Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 8 gennaio 2014

Una comunicazione da parte del Cœtus Internationalis Summorum Pontificum

Guillaume Ferluc, Coordinatore del Cœtus Internationalis Summorum Pontificum, mi ha scritto dispiaciuto per le perplessità da me espresse in questo articolo. Le perplessità erano state inserite in seconda battuta, su segnalazione di due lettori, dopo aver dato la gradita notizia dell'annuncio del Pellegrinaggio 2014. Sono lieta della comunicazione chiarificatrice che pubblico volentieri insieme alle proposte che seguono e che spero vivamente possano essere raccolte e portate avanti.

Egli afferma che il Cœtus, per merito di padre Barthe, è una delle rare manifestazioni di fede a dichiararsi totalmente aperta alla FSSPX e considera ingiusto che si possa pensare a possibili discriminazioni nei confronti della stessa.
Rappresenta poi la circostanza che la scelta della data del pellegrinaggio, evento internazionale e non solo italiano, è condizionata da molti elementi:
  • festività nel VO ma non nel NO,
  • vacanze scolastiche in vari paesi,
  • periodo di disponibilità dei sacerdoti e dei prelati nonché degli organizzatori (!),
  • meteo favorevole a Roma, ecc.
La Provvidenza ha voluto, dopo una prova per Ognissanti nel 2012, che si scelga la festa di Cristo Re: a prescindere da ogni altra motivazione, il fatto di poter celebrare pubblicamente la regalità di Cristo ad Petri sedem secondo l’Usus Antiquior dovrebbe bastare a giustificare tale data nonostante le altre iniziative che si possono svolgere altrove, a Rimini così come a Gricigliano o a Lourdes o in qualunque altro luogo.

In questi tempi difficili, ci sarebbe spazio per tante iniziative, tra le quali, nell'immediato:
  1. chiedere il ripristino della messa alla Nunziatina, affidata ai Francescani dell'Immacolata prima del commissariamento;
  2.  monitorare, diocesi per diocesi, le celebrazioni dei FI soppresse o ripristinate; 
  3. promuovere un rosario per i FI e per l'abolizione della Santa messa del Primo Sabato del mese davanti a Santa Maria Maggiore, ecc. 
Con l'auspicio che non sia più facile sparare i propri umori nel cybermondo che testimoniare le proprie convinzioni nel mondo reale.

Condivido e rilancio, nella convinzione che il momento richieda effettivamente anche il nostro impegno militante e nella speranza che ci si possa raccordare e organizzare nel migliore dei modi. Potete scrivere adesione e/o proposte qui sul blog o alla mia mail maria.guarini@gmail.com

Aggiungo alcune considerazioni personali, necessarie anche per meglio illustrare le proposte.
  1. Quanto alla Nunziatina, si tratta della Chiesa su Lungotevere Vaticano n.1, affidata ai Francescani dell'Immacolata, che oltre a garantire la Santa Messa Romana ogni mattina alle 7:30, offriva la possibilità di attingere a tanta buona stampa. Ricordo che a suo tempo era possibile andarvi a ritirare, gratuitamente (rilasciando una semplice offerta  a piacere) i testi di mons. Gherardini ("Il Vaticano II. Un discorso da fare" e "Quod et tradidi vobis") della Editrice Mariana, nonché la rivista di teologia Fides Catholica, curata da padre Lanzetta, ricca di testi interessanti profondi e nutrienti, nonché molti altri testi di devozione mariana e di vario genere. Ora questa preziosa fonte è stata disseccata e chi ne fa le spese è la salus animarum, la prima cosa che dovrebbe stare a cuore a pastori provvidi e veramente rappresentanti il nostro Pastore Bello.
    Trovo dunque cosa buona giusta e necessaria che si faccia sentire la nostra voce per ripristinare questo Centro Messa e, insieme ad esso, anche la restante ricchezza spirituale.
  2. Sul monitoraggio delle celebrazioni soppresse e ripristinate diocesi per diocesi, ritengo che la necessità sia equivalente e, se Ferluc o altri mi faranno avere un elenco, creerò la pagina fissa da tenere aggiornata ogni volta che si abbiano notizie al riguardo. Naturalmente, insieme al monitoraggio, dovremo ripetere l'appello già lanciato dal Coordinamento italiano [da noi inserito qui - anche in francese] e magari fatto proprio dal Coetus Internationalis, per ottenere il ripristino delle celebrazioni, che riteniamo totalmente slegate ed estranee a qualunque questione interna, nessun frate essendo obbligato a celebrare il Rito Romano, ma avendone il pieno diritto (insieme ai fedeli) ai sensi del Summorum Pontificum, fonte primaria valida per la Chiesa universale, non vanificabile con provvedimenti particolari.
  3. Sul Rosario a Santa Maria Maggiore, lo vedo fattibile  e quanto mai opportuno e spero riusciremo a concretizzare quanto prima.

