Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 19 settembre 2025

OBŒDIENTIA OBŒDIENTIBUS /Qualche breve appunto su due articoli del prof. Trabucco

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Viganò
OBŒDIENTIA OBŒDIENTIBUS
Qualche breve appunto su due articoli del prof. Trabucco

L’obbedienza servile è quella che segue la legge per paura,
senza la grazia interiore, e quindi “non giova a nulla
se non è accompagnata dall’amore;
anzi, senza di esso, rende colpevole chi la pratica,
perché manca del fine ultimo che è Dio.
Sant’Agostino, De spiritu et littera
Il commento del prof. Daniele Trabucco alla vicenda di don Leonardo Maria Pompei, pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana lo scorso 9 Settembre (qui ma anche qui), ha suscitato alcune obiezioni, tra le quali una in particolare ha provocato un ulteriore intervento dello stesso Trabucco su Chiesa e Postconcilio (qui). Premetto che nutro la massima stima per l’illustre Professore, del quale ho sempre apprezzato il pensiero autenticamente cattolico e il rigore intellettuale. Credo tuttavia che questi suoi due ultimi articoli travisino gravemente il concetto di obbedienza all’autorità, fuorviando i lettori.

Vescovo M. Eleganti: “Le riforme liturgiche sono state un esperimento sconsiderato e fallito”

Su segnalazione di un lettore, ecco le interessanti dichiarazioni del vescovo M. Eleganti, rilasciate a Lifesitenews.

Il vescovo M. Eleganti e la sua vita dopo il Vaticano II: “Le riforme liturgiche sono state un esperimento sconsiderato e fallito”

Marian Eleganti è stato vescovo ausiliare di Coira. Celebra ancora il Novus Ordo (che è il risultato puntuale e rivendicato del Vaticano II) e non possiamo dirci d’accordo con ogni passaggio delle sue dichiarazioni rilasciate a LifeSiteNews. Ma si tratta di un intervento interessante che è bene riprendere.

“Sono nato nel 1955 e sono stato un chierichetto entusiasta nella mia infanzia. All’inizio ho servito nel vecchio rito, sempre un po’ nervoso per non sbagliare le risposte in latino, poi sono stato riqualificato nel bel mezzo dell’azione per la cosiddetta Messa Nuova”. Da bambino, prosegue, “ho assistito all’iconoclastia nella venerabile Chiesa della Santa Croce della mia città natale. Gli altari gotici intagliati furono abbattuti sotto i miei occhi di bambino. Rimasero un altare popolare, una sala del coro vuota, la croce nell’arco del coro, Maria e San Giovanni a sinistra e a destra su pareti bianche e spoglie. Nuove vetrate inondate dal sole nascente a est. Niente di più: era un taglio netto senza precedenti”.

Papa Leone parla con Elise Ann Allen di Crux di questioni in ballo compresa la liturgia

Nella nostra traduzione da Crux, c'è di che rimaner basiti su tutti i temi trattati, compresa la Liturgia. Per accelerare la pubblicazione evito le molte chiose necessarie che inserirò (e inseriremo) nei commenti; ma occorrerà un articolo a parte....

Papa Leone parla con Elise Ann Allen di Crux
di questioni in ballo compresa la liturgia
[Nota dell'editore: alcuni estratti di un'intervista in due parti tra Papa Leone XIV e la corrispondente di Crux, Elise Ann Allen, contenuta nella sua nuova biografia del pontefice, León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI , ovvero "Leone XIV: cittadino del mondo, missionario del XXI secolo". Il libro è pubblicato in spagnolo da Penguin Perù e sarà disponibile per l'acquisto nei negozi e online il 18 settembre. Le edizioni in inglese e portoghese saranno disponibili all'inizio del 2026.]
Allen:
Due dei temi più scottanti emersi dal Sinodo sulla sinodalità, in termini di dibattito generato, sono stati il ​​ruolo delle donne nella Chiesa e l'approccio della Chiesa alla comunità LGBTQ+. Cosa ne pensa della discussione su questi due temi e come li affronterà nel suo nuovo ruolo di Papa?

Papa Leone: In modo sinodale. Per la maggior parte delle persone, certamente c'è la consapevolezza che il ruolo delle donne nella Chiesa debba continuare a svilupparsi, credo che in questo senso ci sia stata una risposta positiva. Spero di continuare sulle orme di Francesco, anche nominando donne in alcuni ruoli di leadership a diversi livelli nella vita della Chiesa, riconoscendo i doni che le donne hanno e che possono contribuire alla vita della Chiesa in molti modi.

giovedì 18 settembre 2025

Pio XII e la Musica sacra. 'Musicae Sacrae Disciplina' (1955)

L'ennesimo insegnamento di Pio XII da ripescare per la perenne validità. Se non si ha come meta la gloria di Dio, si toglie anche il fondamento dell’edificazione dei fedeli. Qui l'indice degli articoli dedicati al Pastor angelicus.  Qui l'indice di quelli dedicati alla musica sacra

Pio XII e la Musica sacra. Musicae Sacrae Disciplina (1955)

Pio XII fu un grande Papa anche per i suoi apporti nel campo liturgico, e anche in quello della musica liturgica, visto che era egli stesso appassionato violinista. Ricordiamo l’enciclica Musicae Sacrae Disciplina del 1955 [qui]. Sarà utile commentare alcuni passaggi: “A nessuno certamente recherà meraviglia il fatto che la chiesa con tanta vigilanza s'interessi della musica sacra. 
Non si tratta, infatti, di dettare leggi di carattere estetico o tecnico nei riguardi della nobile disciplina della musica; è intenzione della chiesa, invece, che questa venga difesa da tutto ciò che potrebbe menomarne la dignità, essendo chiamata a prestare servizio in un campo di così grande importanza qual è quello del culto divino”. Ecco, sembra importante che il Pontefice ci ricordi come la cura che abbiamo per la musica sacra non è dovuta ad un vezzo estetico, ma perché essa è connessa con il culto divino, culmine e fonte della vita del cristiano.

Card. Sarah. Fiducia supplicans, un documento da dimenticare /Non è possibile proibire un rito ultramillenario”

La sinodalità, la Messa in rito antico, la benedizione delle coppie omosessuali, la mozzetta del Papa, l'Africa: a colloquio con il prefetto emerito del Culto divino. Ripreso da Segretum meum mihi, perché la riproduzione da Avvenire è vietata.

Crd, Sarah. “Fiducia Supplicans, un documento da dimenticare /
Non è possibile proibire un rito ultramillenario”

Intervista al cardinale Robert Sarah

Abbiamo evidenziato nel titolo qualcosa che riteniamo possa essere interessante, ma l'intervista ha molto di più da offrire. Ci riferiamo a un'intervista con il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino (ora dicastero), pubblicata dal quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, il 12 settembre 2025. Tradotto da Secretum Meum Mihi.

