Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 29 settembre 2015

National Catholic Register sulle rettifiche dei biografi del Cardinal Danneels

Riprendiamo dal National Catholic Register
Notiamo che l'autore dell'articolo ha fatto, come noi, riferimento a The Great Reformer, di Austen Ivereigh e a quello che lo scrittore definisce “il Team Bergoglio”. Vedi precedente [qui], mentre qui - qui - qui gli articoli sul caso emerso in quella circostanza.
In relazione alla nota "normalizzatrice" finale di Edward Pentin, che richiama il pre-conclave 2005, c'è da rilevare l'enorme differenza tra le dinamiche fisiologiche in ragione dell'importanza della scelta richiesta ai cardinali e il fatto, ormai acclarato, che l’informale « team Bergoglio » era in realtà l'organizzatissima cerchia segreta « Gruppo di San Gallo ». La recente rettifica dei biografi di Danneels gioca sulle parole ma non cambia la sostanza. Praticamente si sta giocando a carte scoperte: si tratta di biografia autorizzata e c'è l'intervista video con le dichiarazioni apertis verbis di Danneels e tanto di nomi e cognomi. Praticamente i "lupi" si sono auto-rivelati da soli e persino senza vergogna nel paragonarsi alla mafia; il tutto come se la congiura contro Ratzinger fosse una cosa normale. Infatti il dato più dirompente è che una cosa li univa: la loro disapprovazione dell’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinal Joseph Ratzinger, proseguita strenuamente negli anni del suo pontificato. Questo fa sì che le ombre sul pontificato attuale e sulle inaudite dimissioni di Benedetto XVI non si dissipino per nulla; esse sembrano farsi, anzi, sempre più fitte e inquietanti.

I biografi del Cardinal Danneels ritrattano i commenti sul gruppo di San Gallo, ma le affermazioni del cardinale secondo le quali il gruppo segreto “di stampo mafioso” esisteva e si opponeva a Ratzinger rimangono in piedi

Gli autori di una nuova biografia autorizzata del Cardinal Godfried Danneels, arcivescovo emerito di Mechelen-Bruxelles, hanno apportato una correzione a commenti anteriori citati in un periodico belga, che ho riportato qui.

Karim Schelkens e  Jürgen Mettepenningen, autori della Biografia di Godfried Danneels, hanno specificato che il “club di San Gallo”, composto da prelati riformisti, non era una lobby che tramava per l’elezione al pontificato del Cardinal Jorge Bergoglio.
Essi affermano che la loro citazione nell’articolo originale di “Le Vif”, che aveva riportato: “l’elezione di Bergoglio è stata preparata a San Gallo” dal Cardinal Danneels e da altri, è stato un errore commesso “in séguito alla loro approvazione e correzione” della citazione.
Ora, essi hanno dichiarato che “il fatto che l’elezione di Bergoglio corrispondesse con gli obiettivi di San Gallo è fuori di dubbio. E le linee generali del suo programma erano quelle che Danneels e i suoi confratelli avevano discusso per dieci anni”.

Essi hanno sottolineato che, dato che questo obiettivo non fu raggiunto nel conclave del 2005, e che il club di San Gallo non si è più riunito a partire dal 2006, la loro citazione originale dava la falsa impressione che esso fosse una lobby piuttosto che un gruppo informale. Il Cardinal Danneels, questa settimana, si è riferito ad esso come una sorta di club “mafioso”.

Nonostante ciò, secondo la nuova biografia, dopo il 2003 il gruppo di San Gallo acquisì un’“importanza strategica” all’interno del conclave del 2005.

Gli autori rimarcano nel libro che, con il loro schieramento di membri – che inclundeva il Cardinal José da Cruz Policarpo, allora Patriarca di Lisbona, nonché i Cardinali Martini, Danneels, Murphy-O'Connor, Silvestrini, Husar, Kasper e Lehmann –, i membri del gruppo di San Gallo sentivano che avrebbero potuto avere un “impatto significativo” se ciascuno di loro avesse utilizzato la sua rete di contatti.

Gli autori rincarano scrivendo che negli ultimi giorni precedenti al conclave del 2005, i cardinali del gruppo mandarono una cartolina al Vescovo Ivo Fürer, fondatore del gruppo, col messaggio: “Siamo qui nello spirito di San Gallo”. *

I due biografi del Cardinal Danneels non menzionano nel libro pressioni lobbistiche da parte di ex-membri del gruppo durante il conclave 2013.

