Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 6 marzo 2025

R. Garrigou-Lagrange - «La nouvelle théologie : oú va-t-elle? Elle revient au modernisme». Redazione e “Note di commento” di Paolo Pasqualucci

Ripubblico - a richiesta e in riferimento a questa analisi - la nota e il commento di Paolo Pasqualucci ad un testo di R. Garrigou Lagrange, non facile ma molto rivelatore dei prodromi della temperie attuale, inviatoci nell'originale francese. Il commento è opportuno al fine di render più chiare alcune verità di fede, del resto così ben illustrate da Garrigou-Lagrange. Pasqualucci si è soffermato, ad esempio, sul concetto di "causa formale". Infatti, chi lo comprende, oggi, che si è rinunciato al principio di causalità in tutte le sue forme?  Non mancano alcuni agganci polemici con la triste attualità della Chiesa, ineludibili, anche per far vedere la continuità tra gli errori del recente passato e quelli del presente.
Lo ringrazio toto corde, sia per il testo che per l'accurato e proficuo lavoro che mette a nostra disposizione.
Metto il corposo documento a disposizione [qui] per i lettori francofoni e per i molti altri che leggono agevolmente il francese; ma vi anticipo che sarà presto disponibile anche la traduzione in italiano, che metterò in evidenza tra le Pagine fisse consultabili nella colonna in alto a destra del blog, nel novero del nostro costante impegno di allargare l'attenzione all'orizzonte internazionale, sia nell'intento di superare l'autoreferenzialità, che per l'esigenza di arricchire i nostri contenuti con l'approfondimento di temi e testi di particolare rilievo. 

GARRIGOU-LAGRANGE, Réginald : La nouvelle théologie :
oú va-t-elle?  Elle revient au modernisme


Note di commento, di Paolo Pasqualucci

Queste “note” riguardano solo alcuni punti dell’articolo di Garrigou-Lagrange.

1. La necessaria aggiunta nel titolo.  La frase “elle revient au modernisme”, di cui al titolo dell’articolo, non si trova nel titolo originale ma nel testo, ove il concetto che essa esprime è ribadito più volte.  L’ho aggiunta al titolo al fine di  render subito chiaro il contenuto dell’articolo.

mercoledì 5 marzo 2025

Mercoledì delle Ceneri

Vedi anche:  Il tempo di Quaresima ; L'inizio della Quaresima e l'ideale di mortificazione volontaria - Cristiano Lugli ; Quaresima, palestra per l'anima e per il corpo - Cristina Siccardi

L’appello del profeta
Ieri il mondo si agitava nei piaceri e gli stessi cristiani si abbandonavano ai leciti divertimenti; ma questa mattina ha squillato la sacra tromba di cui parla il Profeta Gioele per annunciare l’apertura solenne del digiuno quaresimale, il tempo dell’espiazione, I’imminente avvicinarsi dei grandi anniversari della nostra salvezza.
Destiamoci, cristiani, e prepariamoci a combattere le battaglie del Signore. L’armatura spirituale Ricordiamoci, però, che nella lotta dello spirito contro la carne dobbiamo essere armati: ecco perché la santa Chiesa ci raccoglie nei suoi templi per iniziarci alla milizia spirituale.
San Paolo ce ne ha già fatto conoscere i dettagli della difesa con queste parole: «Siate dunque saldi, cingendo il vostro fianco con la verità vestiti della corazza della giustizia, avendo i piedi calzati in preparazione al Vangelo di pace. Prendete soprattutto lo scudo della fede, l’elmo della saldezza e la spada dello spirito, cioè la Parola di Dio». Il principe degli apostoli aggiunge: «Avendo Cristo patito nella carne, armatevi anche voi dello stesso pensiero ».
Ricordandoci oggi la Chiesa questi apostolici insegnamenti, ne aggiunge un altro non meno eloquente, obbligandoci a risalire al giorno della prevaricazione, che rese necessarie quelle lotte che stiamo per intraprendere e le espiazioni attraverso le quali dobbiamo passare.

Colligite fragmenta / Domenica di Quinquagesima

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui
L'inizio del ciclo pasquale con la Dominica in septuagesima [qui - Colligite qui] ; Dominica in sexagesima [qui - Colligite qui]


Colligite fragmenta / Domenica di Quinquagesima 

Con la domenica di Quinquagesima siamo alle soglie della stagione della Quaresima. La Santa Madre Chiesa ci ha preparato al combattimento spirituale attraverso queste domeniche preparatorie. Quando segui il Vetus Ordo del Rito Romano, la Quaresima non può mai coglierti di sorpresa. Come parte del nostro armamento per la battaglia, questa domenica ci chiede di considerare il tema della carità e il potere della fede.

La lettura dell'Epistola da 1 Corinzi 13:1-13 è tra i passaggi più sublimi e famosi di tutta la Sacra Scrittura. Ispirato dallo Spirito Santo, San Paolo esalta l'eccellenza della carità ("amore", greco agápe ):
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore ( agápe ), sarei un bronzo risonante o uno squillante cembalo (v. 1).

Durante questa “veglia”, ogni sera a San Pietro si canta il canto gregoriano… ma quasi nessuno canta. Perché?

Da un prete, via Fr. Z, qui nella nostra traduzione. Qui l'indice egli articoli sulla Latina Lingua
Durante questa “veglia”, ogni sera a San Pietro si canta 
il canto gregoriano… ma quasi nessuno canta. Perché?

Scrive un sacerdote:
Come sicuramente avrete notato, ogni sera in piazza San Pietro, una piccola schola canta l'Oremus pro Pontifice per il Santo Padre. (clicca sull'immagine per ingrandire)-
È un gesto contemporaneamente riverente e tradizionale, ma incredibilmente semplice. Per chi di noi è a conoscenza, però, i video del canto notturno di questa antifona danno uno sguardo agli effetti della riforma liturgica sulla Chiesa in generale:
  1. Il Movimento Liturgico avrebbe dovuto riportare il canto al suo posto di orgoglio. Ogni sera, fedeli, religiosi e sacerdoti presenti fissano la scuola senza capire il significato del canto. Su questo punto, se il Movimento Liturgico avesse avuto successo, questo sarebbe un punto fondamentale del repertorio cattolico; un canto comune cantato regolarmente nelle parrocchie.

martedì 4 marzo 2025

La Venerazione del Santissimo Volto

Mentre sulla terra si festeggia il martedì grasso, in cielo si contempla il Volto Santo. Oggi ricorre la festa del Volto Santo di Nostro Signore. Una bellissima devozione da recuperare. Per questo continuiamo a disseppellire, e comunque a ricordare o a riscoprire i tesori de La Catholica. Per l'occasione, possiamo cercare di approfondire il volto santo per eccellenza, la Sindone [qui - qui - qui - qui - qui]. La sua storia, le sue peripezie (non del tutto chiare ma tracciabili), la sua veridicità.

