Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 6 dicembre 2023

Una cosa incredibile i funerali praticamente di Stato

Segnalazioni dei lettori sulla sovraesposizione mediatica di un caso di cronaca che presenta risvolti inquietanti. Precedente qui.

Una cosa incredibile i funerali praticamente di Stato 
per la giovane uccisa dall'amante

Neanche un vago accenno all’origine del male che attraversa questo mondo. Neanche un vago accenno alla Croce che quel male ha cancellato. Nessuna prospettiva che doni vero conforto al dolore di un padre privato di sua figlia. Solo una parata di autorità e di nastrini rossi appuntati sul petto. Solo una chiesa asservita alle mode del mondo.
Che stucchevole compilazione di luoghi comuni di sinistra, che monotona e monocorde lettura di algide frasette politicamente corrette e termini ed espressioni stereotipate azzeccate insieme con il peggior collante della ideologia woke, che mancanza di emozioni e sentimenti sinceri, caldi. Questo il sermoncino del genitore 1 (perché così va chiamato) della povera Giulia. 
È sembrato (e tale voleva essere) un discorsetto politico, un tentativo di trasformare la morte di una figlia per mano omicida in una sorte di lezioncina civica, con responsabilità personale diluita in una deformazione del concetto di patriarcato inopinatamente chiamato in causa. 
Mancanza assoluta di spina dorsale. Mancanza totale di calore umano, di sdegno e furore paterni. Ci sono quelli che nascono lupi, quelli che nascono cani da guardia e, purtroppo, quelli che nascono pecore. E non ve ne venite con la litania del padre traumatizzato da un dolore che solo lui può capire perché l'impressione che mi ha dato è stata di un uomo totalmente concentrato sulla "missione" civile che si era auto assegnata. Questa la mia percezione. E come sempre, dico ciò che penso. A Dio, Giulia.

* * *
Dall'articolo de il Giornale sulla vicenda sembra che la sorella della vittima sia un'attivista lgbt. Ma il governo Meloni ha mandato addirittura Nordio al funerale e si è scomodato verbalmente persino Mattarella. È tutta propaganda contro i maschi, il sesso maschile, presentato come se passasse il tempo ad accoltellare donne. Propaganda femminista e "arcobaleno" ossia dei pervertiti al comando. Anche e soprattutto in Europa. Ma non solo.
I passi dell'omelia funebre del vescovo di Padova riportati dal Giornale dicono le solite cose: che questi fatti orribili non devono accadere più, che dobbiamo educarci ad un mondo migliore.
Come al solito, della vita eterna e del destino dell'anima silenzio assoluto. In passato, il prete si sarebbe forse chiesto se la defunta era pronta per andare al Giudizio di Cristo Nostro Signore. E ne avrebbe tratto ammaestramento per i presenti: Estote parati etc. Voi non sapete né il giorno né l'ora. Tanto pronta non doveva essere, dal punto di vista autenticamente cristiano, se aveva un amante. Un folle, che poi l'ha ammazzata. E l'ambiente, com'era e com'è?
Ma se un sacerdote osa ricordare oggi la vera morale cristiana e parlare del peccato e dei Novissimi scoppia il finimondo, rischia persino di essere aggredito dai cosiddetti fedeli.
Intanto però il governo le cifre giuste sugli omicidi delle donne (in Italia in netta minoranza rispetto ad altri Paesi che da tempo hanno rinnegato il patriarcato), delitti motivati dalla gelosia, non le dà. Ci tiene all'oscuro.
Tutta questa vicenda è stata subita malamente da Meloni e dal suo governo, incapace di resistere agli odi della piazza e forse d'accordo con essa, almeno su alcune cose. Invece di opporsi all'isterismo femminista e dei consoci, il governo lo ha favorito.
Le cose giuste, quelle che dovrebbero dire i politici, le dice il generale Vannacci (230.000 copie vendute del suo libro anticonformista). In un'intervista, ha detto: "Ma perché chiamate femminicidio un omicidio?". Già, perché?
Intanto la riforma della giustizia, una delle cose più importanti del programma del governo Meloni, si è impantanata.
È vero che l'opposizione del corpus dei giudici è fortissima e assai pesante, però farla slittare è un errore. Intanto certuni continuano nella loro opera: hanno dato ben 17 anni (la premeditazione) e l'obbligo di risarcimento alle famiglie dei ladri, al gioielliere che ne aveva ucciso due durante una rapina nel suo negozio (ed era stato in precedenza già picchiato e rapinato dai delinquenti).