30 commenti:

Luisa ha detto...

Scusa mic, solo una precisazione: la frase :

"Con l'auspicio che non sia più facile sparare i propri umori nel cybermondo che testimoniare le proprie convinzioni nel mondo reale."

fa parte della comunicazione di Guillaume Ferluc?
Se così è, e penso lo sia, il signor Ferluc dovrebbe sapere che molti che "sparano i loro umori" sul web sono persone colpite anche personalmente dal clima cupo e gelido che si sta respirando nella Chiesa, persone che lo subiscono perchè si vedono soppressa la Messa Antica, perchè sono stati privati delle loro guide spirituali, spedite lontano, non "sparano i loro umori nel cybermondo" per il piacere di farlo, non "sparano" ma si esprimono, testimoniano, lo fanno perchè la rete è restato, per loro, il solo spazio di libera espressione, lo fanno per testimoniare, per comunicare, per tentare di far sentire e arrivare la loro voce.
Non è affatto facile "sparare i propri umori", è difficile, è spesso doloroso, chi lo fa, nella misura delle sue possibilità, agisce anche nel mondo reale, senza dimenticare che il mondo virtuale non è senza influenza sul mondo reale, che il mondo virtuale può essere l`input per organizzare e agire sul e nel mondo reale, che è dalla rete che partono iniziative molto concrete.

RIC ha detto...

Invito tutti a leggere questa bellissima lettera di Palmaro alla Nuova Bussola Quotidiana. Da incorniciare.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-fumo-di-satana-nella-chiesa-8142.htm

mic ha detto...

Se così è, e penso lo sia, il signor Ferluc dovrebbe sapere che molti che "sparano i loro umori" sul web sono persone colpite anche personalmente dal clima cupo e gelido che si sta respirando nella Chiesa,

Cara Luisa,
Ferluc mi conosce bene e conosce bene anche chi frequenta questo blog, dunque non mi sono sentita toccata da questa esternazione né penso essa riguardi alcuni di noi, ma solo coloro che eventualmente sono soliti dir tante parole (spesso lanciando anche anatemi che non sono il nostro stile che è quello della denuncia seria e motivata e delle proposte costruttive) ma poi nel concreto non danno mai la loro disponibilità quando l'impegno si fa serio o la lotta si fa dura.

Dunque quella espressione non ci riguarda ed è e resta un invito a "darsi una svegliata", per chi può ovviamente, in base alla propria situazione, aderendo alle proposte formulate.
Chi non può, per distanza geografica incolmabile o per altri impedimenti, ovviamente può accompagnarci con la condivisione e la preghiera, offrendo quel che può per la buona causa della difesa della nostra Fede.

mic ha detto...

Estraggo dalla stupenda lettera di Mario Palmaro alla Bussola, che rispecchia esattamente il nostro sentire

... Caro direttore, caro Riccardo, perché mai ti scrivo tutte queste cose? Perché questa notte non ci ho dormito. E perché io voglio capire – e lo chiedo ai lettori della Bussola - che cosa deve ancora accadere in questa Chiesa perché i cattolici si alzino, una buona volta, in piedi. Si alzino in piedi e si mettano a gridare dai tetti tutta la loro indignazione. Attenzione: io mi rivolgo ai singoli cattolici. Non alle associazioni, alle conventicole, ai movimenti, alle sette che da anni stanno cercando di amministrare conto terzi i cervelli dei fedeli, dettando la linea agli adepti. Che mi sembrano messi tutti sotto tutela come dei minus habens, eterodiretti da figure più o meno carismatiche e più o meno affidabili. No, no: qui io faccio appello alle coscienze dei singoli, al loro cuore, alla loro fede, alla loro virilità. Prima che sia troppo tardi.

mic ha detto...

Il tipo di 'virilità' cui accenna Palmaro, che è quella che riguarda l'espressione del coraggio e dell'impegno della specie Homo, non è prerogativa solo maschile e non esclude noi donne: dominae, sottomesse nel senso biblico ricordato dalla Miriano e da noi non frainteso.

mic ha detto...

