Vedi la raccolta degli articoli sui '2 papi'.
“Contra factum non valet argumentum / nessun ragionamento ha valore, se contraddice fatto reale”
Quando Zenone espose la sua teoria paradossale, racconta Diogene Laerzio (180-240 d. C.), nel suo lavoro fondamentale per la storia della filosofia greca antica: Vite dei filosofi (VIII, 57; IX, 25), lo stava ascoltando un semplice uomo della strada, che, pur non essendo un filosofo, tuttavia aveva il buon senso e l’uso della retta ragione; egli, perciò, si alzò - si recò al punto iniziale della piazza in cui lui stava seduto e nella quale Zenone stava parlando - e, camminando, arrivò realmente e fisicamente, passo dopo passo, al punto estremo della medesima piazza, quindi disse a Zenone: «Io non sono un filosofo come te, non so spiegare con termini scientifici la realtà o il fatto che tu neghi però, “contro il fatto che io sia arrivato realmente da un estremo all’altro di questa piazza, non c’è nessun argomento che tenga, tantomeno il tuo…”»; quindi Zenone dovette tacere e se ne andò scornato …
Soltanto circa 50 anni dopo la passeggiata “filosoficamente dimostrativa in pratica”, fatta dall’«uomo qualunque» di fronte al grande Zenone in persona, Aristotele (384-322 a. C.), confutò - anche dal punto di vista filosofico e con termini scientifici (Fisica, VIII, 8; 263 a 5 ss.) - la teoria zenoniana; infatti, 1°) egli ammetteva, con Zenone, che - in potenza, mentalmente, matematicamente o logicamente - lo spazio esistente, tra un punto di partenza e uno di arrivo, è veramente divisibile all’infinito e, dunque, non potrebbe essere percorso (in potenza, mentalmente, matematicamente o logicamente) interamente.
Tuttavia, 2°) lo Stagirita, spiegava pure che lo spazio, il quale separa un punto da un altro di una piazza o di uno stadio, essendo composto almeno di aria (la quale, pur essendo rarefatta, è realmente fisica e materiale) oltre che di polvere: terra, pietre e fango, non è divisibile all’infinito (in atto, fisicamente, materialmente e realmente), poiché ogni materia (per quanto rarefatta) può essere divisa fisicamente solo sino a un certo punto, oltre il quale si arriva al passaggio da una sostanza a un’altra diversa e, dunque, addirittura alla mutazione sostanziale della materia stessa(3), quindi, lo spazio che esiste - tra la partenza e l’arrivo - è percorribile interamente in atto da un punto di vista reale, fisico e materiale.
Oggi (2013/2021), ci sono alcuni intellettuali (chierici e laici) della “destra/conservatrice”, i quali - riprendendo il paradosso zenoniano e negando la realtà o i fatti come sono - dicono che il Papa attuale non è Francesco ma Benedetto XVI.
Ebbene, non vale la pena di ragionar con essi (“cum negante principia nequit disputari”), poiché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire; il sofista di ieri (V secolo a. C.), come quello di oggi (2013/2021), non vuole ragionare per arrivare alla conoscenza certa della verità; ma vuol solo sofisticare, paralogizzare.
Quando il “ricco Epulone”, il quale si trovava all’inferno, chiese al Patriarca Abramo di mandare il “povero Lazzaro” dal cielo ad avvisare i suoi 5 fratelli che l’inferno esisteva realmente e che essi correvano il grave pericolo di fare la sua stessa fine, essendo avari come lo era stato lui, Abramo gli rispose: “Se non hanno creduto alla Legge di Mosè e ai Profeti, non crederanno neppure a un uomo che sia risorto dai morti” (Lc., XVI, 19-31). In effetti, quando Gesù spirò - a Gerusalemme - molti morti risuscitarono, uscirono dai loro sepolcri ed entrarono nella Città una volta Santa, ma da allora deicida e apparvero a molti Gerosolomitani (Mt., XXVII, 52-53), tuttavia pochi dei Giudei si convertirono, quasi nessuno dei Sacerdoti, degli Scribi e dei Farisei, assolutamente nessuno dei due Sommi Sacerdoti allora in carica, invece il Centurione pagano si aprì alla Fede.
Inoltre, quando Gesù risorse e i soldati che stavano di guardia davanti al Santo Sepolcro lo raccontarono al Sinedrio, i Sommi Sacerdoti dissero loro di raccontare che, di notte mentre dormivano, erano venuti i Suoi Discepoli e avevano rubato il corpo di Gesù (Mt., XXVIII, 13); ma - si chiede S. Agostino - se dormivano, come facevano a vedere che erano stati gli Apostoli o i Discepoli di Gesù a trafugare il cadavere? (Commento al Vangelo secondo Matteo).
Quando alcuni intellettuali, tanto intelligenti quanto poco “benvolenti”, dicono che se, nel vaccino vi sono (e lo ammettono come realmente possibile) i feti abortiti, è comunque moralmente lecito farsi vaccinare per prevenire un’influenza di “corona virus”; che un feto abortito è come un libro di anatomia; che si potrà rifiutare il siero con feti abortiti solo dopo aver debellato totalmente la piaga dell’aborto nel mondo intero (… ossia alla fine del mondo …); ebbene, “cum negante principio, nequit disputari”; infatti, costoro (proprio come i Farisei del Vangelo) non ascolterebbero neppure il povero Lazzaro risuscitato (Lc., XVI, 19-31), i morti risorti dopo la crocifissione di Gesù e apparsi a Gerusalemme a molti altri Giudei (Mt., XXVII, 52-53 ), le guardie del Santo Sepolcro dal quale Gesù risuscitò (Mt., XXVIII, 13). [La riflessione sui vaccini è piuttosto complessa e richiede un'analisi più attenta e articolata non solo riguardo all'uso di cellule di feti abortiti - ndr]
Non c’è peggior sordo di chi non vuol vedere, sentire e credere ed è inutile continuare a cercare di convincerlo con argomenti ragionevoli, poiché costoro rifiutano la ragione oggettiva: “veritas est adaequatio rei et intellectus” (Aristotele e San Tommaso d’Aquino) e, a essa, preferiscono il loro punto di vista soggettivo e la loro convenienza personale: “Cogito ergo sum” (Cartesio).
Perciò si può dir loro: “Contro il fatto, non c’è nessun argomento contrario che stia in piedi”. Dante, quindi, direbbe: “Non ragioniàm di lor, ma guarda e passa”.
Ora - mi limito alla semplice costatazione, mi domando e dico - chi recita l’Angelus la domenica dalla loggia del Palazzo apostolico in piazza San Pietro? La risposta è semplice ed evidente a tutti (si vede, si mostra, non si dimostra[4]): “Bergoglio!”. È un fatto, è la (triste) realtà come si presenta oggettivamente e non come piacerebbe a me. Poi aggiungo: “Contro il fatto non vale il tuo argomento” e inoltre, “agere sequitur esse / si agisce come si è”, a tal modo di essere segue tal modo di agire. Dunque, se Bergoglio, ossia Francesco agisce da Papa e come tale è reputato dall’Episcopato universale, dal Collegio cardinalizio, dai Sacerdoti e dalla maggior parte dei Fedeli laici battezzati; allora significa che il Papa è Bergoglio. [Il problema sta nel fatto che agisce da papa, con tutta la diminutio all'alta funzione data dallo spogliamento delle insegne più significative e dallo stile sciatto e pauperista, ma non sono 'da papa' atti e contenuti che contraddicono in termini drammatici l'insegnamento costante della Chiesa. Mentre restano le incognite di un'elezione pilotata con metodi 'mafiosi'. Ciò non toglie che questo non basta per dire che il papa è Benedetto dato che la sua abdicazione, secondo quanto più volte ribadito, è stata liberamente decisa e attuata. Nonostante le anomalie elencate ad nauseam -ndr]
Inoltre: chi celebra la Messa papale nella Basilica di San Pietro in Vaticano? “Bergoglio!”.
Chi presiede alle cerimonie di Canonizzazione? “Bergoglio!”. Chi riceve gli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, i Capi di Stato, i giornalisti di tutto il mondo? “Francesco, ossia papa Bergoglio!”.