La Venerazione del Santissimo Volto

La Beata Maria Pierina de' Micheli, nel 1938, mentre era raccolta in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, vide in un'apparizione la Madonna che le diede uno scapolare.
Raffigurava il Santo Volto di Gesù, circondato dalla scritta “Domine, vultum tuum super nos” ovvero “Signore, fa brillare il tuo Volto su di noi” e la Santissima Eucarestia, circondata da raggi e dalla scritta “Mane nobiscum, Domine” cioè “Resta con noi, Signore”. La Madre di Gesù disse pressappoco così: “Questo scapolare è un pegno d'amore e di misericordia che Gesù vuole dare al mondo in questi tempi di odio contro Dio e la Chiesa. È necessario un rimedio divino. E questo rimedio è il Santo Volto di Gesù. Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo e faranno, potendo, ogni martedì una visita al Santissimo sacramento per riparare gli oltraggi ricevuti dal Santo Volto di mio Figlio durante la sua Passione verranno fortificati nella fede, saranno pronti a difenderla superando le difficoltà e avranno una morte serena sotto l'amabile sguardo del mio Divin Figlio".
In seguito, lo scapolare fu sostituito, per comodità, con una medaglia. Il culto ne fu approvato il 9 agosto 1940 e la celebrazione, ne fu sancita per ogni martedì, soprattutto il martedì grasso.

Marcello Veneziani / Giudicheremo Trump dai risultati

Qui l'indice degli articoli sullaguerra in Ucraina.
Giudicheremo Trump dai risultati

Tra ricatti e spintoni Donald Trump trascina il mondo sulla via della pace. Tra baci sulla testa e messaggi di pace Joe Biden ci portava sulla via della guerra. La differenza è qui. C’è chi si sofferma sul metodo e chi invece punta al risultato. C’è chi giudica i mezzi e chi valuta i fini. Se il dito indica la luna, c’è chi si sofferma sul dito, anzi sulla manona manesca, e chi invece è proteso verso la luna, l’obbiettivo. Naturalmente potremo dar ragione a Trump se e quando porterà a casa il risultato, quando cioè la pace e un ragionevole equilibrio mondiale riuscirà a essere ristabilito e nessuno dovrà soffrirne troppo, anzi ciascuno alla fine starà meglio rispetto a prima.

lunedì 3 marzo 2025

Avvisi da Sant'Anna al Laterano

Carissimi,
Mercoledì 5 marzo sarà feria IV Cinerum mercoledì delle Ceneri.
Solennemente iniziamo così il Sacro Tempo di Quaresima al quale siamo stati preparati dalle domeniche di Settuagesima, Sexagesima e Quinquagesima. Pur non rientrando tra i giorni di precetto festivo, la Chiesa ci invita con forza a iniziare questo tempo di conversione e di grazia partecipando alla Messa e ricevendo l’austero segno delle Sacre Ceneri (o nella Chiesa dell'Immacolata dei Miracoli, Via Sebastiano Veniero 3, alle ore 18.00 o nella Chiesa della Trinità dei Pellegrini e nella Chiesa di S. Giuseppe a Capolecase).

“L’espressione più perfetta dell’essere vivi” Alla riscoperta della contemplazione

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
“L’espressione più perfetta dell’essere vivi” 
Alla riscoperta della contemplazione
Robert Keim 2 marzo

Questo è il terzo articolo di una serie sul significato della vita (non ci tiriamo indietro di fronte alle grandi domande qui a Via Mediaevalis…). Gli articoli precedenti sono elencati di seguito.
Sei qui per guardare le stelle”: vita antica, vita moderna e crisi di significato;  Il senso della vita e la chiusura delle porte

Il post di oggi proseguirà questa serie e chiarirà anche la sua particolare rilevanza per gli "eventi attuali", intendendo con ciò l'avvicinarsi del periodo liturgico e del sacro digiuno della Quaresima.

“Eccetto le cieche forze della Natura”, ha affermato lo storico britannico Sir Henry Maine, “nulla si muove in questo mondo che non sia greco nella sua origine”. A parte l’esagerazione di Maine, è quasi vertiginoso considerare quanta parte della cultura occidentale derivi direttamente o indirettamente da
Le isole della Grecia, le isole della Grecia! Dove l'ardente Saffo amò e cantò, Dove crebbero le arti della guerra e della pace.

domenica 2 marzo 2025

2 marzo 1939. Habemus Papam: il Pastor Angelicus, Pio XII Pacelli

La sera del 2 marzo 1939 Papa Pio XII Pacelli, il Pastor Angelicus, viene esaltato al Sommo Pontificato. "Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam! Eminentissimum ac reverendissimum Dominum, Dominum Eugenium Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Pacelli, qui sibi nomen imposuit Pium". Precedente qui. Qui l'indice degli articoli dedicati a Pio XII.

Accadde oggi. 2 marzo 1939: l’elezione di Papa Pio XII. 

Il cardinale Eugenio Pacelli fu eletto Papa proprio nel giorno del suo 63º compleanno. Pio XII è stato il 260º papa della Chiesa cattolica e il 2º sovrano dello Stato della Città del Vaticano dal 1939 alla sua morte, il 9 ottobre 1958. 
Nel 1990, a conclusione della prima fase di beatificazione, ha ricevuto il titolo di servo di Dio. Mentre il 19 dicembre 2009, a conclusione della seconda fase, da papa Benedetto XVI, ha ricevuto il titolo di venerabile, che ne attesta l’eroicità delle virtù per la Chiesa. La causa di canonizzazione è affidata alla Compagnia di Gesù. Alcune considerazioni qui.
Cito di seguito, dalla Summi pontificatus, l'Enciclica in apertura del suo mandato, un sapiente richiamo alla Regalità di Cristo, che ci aiuta a colmare l'enorme lacuna che penalizza le generazioni successive, e particolarmente la nostra:

Zelensky stretto all’angolo dai fendenti trumpiani

Non è così sicuro che sia finita l'era globalista. I politici guerrafondai europei mi fanno paura. Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.

