papa Francesco all'Angelus del 15 ottobre 2017 – dopo la canonizzazione di cinque martiri, due brasiliani e tre messicani - con queste parole: "Accogliendo il desiderio di alcune Conferenze Episcopali dell’America Latina, nonché la voce di diversi Pastori e fedeli di altre parti del mondo, ho deciso di convocare un’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, che avrà luogo a Roma nel mese di ottobre 2019. Scopo principale di questa convocazione è individuare nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta. L’intento è annunciato di portata regionale, … ma l’impressione crescente è che questo Sinodo potrà avere conseguenze importanti sull’intera Chiesa cattolica…

E’ sicuro. L’auspicata introduzione di uno stato intermediario tra sacerdote e laico costituisce una rivoluzione democratica in seno alla Chiesa. Proprio come si augurava Leonardo Boff nel 1972: ci sono comunità isolate, non hanno il prete, restano senza Eucarestia che è il centro della vita della comunità…bisogna che la comunità possa eleggere dei leader che celebrino l’Eucarestia perché finalmente i ministeri appartengono alla comunità. Come i borghesi si sono appropriati dei mezzi di produzione ai danni del proletariato, così i preti si sono accaparrati dei mezzi simbolici di santificazione. Si devono collettivizzare i sacramenti ed è la comunità che deve eleggere il suo leader. Meglio se a rotazione, perché altrimenti anche qui si rischia il clericalismo, che papa Francesco condanna come ‘perversione’ della Chiesa’. Il ballon d’essai è l’Amazzonia. Ma siccome quasi dappertutto c’è carenza di sacerdoti, il contagio amazzonico è assicurato. Per esempio in Germania le orecchie saranno molto attente…”Lo vogliamo anche noi”

Poi c’è il resto…

L’idea che ogni Chiesa deve assumere un volto locale. In fondo la Chiesa diventerebbe come un arcipelago dai mille volti, con le comunità ognuna diversa dall’altra. Tra gli ortodossi la liturgia è la stessa, malgrado le divisioni. Da noi la liturgia non sarebbe la stessa e conosceremmo un bailamme di riti, compresi quelli sciamanici. Teologia africana, india, asiatica, europea…. Sarebbe la fine della Chiesa cattolica. Un arcipelago dai mille volti. Non so se è a questo che pensa papa Bergoglio quando parla della Chiesa come poliedro. Del resto l’ha già insinuato alla fine di Amoris laetitia: i problemi locali vanno risolti a livello locale. Non resta che pregare.

Silente ha detto...

Il rispetto della tradizione cristiana, il senso della Bellezza, che non è relativa e "latitudinarista", ma fondata su criteri oggettivi, la consapevolezza del valore irrinunciabile per la Cristianità dei simboli della cultura greco-romana, medioevale, rinascimentale. Il senso della civiltà europea contro la selvaggia barbarie tribalista e nativista, oscura e stregonica, pagana e demonica, cannibalica e tellurica. Tutto questo spazzato via dal Regnante Pontefice che, contro chi legittimamente esprimeva perplessità sui selvaggi con le piume in testa in San Pietro, così ieri arrogantemente e ignorantemente aggrediva: "dimmi: qual è la differenza tra indossare piume sulla testa e il tricorno usato da alcuni ufficiali dei nostri dicasteri?".
Questa regressione civile e culturale, questa consapevole, voluta ignoranza, questo astio contro i simboli, anche minimi, della nostra storia e della nostra tradizione ci devono far riflettere. Può un Pontefice (un Pontefice!) essere tale, o pienamente tale, disprezzando la storia e la tradizione cristiana? Può un Pontefice trasmettere, com'è suo scopo e obbligo, la Santa Tradizione apostolica se non sa rispettare la tradizione degli atti, dei gesti, delle vesti?. Poi, certo questo Sinodo presenta ben più gravi pericoli teologici. Dogmi in cui la Chiesa ha creduto, combattuto e sofferto per centinaia di anni sono in pericolo. Forse, la Chiesa stessa, quella "di qui" ovviamente, è in pericolo. Difendiamola. Anche contro i cattivi pastori.
Silente

Anonimo ha detto...

