Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 26 dicembre 2023

Sapevi che la deposizione di Gesù nella mangiatoia ha un senso storico? Non è stata una casualità!

Sapevi che la deposizione di Gesù nella mangiatoia ha un senso storico? Non è stata una casualità! 
La maggior parte delle persone non sa della mangiatoia in cui Gesù è stato posto. Certo, le mangiatoie sono utilizzate per animali; ma nell'antico Israele erano fatte di pietra, a differenza di quello che riscontiamo in una mangiatoia moderna. 
* Non è comoda, ma è ideale come protezione. 
* Ecco perché coloro che erano esperti in questo argomento, cioè i sacerdoti, mettevano i loro agnelli appena nati in quelle mangiatoie per proteggerli.
Ma non si trattava di agnelli qualsiasi, erano gli agnelli perfetti senza macchia, che venivano usati nel sacrificio per i peccati. 
* E Betlemme, dove è nato Gesù, era FAMOSA per i suoi AGNELLI IMMACOLATI utilizzati per il sacrificio. Questi agnelli dovevano essere perfetti per essere avvolti saldamente nella stoffa e messi nella mangiatoia per tenerli al sicuro.
Questo è esattamente il motivo per cui l'unica volta in cui vengono menzionate le mangiatoie nella storia della nascita di Gesù viene raccontata ai pastori. 
In Luca 2 è scritto: _"Questo sarà un segno per te, troverai un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia"_. I pastori avrebbero capito questo potente parallelo! SAPEVANO cosa significavano le fasce e la mangiatoia! Questo bambino era L'AGNELLO PERFETTO DI DIO! Il Messia che avrebbe sacrificato la sua vita per i peccati di tutti.
* Non era solo un bambino avvolto in pannolini sdraiato in una mangiatoia, Era il figlio di DIO: perfetto, senza peccato e Santo, umiliatosi per diventare il sacrificio perfetto per riconciliarci in un nuovo patto con lui.!!!!
Il sangue dell'agnello è quello che ci purifica da ogni peccato.

Di seguito, ad arricchire ulteriormente, la meditazione in tema del nostro amico Ruggero:
Un abbraccio a tutti! 
Betlemme: il nome significa la casa del pane.
Gesù (“io sono il pane della vita”) nasce, guarda caso, in una mangiatoia.
Prima della crocifissione Gesù si donerà a noi come ostia-vittima

Il vino nel calice è il suo sangue.
Oggi è Realmente Presente nella Santissima Eucaristia.

Giovanni il battista disse di lui: “ecco l’Agnello di Dio”.
Gesù nacque al tempo in cui nascono gli agnelli.
Sono gli agnelli “nati nell’anno” (Es 12,5) e per l’anno ebraico quelli che nascono a kislev/tevet sono nello stesso anno del 14 nisan successivo, i sacrificati per la Pasqua.

Betlemme è la città del Re Davide, della tribù di Giuda.
La stessa di Giuseppe che, forzato dal censimento romano a recarvisi, vi giunge con Maria proprio al tempo del parto, come aveva profetato Michea.

Gesù è re. E i Magi lo riconoscono tale.
E’ re anche per Erode, che per paura della concorrenza farà uccidere i bambini sotto i due anni nati nel territorio di Betlemme.

La notte della nascita di Gesù è sfavillante di luce.
Gesù (“io sono la luce del mondo”) non viene riconosciuto dalle tenebre.
Gesù nasce proprio al tempo della festa caratterizzata dalla luce, memoria della dedicazione del tempio. Il Verbo si fa carne nel grembo di Maria Santissima per ridedicare la creaturalità umana, corrotta dal peccato da cui è esente la Madre, come tempio dello Spirito Santo.

PANE - LUCE - AGNELLO - RE : il Natale echeggia del gloria cantato dagli Angeli in Cielo per riversare pace in terra agli uomini di buona volontà.

Purtroppo quanta sordità, quanta cecità, quanta erodiosa invidia, quanta protervia verso la mitezza dell’Agnello, quanta indifferenza invece dell’adorazione della Presenza Reale del Signore… anche dentro la Chiesa, la sposa di Cristo.

Ci aiutino San Giuseppe e Maria!

13 commenti:

Aloisius ha detto...

