Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 26 febbraio 2016

Non resistere all’errore è approvarlo, non difendere la verità è ucciderla

Se i papi non avessero dapprima dimidiato - per dirla con Amerio - e oggi deposto il loro potere-dovere, in questa temperie ancora più oscura ci saremmo sentiti rivolgere le esortazioni che seguono. Se due papi rinunciatari non riescono a pronunciare ciò di cui il popolo di Dio, corpo mistico di Cristo, necessita, il cuore e la penna di un grande Papa le hanno già proclamate. Esse fanno parte della Tradizione che non tramonta. Dunque le facciamo risuonare perché valgono anche per l'oggi della nostra storia e ci rafforzano e ci sostengono. Sono rivolte ai vescovi, oggi ugualmente rinunciatari per la maggior parte, ma sono rivolte anche a noi che queste cose ce le siamo dette e ripetute, bisognosi tuttavia di esser confermati. Ebbene, nella nostra Chiesa non manca la conferma di cui abbiamo bisogno. Leone XIII, Inimica vis. Ricordiamocene.

“Non resistere all’errore è approvarlo, non difendere la verità è ucciderla. Chiunque manca di opporsi ad una prevaricazione manifesta può essere considerato un complice occulto”(Papa Felice III, citato da Leone XIII)
Le forze avverse, che l’istigazione e l’impulso del genio malefico spingono a combattere il nome cristiano, hanno sempre trovato certi uomini uniti fra di loro, intenti ad abbattere con la loro azione combinata le dottrine divinamente rilevate e a sconvolgere la comunità cristiana con funeste discordie. Nessuno ignora quali danni, in tutti i tempi, hanno cagionato alla Chiesa queste falangi organizzate per l’attacco. [...]

Malgrado ciò, se si deve badare a quanto avviene, una sicurezza inconsiderata porta molti italiani a mancare di prudenza e di previdenza, per cui o non vedono la gravità del pericolo, o non tengono conto della realtà. Ora sono in pericolo la fede degli avi e la salvezza assicurata agli uomini da Gesù Cristo, e conseguentemente anche i benefìci della civiltà cristiana. Infatti, la setta dei Massoni, non temendo nulla, non indietreggiando davanti a nessuno, aumenta ogni giorno d’audacia: il suo contagio è penetrato in tutte le comunità ed essa si sforza sempre più per insinuarsi in tutte le istituzioni pubbliche, cospirando in tal modo, secondo la sua abitudine, per strappare al popolo italiano la religione cattolica, principio e sorgente dei beni supremi.

Ma da quanto Noi abbiamo rapidamente indicato, è facile scorgere ciò che può la setta dei Massoni e in pari tempo qual è il fine ultimo al quale essa aspira. Ciò che accresce il male, ciò che Noi non possiamo considerare senza una viva angoscia dell’animo, è che vi sono molte persone, anche nel nostro paese, che l’interesse o una miserabile ambizione ha spinto ad aggregarsi alla setta od a prestarvi il proprio aiuto. Stando le cose in questi termini, Noi ci rivolgiamo, Venerabili Fratelli, alla vostra carità episcopale, come lo impone in coscienza il vostro dovere, e vi chiediamo anzitutto che voi vi proponiate la salvezza di coloro che vi abbiamo indicato; che il vostro zelo si spieghi assiduamente e costantemente per strapparli all’errore ed alla sicura perdizione. Certamente, se si esamina la natura della setta massonica, si vede come sia difficile riuscire a liberare dai suoi lacci coloro che vi sono caduti; ma non bisogna disperare della salvezza di nessuno poiché è ammirevole la forza della carità apostolica che, con la grazia di Dio, domina e dirige la volontà stessa degli uomini.

Inoltre, bisogna vigilare in ogni occasione per guarire lo spirito di coloro che hanno peccato per pusillanimità, cioè di coloro che, piuttosto che per malvagio istinto, si lasciano trascinare per debolezza d’animo e per mancanza di consigli, a favorire le imprese massoniche. Assai gravi sono a questo proposito le parole di Felice III, Nostro Predecessore: “Non resistere all’errore è approvarlo … La verità che non viene difesa è tradita... Non si è esenti da colpa in fatto di società segrete, allorché si omette di evitare una evidente cattiva azione”.