Su The Great Reformer, Austen Ivereigh scrive che i membri del gruppo disciolto, insieme ad altri che egli definisce “il Team Bergoglio”, non chiesero al Cardinal Bergoglio se fosse disposto a candidarsi, ma credevano stavolta che la crisi nella Chiesa avrebbe reso difficile per lui la possibilità di un rifiuto qualora fosse stato eletto.

Ciò è in accordo con le regole del conclave, e corregge una precedente versione del libro che affermava che nei giorni precedenti al conclave del 2013 “il Team Bergoglio” avesse preso l’iniziativa per “promuovere il loro uomo”, in un primo momento ricevendo conferma dal cardinale che egli era disposto a diventare papa, e poi sollecitando voti a suo favore.

Inoltre, anche se il club segreto non si è più riunito formalmente a partire dal 2006, è legittimo affermare che esso abbia contribuito a formare una rete che ha aperto il cammino quanto meno per favorire il Cardinal Bergoglio al conclave sette anni più tardi.

Nel loro capitolo su San Gallo, gli autori della biografia autorizzata del Cardinal Danneels affermano che il gruppo, che fu fondato nel 1995, si riuniva annualmente per discutere vari temi come ‘la situazione della Chiesa’, ‘il primato del pontefice’, ‘la collegialità’ e ‘la successione a Giovanni Paolo II’.

I suoi membri hanno anche dibattuto il centralismo nella Chiesa, la funzione delle conferenze episcopali, l’evoluzione del sacerdozio, la morale sessuale, la nomina di vescovi ed altri argomenti simili, secondo quanto gli autori scrivono.

Schelkens e Mettepenningen riportano anche, in questo capitolo, che le personalità e le idee teologiche dei membri a volte differivano, ma che una cosa li univa: la loro disapprovazione dell’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinal Joseph Ratzinger.

In un ultimo capitolo sulle dimissioni di Papa Benedetto e sul conclave del 2013, gli autori affermano che il Cardinal Danneels rimase “confuso” (‘verbijsterd’ in olandese) quando ne apprese la notizia, ma che “ammirò” (‘bewonderde’) il coraggio di Benedetto.

Essi scrivono anche che il cardinale e Benedetto XVI avevano avuto una sorta di incontro di riconciliazione nel mese di settembre del 2012. Fu il cardinale gesuita Carlo Maria Martini, un leader “riformista” del gruppo di San Gallo, che lo suggerì a Papa Benedetto poco prima di morire. 

Il 27 febbraio 2013 il Cardinal Danneels rilasciò una conferenza stampa in cui espresse degli alti elogi per Benedetto, dicendo che il suo stile ricordava quello dei primi padri della Chiesa e che ammirava persino i suoi “enormi sforzi” per riportare nel seno della Chiesa la Società di San Pio X, affermando che ciò dimostrava “che è un riconciliatore”.

Il cardinale rivelò poi la sua “lista dei desideri” per la Chiesa, che includeva l’unità nella diversità (da raggiungere mediante la decentralizzazione), sinodi per sviluppare una migliore cultura del dibattito, la formazione di un “consiglio della corona” e la riforma della Curia. Egli affermò anche che il carrierismo nel Vaticano deve essere stroncato e che raccomandava un Concilio Vaticano Terzo. Secondo gli autori del libro, alla fine della conferenza disse: “Abbiamo bisogno di un Francesco” (p. 496).

Il Cardinal Danneels afferma nel libro che le riunioni precedenti al conclave furono alcune delle riunioni “più interessanti” della sua carriera di cardinale, a causa dell’apertura dei dibattiti.

Egli rimase particolarmente felice per il fatto che il papa desiderava creare un consiglio della corona, e che uno dei suoi membri sarebbe stato il Cardinal Laurent Monsengwo Pasinya, l’arcivescovo di Kinshasa, di cui è buon amico dagli anni ’80. Insieme al Cardinal Danneels, anche il cardinale africano è uno dei 45 delegati papali al prossimo sinodo.