Chi non reagisce a questo scempio nella Basilica di s. Pietro, cuore del Cattolicesimo, o è opportunista, o vile.

Marisa ha detto...

Dovere della disobbedienza.
Diritto alla resistenza.

Solo la verità rende liberi ha detto...

"I famigerati incontri di Assisi anche da parte di BXVI...e col senno di poi mi pento della prudenza [mostrata in quelle occasioni]" dici Maria...


L'importante, Maria, è esserci arrivata a definirli così, quegli incontri. Non tutti infatti, per vari motivi, possono arrivare con le stesse tempistiche alle stesse (scontate, in teoria, per un cattolico) conclusioni.

Però adesso risulta quanto sia evidente fossero giuste anche anni fa, diciamo una decina o poco meno, quando più di qualcuno tra di noi, già parlava e scriveva in certi termini di tali "adunanze" e veniva purtroppo additato da consueti papolatri (eh già, ognuno evidentemente ha il suo idolo vestito di bianco seppur sganciato spesso dalla Dottrina) di essere magari un accusatore ingiusto e irrefrenabile, a senso unico, per antipatie personali e taluni avevano il coraggio pure di scrivere che non c'erano prove evidenti!

Eh si che di prove invece ce ne erano e venivano mostrate a bizzeffe già allora...ma si sa che quando uno non vuol intendere non intende neanche di fronte alle evidenze più grandi, seppur pesanti - comportamento umanamente comprensibile, ma assolutamente non da giustificarsi, specie quando appunto si sta parlando delle "cose di Dio".

Solo la verità rende liberi, e il non aver idoli neanche tra i vari vestiti di bianco di ogni epoca, di nessuna epoca (in modo assai particolare e pressante poi tra quelli degli ultimi 60 anni) dà indubbiamente una gran mano in tal senso...

Anonimo ha detto...

Orgoglioso della mia Fede Cattolica, che viene prima di tutto, ma anche delle nostre radici culturali greco-romane, che certo non hanno nulla da invidiare al culto della Pachamama ...per i Paesi occidentali non vi è alcuna necessità culturale di ricorrere a credenze così smaccatamente primitive.

Anonimo ha detto...

Combattere, sempre, sino alla fine

Noi, semplici fedeli, lasciati in pratica a noi stessi, dobbiamo, in quanto milites Christi, continuare a combattere anche senza generali.
Fuor di metafora: dobbiamo continuare per senso del dovere, dovere verso Dio, che esige da noi fedeltà sino alla fine.
La battaglia in termini umani appare persa. Ma questa battaglia è in realtà solo una fase di una guerra assai ampia, che sta entrando in una nuova fase.
Non ci deve preoccupare il successo, che magari non ci sarà, durante la nostra vita. L'esito è nelle mani del Dio degli Eserciti.
Questa battaglia è anche soprannaturale.
Dal punto di vista strettamente umano, si tratta di continuare, anche se siamo un gruppetto nel mare magnum delle folle oceaniche mobilitate dal politicamente corretto, per almeno due motivi:
-- per non dargliela vinta, per tigna, perché non è possibile che Nostro Signore sia offeso in questo modo dai suoi ministri fedifraghi senza che nessuno reagisca.
-- per rispetto verso la nostra tradizione culturale, l'intelligenza, lo spirito critico, che non può accettare lo scempio messo in opera dai neomodernisti sempre più incancreniti nella peggior pseudocultura, che ora ci vogliono imporre spazzatura come la "teologia india", la "teologia femminista", il culto del dio androgino, Padre e Madre, i preti sposati, le sacerdotesse, abominii uno peggiore dell'altro. PP

Anonimo ha detto...