È dunque necessario riconquistare gli spiriti depressi di queste vittime delle sette, riconducendo i loro pensieri agli esempi dei loro antenati, a quella forza che è custode del dovere e della dignità, affinché essi si pentano totalmente e si vergognino di quanto hanno fatto, o di non essersi comportati virilmente. La nostra intiera esistenza, infatti, è consacrata ad una specie di combattimento, in cui si tratta sopprattutto della salute eterna, e nulla è più vergognoso per un cristiano che venir meno ai propri doveri per viltà.

Bisogna inoltre sostenere in tutti i modi coloro che cadono per imprudenza: cioè coloro, e non sono pochi, che sedotti dalle apparenze ed ingannati da lusinghe di diverso genere, si lasciano trascinare a far parte della Massoneria, senza sapere quello che fanno. Per costoro, vogliamo sperare, Venerabili Fratelli, che qualche volta, ispirati da Dio, essi abbandoneranno i loro errori, e vedranno dov’è la vera luce soprattutto se voi — come vi domandiamo con viva istanza — vi sforzerete di strappare le maschere alla setta, e di svelare i suoi segreti disegni, benché, in verità, questi non possano più sembrare occulti ad alcuno, dal momento che coloro stessi, che ne erano i depositari, li hanno fatti conoscere in tanti diversi modi.

Essi vogliono che si ripudi assolutamente la religione istituita da Dio, e che tutta la vita pubblica e privata sia diretta dai princìpi del puro naturalismo: questo è ciò che essi, nella loro folle empietà, chiamano la restaurazione della società civile. In quale abisso si precipiteranno dunque gli Stati se il popolo cristiano non si metterà a dar prova di vigilanza, a lavorare, ad occuparsi della sua salvezza?

Ma in presenza di una così perversa audacia non basta pronunciarsi contro gli agguati di una setta così tenebrosa; è necessario impegnare la battaglia contro di essa con le armi fornite dalla fede divina, le stesse che hanno già vinto il paganesimo. E per questo, Venerabili Fratelli, voi dovete infiammare gli spiriti con la persuasione, le esortazioni e l’esempio: voi dovete esercitare in mezzo al Clero ed al popolo uno zelo attivo, costante, intrepido, come Noi lo vediamo sfavillare molte volte nei cattolici degli altri paesi in consimili circostanze.

Generalmente si dice che il primitivo ardore per conservare la fede avita è diminuito presso il popolo italiano. Ciò può essere, giacché, se si osservano le disposizioni degli spiriti nei due campi avversi, si vede che vi è più ardore in coloro che attaccano la religione, che non in quelli che la difendono.

Ma, per coloro che desiderano essere salvi, non v’è via di mezzo: o lottare incessantemente, o perdersi. Pertanto i vostri sforzi dovrebbero tendere a risvegliare il coraggio delle anime fiacche e languide, e conservarlo presso le anime forti, e così pure mettendo fine a tutti i dissensi, dovreste fare in modo che sotto la vostra guida e i vostri auspici, tutti si gettino vigorosamente nella lotta col medesimo spirito e la medesima disciplina.

Davanti alla gravità della situazione e alla necessità di scongiurare il pericolo, Noi abbiamo stabilito d’indirizzarCi al popolo italiano con una Lettera: quella Lettera, Venerabili Fratelli, che Noi abbiamo procurato di diramare assieme con la presente a voi diretta. Voi dunque avrete cura di diffonderla il più largamente possibile fra il popolo, e, se sarà necessario, spiegarla con opportuni commenti. In questo modo, e con l’aiuto di Dio, si può sperare che la constatazione dei mali che si avvicinano scuota gli animi, sicché senza indugiare si rivolgano ai rimedi da Noi indicati.

Come pegno della misericordia divina e come testimonianza della Nostra benevolenza, Noi accordiamo a Voi, Venerabili Fratelli, come pure al popolo che vi è affidato, la Nostra Apostolica Benedizione.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

ecco i cognomi dei 173 senatori che hanno votato a favore della legge luciferina:

http://www.radiospada.org/2016/02/i-cognomi-dei-173-senatori-che-hanno-votato-si-alle-unioni-civili/

è più che necessario pregare per le loro anime, sia ora che dopo la loro morte, che il Signore usi loro la misericordia di farli pentire e li salvi dalle fiamme dell'inferno.

Cfr.:
A chi molto è stato dato molto sarà richiesto.