Fatti e significati essenziali per ogni cristiano, che ignoravo del tutto.
Essenziali perché Gesù usa i simboli e significati della religione ebraica, anche se li integra e illumina con il Suo insegnamento.
Ne consegue che l'ignoranza di fatti, simboli e significati dell' Antico Testamento, sminuisce la comprensione del cristianesimo.
E sminuisce il cristianesimo stesso, perché non vengono adeguatamente evidenziati i numerosissimi “segni” che dovevano convincere tutti gli ebrei della venuta del Messia, dai pastori in su.
E che dopo il rifiuto degli Ebrei e lo squarcio del velo del Tempio dopo la morte in Croce del Signore, devono convincere le generazioni “goym”, non ebrei, dai quattro angoli della terra.
Anche per questo, du que, prima che per i miracoli, Gesù accusò duramente scribi e farisei …che Gli chiedevano persino “altri segni”!
Proprio loro, che conoscevano alla lettera la Torah e le sue simbologie.
Che andrebbero insegnate in famiglia e nei corsi di Catechismo delle Parrocchie.
Intanto, nel mio piccolo, lo divulgo.
Aloisius

Anonimo ha detto...

Coincidenza perfetta tra fatti e simboli dell'Antico Testamento, e la nascita del Messia in esso profetizzato.
Evidentemente, gli umili pastori della Galilea, come i sapienti Magi, anche se stranieri, avevano colto e capito quella coincidenza.
Scribi e farisei, invece, che li conoscevano perfettamente, negavano la loro evidenza, come quella dei miracoli compiuti sotto i loro occhi.
Dunque ogni cristiano dovrebbe conoscere questi fatti e simbologie, che invece francamente ignoravo (anche perché nessuno me li ha mai insegnati).

Copio incollo da Fb ha detto...

Perché lui sì e Cristo no?

Oggi è la festa di Santo Stefano, primo dei martiri della vera Fede. Se si legge con attenzione il racconto del martirio, si vede come il Sinedrio non solo condanni a morte il diacono ma poi la stessa popolazione giudaica lo lapida; lo stesso Sinedrio che con Cristo invece non aveva potuto agire perché non era lecito mettere a morte nessuno senza passare dall'autorità romana.
Come mai in questo caso santo Stefano fu ucciso? Contraddizione? Le scritture mentono?
No in breve bisogna contestualizzare la vicenda.

Vi ricordate il governatore Ponzio Pilato?
Su una cosa aveva ragione; era sotto lo sguardo di Roma. Governare la Giudea era uno dei compiti più ingrati che potesse capitare ad un romano e Pilato era stato rimosso dal suo ufficio dopo aver usato la mano pesante durante la cosiddetta "Rivolta del monte Garizim", in cui aveva fatto massacrare i samaritani.
Poiché dunque nominalmente non vi era un procuratore romano (quello nuovo doveva ancora giungere), il Sinedrio sfruttò il vuoto di potere per agire. Caifa, già noto per magheggi simoniaci coi quali aveva ottenuto la carica di sommo sacerdote, fece quindi giustiziare Santo Stefano senza necessità di passare dall'autorità di Roma.

La mossa gli costò il posto; venuto a sapere del fattaccio, il nuovo governatore rimosse Caifa dalla sua carica di Sommo sacerdote.
Questo permette di datare il martirio di Santo Stefano all'anno 36 ovvero quando Pilato fu rimosso e installato Marcello.

Anonimo ha detto...

"L'obiettivo finale è di
normare, normalizzare, imporre ovunque il Medesimo.
Sbarazzarsi di disparità e differenze.
Uniformare i modi d'essere, di parlare, di vivere, di produrre, di amare.
Proibire il pensiero autonomo. Indurre ognuno a godere del momento presente senza mai metterlo (e mettersi) in prospettiva.
Abituare le persone a vivere in un disagio permanente senza potersi mai interrogare sulle sue cause nè ribellarsi contro coloro che ne sono responsabili.
Abituarle a vivere nella miseria spirituale convincendoli che è proprio quella miseria a renderle felici.
In poche parole, alimentare la rassegnazione."
Alain de Benoist, “Che cos’è l’ideologia del medesimo?”
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Viviamo in un'epoca di omologazione, di appiattimento, di conformismo. Il sistema dominante ci vuole tutti uguali, tutti consumatori, tutti dipendenti, tutti schiavi. Ci vuole privi di identità, di radici, di valori.
Però noi non siamo tutti uguali. Noi siamo diversi, unici, irripetibili. Noi abbiamo una storia, una cultura, una tradizione. Noi abbiamo una dignità, una libertà, una responsabilità. Noi abbiamo una coscienza, una ragione, una volontà.
Per questo dobbiamo resistere e rinnovarci. Dobbiamo rifiutare la logica del mercato, della tecnica, dell'utilità. Dobbiamo riscoprire il senso del sacro, dell'arte, della bellezza. Dobbiamo ricercare la verità, la giustizia, il bene. Dobbiamo creare una nuova cultura, una nuova politica, una nuova civiltà.