Chi crea nuovi Cardinali? “Bergoglio!”. Chi è riconosciuto come Papa dal Collegio cardinalizio e dall’Episcopato di tutto il mondo (compresi Burke, Schneider, Viganò, Williamson e Benedetto XVI)? “Bergoglio”.
La visibilità deve accompagnare il Papa e la Chiesa, che non sono enti di ragione o Società pneumatiche, ma reali e giuridiche. Quindi, se vedo che chi agisce da Papa è Bergoglio e non è più Ratzinger dal 28 febbraio 2013, allora significa che il Papa in atto è uno solo (non ce ne possono essere due contemporaneamente) ed è Bergoglio, piaccia o no. La verità è la conformità dell’intelletto umano alla realtà oggettiva e non la conformità dell’oggetto realmente esistente al mio pensiero o desiderio. Quindi, è un fatto che il Papa in atto è Bergoglio, a partire dal 28 ottobre del 2013
Certamente - anche quest’altro è un fatto - ci sono alcuni Sacerdoti, Religiosi e Fedeli battezzati (un “piccolo resto”), i quali sostengono - pur contro quanto ha detto e continua a ripetere lo stesso Benedetto XVI [5], - che il Papa vero è Benedetto XVI.
Ora, con Aristotele e il buon senso comune a tutti gli altri uomini, si può rispondere a questo “piccolo resto”:
“Una rondine, non fa primavera” e inoltre: “Contro il fatto, non vale il ragionamento”.
Poi, se qualcuno avesse un po’ di tempo da perdere, potrebbe - analogamente a quanto fece Aristotele con Zenone - andare a rivedere quel che dicono: la sana ragione, la filosofia, la storia ecclesiastica, il diritto canonico e la teologia 1°) sul problema del Papa eretico deposto o deponendo; 2°) sulle dimissioni di un Papa; 3°) sulla distinzione tra munus et officium [qui - qui]; 4°) sul caso del cardinal Mariano Rampolla del Tindaro; 5°) sul valore giuridico/dogmatico di un testo pontificio contenente errori grammaticali; 6°) sulla sanatio in radice di un Papa reputato eletto dubbiosamente, ma accettato poi dalla Chiesa universale (Episcopato, Collegio cardinalizio, Sacerdoti e Fedeli); 7°) sul principio morale: “Melior est conditio possidentis”…, che si applica, in caso di dubbio, per stabilire chi possegga legittimamente un bene, un titolo o una carica: colui che lo possiede in atto (Bergoglio) è avvantaggiato rispetto a colui che aspirerebbe a possederlo o che ne è reputato da alcuni il legittimo possessore (Ratzinger), ma non lo possiede de facto[6].
Per concludere, mi sembra che si possa far propria la soluzione pastorale prospettata dai due Vescovi che, attualmente, proseguono l’Apostolato episcopale antimodernista svolto, negli anni Settanta/Novanta, da monsignor Antonio de Castro Mayer e da monsignor Marcel Lefebvre; essi sono: monsignor Richard Williamson (cfr. intervista al “Decimo Toro”, 1° marzo 2021) e monsignor Caro Maria Viganò (cfr. intervista a “Radio Spada”, [qui - qui] 12 marzo 2021), consigliando di non fissarsi eccessivamente e patologicamente sul Papa attualmente regnante (Benedetto? oppure Francesco?…[7]). Infatti, normalmente la ragione ci porta a ritenere, con una certezza morale[8], come Papa regnante in atto Francesco; tuttavia, la certezza assoluta[9], ce la darà solo la Chiesa, quando stabilirà giuridicamente la linea dei Papi, che si sono susseguiti da San Pietro sino all’ultimo Papa allora regnante; come quando dopo il Grande Scisma d’Occidente (1378-1417) - in cui ci furono contemporaneamente tre Papi - il Concilio di Costanza (1414-1418), solo dopo circa 40 anni, verso la fine del 1417, ricompose lo Scisma, con le dimissioni spontanee di Gregorio XII (il 4 luglio 1415[10] che dopo fu nominato cardinale e vescovo di Porto di Ancona, non “Papa emerito”) e l’elezione di Martino V (l’11 novembre del 1417), ma si giunse alla pacifica soluzione di ogni conflitto successivo unicamente quando, dopo circa altri 20 anni, anche l’antipapa Felice V rinunciò al Papato, nel 1449.
Inoltre, santa Caterina di Siena (1347-1380) si era schierata con un Papa, mentre un altro santo, Vincenzo Ferreri (1350-1419), si era schierato con un altro Papa …
Tuttavia, nessuno dubita che egli durante la Messa consacrasse realmente pur nominando, al momento dell’«una cum», il Papa sbagliato… Succede anche ai Santi, è un fatto e “contro il fatto non vale l’argomento”; quindi, anche i Santi possono aderire a un falso Papa, in buona fede, senza commettere peccato e consacrando validamente quando celebrano.
Come si vede, certe teorie estremisticamente paradossali, come quella di don Minutella e fra Alexis Bugnolo, non sono conciliabili con la storia della Chiesa e anche con la vita dei suoi più eccelsi Santi: “Chi troppo vuole, nulla stringe; l’ottimo è nemico del buono; per star meglio, qui giaccio …”.
d. Curzio Nitoglia__________________________________
1. Il “paradosso” è un’affermazione che, contraddicendosi realmente, sembra esser vera. Esso, infatti, è la descrizione di una teoria, che contraddice l’esperienza e l’evidenza comune e di tutti i giorni; quindi, esso appare corretto ma porta immancabilmente a una contraddizione e a un’assurdità. Per capire un paradosso occorre l’intelligenza, ma per credergli basta la stupidità intellettualoide.
2. Come li definiva Platone nel suo Dialogo, Parmenide, 127 B-E.
3. Per esempio se divido un’asta di legno o di marmo o di ferro…, arriverò alla particella più piccola di esso - oltre la quale - la sostanza del legno, marmo, ferro… non sussisterebbe più e si arriverebbe alla polvere, passando dunque da una sostanza a un’altra totalmente diversa; per quanto riguarda l’aria,
4. Aristotele spiega che essa non è un “vuoto assoluto”, ma solo “relativo o parziale”.
3. Se si dovessero dimostrare i princìpi primi e per sé evidenti: innanzitutto essi non sarebbero più “primi”, ma “penultimi”; secondo poi, si dovrebbe procedere all’infinito e non si giungerebbe mai a una conclusione.
5. Benedetto XVI ha rilasciato un’intervista a Luciano Fontana, il Direttore del Corriere della Sera [qui], che è stata pubblicata in questo quotidiano il 28 febbraio 2021, l’8° anniversario delle sue dimissioni, alla quale ha assistito il segretario personale di Benedetto XVI e Prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein. Benedetto XVI ha risposto alle domande del giornalista in maniera breve, concisa ma lucida e precisa, dicendo di aver preso la difficile decisione di dimettersi in piena coscienza, con la coscienza tranquilla; e di essere convinto ancor oggi di aver fatto bene.
6. Chi volesse controllare queste tematiche può leggere, aiutandosi con il motore di ricerca, i numerosi articoli apparsi su di esse nella rivista quindicinale antimodernista “sì sì no no” sul sito web www.sisinono.it.