Intervista. Il cardinale Sarah, 80 anni: «Guardo con fiducia a Leone XIV»
Giacomo Gambassi, Roma
Venerdì 12 settembre 2025

Sinodalità, Messa in rito antico, benedizione delle coppie omosessuali, mozzetta del Papa, Africa: colloquio con il Prefetto emerito del Culto Divino
Racconta di aver avuto «il privilegio di conoscere e collaborare con alcuni santi: penso a Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II. Poi, ai papi più recenti: Benedetto XVI e Francesco. E oggi guardo a Leone XIV con grande fiducia». Il cardinale Robert Sarah ha lo stesso nome del nuovo pontefice. Tra i due ci sono dieci anni di differenza: il primo papa di origine americana festeggia domenica il suo 70° compleanno; il Prefetto emerito del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha compiuto 80 anni a metà giugno. Giusto in tempo per entrare nel Conclave che ha eletto Prevost al soglio di Pietro. 

mercoledì 17 settembre 2025

Coraggio delle donne in Piazza!

Finalmente le donne si svegliano. Rischiamo di tornare indietro di secoli, ma le femministe protestano solo per gay, lesbiche e transgender e non vedono il burrone in cui stiamo precipitando: essere considerate 'fattrici' a pagamento. Evviva le donne spagnole più intelligenti e "AVANTI"

Coraggio delle donne in Piazza!

A Madrid, lo scorso 6 settembre, decine di donne hanno avuto il coraggio di scendere in piazza indossando i celebri abiti rossi e le cuffie bianche de “Il racconto dell’ancella” per protestare contro la disumanità e la schiavitù dell’utero in affitto.
Un gesto altamente simbolico e dal forte impatto visivo, con cui le manifestanti hanno voluto denunciare il rischio di ridurre le donne a meri strumenti di riproduzione e hanno denunciato l’avanzare, in Spagna e in generale in Europa, delle pressioni per regolamentare la cosiddetta “gestazione per altri”. Le strade centrali della capitale spagnola si sono così trasformate in un potente palcoscenico di testimonianza e resistenza contro l’utero in affitto.

Da Qōš a Qashîsh: Il legno secco della forza e della vecchiaia

Un'analisi interessante, su cui vale la pena meditare.
Da Qōš a Qashîsh: Il legno secco della forza e della vecchiaia
(Traiettorie linguistiche e teologiche da Edom all’apocalittica e alla Cabala)

La radice ebraica קש (qash) indica ciò che è secco, fragile, inaridito: paglia, stoppie, ramoscelli (cfr. Es 5,12). Da questa base semantica derivano due sviluppi apparentemente divergenti, ma in realtà correlati. Da un lato, Qōš (קושׁ), la divinità nazionale di Edom, plausibilmente collegata a qeshet (קֶשֶׁת, “arco”) o alla nozione di legno stagionato trasformato in arma (Römer 2017, 56–60). Dall’altro, qashîsh (קָשִׁישׁ), “anziano”, che descrive la condizione umana della vecchiaia: colui che è stato “seccato” o “stagionato” dal tempo, come in qĕsîshay (“i miei anziani”, Gb 29,8).

Qōš
: il legno secco come arma divina
Qōš, attestato in nomi teoforici come Barqōš (Esd 2,53; Ne 7,55), sembra incarnare l’“Arco”. Un arco è precisamente legno stagionato, secco: tagliato, curvato e trasformato in strumento di forza. Qash fornisce dunque la metafora materiale di un dio della guerra e del vigore desertico. Studiosi come John Day (Yahweh and the Gods and Goddesses of Canaan, 2000) hanno sostenuto che il culto edomita di Qōš fosse strettamente parallelo al primo yahwismo israelita. Entrambe le tradizioni collocano il loro dio nel deserto meridionale (Teman, Paran; Dt 33,2; Ab 3,3) e lo descrivono come guerriero divino: “Il tuo arco è messo a nudo” (qashtekha ‘erot ta‘or, Ab 3,9). In questa immagine arcaica, YHWH è difficilmente distinguibile da Qōš.

Chiese in fiamme /Il significato della distruzione secondo Sant'Ambrogio di Milano

Nella nostra traduzione da Substack.com una bella riflessione sulla sorte degli edifici destinati al culto, inclusi - in senso biblico - i nostri corpi. Ben lontano dal sensus fidei e da quanto sapientemente ci richiama il testo, il concerto pagano-protestante svoltosi a San Pietro nei giorni scorsi (qui).

Chiese in fiamme
Il significato della distruzione secondo Sant'Ambrogio di Milano

Dal 2019, quando abbiamo assistito tutti, sconvolti, all'incendio della cattedrale di Notre-Dame a Parigi (qui precedenti su Notre Dame dal link nell'incipit), abbiamo sentito parlare costantemente di eventi della stessa natura (da qui numerosi precedenti). 
Assetati di sensazionalismo, i canali mediatici non esitano a esporli al grande pubblico, evitando solitamente di commentare le origini di questi incendi. L'incendio più recente ha colpito la cattedrale cattolica della città francese di Rouen, nell'estate del 2024 (qui). [Più recente ancora l'incendio del campanile (anche qui "la flèche") a Rocca Priora qui -ndT]

martedì 16 settembre 2025

La sconcertante omissione del Filioque

Segnalazioni dei lettori. Condividiamo lo sgomento.
La sconcertante omissione del Filioque

No, non va bene.
Durante l'incontro ecumenico di ieri, in un rutilare di eretici e scismatici vari convenuti a Roma per l'ennesima manifestazione circa l'ecumenismo del sangue (per chi avesse dubbi sul perché non vada bene, rimando al trattato sui martiri redatto da Benedetto XIV a suo tempo), c'è stato un momento nel quale il Credo, forse per compiacere gli orientali, è stato recitato senza Filioque (come si evince dall'audio qui : cliccare sull'immagine per ascoltare).
Ora, l'unico caso in cui questo sia ammesso è presso alcune diocesi cattoliche dell'oriente, dove per tradizione il Credo è stato mantenuto senza Filioque anche dopo il loro ricongiungimento con Roma (ovviamente, sono tenuti a crederci).
In nessun caso ad un cattolico latino è concesso di recitarlo senza Filioque, figurarsi in un'adunanza ecumenica dove si può dare l'impressione oggettiva che lo si reputi di poco conto.

"Sono quisquilie inutili dai". Vi ricordo che quando esprimete certi concetti, state dando implicitamente ai martiri degli idioti.
I Latini massacrati a Costantinopoli nel 1182, san Giosafat, Sant'Andrea Bobola e molti altri sono morti per poter credere e recitare quelle che voi considerate quisquilie inutili. Pensateci.
Charlie Bunga Banyangumuka

Charlie Kirk: il martire della verità nell’epoca della secolarizzazione

In questo articolo c'è tutto ciò che penso e avrei voluto dire io.
Charlie Kirk: il martire della verità nell’epoca della secolarizzazione
Set 13, 2025

La storia contemporanea non conosce più, se non raramente, la figura del martire cristiano in senso stretto. Eppure essa continua a produrre figure che, pagando con la vita la fedeltà a un principio, richiamano a una dimensione superiore dell’esistenza. La morte violenta di Charlie Kirk, assassinato a soli trentun anni durante un evento pubblico, deve essere letta in questa luce: non come un fatto di cronaca isolato, ma come un segno che interpella la coscienza dell’Occidente.

