Dove sta andando la Chiesa cattolica? La Chiesa Una Santa è viva e immacolata nel Suo Sposo; ma una parte di quella visibile rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro malgrado e ne stiamo vedendo gli effetti? Ci confrontiamo per "resistere", nella fedeltà.
Peregrinatio Summorum Pontificum 2022
lunedì 22 dicembre 2025
Avviso riguardante la Santa Messa di Natale a Pavia
dFB
Novena di Natale - VII Giorno. O Rex géntium
22 dicembre – VI Antifona
| O Rex géntium, et desiderátus eárum, lapísque anguláris, qui facis útraque unum: veni, et salva hóminem, quem de limo formásti | O re delle genti, oggetto dei loro desideri! Pietra angolare che riunisci in te i due popoli ! Vieni e salva l’uomo che hai formato dal fango. |
L’ultima enciclica antimoderna, che progettava Pio XII
L’ultima enciclica antimoderna, che progettava Pio XII
domenica 21 dicembre 2025
Papa Leone nomina il vescovo che ha celebrato la "Messa LGBT" con una drag queen come speaker
Papa Leone nomina il vescovo che ha celebrato la "Messa LGBT" con una drag queen come speaker
Il vescovo Ramón Bejarano ha celebrato la messa domenicale del 13 luglio, organizzata dal “Ministero LGBTQ” di St. John e con il pieno appoggio della diocesi di San Diego, guidata dal vescovo Michael Pham, una delle prime nomine episcopali di Papa Leone XIV.
Novena di Natale - VI Giorno. O Óriens
21 dicembre – V Antifona
| O Óriens splendor lucis ætérnæ, et sol iustítiæ: veni, et illúmina sedéntes in ténebris, et umbra mortis | O Oriente, splendore della luce eterna! Sole di giustizia! vieni, ed illumina coloro che giacciono nelle tenebre e nell’ombra della morte! |
Dominica Quarta Adventus ("Rorate") - Le sette antifone "O": originale latino e traduzione
Intróitus
| Is. 45, 8 - Roráte coeli désuper, et nubes plúant iustum: aperiátur terra, et gérminet Salvatórem. Ps. 18, 2 - Coeli enárrant glóriam Dei: et ópera mánuum eius annúntiat firmaméntum. | Piovete dall’alto o cieli, e madateci il giusto, o nubi: si apra la terra e dia frutti di salvezza. I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento narra l’opera delle sue mani. |
Oggi [1] essa da gli ultimi tocchi per commuovere i suoi figli. Li trasporta nella solitudine e mostra loro Giovanni Battista, sulla cui missione li ha già istruiti nella terza Domenica. La voce di quell'austero Precursore risuona nel deserto e si fa sentire fin nelle città, predicando la penitenza, la necessità di purificarsi nell'attesa di colui che sta per apparire. Ritiriamoci in disparte durante questi giorni; o se non possiamo farlo a causa delle nostre occupazioni esteriori, ritiriamoci nel segreto del nostro cuore e confessiamo la nostra iniquità, come quei veri Israeliti che venivano, pieni di compunzione e di fede nel Messia, a completare ai piedi di Giovanni Battista l'opera di preparazione per riceverlo degnamente quando fosse apparso. Ora, ecco la santa Chiesa che, prima di aprire il libro del Profeta, ci dice all'ordinario, ma con solennità sempre maggiore:
sabato 20 dicembre 2025
Novena di Natale - V Giorno. O clavis David
20 dicembre – IV Antifona
| O clavis David et sceptrum domus Israël; qui áperis, et nemo claudit; claudis, et nemo áperit: veni, et educ vinctum de domo cárceris, sedéntem in ténebris, et umbra mortis | O chiave di David e scettro della casa d’Israele, che apri, e nessuno può chiudere; che chiudi, e nessuno può aprire: vieni e trai dalla prigione il misero che giace nelle tenebre e nell’ombra della morte. |
Vescovo Eleganti: per propria ammissione, l'Islam è una religione anticristiana
Vescovo Eleganti: per propria ammissione,
l'Islam è una religione anticristiana
Seguirono altri incontri con enfasi diverse: nel 1993, 2002, 2011 e 2016.