Oltre la superbia massima, l'ignoranza oceanica, stupisce la faccia di tolla di cui son forniti. Vivono nel fermo convincimento che il loro prossimo sia idiota, invece loro, no. Stupisce. Sembra di stare in un manicomio dove l'infermiere presenta un ricoverato come l'imperatore Napoleone, un altro come Ulisse di Itaca. I nostri, che dovrebbero essere ricoverati, hanno per lo più contratto la mania gerarchico-ecclesiastica, son vescovi, cardinali, papi, purtroppo contemporanei a noi quando psichiatria-democratica da tempo ha chiuso i manicomi.

Anonimo ha detto...

Non ho capito chi dobbiamo combattere e contro cosa. Siamo battezzati e credenti, non c'è nessun pericolo di perdere la fede tanto è evidente che nella Chiesa c'è del marcio. Noi non siamo nati in questa chiesa, c'eravamo già prima ( nella fede intendo), per cui continuiamo sulla stessa linea. Dispiace per quelli che non avendo radici ora sono spaesati, se pregano e cercano la Verità, il buon Dio li soccorrerà.

Anonimo ha detto...

Angensir afferma che era "una canoa con tutti i simboli e i prodotti tipici della regione panamazzonica".
Noi ignoranti pelagiani abbiamo visto una processione (guardare soprattutto i primi 15\20 minuti del video e la foto sopra) con il Papa con una donna seminuda su una piroga: dea pagana? Madre Terra? Gaia? (Che è lo stesso idolo che era stato posto al centro dei riti tribali nei giardini vaticani)
La donna nuda è un prodotto tipico dell'Amazzonia?
Non lo sappiamo e speriamo di sbagliare, ma se fosse una dea pagana sarebbe un atto sacrilego che forse necessiterebbe - come dicono alcuni amici - di un rito di riconsacrazione della basilica di S. Pietro.
In dubio pro pontifice, ma c'è un limite.
In ogni caso una grottesca parodia, salva reverentia.
Ci mancava però Greta come chierichetta.
Siamo sull'orlo dell'abisso?
Luigi (MiL)

Anonimo ha detto...

Abbiamo diritto alla nostra fede. Nessuno ci può costringere all'apostasia, nemmeno il falso papa argentino.

Meglio lo scisma che lo scandalo, l'apostasia, l'inferno:

Marco 9,41-49
Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete?

Sono finalmente a prendere atto che anche la Dott.ssa Guarini con grande coerenza ed onestà intellettuale (seppur con lentessa da bradipo) ha deciso di dire pane al pane e vino al vino e ciò a Suo merito.


Anonimo ha detto...


Siamo sull'orlo dell'abisso?

Forse, più che sull'orlo, siamo ben dentro l'abisso,
nel cuore della tempesta.
Però c'è ancora chi non capisce "contro chi
bisogna combattere"...

mic ha detto...

Sono finalmente a prendere atto che anche la Dott.ssa Guarini con grande coerenza ed onestà intellettuale (seppur con lentessa da bradipo) ha deciso di dire pane al pane e vino al vino e ciò a Suo merito.

Ho sempre detto pane al pane e vino al vino dal quel tremendo giovedì santo del 2013 e in diretta
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/04/lodore-delle-pecore-e-il-profumo-di.html

Lo stesso dicasi per le 'variazioni', dapprima subdole e ora eclatanti che hanno le loro radici in alcune falle aperte dai documenti conciliari (anch'esse illustrate a iosa)
Più che di lentezza da bradipo parlerei di reazioni commisurate alla evoluzione ingravescente di fatti e parole del sedente sul soglio di una persona che non ha come vocazione quella di lanciare anatemi.

Anonimo ha detto...

Padre Thomas Weinandy è un teologo cappuccino : “La Chiesa non si è mai trovata di fronte ad una situazione come quella in cui si trova ora”
https://www.sabinopaciolla.com/weinandy-la-chiesa-non-si-e-mai-trovata-di-fronte-ad-una-situazione-come-quella-in-cui-si-trova-ora/

"Reazioni commisurate" tardive? ha detto...

