Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 7 settembre 2024

Sister Wilhelmina, la suora che fondò un nuovo ordine religioso per salvare la Tradizione Cattolica e avere la Messa in latino

Un esempio, ormai fra tanti. Ma non basta. Negli USA se ne parla molto.

Sister Wilhelmina, la suora che fondò un nuovo ordine religioso
per salvare la Tradizione Cattolica e avere la Messa in latino


"Ho finalmente aperto gli occhi. Sono determinata a tornare alla Messa tradizionale in latino, per poter pregare Dio senza distrazioni. Nei tempi passati, prima del Novus Ordo, i miei occhi erano sempre spalancati mentre osservavo le azioni misteriose e affascinanti del sacerdote. Con il Novus Ordo, mi ritrovo talvolta costretta a chiudere gli occhi per non vedere il celebrante. Una volta il mio vicino sembrava concentrato quanto me sull'altare. Ora sembra più interessato a me e a chi lo circonda.
Non ho mai sopportato le strette di mano, gli abbracci e i baci che avvengono poco prima della Comunione. Per giustizia e carità, dovrebbe esserci in tutte le Messe del Novus Ordo una zona riservata a chi non desidera scambiare saluti durante la celebrazione. Chi vuole baciare e abbracciare dovrebbe starne fuori, senza disturbare gli altri.

Non fraintendetemi. Sono sempre stata una sostenitrice della partecipazione attiva alla Messa. Per anni, prima del Vaticano II, ho fatto del mio meglio per promuovere la Missa Recitata. Ma ho anche sempre apprezzato il fatto che la Messa è una preghiera pubblica e liturgica, diversa dalla preghiera privata e personale. Nella preghiera privata si possono usare qualsiasi parola, libro, postura, in qualsiasi momento. Non ci sono regole né rubriche. Ma per la Messa, tutto è prescritto, perché la liturgia è la preghiera non solo della comunità locale, ma dell'intera Chiesa Cattolica Romana, dell'intero Corpo Mistico di Cristo.

Ecco perché, per la liturgia, la questione dei "testi approvati" è fondamentale. Le norme liturgiche permettono e persino incoraggiano il sacerdote a variare le parole dei saluti nella Messa e a dare spiegazioni in determinati momenti. Ma il testo delle preghiere, delle letture e soprattutto delle preghiere eucaristiche deve essere solo quello dei testi approvati.

Francamente, sono stufa di tutte le improvvisazioni che avvengono oggi nella Messa. A mio parere, la peggiore confusione dopo la promulgazione del Novus Ordo è derivata da questa sostituzione della preghiera personale alla liturgia, che ha letteralmente allontanato alcune persone dall'assemblea.

E ora, come se non bastasse, è in corso una campagna per cambiare le traduzioni inglesi esistenti sia della Messa del Novus Ordo che della Liturgia delle Ore, per renderle più "inclusive" verso le donne. Che assurdità! Chi non ha una comprensione sufficiente della nostra lingua da capire che le donne sono sempre state incluse in termini come "umanità", non dovrebbe correggere i compiti di terza elementare, figuriamoci il linguaggio della liturgia.

Ma basta! Basta con questi musicisti improvvisati, questi revisori analfabeti, questi instancabili riformatori, questi lobbisti liturgici che trattano la Messa come se fosse il loro strumento personale di propaganda. Finalmente, torno al collaudato e al vero, al fisso e all'immutabile: alla Messa tradizionale in latino".
Tratto da: The Life of Sr. Mary Wilhelmina by the Benedictines of Mary Queen of Apostles

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E adesso, com'è la situazione?

mic ha detto...

Da questo recente articolo si potrebbe dedurre che nel suo monastero nulla è cambiato.
https://www.rainews.it/amp/articoli/2023/05/usa-morta-quattro-anni-fa-la-salma-e-ancora-intatta-il-mistero-di-suor-wilhelmina-lancaster-88d46f49-06d9-4264-bdfd-766b0cd454a1.html

Anonimo ha detto...

La salma intatta era nei primi secoli della chiesa segno di santita' . Significava che il defunto era passato da morte a vita. Ovvero sarebbe andato dritto dritto in Paradiso senza passare per il giudizio universale.

Anonimo ha detto...

A proposito di santi incorrotti m.i sovviene il ricordo di un'altra sanra suora , santa Caterina di Bologna di cui ho letto l'agiografia su google. Mi pare sia vissuta tra il 1300 e il 1400 . Aveva il dono della profezia. Sembra che avesse predetto la caduta di Costantinopoli.

Pillola cattolica ha detto...

O alto e glorioso Dio
Illumina le tenebre del cuore mio
Dammi una fede retta
Speranza certa
Carità perfetta
e umiltà profonda.
Dammi, Signore,
senno e discernimento
per compiere la tua vera e santa volontà.
Amen.
(San Francesco davanti al Crocifisso)

Anonimo ha detto...

Due cose compongono ciò che è classico, perenne: il vero e chi lo riconosce. L'altra sera Giogio Bianchi, che cerca di tenere il figlio lontano dal telefonino e simili, ha raccontato di un conoscente, ricco a piacere, i cui figli occupano il loro tempo con il disegno, la pittura, la musica e altre attività sane, ma non conoscono il telefonino, perché  è  da poveri. A me la motivazione non è  piaciuta perché  non vera. Mi permetto di dire che anche in ambito artistico c'è  arte e arte,  artista e artista, interprete ed interprete, esecutore ed esecutore. Anche l'arte è una tecnica e non tutti i tecnici sono artisti, molti sono mestieranti, senza nulla togliere a chi esercita il suo mestiere da artista. Questo vale per tutte le Arti, vale per la musica e vale anche per il VO, vale cioè  dove c'è  qualcosa  o Qualcuno di vero. Così è anche per i bambini, è  ottimo introdurli nell' elemento artistico, ma deve sempre esserci quel quid oltre la tecnica. Così  credo che sia avvenuto anche per il VO quando molti avevano perso il senso di quel quid, il senso del Vero, il saper riconoscere il Vero. Non è  un caso che anche l'arte oggi non attraversi un periodo migliore del NO. Si cambia, si cambia, si contamina e si contamina...ma la fede e l'arte non riescono ad esprimersi, non dicono più niente a nessuno. Si è  perduto il senso del Vero. Si recupererà  con il difficile sì sì, no no. Piano piano bisogna abbandonare il 'ni', il fai come che ti pare, secondo me...e allenarsi a riconoscere e seguire il Vero.Non esiste altra alternativa. Sottolineo che molti artisti e molti consacrati sono nati poveri, hanno vissuto poveri e sono morti Artisti e Santi. È quel Qualcosa che se non c'è  tutto diventa banale.
m.a.