venerdì 19 dicembre 2025
Svolta Leone: chiede aiuto ai cardinali I temi anticipati da una lettera "natalizia". Al centro anche la liturgia eucaristica
Via al Concistoro
Svolta Leone: chiede aiuto ai cardinali
Novena di Natale - IV giorno. O Radix Jesse
19 dicembre – III Antifona
| O radix Iesse qui stas in signum populórum, super quem continébunt reges os suum, quem gentes deprecabúntur: veni ad liberándum nos, iam noli tardáre | O rampollo di Jesse, che sei come uno stendardo per i popoli; davanti la quale i re ammutoliranno e le genti offriranno le loro preghiere: vieni a liberarci, e non tardare. |
È possibile essere mistici nel XXI secolo? Parte seconda
È possibile essere mistici nel XXI secolo? Parte seconda
“uno di loro fu rapito fino al terzo cielo...”
Prima parte qui.
giovedì 18 dicembre 2025
Novena di Natale III giorno - O Adonái
18 dicembre – II Antifona
| O Adonái et Dux domus Israël, qui Móysi in igne flammæ rubi apparúisti, et ei in Sina legem dedísti: veni ad rediméndum nos in brácchio exténto | O Adonai, Signore, capo della casa d’Israele, che sei apparso a Mosè nella fiamma del roveto ardente e gli hai dato la legge sul Sinai, vieni a riscattarci nella forza del tuo braccio. |
“Va bene perché c’è il Giubileo, ma finché sarò abate non si ripeterà!”
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| Mons. Braschi |
Domenica 14 dicembre 2025 ha avuto luogo la celebrazione di una Messa in Rito Ambrosiano Antico presso l’Altar Maggiore della Basilica di Sant’Ambrogio in Milano. Un simile evento non accadeva dal 1972, rendendo quanto accaduto a tutti gli effetti un momento storico.
La Diocesi di Milano dovrebbe andare fiera del suo Proprio Rito, una caratteristica che la rende unica al mondo. Certo, c’è il Rito Ambrosiano Riformato, ma non è mistero la lunga avversione di gran parte della Curia Ambrosiana all’Antico Rito. Tra essi, un campione inossidabile dell’astio ideologico contro (la Tradizione di) Sant’Ambrogio Vescovo è Carlo Faccendini, Abate Mitrato dell’Insigne Basilica, in altre parole, satrapo plenipotenziario. Ordinato nel 1976, entusiasticamente formatosi nel clima iconoclasta dell’immediato postconcilio - praticamente un “Mario Capanna” ecclesiastico - alle soglie della pensione il Monsignore alimenta il suo mito giovanilistico rimembrando nostalgicamente quanto fossero “formidabili quegli anni” in cui, mentre nelle università si occupavano le aule e si menava la polizia, nella diocesi si bruciavano pianete e manipoli, si distruggevano altari, si inveiva contro la lingua di Cicerone e San Tommaso e si proclamava il Rito Ambrosiano essere un patetico ferrovecchio…
L’indomabile prelato ha innanzitutto imposto una celebrazione coram populo. Naturalmente ciò è dovuto a una sincera preoccupazione pastorale, perché i fedeli potrebbero essere perplessi se vedessero una celebrazione coram Deum… Peccato che le stesse preoccupazioni pastorali il Faccendini non le abbia quando ha più e più volte concesso di celebrare coram Deo a Sacerdoti della Chiesa Ortodossa (dunque non in Comunione con la Chiesa Cattolica e tantomeno con l’Arcivescovo Delpini) di celebrare presso l’Altar Maggiore della “sua” Satrapia Basilica. Probabilmente i fedeli di Sant’Ambrogio sono tutti fini conoscitori dell’Antico Slavo o Greco Ecclesiastici, per cui se incappano in una Divina Liturgia Bizantino-Slava non battono ciglio, mentre una Liturgia Ambrosiana Antica potrebbe lasciarli con danni psicologici permanenti.