Cari amici,
mi chiedo se manifesti quella 'virilità' cui si accenna sopra, uno che parla in questi termini (riconosciamo il conservatorismo retrivo):

"... possiamo ben convenire sul fatto che la situazione della Chiesa è drammatica e le cose volgono al peggio, ma la certezza di cui sopra fa sì che l’arma principale per “reagire” non sia quella della pubblica indignazione, quanto quella della preghiera e della penitenza. Come disse Benedetto XVI nel famoso discorso al mondo della cultura francese nel 2008, parlando dell’esperienza del monachesimo benedettino, «nella confusione dei tempi» l’unico obiettivo deve essere «quaerere Deum, cercare Dio». Tutto il resto ci verrà dato di conseguenza."

Costui non si rende conto (non vuole o non può ma la cosa non cambia) che siamo al redde rationem e che se hanno fatto saltare tutti i parametri cattolici, non valgono neppure i normali parametri di obbedienza cieca e prona.
La prima obbedienza è al Signore.
Si leggano anche il Diritto canonico.

Non basta citare Paolo VI che aveva visto "il fumo di Satana", ma forse ha contribuito ad allargare molte fessure... Così come non basta invitare alla preghiera ed alla penitenza, ché già lo facciamo abbastanza...
Non insisto su questo perché è inutile: guardiamo avanti e cerchiamo di essere, innanzitutto, e dunque anche di fare, quel che dobbiamo essere e fare.

Quanto ai monaci, non dimentichiamo - e ricordiamoci che anche di questo ha parlato Benedetto XVI (discorso presso i Bernardins a Parigi)- che proprio il loro "quaerere Deum" ha permesso loro di "realizzare concretamente" ciò che ha prodotto la salvaguardia dalla decadenza dell'Impero e dalla barbarie invadente e ha innescato la nostra civiltà ora a serio rischio.

Oggi abbiamo a che fare con una decadenza ed una barbarie diverse e più sofisticate. Ma il nostro "quaerere Deum", per chi può, non può essere limitato alla preghiera e alla penitenza e al mettersi in un angolo a subire in silenzio...

Non dimentichiamo che è una persona, come Mario Palmaro, molto provato proprio da una grande penitenza, che invita a "gridare dai tetti", e lo fa sotto lo sguardo di Cristo, che è quello che conta...

Annarita ha detto...

In effetti, oggi siamo chimati oltre che alla preghiera, che non deve mai mancare, all'indignazione pubblica, perchè la società oggi è addormentata e soggetta a continuo martellamento mediatico, dove si fanno passare per buone cose cattive. Dunque è giunta l'ora che anche i cattolici risveglino le coscienze, non solo con la preghiera, ma dicendo chiaro e tondo che le cose non vanno, che circolano troppi errori, dobbiamo o non dobbiamo difendere la verità? Dobbiamo o non dobbiamo onorare Dio e lavorare perchè regni? Dobbiamo riparare le offese fatte, dobbiamo aver zelo per le anime, non si può più tacere, non si può più barcamenarsi dietro una falsa obbedienza, ci è chiesto di segliere dove stare e finchè si cerca di salvare capra e cavoli e non si fa veramente una scelta virile, saremo sempre e solo servi da bastonare e zittire, per altro ci bastoniamo e zittiamo persino tra noi, il che rende forte chi ha in odio la Chiesa cattolica e non vuole servire il Buon Dio.
Bravo Palmaro! Non abbiamo più nulla da perdere, ormai ci stanno togliendo tutto, pertanto sveglia, che è giunta l'ora di difendere la fede.

Luís Luiz ha detto...

Sulla lettera di Mario Palmaro, mi sembra sempre più chiaro che la chiave dell'enigma di quello che succede oggi sul Vaticano è una sola: ricatto.

Luisa ha detto...

A quel che già hai detto mic, e che condivido in toto, vorrei aggiungere ancora che Cascioli, senza volerlo ne son certa, nella sua risposta ha in qualche modo devalorizzato o relativizzato i termini della lettera di Palmaro, lo ha fatto ad esempio rimproverandogli di non aver detto il più importante, e cioè che è Cristo a condurre la Chiesa, come se Palmaro non lo sapesse, quando poi Cascioli scrive:
"L’unità della Chiesa è il bene supremo, e l’unità si fa intorno al Papa, che è infallibile nel definire la verità rivelata: «Il Papa non può errare nell’insegnarci le verità rivelate da Dio», diceva il Catechismo di San Pio X, e questo è anzitutto quello che conta.",
sorvola sul fatto che dalla più alta cattedra non solo NON ci arrivano, sui temi fondamentali, le parole che dovremmo poter ascoltare, che il mondo dovrebbe ascoltare, ma ci stanno arrivando messaggi più che problematici, messaggi liquidi che confondono, che portano acqua al mulino di chi vuole l`annacquamento se non l`oscuramento della Dottrina cattolica, messaggi che obbligano i comunicatori vaticani a continue rettifiche che nessuno legge perchè quel che è registrato sono le parole ambigue del Papa, parole che ha detto, che i media non inventano anche se poi ci ricamano sopra, parole riprese e amplificate.