7. Attenzione a non fare come l’apologo dell’asino di Buridano (attribuito a Jean Buridan, 1295-1361), che avendo due mucchi di fieno - alla sua destra e alla sua sinistra - di un quintale ciascuno e della medesima qualità, non riuscendo, così, a decidersi per l’uno o per l’altro, morì di fame, continuando a guardare a destra e poi a sinistra prima di scegliere quale mucchio dovesse mangiare… e così via, sino alla dipartita finale…
8. La “certezza morale” consiste sul modo comune e normale di agire umanamente. Per esempio, normalmente è certo che una madre ami il figlio, lo dia alla luce e poi se ne curi; tuttavia vi è la possibilità remota (e quindi irrazionale, da non prendere ordinariamente in considerazione) del mostro umano ossia della madre che potrebbe uccidere la sua creatura. Ora, se iniziassi a fissarmi sul fatto che la tale puerpera potrebbe odiare e uccidere il suo neonato; cadrei facilmente vittima di una grave malattia mentale, poiché scambierei l’eccezionalmente possibile (il mostro umano) con la probabilità o la possibilità prossima e reale: ossia, il fatto morale che, di regola, la madre ama il figlio, contro il quale fatto morale normalmente non vale l’argomentazione. Così, se chi agisce da Papa, normalmente è il Papa (“agere sequitur esse”), normalmente il Papa in atto dal 2013 è Bergoglio, anche se potrebbe essere remotamente possibile che la Chiesa stabilisca domani il contrario in base ai documenti certi sui fenomeni della “Mafia di San Gallo”, del blocco del flusso di denaro della banca vaticana (IOR) da parte della Banche Centrali Mondiali tramite la Deutsche Bank quale il loro “braccio armato” …
9. La “certezza assoluta o metafisica” è totale, essa si fonda sull’essere o la natura degli enti. Ad esempio, il triangolo ha tre lati e tre angoli, questa è la sua essenza e nemmeno per miracolo un triangolo potrebbe, restando triangolo, avere quattro lati. Quando dico che il triangolo ha tre lati sono assolutamente certo di ciò e non vi è neppure la possibilità remota del contrario.
10. Gregorio XII è stato il 7° Papa ad aver dato - il 4 luglio 1415 - le dimissioni dal Sommo Pontificato dopo San Celestino V (il 13 dicembre 1294) e prima di Benedetto XVI (il 28 febbraio 2013) [qui].
55 commenti:
Gli uomini possono eleggere chi vogliono come Papa.
Ma Papa è... chi parla in Nome di Dio ed è per questo assistito dallo Spirito Santo. Il fedele vero, il vero cristiano, capisce subito con la mente ed col cuore chi parla in Nome di Dio e ne segue i suoi insegnamenti che sono sempre in linea con la Sacra Scrittura.
Ciò non toglie che, dalle 'dimissioni' e dalla elezione, disgustati da entrambi ci si rivolga con fede certa solo a San Pietro. Anche il disgusto personale è un fatto, reale.
Quando vado a teatro riconosco nelle dinamiche e nelle azioni sceniche i fatti umani che sono soliti accadere tra gli uomini, ma so che sul palcoscenico si sta svolgendo una simulazione, una finzione, una imitazione, una interpretazione del reale, una commedia e/o una tragedia.
Parimenti quello che stiamo vivendo è una sceneggiata 'di strada' che pretende di coinvolgere i passanti come se fosse un fatto vero, che vero non è. E' una mistificazione con, in aggiunta, la pretesa di essere presa sul serio,appunto come vera, anche da chi la osserva e si dispera per il raggiro planetario realmente orchestrato ed agito.
Questa tecnica del male presentato come bene, del falso presentato come vero, del simulato presentato come autentico non è solo dei pontificati modernisti, ma è anche per noi Italiani, per i popoli europei, per le moltitudini mondiali la messa in scena, iniziata probabilmente ben prima della caduta del muro di Berlino, della tragedia 'Trasumanesimo', ora arrivata all'atto 'Malattia, Instrumentum regni'.
Entrambi questi Colossal, ecclesiale e secolare, usano i popoli come masse sceniche per dar sostanza di verità al loro 'canovaccio di strada'. Molti, usi alla finzione e riconosciuto il Capo Comico, partecipano con tutta l'ipocrisia che hanno raffinato nella loro vita di cartone, altri guardano, approfondiscono, denunciano, allertano, ma vengono silenziati dal Regista, dai tecnici, dalle masse sceniche stesse contente di avere finalmente un ruolo almeno nella vita di cartone in atto, anche se è il loro ruolo potrebbe essere solo quello del morto, fisicamente e spiritualmente. Purtroppo.
San Vincenzo aderì per poco tempo..anche mons.Viganò aderì al concilio ma ora dissente...e mons.Lefevbre firmò gli atti del concilio da cui poi dissentì.. non si facciano santi prima del tempo e neppur papi prima del tempo..che ci stia un lupo de facto è visibile a tutti..
Zenone fu smontato nella sua illogica matematica dai fatti dimostrati da un qualsiasi cittadino comune...Bergoglio è un pagano ...se voi lo volete tenetelo ma io non voglio un pagano che si mette davanti idoli con un frate che adora tali idoli...non è cattolico
Una rondine segna l'inizio di un tempo diverso primaverile.Contro il fatto che Bergoglio è pagano non valgono argomenti.Un non cattolico capo dei cattolici?
"... e negando la realtà o i fatti come sono..."
"negando", questo termine rende nullo tutto il ragionamento, il termine esatto è "osservando" e/o "riconoscendo".
Basta citarne uno di fatti: pubblico culto nei luoghi sacri a idoli satanici (credo che si sia al corrente dell'accaduto).
A meno che si ammetta che si possa essere "Papa" pur rendendo culto a idoli satanici. Allora la questione diventerebbe un'altra.
Ratzinger si è dimesso talmente chiaramente e validamente da aver convocato un conclave e promesso obbedienza al suo successore.
Gli errori di ortografia latina non significano nulla ANCHE PERCHÉ UN PAPA NON PUÒ DISPORRE A SUO PIACIMENTO DEL PAPATO: SE ANCHE RATZINGER AVESSE FATTO VOLONTARIAMENTE QUEGLI ERRORI
CONVINTO CHE CIÒ POTESSE "INVALIDARE LE SUE DIMISSIONI", ESSE SAREBBERO UGUALMENTE VALIDE IN QUANTO HA CONVOCATO E PERMESSO IL CONCLAVE E NE HA ACCETTATO IN FORO ESTERNO IL RISULTATO.