Finché sarà lui abate, certo. Infatti, tra poco Carlo “formidabili-quegli-anni” Faccendini, classe 1952, andrà in pensione. La sua anagrafica lo rende parte di quella generazione di clero più ideologizzata, per gli anni di contestazione in cui si è formata. Una generazione che, grazie a Dio, sta andando in pensione, ma che ha lasciato il deserto dietro di sé, umano, artistico, liturgico. Grazie a Dio, l’Abate mitrato è il passato. La Tradizione è il futuro. E magari tra qualche anno, ormai largamente emerito, lo potremo vedere celebrare in vetus ordo, accolto dai suoi odiati tradizionalisti come i soli che ancora si ricorderanno con rispetto di lui, come già del suo predecessore Monsignor Manganini…
Aggiungiamo qualche chiarimento (22 dicembre 2025) in risposta ad alcuni commenti che ci sono pervenuti...
A proposito dell'orientamento ad Deum. Sant’Ambrogio ha un altare basilicale antico. È vero che nel primo millennio c’era l’abitudine di celebrare ad populum, ma questo è dovuto al fatto che alle liturgie presenziava l’imperatore o suo delegato, per cui non si riteneva di voltare le spalle ad esso. Nel millennio seguente in Sant’Ambrogio si è sempre celebrato ad Deum. Nel coetus di Milano la scelta di celebrare ad populum il 14 è stata effettivamente giustificata dai precedenti di Schuster citati. Tali precedenti ci sono effettivamente stati, ma furono delle eccezioni: la prassi in Sant’Ambrogio nel secondo millennio è sempre stata la celebrazione ad Deum. In questo caso la celebrazione ad populum non è stata scelta per il precedente di Schuster, ma è stata giustificata per il precedente di Schuster: all’epoca di Schuster la stragrande maggioranza delle celebrazioni in Sant’Ambrogio sono rimaste ad Deum, e ciò è stato almeno fino al 1965. Nella celebrazione del 14 dicembre 2025 è stata scelta l’orientazione ad populum perché è stato comunicato dai vertici di Sant’Ambrogio che così era gradito e in altro modo sarebbe stato sgradito. A questo punto il coetus ha fatto “buon viso a cattivo gioco” spolverando il precedente di Schuster. Ma tutti sanno che la scelta è stata eminentemente politica e niente affatto liturgica. Infatti, nella maggioranza dei fedeli che abitualmente seguono le celebrazioni in Rito Ambrosiano Antico l’orientazione ad populum ha sollevato parecchi mormorii e parecchi malcontenti...
L’atteggiamento del Faccendini verso il Rito Antico è mostrato dai fatti. Faccendini è abate dal 2017. Prima, dal 2012 al 2017, è stato Vicario Episcopale per la città di Milano. È da decenni che il coetus chiede la possibilità di una celebrazione nella Basilica di Sant’Ambrogio. Essa non è mai stata concessa, mentre più e più volte sono state concesse celebrazioni agli Ortodossi. In 8 anni da Abate, il suddetto non ha mai accettato alcuna celebrazione in Sant’Ambrogio, né in nessuna delle chiese sotto la sua giurisdizione, fuorché la sola chiesa espressamente indicata dalla Curia come sede delle celebrazioni in Rito Antico, Santa Maria della Consolazione. Chi organizza le celebrazioni sa bene che reiterate richieste ci sono state. Altrettanti reiterati rifiuti sono arrivati, in primis dal Faccendini, in secundis da altri prelati. E tutto ciò è noto e stranoto a chi vive tale ambiente. Se l’avversione del Faccendini per il Rito Antico non corrispondesse a verità, perché in 8 anni di governo di Basilica e Parrocchia non c’era mai stata alcuna celebrazione?