36 commenti:

Anonimo ha detto...

In quella vicenda tutto sembra falso. Mai una lacrima. Mai un corpo. La sorella con immagini sataniche sui suoi conti instagram e tiktok. Una nonna che presenta il suo libro e parla come non fosse succcesso niente. Un padre che inaugura un banco rosso in un giardino publico. Una sorella che fa un discorso anti patriarcale e per la lotta feminista. SEMBRA UNA SCENA DA FILM preparato ad arte.

Anonimo ha detto...

Giulia non aveva un amante. Aveva un fidanzato.
Alessandro Mirabelli

mic ha detto...

"Aveva un fidanzato, non un amante"
Risulta da diverse fonti il more uxorio, non come convivenza, ma come rapporto...

Anonimo ha detto...

Ultima, spero vivamente sia così, la lettera-messaggio letta dal padre pare verrà proposta in tutte le scuole a perenne memoria della condanna del 'femminicidio', la rappresentazione funerea era la solita, niente riferimenti religiosi, applausi, palloncini, gente che non ha nient'altro di meglio da fare che farsi intervistare per dire 'Io c'ero', tra poco comincia la solfa del festival di sanscemo e quindi siamo apposto, come dicono in giro, non ci facciamo mancare mai nulla.
P.S.
La storia del gioielliere che ha avuto una nuova condanna, sembra che le motivazioni siano il fatto che li abbia rincorsi dopo aver sparato, che abbia sparato anche su quello caduto a terra, senza motivo, quindi accanimento crudele, e come conseguenza decade il diritto alla legittima difesa, pensiero cattivello fosse stato colored sarebbe stata tutta un'altra storia......

Ma è vero? E il vescovo? ha detto...

Il teologo Gino Cecchettin:
Giulia Cecchettin, il papà Gino: «Neppure Gesù ha perdonato i suoi carnefici. Ai genitori di Filippo mando un abbraccio, io tornerò a sorridere, loro no»
A me risulta che Gesù, sulla Croce, abbia detto: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno...

Anonimo ha detto...

Andrea Tosatto, scandalizzato come tanti di noi, ha scritto al padre di Giulia questa lettera

LETTERA APERTA AL SIG. CECCHETTIN

Il Sig. Cecchettin anche ieri, nel giorno del funerale di sua figlia, ha puntato il dito contro il patriarcato e contro i maschi, ribadendo la necessità di programmi educativi nelle scuole per combattere una piaga, un flagello, quello del femminicidio, che vede solo lui, dato che 40 donne uccise dal proprio compagno in un anno, dispiacciono, fanno rabbia, fanno auspicare pene certe ma non giustificano affatto un allarme sociale essendo irrilevanti dal punto di vista statistico.
Lui dice che dobbiamo sentirci tutti coinvolti, che dobbiamo diventare agenti di cambiamento, che dobbiamo parlare agli altri maschi.
Ecco, allora io, da maschio parlo a lui.
"A differenza di ciò che lei fa con noi, io non la giudico, Sig. Cecchettin, ma sinceramente, se fosse morta mia figlia, non avrei fatto un discorso di 9 minuti di cui 2 scarsi dedicati a mia figlia e 7 abbondanti spesi a propagandare l'educazione gender nelle scuole.
Avrei riservato questo ultimo momento a mia figlia.
Avrei parlato di lei.
Avrei ricordato lei.
Dal primo istante fino all'ultima parola del mio discorso.
Per fare spiegoni avrei avuto tempo.
Per dare l'ultimo saluto a mia figlia no e io, quell'occasione, avrei cercato di sfruttarla al massimo.
Signor Cecchettin, io non la giudico, ma prima di invocare educazione affettiva per gli altri le consiglio di imparare a mostrare lei un po' di affettività.
Perchè mi sembra di vederne poca.
Al contrario vedo tanta propaganda politica.
Onestamente non so se del suo discorso sarà rimasta più contenta sua figlia Giulia dal cielo o Klaus Schwab da Davos.
Ci rifletta!"


