Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 18 dicembre 2023

Ampia riflessione del card. Burke sullo stato del mondo e della Chiesa

Nella nostra traduzione da NCRegister un'ampia riflessione del card. Burke sullo stato del mondo e della Chiesa nella sua omelia in occasione della celebrazione della festa di Nostra Signora di Guadalupe. Precedenti qui - qui.

Ampia riflessione del card. Burke 
sullo stato del mondo e della Chiesa

Il cardinale Raymond Burke  che nelle ultime settimane ha avuto un posto di primo piano nella cronaca a seguito della notizia secondo cui Papa Francesco gli aveva tolto lo stipendio l'appartamento qui , ha offerto un'ampia riflessione sullo stato del mondo e della Chiesa durante la messa offerta in concomitanza con la festa di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse, in Wisconsin, il 12 dicembre scorso.

Il porporato 75enne ha ricordato: “Al tempo delle apparizioni di Nostra Signora di Guadalupe, la Chiesa missionaria nell'attuale Messico affrontava sfide apparentemente impossibili: il violento conflitto tra i nativi americani e gli esploratori e coloni spagnoli, e la pratica diabolica di massicci sacrifici umani da parte dei pagani”.

Il cardinale, prefetto emerito della Segnatura Apostolica – la più alta corte del Vaticano – ha osservato che nel 1531 “Nostro Signore ha inviato la Madonna per indicare la via dell’ordine e della pace nella nostra vita personale e nella società, cioè Cristo”. “Attraverso le sue apparizioni e la sua costante presenza sulla miracolosa tilma di San Juan Diego, Nostra Signora di Guadalupe ha mostrato al vescovo e a tutta la Chiesa che la via per vincere il male e diffondere il bene è insegnare la verità, pregare in ogni momento e offrire tutto il nostro amore a Dio nel sacro culto e nella pratica della verità nell’amore”.

Sulla missione della Chiesa oggi
Il presule ha poi osservato che “la Chiesa nel nostro tempo si trova ad affrontare sfide simili, apparentemente impossibili. La stessa vita umana, il matrimonio, la famiglia e la pratica della fede sono tutti sotto costante attacco da parte di una cultura che rifiuta di riconoscere Dio e di sottomettersi in obbedienza ai suoi comandamenti”.

«Molti oggi si ribellano violentemente a Dio, che si rivela a noi attraverso la ragione e, nel modo più pieno e perfetto, attraverso la fede cattolica. La ribellione ha ingannato anche i membri del corpo mistico di Cristo, portandoli ad abbandonare Cristo e la sua via, portandoli all’apostasia. E pome la domanda: Cosa dobbiamo fare? Cosa deve fare la Chiesa?”.

Il cardinale veterano ha osservato che “alcuni, anche tra i vescovi, ci dicono che la Chiesa deve cambiare la sua dottrina, il suo culto sacro e la sua disciplina per accogliere la cultura”, lamentando che “Si parla di un cambiamento di paradigma necessario o di un Cammino sinodale non ben definito, che dichiara che tutti sono i benvenuti nella Chiesa senza rendere chiara la conversione a Cristo necessaria per essere membro del suo corpo mistico”

Rgli ha poi sottolineato che questi membri della Chiesa «dimenticano che il re della parabola del banchetto di nozze, che aveva accolto tutti, 'i buoni e i cattivi', al banchetto di nozze di suo figlio, quando vide 'un uomo che non aveva l'abito nuziale», lo fece scacciare dal banchetto. Nostro Signore conclude la parabola delle nozze con l'ammonizione: “Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”». Ha dunque sottolineato: «Sì, Nostro Signore vuole che tutti noi partecipiamo al banchetto della grazia divina, ma non possiamo farlo se i nostri cuori, uniti al Cuore immacolato di Maria, non riposano nel suo Sacratissimo Cuore, se non permettiamo noi stessi di rivestirci di lui nella nostra vita quotidiana”.

La santità nella vita quotidiana
Il prefetto emerito ha sottolineato che “il cammino della Chiesa nella crisi odierna è lo stesso di sempre: l'insegnamento del deposito della fede e di tutte le ricchezze della fede cattolica, la preghiera quotidiana e il culto di Dio 'in spirito'. e in verità', e una vita quotidiana buona e santa”.

Dopo aver ricordato che san Giovanni Paolo II ha spiegato che il mondo non si salverà scoprendo “qualche formula magica” o “inventando un nuovo programma”, il cardinale ha sottolineato che la via della salvezza è “Gesù Cristo vivo per noi nella Chiesa." sottolineando che “Il programma che porta alla libertà e alla felicità è, per ciascuno di noi, la santità della vita secondo il nostro stato di vita e i doni particolari di cui Dio ci ha dotato”, spiegando “È alla santità della vita in Cristo che Nostra Signora di Guadalupe ci attira. Lasciando l'ordinarietà del nostro vivere quotidiano per venire in pellegrinaggio al suo luogo santo, Ella ci manifesta la straordinarietà del nostro vivere quotidiano in Cristo”.