È vero che Sant’Ambrogio è chiesa giubilare per tutti, ma l’affermazione che la celebrazione del 14 non sia stata indicata sul sito della Basilica perché era una celebrazione come tante, poi, è veramente capziosa. La Messa del 14 dicembre 2025 non era una celebrazione come tante. Non è stato uno dei tanti pellegrinaggi parrocchiali. Era più di mezzo secolo, 53 anni, che una Messa Antica nel Rito di Sant’Ambrogio non era celebrata nella Basilica che accoglie le spoglie di Sant’Ambrogio! L’avviso della celebrazione non solo non è stato dato sul sito, ma neanche in nessuna delle bacheche di avvisi presenti all’ingresso e all’interno della chiesa (laddove campeggia ogni genere di avviso). Perfino il giorno della celebrazione appesa alla cancellata di ingresso c’era l’indicazione di tutte le Messe del giorno, tutte le Messe di domenica 14 dicembre, quinta domenica dell’Avvento Ambrosiano, ma non della solenne celebrazione giubilare in Rito Antico! Il non indicare sui canali ufficiali della Basilica un avvenimento che è a tutti gli effetti storico per la Diocesi di Milano è evidentemente frutto di una ben precisa decisione, decisione che non può che giungere da chi su tali canali decide. Anche il silenzio è una decisione.
La notizia delle parole del Faccendini ai membri del Capitolo giunge, con evidenza, da uno dei membri del Capitolo stesso, il quale, con altrettanta evidenza, non può esporsi. Ai membri del Capitolo il Faccendini ha chiarito la natura eminentemente straordinaria della Celebrazione, e ha rimarcato che sarà sua cura che non si ripeta fintantoché resterà nella sua posizione. Disgraziatamente delle orecchie hanno sentito e delle lingue hanno riferito la “voce dal sen fuggita”.
Infine, i dati anagrafici del Faccendini e, in particolare, il suo periodo di formazione nel momento di massimo iconoclasmo post-conciliare, sono dati di fatto, che non possono in alcun modo essere smentiti.
Chi si è lamentato di questa pagina voleva forse sollevare solo una questione di opportunità politica? Può segnalare che una critica così dura ed esplicita a un prelato della Curia milanese può sollevare un vespaio e che, pertanto potrebbe essere opportuno ritirare l’articolo pro bono pacis. Può rimarcare che non inimicarsi le alte sfere curiali sia auspicabile per la situazione della Tradizione Ambrosiana, costantemente soggetta alla spada di Damocle di una Curia volubile e tutt’altro che amica. Può rimarcare che un giudizio sferzante come quello dell’articolo potrebbe mettere a repentaglio il paziente lavoro del coetus ambrosiano, quel lungo, paziente, fruttuoso lavoro di 40 anni grazie al quale si è passati dalla concessione di 1 celebrazione festiva in Rito Ambrosiano Antico nella città di Milano, data dal Card. Martini, alla concessione di 1 celebrazione festiva in Rito Ambrosiano Antico nella città di Milano, data dall’Arcivescovo Delpini.
È possibile essere un mistico nel XXI secolo? (parte prima)
È possibile essere un mistico nel XXI secolo?
“l’anima infiammata d’amore...”
mercoledì 17 dicembre 2025
I vescovi hanno dubbi pure sul presepe
Novena di Natale - II giorno : O Sapiéntia!
17 Dicembre - Inizio delle grandi Antifone
Il numero di queste Antifone, che sono dette volgarmente antifone O dell'Avvento, perché cominciano tutte con questa esclamazione è di sette nella Chiesa romana, una per ciascuna delle sette Ferie maggiori, e si rivolgono tutte a Gesù Cristo. Altre Chiese, nel medioevo, ne aggiunsero ancora due: una alla Santissima Vergine, O Virgo Virginum! e una all'Angelo Gabriele, O Gabriel! Oppure a san Tommaso, la cui festa cade nel corso delle Ferie maggiori. Quest'ultima comincia così: O Thomas Didime! [1]. Vi furono anche delle Chiese che portarono fino a dodici il numero delle grandi Antifone, aggiungendone alle nove di cui abbiamo parlato altre tre, e cioè: una a Cristo, O Rex pacifice! una seconda alla Santissima Vergine, O mundi Domina! e infine un'ultima a mo' d'apostrofe a Gerusalemme, O Hierusalem!