Anonimo ha detto...

Certuni, e soprattutto certune, attaccano il patriarcato, ma non i veri patriarchi. Mi riferisco ai femminicidi operati nei paesi islamici e purtroppo anche da noi, ad opera di padri, zii, fratelli, guardiani eccetera.

Anonimo ha detto...

Risulta da diverse fonti il more uxorio, non come convivenza, ma come rapporto...
Semba per un certo periodo ANCHE come convivnenza.

Anonimo ha detto...

Quali sono queste altre violenze che si ripetano continuamente in Italia e nel mondo, di cui alcune non sono considerate come tali (vedi aborto)?
.
Crimini pedofili:
Anno 2022: 6900 casi in Italia (di cui 54 casi commessi da sacerdoti)

Aborti
Anno 2022 : 67.000 in Italia (nel mondo, la cifra tremenda è di 44 MILIONI!)

Femminicidi:
Anno 2022: 126 (pari al 60% su un totale di 322 omicidi, di cui 196 uomini)

Per non parlare di altri crimini e violenze che si commettono quotidianamente contro le persone e contro Dio stesso.
E' quindi il peccato in noi, generatore di odio e violenza, di cui facciamo esperienza e largo uso, che porta ciascuno di noi a disprezzare l'altro, a usarlo come oggetto di consumo.

Il femminicidio non è l'unico problema: è uno dei tanti ma non il solo.
Si sta giustamente urlando per tale numero di povere donne (fosse anche una sola) uccise da sciagurati indiavolati. Ma allora le urla dovrebbero in proporzione aumentare anche per gli altri crimini, per ogni crimine..
Il problema della violenza è dovuto alla mentalità patriarcale degli uomini..... ?
Ma per favore!.
Come si fa allora a fermare il femminicidio assieme a tutti gli altri crimini?
Ripeto: considerare il peccato che abita in noi (altro che patriarcato!) e accettare Gesù che è l'Unico che ci salva. Egli distrugge il nostro peccato e ci trasforma sostanzialmente in persone nuove. Ma vuole la nostra povera partecipazione. Usiamo la volontà, non siamo degli animali!.
Allora piangere il peccato per sperimentare l'amore trasformante di Dio in noi, donandolo ai nostri fratelli.
Questa è la giustizia di Dio: rendere giusto il peccatore.
Considerare allora che si MUORE e che compariremo davanti a Dio Padre per amare Lui per tutta l'eternità....,Lui ci vuole in Gesù nel Suo Amore Trinitario...
esperienza inaudita e meravigliosa che faremo se lo meritiamo.
GO


Anonimo ha detto...

Ha ragione il papà. Gesù non ha mai perdonato i suoi carnefici lo ha chiesto al padre dicendo appunto: Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno ... Gesù non ha mai detto vi perdono.

Anonimo ha detto...

Il vescovo Cipolla ha invocato la parola amore e non si è accorto di aver celebrato il più anaffettivo dei funerali intriso di retorica e di ideologia! Il padre non doveva pronunciare la parola patriarcato ma soprattutto non doveva permettersi di incriminare tutti e tutte per un crimine sfociato da una vicenda non seguita in modo serio da loro, dai parenti di entrambi!

Anonimo ha detto...

“L’uomo si è liberato del Sacro, oggi la sua libertà è assoluta. Il problema è che non sa cosa farsene. È come un marinaio che si trova, di notte, in mezzo al mare. L’acqua calma. Infinite rotte a disposizione. Ma non ha più stelle in cielo che gli diano un senso dell’orientamento.” (Franco Cardini )

No, l'uomo si illude di essere libero. Eliminando il Sacro ha reciso ogni legame con Dio, autentica Libertà nell'unica Verità. Se l'uomo fosse davvero libero desidererebbe la libertà per tutti, invece.... è più schiavo e prigioniero che mai, ma nega talmente tanto disperatamente questa verità che, per convincersi che l'illusione sia realtà, deve dominare altri. L'uomo, oggi più che mai, ha bisogno di sopraffare altri per dire a se stesso che la propria condizione è diversa. Come può dirsi libero chi, per affermare la propria libertà, deve costantemente confrontarsi con qualcun altro uscendone, necessariamente, superiore? L'uomo di oggi è puro egoismo, altro che libero!!!

