Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 12 settembre 2024

Festa del SS. Nome di Maria

Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema.

Festa del SS. Nome di Maria.

Oggi celebriamo la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.
Lodato, onorato e invocato sempre sia,
l'amabile e potente Nome di Maria.
O Santo, soave e potente Nome di Maria,
possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.
Cenni storici
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.

Preghiera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.
Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.
Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.
Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.
O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”. Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.
Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

8 commenti:

Viandante ha detto...

Sub tuum praesidium confugimus
sancta Dei Genitrix;
nostras deprecationes
ne despicias in necessitatibus;
sed a periculis cunctis
libera nos semper,
Virgo gloriosa et benedicta.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

Anonimo ha detto...

Mare amaro

Maria lo è nel senso che, nella sua materna bontà, rende amari per noi i piaceri della terra, che tentano di ingannarci e di farci dimenticare il vero e unico bene; lo è ancora nel senso che durante la Passione del Figlio il suo cuore fu trapassato dalla spada del dolore. È mare perché, come il mare, è inesauribile, è inesauribile la bontà e generosità di Maria per tutti i suoi figli. Le gocce d’acqua del mare non possono essere contate se no dalla scienza infinita di Dio e noi possiamo appena sospettare la somma immensa di grazie che Dio ha deposto nell'anima benedetta di Maria, dal momento dell’Immacolato Concepimento alla gloriosa Assunzione in cielo.

Signora o padrona

Maria è veramente, secondo il titolo datole in Francia, Nostra Signora. Signora vuol dire regina, sovrana. Regina è veramente Maria, perché la più santa di tutte le creature, la madre di colui, che è re per titolo di creazione, incarnazione e redenzione; perché, associata al Redentore in tutti i suoi misteri, gli è gloriosamente unita in cielo in corpo e anima e, eternamente beata, intercede continuamente per noi, applicando alle nostre anime i meriti da lei acquistati davanti a Lui e le grazie delle quali è fatta mediatrice e dispensiera.

Discorso di san Bernardo

Preghiamo la santissima Vergine, perché voglia realizzare per noi i diversi signifìcati che santi e dottori hanno dato al suo nome benedetto, riportando la conclusione della seconda omelia di san Bernardo sul Vangelo Missus est:

«E il nome della Vergine era Maria. Diciamo qualche cosa di questo nome, che significa stella del mare. Si adatta perfettamente alla Madre di Dio, perché come l'astro emette il suo raggio, così la Vergine concepisce suo Figlio e il raggio non diminuisce lo splendore della stella e il Figlio non diminuisce la verginità della Madre. Nobile stella sorta da Giacobbe, il cui raggio illumina il mondo, splendente nei cieli, penetra l’abisso, percorre la terra. Riscalda più che i corpi le anime, inaridisce il vizio, feconda la virtù. Sì, Maria è l’astro fulgente e senza uguali che era necessario sul mare immenso, che scintilla di meriti e rischiara coi suoi esempi la nostra vita.

«Chiunque tu sia che nel flusso e riflusso del secolo abbia impressione di camminare meno su terra ferma che in mezzo alla tempesta turbinante, non distogliere gli occhi dall’astro splendido, se non vuoi essere inghiottito dall’uragano. Se si desta la burrasca delle tentazioni, se si drizzano gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella e invoca Maria. Se sei in balìa dei flutti della superbia o dell’ambizione, della calunnia o della gelosia, guarda la stella e invoca Maria. Se collera, avarizia, attrattive della carne scuotono la nave dell’anima, volgi gli occhi a Maria. Turbato per l’enormità del delitto, vergognoso di te stesso, tremante all’avvicinarsi del terribile giudizio, senti aprirsi sotto i tuoi passi il gorgo della tristezza o l’abisso della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nell’angoscia, nel dubbio, pensa a Maria, invoca Maria. Sia sempre Maria sulle tue labbra, sia sempre nel tuo cuore e vedi di imitarla per assicurarti il suo aiuto. Seguendola non devierai, pregandola non dispererai, pensando a lei tu non potrai smarrirti. Sostenuto da lei non cadrai, protetto da lei non avrai paura, guidato da lei non sentirai stanchezza: chi da lei è aiutato arriva sicuro alla meta. Sperimenta così in te stesso il bene stabilito in questa parola il nome della Vergine era Maria».

Di Dom Prospèr Guerangèr da l'anno liturgico

Anonimo ha detto...

«Il tuo nome è un olio sparso»

I Santi si sono compiaciuti di paragonare il nome di Maria a quello di Gesù. San Bernardo aveva applicato al Signore il testo della Cantica: «Il tuo nome è un olio sparso», perché l’olio dà luce, nutrimento e medicina. Anche Riccardo di San Lorenzo dice: «Il nome di Maria è paragonato all’olio
perché, dopo il nome di Gesù, sopra tutti gli altri nomi, rinvigorisce i deboli, intenerisce gli induriti, guarisce i malati, dà luce ai ciechi, dona forza a chi ha perso ogni vigore, le unge per nuovi combattimenti, spezza la schiavitù del demonio e, come l’olio sorpassa ogni liquore, esso sorpassa ogni nome».