C’è un’immagine che più di tutte dà la misura di ciò che è avvenuto nel famoso incontro alla sala ovale tra Trump e Zelensky, quella dell’ambasciatrice ucraina che sgomenta assiste a ciò accade di fronte ai suoi occhi, il suo presidente è colpito dai potenti fendenti trumpiani. Zelensky stretto nell’angolo, lo sguardo perso di chi non si rende conto di ciò che gli accade intorno, lui che fino a poco fa era esibito come un eroe, scompostamente pietisce un po’ di considerazione.
L’ambasciatrice, Oksana Makarova, è riversa sulla sedia, avvilita, con la testa tra le mani, quasi piangente. Con Vance che rafforza la dose e ricorda a Zelensky: avete preso un sacco di soldi, ci avete raccontato un sacco di baggianate. E poi ancora Trump: la tua gente sta morendo e tu non vuoi che finisca la guerra, fosse per te andremmo alla terza guerra mondiale.
Lo Zelensky di ieri è la plastica rappresentazione dell’Utile Idiota, infine bastonato dal padrone. Utile agli Usa innanzitutto, poi anche ai suoi padrini europei, con questi, ora che gli americani hanno altro da fare, a cianciare di difesa europea e sostegno all’Ucraina fino alla vittoria.
Molti commentatori ricordano che gli Usa non sono nuovi a questi scenari di abbandono repentino del campo di guerra divenuto scottante o non più fruttifero: il veloce ripiego da Saigon nel 1975, l’altrettanto veloce quanta indecorosa fuga da Kabul nel 2021… Con Trump certo le cose hanno subito un’accelerazione impressionante, si è aperto un tavolo di pace, che ovviamente non può includere l’isterica Europa a trazione baltica, e la brutalità con la quale il presidente americano ha trattato il servo Zelensky ad alcuni, deboli nelle emozioni, può essere sembrata addirittura odiosa, ma la storia non procede per forme galanti e garbate, solo che il tutto ora è avvenuto in visione mondiale.
A Zelensky che insolentisce Putin Trump risponde con voce sonante che il presidente russo non rispettava né Obama né Biden, ma rispetta lui; che Putin è un leader saggio che vuole solo la sicurezza del proprio paese e che non avrebbe iniziato nessuna guerra se solo fosse stato rispettato.
L’approccio di Trump è brutale perché lui sa di aver messo al tappeto non la Russia ma l’Europa, durante l’amministrazione Biden convinta a investire nella guerra per procura ucraina.
Gli americani sono riusciti a privare delle risorse a buon mercato provenienti dalla Russia gli europei – rendendoli ancor più subalterni agli Usa – i quali ora pensano di poter contare sulle risorse russe solo a condizione di una sua sconfitta strategica, la qual cosa non fa che incoraggiare la propria partecipazione al conflitto in Ucraina.
Insomma, gli americani dopo aver ottenuto l’obiettivo strategico di ridimensionare l’Europa possono ora dedicarsi ad altro, in un mondo già diventato multipolare. L’odio del mondo globalista per Trump non è odio ideologico ma odio per chi rappresenta la fine della stagione globalista, con le sue guerre e le sue follie.
Antonio Catalano, 1 marzo 2025

Domenica di Quinquagesima

Ripropongo contenuti come questo che uno strumento come il blog inghiotte inesorabilmente,  per ritrovarne ogni anno le ricchezze e farne tesoro per una sempre maggiore interiorizzazione. Vedi: L'inizio del ciclo pasquale con la Dominica in septuagesima [qui] ; Dominica in sexagesima [qui]

Domenica di Quinquagesima

La vocazione di Abramo

L’argomento che presenta oggi la Chiesa da meditare è la vocazione di Abramo.

Scomparse le acque del diluvio, la terra cominciò di nuovo a riempirsi di uomini; ma insieme comparve la corruzione, e l’idolatria venne a colmare la misura dei disordini. Ora prevedendo il Signore nella sua divina sapienza, la defezione dei popoli, volle costituire una nazione che gli sarebbe stata particolarmente devota, e nella quale si sarebbero conservate le sacre verità destinate a diffondersi fra i Gentili. Questo nuovo popolo doveva cominciare da un solo uomo, padre e tipo dei credenti, Abramo. Pieno di fede e di obbedienza verso il Signore, egli era chiamato ad essere il padre dei figli di Dio, il capo di quella generazione spirituale, alla quale appartennero ed apparterranno fino alla fine dei tempi tutti gli eletti, sia dell’Antico Testamento che della Chiesa Cristiana.

sabato 1 marzo 2025

Marzo 2025- Sante Messe in Rito antico a Pavia

Care Amiche, cari Amici,
ecco il consueto "foglietto" con gli avvisi per il mese di marzo 2025 delle Sante Messe che si celebrano ogni domenica alle ore 10,00 nella chiesa di San Luca (corso Garibaldi 59, Pavia).
Innanzitutto vi invitiamo a partecipare alla Santa Messa cantata di domani, domenica 2 marzo, alle ore 10,00 alla quale assisterà il nostro vescovo, S. E. Mons. Corrado Sanguineti, nell'ambito della visita pastorale che sta svolgendo nelle parrocchie del centro città. Sarà un'occasione importante per vivere la comunione con la Chiesa, locale e universale, per conoscere il nostro Pastore e per farci conoscere da lui.
Un cordiale saluto nel Signore, don Fabio e don Marino

Di seguito il calendario completo: Ordinario della Santa Messa

La vita di un filosofo e teologo intransigente: Padre Réginald Garrigou-Lagrange

Su segnalazione di Res Novae – Perspectives romaines
La vita di un filosofo e teologo intransigente:
Padre Réginald Garrigou-Lagrange (1877-1964)
don Christophe Vigneau

Pochi sanno che il celebre filosofo e teologo domenicano Réginald Garrigou-Lagrange (1877-1964) fosse di origine guascone, benché nessuna strada di Auch, sua città d’origine, porti il suo nome. Noi diamo qui i tratti fondamentali di questa vita donata allo studio, vita che iniziò sulle rive del Gers e che si svolse in buona parte su quelle del Tevere, a Roma, ove terminò. Non abbiamo osato intitolarla: «Il Gers sfocia nel Tevere».

Un Guascone
Marie-Aubin-Gontran Garrigou-Lagrange nacque ad Auch il 21 febbraio 1877. Il registro di stato civile indica che i suoi genitori abitavano all’epoca in via dell’Oratorio (attuale via Victor Hugo)[1]. Suo padre, François-Léonard-Junien Garrigou-Lagrange, era un funzionario dell’ufficio imposte. Era nato nella regione francese del Limosino, a Marval, nel 1844. Suo zio paterno, don Maurice Garrigou (1766-1852), era stato canonico a Tolosa. Durante la Rivoluzione, si distinse per il suo coraggio durante le persecuzioni alle quali riuscì a sfuggire per poco. Fondò in seguito una congregazione di religiose, poi morì in odore di santità. Il suo processo di beatificazione è in corso a Roma e papa Francesco l’ha proclamato Venerabile nel 2013[2].

venerdì 28 febbraio 2025

La politica d'immigrazione deve difendere un diritto dimenticato: avere una patria

Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo.
La politica d'immigrazione deve difendere 
un diritto dimenticato: avere una patria


C'è un aspetto del dibattito sull'immigrazione che la maggior parte dei liberal non ama discutere. Riconoscendo a chiunque il diritto di fuggire dalle disgrazie, i sinistrorsi li invitano a superare il confine, cosa che la maggior parte fa illegalmente. Dunque, si rifiutano di esaminare le ragioni alla base del crescente flusso di migranti, anche se dopo cercano di contenerlo.

Affrontare il problema in questo modo è come tirare fuori l'acqua da una barca con un grosso buco nello scafo. Dopo un po', gli sforzi più immani per restare a galla non servono a nulla. Se non si ripara il buco, l'acqua dell'oceano inonda la nave. Questa metafora descrive la precedente politica d’immigrazione americana e le sue disastrose conseguenze.