Diritti umani (in mancanza di un termine migliore) in un'epoca di fede

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis una riflessione sul diritto ad esprimere le proprie idee a partire dalla visione medioevale: “L’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godranno di libertà di parola e di credo e di libertà dalla paura e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione della gente comune.”

Diritti umani (in mancanza di un termine migliore)
in un'epoca di fede


“Si credeva che solo coloro che avevano imparato a tacere... fossero in grado di esprimere le critiche nel modo giusto.”
“ Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. ”
“L’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godranno di libertà di parola e di credo e di libertà dalla paura e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione della gente comune.”
Queste affermazioni, tratte dal preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, comportano implicazioni sconcertanti per la cristianità medievale. Se i diritti umani sono un fenomeno post-medievale – idee che iniziarono a svilupparsi nel Rinascimento e raggiunsero la loro piena maturazione, seppur non ancora completa, nell'Illuminismo – dobbiamo forse concludere che i cristiani del Medioevo fossero cronicamente privati di "libertà, giustizia e pace"? Dobbiamo forse compiangerli come poveri disgraziati per i quali "la più alta aspirazione della gente comune" era irrimediabilmente irraggiungibile?

Un insegnante in Francia / Latino: una scuola di rigore e grandezza

Nella nostra traduzione da Boulevard Voltaire. Qui l'indice degli articoli sulla Latina lingua. 

Un insegnante in Francia / Latino: una scuola di rigore e grandezza

In un'epoca in cui l'ignoranza viene celebrata e la trasmissione viene sacrificata sull'altare del relativismo, il latino, un tempo pilastro della nostra istruzione, viene relegato al rango di polverosa curiosità. Eppure, in un'epoca in cui l'intelligenza artificiale sta esplodendo e una società è inebriata dall'ingresso in un'era completamente digitale, questa lingua sarebbe più utile che mai a chiunque voglia pensare con chiarezza, ragionare con rigore ed elevarsi moralmente.
Influenzati dall'ipocrisia del sistema scolastico, i genitori se ne stanno allontanando e gli studenti lo guardano con disprezzo. Farebbero bene a pensarci due volte prima di lasciare che questo insegnamento cada nell'oblio della scuola.

lunedì 15 settembre 2025

Fulget Crucis mysterium /Omelia nell'Esaltazione della Santa Croce

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Fulget Crucis mysterium
Omelia nell'Esaltazione della Santa Croce
in occasione del conferimento della Sacra Tonsura e dell'Ostiariato

Indue me, Domine, novum hominem,
qui secundum Deum creatus est,
in justitia, et sanctitate veritatis.
Ef 4, 24

Tre sono le ragioni di festa e di gioia di questo giorno benedetto.

La prima è certamente la ricorrenza liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce, che quest’anno cade provvidenzialmente nel giorno di domenica, a celebrare il trono sul quale è assiso l’Agnello Redentore. Oggi la Croce campeggia nel vessillo del Signore Risorto.

La seconda è che dopo anni di prove ed incertezze, ci ritroviamo riuniti come una famiglia nel senso antico del termine: un microcosmo organizzato sul modello di una comunità canonicale di vita in comune. Ci ritroviamo a vedere incoraggiata da un Vescovo, Successore degli Apostoli, la piccola Fraternità Sacerdotale della Familia Christi che dopo anni di tribolazioni riprende vita nella speranza di una rinnovata fecondità.

La Pascendi come fondamento perenne contro il neomodernismo: la verità rivelata oltre la storia

Il Magistero perenne resta una guida irrinunciabile per la retta fede.
La Pascendi come fondamento perenne contro il neomodernismo: la verità rivelata oltre la storia

L’8 settembre 1907, nel cuore di un’epoca segnata dall’illusione positivistica e dal trionfo delle ideologie immanentiste, il grande Papa San Pio X (pontefice dal 1903 al 1914) donava alla Chiesa e al mondo la Lettera Enciclica “Pascendi Dominici Gregis”. Non si trattava di un documento contingente, redatto per porre rimedio a un errore circoscritto, ma di un testo che, con impareggiabile profondità, smascherava l’essenza del modernismo e ne mostrava la natura corrosiva, definendolo «sintesi di tutte le eresie». 
Con la “Pascendi”, la Chiesa riaffermava solennemente che la fede non nasce dall’uomo, bensì da Dio, e che la verità rivelata non può essere sottomessa alle mutevoli categorie della coscienza storica. 

Il libro di Giobbe nella spiritualità medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis. Il più famoso miserabile e malato della cultura occidentale visto da Robert Keim.

Il libro di Giobbe nella spiritualità medievale

Il dottor Robert Alter, un uomo ancora in vita, che ha trascorso ventiquattro anni a tradurre, con carta e matita, l'intero Antico Testamento, afferma che è "per molti versi il libro più misterioso della Bibbia ebraica". Eppure tutto questo mistero, persino l'oscurità, non lo hanno escluso dall'elenco dei testi più influenti della civiltà occidentale. Della provenienza e della discendenza del protagonista possiamo dire poco più di quanto dice la Scrittura: "C'era un uomo nella terra di Uz chiamato Giobbe". Ed è facile riassumere ciò che sappiamo della sua composizione, perché non sappiamo quasi nulla. La datazione? Forse il V secolo a.C., forse il VI, forse il IV, e il periodo che la sua narrazione poetica evoca – l'età dei patriarchi – era molto precedente. La lingua originale? Probabilmente l'ebraico, ma gli studiosi hanno ipotizzato che si tratti di una traduzione dall'aramaico o dall'arabo. La teologia essenziale da trasmettere o gli insegnamenti da impartire? Molti secoli di esegesi sembrano offrire più domande che risposte. L'autore? Completamente sconosciuto, e facciamo bene a riflettere sulle parole, oggi più attuali che mai, di uno studioso biblico del diciannovesimo secolo di nome Andrew Bruce Davidson:

Il caso Charlie Kirk: la spaccatura dell'America e la 'guerra fredda' ecclesiastica

Nella nostra traduzione da Substack.com. Peter Kwasniewski ha selezionato una serie di reazioni sul caso Charlie Kirk e ne ha colto le analogie tra la scissione dell'America abbinata alla guerra fredda ecclesiastica.

Il caso Charlie Kirk: la spaccatura dell'America
e la 'guerra fredda' ecclesiastica


Auguro a tutti una benedetta festa del Santissimo Nome di Maria. Questa festa commemora la vittoria cristiana sui turchi ottomani nella battaglia di Vienna del 1683, una svolta decisiva attribuita all'intercessione della Vergine Maria e alla devozione degli eserciti guidati da Re Giovanni III Sobieski di Polonia. È un giorno quanto mai opportuno per invocare il suo aiuto celeste contro i nemici che sfondano le porte o si infiltrano nel castello.

