Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 6 settembre 2024

La "benedizione' anomala quanto il suo dispensatore. Altrettanto quanto lo scopo del suo viaggio

Alla Moschea di Giacarta Bergoglio firma un testo con il grande imam per la pace e il clima. “La fede è strumentalizzata per i conflitti. La crisi ambientale è un ostacolo alla convivenza dei popoli”, Per non parlare delle effusioni con l'Imam, compreso il baciamano (abominevole segno di sottomissione del tutto assurda)... Qui e qui gli indici dei precedenti. Qui - qui - qui tre dei diversi articoli su libertà di religione e dialogo interreligioso

La "benedizione' anomala quanto il suo dispensatore.

Bergoglio impartisce una benedizione «valida per tutte le religioni» senza fare il segno della croce.
(Lo fece anche ai giornalisti all'inizio del pontificato -ndr)

Al termine di un incontro con giovani di diverse fedi a Giacarta, papa Francesco ha impartito una benedizione senza invocare la Trinità con il segno della croce, dicendo che la benedizione sarebbe «valida per tutte le religioni».

Al termine del suo primo giorno intero di appuntamenti in Indonesia, Bergoglio ha preso parte a un’assemblea dei partecipanti alla comunità Scholas Occurrentes, un’organizzazione internazionale lanciata proprio da lui in Argentina nel 2001 [qui - qui - qui].

Dopo aver intrattenuto un dialogo avanti e indietro con alcuni dei giovani coinvolti, il Papa ha annunciato che avrebbe impartito una benedizione finale. Poiché il gruppo era composto da un certo numero di religioni diverse (Scholas non è un’organizzazione cattolica), la benedizione di Francesco ha assunto una natura multireligiosa.

«Vorrei impartire una benedizione. Una benedizione significa dire bene, augurare bene qualcosa», ha esordito. Continuando la sua preghiera di benedizione alla folla riunita, che includeva cattolici e musulmani, Bergoglio ha aggiunto:

«Qui, voi appartenete a religioni diverse, ma noi abbiamo un solo Dio, è uno solo [non è  vero: qui - qui - qui]. E in unione, in silenzio, pregheremo il Signore e io darò una benedizione per tutti, una benedizione valida per tutte le religioni. Che Dio benedica ciascuno di voi. Possa egli benedire tutti i vostri desideri. Possa benedire le vostre famiglie. Possa egli benedirvi qui presenti. Possa benedire il vostro futuro. Amen».

In conclusione, Francesco non si è fatto il segno della croce, come è consuetudine per un religioso cattolico impartire una benedizione, né ha invocato il nome della Santissima Trinità.

L’Indonesia è composta da una popolazione fortemente islamica: l’87%è musulmano e solo il 3%è cattolico. Dato questo fatto, il fatto che Francesco abbia evitato di fare il segno della croce o di invocare il nome della Trinità è stato elogiato dai traduttori della trasmissione in streaming, che hanno elogiato la sua sensibilità in una nazione prevalentemente musulmana.

Tuttavia, l’insegnamento cattolico afferma che «la Chiesa impartisce benedizioni invocando il nome di Gesù, solitamente mentre si fa il segno sacro della Croce di Cristo».

Il segno della croce, che invoca per nome ciascuna delle tre persone della Trinità, è un gesto spiccatamente cristiano, poiché altri credi che professano un solo Dio – l’Islam e l’Ebraismo – non accettano Dio come Trinità.

I manuali catechetici tradizionali sottolineano che il segno della croce «è il segno esteriore che distingue il cristiano dagli altri uomini». Le rubriche liturgiche sottolineano anche come il segno della croce sia una parte fondamentale di una benedizione.

L’uso del segno della croce nella Chiesa cattolica risale ai primi tempi, come attestato da San Basilio il Grande, il quale scrisse che la pratica era stata tramandata dagli Apostoli, i quali «ci hanno insegnato a segnare con il segno della croce coloro che ripongono la loro speranza nel Signore».

Questo ulteriore attacco alla religione cattolica mostra come il fine del viaggio in Indonesia non sia l’evangelizzazione, come da comando di Nostro Signore, né l’incontro con la comunità cristiana, quanto invece il dialogo interreligioso, che possiamo qui chiamare senza infingimenti come puro sincretismo, testimoniato anche dalle foto in cui l’imam di Giacarta, in posizione dominante in quanto non seduto su una sedia a rotelle, bacia in testa Bergoglio.

Notare come al bacio in testa del religioso islamico il Bergoglio risponda con un dolce bacio sulla mano. Avevamo visto il pontefice baciare le mani anche in un’altra occasione di sincretismo: quando incontrò in Israele alcuni sopravvissuti dei campi di concentramento tedeschi.

Come noto, anni fa durante l’incontro interreligioso di Abu Dhabi vi era stato anche un bacio con il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Se non erro i paesi che visita sono in maggioranza mussulmani, o ex cristiani ed agnostici, chiedo per un amico, ma cosa va a fare, a farsi vedere, per far parlare di lui comunque e quantunque? Costui non è ne mai sarà papa, sia chiaro a tutti.

Anonimo ha detto...