* si noti che la campagna per un candidato non è una procedura straordinaria alla vigilia delle elezioni papali. Poco prima della morte di Papa San Giovanni Paolo II nel 2005, anche vari prelati hanno esercitato pressioni affinché il Cardinal Joseph Ratzinger fosse il suo successore. Uno dei più vigorosi tra di essi era il Cardinal Julián Herranz, allora presidente del Consiglio Pontificio per i Testi Legislativi, che contribuì ad assicurarsi che il cardinale balzasse “in cima alla lista dei candidati al papato”, secondo il vaticanista Sandro Magister.
Edward Pentin
26 settembre 2015
[Trduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

23 commenti:

Luís Luiz ha detto...

le ombre sul pontificato attuale e sulle inaudite dimissioni di Benedetto XVI non si dissipino per nulla; esse sembrano farsi, anzi, sempre più fitte e inquietanti.

Scusi, mic, non ci sono "ombre fitte", ma già un chiaro sole che illumina un paesaggio di rovine.
É vero però che la lobby di queste vecchie ma velenose signorine è solo parte piccolissima dell'iceberg.
Cercavo ieri qualcosa su Danneels e Bergoglio e ho trovato la pagina del suo blog del giorno dell'elezione:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com.br/2013/03/habemus-papam-franciscus.html
É veramente interessante.
Si può vedere chiaro come il sole che dal principio, dal giorno zero, il coro apoteotico dei mass media era già pronto, non hanno aspettato un secondo. Ovviamente, già sapevano.
Anche Bergoglio ha detto poco dopo che non aveva fatto niente da solo, ma solo quello che "i cardinali" avevano deciso.
Ecc. ecc.
Se questo è il clima per una rinuncia "libera"...
Non é papa.

Maurizio ha detto...

Mi viene in mente una cosa sola:
Antonio Socci aveva ed ha completamente ragione!

Maurizio ha detto...

https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-danneels-admits-being-part-of-clerical-mafia-that-plotted-francis?utm_source=LifePetitions+petition+signers&utm_campaign=b17efa196b-Catholic_LifePetitions_update9_28_2015&utm_medium=email&utm_term=0_c5c75ce940-b17efa196b-397774305

da Fb ha detto...

Scrive su Fb Dario Maria Minotta:

Edward Pentin, noto vaticanista che per anni ha svolto la sua attività come corrispondente estero a Roma, ha recentemente annunciato un libro dal titolo molto evocativo “The Rigging of a Vatican Synod? An Investigation into Alleged Manipulation at the Extraordinary Synod on the Family” (“Manipolazioni di un Sinodo in Vaticano? Un’inchiesta sulle presunte trame al Sinodo Straordinario sulla Famiglia”).
Durante la sessione 2014 del Sinodo fu proprio Pentin a rendere note alcune dichiarazioni del cardinale Kasper, molto critiche nei confronti della Chiesa africana che, secondo l’alto prelato, non avrebbe dovuto “interferire” nelle decisioni di altre chiese locali (riferendosi in particolar modo a quella tedesca). Pentin ha successivamente svolto altre interessanti attività di inchiesta relative al Sinodo. Il libro ha l’appoggio ufficiale del cardinale Napier, arcivescovo di Durban, uno dei quindici padri sinodali permanenti che supervisionano i lavori e uno dei relatori della relazione finale della sessione 2014.
Il cardinale è anche tra i testimoni del libro di Pentin che, oltre a ricordare alcuni fatti già emersi all’onore di cronaca (come le dispute sulla correttezza della relazione intermedia, definita da alcuni padri sinodali come “una minaccia all’intero insegnamento cattolico sul matrimonio, la famiglia e la sessualità”), riferisce nuovi particolari inquietanti. Non solo Pentin individua esplicitamente in monsignor Baldisseri (nella foto), Segretario Generale del Sinodo nominato direttamente da Papa Francesco, quel cardinale che avrebbe operato nell’ombra per manipolare i padri sinodali, come già segnalato lo scorso settembre – senza farne il nome – da una testimonianza raccolta dal vaticanista Marco Tosatti.
Napier sostiene che gli è stato riferito che vi furono manipolazioni già molto prima dell’inizio dei lavori perché “[certuni] volevano garantirsi un risultato”.

mic ha detto...

quel cardinale che avrebbe operato nell’ombra per manipolare i padri sinodali, come già segnalato lo scorso settembre – senza farne il nome – da una testimonianza raccolta dal vaticanista Marco Tosatti.

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/10/un-sinodo-un-po-taroccato.html

Luís Luiz ha detto...

Supplica di Mgr. Fellay a Bergoglio:
http://laportelatine.org/maison/communiques/fellay_supplique_au_saint_pere_150915/fellay_supplique_au_saint_pere_150915.php

Rr ha detto...