Non è giusto sopprimere la Messa in Rito antico

Qui l'indice dei precedenti.
Non è giusto sopprimere la Messa in Rito antico

“Ricevere i sacramenti e celebrarli è più importante che unificare i riti della Chiesa, che sono più di 20. I fedeli del rito antico non esprimono una distanza o una separazione dalla Chiesa e Vescovi e sacerdoti debbono concentrarsi sul fatto che la gente venga in chiesa piuttosto che su un’unica forma del rito latino, quella ordinaria. Papa Benedetto XVI aveva trovato una ottima soluzione, parlando di una forma “extraordinaria” del rito romano. [sulle 'due forme' vedi] Non è giusto per un pastore sopprimere la Messa in rito antico perché ci si vuole presentare come esecutori di un ordine che viene dall’alto. L’obbedienza e la disciplina hanno per scopo la purezza della Chiesa, non l’uniformità. La Chiesa non è una caserma con obbedienza militare, ha una dimensione spirituale. L’unificazione dei riti non favorisce la vita religiosa e sopprimere un’attività religiosa non è nello spirito cattolico”.
Cardinale Gerhard Ludwig Müller

giovedì 27 febbraio 2025

Colligite fragmenta — Domenica di Sessagesima

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Colligite fragmenta — Domenica di Sessagesima

I nostri formulari della messa per la pre-Quaresima e la Quaresima risalgono almeno all’epoca di San Gregorio Magno (†604), e certamente anche a prima. Cosa stava succedendo a quei tempi? Peste e carestia avevano devastato la popolazione. Gli invasori longobardi minacciavano la stessa Roma con la spada e il fuoco. Sia nella Settuagesima che in questa domenica di Sessagesima udiamo il grido della Chiesa a Dio per chiedere aiuto e misericordia.
Il contesto storico include anche le chiese della stazione romana. La settimana scorsa eravamo a San Lorenzo fuori le mura, vicino alla tomba del santo diacono bruciato vivo su una grata di ferro. Oggi la stazione è San Paolo fuori le mura, il luogo dell’esecuzione e della sepoltura di Paolo. È come se la Chiesa chiedesse ai catecumeni, aspiranti al battesimo, “Siete sicuri di volerlo fare?”. I catecumeni e i battezzati, insieme al Papa e al corteo, si fecero strada dal cuore della Città sotto il lungo passaggio coperto che si estendeva dalle grandi mura difensive alla Basilica Ostiense, San Paolo. Giunti alla basilica, l’Antifona d’ingresso o Introito cantò solennemente l’allarmato e disperato Salmo 44:

mercoledì 26 febbraio 2025

La storia oltre l'UE / L'UE non c'è più

La storia ha deciso di andare l'oltre l'UE. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
La UE non c'è più
Mattarella, Fratoianni, Schlein, Baerbock, Kallas, ecc. - La caduta delle maschere

Ritorno sul recente discorso di Mattarella, nel quale egli sostiene in buona sostanza che non ci possono essere trattative con la Russia, costringendoci di conseguenza a dedurre – per amor della logica - che al Quirinale non si contempla altro piano che la guerra totale contro una potenza nucleare da debellare a ogni costo umano, politico e materiale.
Come ho già avuto modo di dire, siccome Mattarella non improvvisa mai e concorda sempre i propri passi con Macron e altri di pari grado, la sua posizione preludeva a quella che poi andavano a mettere a punto gli attuali maggiorenti europei, con una vertiginosa accelerazione innescata dal radicale riposizionamento degli Stati Uniti di Trump.
Tutti i politici, dirigenti, giornalisti e intellettuali organici all’europeismo di questi anni sono stati messi in ginocchio in neanche tre settimane dalla rivoluzione trumpiana. La Casa Bianca persegue i suoi disegni di potere dirompenti con una gigantesca “glasnost” che denuda il terrificante marciume della cosca che ora Trump vuole sconfiggere fino in fondo.

LIBERALMENTE CORRETTO – Il Marchese del Grillo risiede a Bruxelles

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
LIBERALMENTE CORRETTO – Il Marchese del Grillo risiede a Bruxelles

La piaga era purulenta da tempo, ma occorreva che qualcuno ci mettesse il dito sopra, perché se ne diffondesse la notizia. Finalmente qualcuno ci ha pensato. Ci voleva un extraeuropeo per evidenziare che il castello europeo poggia su un piedistallo che nella migliore delle ipotesi possiamo definire “preterdemocratico”, nel senso che il potere prescinde dal popolo. Il demos che dà legittimità al cratos nel castello europeo non serve. Lo ha evidenziato molto chiaramente il vicepresidente americano J. D. Vance, in occasione della Conferenza di Monaco sulla sicurezza del 14 febbraio. Queste le sue parole: “mi ha colpito che un ex commissario europeo si sia rallegrato del fatto che il governo rumeno abbia appena annullato un’intera elezione. Ha avvertito che se le cose non dovessero andare come previsto, la stessa cosa potrebbe accadere anche in Germania. (…) Credo profondamente che non ci sia sicurezza se si ha paura delle voci, delle opinioni e delle coscienze che guidano il proprio popolo”.

C’è ben poco da aggiungere, se non evidenziare che la piaga in verità si può descrivere in questi termini: si tratta del primo esperimento storico di una democrazia senza popolo, la quale ovviamente è solo una parvenza di democrazia e configura il primo e unico esempio di potere senza (ricerca di) legittimazione.

martedì 25 febbraio 2025

Paolo Pasqualucci / La controversa eredità di Benedetto XVI e Giovanni Paolo II

Pubblico la prima parte di un'accurata analisi di Paolo Pasqualucci sulle derive negli inegnamenti degli papi postconciliari. Questa prima parte riguarda GP II. Un'analisi impietosa della sua famosa prima enciclica, la Redemptor hominis, considerata da molti un baluardo della fede. La seconda parte riguarderà Benedetto XVI evidenziando la sua dipendenza da Teilhard de Chardin. Tra i molti precedenti rintracciabili vol motore di ricerca interno, [vedi].

Paolo Pasqualucci
La controversa eredità di
Benedetto XVI e Giovanni Paolo II


A – Bicchiere mezzo pieno : Benedetto XVI ha ridato cittadinanza alla vera Messa cattolica, di rito romano antico, e alla Liturgia tradizionale; ha criticato ampiamente il “relativismo” del mondo moderno, con le sue derive nichilistiche; ha difeso, allo stesso modo di Giovanni Paolo II suo predecessore, il contributo della Chiesa nella creazione della civiltà europea; come Giovanni Paolo II ha difeso il matrimonio e la famiglia, l’etica cristiana; ha ribadito l’antropocentrismo cristiano, come inteso da Giovanni Paolo II, contrapponendolo all’ateismo e al materialismo, all’utilitarismo edonistico oggi dominanti nel pensiero secolare; ha cercato di far pulizia nella Chiesa, cacciandone numerosi preti indegni…

B – Bicchiere mezzo vuoto : Benedetto XVI ha ricondotto sistematicamente il cristianesimo all’ebraismo, la cui missione sembra ritenere ancora valida; con il suo predecessore ha creato l’ambigua categoria dei valori giudeo-cristiani; non ha visto la piega eterodossa nell’antropocentrismo cristiano di Papa Wojtyla, del quale ha continuato il devastante ecumenismo e la “pastorale del migrante”, che giustifica l’accoglienza indiscriminata degli irrregolari; ha oscurato la verità cattolica della “predestinazione alla Gloria” (Rm 9) ; ha contribuito attivamente al compromesso dottrinale con i luterani sulla Giustificazione, fortemente voluto da Giovanni Paolo II; ha fatto sparire la nozione del Limbo; ha dato un’interpretazione “angelicata” del Sacrificio della Santa Croce; ha accettato infine acriticamente il Vaticano II; ha creato un’enorme confusione sul significato del papato con il suo “papato emerito” puramente spirituale; ha reinterpretato l’escatologia cristiana alla luce delle visioni strampalate e surreali di Teilhard de Chardin… Prima parte

