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sabato 9 dicembre 2023

Perché Papa Francesco prende di mira i cattolici americani?

Perché Papa Francesco prende di mira i cattolici americani?

Nonostante gli sforzi per adattarsi alle montagne russe teologiche del papato di Francesco, il clero americano si ritrova spesso bersaglio dei suoi commenti offensivi. Un nuovo studio sui sacerdoti e sui seminaristi in America fornisce alcune informazioni sulle ragioni alla base degli attacchi.

Il liberal Papa Francesco ha invitato i cattolici ad abbracciare posizioni controverse su questioni morali, ecologiche e politiche spesso identificate con la sinistra. I cattolici americani hanno espresso preoccupazione per molte di queste posizioni progressiste.

Papa Francesco ha risposto definendo questi cattolici americani arretrati e ideologici. Li ha criticati perché non seguono la via sinodale dei settori d'avanguardia che si suppone rappresentino il futuro della Chiesa. Sembra spazientito da un clero che non è disposto ad abbracciare le idee progressiste.

Una questione di attesa
La gente potrebbe naturalmente sospettare che il problema risieda nei sacerdoti più anziani e nei fedeli laici attaccati agli schemi tradizionali. La soluzione sembrerebbe essere quella di aspettare che questi tradizionalisti si estinguano per fare spazio ai giovani progressisti che avanzano verso la leadership.

Tuttavia, la vera ragione è il contrario. Il rapporto di 18 pagine di novembre, pubblicato dalla Catholic University of America di Washington, rileva che i sacerdoti americani più giovani, e cioè, non quelli più anziani, si stanno allontanando dall'ideale progressista.

Chi si sta estinguendo?
I giovani sacerdoti americani abbracciano il passato in numero sempre maggiore. I vecchi posizionamenti progressisti stanno andando verso l'estinzione. In effetti, i nuovi sacerdoti cattolici statunitensi che si identificano come teologicamente "progressisti" sono scesi a numeri così bassi che stanno scomparendo dal segnale radar. La tradizione e l'ortodossia sono il futuro della Chiesa cattolica in America.

"In poche parole, la percentuale di nuovi sacerdoti che si considerano politicamente 'liberali' o teologicamente 'progressisti' è in costante diminuzione dal Concilio Vaticano II e ora è praticamente scomparsa", si legge nel rapporto.

Le cifre sono impressionanti. I risultati riflettono una delle più ampie indagini sul clero cattolico in oltre 50 anni. Si è basata sulle risposte di 131 vescovi e 3.500 sacerdoti e su interviste approfondite con oltre cento sacerdoti.

Un declino costante
Il clero americano non è sempre stato conservatore, come dimostrano le differenze generazionali negli atteggiamenti. I sacerdoti che si sono identificati come "un po' progressisti" o "molto progressisti" sono scesi da quasi il 70% tra quelli ordinati nel 1965-1969 a meno del 5% tra quelli ordinati nel 2020 o successivamente. Inoltre, nessun sacerdote ordinato dopo il 2020 si è descritto come "molto progressista".

Gli autori dello studio sono attenti a sottolineare che le etichette si basano sull'autopercezione degli intervistati. Non rappresentano questioni specifiche. Tuttavia, l'indagine indica la direzione generale del clero e della Chiesa in America.

Niente più vie di mezzo
Una conclusione importante è lo svuotamento della sinistra e del centro teologico del clero americano. Circa l'85% degli intervistati più giovani si descrive come "conservatore/ortodosso" o "molto conservatore/ortodosso" dal punto di vista teologico. Questo numero si scontra con quelli del passato.

Un tempo i sacerdoti teologicamente "progressisti" e "molto progressisti" costituivano il 68% dei nuovi ordinandi", si legge nel rapporto. "Oggi questo numero si è ridotto quasi a zero".