Ha perfettamente ragione Palmaro quando dice che Jorge Bergoglio con il suo "chi sono io per giudicare" " ha guadagnato in pochi secondi più metri a favore della lobby gay quella frasetta di Papa Francesco, che in decenni di lavoro tutto il movimento omosessualista mondiale".
L`unità si fa attorno al Papa, ma se dal Papa ci vengono parole e gesti che seminano non unione ma disunione, non chiarezza ma confusione, se dal Papa NON ci vengono le parole di cui abbiamo bisogno, di cui il mondo alla derova ha bisogno, a parte la preghiera, base di tutto, forse che dovremmo girare gli occhi da un`altra parte, tapparsi le orecchie, far finta di non aver ascoltato, letto o visto?
Forse che dovremmo accettare, e trovare normale e giusto, che un Papa non si esprima più su temi fondamentali e etici?

C`è chi sceglie di restare ai peidi della Croce di Cristo, lo sguardo volto solo a Lui, in preghiera e in silenzio, e c`è anche chi ai piedi di quella Croce, sceglie di parlare, rivolgendosi al Signore innanzitutto ma ANCHE ai suoi fratelli e sorelle di Fede.
Sì, molti sentono come un dovere, un diritto e una grande responsabilità esprimere i propri pensieri e sentimenti, anche se portano nomi come indignazione, sgomento, apprensione.

hpoirot ha detto...

Mentre si trovavano insieme venne dal cielo un fragore di vento. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A
quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella
propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che
parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria
lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della
Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della
Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo
parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
(At 2, 1-11)


Prima della discesa dello Spirito Santo, gli Apostoli erano timorosi e non osavano uscire verso il popolo. Dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, iniziarono a predicare con coraggio, e così fecero fino alla suprema testimonianza del martirio.

Se questo non é PROSELITISMO !

Il cristianesimo si é simbolicamente installato a Roma al posto dell'Impero Romano (il più grande mai esistito) senza fare una sola battaglia, ma con la forza della predicazione che parla al cuore dell'uomo della Verità che egli solo possiede.

Quando Francesco afferma che "Gesu' non fa proselitismo" nega l'azione apostolica e missionaria dello Spirito Santo nei secoli!

I cattolici che non dissentono da questi gravissimi comportamenti tramite una pubblica indignazione, hanno perso il senso principale della fede. Che si chiamino F.I. o card.Marx.

Anonimo ha detto...

Ho letto attentamente la lettera e la susseguente risposta e mi permetto di fare (non sparare) alcune riflessioni, a me pare che l'attuale governance non ci abbia lasciati nelle giungle viet, ma mi sento come gli ultimi soldati giapponesi persi in giungle sconosciute, insomma combatto per un'idea di cattolicesimo che non esiste più, siamo sinceri fino a farci male, tra tutti coloro che frequentano regolarmente la messa domenicale, circa il 10% dei battezati, il 99,9% pensa che sia giusto far sposare 2 persone che si amano, che l'amore omo è solo amore, non è peccato, quella idea era solo della vecchia CC, tutta colpa del tedescaccio cattivo, retrivo, che trascinava la chiesa indietro, mentre invece adesso siamo in piena corsa verso dove meglio non pensarci, siamo senza freni il pd è pieno di sedicenti cattolici alla renzi che hanno già cassato il matrimonio omo, che auspicano integrazioni improbabili coi carrettati della speranza hanno idee irenbuoniste, 'semo tuti frateli', e via; del magistero petrino non c'è traccia il 'chi sono io per' ha seppellito qualsiasi riferimento alla vera dottrina cattolica, discorsi da contorsionisti poi girati e rigirati dagli esegeti chiarificatori che quasi ogni giorno di affannano a limare, sfumare, ma intanto quel che dice scalfari, che ingenuo ed ignorante non è, diventa vangelo scritto per chi legge repubblica e per chi sente il riassunto, ormai la cc è un quango qualsiasi ed i cattolici sono tali solo sugli annuari e dati statistici e non vado oltre, è una realtà dura e triste, ma vera...forse è tardi anche per svegliarsi, soros i mln. di dollari li ha già versati a tutti i governi Ue....sapienti pauca.Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=755756851119577&set=a.532538933441371.138512.526434204051844&type=1&theater

P&B

Annarita ha detto...