Il momento scelto per far ascoltare questo sublime appello alla carità del Figlio di Dio è l'ora dei Vespri, perché è alla sera del mondo, vergente mundi vespere, che è venuto il Messia. Si cantano al Magnificat, per denotare che il Salvatore che aspettiamo ci verrà da Maria. Si cantano due volte, prima e dopo il Cantico, come nelle feste Doppie, in segno della maggiore solennità; ed era anche antica usanza di parecchie Chiese cantarle tre volte, cioè prima del Cantico stesso, prima del Gloria Patri e dopo il Sicut erat. Infine, queste meravigliose Antifone che contengono tutto il midollo della Liturgia dell'Avvento, sono adorne d'un canto armonioso e pieno di gravità, e le diverse Chiese hanno conservato l'usanza di accompagnarle con una pompa tutta speciale, le cui manifestazioni sempre espressive variano secondo i luoghi. Entriamo nello Spirito della Chiesa e riceviamole per unirci, con tutta l'effusione del nostro cuore, alla stessa santa Chiesa, allorché fa sentire al suo Sposo questi ultimi e teneri inviti ai quali egli infine si arrende.
[1] Quest'antifona è più moderna; ma a partire dal XIII secolo sostituì quasi universalmente quella: O Gabriel!
* * *
Assai sorprendente poi è l’acrostico che si ottiene quando le prime lettere (dopo la «O») delle sette antifone vengono lette in ordine inverso, dal basso verso l’alto:
| Emmanuel Rex Oriens |
|
| Clavis Radix Adonai Sapientia |
L’invocazione contiene già l’esaudimento della preghiera; la nostalgia dei beni perduti diviene gioia del possesso; il desiderio di incontrare il Dio salvatore si fa contemplazione della sua vicinanza: il “vieni” che dopo la contemplazione introduce l’invocazione porta su di sé tutto il peso della speranza cristiana.
I Antifona
| O Sapiéntia, quæ ex ore Altíssimi prodiísti, attíngens a fine usque ad finem, fórtiter suavitérque dispónens ómnia: veni ad docéndum nos viam prudéntiæ | O Sapienza, che sei uscita dalla bocca dell’Altissimo, che attingi l’uno e l’altro estremo, e disponi di tutte le cose con forza e dolcezza: vieni ad insegnarci le vie della prudenza. |
Mercoledì delle Quattro Tempora di Avvento
17 dicembre 2025: Mercoledì delle quattro tempora di Avvento
(Secondo giorno della Novena di Natale qui)
martedì 16 dicembre 2025
In Illo Tempore: 3ª Domenica di Avvento “Gaudete”
In Illo Tempore:
3ª Domenica di Avvento “Gaudete”
Regem venturum Dóminum / Oggi inizia la novena di Natale
Parti da dirsi ogni giorno
+ Deus, in adiutòrium meum intende. Domine, ad adiuvandum me festina.
Dio, volgiti in mio aiuto. Signore, affrettati a soccorrermi. (Salmo 69,2)
In nomine Patris +, et Filii +, et Spiritus Sancti +. Amen.