Sono perfettamente d’accordo con Don Nitoglia, un sacerdote che amo ascoltare e leggere per il suo equilibrio, per il suo amore per la Verità e soprattutto perché mi sembra uno dei pochi Sacerdoti che continua a dire che Fede e Ragione non possono e non vanno assolutamente separati (anche se vanno distinti), un vero tomista insomma. Ascolto anche tutti i giorni don Minutella e per quanto mi riguarda sono arrivato a queste conclusioni. Don Minutella è sicuramente un sacerdote affascinante e passionale. E’ preparato e sa parlare molto bene. Le sue catechesi non annoiano mai anche perché da buon siciliano ci mette molta passione e veemenza. Ammetto che le sue catechesi sui santi al mattino sono veramente interessanti e ben fatte. Sono ben preparate e coinvolgono tantissimo. Un consiglio. Chi può le ascolti, ne vale la pena. Purtroppo, però don Minutella ha parecchie cose che non vanno e che io non riesco proprio ad apprezzare. Innanzitutto non è logico. Cioè non ha una logica tomista, una logica che si fonda sulla Tradizione della Chiesa. E non c’è da stupirsi. La sua formazione, come la mia, non è stata formata sui testi di San Tommaso, ma sui testi di teologi “progressisti” e modernisti quali De Lubac, Chenu, Danielou, Von Balthasar, senza dimenticare Rahner che come il prezzemolo i professori lo facevano entrare d’dappertutto, o addirittura Karl Barth, teologo protestante molto apprezzato e continuamente citato, insieme a Bonhoeffer, dai professori del Seminario (Io ho dovuto, tra l’altro, studiare il sacramento dell’Eucaristia sui testi di Schillebeeckx, il teologo belga che negava decisamente la Transustanziazione, la presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata). La formazione filosofica di don Minutella, poi non è quella solida di San Tommaso basata soprattutto sulla sana filosofia perenne, sulla Metafisica e sulla Ontologia e su una corretta Gnoseologia ma è una formazione (e qui don Minutella mi potrebbe lanciare strali e maledizioni) di stampo idealistico kantiano-hegeliano declinato nell’esistenzialismo ontologico di Heidegger e nell’esistenzialismo personalistico di Mounier. Posso affermare questo, perché essendo un Sacerdote, conosco benissimo i corsi di studio che si facevano nei Seminari negli anni novanta e se qualcuno ha dei dubbi, vada a vedere oggi nei siti delle varie facoltà teologiche i corsi e libri di studio teologico e filosofico: c’è da mettersi le mani nei capelli. (segue)
(...)Tornando a don Minutella non mi stupisco quindi che lui non noti la forte contraddizione nel voler essere un Sacerdote ancorato fortemente alla Tradizione e nello stesso tempo divulgare la passione e l’amore per un teologo modernista come Von Balthasar anti-tomista per eccellenza e fautore, anche se più defilato, della Nouvelle Theologie, oggi imperante. Avendo ricevuto una formazione modernista perché quella era ed è la formazione nei seminari dopo il Concilio Vaticano II, don Minutella non si trova in difficoltà ad armonizzare ciò che sarebbe logicamente inconciliabile. Da questa logica incongruenza o incoerenza partono da don Minutella i feroci attacchi non solo contro Bergoglio, i vari cardinali, vescovi e preti in odore di modernismo, ma anche contro tutti i cosiddetti Tradizionalisti (De Mattei, Lamendola, i componenti di Radio Spada, e per ultimo l’attacco brutto e anche un po’ volgare a Mons. Viganò) che lui, per screditarli, in modo disonesto, raggruppa sotto l’unica etichetta di sede-vacantisti, semplicemente perché non riconoscono come papa regnante Benedetto XVI. Ritenere, poi, che tutti i Tradizionalisti siano solo persone grette che vogliono tornare al passato e per questo motivo sono da considerarsi ipso facto dei sede-vacantisti, oltre che illogico (ma lui di questo non se ne avvede) è un argomento molto pericoloso e contro producente per don Minutella. Se Ratzinger fra qualche mese muore, o comunque muore prima di Bergoglio, lui non diventa sede vacantista per eccellenza? E anche se muore, o si dimette, Bergoglio, prima che muoia Ratzinger, certamente don Minutella non può riconoscere il nuovo papa, visto che è stato eletto dalla stragrande maggioranza dei cardinali scelti da Bergoglio e che don Minutella non riconosce come cardinali (visto che per lui tutti gli atti di Begoglio sono invalidi, non essendo per lui Papa). Quindi se Ratzinger muore sotto un nuovo Papa eletto non legittimamente (seguendo la strana logica di Don Minutella) il risultato è identico: il destino di Don Minutella è di diventare per forza di cose sede-vacantista. Ripeto, trovo don Minutella un sacerdote affascinante, ma che per poca umiltà e scarsa logica finisce solo per confondere maggiormente i fedeli. Per questo ringrazio don Nitoglia. La sua solidità teologica tomista, la sua chiarezza espositiva e l’equilibrio del suo ragionare sono veri lampi di luce in questo periodo di tenebre.
"Contra factum non valet argumentum / nessun ragionamento ha valore, se contraddice fatto reale", ebbene nel profluvio nitogliano di citazioni e parole del post trovi quello che, se non è un errore pacchiano, è una mistificazione: "3°) sulla distinzione tra munus et officium". Tutte le argomentazioni di chi riconosce BXVI ancora papa vertono sulla distinzione tra "munus" e "ministerium" e sulla lettera della declaratio di rinuncia, non sull'"officium" (da dove esce questa parola?), tema che è bellamente ignorato dai settori della cosiddetta Tradizione come del resto dimostra il post
Il discorso è su Bergoglio come capo di una chiesa semplicemente umana ...che non è Capo della Chiesa come Caifa non fu capo della Chiesa dopo che fece crocifiggere la Chiesa Divina nel Suo Sommo Capo e Sommo Sacerdote.O per qualcuno Caifa restò papa anche dopo? A me risulta che Papa fu Pietro e non più Caifa che pure .. di fatto.. si presentava come ancora tale....qualcuno può spiegarmi se Caifa rimase papa anche dopo?
Sembra che le vedove ratzingeriane si siano perse nel "ragionamento" : "O RATZINGER o BERGOGLIO".
Questa è una falsa scelta: RATZINGER NON PUÒ ESSERE PAPA PERCHÉ SI È DIMESSO ED HA CONVOCATO UN CONCLAVE...E NON PUÒ ESISTERE UN PAPA OCCULTO: LA VISIBILITÀ è UNA CARATTERISTICA IRRINUNCIABILE DEL PAPATO!
Per quel che riguarda Bergoglio si può benissimo discutere sul fatto che sia o non sia Papa, che la Sede sia o no vacante.
Bergoglio è eretico? Nessuno vi obbliga a considerarlo papa...ma considerare papa chi si è dimesso convocando un conclave e promettendo obbedienza al successore è pura DEMENZA TEOLOGICA!
Don Curzio: sono sinonimi officium e munus o ministerium come cefalea, emicrania o mal di testa
L'esiliato dalla propria terra non trae consolazione dal saperla in mano a Tizio o a Caio.
Per contro la santità è un'opzione che resta valida indipendentemente da Tizio o Caio.
Dio affidò a Giuseppe la custodia del Figlio e quella della Madre.
Nostro Signore affidò la Chiesa a Pietro, ma dalla croce la Madre la affidò a Giovanni.
L'errore è comunque confidare troppo nell'uomo, per quanto insignito di un mandato divino.
Tizio o Caio restano uomini, oggetto dell'attenzione di altri uomini, guardando all'uomo.
Se il peggio della Chiesa è d'esser divenuta antropocentrica, se di Tizio o Caio poco importa.
Non è dato di conoscere tutto dei disegni di Dio, specialmente quando c'è di mezzo la croce.
Tutta la sapienza dei sofisti è vana, ma non meno la ragione dei realisti.
I campioni dell'intelletto, da Agostino a Tommaso, non persero d'occhio la loro piccolezza.
Qualche rara volta intuisce di più l'anima che ha solo la grazia da Dio, senz'altri appigli.
Non tutto si può capire, ma molto bisogna sopportare. E fidarsi di Dio, più che dell'uomo.
Non si può parlare di sede vacante, il monarca assoluto (e dispotico) regna eccome in SCV, che poi si possa considerarlo papa, visto anche come si comporta o non si comporta, è un altro paio di maniche, Bergoglio comanda ed emana leggi, poi sta a noi discernere se quello che fa è in linea col Magistero, sec.me manco per sbaglio, ma lui è lì, legifera, straparla, interviene politicamente quasi sempre a sproposito, e scrive una pletora di libri inutili che nessuno legge, a 'dda passà a' nuttata.
Il factum: il Papa è uno solo.
Giusto, ma in questo caso, primo nella storia, una funzione è stata scissa in due e il rinunziante viene definito "Papa", sebbene emerito.
E mantiene pure il munus, cioè l'investitura spirituale,quindi rimane in Vaticano, si veste di bianco e prega, come il Papa ufficiale.
Quindi il factum mi sembra che il Papa rimanga l'emerito, non colui che svolge solo funzioni concrete, come una specie di "amministratore delegato" perché l'emerito è stanco e molto anziano.
Aggiungi che quest'ultimo ogni tanto parla pure, dicendo il contrario di quello che dice l'"amministratore delegato".
Ma è anche vero che chi compie TUTTI gli atti ufficiali è Bergoglio e l'emerito ha fatto una rinuncia valida, nel pieno delle facoltà mentali, che mantiene ancora oggi e che ribadisce la validità ed efficacia della sua rinuncia.
Quindi non riesco ad avere la certezza di don Nitoglia perché alcuni passaggi logici non mi tornano.
Sembra un rompicapo ed evidentemente non sono abbastanza intelligente e preparato.
Ma non mi interessa.
Non voglio nemmeno spendere energie per questo problema, né per quello del Papa eretico.
Non se ne esce vivi, anzi, fa male allo spirito.
Sono problemi irrisolvibili, si dicono sempre le stesse cose.
Trovo più costruttivo impiegare le mie scarse capacità e il poco tempo per leggermi le sacre scritture, le vite dei Santi cattolici, per pregare, meditare, cercare di vincere vizi, peccati e cattivi pensieri e cercare di praticar la carità cristiana.
E senza ascoltare Bergoglio, né i gesuitoidi del terzo millennio e né i preti e i fedeli modernisti.