Considerazioni di carattere introduttivo, seguite dalla critica messa a fuoco dell’insegnamento di Giovanni Paolo II, al quale si deve l’errore esiziale dello “integra permanet”: proclamando il Vaticano II a sorpresa unito il Cristo con l’Incarnazione ad ogni uomo (Gaudium et spes 22.2), l’immagine e la somiglianza nostra inziale con Dio sarebbe “rimasta integra”, come se il peccato originale non avesse prodotto alcuna conseguenza – dottrina nuova e funesta, apertamente contraria al dogma sempre insegnato e definito da ultimo al Concilio di Trento.

lunedì 24 febbraio 2025

Mons. Viganò/ Rischio che la gerarchia progressista assicuri un successore a Bergoglio

Il ricovero di Bergoglio al Gemelli e il suo attuale stato di salute hanno distolto l'attenzione dallo scandalo suscitato dalle rivelazioni  sul coinvolgimento vaticano nel business della immigrazione illegale e nell'ideologia globalista, mentre le scarne comunicazioni suscitano dubbi e perplessità insieme ad altri elementi, alcuni inediti. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.

Dichiarazione
dell’Arcivescovo C. M. Viganò sul rischio
che la gerarchia progressista stia tramando
per assicurare un successore a Bergoglio

Dico vobis, quia si hi tacuerint, lapides clamabunt.
Lc 19, 40
Le notizie contraddittorie sullo stato di salute di Jorge Mario Bergoglio gettano ombre inquietanti sulla gestione della comunicazione vaticana. C’è chi ritiene che “il Papa sia già deceduto” e che lo si tenga nascosto. È evidente che il Vaticano e la deep church bergogliana sono nel panico e faranno di tutto per raccogliere i consensi dei Cardinali intorno a qualche nome che porti avanti la rivoluzione bergogliana. C’è chi ha tutto l’interesse a seppellire, con quelli di Bergoglio, anche i propri crimini, mentre negli Stati Uniti è in atto uno scontro frontale dell’Episcopato contro l’Amministrazione Trump, dopo che lo scandalo sui fondi dell’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha fatto emergere le complicità della Chiesa Cattolica nel business dell’immigrazione.

Terrorismo in Francia: immigrato islamista uccide un civile e ferisce cinque agenti

La situazione francese è quella di tutta l'Europa e richiama l'esito odierno del voto in Germania, dopo l'ennesimo attentato terroristico anche lì, che ha visto il raddoppio delle forze nazionaliste: un tedesco su cinque ha votato contro l'Europa dei tecnocrati. Nell'insieme, dopo decenni, la riunificazione delle due Germanie appare non riuscita: il paese è diviso tra est nazionalista e ovest europeista. Solo in parte sovrapponibili per alcune ricette economiche. Alcuni  precedenti in Francia qui. Qui l'indice degli articoli sul filo-islamismo.

Terrorismo in Francia: immigrato islamista 
uccide un civile e ferisce cinque agenti

L’attentatore, un 37enne algerino schedato per radicalizzazione e con obbligo di espulsione, ha colpito con un coltello gridando "Allah Akbar". Macron ammette: "Atto di terrorismo islamista". Benedetto XVI aveva avvertito: "Non tutte le culture sono compatibili". Terrorismo in Francia: immigrato islamista uccide un civile e ferisce cinque agenti L’Europa è di nuovo sotto scacco per mano del terrorismo islamista. A Mulhouse, in Alsazia, un 37enne algerino, già schedato nella lista della radicalizzazione terroristica (FSPRT) e con obbligo di lasciare la Francia, ha scatenato il terrore armato di coltello, uccidendo un civile e ferendo cinque agenti di polizia, due dei quali in condizioni critiche. Secondo le testimonianze raccolte dai media francesi, l’aggressore avrebbe gridato “Allah Akbar” prima di essere bloccato dalle forze dell’ordine.

Un copione già visto troppe volte, e che si ripete con impressionante regolarità: individui già noti alle autorità, soggetti schedati come pericolosi, immigrati irregolari o con precedenti di radicalizzazione che non vengono espulsi e che invece trasformano le strade europee in campi di battaglia.

Marcello Veneziani. L'Europa malata di coazione a ripetere

Ancora una volta un'efficace analisi di Veneziani su un'Europa in crisi apparentemente irreversibile. Fa eccezione il recente discorso, coraggioso ed equilibrato di Giorgia Meloni alla Convention dei conservatori di Washington. Un passaggio: "Perché, amici miei, io credo ancora nell’Occidente. Nell’Occidente non come luogo fisico, ma come civiltà. Civiltà nata dall’incontro tra la filosofia greca, il diritto romano, e i valori cristiani. Civiltà costruita, e difesa, nei secoli con il genio, le energie e i sacrifici di moltissimi. Con la parola Occidente definiamo un modo di concepire il mondo nel quale la persona è al centro, la vita è sacra... La mia domanda per voi è: può questa civiltà difendere i principi e i valori che l’hanno contraddistinta, a essere fiera di sé stessa e consapevole del ruolo che ha? Io penso di sì. E allora dobbiamo dire chiaramente e con forza, a chi attacca l’Occidente da fuori, e a chi cerca di sabotarlo dall’interno con il virus della cancel culture e dell’ideologia woke, che non ci vergogneremo mai di quello che siamo. Noi rivendichiamo la nostra identità, e lavoriamo per rafforzarla, perché senza quella identità profonda non possiamo tornare grandi." Il resto è abile realismo politico.

L’Europa malata di coazione a ripetere

La malattia del Vecchio Mondo e dei suoi dignitari si può riassumere in un’espressione che è poi il segno della sua patologia senile: coazione a ripetere. Non riescono a uscire da quello schema fisso e datato, da quella recita teatrale, e continuano a ripetere il copione anche se il mondo è cambiato e quello precedente era clamorosamente fallito in tema di pace, equilibri e dissuasione.

La coazione a ripetere si è palesata nel vertice insensato e inconcludente da Macron, nell’insistenza cronica e ostile di Mattarella in funzione antipace trumpiana-putiniana, nel coro di prefiche in loro lode e supporto, e naturalmente nell’evocazione continua del nazismo che sbuca da ogni parte, a est, a ovest, dell’interno e dall’esterno, dalla Russia, dall’America di Trump e di Musk, dal cuore antico dell’Europa, dalle elezioni in Germania.

Da Pio X a Francesco: dal modernismo espulso al modernismo intronizzato

Nella nostra traduzione da Tradition and Sanity
Da Pio X a Francesco: dal modernismo espulso
al modernismo intronizzato
(Parte 3: Conclusione)
Esempi di dialettica ratzingeriana ed evoluzionismo bergogliano
Peter Kwasniewski

Nella Parte 1, ho esaminato le origini del Modernismo e ne ho formulato una definizione, con l'aiuto del Cardinale Mercier. Nella Parte 2, ho ricondotto il suo problema fondamentale a una falsa filosofia che mina la fede soprannaturale in una rivelazione divina definita e ho discusso di come il Giuramento contro il Modernismo sia stato smantellato da un papa, Paolo VI, che sembrava sospettosamente desideroso di abbracciare almeno alcune delle idee da esso condannate. In questa parte conclusiva, esaminerò alcuni esempi di come l'evoluzionismo caratteristico della visione modernista si manifesta nell'attuale papa e nel suo predecessore. Infine, collegherò i puntini tra quelli che chiamerò Modernismi Nero, Scarlatto e Lavanda.

