Riprendo da MiL questo interessante articolo pubblicato da LifeSiteNews da cui si deduce che lo spirito della famigerata Mafia di Sangallo (qui - qui - qui - qui - qui) non è per nulla estinto, anzi... Da inserire tra gli argomenti che coinvolgono anche l'antica Liturgia [qui].
Mafia di San Gallo in salsa americana. Riunione semi-segreta
di prelati e laici progressisti per “capire l’opposizione a papa Francesco”
Un selezionato gruppo di alti prelati statunitensi, insieme al nunzio apostolico e a funzionari della curia vaticana, di recente si sono riuniti in segreto a Chicago per “capire lo spirito di quella che chiamano ‘opposizione’ a papa Francesco” e per promuovere l’ideologia del Vaticano II.
Tra il 25 e il 26 marzo, mentre papa Francesco stava presiedendo l’atto di consacrazione di Russia e Ucraina, si è tenuta alla Loyola University di Chicago una conferenza dal titolo Papa Francesco, il Vaticano II e la via da seguire.
Organizzata dal Boisi Center for Religion and American Public Life del Boston College, insieme all’Hank Center for the Catholic Intellectual Heritage della Loyola University di Chicago e al Center on Religion and Culture di Fordham, la conferenza è stata condotta quasi interamente al di fuori dei radar dei mass media.
Il 25 marzo The Torch ha rivelato che l’evento è stato ideato da padre Mark Massa, SJ – il direttore del Boisi Center – e Michael Sean Winters, caporedattore del National Catholic Reporter.
La conferenza era stata annunciata come un’occasione in cui teologi e chierici avrebbero potuto incontrarsi e discutere, sull’esempio di Common Ground, l’evento iniziato nel 1996 dal cardinale Joseph Bernardin, noto per la sua promozione dell’ecumenismo e le sue presunte tendenze omosessuali.
Padre Massa ha riferito a The Torch che i partecipanti erano stati invitati selettivamente. Erano presenti anche membri dei media cattolici e “vescovi centristi disposti a un confronto”.
Tra i partecipanti c’erano alcuni prelati di alto rango, tra cui due membri del Consiglio dei cardinali e quindi consiglieri di papa Francesco: il cardinale Sean O’Malley e il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga. C’erano inoltre il nunzio apostolico negli Stati Uniti, l’arcivescovo Christophe Pierre e l’eminente monaca vaticana suor Nathalie Becquart, che svolge un ruolo chiave nel Sinodo sulla sinodalità.
Hanno partecipato anche il cardinale Blaise Cupich di Chicago, insieme al cardinale Joseph Tobin, agli arcivescovi Mitchell Rozanski, John Wester, Charles Thompson e Roberto González Nieves, nonché all’arcivescovo Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, presidente della Conferenza episcopale dell’America Latina.
JD Flynn del Pilar ha notato come fossero presenti diversi giornalisti del National Catholic Reporte, oltre al “teologo liberale” Massimo Faggioli e alla professoressa di teologia M. Therese Lysaught, corrispondente della Pontificia accademia per la vita e promotrice dei vaccini Covid contaminati dall’aborto.
In aggiunta alla segretezza, durante l’incontro sono state in vigore le regole della Chatham House, secondo le quali, come ha ricordato padre Massa, “le citazioni possono essere riportate ma senza attribuirle a qualcuno in particolare”.
Parlando con The Torch Massa ha rivelato che l’obiettivo della conferenza era quello di collegare “l’opposizione” a papa Francesco con l’opposizione al Concilio Vaticano II: “Vogliamo mostrare che l’opposizione a papa Francesco, non universalmente, ma in larga misura, è opposizione al Vaticano II. Francesco sta cercando di incassare l’assegno che il Vaticano II ha emesso: la sinodalità è stata la cosa più importante”.
Lodando il tema della sinodalità [vedi], Massa ha affermato che scopo e significato della sinodalità è un riorientamento localizzato della Chiesa, in cui “ogni Chiesa nazionale, ogni gruppo di diocesi, dovrebbe avere un sinodo per parlare di cose locali dialogando tra loro”. E ciò “eliminerebbe il processo di appello a Roma”.
Parlando al National Catholic Reporter dopo la conferenza, il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, al centro di scandali, ha fatto ulteriore luce sull’incontro, dicendo che si è svolto per “capire lo spirito di quella che chiamano ‘opposizione'”.
“Abbiamo questa che chiamano ‘opposizione’ al Papa”, ha detto Maradiaga. “Sta cercando di costruire muri, andando indietro, guardando alla vecchia liturgia o forse alle cose prima del Vaticano II”.
Maradiaga ha lamentato come “il Vaticano II sia sconosciuto a molte delle giovani generazioni”, aggiungendo che “è necessario tornare e vedere che tutte le riforme di papa Francesco sono radicate nel Vaticano II”.