Altre interpretazioni

Oltre sessantasette interpretazioni diverse sono state date ai nome di Maria secondo che fu considerato di origine egiziana, siriaca, ebraica o ancora nome semplice o composto. Non vogliamo trattenerci sulle interpretazioni e scegliamo le quattro principali riferite dagli antichi scrittori. «Il nome di Maria dice sant’Alberto Magno ha quattro signifîcati: illuminatrice, stella del mare, mare amaro, signora o padrona».

Illuminatrice

È la Vergine immacolata che l’ombra del peccato non offuscò giammai; è la donna vestita di sole; è «colei la cui vita gloriosa ha illustrato tutte le Chiese»; è infine colei che ha dato al mondo la vera luce, la luce di vita.

Stella del mare

La liturgia la saluta così nell’inno così poetico e popolare Ave maris stella e ancora nell’antifona dell’Avvento e del tempo di Natale: Alma Redemptoris Mater. Sappiamo che la stella del mare è la stella polare, che è la stella più brillante, più alta e ultima di quelle che formano l’Orsa Minore, vicinissima al polo fino a sembrare immobile e conservare una posizione quasi invariabile per lunghe notti e per questo fatto è di molta utilità per orientarsi sulla carta del cielo e aiuta il navigante a dirigersi, quando non possiede la bussola.

Così Maria, fra le creature, è la più alta in dignità, la più bella, la più vicina a Dio, invariabile nel suo amore e nella sua purezza, è per noi esempio di tutte le virtù, illumina la nostra vita e ci insegna la via per uscire dalle tenebre e giungere a Dio, che è la vera luce.

Di Dom Prospèr Guerangèr da l'anno liturgico

Mariano ha detto...

“O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”.
S. Anselmo d'Aosta
Buona festa del Nome di Maria…

mic ha detto...

Email bellissima e potente inviatami da LUCI SULL'EST (Nelson Fragelli):

Dopo il compleanno, l’8 settembre, oggi – 12 settembre – festeggiamo l’onomastico della Madonna: celebriamo infatti il Santissimo Nome di Maria.

Invocare il nome della nostra Madre Santissima è bello, dolce, confortante e un sicuro mezzo di protezione di fronte ai pericoli.
Infatti, agli esorcisti è ben noto che, QUANDO È NOMINATA LA MADONNA, I DEMONI SI INFURIANO GRANDEMENTE. Senza osare mai chiamarla per nome, dicono “quella”, aggiungendo un cumulo di bestemmie nei suoi confronti, perché sanno bene che Ella distrugge tutti i loro piani.

Puoi immaginare quindi che arma invincibile sia il Santo Rosario, dove si ripete continuamente il Nome Santissimo di Maria.

Ecco tre esempi, fra i moltissimi.

• Padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale esorcisti, racconta, tra i tanti episodi capitatigli, che una volta, mettendo al collo di una persona posseduta una corona del Rosario, il demonio cominciò subito a gridare: “Mi sta schiacciando, pesa, mi sta schiacciando quella catena con la Croce in fondo”.

• Un altro giorno, mentre esorcizzava, tirò fuori la corona del Rosario, e subito il demonio gridò: “Leva quella catena, leva quella catena, Lei ci frusta con quella catena!”.

• E il Servo di Dio padre Candido Amantini (1914-1992), esorcista della Scala Santa, a Roma, in un’occasione interrogò il demonio chiedendogli: “Come mai reagisci di più quando invoco la Madonna che quando invoco Gesù?”. La risposta fu fulminante: “Perché sono più umiliato ad esser vinto da una semplice creatura”.

Questi fatti ci fanno davvero capire l’importanza di ripetere spesso il Nome di Maria. Invocandola, la Madonna, con amore materno, ci salverà dai pericoli.

Così come salvò la Cristianità nella battaglia di Vienna dell’11-12 settembre 1683, quando l’Europa cristiana, guidata dal re polacco Giovanni III Sobieski, sconfisse i Turchi, impedendo così all’islam di conquistare l’Occidente.

Proprio per ricordare questa vittoria, ottenuta grazie all’intercessione della Madonna, papa Innocenzo XI estese alla Chiesa universale la festa del Santissimo Nome di Maria, fissandola il 12 settembre.

Tutto ciò mi spinge a ripetere a me stesso e a te: “Abbi fiducia in Dio e nella Madonna! Anche quando sembra che nulla stia andando per il verso giusto!”.

Anonimo ha detto...

Sabato 14 Settembre 2024
Pellegrinaggio a Fontanelle

Ore 6.00: Partenza da Macina di Castenedolo.
Tappe a Vighizzolo e Parco del Chiese.
Ore 10.00: Arrivo
Ore 10.30: S. Messa.