Aloisius
Anonimo delle 11:49.
Secondo il modernista Ratzinger, sostenitore dell'eretica dottrina della salvezza parallela, Caifa ed i suoi successori sono legittimi pontefici.
Secondo il dogma cattolico non lo sono.
Anche un tale che ha sposato una donna in Chiesa e vive con lei è riconosciuto come marito ma se, a distanza di tempo, si scopre che era già sposato?
Agli occhi del mondo è effettivamente il marito, riconosciuto unanimemente come tale, dato che si è sposato in Chiesa ed in municipio e, inoltre, vive e va a letto con lei ma, in realtà, essendo bigamo, non è il vero marito.
Anche un dittatore che ha usurpato il potere prende decisioni , nomina generali, ministri e quant'altro, ma questo cosa dimostra?
Anonimo delle 15:13.
Dimostra che Ratzinger NON PUO' ESSERE IL PAPA REGNANTE, dato che una caratteristica essenziale del papato è la visibilità.
Non dimostra che Bergoglio sia vero papa ma dimostra con certezza assoluta che Ratzinger non può essere considerato l'attuale papa regnante.
Bref, la papauté à moteur bi-pape, une formule d'avant-garde, mise au point outre-Rhin, mais qui devrait intéresser l'écurie Ferrari, des fois qu'elle aurait l'intention de concourir au prochain conclave… Attention, cependant, à l'Allemand Porsche, qui a des vues, lui, sur la Chapelle Sixtine… Un "palio" nouveau genre, quoi, et résolument moderne.
Che mons.Viganò riconosca Papa il sig.Bergoglio non mi sembra preciso dato che ha scritto chiaramente a radio spada che se dimostrate le situazioni denunciate lo rendono non tale e solo un usurpatore che va dichiarato tale dall'Autorità. Invece di accentrarsi sul papato, non cattolico come ammette don Nitoglia, sarebbe opportuno dal mio punto di vista sviscerare l'usurpazione visibile. Questo per il fine ultimo della Chiesa che è salvare le anime.
"Contra factum non valet argumentum".
Esatto!
Infatti il lungo ragionamento, negando, di fatto, che la “veritas est adaequatio rei et intellectus”, non riesce a prevalere sulla realtà del culto pubblico a divinità sataniche!
Il ragionamento non ha, quindi, valore, poichè vuole contraddire il fatto reale del culto pubblico a divinità sataniche!
E non c'è bisogno, spero, di dover spiegare che chi rende culto a divinità sataniche non è, e neppure può essere papa.
Oltre che triste è illogico citare, a sostegno dell'inefficace ragionamento, i grandi: Aristotile, S. Tommaso...
Anche ricordare il salmo aiuta:
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
...
chi non si rivolge agli idoli.
Anonimo delle 16:56,
Il culto di Bergoglio a divinità sataniche può dimostrare al massimo che Bergoglio non è papa.
Non dimostra nulla riguardo a Ratzinger.
Anonimo delle 16,01, se fosse vero quello che dici, vorrebbe dire che la sede potrebbe essere vacante ma non è quello che afferma Nitoglia.
Don Curzio, al contrario, afferma molto chiaramente che Bergoglio è il vero Papà.
Se poi il sedevacantismo è la tua posizione é un altro discorso.
"Ratzinger ha mantenuto cioè l'investitura spirituale.." Si continua con quest'errore..
L'investitura spirituale del papa viene direttamente da Dio, "iure divino" diceva il CIC del 1917, frase guarda caso scomparsa dal CIC del 1983. Il voto dei cardinali che lo eleggono non mette il Papa sul trono: ci si siede dal momento della accettazione. Da quel momento esercita iure divino il potere supremo di giurisdizione su tutta la Chiesa.
L'investitura spirituale del papa non è solo spirituale, è anche e soprattutto giuridica. Essa conferisce al pontefice un potere, un potere sommo, di governo, di insegnamento. È il massimo legislatore, governante e dottore della Chiesa visibile.
Di questo potere il pontefice in carica si può privare, in ogni momento. Si tratta di un potere che non è "spirituale" ma concreto, di governo e guida morale e teologica. Abdicando, nelle dovute forme, aprendo quindi la vacanza e convocando il Conclave per il successore, il papa in carica rinuncia a quel potere che aveva accettato appena eletto, appunto con la dichiarazione di accettazione. L'abdicazione è l'esatto contrario dell'iniziale accettazione.
Che Ratzinger, pertanto, non sia più papa è chiaro come il sole. La sua volontà di deporre il papato, cioè il potere di giurisdizione su tutta la Chiesa, era chiara ed evidente, espressa senza equivoci, confermata dai fatti, a cominciare dalla dichiarazione della vacanza della Sede Apostolica. Questa volontà Ratzinger l'ha ribadita già più volte, senza peraltro riuscire a spegnere gli inutili eccessi di zelo dei suoi ammiratori.
Egli, invece di ritirarsi in disparte come seplice cardinale o vescovo o quello che volete voi, ha creato questa singolare figura del "Papa emerito", ponendo il papato sullo stesso piano di un professorato (ci sono i professori emeriti ossia in pensione, gratificati in genere del titolo di emeriti dal Consiglio di Facoltà della Facoltà di appartenenza).
L'Emerito appare una sorta di papa in senso solo spirituale o simbolico. Ma a ben vedere si tratta di una figura priva di sostanza checchesia, frutto dell'inventiva ratzingeriana.
Un papa solo "spirituale", che coopera solo con la preghiera (e l'eventuale consiglio) all'azione di governo del suo successore, non è infatti un vero papa ed anzi rischia di diventarne una sorta di patetica controfigura.
Il potere che il Signore conferisce a Pietro, infatti, è un vero potere, di governo di tutta la Chiesa, in tutti i sensi. Chi vi abdica, cessa di averlo e difatti non lo può più esercitare. Può rinchiudersi a dire tutte le preghiere e i rosari che vuole, ma tutto ciò non è altro che una devozione privata per il bene della Chiesa, che non ha nulla a che vedere con l'effettivo governo della Chiesa.
Si specula su una supposta differenza tra munus, officium etc. Ben ha ricordato Don Nitoglia che si tratta in sostanza di sinonimi. In ogni caso, il munus, il compito specifico del papa non è quello di pregare bensì quello di governare la Chiesa: quando vi si sottrae abdicando e passando la mano, non è più papa.
Secondo Ratzinger, diventa "emerito" ossia "in pensione", un papa in pensione allo stesso modo di un professore in pensione, che può continuare a studiare ma certo non può continuare ad insegnare, tant'è vero che la sua cattedra è stata occupata da un altro.
Interpellati 20 Monsignori canonisti sulla validità delle dimissioni di Ratzinger: nessuno risponde
Per il Diritto canonico un atto di rinuncia incerto e dubbioso non è valido
A volte non rispondere a una domanda cortese, di natura tecnica e ben formulata può essere più eloquente di una risposta secca e diretta.
Ma prima un breve riassunto della SITUAZIONE SURREALE che stiamo vivendo. Abbiamo due papi, dei quali il primo è comprovato che fosse osteggiato da una fronda massonico-modernista interna alla Chiesa e da poteri mondialisti-progressisti. Questo papa, nel 2013, dopo aver subìto il blocco dei conti vaticani, si dimette con una Declaratio piena di errori di latino e che giuridicamente fa acqua da tutte le parti, continua a vestirsi da papa (scusandosi col dire che non ha altri abiti nell’armadio) e a mantenere prerogative pontificie. La tesi sollevata da alcuni autorevoli giornalisti, scrittori, teologi, latinisti, QUI giuristi, QUI
avvocati QUI è che, isolato, Ratzinger abbia scritto dimissioni volutamente invalide per svelare il gioco dei “golpisti”. Basterebbe che i vescovi verificassero le dimissioni invalide per annullare d’un tratto la “falsa chiesa”. QUI
Da otto anni il primo papa dice che “il pontefice è solo uno”, ma non spiega mai quale dei due sia e ogni sua frase può essere interpretata in modo perfettamente ambivalente, come a dire “Il papa sono io”.