Forse Cascioli crede che una Santa caterina da siena che riprendeva il Papa e lo esortava al suo dovere, non facesse unità intorno al papato?
Non so cosa significa essere uniti attorno al Papa? E poi il Papa è infallibile anche nelle opinioni personali? E Gesù dove lo mettiamo? Quando il Papa si mette a braccetto del mondo e molla Gesù quale è il nostro posto? attorno a Gesù o attorno al papa che è altrove, che non è più dove deve essere?

mic ha detto...

Lupus et Agnus fotografa la situazione con accorato realismo. E so che parla da una diocesi non ospitale per la tradizione né si riconosce 'tradizionalista' (credo che il problema non se lo fosse mai posto). Ma da ciò che esprime, il suo cuore e la sua fede sono integri.
È vero che siamo un piccolo (forse anche piccolissimo) resto.
Preghiamo il Signore che continui a custodirci e a tenere le nostre piccole fiaccole accese.

Luisa ha detto...

Un`altra voce, ancora una voce che sceglie di esprimersi, e senza dubbio anche di agire:

"Da medico a medico: A. Benedettini scrive a padre F. Volpi"
di Achille Benedettini

http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/01/da-medico-a-medico-benedettini-scrive-a-padre-f-volpi/

mic ha detto...

Quanto al raccordo sulle iniziative concrete proposte, sto pensando a individuare punti di riferimento territoriali precisi, che emergono da una comunicazione ricevuta dal coordinatore Summorum del Lazio, che sto per pubblicare.
Andiamo avanti, preghiamo e vedremo.

Annarita ha detto...

Forse è troppo tardi come dice Anonimo, sicuramente con le nostre forze poco possiamo, tutto risolverà Dio e il Cuore Immacolato trionferà, ma non dimentichiamoci che siamo obbligati comunque a fare il nostro dovere anche se non vediamo frutti, anche se riceviamo persecuzione e basta, anche se non avremo la fortuna di vedere i frutti della nostra resistenza. Lo facciamo per Dio, non per gloria personale, lo facciamo perchè Dio ce lo chiede. Guai ai tiepidi mi hanno sempre insegnato. Non è semplice, spesso siamo spaventati e ci sentiamo fiaccati, ma si deve combattere fino alla fine con la consapevolezza che non siamo soli.

Anonimo ha detto...

Senza buttarla in politica che tanto personalmente non voto, ma l'attuale chiesa mi sembra sempre di più una sezione del pd, ti credo che i cosiddetti cattolici democratici ci vanno a nozze: è la chiesa di renzi e della bindi o di boccia, auguri....lupus et agnus, teniamo duro e preghiamo
John

Stefano78 ha detto...

Non sono d'accordo. Non siamo chiamati alla "Indignazione pubblica". La reazione non è e non deve essere surclassata dall'onda dell'indignazione.
Che cos'è l'indignazione? Identifichiamola bene. Cosa intendiamo? Non possiamo reagire con sdegno e indignazione. Questi non sono gli strumenti di un Cattolico TRADIZIONALE. Quale che sia la situazione.

Si può e si deve affermare il diritto del Cattolico Tradizionale. Con indignazione pubblica? O con Parresia e fermezza, resistendo? Credo sia migliore la seconda! Si rischia o no di confondere le due cose, chiamandole strumentalmente con lo stesso nome?

O per noi "il fine giustifica i mezzi"? Non mi sembra che questa filosofia sia mai stata Cattolica.

viandante ha detto...

Sono il primo a sostenere il primato della preghiera nell'agire del cattolico. Ma il cattolico deve trarre spunto dalla preghiera per reagire nel modo corretto.
Rispondere al professor Palmaro dicendo che "si deve pregare e far penitenza" come risposta ad una società che vuole che i bambini delle elementari (e magari anche i tuoi!) imparino a masturbarsi, scusatemi ma é ipocrisia, per non usare parole più forti!
E la frase di Gesù "meglio per lui se non fosse nato", riferito a chi dà scandalo e a chi nella Chiesa tace (anche quello é uno scandalo), vale per tutti, dal papa fino all'ultimo concepito!

Stefano78 ha detto...