Anonimo ha detto...

Con chi é finita dentro una valigia dopo essere stata abusata per ore, non è mai stato fatto nulla di simile,.. ...

Anonimo ha detto...

I novissimi sono scomparsi dalla predicazione da più di cinquant'anni!! Altro frutto avvelenato del postconcilio!!

Anonimo ha detto...

Forse per una arcaica, desueta e forse finanche patriarcale forma di rispetto ho preferito attendere i funerali della giovane vittima prima di commentare quella che ormai pare la notizia del secolo. L’omicidio femminile che segnerà la storia della cronaca italica.

Eppure fino al giorno prima della tragedia, aggressioni, maltrattamenti, stupri e omicidi erano (e sono) all’ordine del giorno.
Abbiamo avuto orrendi casi di padri che massacrano le figlie, donne violentate e uccise nei parchi, ragazze seviziate e depezzate, bambine costrette a sposare uomini anziani.
Malgrado ciò non volava una mosca.
Anzi, poiché gli autori erano spesso immigrati mussulmani, alcuni magistrati sono arrivati a giustificare la violenza attribuendola alla differente “cultura”.

Ma quando, finalmente, il mostro si è presentato con le fattezze del tipico ragazzo borghese italiano, il paese si è risvegliato, il femminismo d'incanto ha preso coscienza, le amazoni hanno impugnato le armi e… la follia collettiva è dilagata nelle strade.

Un’esaltazione demenziale, pirotecnica, incontrollabile che ha messo in scena un circo surreale.
Una fiera visionaria dove gli uomini si fustigavano reprimendo la loro spregevole mascolinità, i reparti speciali davano la caccia all’inafferrabile e fantomatico patriarcato e ogni vip, vero o presunto, si sentiva in dovere di sparare una minchiata a caso.
E in questa caotica sarabanda si è capito che la colpa di quanto accaduto era del governo, della Meloni, di Israele, di chi contrasta l'aborto, dell'omofobia… insomma di tutti tranne che dell'assassino.
No, per carità, quello era già perdonato.
Poteva anche essere scarcerato seduta stante senza alcuno scandalo.
Non era lui il colpevole da mettere al rogo.

Il vero colpevole siamo noi!

Tutti noi che non ci siamo uniti allo sdegno “transfemmimista”, che ancora non sappiamo che cacchio sia il catcalling, il mansplaining, il bodyshaming e diavolerie simili.
Noi che non abbiamo fatto tintinnare un mazzo di chiavi, che non siamo andati a sfondare una sede di Pro-vita o che non inneggiamo le orde di Hamas, quegli eroici combattenti che mettono in mostra i corpi legati e storpiati delle donne rapite.

E soprattutto noi che abbiamo avuto l’ardire di esprimere perplessità sia sull’intervista della sorella della vittima, che più che una manifestazione di dolore pareva un manifesto politico, sia, soprattutto, sulla paradossale intervista della nonna che, mentre la nipote giaceva sul freddo letto dell’obitorio per esser sottoposta ad autopsia, presentava entusiasta il suo libro.
Eh sì, perché il solo dubitare che tali atteggiamenti possano essere interpretati come una mancanza di rispetto, è già patriarcato!
E’ un attimo. Appena ti distrai il patriarcato ti frega!

E siamo quindi giunti al gran finale.
Pullman organizzati, maxi chiesa, maxi schermi e maxi spettacolarizzazione di un dolore.
Un dolore discreto, defilato, sommesso, ma veicolo di una lotta sociale, culturale e politica, palese, rabbiosa e stridente. Vera protagonista dell’evento.

In tutti questi giorni abbiamo rivisto la solita carrellata di criminologi e psichiatri da salotto, abbiamo conosciuto sgrammaticati e demenziali compositori di rap e trap e le tanto battagliere quanto sconclusionate militanti di “una di meno”.
E poi la calma serafica di Gino Ceccettin, i suoi messaggi d'amore e forza del perdono; la grinta combattiva di Elena Cecchettin e la sua intemerata crociata; l'arte letteraria di nonna Gatto che non permette al crimine di frenare il suo estro artistico.