Nel frattempo, l’altro papa prosegue nello smantellamento dell’identità cattolica, viene accusato di essere filomassone e al servizio del Nuovo Ordine Mondiale e lui, impassibile, insiste continuamente sulla Fratellanza universale, inserisce un elementale massonico nella messa, QUI
e, ieri, a un grande quotidiano, ha dichiarato: “Non dobbiamo sprecare questa crisi, ma bisogna edificare un nuovo ordine mondiale basato sulla solidarietà”.
Tra i 227 cardinali che, pure, dovrebbero dare il sangue per difendere la fede (per questo vestono di rosso) solo due o tre protestano debolmente su piccoli fatti e talune novità dottrinali da lui introdotte. QUI
In sostanza, dopo 2000 anni, LA CHIESA CATTOLICA POTREBBE ESSERE FINITA PER SEMPRE perché se il secondo papa non fosse legittimo in base alle dimissioni invalide del predecessore, più nessun papa lo sarebbe dopo di lui. Ma la questione non interessa alle gerarchie ecclesiastiche dato che, pur essendo state informate di tali gravi - e mai smentite - contestazioni legali, non mostrano alcuna volontà di chiarire la questione a 1.285.000.000 cattolici per far loro sapere definitivamente CHI SIA QUELL’UNICO, VERO PAPA.
A posto così.
Noi nel frattempo, affascinati da questa Declaratio che dovrebbe essere di dimissioni, ma che parrebbe essere stata costruita appositamente per non essere valida, cerchiamo di chiarirci le idee parlandone coi professionisti del diritto canonico. La domanda chiave è, in sostanza: un atto così importante può essere valido se è “zoppicante”, pieno di dubbi e contraddizioni giuridiche?
Abbiamo scritto al presidente dell’Associazione Canonistica Italiana e ad altri 19 canonisti della Sacra Rota, tra cui due decani, quello attuale e quello emerito: parliamo di prelati e monsignori qualificatissimi in materia, il gotha giuridico della Chiesa. Dopo esserci presentati, abbiamo posto loro pochi, ma precisi interrogativi suggeriti da studiosi competenti:
...segue
"Eccellenza, dato che solamente il papa ha l’autorità di interpretare i propri atti (qualcosa che egli deve sempre fare attraverso un atto legale scritto), il papato monarchico cadrebbe in uno stato di dubbio nel caso di una rinuncia ambigua, poiché i fedeli non avrebbero a chi rivolgersi per eliminare il dubbio suddetto?
Quindi, secondo questo principio, un papa eletto in maniera sospetta non sarebbe papa?
E, al contrario, un papa che avesse rinunciato in maniera sospetta sarebbe ancora papa?
Di questi principi c’è unanimità tra le fonti più autorevoli di diritto canonico?”.
Il riferimento posto ai Monsignori era quello del canone 14 del Codice di Diritto canonico: - Le leggi, anche irritanti* o inabilitanti, nel dubbio di diritto non urgono; nel dubbio di fatto invece gli Ordinari possono dispensare da esse, purché, se si tratta di dispensa riservata, venga solitamente concessa dall'autorità cui è riservata".
A parte uno di loro, che ci ha scritto di non saperne nulla, gli altri, da venerdì scorso, non hanno fornito il minimo cenno di risposta.
Speriamo che qualche canonista volenteroso raccolga l’appello e ci aiuti a chiarire la questione, altrimenti si potrebbe pensare che è stato toccato un tasto dolente. E sarebbe un indizio in più sul fatto che la questione è davvero seria e merita di essere approfondita.
*Le leggi irritanti sono quelle che dichiarano gli elementi costitutivi dell'atto e quindi determinano la nullità dell'atto stesso in caso di mancanza di uno di questi elementi
https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26572387/ratzinger-dimissioni-interpellati-venti-monsignori-canonisti-validita-nessuno-risponde.html
Ratzinger si è dimesso e riconosce pienamente Bergoglio come suo successore:
https://www.corriere.it/cronache/20_maggio_04/ratzinger-biografia-benedetto-xvi-una-vita-c2499f24-8e2e-11ea-b08e-d2743999949b.shtml
“Il Papa è Benedetto XVI, non l’eretico e pagano Bergoglio!” E sulla Massoneria: “Vogliono trasformare il mondo in un Auschwitz globale!” Parola del grande studioso di Fatima Padre Paul Kramer intervistato dal Direttore di Rivelazione Samuel Colombo
https://rivelazione.net/notizie/il-papa-e-benedetto-xvi-non-leretico-e-pagano-bergoglio-e-sulla-massoneria-vogliono-trasformare-il-mondo-in-un-auschwitz-globale-parola-del-grande-stud/
Anonimo 00:39
Notevole che un quotidiano si sia preso la briga di interpellare 20 canonisti... lo scandalo Bergoglio si allarga a dismisura. Tranne per chi lo cavalca con ignoranza o con connivenza.
Anonimo 21,21.Ratzinger NON è certamente un professore emerito ma sine dubio un Vescovo emerito che resta Vescovo..poi lui continua a dirsi e firmarsi papa.. le argomentazioni da lei addotte non hanno consistenza...
Ratzinger, modernista tanto quanto Bergoglio, si è dimesso e non è più papa.
Il papa attuale è Bergoglio.
SE è papa bisogna seguirlo in tutto, come fa la stragrande maggioranza dei cattolici, senza pretendere di seguirlo in quello che piace e di non seguirlo in quello che non piace.
La stragrande maggioranza dei cattolici non è assolutamente in grado di discernere le cose buone dalle cose cattive e non si può pretendere che giri con i volumi della Somma Teologica di San Tommaso sotto il braccio.
La stragrande maggioranza dei cattolici non sa nemmeno che la Messa si celebrava interamente in latino fino agli anni sessanta e che qua e là ancora si celebra.
Se Bergoglio è papa anche i santi da lui proclamati sono veramente santi e non si può più dire il contrario. Si potrà eventualmente un giorno soltanto sopprimerne il culto, come è stato fatto per San Simonino di Trento e altri santi scomodi.
Le encicliche sono documenti dottrinali ufficiali e devono essere accettate ad occhi chiusi. L'abbé Emmanuel Barbier criticó alcune scelte di Leone XIII, scrisse un'opera in due tomi, la quale fu posta all'indice sotto S. Pio X e l'abbé Barbier dovette ritrattare.
Le cose funzionavano così ai tempi di Pio X.
Ripeto:SE Bergoglio è papa, bisogna accettare TUTTO, come fanno TUTTI. Anche a Gricigliano, al Barroux, e così via, accettano tutto. Non v'è NESSUNA critica agli atti di Bergoglio nelle loro pubblicazioni. Sono coerenti.
Le critiche espresse in modo educato sono certamente concesse e nel caso non sortiscano nessun effetto (come nel caso dei dubia), bisogna rassegnarsi.
Consoliamoci! Bergoglio non è eterno.
Se la resistenza anti-modernista si basa sul fatto (ridicolo e assurdo) di considerare Papa il MODERNISTA Ratzinger, sostenitore dell'eretica dottrina della salvezza parallela e che ha pure promesso obbedienza al successore, siamo messi proprio bene!
Ai gerarchi modernisti non deve sembrare vero di avere come avversari dei "cattolici" che non riescono neppure a capire che non può esistere un papato senza visibilità!
Stupisce che si ritengano "munus" e "ministerium" sostanzialmente dei sinonimi.
In un documento storico le parole pesano.
L'uso di uno stesso vocabolo nelle traduzioni impoverisce la finezza dell'originale latino.
Strano che venga trascurato da chi il latino, cancellato dalla foga modernista, lo stima.
E basterebbe andarsi a leggere non pochi commenti nei rimandi "qui e qui" del punto 3°.
Anonimo ha detto...
Anonimo delle 17:07,
"Il culto di Bergoglio a divinità sataniche può dimostrare al massimo che Bergoglio non è papa"
Ed è proprio quello che si vuole mostrare, non dimostrare, perchè è evidente di per se stesso. Il resto viene di conseguenza
Stupisce che si ritengano "munus" e "ministerium" sostanzialmente dei sinonimi.