Nostra Signora di Guadalupe ci conduce a Cristo
Il cardinale ha osservato che “la causa della nostra gioia oggi, la causa della nostra gioia permanente, la causa della nostra gioia eterna, è Cristo, Dio Figlio incarnato, che la sua Vergine Madre ha portato nel mondo e al quale sempre ci attira”, mostrandoci che Egli, assiso alla destra di Dio Padre nella gloria, è anche con noi nella sua santa Chiesa che, insieme alla Vergine Maria, giustamente chiamiamo Madre”.

Ha poi proseguito: “Cristo è il compimento del desiderio più profondo dell’uomo: conoscere Dio, amarlo e servirlo”. “La madre di Cristo, che egli ci ha dato come madre mentre stava morendo sulla croce, ci porta sempre a sé nel suo amore materno con le parole già fette al mescitore del vino nelle nozze di Cana : 'Fate quello che vi dirà'”.

In chiusura, il cardinale Burke ha incoraggiato i fedeli: “Ora, sotto la cura materna di Nostra Signora di Guadalupe, doniamo completamente i nostri cuori a Nostro Signore nel suo sacrificio eucaristico”; concludendo: “Possa la santità dell'unione del nostro cuore con il suo Sacratissimo Cuore attraverso il Santissimo Sacramento dell'altare risplendere in ogni nostro pensiero, parola e azione”.
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[Traduzione a cura di Chiesa e post-Concilio]
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
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19 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto vero quanto detto dal card. Burke. Però egli si astiene sempre dal non dire da dove proviene il male e l' errore dentro la Chiesa.
Come chi grida "attenti c' è un pericolo, ve lo descrivo" però non dice l'origine e le responsabilità di questo pericolo.
Chi ha introdotto il pensiero del mondo nella Chiesa?
Chi lo insegna?
Mi chiedo se questo modo di fare non stia diventado anche sleale nei confronti di una testimonianza vera e piena dela Verità.
Grazie

Anonimo ha detto...


Il cardinale Burke mantiene l'insegnamento della retta dottrina e ci conforta a perseverare in essa.Lo ringraziamo di tutto cuore.

Non fa nomi, quando accenna agli errori penetrati anche nella Chiesa. Il suo linguaggio moderato ha suscitato spesso critiche su questo blog e forse anche su altri. Eppure, Bergoglio lo ha colpito duramente, nonostante il linguaggio moderato, accusandolo di dividere la Chiesa e per questo tagliandogli i viveri.
Oggi, nella Chiesa, manifestare la dottrina di sempre e proporla nella pastorale è pericoloso e si rischia di essere puniti e proprio dal papa in persona !! Chi l'avrebbe mai detto che si sarebbe giunti ad simile rovesciamento.
Ringraziamo comunque il cardinale Burke e restiamo attaccati alla dottrina di sempre, nella lotta quotidiana contro noi stessi per la nostra santificazione.
Dispiace la citazione di "san Giovanni Paolo II", non per partito preso ma perché la dottrina insegnata da questo papa non è esente da critiche. Un concetto da lui espresso (che il Cristo rappresenta il compimento dei desideri dell'uomo e che tutti aspirano, anche senza volerlo, al Cristo) sembra apparire qui nel discorso del cardinale. Ma, a ben vedere, non sembra vero che sia così. Già lo notava Amerio, a suo tempo. Questa tesi finisce col cadere nella concezione dei "cristiani anonimi", che alla fin fine porta a salvare tutti senza bisogno di conversione a Cristo. Non è quello che sostiene qui il cardinale Burke, anche se la parola "conversione", così chiara, netta e lineare, mi sembra manchi (proibita dal VAticano II in poi).
E se manca la parola, presso molti, non finisce col mancare anche il concetto?
Il presente è drammatico, per non dire tragico. La lotta contro noi stessi è anche lotta contro il demonio, che oggi ha una forza straordinaria. Resistere alle tentazioni non è mai stato facile ma oggi è forse più difficile di un tempo. Anche i nostri pensieri devono essere puri, non basta un comportamento corretto, onesto.
Dobbiamo dominare tutte le nostre passioni, richiedendo sempre e continuamente l'aiuto fondamentale della Grazia.
Su questo punto il cardinale Burke insiste a sufficienza?
Non è per criticare ma solo per esser più precisi e per trovar conforto in ulteriori approfondimenti.
L'ospite intruso al banchetto, di cui alla parabola citata, viene espulso, per andare dove? Non viene forse dannato, non è rappresentazione simbolica dell'anima dell'impenitente che viene dannato? IL "banchetto" è chiaramente la vita eterna. Chi ne viene cacciato/escluso va all'Inferno. Tertium non datur.
Perché il cardinale evita anche quest'altra parola, diventata un tabù, dopo il Concilio: "dannazione", "eterna dannazione"?
Immersi nella fornace tenebrosa che è diventata la nostra società occidentale, ci sentiamo le fiamme dell'Inferno sin dentro la testa, a volte - non abbiamo comunque che raramente un momento di requie, pur adempiendo i nostri doveri religiosi; vorremmo da uno spirito elevato, da un pastore buono come il cardinale Burke delle parole che scendessero nelle profondità della nostra anima tormentata...