Canto delle «Profezie»
| Regem venturum Dominum, venite adoremus. Iucundare filia Sion, et exulta satis filia Ierusalem, ecce Dominus veniet, et erit in die illa lux magna et stillabunt montes dulcedine; et colles fluent lac et mel, quia veniet Propheta magnus et Ipse renovabit Ierusalem. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Ecce veniet Deus, et Homo de domo David sedere in throno; et videbitis et gaudebit cor vestrum. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Ecce veniet Dominus protector noster, Sanctus Israël, coronam Regni habens in capite suo et dominabitur a mari usque ad mare et a flumine usque ad terminos orbis terrarum. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Ecce apparebit Dominus, et non mentietur: si moram fecerit, expecta eum quia veniet et non tardabit. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Descendet Dominus sicut pluvia in vellus, orietur in diebus eius iustitia et abundantia pacis et adorabunt eum omnes reges terrae, omnes gentes servient ei. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Nascetur nobis parvulus et vocabitur Deus fortis; ipse sedebit super thronum David patris sui et imperabit; cuius potestas super humerum eius. Regem venturum Dominum, venite adoremus. Betlehem civitas Dei summi, ex te exiet dominator Israel, et egressus eius sicut a principio dierum aeternitatis, et magnificabitur in medio universae terrae, et pax erit in terra nostra dum venerit Regem venturum Dominum, venite adoremus. Alla vigilia di Natale si aggiunge Crastina die delebitur iniquitas terrae, et regnabit super nos Salvator mundi. Regem venturum Dominum, venite, adoremus. Prope est iam Dominus: venite, adorémus. | Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Godi figlia di Sion, esulta figlia di Gerusalemme, ecco il Signore verrà ed in quel giorno vi sarà gran luce; i monti stilleranno dolcezza e dai colli scorreranno latte e miele, perché verrà un gran profeta ed Egli rinnoverà Gerusalemme. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Ecco, dalla casa di Davide verrà il Dio-Uomo a sedersi sul trono; vedrete e godrà il vostro cuore. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Ecco, verrà il Signore, il nostro Protettore, il Santo d'Israele, portando sul capo la corona regale e dominerà da un mare all'altro e dal fiume ai confini estremi della terra. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Ecco, apparirà il Signore e non mancherà di parola; se indugerà attendilo, perché verrà e non potrà tardare. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Il Signore discenderà come pioggia sul vello, in quei giorni spunterò la giustizia e l'abbondanza della pace; tutti i re della terra lo adoreranno e i popoli lo serviranno. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Nascerà per noi un bimbo e sarà chiamato Dio forte; egli siederà sul trono di Davide suo padre e sarà un dominatore e avrà sulle spalle la potestà regale. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire. Betlemme, città del sommo Dio, da te nascerà il dominatore d'Israele; la sua nascita risale al principio dei giorni dell'eternità e sarà glorificato in mezzo a tutta la terra; e, quando Egli sarà venuto, vi sarà pace sulla nostra terra. Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire Alla vigilia di Natale si aggiunge Domani sarà sconfitto il male della terra e regnerà su noi il Salvatore del mondo. Ecco il Signore viene, venite adoriamo. Il Signore è vicino, venite adoriamo. |
(Nota: Tutte le strofe dal n.1 al n.7 devono essere recitate o cantate ogni giorno dal 16 fino al 23 dicembre; la Vigilia di Natale, il 24 dicembre, si aggiunge la strofa n. 8)
lunedì 15 dicembre 2025
Imparare il latino liturgico, lezione 22
Imparare il latino liturgico, lezione 22
exaltabor in gentibus, et exaltabor in terra
Clicca qui per un elenco di tutte le lezioni precedenti.