In un documento storico le parole pesano.
SE è papa bisogna seguirlo in tutto, come fa la stragrande maggioranza dei cattolici, senza pretendere di seguirlo in quello che piace e di non seguirlo in quello che non piace.
Su questo ed altro abbiamo nel corso del tempo disquisito ad nauseam... ora sono troppo esausta per dire la mia.
Sull'ultima affermazione, così brevemente: Non si segue un papa solo perché è papa ma è lecito e anzi necessario seguirlo non in ciò che piace o non piace, ma solo quando parla da Simone e non da Pietro...
Anonimo delle 09:56,
Il suo commento è infarcito di positivismo teologico.
Nessun Papa può essere seguito quando contraddice il Magistero infallibile precedente...neppure se fosse San Pio X che si pronuncia dalla suprema cattedra!
Nel cattolicesimo vige il principio di non contraddizione.
Il Magistero definitivo ed il Magistero definitorio sono irriformabili e vincolanti anche per i Pontefici: non c'è né Papa né Concilio che possa contraddirli.
Si ricordi che Sant'Atanasio la spuntò su papa Liberio e che papa Giovanni XXII dovette ritrattare la sua eterodossia.
Fra l'altro se fosse come dice lei e se il papa fosse Ratzinger noi dovremmo forse berci l'eretica dottrina delle salvezze parallele?
# Anonimo 9.40
Lei non ha capito. Eppure non dovrebbe essere difficile:
si vuol soltanto ribadire che la figura singolare del "Papa emerito", Ratzinger
l'ha elaborata ad imitazione di quella profana del "professore emerito".
L'ha applicata al papato, a se stesso in quanto papa in pensione.
I professori "emeriti" non sono tutti quelli in pensione ma solo quelli che
ricevono il titolo (onorifico) di "emeriti" da una delibera del Consiglio di
Facoltà della Facoltà alla quale hanno appartenuto. Emeriti per meriti
scientifici e/o didattici. IN genere si fregiano di questo titolo nei
loro biglietti da visita, se ne hanno. O si firmano così in eventuali testi che
dovessero pubblicare.
Idem per Ratzinger, che è stato professore all'università di Monaco.
E ha conservato sempre un taglio "accademico" nei suoi discorsi ed interventi.
In questo, R. dimostra anche un tratto tipico della mentalità tedesca, sezione
eruditi.
Unica variante: è stato lui stesso, in quanto ancora papa, a creare l'istituto
dell'emerito pontificio. Una novità assoluta, fonte di una gigantesca
confusione. Speriamo che in futuro, un pontefice cassi questo stravagante
e a ben vedere poco dignitoso istituto.
"Bisogna seguire il Papa in tutto..."
Ciecamente, certo. Ma come si fa a dire cose del genere?
Quando ha detto che "Lutero non si era sbagliato" nella sua eretica ed assurda concezione della giustificazione per sola fede, mettendosi Bergoglio con questa dichiarazione contro cinque secoli di magistero pontificio, che ha condannato formalmente l'eresia luterana, bisogna seguirlo, approvarlo solo perché l'ha detto in quanto papa?
E quando ad Abu Dhabi l'ha sparata ugualmente grossa, dicendo che la pluralità delle relgioni è voluta da Dio, conforme al piano di Dio etc?
Quelli che predicano l'obbedienza cieca ed assoluta a qualsiasi cosa dica il papa, evidentemente non conoscono la dottrina della Chiesa, si cullano nell'ignoranza.
Per questo parlano così.
T.
La speculazione e confusione sul munus e il ministerium , sulla veste bianca, la permanenza in Vaticano e sull'emerito l'ha causata Ratzinger.
È normale che sorgano interrogativi e ragionamenti sul punto, ai quali ho rinunciato.
Se avesse rinunciato e basta, uscendo dal Vaticano e in veste cardinalizia, non sarebbe sorta alcuna speculazione.
Aloisius
Quindi o si segue Bergoglio o si seguono i Papi da san Pietro a Pio XII ....e fino a Benedetto XVI per altri....il che già non quadra troppo ma con un colpo al cerchio ed uno alla botte con il dottore professore privato da escludere dalla figura infallibile...la scelta è frontale a meno di divenire schizofrenici di brutto...Qui ci sarebbe un pontefice fallibile visibile pubblico universale in atti di magistero fallibile o fallito e pure fallico....il che cozza al cento x cento con la figura del Papa.
Pienamente d'accordo.
Aggiungo, ad esempio, il prendere a pugni chi offende la mamma, che però, nel Begoglianesimo, vale solo per i mussulmani (infatti tace sempre di fronte alle innumerevoli offese al cristianesimo, salvo saltuarie quanto generiche denunce).
Non bisogna essere teologi per capire che detta affermazione è l'esatto contrario di quanto scritto nel Vangelo.
Pertanto, fosse anche il Papa ad insegnare il contrario, io non lo seguo, perché nel conflitto tra uomo, anche Papa, e Dio, ho il dovere di seguire il Secondo.
Se il Papa è cieco, o molto miope, e io invece, per grazia e non per merito, ho occhi per vedere, non lo seguo nel burrone.
E cerco, nei limiti del possibile, di avvertire gli altri (che ti sputano pure in faccia per averli disturbato il sonno).
Persino i militari hanno l'obbligo di non eseguire ordini manifestamente criminali o comunque illeciti, perché un soldato, per quanto subordinato, non è, e non deve essere, un burattino.
Il Signore ci vuole svegli, vigili, vuole che usiamo la ragione e le nostre facoltà, non vuole fantocci e burattini.
Vuole un amore totale, sì, ma consapevole e libero, sempre.
Del resto sappiamo che il Paradiso va conquistato e il discernimento, in un'epoca di confusione come questa, con un Papa come Bergoglio e il modernismo imperante, è una fatica, una prova di discernimento, equilibrio e fedeltà.
Aloisius
Una enfasi ed un riprendere l'argomento cui non è attendibilmente estranea l'anomalia costituita da Bergoglio, che ormai dilaga urbi et orbi
https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26582795/ratzinger-benedetto-xvi-visita-ignorata-lorenzo-festicini-ambasciatore.html
Benedetto XVI "nomina" un ambasciatore, quasi come un papa regnante
Totalmente ignorata dai grandi media, una rara visita è stata concessa lunedi scorso da Benedetto XVI al cav. Lorenzo Festicini, presidente di un’unione umanitaria chiamata Istituto Nazionale Azzurro, vicina al card. Comastri, conservatore, appena pensionato insieme al card. Sarah.
Il giornale Reggio Today ha pubblicato foto autorizzate dell’incontro, previamente diffuse dall’Istituto.
Stupisce che il Corriere della Sera, il 21 marzo, non ne avesse pubblicate di relative all’ultima intervista di Massimo Franco, come fatto, invece, nella precedente del 2019. Un’insolita scelta editoriale del Corriere, o una mancata concessione dall’intervistato?
Comunque, Ratzinger appare in ottima forma: sorridente e ben lontano da quell’”agonia” di cui si scriveva in agosto, fasciato dalla talare bianca che porta fin dal 2013 giustificandosi col dire che all’atto della rinuncia non aveva altri abiti.
Ma la sorpresa è che Benedetto ha nominato Festicini “Ambasciatore di Pace in ogni parte del mondo“: come confermato dall’interessato, si tratta di “una nomina puramente spirituale, di una benedizione per la sua attività umanitaria in Benin”.
Tuttavia, il gesto di nominare un ambasciatore o un rappresentante (prerogativa del papa regnante) sebbene simbolico, arriva in un momento bollente: è appena uscito “Benedict XVI: pope emeritus?” un testo giuridico della avvocatessa Estefania Acosta che afferma come Benedetto sia l’unico papa perché ha mantenuto il munus, l’incarico spirituale, e che la sua rinuncia (con gravi errori di latino) sia stata scritta volutamente invalida per svelare il gioco dei “golpisti” e annullarli a tempo debito. QUI: E’ la tesi anche di giornalisti come Antonio Socci e di altri autorevoli teologi e latinisti.