..inoltre se posso dare una opinione, credo che si tenda "troppo" a "idealizzare" la preghiera come atto esclusivamente "metafisico".

Non è così. A parte il fatto che la Metafisica è fondamentale per l'andamento della realtà, in ogni caso vorrei porre l'attenzione sul FATTO, assolutamente giusto, dell'organizzazione di veglie di preghiera.

Immaginate se partecipasse un numero alto di persone. Immaginate se aumentasse, ed immaginate se questo fatto si ripetesse in più parti. Immaginate se le intenzioni di preghiera della veglia fossero diffuse capillarmente, e se se ne facesse un "caso".

Credete che non succederebbe nulla, assolutamente nulla?

Anonimo ha detto...

Ho apprezzato molto gli incoraggiamenti e l'ascolto dato al mio piccolo, insignificante parere, ma mi fate cuore....la cosa buona che mi ha lasciato il mio papa e sapete a chi mi riferisco, è la preghiera, che, dovendola recuperare in toto, è esclusivamente in latino, il che vi farà sorridere, ma ci ritrovo me, la mia infanzia, e gli insegnamenti di mia madre....andiamo avanti, il Signore vince, vincerà. Lupus et Agnus.

mic ha detto...

Credo che ci si debba raccordare e basta, senza tanti distinguo.
Forse sono visionaria io a crederci. M il Rosarioba Santa Maria Maghiore intanto dovrebbe essere la prima iniziativa a cui rispondere.
Ricordo che c'è una sana indignazione che non manca di rispetto ma si può esprimere anche solo alzando le chiappe e andando a Santa Maria Maggiore a dire il Rosario.

Radio Vobiscum - [Germania] ha detto...

+ + +

Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur !

… PLACET

A mani giunte ! Preghiamo l’Immacolata.

Radio Vobiscum – [Germania]

http://radio-vobiscum.tumblr.com/

+ + +

Anonimo ha detto...

Sarebbe buono se i fideli gridano insieme, tramite qualsiasi attività collettiva:

« Un papa che calspesta la Messa Antica è in scisma dalla Chiesa ».

Per fare Papa Francesco capire che egli fa un peccato grandissimo in approvvare i tali procedimenti contra i Frati...


Romano

Stefano78 ha detto...

Io mi offro, se posso essere utile, per aiutare nell'organizzazione della veglia in Santa Maria Maggiore.

Do anche la mia adesione.

mic ha detto...

Contro i frati e contro i fedeli, caro Romano.
Orecchie, penne e tastiere benpensanti non sono certamente d'accordo con queste nostre esternazioni. Ma se corrispondono alla realtà tacere non serve a nulla. Anzi diventa acquiescenza complice.
D'altronde, chi arriva a proporre un Rosario in piazza, significa che riconosce che qualcosa che non va c'è e non può pensare di motivare e rendere consapevoli le persone se non parlando chiaro. Con rispetto, certamente. Ma francamente siamo stufi dell'ecclesialese ipocrita.
La crisi dell'autorità è grave e la vediamo sostituita da chi appare rifiutarla nelle sue espressioni più dovute per sostituirla con l'autoritarismo. Non è l'Autorità che rifiutiamo e chi la ricopre, ma l'autoritarismo arbitrario.

Turiferario ha detto...

Penso che muoversi, esprimersi, farsi sentire sia ormai necessario. La massa dei "praticanti" fra l'altro per quanto posso vedere non è interamente perduta, è vero che per un buon numero "praticare" significa andare a Messa la domenica e poi non pensarci più per sette giorni, ma ci sono anche tante persone che hanno una fede, hanno avuto bene o male una formazione e si accorgono anche solo confusamente che qualcosa non funziona. Anche per loro è giusto far sentire una voce di verità. Nei modi giusti che bisogna trovare.

mic ha detto...

Ho pubblicato l'appello el Coordinamento Nazionale Summorum.

Cerchiamo di unificare i dati in nostro possesso, di andare oltre ogni steccato e ogni distinguo e metterci tutta la buona volontà di cui siamo capaci.

Se c'è qualche perplessità si può chiarire strada facendo e non chiudendosi a riccio ma confrontandosi fraternamente.

Il momento è grave. Bisogna dar voce anche a chi non ha voce o a cui tentano di togliere anche il filino rimasto, sotto lo guardo del Signore e sotto il manto della Sua e nostra Madre, intensificando anche la preghiera.

Il resto è spazzatura...

mic ha detto...

Notevole lo scritto di Benedettini su Libertà e persona segnalato da Luisa.