Abbiamo ammirato sotto i riflettori, come in un interminabile reality, tutto questo bailamme di proclami, guerriglie politiche, schiamazzi e buffonate varie.
E tutto ciò in ricordo di... come si chiamava?
...ah, sì...
Giulia
Cit. Salvino Paterno'.....

Anonimo ha detto...

E' uno schifo tutto questo trambusto che fanno Mass media e politici scodinzolanti.
Siamo abituati al sudiciume della sinistra che rilascia quell'odore fetido e nauseante, tipico dei regimi in stato di decomposizione, ma se anche un governo di centrodestra si mobilita in questi frangenti vuol proprio dire che i pozzi sono avvelenati.
E la Chiesa torni ad esaltare il valore della castità, così vituperato e obliato.
La castità, soprattutto di fronte all'imbarbarimento demenziale della nostra società, e' un vero atto di eroismo, che presuppone una grande spiritualità e fede.

Gz

mic ha detto...

Anonimo 17:30
Ha ragione il papà. Gesù non ha mai perdonato i suoi carnefici lo ha chiesto al padre dicendo appunto: Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno ... Gesù non ha mai detto vi perdono.

Come può non aver perdonato chi chiede al Padre di perdonare, che per di più è Colui che ha detto: "chi vede me vede il Padre" ?

mic ha detto...

Come può non aver perdonato chi chiede al Padre di perdonare, che per di più è Colui che ha detto: "chi vede me vede il Padre"?

Anonimo ha detto...

Vero tutto com'è vero che per noi cristiani Gesù, Dio e lo Spirito Santo sono la stessa cosa. Sentito mai parlare di Trinità? E comunque se Gesù su quella croce avesse detto "Padre annienta subito questi miserabili" stai pur certo/a che l'avrebbe fatto. Detto ciò capisco che in questa circostanza è davvero difficile perdonare e quindi non giudico nessuno.

Areki44 ha detto...

E' Gesù che ha perdonato. Del resto il perdono spetta di darlo chi ha ricevuto il torto e subito l'ingiustizia, perciò Gesù è l'unico autorizzato a chiedere e dare il perdono ed è sempre Lui che lo ha meritato con il suo sangue versato sulla croce. Appunto Gesù è la vittima che ci merita il perdono del Padre e che ci può dare finalmente accesso alla misericordia e giustizia del Padre. Perciò le parole del padre di Giulia sono erronee e confusionarie come molta pseudo esegesi moderna che non segue la tradizione e finisce con lo stravolgere i testi biblici. Chi non ha una unione con lo Spirito Santo potrà mai interpretare correttamente la sua Parola?

Anonimo ha detto...

È tutto un film , sono tutti attori, un altro coviddi , ma le puntate sono di meno.

Anonimo ha detto...

Se lo stato passa gli ormoni per cambiar sesso e non passa il latte in polvere a una mamma per il neonato, ha qualcosa che non và e non possiamo meravigliarci di nulla...

Anonimo ha detto...

Nihiil est sine rationis sufficientis. Omne agens agit propter finem… Operari sequitur esse…
Cit. Domenico Pennino

Angheran70 ha detto...

Il 'sofisma di Cecchettin', che i media hanno prontamente messo in prima pagina e che qualcuno si diverte a ripetere a pappagallo, sembra il punto d'arrivo mediatico di tutta la vicenda e tanto per cambiare va a colpire al cuore la fede cattolica (almeno ciò che ne resta), con un sottofondo esoterico che è impossibile non ravvisare, perchè tipico del genere:

Ascoltiamo attentamente, osservando anche l'espressione nel momento clou:

Non lo so se riuscirò a perdonare Filippo, sarà difficile, ok, sin qui

neanche Gesù ha perdonato i suoi carnefici falso ovviamente

ha chiesto a Dio di farlo Ecco il sofisma in tutto il suo splendore, formalmente ineccepibile, di una certa eleganza laica che sta bene su tutto (e a tutti), buttato lì come niente fosse, a significare che Gesù NON è Dio (!)

A ripetere cioè l'insulto dei sommi sacerdoti Se è Figlio di Dio scenda dalla croce e gli crederemo

A completare il quadro c'è poi il tornare a danzare sotto la pioggia attribuito al Mahatma

Anonimo ha detto...