Tra i titoli delle relazioni tenute al convegno figurano: “Opposizione a Francesco radicata nell’abbandono del Vaticano II come fonte di rinnovamento” di Faggioli; “Reclaiming the Moral and Intellectual Tradition from the Culture Wars” di Lysaught; “Il denaro, i media e le reti che si oppongono a papa Francesco” di padre Massa; “Idee pastorali e teologiche per la collegialità affettiva con papa Francesco e la ricezione del Vaticano II” del teologo del Boston College Hosffman Ospino.
Secondo padre Massa l’incontro di Chicago non sarà un evento isolato, ma dovrebbe diventare “annuale o semestrale” così che “vescovi e teologi possono parlare francamente tra loro di cose importanti che vengono davvero seppellite dalla stampa”.
L’obiettivo, ha affermato Massa, è spostare la Chiesa cattolica in America “da queste guerre culturali tra conservatori e liberali… verso una posizione unita, dove è possibile radunare uno spettro di posizioni ed essere ancora considerati buoni cattolici e non essere insultati da persone che non sono d’accordo con te”.
Tale obiettivo sembra essere stato alla base dell’invito rivolto ai vescovi “centristi”, insieme a membri dei mass media noti per le loro deviazioni dalla tradizione cattolica.
LifeSiteNews ha contattato l’arcidiocesi di Chicago, l’arcidiocesi di Boston e l’Hank Center della Loyola University di Chicago, cercando ulteriori informazioni sulla conferenza, nonché sul motivo per cui i media evitano in generale di parlarne, ma al momento non abbiamo ricevuto risposte.
A fare luce sull’importanza e sull’esito previsto dell’evento è stato Faggioli, che nel giorno di apertura della conferenza ha twittato: “Giorni interessanti oggi e domani per la Chiesa cattolica degli Stati Uniti”, aggiungendo in seguito di essersi sentito “onorato” di parlare a “questa grande conferenza”.
Alcuni cattolici hanno paragonato la conferenza agli incontri della mafia di San Gallo, il gruppo clericale segreto che si pensa sia stato dietro le dimissioni a sorpresa di papa Benedetto XVI.
“Sembra che gli Stati Uniti abbiano il proprio gruppo di Sankt Gallen”, ha scritto in proposito il diacono Nick Donnelly.
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Nella foto (Chicago Catholic/Twitter screenshot), il cardinale Cupich celebra la Messa il 25 marzo con altri partecipanti alla conferenza, fra i quali il nunzio Christophe Pierre e il cardinal Tobin.
8 commenti:
INTERVISTA/SUETTA
“Uno scandalo Blanco a San Pietro. Danneggia i giovani"
https://lanuovabq.it/it/uno-scandalo-blanco-a-san-pietro-danneggia-i-giovani
Tutto quanto sopra espresso piu' la Germania del card.Marx,piu' e piu' ecc.ecc.rendono il quadro esatto della "poverta'" in cui sono caduti gli uomini di Chiesa.
https://lanuovabq.it/it/la-corda-pia-per-vivere-la-passione-come-francesco
E sarebbe interessante vedere le eta' di tutti questi protagonisti per individuare la data dell'implosione dei cuori.Domanda: se invece di tante elucubrazioni ecc.ecc.gli uomini di Chiesa,consacrati e fedeli si fossero concentrati ad amare NSGC con tutto il cuore, oggi, saremmo a questo punto?
«Viene il dì della santissima Croce, e santo Francesco la mattina per tempo, innanzi dì, si getta in orazione dinnanzi all’uscio della sua cella, volgendo la faccia verso l’oriente, e pregava in questa forma: “O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia, innanzi che io muoia; la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione; la seconda, che io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quel grandissimo amore del quale tu, Figlio di Dio, eri acceso per sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori”».
LO SPIRITO SANTO E L’UMANA LIBERTÀ NELL’ELEZIONE DEL PAPA (DON DOLINDO RUOTOLO)
“Sarebbe stolto e peccaminoso rifiutare l’obbedienza a chi rappresenta Dio, con la scusa che, data la sua indegnità, non è possibile che sia stato eletto direttamente per divina illuminazione”
L’elezione di un Papa ha due elementi preponderanti: quello umano e quello divino, gli uomini che eleggono e Dio che sceglie e sanziona. Quando gli uomini sono timorati di Dio e fanno appello non alle passioni ma al Signore, allora Egli interviene per eleggere direttamente il successore di S. Pietro, e risponde alle preghiere che gli uomini gli fanno liberamente, illuminandoli. Quando l’elemento umano forma, per così dire, un’atmosfera maleodorante, addensata dall’umana libertà, quando gli uomini non fanno appello a Lui, ma si agitano nelle loro passioni, il Signore non interviene nel primo momento dell’elezione, permette loro di operare come vogliono, ed interviene in un secondo momento costituendo Lui l’eletto che gli uomini hanno voluto ed hanno meritato.