Madi che ci meravigliamo ? E' ormai noto che PIo XII non volle indire un concilio perchè temeva, a ragione, che potesse essere deviato, è noto che GXXIII fu scelto, molto probabilmente "rigging the Conclave", proprio per indire quel concilio, che fu "trafugato" da marxisti, modernisti e, verosimilmente (visto quanto emerso poi) omosessuali, che sotto Paolo VI, tutti questi han fatto il bello ed il cattivo tempo con un pontefice scelto apposta per la sua mancanza di palle; che sempre il trio di cui sopra sperava con GPII (dopo la scomparsa misteriosa di GPI) di continuare come prima, ma Woytila, per altro in alcune materie molto CVII, in altre non lo era affatto, ed aveva un carattere che lèvati. Han poi pensato che la "colpa" se il malefico "spirito del Concilio" non progrediva nell'opera di protestantizzazione della Chiesa, fosse del Prefetto della Congregazione della Fede (eh, si sa, un Tedesco comanda ed un Polacco obbedisce), Prefetto che più passava il tempo, e meno modernista diventava (Grazia di Stato ?). Han cercato in tutti i modi di non averlo papa. Ma il loro campione, Martini, era malato e l'altro, era un cagasotto. Quindi han stretto i denti per otto anni, e quando han pensato che l'opinione pubblica cattolica fosse stata abbondantemente "bouleversée" dagli scandali fatti scoppiare da loro e loro complici ad arte, in primis quello della pedofilia che essi stessi , con le loro voglie malsane, avevano contribuito a creare e far prosperare, voilà, il colpo di grazia (ricatto personale ? minaccia ufficlale di scisma? SWIFT con possibile dissesto economico-finanziario ed ulteriore sputtanamento vaticano): le "dimissioni "di BXVI. E stavolta il cagasotto ha detto"Sì, basta che voi mi scriviate il copione, e che facciate star buoni i media".
"Come avrebbe detto un chirurgo dell'esercito napoleonico, voilà la tumeure" (citazione tratta dal mio testo di Patologia chirurgica del famoso Prof Gallone. Significa che non bisogna aspettare che un cancro sia talmente cresciuto che lo avrebbero diagnosticato anche ai primi dell' 800, per intervenire). Cioè, smettiamo di essere ingenui !

Rr

Alessandro Mirabelli ha detto...

Non cambia assolutamente nulla, nulla. Congiurati erano, da congiurati hanno votato nel giorni 12 e 13 marzo 2013. Sono stati bravi, si sono aggiudicati i voti della palude. Hanno venduto bene la loro molto poco cattolica visione della chiesa Cattolica. Comunque meglio così, sono venuti alla luce. Mi meraviglio di Husar. Forse avrà ricevuto dei finanziamenti dai vescovi tedeschi. Se penso al card. Slypi. Si sarà rivoltato nella tomba a vedere l'arcivescovo maggiore dei greco cattolici ucraini venire a patti con i modernisti.

Alesandro Mirabelli ha detto...

E non ci mettiamo anche un po' di invidia da parte dei congiurati verso il card. Ratzinger per la durevole fiducia e stima che Giovanni Paolo II nutriva verso il prefetto della CdF? Danneels e Martini furono entrambi relatori in due diversi sinodi. Poi, dopo il manifesto dei 63 teologi italiani nel 1990 contro il Magistero i rapporti fra Martini e il Papa si raffreddarono. Per le sedi episcopali italiane più importanti il Papa consultava Ruini e non più Martini. Alcuni dei 63 firmatari erano insegnanti nei seminari milanesi. Avrà pur voluto dire qualcosa al Papa che insegnanti nei seminari che Martini doveva anche vigliare si schierassero contro il Magistero. Contro di loro, per quanto ne so, Martini non prese provvedimenti. Contro Socci invece istruì un processo canonico perché aveva osato mettere in dubbio la limpidezza teologica di Lazzati che per anni era stato rettore della UCSC.

T. ha detto...


Come Richelieu ? Altra riflessione :
http://www.intelligonews.it/articoli/28-settembre-2015/31004/silvestrini-come-richieleu-gli-intrighi-per-bergoglio-papa-perch-la-bio-esplosiva

Rr ha detto...