Le ultime due settimane sono state difficili: la sparatoria tra un transgender e un allievo di una scuola cattolica a Minneapolis, l'omicidio a sfondo razziale di una rifugiata ucraina da parte di un pazzo più volte condannato su un treno pendolare a Charlotte e l'assassinio dell'influencer cristiano conservatore Charlie Kirk nello Utah. Il filo conduttore che collega tutti e tre gli eventi è la follia della sinistra radicale.

domenica 14 settembre 2025

I media vaticani e la Curia bergogliana: un'egemonia che minaccia la voce di Leone

Nella nostra  traduzione da Remnant la visuale di: Gaetano Masciullo, Corrispondente Remnant - Italia. Da un lato, l'apparato bergogliano continua a portare avanti la sua agenda progressista; dall'altro, un Pontefice riflessivo, impegnato a preservare la coesione della Chiesa. Sullo sfondo, incombe un sistema mediatico vaticano elitario e politicizzato, che minaccia di influenzare i fedeli e l'opinione pubblica attraverso narrazioni preconfezionate.

I media vaticani e la Curia bergogliana:
un'egemonia che minaccia la voce di Leone


Come questo scribacchino ha tentato di descrivere in molti altri articoli, esiste attualmente una profonda dissonanza all'interno del Vaticano tra la Curia e il Papa. La prima è interamente opera di Francesco ed è guidata dall'obiettivo di portare avanti la cosiddetta agenda di San Gallo, ovvero riformare (leggi: rivoluzionare) la Chiesa cattolica in direzione progressista, anche se ciò significa contraddire e nascondere sotto il tappeto la dottrina tramandata dagli apostoli e dai loro successori episcopali nel corso di duemila anni. Sinodalità, ecumenismo, ambientalismo, fraternità universale, diaconato femminile, omosessualismo e permissivismo sessuale: questi sono i temi principali su cui si sta premendo l'acceleratore.

Come'è ormai noto, Bergoglio fu il candidato sostenuto dal Gruppo di San Gallo nei conclavi del 2005 e del 2013 (qui - qui e precedenti). Tuttavia, una volta salito alla Cattedra di San Pietro, si comportò come un “cavallo selvaggio”, determinato a imporre la propria visione della Chiesa – un'agenda indipendente da quella di San Gallo, seppur in gran parte compatibile con essa.

Esaltazione della Santa Croce

14 settembre/
Esaltazione della Santa Croce

II senso della festa della Croce 

«Abbiate in voi, fratelli miei, lo stesso sentimento da cui era animato il Cristo Gesù il quale esistendo nella forma di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina, ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo e, divenendo simile agli uomini, apparve come semplice uomo. Egli umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce». Le parole dell’Apostolo, che leggiamo nell’Epistola della Messa, ci danno il senso della festa che oggi celebriamo. I termini schiavo, croce sono, è vero, per noi parole correnti, perché hanno perduto il senso abbietto che avevano nel mondo antico, prima dell’era cristiana e perciò i destinatari della lettera di san Paolo capivano meglio di noi l’orrore della cosa e misuravano meglio di noi quanto Gesù Cristo si era abbassato con l’Incarnazione e la morte sulla Croce. 

sabato 13 settembre 2025

Mons. Viganò. Cujus ævum, ejus et religio

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Cujus ævum, ejust et religio
Alcune precisazioni dopo un fuorviante articolo di Blase Cupich `{`1`}` `{`2`}`

Infatti, i veri amici del popolo
non sono né rivoluzionari né innovatori,
ma tradizionalisti
.
San Pio X, Notre Charge Apostolique
Ricordo bene quando, nel 2014, Bergoglio decise di nominare Blase Cupich Arcivescovo di Chicago: fu una nomina tutta sua in cui come Nunzio Apostolico non fui minimamente coinvolto. Quando prese possesso della Cattedra di Chicago, inaugurò il suo ministero con l’arroganza e la presunzione che lo caratterizzano, dicendo ai fedeli che non potevano aspettarsi da lui che fosse in grado di camminare sulle acque. La sua appartenenza alla lavender mafia e al cerchio magico del predatore seriale Theodore McCarrick (insieme a Wuerl, Farrell, McElroy, Gregory, Tobin, per citare solo loro) fanno di lui uno dei peggiori esponenti della chiesa woke americana e un orgoglioso alleato della Sinistra globalista e LGBTQ+. Il suo livello di corruzione e la sua azione di insabbiamento degli scandali sessuali e finanziari dei suoi sodali – tra i quali il predecessore Joseph Bernardin – sono ben noti tanto ai tribunali civili americani quanto alla Curia Romana. Ma sappiamo bene che nella chiesa conciliare e sinodale quanto più un Prelato è corrotto e ricattabile, tanto più ha prospettive di ascendere ai vertici della Gerarchia dove poter fare il maggior danno. Non a caso Bergoglio lo creò Cardinale nel 2016. Nel Febbraio 2019, in occasione del Summit sulla protezione dei minori, convocato da Bergoglio in Vaticano a pochi mesi dalla pubblicazione del mio dirompente Memoriale (qui), fu proprio Cupich, nelle vesti di Presidente della Commissione per la protezione dei minori della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, a deplorare le vicende del caso McCarrick, come se ne fosse stato del tutto estraneo e non avesse dovuto “allo zio Ted” [3] la propria carriera ecclesiastica. Tenuto conto dell’occultamento di notitiæ criminis di cui Cupich si è reso responsabile a Chicago, sentirlo affermare che «la segnalazione di un reato non dovrebbe essere ostacolata dalle “regole di segretezza o riservatezza”» ha del surreale [4].

Imparare il latino liturgico, lezione 9

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, approfittiamo del lavoro di uno dei tanti appassionati studiosi d'oltreoceano Per chi è completamente digiuno di latino e ha interesse a colmare questa lacuna, così diffusa nelle ultime generazioni — e purtroppo anche tra i sacerdoti —, può trovare i rudimenti indispensabili per comprendere il latino ecclesiastico e porre le basi di un maggiore approfondimento in genere favorito dalla frequentazione delle liturgia dei secoli. Un piccolo inconveniente è dato dalla taratura per lettori anglofoni, ad esempio riguardo alla pronuncia; ma penso agevolmente colmabile dall'efficacia del metodo. Qui l'indice degli articoli dedicati alla Latina Lingua.

Imparare il latino liturgico, lezione 9
nos oportet gloriari in Cruce Domini nostri Iesu Christi
  • Lezione 1 : pronuncia | vocabolario affine | casi nominali [qui]
  • Lezione 2 : vocali lunghe e brevi, accento sillabico | le otto parti del discorso (latino) con panoramica grammaticale | commenti sul vocabolario e primo elenco di vocaboli [qui]
  • Lezione 3 : nomi di prima declinazione | esercizi/esempi sui nomi | vocabolario [qui]
  • Lezione 4 : imparare una lingua con testi autentici | grammatica nel Gloria Patri | vocabolario [qui]
  • Lezione 5 : riscaldamento con testo autentico | pratica del vocabolario [qui]
  • Lezione 6 : introduzione ai verbi latini | esempi di identificazione dei verbi | vocabolario[qui]
  • Lezione 7 : il verbo “essere” | esercizio di grammatica del testo autentico | vocabolario [qui]
  • Lezione 8 : categorie di verbi latini | verbi della prima coniugazione ( -are ) | traduzione di un testo liturgico | vocabolario [qui]
Riscaldamento con testo autentico
Continuiamo a lavorare sulla versione latina del Padre Nostro. Ecco cosa abbiamo discusso finora, nelle Lezioni 5 e Lezione 7 :

Pater noster, qui es in caelis,
sanctificetur nomen tuum.
Adveniat regnum tuum.
Fiat voluntas tua,
sicut in caelo et in terra.


