Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 20 aprile 2024

È giansenismo? O cristianesimo?

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing un'angolazione particolare da cui è letto lo spirito della Dignitas infinita. Richiamo l'attenzione sulla chiosa e sulla nota, che evidenziano le pecche del conservatorismo: uno dei problemi che spesso sfugge anche a chi è consapevole della grave crisi nella Chiesa. Qui l'indice degli articoli sul documento vaticano in questione.

È giansenismo? O cristianesimo?

All’indomani del Concilio Vaticano II, molti cattolici, soprattutto giovani preti e seminaristi, furono permeati dal cosiddetto “spirito del Vaticano II” – uno spirito che sperava di portare riforme e miglioramenti della Chiesa ben oltre le riforme e i miglioramenti effettivamente designato dal Consiglio.

Ricordo che una domenica un giovane prete ci disse dal pulpito che la Chiesa, nonostante esistesse da più di 1.900 anni, non aveva mai veramente compreso il significato del cattolicesimo fino all'arrivo del Vaticano II.

Ora, questo era un buon prete, ed è ancora un buon prete (anche se ora è un uomo piuttosto vecchio), e mi è stato di notevole beneficio personalmente. Ho un'altissima stima di lui. Tuttavia, non ho mai sentito un sermone più insensato di quello in cui ci ha detto che il Vaticano II ha rivelato per primo il significato del cattolicesimo – e vi assicuro che ho ascoltato centinaia, se non migliaia, di sermoni insensati.

Se aveva ragione, tra coloro che non riuscivano a comprendere il cattolicesimo c’erano i Padri della Chiesa, i Dottori della Chiesa e alcune centinaia di Papi, per non parlare degli stessi Apostoli.

Una delle cose che i primi cattolici non erano riusciti a capire (secondo il tipico spirito cattolico del Vaticano II) era che la virtù della castità, sebbene fosse una cosa bella, non era poi così bella come eravamo abituati a pensare che fosse. Prima del Concilio pensavamo che la castità fosse una virtù di suprema importanza, forse al pari della stessa virtù della carità. Ma con la nuova dispensazione, ora noi cattolici post-Vaticano II sappiamo meglio. Vediamo che la castità è una virtù minore rispetto all'amore del prossimo. E minore anche rispetto alla virtù sorella della carità, la giustizia, soprattutto sociale.

È positivo (secondo questi cattolici progressisti) che i cattolici, forse anche altri, evitino i partner di camera da letto che non siano i loro coniugi. Ma è meglio – molto meglio – ricordare i poveri e le minoranze razziali, per non parlare delle altre minoranze, comprese quelle sessuali, soprattutto gli omosessuali. Ci sono tracce di questo atteggiamento nella Dichiarazione “Dignità infinita”, pubblicata all’inizio di questa settimana dal Dicastero per la Dottrina della Fede.

Da dove viene (secondo la saggezza postconciliare) questa indebita enfasi sulla castità? Non certo da Gesù, che parlava spesso di amore al prossimo, ma solo raramente di castità. E nell’occasione più memorabile in cui parlò di impudicizia, rifiutò di unirsi ai puritani del suo tempo nel punire una donna sorpresa in adulterio. E quando le parlò direttamente, la rimproverò, ma solo con dolcezza [Tuttavia le disse: "va e non peccare più!". Misericordioso, ma giusto -ndT]. Se fosse così moderato nel rispondere all’adulterio, immagina quanto deve essere stato mite il suo atteggiamento verso il peccato minore della fornicazione. Per quanto riguarda l’omosessualità, beh, non ha mai affrontato questo problema.1

Perché allora abbiamo erroneamente immaginato che l'impudicizia sia un peccato mortalmente grave? Quelli dello spirito del Vaticano II avevano una spiegazione. Il cattolicesimo americano è stato indebitamente influenzato dal cattolicesimo irlandese, che è stato plasmato perversamente dall’eresia del giansenismo.

Il giansenismo era la teologia prevalente nei seminari francese e belga frequentati da aspiranti sacerdoti irlandesi che, per 200 anni prima del 1795 (anno della fondazione del seminario di Maynooth), non potevano studiare per il sacerdozio in patria perché i loro anglosassoni -Gli oppressori protestanti non permetterebbero un seminario cattolico in Irlanda.

E chi erano i giansenisti? Erano in effetti calvinisti cattolici. Vale a dire che erano puritani. L'Irlanda cattolica era una nazione puritana (qualcosa come il primo Massachusetts), e nei secoli XIX e XX i preti irlandesi, in questa lettura della storia, inflissero il loro puritanesimo ai cattolici americani.

Ma grazie alla scoperta dello “spirito del Vaticano II” che la castità non è una virtù veramente grande, i seminari cattolici degli anni ’70 e ’80 hanno prodotto molti preti teneri riguardo alla castità, e non pochi si sono rivelati omosessuali, e più di alcuni si sono rivelati molestatori di adolescenti. A peggiorare la brutta situazione, alcuni preti omosessuali o omosimpatizzanti sono diventati vescovi e hanno distolto lo sguardo dal grande scandalo dei preti omosessuali.