Francesco come evoluzionista dottrinale
Uno dei tratti caratteristici del modernismo è il suo affidamento a un modello di pensiero evolutivo, in cui la verità non è statica ma dinamica: la Chiesa non possiede la Verità in un dato momento, ma la cerca sempre e si imbatte sempre in nuovi aspetti della Verità che possono persino equivalere a un'inversione di ciò che la Chiesa riteneva vero.(1)

domenica 23 febbraio 2025

Domenica di Sexagesima

Vedi: L'inizio del ciclo pasquale con la Dominica in septuagesima [qui]; e, a seguire, Dominica in quinquagesima [qui]

Domenica di Sexagesima

Noè e il diluvio

Nel corso di questa settimana la santa Chiesa ci presenta la storia di Noè e del diluvio universale.
Nonostante i severi ammonimenti, Dio non era riuscito ad ottenere la fedeltà e la sottomissione dell’umanità e fu costretto ad infliggere un tremendo castigo a questo nuovo nemico. Trovato però un uomo giusto, farà ancora una volta nella sua persona alleanza con noi. Ma prima vuol far conoscere che è Sovrano e Padrone nel momento da lui stabilito; l’uomo che andava così fiero della sua esistenza, s’inabisserà sotto le rovine della sua dimora terrestre.
A base degli insegnamenti della settimana, poniamo innanzi tutto alcuni brani dal libro del Genesi, estratti dall’Ufficio dell’odierno Mattutino.

sabato 22 febbraio 2025

La Chiesa dovrebbe insegnare come aggirare la legge?

Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo.
La Chiesa dovrebbe insegnare come aggirare la legge?

Come tutte le leggi, anche la normativa sull'immigrazione è molto chiara e specifica. Definisce le condizioni sotto le quali una persona può entrare e rimanere legalmente negli Stati Uniti. Proprio grazie alla sua precisione, garantisce che tutte le persone siano trattate equamente, riducendo al minimo le ingiustizie.

Con l’imminente repressione dell’immigrazione illegale, alcuni cattolici stanno consigliando agli immigrati irregolari strategie per evitare la deportazione. L'implicazione di questo atteggiamento è che la legge sarebbe ingiusta e quindi potrebbe essere ignorata e contrastata.

22 Febbraio / Cattedra di San Pietro in Antiochia

Precedenti: Sulla Cattedra di San Pietro in Antiochia qui - Le due feste della Cattedra di San Pietro qui - Cattedra di San Pietro a Roma qui - qui - qui.

Cattedra di San Pietro in Antiochia

Per la seconda volta la santa Chiesa festeggia la cattedra di Pietro; ma oggi, siamo invitati a venerare non più il suo Pontificato in Roma, ma il suo Episcopato ad Antiochia. La permanenza del Principe degli Apostoli in quest’ultima città fu per essa la più grande gloria che conobbe dalla sua fondazione; pertanto, questo periodo occupa un posto tanto rilevante nella vita di san Pietro da meritare d’essere celebrato dai cristiani.

Il Cristianesimo ad Antiochia.
Cornelio aveva ricevuto il battesimo a Cesarea dalle mani di Pietro, e l’ingresso di questo Romano nella Chiesa preannunciava il momento in cui il Cristianesimo doveva estendersi oltre la popolazione giudaica. Alcuni discepoli, i cui nomi non ci furono tramandati da Luca, fecero un tentativo di predicazione in Antiochia, ed il successo che ne riportarono indusse gli Apostoli ad inviarvi Barnaba. Giunto questi colà, non tardò ad associarsi un altro giudeo convertito da pochi anni e conosciuto ancora col nome di Saulo, che, più tardi, cambierà il suo nome con quello di Paolo e diventerà oltremodo glorioso in tutta la Chiesa. La parola di questi due uomini apostolici suscitò nuovi proseliti in seno alla gentilità, ed era facile prevedere che ben presto il centro della religione di Cristo non sarebbe stato più Gerusalemme, ma Antiochia. Così il Vangelo passava ai gentili e abbandonava l’ingrata città che non aveva conosciuto il tempo della sua visita (Lc 19,44).

venerdì 21 febbraio 2025

Il Cuore Immacolato di Maria: segreto dei segreti di Fatima

I testi nutrienti che ci mostrano la Verità non perdono mai di attualità. Ieri ricorreva la festa di Santa Giacinta Marto, La pastorella nata ad Aljustrel, in Portogallo l'11 marzo 1910, ma è diventata famosa, assieme a suo fratello Francisco... E oggi ci ristoriamo dalla recente agitata cronaca con la
meditazione di p. Serafino M. Lanzetta sul Cuore Immacolato di Maria, tenuta a Fatima, durante un corso di Esercizi spirituali predicati ai laici nel maggio 2013, ripresa di seguito.
Il Cuore Immacolato di Maria è un vero compendio del Messaggio che la Celeste Signora consegnò ai Pastorelli di Fatima, da maggio ad ottobre del 1917. L'attualità e la profezia di questo Messaggio oggi è ancora più chiara. Rimane paradigmatica ed enigmatica quella richiesta della Bianca Signora a Lucia, di rivelare la terza parte del Segreto solo a partire dal 1960. 
Guardando gli eventi epocali sotto i nostri occhi e la condizione della Chiesa nel suo interno, una vigna devastata dal nemico, un campo sterminato con tanti morti, non possiamo che rammentare il tono altamente profetico delle parole di Papa Benedetto XVI, pronunciate a Fatima nel maggio del 2010: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa». Di recente è apparso un importante libro, curato dalle Carmelitane del monastero di Coimbra, dove visse e morì Sr. Lucia. Nel libro vengono pubblicati ampi stralci del diario intimo della veggente: Un caminho sob o olhar de Maria, Edições Carmelo 2013 (qui una scheda del libro). Anche in una lettera di Sr. Lucia al P. Fuentes del 1958 (qui) sono profeticamente descritti il destino dell'umanità e i tempi che scorrono sotto i nostri occhi.
Aggiungo che dal libro di p. Lanzetta: Il Vaticano II, un concilio pastorale. Ermeneutica delle dottrine conciliari, Cantagalli, Siena 2014, [qui] si può attingere ad una fonte mariologica di notevole interesse dal Cap V - Epifanie pastorali del Vaticano II nelle intenzioni e nella formazione della Dottrina conciliare sulla beata Vergine Maria (pagg. 369-419).
Di seguito la meditazione.
Il Cuore Immacolato di Maria: segreto dei segreti di Fatima

Siamo quasi giunti al traguardo dei nostri esercizi spirituali. Quest’oggi chiedo particolarmente la vostra attenzione, perché vorrei rivelarvi una cosa di cui non vi ho parlato fino ad ora. Vorrei parlarvi del “Segreto di Fatima”, rimasto ancora nascosto a tanti, il Segreto dei segreti, il Cuore Immacolato di Maria. La rivelazione di Fatima è un dono di Dio al nostro tempo, il Signore che parla, che si fa presente a noi attraverso la Sua Santissima Madre.