Questo è il messaggio di Alain de Benoist, pensatore originale e anticonformista. Un messaggio di speranza, di coraggio, di visione. Un messaggio che ci invita a essere noi stessi, a essere diversi, a essere migliori.

Catholicus.2 ha detto...

Ieri la conduttrice di un tg ha introdotto un servizio sostenendo che il protagonista del Natale sarebbe Babbo Natale... Vorrei sommessamente ricordare che il vero, unico e solo protagonista del Natale è Gesù Bambino, cioè l'incarnazione di Dio nella vicenda umana. Prima e unica volta nella storia dell'umanità. Senza la Sua nascita non ci sarebbe nè la festa del Natale e tantomeno babbo natale. Quando è troppo, è troppo.

Anonimo ha detto...

Grazie, Signore Gesù, che sei sceso dal Trono Divino per farti bambino e, passando dal legno della mangiatoia a quello della croce, hai salvato l’umanità dalla infernale fornace.
Il tuo amore ci ha salvato dall’abisso del peccato eppure il nostro cuor è sì freddo e ingrato.
RB

Anonimo ha detto...

La cronologia ricavabile dalle date riportate nei primi due capitoli della lettera ai Galati permette di situare la conversione di Paolo già nel 34 d.C. e perciò la lapidazione di Santo Stefano avvenne sul finire del 33 d.C. o inizio del 34 d.C.
Pilato c'era ancora e ciò che fu perpetrato ai danni del diacono martire fu illegale.
Dal vangelo di San Luca sappiamo che Giovanni il Battista iniziò la sua missione nel XV di Tiberio. Da Giuseppe Flavio sappiamo che Filippo morì nel XX di Tiberio, dunque 5 anni dopo, esattamente nel 34 d.C. Tutta l'area era abbastanza fuori controllo e presto (nel 35) Tiberio invierà Vitellio per mettervi un po' d'ordine.
Damasco era soggetta al re Areta, che nel 36 sconfiggerà Erode Antipa.
Questi aveva abbandonato la moglie, sorella di Areta, per mettersi con Erodiade, moglie di Filippo; vicenda che si interseca con l'esecuzione di Giovanni il battista nel 32 d.C.
Quando Vitellio prenderà in mano la situazione, nel 36, destituirà sia Pilato, sia Caifa anche per la condanna illegale che fu inferta a Stefano.


Anonimo ha detto...

Nel caso di Gesù i sinedriti si appellarono a Pilato perchè il Signore era re.
Di questo gli chiese conto Pilato, pur dubitando delle accuse, nell'interrogarlo.
Pilato fu forzato dai sinedriti, ricattato dall'allusione all'essere un nemico di Cesare.
In effetti Pilato era un protetto di Seiano, eliminato a Roma nell'ottobre del 31.
Pilato per altro, già con Gesù, disse: prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge.
Fu solo l'ipocrisia dei suoi interlocutori ad avere bisogno di farlo crocifiggere ai romani.
Recitavano la parte dei paladini della legalità, salvo entrarvene e uscirne a piacimento.
Nel caso di Santo Stefano gli accusatori non ritennero di coinvolgere l'autorità di Roma.

Anonimo ha detto...

A proposito della mangiatoia di Gesù sentite cosa ha detto il parroco della mia parrocchia nell'omelia, il 6 gennaio dello scorso anno, sui Magi che giunsero a Betlemme per adorare il bambino Gesù.

“I Magi al vedere la stella, provarono una grandissima gioia. 
Entrati nella casa e videro il bambino con Maria sua madre,
e prostratisi lo adorarono. (Mt 2,10-11).
Come avete potuto leggere e sentire qui si parla, badate bene, di una CASA in cui entrarono, non entrano in una stalla, né tanto meno trovano una mangiatoia con Gesù appena nato, ma vedono un BAMBINO con la madre.
Quindi il presepe è una invenzione umana, una antica e bella tradizione che non ha nulla di storico,”

Questo, quello che ha detto il parroco. Brusio nell'assemblea.
Quindi si deduce che anche tutto il racconto della nascita fatto da Luca è pura invenzione con l'adorazione dei pastori e l'alleluia degli angeli. Perché no!
Comunque bisogna ringraziare il parroco che per rispetto alla tradizione fa annualmente il tradizionale concorso dei presepi con premi in palio.