Ovviamente pregare in primis per chi, stando più in alto di tutti, ha messo la lucerna di Cristo sotto il moggio, regolandosi secondo il proverbio :
"chi tace acconsente", come lapidariamente detto 15 secoli fa da papa S. Felice III.

irina ha detto...

Giusto e sacrosanto.
Ognuno deve poter individuare il suo compito, come detto precedentemente, anche se sta chiuso in casa su una sedia a rotelle.Le forze sono poche ma, alla fine non importa perchè sul terreno dove combattiamo c'è NSGC che sa moltiplicare tutto il possibile che ognuno può fare, anche se è pochissimo.Ma quel pochissimo ha bisogno per diventare lievito di essere fuso con tutta la nostra intelligenza, il nostro cuore, la nostra volontà. Con tutto il nostro essere. Questo occorre. Se le cose continuano a non funzionare è perchè non tutto il nostro essere è coinvolto in ogni sua fibra. In me c'è un elemento di stanchezza, di disincanto, di sfiducia, di impotenza che frena.Questo è certamente da combattere ma c'è anche la consapevolezza che il combattimento deve avvenire non usando le armi antiche ma, solo quelle del cristiano che, in qualsiasi modo combatta, combatte pronto a morire come il suo Signore.

mic ha detto...

Infatti, Irina, la nostra arma è sempre il sì alla volontà del Padre, che per ognuno e per ogni epoca può essere coniugato in modi diversi.
Ed è cosa buona e giusta tutto quanto hai detto e soprattutto concluso.
Resta valida tuttavia, per chi ha la possibilità e soprattutto la responsabilità, l'esortazione di Papa Leone XIII (lo stesso dell'esorcismo maggiore e della preghiera a S. Michele Arcangelo) ad usare l'insegnamento e le parole che infiammano i cuori e tutte le altre manifestazioni dello "zelo attivo costante e intrepido" che dovrebbe contraddistinguere non solo i veri pastori ma anche i veri credenti.

Anonimo ha detto...

Avete sentito il caridnale Tagle?
https://www.lastampa.it/2016/02/24/vaticaninsider/ita/vaticano/giubileo-tagle-lelemosina-prendiamo-esempio-dai-buddisti-MWhZDp2kySgQtldYSSifTL/pagina.html

Per lui i cattolici devono imparare a fare l'elemosina dai buddisti...come se la decima apostolica, le confraternite e i monti di pietà medievali non fossero mai esistiti...dove andremo a finire?

unum

Anonimo ha detto...

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351242
Primi della classe alla scuola di Francesco: i vescovi delle Filippine
Hanno incoraggiato i fedeli all'uso degli anticoncezionali, "nelle circostanze che invitano a un ripensamento del divieto". Come suggerito dal papa, interpellato sul virus Zika

di Sandro Magister

mic ha detto...

Per lui i cattolici devono imparare a fare l'elemosina dai buddisti...

E come se "fare l'elemosina" non fosse, per noi cristiani, 'mosso' da Qualcuno che non è un "umanitarista", ma il Dio fatto uomo che ci rende capaci di compiere, nei confronti, del prossimo la stessa sua opera umano-divina...
Che fine ha fatto la nostra Fede?
E questo sarebbe il futuro papabile? Mala tempora, davvero...
Mala tempora anche per il fatto che chi diffonde queste cose, enfatizzandole, contribuisce ad alimentare la confusione ma anche la menzogna nei confronti della nostra Fede che è ad una Persona, Cristo Signore, Vero uomo e Vero Dio.

Anonimo ha detto...

Finita la democrazia con Renzi, questa l'accusa, è il momento della presa di coscienza: davanti a loro vedono un governo radicale di massa a cui opporsi senza se e senza ma.

Anonimo ha detto...

Le unioni civili passano al Senato. «Un testo figlio di minoranze ideologiche»

«A nulla valgono le timide barriere formali tra matrimonio e unioni perché, come recita un proverbio, se miagola come un gatto, non può che essere un gatto». Ma questo «non è che l’inizio, continua la lotta»

http://www.tempi.it/unioni-civili-passano-al-senato-un-testo-figlio-di-minoranze-ideologiche#.VtAo88v2aUl

Luís Luiz ha detto...

Se tutti i papi avevano parole contrarie alla sodomia e adesso Bergoglio tace, si può dire che agisce oggettivamente in favore delle unioni contro natura. Finire una opposizione è agire favorevolmente, perchè il cambiamento è favorevole a quello a cui si opponeva. Si può dire dunque che Bergoglio è oggettivamente favorevole alla sodomia, non neutrale.

irina ha detto...