Oh, e' certo, Alessandro, che lo invidiassero, anzi molto probabilmento l' odiavano proprio. Tano superiore di cultura, intelligenza, classe, spiritualita', onesta' intellettuale, morale emateriale. E poi...Tedesco!
E poi ricorda: i"lavender boys" possono essere di un' acidita' , malignita', cattiveria, spirito di vendetta, a cui nessuna zitella puo' mai arrivare.E tanto meno un uomo.
Rr

Angheran70 ha detto...

Maurizio ha detto...

Mi viene in mente una cosa sola:
Antonio Socci aveva ed ha completamente ragione!


Quindi Bergoglio non è papa? E il vero papa è ancora Ratzinger?
Ma qualcuno ha letto Socci e se lo ha letto lo ha capito?
O solo perchè vi cita su fb vi tenete per buone certe cantonate?

Anonimo ha detto...

Angheran, che siano proprio tutte tutte cantonate non direi. Anzi, le domande che sollevava il Socci sono fin poca cosa (si fa per dire) rispetto a quelle che emergono man mano.
Io il libro l'ho letto due volte.
Si possono condividere o meno le risposte che Socci dà (quando le dà: alcuni interrogativi restano aperti), ma la sostanza dei dubbi gravissimi intorno alla rinuncia di Benedetto e quelli ancora più tremendi intorno all'operato del biancovestito argentino è massiccia.
Se per cantonate lei intende la questione canonica degli articoli 68-69 della UDG, ci sono pareri discordanti, ma non è certo un parere campato per aria. E ci sono dettagli anche peggiori, emersi in seguito.
Se invece per cantonate lei intende che "Pope Francis" non è il Sommo Pontefice, le dirò che io sono in dubbio perfino che egli stesso si consideri tale: e aspetto di scoprirlo (spero finché sono di qua, di là lo sapremo tutti per forza).
Ma che Benedetto XVI sia Papa, bè, questo è un dato di fatto.
humilitas

Anonimo ha detto...

RR, hai dimenticato che era invidiatissimo perché bello e si sa che......Socci suscita sempre reazioni controverse, ma in taluni casi ha ragione e pure tanta, nello specifico l'argentiano, come lo chiamano i suoi, è stato nominato papa, ma non lo è né per comportamento suo personale, né perché primo, non si autodefinisce tale, e mai si firma PP dopo il nome, vuoi per il mare di politically correct crap che escono dalla sua bocca, Scalfari non si è inventato tutto, qualcosina forse, ma il grosso è del vdr, che il prossimo sinodo sia la chiosa del peggio dei peggi estrapolato dal vat2 senza fare un vat3, lo capirebbe anche un bambino, mai dubitato neanche per un solo istante che il Papa sia ancora e sempre il silente monaco per cui prego con molto impegno perché il Signore non ci lasci senza guida. L'ingenuo(?) Paglia ha fatto un'altra gaffe rispondendo al finto Renzaccio zanzariano, ha detto che il vdr si era incazzato assai per Marino e che non lo voleva tra i piedi, che figura di mer.....itato ricordo. RR cambio ristorante per la cena che, forse un giorno ti pagherò, per tutte le cose vere e condivisibili che scrivi, 'Mimmo' e non se ne parla più. P.S. Un commentatore USA ha così definito il vdr 'This old peronist is a plan cretin in politics' Anonymous.

Rr ha detto...

Angheran,
per me non è papa, semplicemente perchè 2+2= 4, e non 5, come in questo mondo ormai orwelliano vogliono farci credere.
BXI indice l'Anno della Fede, si mette a scrivere un'enciclica (che per uno come lui, non è come ricopiare, male, quel che altri han già scritto, o bersi le castronerie di pseudoscienziati ONU), prepara tutt'un'agenda di impegni. si fa cambiare il pacmkar, e poi, improvvisamente, molla tutto e scappa "sul monte" ? Un Hitlerjugend ?
ma dai !
E a distanza di poco tempo abbiamo uno che apparentemente nessuno conosce, ma che viene IMMEDIATAMENTE OSANNATO DAI MEDIA, che coprono subito di un pesante velo tutto il suo passato in anni perigliosi per il suo paese, che NON si chiama mai Papa o Pontefice, nè si firma PP o Servus servorum Dei, ma che guarda caso sceglie uno dei nomi più mediatici della storia, che inanella una cafonata via l'altra, ridicolizza il Papato, Roma perenne, la civiltà cattolica, la cultura cattolica, e persino due lingue, l'Italiano e lo Spagnolo, "cattoliche", che non ha manco una laurea in filosofia, che ha lasciato dietro di sè una diocesi distrutta, un seminario deserto, una Nazione più massonica e meno cattolica che mai, che non ha MAI fatto neanche il parroco di campagna, che va a braccetto con Scalfari (!), ecc.ecc. E DOVREI PENSARE CHE E' PAPA ? Io non ho ancora l'Alzheimer, e ricordo bene gli altri 5 papi della mia vita..
Poi leggo Socci, leggo d' Inveimer, leggo di Daneels, e mi dico: - Ah, meno male, 2+2 fa sempre 4, ora tutto è chiaro-