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| Exaltabor |
Il vescovo Strickland sul suicidio assistito
Il vescovo Strickland sul suicidio assistito
Vescovo Joseph E. Strickland
Le politiche di "assistenza all'affermazione di genere" nelle scuole pubbliche
Le politiche di "assistenza all'affermazione
di genere" nelle scuole pubbliche
domenica 14 dicembre 2025
Taybeh sotto attacco: la ferita del Natale cristiano in Terra Santa
Taybeh sotto attacco: la ferita
del Natale cristiano in Terra Santa
Nell'immagine: un momento della serata di festa, giovedì scorso a Taybeh, davanti alla chiesa illuminata
Dominica Tertia Adventus ("Gaudete") - Tempore Adventus e la seconda venuta
| Ad Phil. 4, 4-6 - Gaudéte in Dómino semper: íterum dico, gaudéte. Modéstia vestra nota sit ómnibus homínibus: Dóminus enim prope est. Nihil sollíciti sitis: sed in omni oratióne petitiónes vestræ innotéscant apud Deum. Ps. 84, 2 - Benedixísti, Dómine, terram tuam: avertísti captivitátem Iacob. Glória Patri… | Godete sempre nel Signore: ve lo ripeto: godete. La vostra modestia sia manifesta a tutti gli uomini: il Signore è vicino. Non siate ansiosi per alcuna cosa, ma in ogni circostanza fate conoscere a Dio i vostri bisogni. Hai benedetto, o Signore, la tua terra: hai liberato Giacobbe dalla schiavitù. Gloria al Padre… |
La Stazione ha luogo nella Basilica di S. Pietro in Vaticano. Questo tempio augusto che ricopre la tomba del Principe degli Apostoli, è l'asilo universale del popolo cristiano; è quindi giusto che sia testimone delle gioie come delle tristezze della Chiesa.
sabato 13 dicembre 2025
Le autorità della Papua Nuova Guinea hanno riconosciuto costituzionalmente l'autorità di Dio sulle società.
Le autorità della Papua Nuova Guinea hanno riconosciuto
costituzionalmente l'autorità di Dio sulle società
"Quando Dio susciterà per noi un SommoSacerdote che ci ricorderà la sana dottrina?"
Fonte : La Simandre, Fraternità della Trasfigurazione, Le Bois 36220 MÉRIGNY, +33 2 54 37 40 04 https://transfiguration.over-blog.com/Nei nostri tempi segnati dal secolarismo ( che il più delle volte corrisponde, in realtà, all'apostasia, cioè al rifiuto di Dio ) siamo lieti di accogliere (un po' in ritardo) la decisione delle autorità della Papua Nuova Guinea.Questo paese del sud-est asiatico conta 95 cristiani, un buon quarto dei quali sono cattolici (evangelizzati dai Maristi e dai Missionari del Sacro Cuore di Issoudun).Nel marzo 2025, pertanto, 95 membri del parlamento del Paese hanno modificato la Costituzione per sancire il carattere cristiano del Paese:"Noi, popolo della Papua Nuova Guinea, riconosciamo e dichiariamo Dio Padre, Gesù Cristo Figlio e lo Spirito Santo come nostro Creatore e Conservatore dell'intero universo, fonte di ogni potere e autorità", collocando inoltre i "valori cristiani" tra i "valori fondamentali" del Paese.Va notato che furono soprattutto i protestanti "pentecostali" o "avventisti" a sostenere queste iniziative.
Il clero cattolico, da parte sua, è stato molto riservato.
Dobbiamo sorprenderci? No, quando sappiamo quanto la dottrina di Cristo Re (ricordata da Pio XI nella sua enciclica Quas primas del 1925) sia stata, purtroppo, soppressa.L'episcopato del Paese, che si limita a trasmettere le posizioni del Vaticano, sostiene che la Chiesa dovrebbe concentrarsi sulle attività sociali e sul dialogo…
I protestanti, a questo proposito, possono darci una lezione!
In tutti i paesi un tempo conosciuti come paesi di missione, è davvero vero che la Chiesa sta diventando solo un'altra ONG...
Che pasticcio!
Quando Dio susciterà per noi un Sommo Sacerdote che ci ricorderà la sana dottrina?
Padre Jean-Marie
Il sorgere del sacerdote “post-liberale”
Il sorgere del sacerdote “post-liberale”
Un'orchestra angelica del Medioevo
Un'orchestra angelica del Medioevo
- L'era degli angeli
- Di angeli e fate
- L'angelologia biblica e letteraria del Medioevo [qui]
- Fiat Lux: La creazione degli angeli [qui]
- Gli angeli: giardinieri nella creazione di Dio [qui]
- Gli angeli negli occhi del Medioevo [qui]
- Cercarono gli angeli e trovarono se stessi






