Continuiamo con questo:

“Criminali spirituali e assassini di anime”: il vescovo Athanasius Schneider sul pellegrinaggio giubilare “Lgbtq+” approvato dal Vaticano

Nella nostra traduzione da Substack.com. Ci va giù duro mons. Schneider ma dice anche : “Auguro di cuore a Papa Leone XIV la grazia di Dio, affinché abbia il coraggio di riparare a questo atto abominevole che ha macchiato la santità dell’Anno Giubilare.” Ne avevamo parlato qui. Monito di un sacerdote: "Riparazione, preghiera e fedeltà: questo è il cammino che trasforma la denuncia in profezia. Così, anziché moltiplicare divisioni, mostreremo al mondo il volto autentico della Chiesa, che vive della grazia dei sacramenti e del Sangue prezioso del Signore, unica sorgente di speranza e di vita eterna."

“Criminali spirituali e assassini di anime”: il vescovo Athanasius Schneider sul pellegrinaggio giubilare “Lgbtq+” in Vaticano

CITTÀ DEL VATICANO, 10 settembre 2025 — Il vescovo Athanasius Schneider si è espresso con forza contro il recente pellegrinaggio giubilare internazionale “LGBTQ+” sancito dal Vaticano, denunciandolo come una “profanazione” della Porta Santa e una “presa in giro” di Dio.

Il pellegrinaggio, inserito nel Calendario generale del Giubileo del Vaticano 2025, è stato organizzato dall'associazione italiana pro-LGBTQ+ Tenda di Gionata; dalla Rete globale dei cattolici arcobaleno, che aveva fatto pressioni durante il Sinodo dei giovani in Vaticano del 2018; e dall'organizzazione statunitense Outreach, guidata da padre James Martin, SJ.

venerdì 12 settembre 2025

Oggi si celebra la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.

Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema. die XII mensis Septembris In festo Sanctissimi Nominis Beatæ Mariæ Virginis ... e il nome della Vergine era Maria (Lc 1,27).

Festa del SS. Nome di Maria.

Oggi celebriamo la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.
Lodato, onorato e invocato sempre sia,
l'amabile e potente Nome di Maria.
O Santo, soave e potente Nome di Maria,
possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.
Cenni storici
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.
In anni più recenti Papa Paolo VI la tolse dal calendario romano, ma inserì nel Messale una Messa votiva in suo onore. Papa Giovanni Paolo II, nella terza edizione del Messale Romano post-conciliare (2002), l'ha reintrodotta come memoria (facoltativa) nella data del 12 settembre.

Preghiera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.
Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.
Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.
Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.
O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”. Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.
Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

Santi per tutti i tempi, non per una stagione

In effetti l'avevamo pubblicato anche noi [qui] e tra i commenti c'erano i rilievi cui Trabucco risponde. Non mancavano neppure considerazioni coerenti con le sue... Di seguito la sua replica. Tuttavia la situazione odierna è più che mai anomala e inedita perché l'eresia viene dal trono più alto e dalla maggior parte delle gerarchie.  Dunque la differenza, oggi, è nella responsabilità, insita della funzione sacerdotale, di riaffermare la Verità calpestata ormai coram populo per tutto l'orbe cattolico. Premesso che la prudenza e il rispetto non possono mancare, se chi ne prende coscienza tace per obbedienza (lo stesso San Tommaso parla di falsa obbedienza), la Verità chi la riafferma al gregge sviato e disperso?

Santi per tutti i tempi, non per una stagione

Dopo il mio intervento sul quotidiano on line "La Nuova Bussola Quotidiana" in merito al caso doloroso e sofferto del Rev. Don Leonardo Maria Pompei destinatario, com'è noto, di un provvedimento di sospensione a divinis, mi è stata mossa, legittimamente ed intelligentemente, sia in pubblico, sia in privato, la seguente obiezione: oggi la Chiesa è immersa in una crisi senza precedenti, il neomodernismo è penetrato nel cuore stesso della vita ecclesiale etc., per cui non sarebbe legittimo paragonare l’atteggiamento di figure come San Pio da Pietrelcina, Don Dolindo Ruotolo, San Giovanni Bosco e tanti altri santi, che obbedirono pur soffrendo, con la situazione presente di don Pompei. Allora, si dice, il contesto era diverso: non vi era questa dissoluzione dottrinale, non questa confusione universale, non questa apostasia silenziosa.

Un’artista queer a capo della Pontificia Accademia Belle Arti

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews. Un'altra sfasatura di non poco conto che sfiora lo scandalo. Papa Leone XIV ha nominato Cristiana Perrella presidente della Pontificia Accademia di Belle Arti. Femminista, attivista queer e senza legami con l’arte sacra, che negli ultimi anni ha organizzato mostre d'arte sessualmente esplicite e pro-omosessuali. 

Un’artista queer a capo della Pontificia Accademia Belle Arti

La nomina di Cristiana Perrella alla guida dell’Accademia Vaticana delle Belle arti suscita perplessità.

Perrella è nota come "esperta" di arte contemporanea. Da marzo di quest'anno è direttrice del museo MACRO di Roma e in precedenza ha insegnato "management culturale" all'Università San Raffaele di Milano.

In passato, Perrella ha ospitato numerose mostre oscene, pro-LGBT e sadomasochiste. Nel 2020, ha curato una mostra intitolata "Nudi" con 90 fotografie dell'artista cinese Ren Hang al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. La maggior parte delle fotografie mostrava persone nude, alcune delle quali in pose omoerotiche. La descrizione ufficiale della mostra affermava che alcune delle foto "a volte si riferiscono al sadomasochismo e al feticismo".

giovedì 11 settembre 2025

Il demonio in cattedra: la Costituzione anfibologica e il trionfo del potere sull'ordine delle cose

Il rovesciamento culturale di oggi: chi denuncia il male rischia di essere accusato di atteggiamento discriminatorio. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Il demonio in cattedra: la Costituzione anfibologica
e il trionfo del potere sull'ordine delle cose


La vicenda che ha visto protagonista un docente di storia e filosofia in un liceo di Palermo, sospeso dall’insegnamento e privato della retribuzione per avere richiamato una studentessa che indossava un crocifisso capovolto e dichiaratasi "satanista", non è un mero fatto di cronaca scolastica, ma un caso paradigmatico della torsione a cui viene sottoposto il diritto costituzionale positivo che ha rinnegato l'ordine oggettivo delle cose, piegandosi a criteri contingenti e fluidi.

Il Tribunale Ordinario di Palermo-sezione lavoro, nel respingere il ricorso del docente e nel confermare la sanzione, ha fondato la propria decisione su tre capisaldi: 1) la violazione della dignità della studentessa; 2) la lesione della sua libertà religiosa; 3) la contrarietà del comportamento ai principi di laicità della scuola pubblica.

Un omicidio mirato

Commettono sempre lo stesso errore, sempre lo stesso orrore. Ma il sangue versato non è vano: come sempre nella storia, il sangue dei martiri irriga la terra e fa germogliare il bene. Morire per il vero bene è la migliore morte sperabile.

