Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 20 dicembre 2023

I vescovi del Malawi vietano le «benedizioni» delle unioni omosessuali lanciate dal nuovo documento vaticano

Anche i vescovi del Malawi intervengono sulla recente Dichiarazione vaticana. Precedenti qui - qui - qui - qui. Il testo che segue cita anche gli arcivescovi del Camerun, del Kenya e di Lusaka nonché i vescovi del Ghana.

I vescovi del Malawi vietano le «benedizioni» delle unioni 
omosessuali lanciate dal nuovo documento vaticano

La Conferenza episcopale del Malawi ha emesso una direttiva che vieta la benedizione delle unioni dello stesso sesso sulla scia della confusione su una dichiarazione vaticana che consente le benedizioni «per le coppie dello stesso sesso».

In una dichiarazione ufficiale della conferenza episcopale del Malawi si legge che «per evitare di creare confusione tra i fedeli stabiliamo che, per motivi pastorali, benedizioni di qualsiasi tipo e unioni omosessuali di qualsiasi tipo, non sono consentite in Malawi».

Lunedì 18 dicembre Papa Francesco e il cardinale Victor Manuel Fernández hanno emesso la Fiducia Supplicans, che consente «benedizioni per le coppie in situazioni irregolari e per le coppie dello stesso sesso» in contraddizione con l’immutabile insegnamento cattolico secondo cui la Chiesa non può benedire le relazioni peccaminose.

La Conferenza Episcopale del Malawi scrive che la Fiducia Supplicans «NON riguarda la benedizione delle unioni dello stesso sesso» ma piuttosto la benedizione degli individui «indipendentemente dal loro stato», tuttavia il cardinale Fernandez ha sottolineato nella dichiarazione vaticana che le benedizioni da lui rivolte sono impartite alle relazioni in particolare.

«Nell’orizzonte qui delineato si colloca la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali, allo scopo di non produrre una confusione con la benedizione propria del sacramento del matrimonio» scrive il documento pubblicato dal Dicastero per la Dottrina della Fede. «In questi casi, si impartisce una benedizione che non solo ha valore ascendente ma che è anche l’invocazione di una benedizione discendente da parte di Dio stesso su coloro che, riconoscendosi indigenti e bisognosi del suo aiuto, non rivendicano la legittimazione di un proprio status, ma mendicano che tutto ciò che di vero di buono e di umanamente valido è presente nella loro vita e relazioni, sia investito, sanato ed elevato dalla presenza dello Spirito Santo».

Il suggerimento di Fernández secondo cui ci sarebbe del «buono» nelle relazioni tra persone dello stesso sesso sfida anche la concezione cattolica che vede tali relazioni come gravemente moralmente peccaminose.   

San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, scrive: «O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10 né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio» (1 Corinzi, 9-10)   

Nella prima lettera ai Romani, riguardo all’impurità degli uomini e all’Ira di Dio, è scritto: «Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento» (1 Romani, 26-27).

Rimane un mistero come Bergoglio e Fernandez pensavano di fare uscire un documento del genere e farlo digerire tranquillamente all’episcopato africano, che, con i fedeli e i relativi Stati, in questi mesi aveva dimostrato un’opposizione feroce alla propaganda LGBT dentro e fuori dalla chiese.

Il mese scorso l’arcivescovo del Camerun, fresco della sua partecipazione al Sinodo a Roma, ha definito ciò che non è matrimonio tra uomo e donna come «stregoneria».

Tre settimane fa i vescovi del Ghana hanno ringraziato il Parlamento per il disegno di legge a favore della famiglia contro l’agenda LGBT.

Come riportato da Renovatio 21, in una dichiarazione rilasciata ai media lo scorso 20 aprile, l’arcivescovo Martin Musonde Kivuva, presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, aveva chiesto una protezione costituzionale dei «valori culturali» dall’attivismo LGBT.

«Cari kenioti, come tutti sapete, abbiamo impugnato la sentenza della Corte Suprema del Kenya del 24 febbraio 2023 che concede alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer (LGBTQ) il diritto di formare e registrare associazioni in Kenya per spingere per i loro interessi», si leggeva nella nota.