Gesù si identificava sempre con il Padre. Affermava che tutto quello che diceva e faceva veniva dal Padre, lo aveva appreso dal Padre, Lui e il Padre erano una cosa sola: la consustanzialità appunto, come si è detto poi (Vangelo di Giovanni, passim).
Pertanto, il perdono per i persecutori da Lui invocato Gesù doveva rivolgerlo al Padre perché non era possibile che Lui Gesù lo desse indipendentemente dal Padre.
Il Padre li avrebbe perdonati, per un delitto tanto tremendo? La cosa non era affatto sicura, in quel momento.
E lo è oggi? Dopo duemila anni il Padre ha forse perdonato i Giudei per la loro istigazione al deicidio, ottenuto ricattando Pilato di fronte a Cesare?
Visto che, come collettività, non si sono ancora convertiti a Cristo, ciò forse significa che non sono stati ancora perdonati? Così sembra.
Come collettività. Come individui invece è rimasta aperta la possibilità della conversione (e molte ce ne sono state nei secoli) il che dimostra che gli ebrei non sono stati maledetti da Dio (tra l'altro, non potrebbe esser valida la profezia della loro conversione finale, se fossero stati maledetti).
Però non sono stati ancora perdonati.
Il signor Cecchettin, il cui dolore di padre rispettiamo, avrebbe tuttavia fatto meglio a non azzardare un paragone del genere, che appare fuori luogo.
(Perché non li ha perdonati Lui direttamente, sulla croce? Perché il perdono presuppone il pentimento, la consapevolezza del proprio peccato, cose che in quel momento i forsennati non sentivano di certo. Mancavano quindi i presupposti del perdono. Questi ultimi vengono con la Grazia e quindi con l'azione della S.ma Trinità nelle anime, in primo luogo del Padre. L'invocazione di Gesù è teologicamente corretta, bisogna aggiungere che, vedi supra, non è affatto dimostrato che il Padre abbia perdonato gli ebrei come popolo).

Anonimo ha detto...


Gesù si identificava sempre con il Padre. Affermava che tutto quello che diceva e faceva veniva dal Padre, lo aveva appreso dal Padre, Lui e il Padre erano una cosa sola: la consustanzialità appunto, come si è detto poi (Vangelo di Giovanni, passim).
Pertanto, il perdono per i persecutori da Lui invocato Gesù doveva rivolgerlo al Padre perché non era possibile che Lui Gesù lo desse indipendentemente dal Padre.
Il Padre li avrebbe perdonati, per un delitto tanto tremendo? La cosa non era affatto sicura, in quel momento.
E lo è oggi? Dopo duemila anni il Padre ha forse perdonato i Giudei per la loro istigazione al deicidio, ottenuto ricattando Pilato di fronte a Cesare?
Visto che, come collettività, non si sono ancora convertiti a Cristo, ciò forse significa che non sono stati ancora perdonati? Così sembra.
Come collettività. Come individui invece è rimasta aperta la possibilità della conversione (e molte ce ne sono state nei secoli) il che dimostra che gli ebrei non sono stati maledetti da Dio (tra l'altro, non potrebbe esser valida la profezia della loro conversione finale, se fossero stati maledetti).
Però non sono stati ancora perdonati.
Il signor Cecchettin, il cui dolore di padre rispettiamo, avrebbe tuttavia fatto meglio a non azzardare un paragone del genere, che appare fuori luogo.
(Perché non li ha perdonati Lui direttamente, sulla croce? Perché il perdono presuppone il pentimento, la consapevolezza del proprio peccato, cose che in quel momento i forsennati non sentivano di certo. Mancavano quindi i presupposti del perdono. Questi ultimi vengono con la Grazia e quindi con l'azione della S.ma Trinità nelle anime, in primo luogo del Padre. L'invocazione di Gesù è teologicamente corretta, bisogna aggiungere che, vedi supra, non è affatto dimostrato che il Padre abbia perdonato gli ebrei come popolo).

cattolica ha detto...

👍👏

Anonimo ha detto...


Nei Vangeli, il Signore non dice forse di perdonare i propri nemici?