Avviso da Sant'Anna al Laterano

Su Covadonga vedi numerosi precedenti qui e a partire da qui.  Ricordo che Sant'Anna al Laterano è la nostra Chiesa di riferimento per il rito antico e che, oltre alle Messe domenicali delle ore 16, ogni primo sabato del mese dedicato alla devozione del Cuore Immavolato di Maria, alla stessa ora, vi si celebra la Santa Messa, seguita dal Catechismo.

V Pellegrinaggio Nostra Signora della Cristianità
Oviedo-Covadonga (Asturie-Spagna)
26-28 luglio 2025


I ragazzi di S. Anna al Laterano organizzano il Capitolo italiano intitolato alla Salus Populi Romani che parteciperà al V Pellegrinaggio a Nostra Signora di Covadonga (Asturie). 
Il Pellegrinaggio (107 Km a piedi) si svolgerà all’indomani della festa dell'Apostolo San Giacomo, Patrono della Spagna e mira alla santificazione dell'anima attraverso le grazie richieste a Nostro Signore, per intercessione della Beata Vergine Maria, offrendo preghiere, sacrifici e mortificazioni per tre giorni, in Spagna per l’Europa, la Chiesa e il Santo Padre e il mondo. 

Un'impresa audace che attingerà forza dal Santo Sacrificio della Messa fondamento della vita cristiana, celebrato nella forma antica, dall’Adorazione Eucaristica e dalla recita del Santo Rosario.

I giovani interessati potranno avere informazioni rivolgendosi, dopo la S. Messa domenicale delle ore 16.00 in Sant’Anna al Laterano, a Giacomo o a Nicolò o lasciando una propria mail con nome cognome e recapito telefonico a info.catechesi@gmail.com

giovedì 20 febbraio 2025

Zelensky, prossimo birillo abbattuto dalla “Glasnost Trumpiana”

La realtà nuda e cruda. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Zelensky, prossimo birillo abbattuto dalla “Glasnost Trumpiana” 
( di Pino Cabras )

"La demolizione di Zelensky da parte del presidente degli Stati Uniti va letta in modo unitario dentro un fenomeno politico più vasto. Fa parte di quell'enorme apocalisse informativa che interpreto ormai con la categoria di "Glasnost trumpiana", che ha già puntato la prua contro tutti i costosissimi apparati USA di influenza mondiale basati sulle "bugie di Stato" (Big Pharma, servizi segreti, soft power, giornalismo, scelte militari). Per una marea di carriere e intere filiere la prospettiva immediata è di essere rase al suolo.
La classe dirigente raccolta intorno a Trump ha deciso una gigantesca operazione di verità: alla verità vuole far fare il suo corso come a un fiume rimasto per troppo tempo compresso in alvei artificiali. La pura verità – esposta come una Wikileaks statale - riesce a fungere da "pars destruens" epocale, da solvente universale inteso a fare a pezzi il sistema circolatorio del globalismo, che era ormai corrotto come la più potente delle mafie, totalitario nell'ispirazione e fermamente intenzionato a distruggere la Russia letteralmente "a ogni costo".

Perché una sola Messa glorifica Dio più di quanto lo glorificheranno in cielo, per l’eternità, tutti gli angeli e tutti i santi?

Perché una sola Messa glorifica Dio più di quanto lo glorificheranno
in cielo, per l’eternità, tutti gli angeli e tutti i santi?


Una sola Messa glorifica Dio più di quanto lo glorificheranno in Cielo, per l’eternità, tutti gli angeli e tutti i santi, perché ogni Messa ha un valore infinito e perché nella Messa è Dio stesso che si offre a Dio (il Figlio al Padre). Pertanto non c’è cosa che glorifichi di più Dio quanto la Messa. Scrive padre Antonio Royo Marin in Teologia della perfezione cristiana: “Una sola Messa glorifica più Iddio di quanto la glorificheranno in cielo, per tutto l’eternità, tutti gli angeli, i santi e i beati insieme, compresa Maria Santissima.” La Messa è la rinnovazione incruenta del Sacrificio di Cristo sul Calvario. Ebbene, la Croce è la massima e perfetta glorificazione che l’universo possa dare a Dio. Vediamo perché.

La Redenzione procede simmetricamente alla Creazione. Tutti gli esseri, particolarmente quelli razionali, sono stati creati sul modello del Verbo di Dio. Parimenti la Redenzione, in quanto ri-creazione, avviene mediante l’Incarnazione del Verbo. Ma la Redenzione si è compiuta nella Croce. Ed ecco quindi che la Croce è la massima e più perfetta glorificazione che l’universo potesse rivolgere a Dio. La Messa è la riattualizzazione della Croce: obbedienza piena, riparazione incommensurabile, dunque la Messa è la più grande glorificazione. Leggiamo cosa dice a riguardo il famoso liturgista dom Prosper Gueranger: 
“L’immolazione di Nostro Signore sul Calvario fu un delitto orrendo e abominevole; l’immolazione che s’effettua sull’altare è quanto di più glorioso possa esservi per Dio, poiché Colui che è offerto è vivo. È il Dio vivente che noi offriamo: è il Figlio vivente offerto al Dio vivente. Può esservi nulla di più grande? E che cosa v’è di più giusto dell’esprimere questo pensiero ponendo il Corpo del Signore al di sopra del calice che contiene il suo Sangue? Ecco perché il santo Sacrificio della Messa è l’atto più glorioso che si possa fare per Iddio, poiché in questo momento sublime gli si tributa ogni onore e gloria: per ipsum, et cum ipso, et in ipso. Il sacerdote ha tra le mani Colui per il quale non solamente si dà a Dio ogni onore e gloria, ma Colui che condivide con Dio questa medesima gloria: per ipsum, et cum ipso! È il Verbo del Padre che si lascia prendere, che si lascia toccare, perché vuole che si dia a Dio ogni gloria ed onore: omnis honor et gloria; vuole che salga fino al trono di Dio un omaggio che possa essergli gradito. Che sono gli omaggi degli uomini in confronto a quelli che Nostro Signore rende al Padre suo? Sì, il santo Sacrificio della Messa è veramente l’atto più glorioso che possiamo offrire a Dio.”
(Dom Prosper Gueranger, Spiegazione delle preghiere e delle cerimonie della Santa Messa, Città di Castello (Perugia) 2008, p.170).

mercoledì 19 febbraio 2025

Marcello Veneziani. Ma in Europa non è a rischio solo la libertà di parola

Di seguito il punto di vista di Marcello Veneziani sulla situazione geopolitica in atto.
Ma in Europa non è a rischio solo la libertà di parola

Ha ragione il vice presidente americano J.D.Vance a denunciare la perdita della libertà di parola in Europa e il mancato rispetto per quel che pensa la gente comune, il popolo. Certo, larga parte di questa censura ideologica è di matrice anglo-americana, anche se nell’Europa continentale si carica di motivi ulteriori e di resistenze minori. Ma ha ragione Vance a ricordarci che quella minaccia non proviene dall’esterno, dalla Russia e dalla Cina ma al nostro stesso interno. E si tratta di una rinuncia ai valori costitutivi dell’Europa, la libertà e la sovranità del popolo, dunque la democrazia.