Anonimo ha detto...

Ma quale ampia riflessione qui bisogna essere concreti: la Chiesa sta subendo un attacco frontale e decisivo delle forze anticristiche impersonate da Bergoglio. Tutti coloro che sono preoccupati della situazione di apostasia già predetta dalla Vergine a Fatima dovrebbero unirsi e dichiarare Benedetto XVI come vero Papa e dichiarare Bergoglio usurpato del trono di Pietro messo li' dai poteri forti mondiali. Tutto qui... la cosa è semplice ma richiede molto coraggio evangelico.
Santo Natale

Anonimo ha detto...


# Dichiarare Benedetto XVI vero papa...

Ancora con questa fesseria di Benedetto vero papa?
BASTA!

Anonimo ha detto...

Si dice «Morenita»

Comunque, da parte del Regnante chiamare la Guadalupana «la negrita» non è stata una buona idea. E detto da un sudamericano suona anche peggio. I messicani non hanno affatto apprezzato.

Anonimo ha detto...

Le solite 'riflessioni' prive di rischio.

Anonimo ha detto...

# riflessioni prive di rischio

Prive di rischio non direi visto che Bergoglio, proprio per critiche di questo tipo, gli tolto lo stipendio, l'uso dell'appartamento riservato ai cardinali a Roma e l'ha additato di fatto come nemico del papa a tutte le anime pie, che sempre abbondano.

max ha detto...

E' ufficiale!. Le coppie gay potranno essere benedette dalla Chiesa. Che abominio!!!. Signore, aiutaci!.

Anonimo ha detto...

Vedremo un giorno chi dice fesserie. Dovrebbe far pensare che Benedetto XVI ha voluto mantenere il titolo di Papa... le dimissioni dovevano riportarlo ad esser un semplice cardinale.. il papato Emerito non esiste canonicamente... questa è una fesseria? Medita piuttosto tu su questa faccenda...

Gian ha detto...

Esiste un'autostrada in discesa che nessuno tra coloro a cui compete sembra voler percorrere. Ognuno renderà conto dei propri talenti e delle proprie responsabilità. Universi Dominici Gregis e Diritto Canonico, serve altro? Vere Papa mortuus est.

Catholicus ha detto...

"ma quale ampia riflessione?" : caro amico 17:19, mi ha tolto lae parole di bocca, volevo anch' io esortare SER Burke a ben diversa operosità, della quale c' è grande urgenza, cioè anatemizzare pubblicanente l' usurpatore del siglio petrino e incoraggiare i colleghi porporati a deporlo oppure a far pressione perché si dimetta; tale ultima eventualità, peraltro, non sarebbe necessaria, dal momento della pubblica dichiarazione del complotto massonico per far ritirare Ratzinger e mettere Bergoglio al suo posto. Sarebbe ora che i porporati si dessero una mossa, altrimenti rischiano grosso il giorno in cui dovrano render conto a Cristo Giudice del loro ooerato !

mic ha detto...

Anonimo 22:11

Aggiungo che in precedenza era già stato privato della sua carica di Prefetto della Segnatura e poi di patrono dell'ordine di Malta.

I rischi e i dispetti ha detto...

Più che di rischi si tratta di dispetti. Certamente non gli è stato riservato lo stesso trattamento che a Mons. R. Williamson, per esempio, a tempo suo.

Anonimo ha detto...

È proprio "l'origine e la responsabilità" del pericolo che i conservatori occultano. Per il resto, dopo un po' di gazzarra e qualche dispetto, ritorna a risplendere il sole... conciliare!

Dio sia lodato! ha detto...

@ 19 dicembre, 2023 07:50
La Santa Provvidenza ha disposto per Sua Eccellenza che rassomigli sempre piu' all'Amato Sacro Cuore.
Come Gesu' Bambino e la Sua Famiglia sulla terra : senza casa, senza denari, additato come lebbroso.
Piccolo Gesu', Fornace ardente di amore, perdona loro perche' non sanno quello che fanno. Amen!

A questa sera ore 20:30. ha detto...

Terzo Giorno Novena del Santo Natale secondo tradizione - Vocogno Lunedì 18 Dicembre 2023
radicatinellafede rnf
https://www.youtube.com/watch?v=V0pwrsI-7d4

https://www.radicatinellafede.com/

Anonimo ha detto...

Infatti il Cardinale ha affermato di aver avuto una formazione " conciliare" e di non metterlo in discussione

Anonimo ha detto...


Il caso Williamson non c'entra con la situazione del card. Burke.

Williamson fu espulso dalla FSSPX per indisciplina nei confronti di mons. Fellay all'epoca superiore generale di quella Fraternità.

Anonimo ha detto...

Esiste un altro "caso Williamson". Così come è esistito un 'caso Mons. Marcel Lefebvre', che mi onoro di avere conosciuto di persona, precisamente - la prima volta - dopo la consacrazione del Priorato Madonna di Loreto, durante il pranzo tenutosi subito dopo nella casa di un benemerito Signore. E conosco moltissimi altri 'casi'.