"Più che di lentezza da bradipo parlerei di reazioni commisurate alla evoluzione ingravescente di fatti e parole del sedente sul soglio di una persona che non ha come vocazione quella di lanciare anatemi."

Scusa mic, ma davvero non ritieni che tali (tue, ma non solo tue, intendiamoci) "reazioni commisurate" dovessero esserle ben prima che a ciò che fa e non fa, dice e non dice l'attuale "sedente sul soglio"? Veramente questi ultimi 35 anni - e mi tengo basso - non meritavano di suscitare rivolte così tanto indignate, a volte anche pari a quelle che adesso leggiamo - giustamente, tra l'altro, eh, ma assai assai tardive? Io credo che se prendessimo un ipotetico elenco di tutto ciò che solo i vari pontefici hanno scritto, detto, compiuto, visitato ecc. in questi 4 decenni - senza contare la terrificante "riforma liturgica" di montiniana memoria -, be', insomma se lo leggessimo/guardassimo tutto d'un fiato stento a pensare che qualcuno di veramente cattolico reggerebbe l'urto senza rovesciarsi dalla sedia per poi non muoversi forse più da lì dove si troverebbe a quel punto..

mic ha detto...

Io credo che se prendessimo un ipotetico elenco di tutto ciò che solo i vari pontefici hanno scritto, detto, compiuto, visitato ecc. in questi 4 decenni - senza contare la terrificante "riforma liturgica" di montiniana memoria...

Convengo in linea di massima, ma col senno di poi, cioè di oggi e non mi sottraggo ad una testimonianza personale.
Io le 'variazioni' conciliari le ho attraversate e subite. Molte discrepanze macroscopiche (sul dialogo ebraico-cristiano e su quello ecumenico) le ho colte, sofferte e respinte lavorando sul campo in questi ambiti, grazie alla mia formazione pre-conciliare (non tanto solida, giacché gli studi approfonditi li ho fatti successivamente e ho avuto più chiaro il quadro generale e le radici dei problemi, quanto effettivamente strutturante nell'essenziale). Ma in misura maggiore, credo, per Grazia.
Quindi le distorsioni dei pontificati precedenti non le ho vissute e colte in diretta (ammiro mons. Lefebvre e mi dolgo per quanti hanno sofferto quei momenti) ma le ho verificate strada facendo nella misura in cui andavo avanti con gli approfondimenti cui mi sentivo quasi costretta per la mia ansia di comprendere il perché nella Chiesa tanti sacerdoti non riconoscessero e contestassero quanto andavo scoprendo nella mia lunga battaglia con i neocatecumenali, incontrati per caso nella mia parrocchia. Ovviamente respinti e poi ritrovati per delle coincidenze che hanno suscitato un impegno a cui non sono riuscita a sottrarmi e che mi ha portata fin qui dopo aver avuto maestri come padre Zoffoli, Mons. Gherardini, e altri studiosi difensori della Tradizione.
Anche la Riforma liturgica l'ho subita, pur con qualche disagio; ma ho sempre vissuto la Santa Messa come Sacrificio e con lo spirito pre-conciliare. Solo nel 2007, quando a Santa Maria Maggiore ho ritrovato la mia Messa di sempre e continuando a frequentarla, è stato giocoforza confrontare i due messali e ho compreso, soffrendo e offrendo come continuo a fare. E gli approfondimenti non finiscono mai, mentre la vita di fede purifica e trasforma tutto il resto. Almeno spero di non presumerlo e in alcuni aspetti così mi sembra.
Di questo pontificato, invece, che certamente è il culmine di una parabola, ma ha delle peculiarità che credo vadano anche oltre, ho scoperto e vissuto fin dall'inizio e con un bagaglio diverso di esperienza tutta l'anomala inedita azione demolitrice le cui conclusioni più drammatiche stiamo vedendo ora.
Ecco in breve il perché di alcune reazioni "tardive". E vado avanti finché il Signore vorrà...