Ma in effetti la parole dell'evangelista Matteo sono diverse e sembrano in contraddizione con quelle di Luca, dove invece si parla di una stalla e di una mangiatoia con il santo Bambinello.
Sembra una contraddizione ma non lo è, perché Luca parla del momento storico della nascita che è diverso del momento storico della visita dei Magi di Matteo.
Perché? Teniamo conto di questo.
Dopo 8 giorni dalla nascita, Gesù viene circonciso.
Dopo 40 giorni dalla nascita, Gesù viene portato a Gerusalemme al Tempio per la presentazione.
Ora la visita dei Magi avviene dopo queste 2 solennità, non pochi giorni dopo la nascita.
E perché? Perché è solo dopo la visita dei Magi che la sacra Famiglia scappa in Egitto per salvare il bambino Gesù e rimane lì sino alla morte di Erode..
Quindi quando arrivano i Magi trovano un Gesù bambino di 1 o 2 anni.
E per questo Erode fa uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e che avevano da 2 anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dagli stessi Magi.
Non si sa però come mai la sacra Famiglia si trovasse nuovamente a Betlemme al momento dei Magi: chissà, forse per dei parenti o amici pieni di amore per loro, dopo quello che era avvenuto, felici di rivedere.
Il parroco avrebbe dovuto meditare di più sulla scrittura e non dire sue errate opinioni.
Comunque mi sono promesso di parlare con il parroco anche per la questione della benedizione alle coppie omosessuali, come da Fiducia Supplicans, perché se lui è a favore di questa empietà gli dico chiaro e tondo che sta nel grave errore e che io cambio parrocchia. Andrò in cerca di una parrocchia dove il parroco la pensa come Dio comanda.
GO


Anonimo ha detto...

Quel parroco conosce davvero poco la Parola di Dio ed ama ancor meno la Tradizione. Quelli come lui leggono, vedono e ascoltano senza intendere, anche se poi organizzano il concorso dei presepi. Sono funzionari di un’azienda che conducono al fallimento umano, inseguendo il favore del mercato che invece gira loro le spalle, inesorabile, per la scarsissima credibilità del loro prodotto , presentato con ancor meno passione.
Chi al contrario adora il bambino nella Presenza Reale del sacramento e vive l’Avvento come speranza dell’incontro prossimo venturo, in entrambi i casi con il benefico timor di Dio, non può che magnificare il Signore ed esultare per la salvezza, che alla fine dei tempi compirà quanto iniziato alla loro pienezza. E’ una speranza escatologica che guarda all’eternità dell’anima… non mira a ritagliarsi spazi di benedizione secolare e mondana, ndo coio coio in nome di una misericordia pelosa che non illumina il cielo nella notte di Betlemme, ma solo gli schermi dei media compiacenti di sbertucciare la fede in Cristo e irridere la croce.

Anonimo ha detto...


# iL Bambino divino appena nato lo misero nella mangiatoia ma poco dopo l'avranno messo al coperto, in una casa, no? Dove l'avranno trovato i Magi. I pastori invece arrivarono subito quando era ancora nella mangiatoia.
Sia i pastori che i Magi furono guidati da fenomeni luminosi. Circa i Magi si dice "stella" ma non era ovviamente una stella, sino al luogo dove si trovava Gesù Bambino appena nato. Un fenomeno luminoso, definito in modo necessariamente improprio dagli uomini. Gli astri possono invece aver guidato (astrologicamente) i tre Re Magi durante il loro viaggio? Bisogna consultare gli specialisti sull'argomento.
E perché nella mangiatoia? I soldi per sistemarsi con la sposa in un albergo san Giuseppe ce li aveva certamente (era un valido artigiano, che poteva pertanto provvedere dignitosamente alla sua famiglia). Ma era tutto pieno: la causa non fu la miseria (come amano credere alcuni) bensì l'affollamento.
Il parroco in questione nemmeno sembra voler ragionare con la sua testa.
Che il testo evangelico sia una costruzione posteriore utilizzante "forme letterarie" mescolate a qualche dato autentico fornito dalla c.d. tradizione primitiva, questa è la falsa esegesi oggi dominante, succube di quella razionalista protestante, grazie all'input voluto dal Vaticano II.
I parroci evidentemente spalancano la bocca e inghiottono le colombe arrostite della falsa esegesi che la Gerarchia via di testa getta loro da sessant'anni.

Anonimo ha detto...

Laeténtur coeli, et exsúltet terra ante fáciem Dómini: quóniam venit. In splendóribus sanctórum, ex útero ante lucíferum génui te. Lux fulgébit hódie super nos: quia natus est nobis Dóminus: et vocábitur.
Admirábilis, Deus, Princeps pacis, Pater futúri saéculi: cuius regni non erit finis.

Anonimo ha detto...

È possibile avere la fonte (o le fonti) di quanto riportato nell'articolo? Grazie.