RR (continua)

RR ha detto...

(continua)

Sono i frutti che dimostrano che Socci ha ragione.
-IOR: è sostanzialmente ancora là, apparentemente come prima. Ma aparett che ad occuparsene c'è un monsignore frocio e pederasta, digiuno di economia, ci sono entrati alla grande, ed in tutta la finanza vaticana, agenzie di consulting, rating, ecc., che sono il fior fiore dell'establishment finanziario-economico di Wall Street, che non mi risulta fosse un santuario cattolico. O no ? ed un VERO pontefice cattolico romano avrebbe permesso tutto ciò ?
- bisognava semplificare e ridurre la burocrazia vaticana. Invece sono stati creati altri superdicasteri, ed invece di spedire i varii pretini e monsignorini a fare il lavoro "sporco" cioè nelle parrocchie e diocesi di tutto il mondo, sempre più a corto di religiosi, se li sono tenuti lì ("carne fresca" ?)
- la vicenda degli FFI: no comment (Stalin almeno organizzava "show trials", qui P.Mannelli cacciato senza sapere perchè e MAI ricevuto. In compenso ogni merda umana viene ricevuta, ma NON per convertirla, Dio guardi, non facciamo proseliti, per carità!)
- Bertone sarà stato uno stupido, ma Parolin, che è costui ? Non si vede quasi mai, non prende quasi mai posizione, e se lo fa, lo fa tardi e male. Non c'è in nessun viaggi papale. Allora, aboliamo la figura del Segretario di Stato, soldi risparmiati, Parolin a fare il parroco nel Sulcis-Iglesiente
- l'indizione di un Sinodo speciale sulla famiglia, essendo già in programma uno ordinario sullo stesso tema, dove, a parte i soldi spesi (Chiesa povera per i poveri) di tutto s'è parlato, fuorchè delle vere famigli cattoliche, sposate, fedeli, con figli, che lavorano da mane e sera, e non si perdono in lustrini e cotillons
- l'Evangelii Gaudium, scritta dal Pocho ("Saname con tu boca", manco fosse Belen) e l'enciclica sull'ecologia, LOL !
- last, but not at least, i due motu proprio (parto forse di Scola), su cui stendo un pietoso velo. Noto solo che hanno attirato critiche da Nord al Sud, dalle Americhe all'Oceania, e che si riassumono PER TUTTI, fuorchè per lui, in: "IL DIVORZIO CATTOLICO"

RR

PS: è una farsa, o una tragedia, il cui copione è stato scritto da tempo, e realizzato passo per passo, battuta per battuta. Tutto preparato, come il crocifisso comunista, il gay alla Messa o l'immigrata ed il suo abbraccio.

PPS: una rinuncia obbligata sotto ricatto, ergo non valida, quindi un'abdicazione fasulla, un conclave viziato in partenza e condotto in mala fede da uomini che andrebbero arrestati per la sequela di reati commessi, condotto con l'inganno, col latinorum per gabbare i gonzi, e quindi un finto VdR.

Anonimo ha detto...

Rr, da grande voglio essere come te.
Scusa la battuta, ma quando ti leggo mi sembra di sentire la mia altera ego (anonimi astenersi dalle correzioni al latino, please) più adulta e saggia (e cruda e realista il giusto). Dici tutte le cose che io non riesco a dire.
Bè, insomma, grazie.
humilitas

Rr ha detto...