La posizione del pontefice argentino ha ingenerato problemi al limite dell’incidente diplomatico. Prima della sua visita in Sud Sudan di inizio anno, il governo di Juba aveva fatto sapere per voce del suo ministro dell’Informazione Michael Makuei Lueth che «se Papa Francesco viene da noi e ci dice che non c’è differenza tra il matrimonio tra persone dello stesso sesso o di sesso diverso, noi diremo “no”».

A fine 2022 la Conferenza Episcopale dello Zambia ha prodotto un comunicato difendendo le leggi anti-sodomia in vigore nel Paese e denunciando il peccato dell’omosessualità.

«Se non si fa nulla per sensibilizzare la nostra gente», aveva avvertito l’arcivescovo di Lusaka Alick Banda, la cultura LGBT «diventerà una norma accettabile in Zambia, nonostante l’esistenza di leggi che criminalizzano queste attività e peggio ancora sono offensive per i nostri valori culturali e cristiani».

Ciò non sembra aver alcun modo intaccato il programma di Bergoglio. Negli ultimi mesi abbiamo visto gli appelli pubblici di Bergoglio contro le leggi anti-sodomia in vigore in vari Stati del continente nero, fatti in coro con la chiesa anglicana, anch’essa alle prese con una rivolta dei vescovi africani riguardo la svolta omosessualista di Canterbury. - Fonte

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sembra, invece, che i vescovi svizzeri accolgano con gioia Fiducia Supplicans. In ogni caso, tutto quanto si appianerà in breve tempo, magari con qualche spiegazione, qualche edulcorazione, per cui sembrerà che la setta conciliare si sia pentita; in realtà, il falso pentimento servirà proprio a far sì che tutto, nella pratica, resti in linea con i programmi mondialisti.

Anonimo ha detto...

Giù il cappello ai vescovi del Malawi, come di altre parti dell'Africa, che non hanno ancora respirato la venefica e decadente aria della "civiltà" occidentale.
Perché, se facciamo caso, si nota un contrasto stridente tra i paesi europei e occidentali e quelli latinoamericani da un lato, e quelli africani dall'altro.
Non credo che una direttiva come questa del Malawi sarà adottata da una qualunque Conferenza Episcopale di un paese europeo (vorrei sbagliarmi).
E si dirà che in Africa sono retrogradi, ancestrali, ma la risposta dei vescovi africani e la fermezza di molti loro governi rispetto alle demenziali e perverse pressioni occidentali denota che i malati siamo noi.
La decadenza della chiesa cattolica e' la decadenza della civiltà occidentale; non a caso, le uniche risposte ferme sinora pervenute sono di qualche Vescovo coraggioso in Est Europa (come dimostrano i due presuli del Kazakistan), o in USA.

Gz

mic ha detto...

Congregazione per la Dottrina della Fede, 29 dicembre 1975 (non erano i tempi di besame Tucho): Dichiarazione Persona humana, firmata dal Prefetto, cardinale Seper, che affermava, tra l’altro: «Secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio. Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione».

Anonimo ha detto...

La nomea dell'Africa è sempre stata del terzo mondo ma con il rifiuto categorico di benedire gli omosessuali così da andare contro il Papa argentino per me e per moltissimi altri il terzo mondo è ora l'Italia!!!!!

Anonimo ha detto...

Santa Ildegarda di Bingen

"il peccato di omosessualità porta alle più vergognose violenze e a tutti i vizi.
Quando tutti questi peccati si saranno manifestati, allora la vigenza della legge di Dio sarà spezzata e la Chiesa sarà perseguitata come una vedova»

Anonimo ha detto...

Forte intervento di Mons.Viganò:

La chiesa «concubina del Nuovo Ordine Mondiale»: Mons. Viganò e le «benedizioni» alle coppie omosessuali

https://www.renovatio21.com/la-chiesa-concubina-del-nuovo-ordine-mondiale-mons-vigano-e-le-benedizioni-alle-coppie-omosessuali/