Mons. Viganò/ Evidente la complicità della chiesa bergogliana con il sistema dell’élite globalista

Monsignor Viganò a “Duc in altum” dopo la sua Lettera ai cattolici americani [qui]. “Evidente la complicità della chiesa bergogliana con il sistema dell’élite globalista. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.

Evidente la complicità della chiesa bergogliana
con il sistema dell’élite globalista

In primo piano nell’analisi dell’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti le accuse di Francesco a Trump sulla questione dei migranti, i finanziamenti di USAID al sistema dell’informazione, la dipendenza delle agenzie cattoliche dai fondi della stessa agenzia, le prospettive della crisi ucraina.

“Spero tanto – afferma monsignor Viganò nella parte conclusiva del colloquio – che il nuovo direttore della Cia vorrà verificare l’esistenza di un piano del deep state per l’eliminazione di Benedetto XVI così da avere un emissario di Davos sul Soglio di Pietro”.

“Realtà innegabile, per quanto tremenda e sconvolgente, è la complicità della chiesa bergogliana con il sistema criminale organizzato dall’élite globalista: dobbiamo prendere atto che il tradimento dei governanti nei confronti dei propri concittadini è speculare al tradimento dei Pastori verso il proprio gregge”.

don Alcuin Reid. Un'omelia per la domenica di Settuagesima

Precedenti articoli su Alcuin Reid qui - qui - qui - qui.
don Alcuin Reid
Un'omelia per la domenica di Settuagesima

+ Alcuni di noi sono sportivi o donne dotati; altri no. Alcuni di noi sono abbastanza giovani da esercitarsi fisicamente con relativa facilità. Altri tra di noi possono solo ricordare questi giorni. Eppure nella lettera di questa mattina San Paolo insiste sul fatto che dobbiamo tutti "correre... per la vittoria” così da ottenere il premio riservato al vincitore della gara, un’esortazione che potrebbe sembrare una sfida piacevole per alcuni e un compito impossibile per altri.

Naturalmente, S. Paolo non sta parlando di una corsa ad un evento sportivo. Si riferisce alla maratona di perseveranza nella vita cristiana, analogia abbastanza appropriata nella domenica di Settuagesima, quando la nostra Santa Madre, la Chiesa, sbandiera il nostro bisogno di prepararci allo sforzo spirituale che presto gli esercizi della Quaresima richiederanno da ognuno di noi.

martedì 18 febbraio 2025

Come possono Settuagesima e Sessagesima essere "70°" e "60"? I conti non tornano

Ho ripreso e tradotto da qui. Su Septuagesima et alia vedi qui.

Come possono Settuagesima e Sessagesima 
essere "70°" e "60"? I conti non tornano

Da un lettore…
  Quaeritur :
Non capisco. "Septuagesima" significa "settantesimo" e "sexagesima" significa "sessantasimo", che che indicano tra loro una distanza di dieci. Ma le domeniche sono distanti sette giorni. 10 non è 7. C'è una spiegazione?
Ecco cosa ho già scritto in precedenza.

La numerazione romana può essere un po' fluida.

Il numero 70 è più simbolico che aritmetico.

Le domeniche che seguono la Septuagesima (“settantesima”) sono
la Sexagesima (“sessantesima”)
e la Quinquagesima (“cinquantesima”) prima che il Mercoledì delle Ceneri introduca
la Quaresima, chiamata in latino Quadragesima , “quarantesima”.
disciplina Queste domeniche di “Gesima” prima dell’inizio delladisci “quarantesima” disciplina, sono stime approssimative ma entro certi parametri.

Chiesa, Apostolica e poi “Romana” o “Diocesana”?

Qui l'indice degli articoli sulla sinodalità. Lettura significativa: Conciliarità, Sinodalità. Come cambia la Chiesa? qui.
Chiesa, Apostolica e poi “Romana” o “Diocesana”?

Il 15 febbraio 2022, è entrato in vigore il “motu proprio” Competentias quasdam decernere [qui], con il quale Papa Francesco trasferisce ai vescovi locali competenze finora assegnate dal Codice di Diritto Canonico alla Santa Sede. D’ora in poi, infatti, gli ordinari diocesani potranno istituire Seminari, decidere in materia di formazione del clero, pubblicare Catechismi e intervenire in tanti altri settori. In tutti questi casi, non sarà più necessario attendere l’approvazione della Santa Sede, ma basterà solamente una “conferma”, quasi una semplice presa d’atto. Secondo la Santa Sede questo decentramento risponde allo spirito dell’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, e vuole favorire lo sviluppo di azioni pastorali più prossime alle realtà e ai bisogni delle chiese locali. 
Considerata la delicatezza delle competenze trasferite ai vescovi diocesani, molto diversi tra loro in quanto a sensibilità e orientamenti pastorali, anche su questioni cruciali, c'è da chiedersi se il recente “motu proprio” non metta ulteriormente a rischio l’unità della Chiesa cattolica, già profondamente lacerata e divisa (vedi sinodo della Chiesa tedesca). È la fine dell’unità del Cattolicesimo? Nasceranno tanti cattolicesimi locali con a capo i loro rispettivi "pontefici" tutt'altro che sommi? Il senso di smarrimento aumenta.
Non sfugge l'analogia con quanto accaduto nelle Confessioni cristiane protestanti e la drammatica frammentazione dottrinale e di prassi, con evidente snaturamento della vita spirituale.

lunedì 17 febbraio 2025

La sfida di Giorgia Meloni nell'Europa al bivio

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
La sfida di Giorgia Meloni nell'Europa al bivio.

Leggo un interessante articolo di geopolitica su PoliticoWeb : L’Europa al Bivio: Il Vertice di Parigi e le Sfide di un Futuro Unito. L'Autore  parte dalla convocazione a Parigi, da parte di Macron, dei leader europei per una strategia comune sulla crisi ucraina; un'occasione nella quale "Meloni si gioca la partita politica della vita in un contesto in cui una scelta sbagliata potrebbe favorire l'espansione russa".
Ritengo vera la prima parte dell'affermazione: quella di Meloni è davvero una sfida, anche per l'improvvido sbilanciamento atlantista antirusso della nostra premier, che non poteva esimersi da un allineamento alla politica Dem, posto che siamo una colonia; ma c'era un modo ben più dignitoso e prudente per farlo, anche in una Unione europea che non consentiva altre alternative se non l'essere completamente fuori gioco...
Non condivido invece la conclusione sul dato per certo espansionismo russo che, di fatto, ritengo eventualmente bilanciato dai nuovi equilibri geopolitici innescati dalla presidenza Trump, a prescindere da qualunque posizione europea, posto che fin dall'inizio l'UE ha rinunciato a qualunque protagonismo in chiave diplomatica. E, ora, l'approccio unilaterale degli USA con i singoli paesi rischierebbe di indebolire notevolmente il vecchio continente.