Un omicidio mirato

L’assassinio di Charlie Kirk, 31 anni, “conservatore” americano, strenuo difensore dei valori cristiani, grande attivista no gender, molto seguito sui social (7,5 milioni di followers su Instagram e 7 su Tik Tok), con i suoi podcast, ma anche e soprattutto nella realtà fisica dove migliaia di giovani correvano ad ascoltarlo. Un riferimento quindi per quei vasti settori sociali giovanili che non intendono sottomettersi alla cultura globalist, gender, woke, green e tutte le amenità dell’ideologia liberal progressista.
Chi lo ha ucciso è stato armato da quei settori che normalmente vengono chiamati “deep state”, stato profondo, il quale nient’altro è che quella sezione di classe dominante che al di là degli esiti elettorali detiene il potere che conta, stato profondo che va per le spicce, strutturalmente amorale, che come unico scopo ha quello di impedire che sia messa in discussione la supremazia del padrone che serve.
È lo stesso potere che ha provato a mettere fisicamente fuori Donald Trump, che alimenta la propaganda liberal progressista nelle società occidentali, e nel mondo, per meglio uniformarle allo “spirito” vampiresco di quel capitalismo assetato di controllo totale della riproduzione umana.
È quel potere “globalist” che scaglia i mentecatti europeisti contro la Russia, non perché questi abbiano possibilità di vincerla, ma per condizionare le tappe future a proprio favore.
È uno scontro duro e feroce quello che si è aperto in seguito alla crisi dell’unipolarismo globalista, di quel capitale cioè legato alla grande finanza, e non riguarda solo gli Usa, ma riguarda anche noi, infatti la partita si gioca ovunque (ne abbiamo avuto assaggi con l’attentato a Fico e altri episodi, nonché con la crescente censura di qualsiasi manifestazione di pensiero che risulti non allineata al potere globalista euroatlantico).
Non è quindi un omicidio da annoverare nella consueta “abitudine” americana a risolvere con le armi “antipatie” e rivalità, qui in gioco è ben altro.
Antonio Catalano 11 settembre 2025, ore 09.50

Rieti, Italia e la sua Cattedrale

Non credo che in Italia siano in molti a sapere queste cose. Io tra loro. Le apprendiamo dalla nostra traduzione da OnePeterFive
Rieti, Italia e la sua Cattedrale

Immersa nel cuore dell'Italia centrale, Rieti incanta i visitatori con il suo passato ricco di storia, lo splendore architettonico e la duratura eredità culturale. Il celebre giornalista e scrittore Guido Piovene († 1974) ne ha catturato l'essenza con poetica precisione:
Una città bella, vivace e di struttura aristocratica. Il Medioevo della Cattedrale romanica, sebbene ricostruita all'interno, del Palazzo Papale, risalente alla fine del XIII secolo, con i suoi imponenti archi gotici, e di certi quartieri con strade strette, scale esterne, torri mozze e portici, è sovrastato dall'opera dei secoli successivi: la loggia del Vignola, molti palazzi nobiliari. […] Rieti raccoglie un nucleo dell'aristocrazia romana e ne porta l'impronta. [1]
Nel cuore dei tesori di Rieti sorge la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, che oggi celebra un traguardo monumentale: 800 anni dalla sua consacrazione da parte di Papa Onorio III, avvenuta il 9 settembre 1225.

mercoledì 10 settembre 2025

Leone XIV. Ogni giorno un passo in avanti e due passi indietro!

Questa non la possiamo tacere. Conciliarismo inguaribile e per di più indiscutibile... Dichiarazioni in un messaggio ai Partecipanti all’Incontro Interreligioso in Bangladesh (9 settembre 2025) [qui]. Delusione: ogni giorno un passo in avanti e due passi indietro! Se avete la pazienza di consultare i link inseriti nel testo che segue avete il quadro completo della crisi immane causata dagli effetti di sessant'anni di pastorale conciliare. E il papa attuale, appartiene alla generazione che non ha conosciuto la Tradizione... Cristo Signore, che provvidenzialmente egli mette sempre al centro, lo illumini!

Leone XIV. Ogni giorno un passo
in avanti e due passi indietro!


Questo il messaggio
"Mi congratulo con gli organizzatori di questo incontro per aver scelto il tema «Promuovere una cultura di armonia tra fratelli e sorelle». Questo tema riflette, infatti, lo spirito di apertura fraterna che le persone di buona volontà cercano di coltivare con i membri di altre tradizioni religiose. Nasce, inoltre, dalla convinzione che la nostra comunità umana è veramente una, in origine e in destino, sotto Dio (cfr Concilio Vaticano II, Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane Nostra aetate, 28 ottobre 1965, 1). Siamo tutti suoi figli e quindi fratelli e sorelle. Come un’unica famiglia, condividiamo l’opportunità e la responsabilità di continuare a coltivare una cultura di armonia e pace."
Non posso far a meno di specificare, secondo la dottrina perenne:
  1.  La nostra comunità umana sarebbe davvero una se fosse veramente sotto Dio. Ma questo è un sogno, un pour parler, parole al vento: dov'è l'evangelizzazione (condannata come proselitismo) perché tutti conoscano e accolgano nostro Signore? (Romani 10, 14-18). Nasce dall'equivoco che tutti adoriamo lo stesso Dio [qui - qui - qui]. Continuiamo a vedere e sentire l'eco di Abu Dhabi [qui] e Fratelli tutti [qui].
  2. Non siamo "tutti suoi figli e quindi fratelli e sorelle"!
    non siamo tutti figli di Dio: siamo tutti creature. Il Figlio è Uno solo e non è stato creato ma generato prima di tutti i secoli e si è fatto uomo, nel seno della Vergine Maria, in Gesù di Nazareth e non in tutta l'umanità, anche se ha assunto la natura umana per redimerci. Cristo è il Verbo, la Seconda Persona della SS. Trinità, generato non creato, della stessa sostanza (consustanziale) del Padre, che si è fatto uomo in Gesù, non in tutti gli uomini.

    Dunque noi siamo figli solo nel Figlio e solo se accogliamo Lui. Quindi gli uomini, creature pur sempre a immagine e somiglianza di Dio, diventano figli - e ricevono la figliolanza divina per adozione cioè vedono incorporata e trasformata ma non sostituita la loro natura umana -, solo se accolgono Cristo Signore. Ce lo insegna il Prologo di Giovanni 12-13: «A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati». Dunque non creati, ma inseriti nella generazione eterna del Figlio, il diletto, colui nel quale il Padre si compiace perché vi riconosce la sua Vera immagine perché a Lui 'configurati'.
    I «Suoi», cioè noi cristiani diventiamo figli per adozione - e non per natura - e riceviamo il dono di diventare sempre più a Lui configurati (la nostra natura è trasformata ma non sostituita), nel senso paolino (2 Cor 3,18). È ciò che i Padri chiamano Theosis, per effetto della grazia che la vita di fede e dunque la fedeltà ci dona attraverso la preghiera e il munus sanctificandi della Chiesa. È proprio questa distinzione tra adozione-partecipazione in Cristo e natura che fa la differenza. E mi pare che si crei confusione tra naturale e Soprannaturale non considerandola.
    Tutti gli uomini condividono la creaturalità e l'immagine del Creatore, ma la connaturalità, che è configurazione al Figlio Unigenito Gesù Cristo, l'appartenenza al suo corpo mistico, la si riceve nella e dalla Chiesa.
    Il che non significa dire che Cristo non si incarnato per tutti e non ha salvato TUTTI; ma che la salvezza non è un fatto automatico: va accolta. Ed è la funzione della Chiesa affidatale dal Suo Signore quella di annunciarla e dispensarla, altrimenti che senso avrebbe la Chiesa?