Ma perché i primi cristiani, ad esempio quelli dell’Egitto, della Siria e della Grecia, anche se non erano stati istruiti da sacerdoti irlandesi, credevano che la castità fosse una virtù di enorme importanza? A causa di fattori come i seguenti:
  • Il cristianesimo deriva dal giudaismo, che poneva grande enfasi sulla castità, anche se gli antichi ebrei, ad eccezione degli esseni, non arrivavano al punto di raccomandare il celibato, come spesso facevano i cristiani. 
  • I gentili convertiti al cristianesimo furono attratti dall'ideale cristiano di castità, almeno in parte a causa della loro reazione negativa al lassismo sessuale che prevaleva in gran parte dell'Impero Romano. 
  • Gesù non si è mai sposato e possiamo essere sicuri che Lui, essendo un buon ebreo, per non parlare della Sua divinità, non ha mai avuto una relazione sessuale. 
  • L'altissimo rango attribuito a Maria, la madre di Gesù, dal Nuovo Testamento e dal cristianesimo primitivo in generale: Maria che concepì Gesù mentre era vergine. È stata vergine per tutta la vita. (Ciò non è menzionato nel Nuovo Testamento ma era ampiamente creduto che fosse così dai primi cristiani.) 
  • Gesù insegnò che coloro che sono in Cielo non si sposano. Da ciò sembra derivare che la vita più simile al Paradiso sulla Terra sarebbe quella di castità celibe. 
  • Gesù insegnò che alcune persone, anche se non tutte, sono chiamate a una vita di castità celibe, “eunuchi per amore del Cielo”. 
  • Gesù condannò non solo le azioni impure, ma anche i desideri impuri, perché equivalgono all’adulterio del cuore.
In sintesi, la Chiesa primitiva considerava la castità una virtù straordinaria. E così, i cattolici moderni che considerano la castità una grande virtù non si stanno piegando all’influenza maligna del giansenismo irlandese. Si stanno piegando all'influenza divina del cristianesimo primitivo. Vale a dire che si piegano all'influenza di Gesù, di Maria e degli Apostoli.
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Marco 7, 20-23 (20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza).
Matteo 19, 4-5 (4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola).
Nei Vangeli, quindi, si esprime con chiarezza il concetto di una sessualità deviata che richiama all’adulterio e alla prostituzione come accezioni fortemente negative. Una sessualità “corretta” è quella vissuta tra marito e moglie. Ci sono numerosi insegnamenti positivi, infatti, che illuminano su come deve essere vissuto il matrimonio: Gesù parla di unico matrimonio come tra uomo e donna. Gli insegnamenti di Gesù vanno letti nel contesto e nel senso in cui furono sempre interpretati dalla Chiesa, che è la comunità che ci tramanda la Bibbia come testo di riferimento: mi riferisco all'Antico Testamento che è molto chiaro al riguardo, Gesù non è venuto ad abolirlo, ma a portarlo a compimento! E appartiene alla Tradizione insieme al Vangelo.

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ce n'è più bisogno) 
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3 commenti:

Padroni dell'Eucaristia? ha detto...

Gravissimo abuso di potere di Mons. Forte: viola apertamente la legge della Chiesa sulla distribuzione della S. Comunione #chieti #comunioneinmano #abusiliturgici

Non ci pare vero. Ma purtroppo lo è.
Da oggi i fedeli cattolici sappiano che ogni vescovo, in ambito liturgico e biblico può disobbedire al Papa e ai Dicasteri della Curia Romana.
Prova ne è la decisione di Mons. Forte di "infischiarsene" della legge universale della Chiesa e la risposta che il suo segretario don Andrea Manzoni, ha dato per giustificare il grave abuso (divieto di dare la Comunione in bocca) da parte del suo superiore.
https://blog.messainlatino.it/2024/04/gravissimo-abuso-di-potere-di-mons.html#more

SCHEGGE DI VANGELO ha detto...

Dopo la morte
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda (Gv 6,55)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. (Gv 6,52-59)
Cosa vuol dire "vero" cibo e vera bevanda? È come la pace e la gioia che dona Gesù, che non sono quelle del mondo, ma di natura diversa. Potremmo dire quindi "vero" come sinonimo di pieno o eterno. Però non lo possiamo capire del tutto adesso, che siamo in questa dimensione finita e materiale: lo capiremo davvero quando, dopo la morte, la nostra anima si eleverà a Dio, la fonte di tutta la vita.

Anonimo ha detto...


Gesù e il peccato contro natura.
Ha rivendicato la giustezza della condanna di Sodoma e Gomorra.

Che Gesù non si sia mai occupato di questo peccato, non è vero. L'ha fatto indirettamente.
Prova : per tre volte se non erro nomina Sodoma e Gomorra quale esempio di castigo giusto ed esemplare. Disse agli ebrei increduli, di frone ai suoi miracoli, che il Giorno del Giudizio sarebbero stati trattati più duramente degli abitanti di Sodoma e Gomorra, il cui castigo era citato quale esempio di punizione divina esemplare di un gravessimo e perverso peccato anche nell'Antico Testamento.
Dunque, Gesù mostrò di approvare la terribile punizione inflitta da Dio ai sodomiti ed affini.
Disse anche, in relazione alla necessità di obbedire sempre ai comandi divini, "ricordatevi della moglie di Lot!", un grave ammonimento.

L'adultera fu perdonata, a condizione che si pentisse e cambiasse vita ossia che si applicasse fermamente a non più peccare.
La castità è un valore importante, deve cominciare dai pensieri, dai sentimenti, che devono essere casti. In passato, la gran maggioranza delle ragazze e donne erano così, pudiche anche nell'animo e questo pudore era parte del fascino femminile.
L'orrore ineguagliabile degli atteggiamenti impudichi e inverecondi delle donne di oggi, rivendicati quali diritto a vivere secondo i propri istinti (cioè, secondo gli istinti peggiori, spesso artificialmente pompati dall'ambiente, dai media, da tutto un modo perverso).
T.