Per poter cacciare Bergoglio, sempre meno cattolico ad ogni apparizione pubblica e in tutto quello che fa, bisognerebbe rivalutare il principio, ritenuto valido per secoli, della possibilità di giudicare il papa se "sorpreso a deviare dalla fede" (si deprehendatur a fide devius).
Ma nessuno ha il coraggio di farlo.
Manca lo scatto intellettuale, l'audacia per uscire da questa morta gora teologica.
Manca anche il coraggio solo per riprenderlo pubblicamente per la sua pastorale deviata, di criticarlo apertamente.
T.
T.

Gederson Falcometa ha detto...

La benedizione di un'uomo che si è fatto Dio.

Anonimo ha detto...

Di fronte a ciò che Bergoglio dice e fa diventa sempre più difficile considerarlo il successore di Pietro. Tale è lo sgomento, e la repulsione che suscita, da rendere difficile anche pregare per lui, per la sua conversione. Eppure, sostenere che costui non sia Pietro mi sembra una scorciatoia, un modo facile per eliminare il problema. E invece il problema c’è: Bergoglio ultimo (per ora) frutto avvelenato di un albero maligno che sta crescendo da molto tempo a causa del tradimento di tanti.

Signore, fino a quando?

Anonimo ha detto...

Il peccato originale ha ferito l'uomo. Solo Cristo ci rende ora tutti fratelli!

Anonimo ha detto...

Il controbutio degli ultimi papi, da Roncalli in poi, alla distruzione della Chiesa visibile.

-- Giovanni XXIII - Ha imposto il principio dello "aggiornamento" alle esigenze del Secolo, inteso in modo tale da riformare tutta la Chiesa, inclusa la Liturgia e il Codice di diritto canonico. Poiché il Secolo vegeta negli errori, ha stabilito il falso principio che la Chiesa non doveva più condannare gli errori ma affidarsi solo alla Misericordia, stabilendo così un'antitesi (potenzialmente eretica) tra divina misericordia e divina giustizia.
- Paolo VI - Ha distrutto la Liturgia cattolica, sostituendola con una in lingua volgare fabbricata a tavolino con la collaborazione di esperti protestanti, cioè degli eretici da sempre nemici della vera S. Messa. Inoltre ha riformato tutta la struttura di governo, spostandone il centro dalla Congregazione per la dottrina della fede al Segretariato di Stato, pertanto politicizzando l'intera struttura. Ha proseguito con l'ecumenismo, andando all'ONU, etc. Tra i gesti negativi: la deposizione del Triregno, la restituzione ai turchi della bandiera dell'ammiraglia ottomana conquistata dai Sardi a Lepanto in una sanguinosa mischia, la testa di S. Nicola agli Ortodossi (se non erro), etc.
Questi due papi soprattutto due "politici" e "diplomatici" senza particolare prepazione teologica e storica. Paolo VI era un letterato, amava in specie la letteratura francese moderna e i romanzi gialli. Anche Pio XII veniva dalla diplomazia e dalla Segreteria di Stato ma aveva una forte preparazione teologica e conosceva la storia. [CONTINUA]
T.

Anonimo ha detto...

Bergoglio vuole restaurare il Panteon come fu ai tempi del paganesimo : tutte le religioni ammesse sotto l'imperatore. Niente di nuovo sotto il sole quindi, il sangue dei martiri trasformó il panteon pagano in Tempio Cristiano, ora ci vuole di nuovo il sangue dei martiri che abbiano il coraggio di dirgli: non ti è lecito. Mons. Viganó lo ha fatto. E gli altri? Continueranno a tacere?

Anonimo ha detto...

Dio è Uno solo, vero, è lo stesso per ogni fedele cristiano ed è lo stesso per le altre religioni ed è lo stesso per gli atei. MA proprio perchè Uno solo non puó essere diverso in sè stesso, per cui non puó approvare la poligamia di alcuni e non approvarla per altri, essere Trino ed Uno per alcuni, ed essere uno per altri, approvare l'inferiorità femminile e con altri volerne la parità, essere puro Spirito o essere materia, ecc. Proprio perchè Dio è Uno solo non puo contraddirsi in sè stesso e nemmeno trattare con disparità i figli, sarebbe ingiusto ed imperfetto, ergo non Dio ma demone. Per cui la religione vera è una sola. Ed è quella dell'Unico che si è detto Dio, Gesù Cristo. Costui , vescovo vestito di bianco di Roma ma non romano cattolico, ormai ha commesso il peccato contro lo Spirito Santo, impugnando la verità rivelata conosciuta ( viene dal cattolicesimo), perseverando negli errori, pensando che ci si salvi senza merito, non sta a me giudicare la sua anima, ma i fatti ci sono tutti. Per cui va condannato da coloro che vestono di rosso , e va condannato da chiunque lo capisca. Va tolto da dove si trova. Che novità è la sua? Vuole fare l'imperatore del phanteon pagano a cui si offriva il grano d'incenso? Oggi è il silenzio il grano d'incenso bruciato per il nuovo imperatore della nuova religione ...vecchia quanto il paganesimo.