    L'affermazione ingannevole deriva da Gaudium et Spes 22. Cristo, l'uomo nuovo.
    C'è un assunto che lo dimostra:
    "Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo."
    E’ vero, e non solo in virtù dell’ Incarnazione, ma anche della Creazione perché “per mezzo di lui tutte le cose sono state create”. Ma (come già detto supra) il Figlio - l'Unigenito - è Uno solo e non è stato creato ma generato prima di tutti i secoli e si è fatto uomo, nel seno della Vergine Maria, in Gesù di Nazareth e non in tutta l'umanità, anche se ha assunto la natura umana per redimerci. Infatti nella Creazione Nuova inaugurata da Cristo Signore, l’Uomo Nuovo è ‘generato non creato’ dal Padre in Cristo nel cuore - e dunque nella vita - di chi crede in Lui.
    Va precisato che quel “si è unito in certo modo”, oltre ad essere un'affermazione ambigua, non crea degli automatismi, perché è richiesto un Annuncio (“andate ed evangelizzate…”) e una risposta, insieme alla fedeltà continua, come già detto. Qui trovate un approfondimento notevole sull'intero documento - Maria Guarini

Colligite Fragmenta: XIII Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [qui].

Colligite Fragmenta:
XIII Domenica dopo Pentecoste


L'insorgenza del morbo di Hansen, noto nell'antichità con il termine generico di "lebbra", si manifesta con chiazze di pelle che cambiano colore, diventano insensibili e progrediscono verso ulcerazioni, paralisi e persino il riassorbimento delle estremità nel corpo. Se non trattata, può portare a cecità, sfigurazione e rovina sociale. Sebbene oggi sappiamo che la causa è il microscopico Mycobacterium leprae, che attacca i nervi, e che il trattamento consiste in mesi di terapia multiantibiotica, gli antichi potevano solo assistere con orrore alla marcia deformante della malattia. Non conoscevano le cause microbiche. Sapevano solo che la lebbra era terrificante, isolante e contaminante ritualmente. Conoscevano l'associazione scritturale di tali afflizioni con il peccato e la punizione divina.

Le due spade della politica medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Le due spade della politica medievale
Imparare le lezioni dalle monarchie cristiane del Medioevo

L'uomo chiamato Ildebrando fu "eletto" papa da una tumultuosa folla di romani il 22 aprile 1073 e salì immediatamente al soglio pontificio. Prese il nome di Gregorio VII. Due mesi dopo la sua elezione, fu ordinato sacerdote.

Gregorio aveva idee ammirevoli sul suo dovere di restaurare lo splendore della Chiesa e difendere il suo ruolo di importanza unica nell'ordinamento e nel governo della società umana. Il modo esatto in cui portò a termine questo progetto è, almeno con il senno di poi, non così facile da ammirare. La sua comprensione del papato lo portò a concezioni grandiose e piuttosto irrealistiche sul suo ruolo personale nel complesso dramma della vita medievale. La sua aspettativa di obbedienza assoluta da parte di tutti i cristiani non appare così allettante oggigiorno, e certamente non contribuì a sanare la recente frattura diplomatica, verificatasi sotto Leone IX nel 1054, tra Roma e Costantinopoli. E sebbene dovremmo essere grati per il suo zelo nell'opporsi alla simonia e nel riformare il clero, i suoi metodi – che prevedevano il dominio e l'ingerenza del potere papale nel governo locale – provocarono un'aspra resistenza. Non erano popolari tra i vescovi che erano (giustamente) abituati a un ragionevole grado di indipendenza nella gestione delle loro diocesi. Né erano popolari tra i preti sposati che, nel bene e nel male, preferivano decisamente mantenere le proprie mogli. Il risultato, come a volte accade con riforme benintenzionate ma arroganti imposte dall'autorità centralizzata, fu il caos:

martedì 9 settembre 2025

L'errore di adattarsi al pensiero moderno (Insegnamenti di Pio XII)

Insegnamenti chiari, limpidi, ricchi di verità feconde. Per questo validi sempre, anche in tempi come i nostri. Per questo li disseppelliamo: sono i tesori della nostra fede che la Chiesa ha dispensato per millenni e che le nuove generazioni non conoscono. Qui l'indice degli articoli dedicati a Pio XII. 

Discorso di Sua Santità Pio XII
ai gruppi italiani di «Rinascita cristiana»*
22 gennaio 1947

Il movimento di « rinascita cristiana »
All'alba della storia della Chiesa, durante l'impero di Traiano, S.Ignazio di Antiochia scrisse un pensiero che affascina anche gli animi moderni, come la scoperta di un tesoro di esperienza due volte millenaria: « Nei tempi in cui è oggetto dell'odio del mondo, il cristianesimo non è affare di parole persuasive, ma di grandezza » (ad Romanos, 3, 3).

Questo passo dell'eroico Vescovo e Confessore della fede Ci torna alla memoria nel vedervi qui raccolte intorno a Noi, dilette figlie. Il vostro movimento di « rinascita » vuol essere l'espressione dello spirito, che dettò quel pensiero al martire di Cristo. E veramente, nella crisi religiosa del nostro tempo — la più grave, forse, che la umanità abbia attraversata dalle origini del cristianesimo —, la ragionata e scientifica esposizione delle verità della fede, per quanto efficace essa possa essere e sia in realtà, da sé sola non basta. E non basterebbe nemmeno la dose, troppo spesso così scarsa, di una vita cristiana fatta di convenzionale abitudine. È necessaria oggi la grandezza di un cristianesimo vissuto nella sua pienezza con perseverante costanza; è necessaria la balda e valorosa schiera di coloro — uomini e donne —, che, vivendo in mezzo al mondo, sono in ogni istante pronti a combattere per la loro fede, per la legge di Dio, per Cristo, con gli occhi fissi su di Lui come modello da imitare, come capo da seguire nel loro lavoro di apostolato. Tale è la norma che voi, dilette figlie, vi siete proposta.

Danze liturgiche? Pio XII, i missionari d'Africa e l'origine delle liturgie "carnevalesche" nel cattolicesimo africano.