Humilitas,
Grazie, ma spero tu non abbia il mio caratteraccio. Mia madre dice che dovrei essere piu' accomodante, ma davanti all' ipocrisa vedo rosso.
Poi forse è anche deformazione professionale. Mi è stato insegnato che se conduci bene l' anamnesi, e poi visiti ben il paziente, non hai bisogno di tanti esami per arrivare ad una diagnosi. Basta ragionare su cio' che il pz dice e su cio' che tu osservi visitandolo.
E nella mia professione, quando ho purtroppo sbagliato, e' sempre stato per non aver voluto vedere i segni clinici e degli esami che avevo davanti, perché per pigrizia o inesperienza, a volte per stanchezza, mi rifutavo,in realtà, di vederli. E spesso per non aver seguito il mio " gut feeling".
Ecco il mio " gut feeling" e' acceso da quell' 11 febbraio 2013, e tutti i miei " sensi clinici" si sono scatenati al " Buona sera"
Tra l' altro quella sera, confesso, ero sola a casa, pioveva, mia figlia era appena partita in viaggio d' istruzione a Roma, mio mariro era all' estero per lavoro...mi sono sentita cosi sola, ma cosi sola, come non mi succedeva da anni. Invece, quando elessero BXVI, ero
semplicemente felice.
Gut feeling, appunto.
Rr
rr

Anonimo ha detto...

Oltre al gut feeling, cara Rr, hai anche i guts.
E comunque anche la mia, di madre, dice che devo essere più accomodante. È che per iscritto mi contengo, ho un pudore da scripta manent, ecco.
L'11 febbraio io ho pensato "è finita", con un senso di catastrofe incombente addosso.
Al "buonasera" (anche mio marito era all'estero, sembra una barzelletta), invece, mi ero quasi rilassata, anche se una vocina mi diceva, perché 'sta storia del vescovo di Roma? Era una sensazione inquietante, ma ho fatto finta di niente finché ho potuto (poco). Il resto è storia.
Mi ricordo l'elezione di B16, ero da amici atei e avevano acceso la tv per curiosità: quando ha detto "Iosephus" ero già lì con la lacrima di commozione, perché sapevo e speravo che dovesse essere il buon vecchio Ratzi.
Preghiamoci sopra, non vedo che altro possiamo fare...
E grazie a Mic che ha creato questa "piazza virtuale" dove condividere tanti pensieri.
humilitas

Angheran70 ha detto...

In sostanza confermate la tesi socciana secondo cui Bergoglio non è papa e il
vero papa sarebbe ancora Benedetto XVI. Quindi diciamo 'sede vacante non ufficiale' , che
diverrebbe sede vacante in tutto e per tutto alla scomparsa di Ratzinger. Giusto? (Sì/No)

mic ha detto...

Quella di Socci è e resta una tesi, basata peraltro su indizi di un certo peso. E, oltre alla sua ce ne sono altre, compresa questa di cui stiamo parlando.
Ma non sta a noi trarre conclusioni, anche se non possiamo fare a meno di porci interrogativi inediti e inquietanti.

Rr ha detto...

Mic non trae conclusioni. E naturalmente è padronissima di farlo.
Così come è padronissima di non pubblicare questa mia risposta, essendo il blog suo.
Ma io le ho tratte, e SI, per me è come se la sede fosse vacante. Dirò di più.: dovremo attendere per avere un vero Pontefice, non solo la morte di BXVI (che infatti, guarda caso, continua a chiamarsi BXVI ed a farsi salutare con "Sua Santità"), ma anche le dimissioni o la morte del VdR.
E dirò di più: non sono neanche più tanto certa che, dopo Pio XII, abbiamo avuto pontefici legittimi al 100%. Ma, a differenza che con Bergoglio, non ho tutti gli elementi per affermarlo.
RR

Anonimo ha detto...

Angheran, se mi chiede una risposta secca sì/no mi mette in crisi. La risposta certa la vorrei dai Signori Cardinali...
Io non me la sento, come fa Rr, che ha più "guts" di me, di dire che la Sede è vacante, davvero non oso, non ce la faccio: anche se temo che sia anche PEGGIO che vacante, in un modo inquietante e del tutto inedito.
Può inoltre darsi (lo spero di cuore) che Dio ci conservi a lungo papa Benedetto, che Papa lo è di sicuro, e magari più a lungo che l'altro biancovestito.
E Dio solo sa cosa potrebbe succedere a quel punto, sia con Benno vivo che dopo la sua morte: compreso che la Sede resti apertamente vacante.
Sono sicura che il Signore interverrà, in un modo o nell'altro. E ci darà la forza.
Lei invece cosa pensa, Angheran?
humilitas