..."zelo attivo costante intrepido" che dovrebbe contraddistinguere non solo i veri pastori ma anche i veri credenti, Mic, qui non sono arrivata. Il mio zelo, se tale è, è intermittente e tra una costanza e l'altra c'è uno sbigottimento anch'esso ciclico davanti alle nostre mancanze che sono quelle di sempre, di ogni epoca, e in ogni epoca ogni generazione scopre l'acqua paola, direbbero a Roma, dei vizi antichi scambiandoli per le ultime novità, mai viste, mai sentite.Una volta vidi in un dipinto il volto di un angelo e da quel volto nulla traspariva, solo l'ubbidienza proprio a voler dare un nome a quella espressione senza espressione. Mi tornò in mente quel gioco che si faceva da bambini ai giardini:"Vengo da Gerusalemme senza ridere e senza piangere" bisognava ripetere tra la folla di bambini che si adoperavano per farti deviare dalla retta via facendoti le facce per indurti al riso o al pianto. Ecco forse in piccolo questo dominio di sè, richiesto dal gioco, era la versione a nostra portata dell'ubbidienza angelica che certamente sì è "zelo attivo costante e intrepido". Sorvolo su attivo ed intrepido. Grazie per l'attenzione.

mic ha detto...

Cara Irina,
A livello personale le tue riflessioni sono anche le mie.
Lo zelo attivo costante e intrepido, però è un traguardo da non disattendere.
Questo significa che dobbiamo fare il meglio che possiamo, pur con tutti i nostri limiti, che forse sono anche di più di quelli di cui diventiamo, per grazia, consapevoli, accettando di oltrepassare, sempre con l'aiuto della grazia, quelli oltrepassabili e di farci carico di quelli non oltrepassabili perché fanno parte della Croce che dobbiamo abbracciare.
Penso di non dire cose per te nuove. Lo faccio per chi legge. Attivo non significa necessariamente "in piazza" o cose analoghe. Intrepido, non significa arrembante, ma forte e coraggioso per quanto è dato nella propria situazione.

E non dimentichiamo che in questo caso Papa Leone XIII parlava ai Vescovi che di queste virtù dovrebbero essere gli antesignani... Poi, a cascata, riguardano tutti noi.

Marco ha detto...

Oggi il "governo" Renzi e del PD, pleni-fiduciario delle lobbies gay, massoniche e mondialiste, ha assestato il colpo definitivo non alla Religione, ma al Fondamento Stesso della Vita e della Morale Naturale, di cui la Religione Cristiana è la Portatrice Universale. Oggi, con l'aiuto del Nuovo Centtro Destra, che per interessi di bottega, ha accettato il più scellerato dei patti con satana stesso, la sodomia diventa uno status legale e riconosciuto, sul modello di tutte le pseudo-democrazie plutocratico-massonico-laiciste, di cui la decadenza si vede ad occhio nudo, perchè il maligno non è un buon padrone e soprattutto non è padre altro che della menzogna e della desolazione, con buona pace della feccia "arcobaleno" e di questo pseudo-cattolicesimo bergoglian-galantiniano.

Uomini di buona volonta' .. ha detto...

Pensavamo potesse bastare , pensavamo che oramai eravamo convertiti abbastanza e abbiamo smesso di pregare per la nostra perseverante fedelta' e per i poveri peccatori , come la Madonna aveva chiaramente indicato a Fatima .
Se l'avessimo ascoltata ... se avessimo esercitato la carita' verso di loro... se li avessimo messi al sicuro nel Cuore Immacolato di Maria , sicuro rifugio e via d'amore ..! E così hanno potuto proliferare , e' evidente , la nostra nazione ha perso la Fede .

5 «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e dal Signore si allontana il suo cuore.
perché avete acceso il fuoco della mia ira, che arderà sempre..Geremia 17

Onoriamo l'Altissimo e riconosciamolo Dio .
Ripariamo per noi e per loro meditiamo la Via Crucis .

Tradizionista59 ha detto...

Ci sono persone che si lasciano trascinare, per debolezza, nel baratro. Tanti altre, politici e, purtroppo, pastori che scelgono coscientemente di servire il male. Fanno parte di quel ''mondo'' di cui parla San Giovanni e per il quale Gesù non prega.