Sulla Croce, così ha fatto, nell'unico modo possibile, a ben vedere.
Rimettendoli, i suoi efferati nemici, che erano soprattutto nel Sinedrio, alla misericordia del Padre.
E possiamo dire che la misericordia del Padre traspaia nella profezia di S. Paolo sulla futura conversione (finale) degli Ebrei.
Li avrebbe perdonati, consentendo loro di credere in Cristo, quando a Suo giudizio avrebbero espiato abbastanza la loro colpa nei confronti del Messia da loro rifiutato.

Anonimo ha detto...

👍🏻👍🏻👍🏻 pregate, cercate Dio e non i piaceri terreni: vi passerà anche l’istinto omicida… a tutti perché Dio è amore e luce non quell’altro

Anonimo ha detto...

👍👍👍

Anonimo ha detto...

Se il patriarcato esistesse realmente, il patriarca sarebbe andato a cercare lo smidollato che assillava sua figlia e gli avrebbe fatto virilmente capire che, per la sua incolumità fisica, non gli conveniva continuare.
E Giulia si sarebbe salvata.
Ma il patriarcato non esiste, nessuno ha protetto Giulia e lo smidollato si è trasformato in un assassino.

Anonimo ha detto...

Bravo!

Anonimo ha detto...

FT una buona notizia, ogni tanto

Sembra che il ministro Valditara abbia rinunciato ad affidare la c.d Educazione [dei maschi] alle relazioni [con le donne]" al trio di donne inizialmente annunciato, inclusa la scandalosa presenza della Concia.
Se poi si rinunziasse anche all'inane ma deleterio progetto di "educazione" sarebbe ancor meglio.

Anonimo ha detto...

CONFUSIONE DEI RUOLI

La donna, che per natura è tendenzialmente più sensibile è quindi più portata a vivere i sentimenti e la vita interiore. Nella confusione di ruoli di oggi si ritrova a dover essere invece pratica e responsabile.

Spesso cresce i figli da sola e si sobbarca l’impegno del lavoro per mantenere la casa, i figli e, ahimè, a volte anche compagni scansafatiche.

La donna, che avrebbe bisogno di supporto emotivo e di un sano senso di protezione da parte dell’uomo, si ritrova esattamente nel ruolo opposto al suo. Addirittura oggi le donne sono costrette a diventare aggressive ed autoritarie. Devono gestire le relazioni come gli uomini e parlare come gli uomini… semplicemente per riuscire a sopravvivere emotivamente.

La confusione di ruoli è evidente anche sugli uomini di oggi, sempre più maschi e sempre meno uomini. Interessati all’estetica più delle loro compagne, non sanno assumersi responsabilità né trasmettere senso di sicurezza alla loro donna. Gli uomini si lasciano intimidire dalle donne di oggi e, invece di essere la parte forte della coppia (intesa come quella che sa gestire i problemi e le difficoltà quotidiane), sono diventati paurosi ed insicuri.

Nella confusione di ruoli la coppia è sempre più instabile perché, alla fine, uomini e donne vivono vicini senza incontrarsi mai sul serio.

Ma uomini e donne sono complementari. Devono unirsi per costruire un’unità perfetta attraverso le loro differenze.

“La donna non fu formata dai piedi dell'uomo come serva, né dalla testa come padrona del marito, ma dal fianco come compagna, come dice la Genesi (2,21).”
San Tommaso d’Aquino

Padre Vincenzo Ottorino Benetollo,
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Anonimo ha detto...


# Ma le donne oggi, col femminismo e il suo corteo di idee sballate e vizi al seguito, sono ormai via di testa, irrecuperabili. La minoranza ancora sana tra di loro non fa testo, non incide.
Stanno distruggendo la società, già con il fatto di non voler fare più figli e di essersi insediate dappertutto, per tutto dirigere e comandare secondo il loro punto di vista, che non è quello del bene comune ma dell'ideologia femminista, sempre più perversa.

Solo una dittatura potrebbe rimettere le cose a posto, almeno dal punto di vista istituzionale. Una dittatura che costringesse con la forza le donne a fare le donne: abolizione quote rosa, via le donne dalle forze armate e da una serie di professioni, proibizione di fare sport agonistico professionista e anche dilettantesco, per certi sport (pare che le calciatrici siano quasi tutte arcobaleno), etc.

Anonimo ha detto...

Dopo Greta climatologa e Burioni virologo, mancavano Cecchettin teologo ed esperto di bon ton con figlia antropologa e nonna saggista.