Benedetto, nella Declaratio del 2013, ha infatti rinunciato ad alcune funzioni pratiche (ministerium) ma non all’incarico spirituale (munus). Ora, siccome munus e ministerium, per il papa, sono indivisibili, le dimissioni sarebbero invalide.
solo quando parla da Simone e non da Pietro...
Sono davvero stanca... Correggo la distrazione (commento 11:26)
Il papa va seguito solo quando parla come Pietro e non come Simone... ed è evidente che parla come Pietro quando non contraddice l'insegnamento costante della Chiesa cui è vincolato.
Leggo ancora chi ha voglia di riconoscere nella disgustosa realtà che ci circonda gli atteggiamenti dei Pelasgiani, le influenze Nestoriane, la vicinanza di questo o quello al pensiero di Rahner, di Teillard, di Kung e via dicendo. Anche io, anni fa, amavo queste sottigliezze da fine dicitore. Ma ora, dopo anni e anni di fango rovesciati nei nostri cuori, nelle nostre anime e (speriamo di resistere) nel nostro sangue tramite "vaccini", mi sento di dire che questa melma indistinta di corruzione e marciume viene da una sola fonte: il maligno. Certo, egli avrà ispirato i vari eretici, apostati,traditori e rinnegati che impestano il nostro povero mondo;ma alla radice c'è sempre e solo il male assoluto che dilaga come non mai. Speriamo che il Signore ritorni presto a salvarci, perché io questo mondo traboccante di spazzatura (e non parlo di quella materiale) non lo riconosco più.
Se anche Ratzinger avesse volutamente fatto quegli errori per invalidare le dimissioni e per "costringere i lupi ad uscire allo scoperto" il suo giochino sarebbe miseramente fallito in quanto 1) Ha convocato un conclave.
2) Ha promesso OBBEDIENZA al successore.
3) Non ha il potere di togliere dal papato, DIVINAMENTE ISTITUITO, la caratteristica IRRINUNCIABILE della VISIBILITÀ.
SAREBBE STATO UN GIOCHINO STUPIDO E PATETICO, SENZA EFFICACIA E DEGNO DI UN CLOWN...CLOWN DISPOSTO AD INGANNARE CENTINAIA DI MILIONI DI FEDELI.
E POI:
A) SAPEVA BENISSIMO CHI ERANO I LUPI E NE HA PROMOSSO PARECCHI.
B) LO SAPEVANO PERSINO I LAICI CHI ERANO I PRELATI MODERNISTI/PROGRESSISTI/LIBERALI e NON LO SAPEVA LUI???
3) HA PROMOSSO ENZO BIANCHI e SI CREDE VERAMENTE CHE VOLESSE COMBATTERE I LUPI?
4) DA EMERITO HA SEMPRE APPOGGIATO L'OPERATO DI BERGOGLIO.
5) DA EMERITO NON HA DETTO UNA SOLA PAROLA SU AMORIS LAETITIA e SU PACHA MAMA.
6) ASPETTA FORSE IL 2035 A RIVENDICARE L' "INVALIDITÀ" DELLE SUE DIMISSIONI? O IL 2042? NON COMBATTEVA I LUPI QUANDO AVEVA IL POTERE DI FARLO E DOVREBBE INIZIARE ADESSO, DOPO AVER PERMESSO SENZA BATTERE CIGLIO CHE VENISSE ELETTO UN LUPO COME SUO SUCCESSORE?
TUTTO CIÒ DIMOSTRA CHE LA FAVOLETTA CHE SI SIA FATTO DA PARTE PER SMASCHERARE I LUPI FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI...IN REALTÀ COSÌ FACENDO SÌ È MESSO NELLE CONDIZIONI DI NON POTERLI PIÙ COMBATTERE (MA QUANDO MAI HA VOLUTO FARLO???) ED HA CONSEGNATO A LORO IL GREGGE: CHE DIRE? SE TUTTO QUESTO ERA UN SUO "PIANO", ESSO È FALLITO MISERAMENTE SU TUTTI I FRONTI...ED I SUOI ELOGI A BERGOGLIO CE LO HANNO RICORDATO DIVERSE VOLTE!
Quando avrà finito di urlare le sue maiuscole, forse riuscirà a intuire ciò che non vede.
Ratzinger anni addietro aveva ricevuto (via mail) un delicato compito da risolvere a riguardo del dogma Mariano: visto e considerato che era ed è un ottimo teologo. Per cui era suo dovere quantomeno operare per il titolo di Corredentrice...
Nominò una commissione di 4 prelati che non concluse nulla... forse volutamente. Il risultato ? Ovviamente Una punizione ... " Se il capoclasse non va bene se ne nomina un'altro."
E' stato permesso ad uno spirito di confusione di affievolire la forza di lottare come Papa, e si è dimesso senza forse capire che non è l'uomo che vince da solo il male (ed il demonio con i suoi posseduti) ma è la Madre di Dio : Maria Santissima! Per volontà di Dio Onnipotente che ha scelto Maria per liberarci dal male e per incatenare Satana per almeno mille anni..
Papa Francesco che è venuto dopo...è purtroppo contrario alla Corredenzione, ma ha tuttavia concesso un pezzetto dell'altra faccia della" Medaglia d'0ro" : lettorato e accolitato femminile.
Provo a riformulare e vediamo se stavolta sarò pubblicato: se, come è anagraficamente più probabile, Ratzinger dovesse morire prima di Bergoglio, cosa accadrà secondo i Ratzinger/Minutella boys? (li chiamo così per semplificare)
La sede sarà a quel punto vacante?
La mia curiosità è reale e non trollesca/tendenziosa.
Anonimo delle 21:29:
PORTI ARGOMENTI, SE NE HA: DICA COSA CI SAREBBE DA INTUIRE E DA VEDERE.
NON ESISTE PAPATO SENZA VISIBILITÀ: cosa c'è di difficile da capire in una cosa così semplice ed ovvia?
Se Ratzinger dovesse morire prima di Bergoglio sarà perchè Dio così ha voluto.Dovremmo seguire un lupo solo perchè manca il Pastore?Anche le pecore riescono a vedere un lupo quando si è ormai spogliato della finta pelliccia...Apocalisse la bestia agnello che parla come un drago.Io trovo che di visibilità ce ne sia pure per Ratzinger ...Inoltre Caifa era visibile come pontefice ma noi abbiamo seguito Pietro . E Pietro DEVE confermare....sennò che ce ne facciamo di chi non conferma?Tanto vale dannarsi in proprio senza la scusa di un caifa lupo.
Ratzinger fin dalla istituzione della commissione teologica internazionale che dettava alla congregazione della dottrina della fede il ""redressement"" della dottrina e della catechesi della chiesa cattolica, ne faceva parte in buona compagnia con von Balthasar, Congar, de Lubac, Rahner…..,
In seguito poi, dall'81 fino alla sua elezione a "papa" ne è stato presidente…
Ma de che se sta a parlà….
Che, poi, tra la commissione ,la congregazione ed altro, se la stavano a cantà fra loro.
e i fedeli dovrebbero discernere 1uando questi soggetti parlano da simone e quando da pietro, come del resto suggeriva anche mons,Lefebvre?
E' un fatto che entrambi hanno dato la spallata finale alla Chiesa. Le anime sono state ingannate per più di un secolo. Se uno si sofferma sulle conseguenze viene a mancare il respiro. Vorrei che non si parlasse più di loro. E i libri di J.R. sparsi in tutti i seminari? Insieme ai libri dei modernisti mondiali? Come si potrà mai cambiare rotta? L'unica soluzione possibile, tornare ai 'classici cattolici' della teologia, della spiritualità, della filosofia cattolica, della Storia della Chiesa, con un magnifico esame biennale sulle eresie, Storia dei grandi Santi, biografia ed opere, cioè occorre almeno un secolo di immersione nel buon pane e nel buon vino cattolico. E noi dobbiamo diventare più semplici fin d'ora.
Carissimo anonimo 16.20.Per non parlar di loro bisogna toglierli da dove stanno...non esiste altro modo per poter non ti curar di loro..ma guarda e passa.
Posta un commento