Questa conclusione significa che il declino è un percorso prestabilito, non risiede nella tendenza di formazione dei seminari. Il carattere preponderante di queste opinioni indica che non ci sono stati meccanismi in atto per cambiare rotta. Qualsiasi sforzo di questo tipo richiederebbe anni per essere invertito.

Venerazione per il Papato
Il sondaggio rivela quindi che il futuro della Chiesa in America si sta dirigendo verso una posizione più ortodossa e conservatrice. Il progressismo sta morendo. Tuttavia, il disaccordo del clero con le idee progressiste favorite da Papa Francesco non sembra intaccare la venerazione che questi sacerdoti hanno per la sua carica. I cattolici in America non sono in rivolta contro Papa Francesco.

Il sondaggio ha mostrato che "nonostante la giovane età e le truppe di nuovi ordinandi tendano a essere più conservatrici/ortodosse sia politicamente che teologicamente, la stragrande maggioranza di questi sacerdoti più giovani apprezza la sua subordinazione nei confronti di Papa Francesco". Questo rispetto incondizionato per l'ufficio del Papa rivela una posizione equilibrata di resistenza che non diminuisce l'amore per la gerarchia della Chiesa.

Perché l'America è presa di mira
Tuttavia, l'adesione del clero americano all'ortodossia contribuisce a spiegare l'atteggiamento di Papa Francesco nei loro confronti. Tutto ciò che riguarda la reattività americana contraddice la narrazione progressista su come questi cattolici dovrebbero comportarsi.

Tutti i miti vengono distrutti. Le idee progressiste che dovrebbero essere attraenti non riescono ad attrarre l'America, che è stata a lungo promossa come nazione progressista. I giovani, che dovrebbero essere la fascia d'età più progressista, si dimostrano ora i più ortodossi dal punto di vista teologico. Secondo la narrazione progressista, gli americani non dovrebbero anelare alla tradizione, ma alla "conversione" ecologica e sinodale.

Tutte queste cose spiegano perché i cattolici in America sono un bersaglio. Non è perché alcuni piccoli gruppi conservatori hanno creato polemiche. La tendenza alla tradizione è diventata mainstream (ndt: della maggioranza delle persone). La ferma posizione progressista di Papa Francesco non ha futuro in America.
John Horvat - Fonte

3 commenti:

Catholicus ha detto...

"se i tempi non fossero stati abbreviati, nesuno si salverebbe dall'inganno" ricordate queste parole, e Chi le ha pronunciate? Purtroppo in questi tempi apocalittici l'inganno proviene proprio da chi dovrebbe confermarci nella fede e condurci sino alle porte del Paradiso, e che invece conferma i perccatori nei loro peccatii, per farli giungere fino all'impenitenza finale, segno di sicura dannazione eterna. Sulla scia del "papa misericordioso e inclusivo" si buttano a capofitto chierici diocesani e secolari, frati e suore, abbadesse e rettori di santuari (un tempo rifugio di saslvezza e conversione), felici di seguire l'esempio e l'esortazione della Prima sede e dei più alti gradi della gerarchia (= complici, conniventi, opportunisti). Ne è un lampante esempio quanto riferito in questo articolo : http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV5447_Paciolla_Quando_l-eresia_entra_nei_Santuari.html

Anonimo ha detto...

L'ideologia progressista e' una moda che incanta solo quelli che hanno riposto la Fede nel cassetto, mentre la Tradizione e' la Verità e presuppone la Fede.

Gz

Anonimo ha detto...

Forse... non siamo americani e non respiriamo l'aria culturale che permea quello stato.
Possiamo solo immaginare la coesistenza delle fedi.
Ma la coesistenza presuppone un confronto.
Probabilmente i giovani americani credono nel papato come elemento visibile dell'unita' della chiesa considerando l'unità un vantaggio rispetto alla frammentazione dei gruppi ortodossi o protestanti. Ma, nel contempo, proprio il confronto costante con questi gruppi li spinge ad un riesame del Credo alla luce della tradizione. Forse pensano così di riaffermare la loro identità di cattolici.