Nella nostra traduzione da Substack.com. Quaccheri, ciarlatani e cattolici: una storia dei movimenti a partire da Pio XII. Come tutto si collega nel cattolicesimo del Vaticano II e conferma i tentativi di vescovi modernisti di dissacrare la liturgia anche in Africa, insieme ad efficaci obiezioni. Andrei cauta su responsabilità dirette di Pio XII, quando già nella Chiesa covavano le istanze moderniste. Non a caso il Pastor Angelicus, al quale dobbiamo insegnamenti mirabili [qui indice]. non attuò il suo progetto di un Concilio contro gli errori del tempo («le false filosofie», gli errori sul Corpo mistico, il comunismo o i problemi legati alla morale sessuale). Ma poi emanò l'Humani generis e definì il dogma dell’Assunzione della Vergine Maria. Effettivamente sotto il cui pontificato avvenne la modifica della Settimana Santa; ma risulta che per lui fosse da considerarsi sperimentale. Solo che poi non fece in tempo a verificarne gli esiti. 

Danze liturgiche? Pio XII, i missionari d'Africa e l'origine
delle liturgie "carnevalesche" nel cattolicesimo africano.


Santissima Trinità. Addis Abeba
C'è qualcosa di simile al kwa-kwa-kwa nell'ortodossia Tewahedo etiope. Gli etiopi, alla vigilia delle grandi feste liturgiche e di particolari occasioni, si alzano presto per ballare e festeggiare in preparazione della liturgia.(1) Questo è il kwa-kwa-kwa che anticipa la liturgia. I Tewahedo, che risiedono principalmente in Etiopia (sebbene con sedi distaccate e chiese nella valle del Nilo, in particolare nell'area metropolitana di Kampala, in Uganda), fanno risalire le loro origini a Sant'Atanasio il Grande. È stato anche sottolineato che probabilmente ricevettero la fede per la prima volta tramite la regina Candace, o che San Matteo la portò per primo nella loro terra (il che è impreciso, poiché l'intera Etiopia allora esistente potrebbe essere stata più estesa di quella attuale, estendendosi più a monte del delta del Nilo). La loro liturgia conta più di 14 anafore, e sembrerebbe che i costruttori del Novus Ordo abbiano voluto imitarli in una certa misura con la creazione di quattro preghiere eucaristiche. L'elemento più evidente, tuttavia, è la "danza liturgica", che è in realtà un evento paraliturgico che precede il Qurban (la vera liturgia). Come potrebbe l'Occidente lasciarsi sfuggire un simile "tesoro liturgico"? Gli ideatori della nuova messa volevano che le persone potessero ballare durante la liturgia e dovevano imitare gli etiopi.

La scelta dell’istruzione parentale cattolica

Grazie a don Samuele Cecotti per la segnalazione.
La scelta dell’istruzione parentale cattolica

La scelta dell’istruzione parentale cattolica presuppone una riscoperta centralità della famiglia e della genitorialità. Spesso, tanto in Europa quanto in USA, l’educazione parentale è scelta da famiglie cattoliche che non si limitano a rifiutare il modello della scuola “pubblica” laica ma che collocano la questione “scuola” nel più vasto orizzonte di una complessiva visione del mondo.

La scelta dell’istruzione parentale cattolica si accompagna spesso a precise scelte culturali riguardo l’idea di famiglia, di società, di politica, di vita ecclesiale, etc. ovvero è parte coerente di una alternativa consapevole al modello culturale dominante. Non è un caso se, in Francia come in USA e un po’ ovunque, l’istruzione parentale è molto praticata proprio dalle famiglie cattoliche di “area tradizionalista” ovvero da quelle famiglie che si oppongono al compromesso del cristianesimo con la modernità ideologica e ricercano invece l’integralità della fede cattolica secondo Tradizione tanto in campo liturgico quanto dogmatico e morale.

lunedì 8 settembre 2025

I "volenterosi" dell'Europa: miccia della guerra e negazione dell'ordine delle genti

Analisi realistica e condivisibile. C'è da tremare all'idea che la situazione sfugga di mano. Ma dove credono di andare senza un esercito europeo ben compaginato, senza una linea di comando, senza uomini (veri) addestrati e motivati (vabbè che va di moda la "guerra ibrida"!), con un "riarmo" di là da venire, per di più contro una potenza nucleare di maggior consistenza anche in altri ambiti?

I "volenterosi" dell'Europa: miccia della guerra
e negazione dell'ordine delle genti


L’azione dei c.d. "volenterosi", ossia di quegli Stati europei che si sono posti in prima linea nell’appoggio incondizionato a Kiev, rappresenta oggi la più grave minaccia alla pace continentale e la vera scintilla di un conflitto di portata potenzialmente mondiale. Polonia, Paesi baltici, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Svezia, con l’appoggio determinante del Regno Unito e il progressivo coinvolgimento della Germania e della Francia, hanno scelto di superare ogni cautela diplomatica trasformandosi da attori di sostegno a protagonisti di una guerra indiretta contro la Federazione Russa.
La logica che li guida è al contempo geopolitica e identitaria: essi percepiscono la caduta dell’Ucraina come preludio alla propria esposizione esistenziale all’espansionismo di Mosca e, per questo, ritengono che la sopravvivenza della propria sovranità dipenda dalla sconfitta della Russia.
Tuttavia, proprio tale visione, animata da una sorta di paura metastorica, li conduce a travalicare il diritto internazionale e il senso stesso del limite che da secoli regge l’ordine delle relazioni tra le genti.

8 Settembre. Natività della Beata Vergine Maria

Precedenti da conoscere e meditare qui - qui - qui.
Voglio sottolineare questa ricorrenza, che sentiamo affettivamente e spiritualmente, per rendere un semplice e sentito omaggio alla nostra Madre Santa e Benedetta.

Con il III Concilio di Efeso del 431 che sancì la legittimità del titolo “Madre di Dio” per Maria, si ebbe una fioritura di feste mariane nel calendario liturgico, tra le quali: la Natività, la Presentazione al Tempio (nel calendario liturgico usus antiquior la Purificazione), l’Annunciazione e la Dormizione, oggi divenuta Assunzione, dopo la proclamazione del relativo dogma.

Interessante conoscere che la scelta della data, antichissima è in relazione all’antico anno liturgico che iniziava con il mese di settembre, dando una cornice “mariana” allo stesso. 

AVE MARIA, Madre nostra e Avvocata nostra!

Si legge nell’ufficio delle letture che oggi è il giorno in cui il Creatore dell’universo ha costruito il suo tempio, oggi il giorno in cui, per un progetto stupendo, la creatura diventa la dimora prescelta del Creatore. La natività di Maria preannuncia in festa l’Incarnazione del Figlio … una meraviglia ai nostri occhi. Una inaudita meraviglia che fa parlare i muti e camminare gli storpi, che annienta incredulità e tiepidezze. 

E intanto che la Chiesa freme fra mille venti di dottrina, e intanto che il mondo affoga nel suo brodo di superbia, resta fedele Chi non può rinnegare se stesso. Sta. A raccogliere speranza e attesa. Forse è questo il ‘frutto’ del concilio, riflettevo. Forse era necessario che si spalancasse questa crisi epocale nella chiesa, forse era necessario che esplodessero tutte le contraddizioni covate nei secoli, era necessario toccare il fondo, come accade talvolta nella vita, per poter risalire. E riconoscere quel che conta, quel che davvero è buono e giusto agli occhi del Signore. Questo è il nostro oggi, ed è su questo tappeto di parole perse, di verità a metà, che a noi tocca vivere e testimoniare la nostra parte in quel ‘progetto stupendo’.