L’elezione pone il Papa in quella serie ininterrotta dei successori di S. Pietro, nei quali è tanto preponderante la luce della suprema potestà che tutte le miserie individuali non hanno alcun peso. Il Pastore supremo allora è come quelle lampade macchiate e polverose nel loro involucro esterno che diventano luce smagliante appena, chiuso il circuito, sono immesse nella corrente che le rende illuminazione per gli altri e guida sicura nel tortuoso cammino. È sempre il rispetto all’umana libertà che campeggia in ogni disposizione della Divina Provvidenza, anche quando si tratta dell’elezione del Capo della Chiesa: è forse, in questo caso, l’espressione più alta di questo rispetto ineffabile di Dio per le sue creature.
Questo che diciamo risolve una delle più gravi difficoltà, tanto nell’elezione dei Papi, quanto nella nomina dei Vescovi, posti dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa di Dio. L’umana mente si smarrisce, non sa capire come possa dirsi posto dallo Spirito Santo un Pastore indegno, ed è tentata di ribellarsi all’Autorità. Ma anche un Pastore traviato, messo sulla sua cattedra secondo i canoni della Chiesa, è posto dallo Spirito Santo, conseguentemente, perché è l’espressione di una libertà, che Dio nell’infinita sua delicatezza rispetta sino allo scrupolo, se può dirsi così. Sarebbe stolto e peccaminoso rifiutare perciò l’obbedienza a chi rappresenta Dio, con la scusa che, data la sua indegnità, non è possibile che sia stato eletto direttamente per divina illuminazione. Quando il Pastore supremo è costituito secondo i canoni della Chiesa, ciò che influì sulla sua elezione è accidentale alla sua legittimità, ed a noi non rimane che obbedire.
Del resto anche sotto Papi meno santi, e sotto Pastori meno retti, sono germinati i Santi nella Chiesa, anche i più grandi Santi. Questo significa che chi vuole, può attingere l’acqua salutare anche da un condotto deteriorato. Dio, che è infinita bontà, non viene meno con i suoi aiuti neppure ad un indegno, e lo rende canale di grazie singolari per le anime rette che cercano Lui solo. Egli passa allora come raggio di sole attraverso la stessa nebbia delle umane miserie, e giunge a riscaldare ed a fecondare l’umile pianticella che vuole prosperare.
Che importa che l’uomo che rappresenta il potere divino sia reprensibile? La potestà che egli ha, è tanto separata e distinta dalla sua vita, è gemma che non perde il suo valore, sol perché è sepolta in una terra brulla. È più grande la nostra fede quando onoriamo Dio in uno che ottenebra la potestà che ha ricevuto, è più profondo e meritorio l’ossequio della nostra sudditanza, ed è più fecondo di beni soprannaturali per noi. Lasciamo dunque al Signore il giudizio degli uomini, e curviamo la fronte innanzi alla loro potestà, quando ci rappresenta la potestà di Dio.
(Don Dolindo Ruotolo, dal “Commento al libro 2 delle Cronache”)
Capire e colpire?
Ha ragione don Dolindo, ma qui si riferisce all'indengnità morale. Non sarebbe stato neppure concepibile un papa che corrompe la dottrina. E infatti non è concepibile
https://gloria.tv/post/EXtbnDj3XqPh2QhCdKGweL1Ca un articolo interessante, da leggere attentamente
....l'articolo fa seguito a questo :http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV4453_De-Mari_Lettera_a_de_Mattei.html
Che ne direbbe Don Dolindo di Sant'Atanasio e di coloro che, per difendere la fede, disobbedirono a Giovanni XXII?
I modernisti e i conservatori papolatri non riescono a capire che una volta che una dottrina è stata definita non può più essere contraddetta, neppure dal Papa.
Non capiscono neppure che persino quando il Pontefice parla ex-chatedra ha il potere di definire qualcosa che non sia già contento nella Sacra Scrittura o nella Sacra Tradizione, tantomeno ha il potere di contraddirle.
Purtroppo ci sono dei tristi esempi di "conservatori" che si sono schierati addirittura a favore dell'Amoris laetitia e contro la liceità della pena di morte, arrivando addirittura a stigmatizzare la "Chiesa del passato".
Secondo i loro "ragionamenti" l'unico Papa infallibile è sempre e solo quello attualmente regnante, che sarebbe talmente "infallibile" da poter contraddire tutti i suoi predecessori e Gesù stesso, ma non abbastanza "infallibile" da non poter essere contraddetto da un suo successore.
Tali personaggi non sanno tengono in dovuta considerazione il principio di non contraddizione e, sebbene a volte parlino di "immutabilità del dogma", nel loro comportamento pratico non tengono conto di tale immutabilità.
Questi son tutti ragazzi mal cresciuti, che devono ancora risolvere i loro problemi adolescenziali.
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