Vi aspettiamo!
NB:
1. Possibilità di confessarsi durante il tragitto.
2. Ognuno provvede personalmente ad organizzarsi per arrivare a Macina e per rientrare da Fontanelle!
3. Necessario segnalare la presenza tramite il sondaggio a questo link:
https://t.me/c/1660840618/224

Messaggio ed occasione offerta da Don Luca Paitoni di Brescia a tutti quelli di buona volonta'. Laus Deo!

ATTO DI CONSACRAZIONE A GESÙ PER MARIA ha detto...

DI SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT

O Sapienza eterna e incarnata! o amabilissimo e adorabilissimo Gesù, vero uomo, Figlio unigenito dell’eterno Padre e di Maria sempre vergine!

Vi adoro profondamente nel seno e negli splendori di vostro Padre, nell’eternità, e nel seno verginale di Maria, vostra degnissima Madre, nel tempo della vostra incarnazione.

Vi ringrazio di avere annientato voi stesso, prendendo la forma di uno schiavo, per liberarmi dalla crudele schiavitù del demonio.

Vi lodo e vi glorifico per esservi voluto sottomettere a Maria, vostra santa Madre, in ogni cosa, per rendermi, per mezzo di lei, vostro schiavo fedele.

Ma, ohimè! ingrato e infedele quale sono, non ho mantenuto i voti e le promesse che vi ho così solennemente fatto nel mio battesimo: non ho adempiuto ai miei obblighi, non merito di essere chiamato figlio vostro né vostro schiavo, e, poiché non vi è nulla in me che non meriti i vostri rimproveri e la vostra collera, non oso più da me stesso accostarmi alla vostra santa e augusta Maestà.

Perciò ricorro alla intercessione e alla misericordia della vostra santissima Madre, che mi avete dato come mediatrice presso di voi, e per suo mezzo spero di ottenere da voi la contrizione e il perdono dei miei peccati, l’acquisto e la conservazione della Sapienza.

Vi saluto, dunque, o Maria immacolata, tabernacolo vivente della divinità, in cui la Sapienza eterna nascosta vuole essere adorata dagli angeli e dagli uomini.

Vi saluto, o Regina del cielo e della terra, al cui comando tutto è sottomesso: tutto quanto è al di sotto di Dio;

vi saluto, o Rifugio sicuro dei peccatori, la cui misericordia non è mancata a nessuno: esaudite i miei desideri della divina Sapienza, e ricevete per questo i voti e le offerte che la mia pochezza vi presenta.

Io, (proprio nome) … peccatore infedele, rinnovo e confermo oggi, nelle vostre mani, i voti dei mio battesimo: rinuncio per sempre a Satana, alle sue vanità e alle sue opere, e mi do interamente a Gesù Cristo, Sapienza incarnata, per portare la mia croce dietro a lui tutti i giorni della mia vita, e affinché gli sia più fedele di quanto non lo sia stato fino a questo punto.

Vi scelgo oggi, in presenza di tutta la corte celeste, come Madre e Signora. Vi abbandono e vi consacro, in qualità di schiavo, il mio corpo e la mia anima, i miei beni interiori ed esterni, e il valore stesso delle mie buone azioni passate, presenti e future, lasciandovi completo e pieno diritto di disporre di me e di tutto quanto mi appartiene, senza eccezione, secondo il vostro beneplacito, per la maggior gloria di Dio, nel tempo e nella eternità.

Ricevete, o Vergine benigna, questa piccola offerta della mia schiavitù, in onore e in unione della sottomissione che la Sapienza eterna ha voluto avere alla vostra maternità: in omaggio del potere che entrambi avete su questo piccolo verme e questo miserabile peccatore, e in rendimento di grazie [dei privilegi] di cui la santa Trinità vi ha favorito.

Dichiaro di volere ormai, come vostro autentico schiavo, cercare il vostro onore e ubbidirvi in ogni cosa.

O Madre mirabile! presentatemi al vostro caro Figlio in qualità di schiavo eterno, affinché, avendomi riscattato attraverso voi, mi riceva per mezzo vostro.

O Madre di Misericordia! fatemi la grazia di ottenere la vera Sapienza di Dio, e di mettermi, per questo, nel numero di quelli che amate, istruite, guidate, nutrite e proteggete come vostri figli e vostri schiavi.

O Vergine fedele, rendetemi in tutto un così perfetto discepolo, imitatore e schiavo della Sapienza incarnata, Gesù Cristo Figlio vostro, da arrivare, con la vostra intercessione, seguendo il vostro esempio, alla pienezza della sua età sulla terra, e della sua gloria nei cieli. Amen. Amen. Amen!

Anonimo ha detto...

O Donna da tutti e sopra tutti benedetta! Tu sei l’onore e la difesa del genere umano;

tu sei la Madre di Dio; tu la Signora dell’universo, la regina del mondo.

Tu sei la perfezione dell’universo e il decoro della santa Chiesa; tu tempio di Dio;

tu giardino di delizie; tu porta del cielo, letizia del Paradiso e gloria ineffabile del sommo Dio;

veramente è balbettando che cantiamo le tue lodi e le tue bellezze. Supplisci con la tua bontà alle nostre insufficienze.

(San Bernardino da Siena)