Gederson Falcometa ha detto...

Forse si potrebbe dire che aggiornamento significa in realtà una colonizzazione della Chiesa da parte della modernità promossa dagli stessi uomini di Chiesa. Il rito amazzonico lo riflette molto bene.

Anonimo ha detto...

"Nella Chiesa torni a regnare la Teologia e non la sociologia o il falso ecumenismo i l'impossibile dialogo interreligioso".
Cit. Un Sacerdote.

Gederson Falcometa ha detto...

Un'aggiunta: il rito amazzonico sfugge alla premessa conciliare dell'aggiornamento alla modernità. Agli indiani (“popoli originari”) non si chiede né si intende aggiornare la modernità, vogliono semplicemente la conservazione della loro cultura e identità. Quindi, questo rito è essenzialmente un aggiornamento di una cultura precedente alla rivelazione stessa, un aggiornamento al paganesimo, una colonizzazione inversa.

Anonimo ha detto...

Il contributo dei papi postconciliari alla distruzione della Chiesa [seguito]
-- Giovanni Paolo II e Benedetto XVI - due accademici, due intellettuali raffinati, con preparazione filosofica e teologica. La filosofia con la quale si erano confrontati era però quella dei moderni. Non amavano san Tommaso. GP II un autentico fanatico del Concilio, che sembra considerasse davvero una Pentecoste, i cui contributi essenziali sarebbero stati la libertà religiosa e l'ecumenismo ovvero due concezioni entrambe cndannate dal Magistero precedente. Ha cominciato a diffondere l'errore della "salvezza per tutti". Ha spinto l'ecumenismo a livelli impensabili, dalla giornata di Assisi in poi. Tra i gesti negativi quello famoso del bacio del Corano. Sia lui che Benedetto XVI hanno ampiamente criticato il "relativismo" del mondo moderno ma con una critica che non incideva più di tanto. Hanno difeso la morale cristiana e la famiglia, ma sempre nell'ottica del Vaticano II. Anche presso di loro i Novissimi hanno latitato. Entrambi succubi di teologi eterodossi come de Lubac, che GP II fece addirittura cardinale, invece di cacciarlo dalla Chiesa per le sue eresie, sempre mantenute. Gesto positivo: il Summorum Pontificum di Ratzinger, che è stato una boccata d'ossigeno per i fedeli dell'antica e vera Messa cattolica. Ma anche sotto di loro la deriva della Chiesa è continuata, pur rallentando per qualche aspetto. Ratzinger ha coltivato un giudeo-cristianesimo che riconosceva ancora valida la "missione" di Israele. In entrambi una telogia confusa nell'essenziale, che ignorava il principio di conraddizione per correr dietro alle chimere del dialogo per l'unità del genere umano.

-- Papa Francesco. In due parole: un "teologo della liberazione" o "cristianesimo popular" in salsa sudamericana, che, in modo coerente a questa falsa dottrina, ha cominciato a demolire l'etica cristiana, dal matrimonio ai rapporti naturali tra i sessi. Accentuato ancor di più l'ecumenismo, spinta l'ideologia farlocca dell'unità del genere umano sino all'appoggio indiscriminato dell'invasisone dei finti migranti in gran parte musulmani.
Con quest'ultimo papa l'impostura e il tradimento che imperversano nella Chiesa dal Vaticano II in poi ha raggiunto livelli esponenziali.
Dio solo sa come andrà a finire. Di certo, non bene.
T.

Viandante ha detto...

Baci, abbracci, cuoricini…
La comunicazione del nostro tempo... l'unico di cui non si parla è Cristo come Salvatore dell'umanità!

Anonimo ha detto...

La Sacra Scrittura spiega chiaramente che Dio manderà una potenza d’inganno alla fine dei tempi: “E con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità.”
(2Tessalonicesi 2,10-12)

Anonimo ha detto...

Ritengo essenziale ritornare al 'lei' in tutti gli incontri ufficiali. Questa buona abitudine, oggi sostituita da baci, abbracci e moine varie, tutela prima di tutto la libertà dei nostri rappresentanti e quindi dei rappresentati, noi. Un certo spazio fisico tra i corpi è anche segno di uno spazio di libertà tra i pensieri e le azioni di chi si incontra. L'incontro ufficiale non è intrecciare un cordone ombelicale intorno al collo di presunti gemelli siamesi; l'incontro ufficiale è  uno scambio, spesso tra sconosciuti, di vedute o la stesura di qualche accordo, quindi per vedere panorami di idee e stendere accordi occorre spazio per respirare e per muoversi interiormente ed interiormente fermarsi quando il terreno diventa scivoloso, cioè  spazio per la libertà propria e rispetto della libertà dell'altro. Sempre ricordando che la propria persona non rappresenta se stessa, ma decine e decine di milioni di persone, cioè  un intero popolo, quindi necessita di spazio interiore e lo spazio fisico  deve essere rispettoso della corporeità propria e dell'interlocutore.
m.a.

Anonimo ha detto...

Tutto è iniziato con le ambiguità del Concilio! Si aprì allora l'abisso e abyssus abyssum invocat!!!