Anonimo ha detto...

Le quattro rivoluzioni (protestante, liberale, socialcomunista, radicale/tribalista/sessuale a presa individuale e relativista) contro cui la Chiesa ha combattuto per secoli per evitare che si diffondessero nella società hanno finito per inondare anche lei, così paradossalmente fino al punto che molti suoi uomini se ne fanno pure banditori.

Anonimo ha detto...

IL SINODO AMAZZONICO
I riti tribali dentro le mura vaticane. E fuori il popolo prega sconcertato ( 8 ott. 2019 ) [ All'apertura del Sinodo nei giardini vaticani si celebrano imbarazzanti riti tribali alla "madre terra" sotto gli occhi del Papa. Intanto fuori i fedeli si interrogano sconcertati tra convegni, preghiere pubbliche e testimonianze controcorrente sull'Amazzonia. ] Tratto da La nuova Bussola

Anonimo ha detto...

SIAMO SERVI INUTILI MA CONTINUIAMO LA BATTAGLIA.Domenica scorsa questo Vangelo, su cui sniffano i preti nel considerarsi inutili tanto da trovare scappatoie varie, quando ormai neanche l'onore di essere servi hanno, avendo cambiato casacca, è stata occasione per annunciare al sacerdote di turno parrocchiale che OGGI INIZIA UN NUOVO TRAGUARDO NEL PROGRESSO DELLA FEDE: il che significa pari pari che a livello gerarchico sono stati informati che quanto si propone il sinodo è già ottenuto. Guarda caso è uno che convive more uxorio con la perpetua, se la pietà faceva propendere per perpetua ora di dubbi non ce ne sono, esultava il traditore di Cristo che nelle omelie era il migliore e riusciva a stare in un'accettabile ortodossia. Hanno vinto col protestantesimo, ora son certi di aver già vinto con il paganesimo, ma Dio non si irride.

Anonimo ha detto...

La differenza tra piume e tricorno è uguale a quella tra ss Rosario e un tatuaggio.

Anonimo ha detto...

Noi vogliamo il sacro e loro ce lo danno, ce lo sbattono in faccia, non esiste che la terra e loro sono dei, loro sono i cultori del sacro, pachamama o Cristo che si voglia chiamare, che differenza c'è? Hanno a che fare con dei beoti.

Anonimo ha detto...

La Madonna a don Stefano Gobbi parla di abominio della desolazione all'interno della Chiesa già nel 1994, e precisa che sarà completato l'abominio con l'uomo iniquo prossimo. Bergoglio dunque è l'uomo iniquo che manifesta il mistero d'iniquità, l'oppio dei popoli usato veramente come narcotico dell'umanità per renderla schiava, da cui solo Cristo ci ha liberati. E sempre in quegli anni afferma che il segreto di Fatima non rivelato sarebbe stato ormai sotto gli occhi di tutti. Lo è ormai . Urge per evitare ulteriori cataclismi superare la prova, Maria parla di prova per la Chiesa e per l'umanità intera, almeno in extremis, trovare il modo di buttare fuori i massoni e gli eretici dal vaticano, tutti, altrimenti ci vedremo come siamo nell'avvertimento (a Garabandal si dice dopo un sinodo), cioè un giudizio indviduale dei vivi, dove morremo o soffriremo come pazzi se peccatori eretici. Il Trionfo del Cuore verrà dopo questo giudizio, e i cattivi saranno finiti, ma ci faranno guerra totale.Sarebbe meglio dichiarare guerra a Bergoglio, anzi il bicefalismo assurdo del vaticano in toto.

Anonimo ha detto...

La gregge piccola ha pastore https://fromrome.wordpress.com/2019/10/08/bishop-emeritus-of-corpus-christi-condemns-bergoglio-for-vatican-garden-rituals/

Anonimo ha detto...

Il fumo di Satana era già entrato. Ora va in processione