Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 25 giugno 2012

L'Apologetica, questa sconosciuta...

« Non scrivo un'apologia, ma una chiarificazione perché la Chiesa, per difendersi, ha bisogno soltanto di esser conosciuta e presentata al mondo e alla storia quale Gesù l'ha realmente pensata e istituita. Tutto il resto che in qualsiasi modo la riguarda è irradiazione della sua vitalità e potenza redentrice, oppure difetto e tradimento di figli indegni, nei quali il mondo deve riconoscere e condannare soltanto se stesso ».
Queste parole sono l'incipit di un'opera di Padre Enrico Zoffoli Chiesa e uomini di Chiesa. Apologetica a rovescio, Ed Segno, 1994.

Mettiamo il testo, in formato pdf, [ vedi qui ] prezioso per chi fosse interessato sia a consultarlo che a scaricarselo. Esso è ormai introvabile nelle librerie, ma ora è qui, a disposizione di tutti, per donarci il respiro e gli insegnamenti della Chiesa di sempre, molto in tema con le nostre attuali discussioni.

A seguire pubblico una riflessione di un nostro carissimo lettore.


È vero: l'apologetica sembra qualcosa di « antico », di superato... Purtroppo, lo so per esperienza, anche nelle università il nucleo dogmatico (forse la parte più difficile della teologia) viene memorizzato a fatica, quasi fosse una sorta di matematica celeste da apprendere, dare l'esame e via...

C'è sforzo di memoria, dunque, ma non di “ragione”: eppure, proprio la ragione dovrebbe veicolare quei dati antichi ed eterni nella novità perenne del Vangelo.

Lo sforzo dell'apologetica è esecizio dimenticato da molti e forse è questa la parziale causa di un proliferare di movimenti non educati alla retta fede da una retta ragione.

Direi, anzi, che la mancanza di una sana apologetica sia concausa di innumerevoli relativismi: il punto è che solo in chiave cattolica l'apologetica è vista come un relitto d'una fede debole e scarsamente capace di con-vincere.

Però, quando si tratta di altri momenti "culturali" del nostro tempo, allora diviene lecita.
Mi spiego (senza per questo introdurmi in questioni moralmente delicate): l'orgoglio gay ha una sua apologetica; C. Augias quando irride la Chiesa fa apologetica del suo strambo ateismo; i nichilisti fanno apologetica in nome del loro nulla; il terrorismo si esprime nell'apologetica delle sue idee...

Solo noi, piccolo gregge, quando difendiamo il nostro Dio, la nostra tradizione, la preziosa liturgia dal profumo di viole diveniamo pericolosamente apologetici... Bestemmiamo, forse, contro la modernità per la quale la Verità è sbocconcellabile in mille porzioni a seconda del palato di ciascuno?

Ci illudiamo, forse, di trovare ancora cose nuove dallo scrigno antico che le conserva e le genera?

Non credo: credo che la nostra fede sia vana senza le opere ma che possa essere ancora più impoverita dalla mancanza di una vera, piena, coerente apologetica.
Chisolm

13 commenti:

Stefano S. ha detto...

Il link al PDF sembra non funzionare, mi dice file non trovato, potete ricontrollare, mi interessa molto. Grazie!

Anonimo ha detto...

il link al formato pdf non funziona

Anonimo ha detto...

il file risulta danneggiato e, pertanto, non si apre.

potete rimediare per favore?

mimmo

Walter ha detto...

Ciao, la pagina del pdf mi dice:

"The page cannot be found"

Grazie.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa a tutti.
Adesso funziona!

Dante Pastorelli ha detto...

A proposito di strana apologetica: cominciate a prepararvi ben bene perché sembra che il Papa voglia beatificare presto Montini e Luciani. Sembra si tratti di nuovi modelli di santità ed eroicità delle virtù.

jn ha detto...

pessima notizia, che conferma il degrado senza freni della Chiesa docente ottenebrata, così come la Madonna avvisò a Fatima, e ripetuto più volte da suor Lucia, quando parla di "disorientamento diabolico" nel clero e nei fedeli confusi e sgomenti (già 40 anni orsono lo disse).
Non si saprà più nè che cosa sia la vera santità nè in che consistano le virtù cristiane eroiche.
Il caos -morale E INTELLETTUALE- dilaga senza sosta e le coscienze vengono sempre più oscurate da queste iniziative.
Non c'è da essere pessimisti, caro Dante, è la realtà stessa di certi eventi e parole, sempre più aberranti dalla Verità e dalla vera Fede, che manifesta il buio cha avanza sulla Chiesa, confermando S. Paolo quando parla di "potenza d'inganno".

Anonimo ha detto...

Mons. Brunero Gherardini su Canonizzazione e infallibilità

La beatificazione non impegna l'infallibilità.

Certo che, come esempio per i fedeli, mettere di nuovo in un canto Pio XII, non è proprio esaltante!

Ma anche qui purtroppo c'entrano e a sproposito i soliti "fratelli maggiori"

viandante ha detto...

D'accordo che la beatificazione non impegna l'infallibilità, d'accordo che anche i criteri per essere beatificati siano stati "allentati", comunque, possibile che in una situazione già molto caotica per diverse questioni, non ci sia più nessuno che sappia ancora cosa sia la prudenza...
Grandi santi del passato hanno dovuto "attendere" secoli per essere seriamente additati a modello per i fedeli!

Anonimo ha detto...

Con Paolo VI sarebbe l'ennesima beatificazione del concilio.
Per Luciani, forse vale il martirio?

Dante Pastorelli ha detto...

Il martirio? Dovrebbe il Papa ammetter ch'è stato assassinato, in odio a Cristo.
Quali meriti abbia acquisito in un mese di pontificato Papa Luciani credo sia a tutti impossibile spiegarlo. Come vescovo è stato un normalissimo Ordinario.
E poi questa smania di canonizzar tutti i papi comincia ad apparir assurda e controproducente.

jn ha detto...

la seg. pagina risale al 1998, ma ridiventa ora attualissima:

Il Reverendo don LUIGI VILLA ha pubblicato un interessante volume sulla figura del Papa Paolo VI (Paolo VI, beato?), tenuto conto delle iniziative che vorrebbero condurre questo Pontefice alle glorie dell'altare.
In questi tempi in cui le beatificazioni abbondano, non stupisce che ci possano essere delle divergenze circa l'opportunità e la correttezza della beatificazione di qualcuno. Ci viene in mente l'esempio clamoroso della pratica di beatificazione di Isabella di Castiglia, ancora bloccata dalle pressioni contrarie esercitate dagli Ebrei e dai loro amici in seno alla Chiesa. [idem dicasi per il ven. PIO XII, che resterà in attesa sine fine, secondo diktat dei rabbini!nota mia].
Se le pressioni dei non cristiani possono influire sulla beatificazione di una regina cattolicissima morta alcuni secoli fa, le divergenze dei cristiani sulla beatificazione di un Papa contemporaneo ci sembrano piú che legittime; solo che in questo caso la questione è molto piú complessa, visto che Paolo VI fu il Papa del Concilio e delle conseguenze da questo generate.
Se l'albero si riconosce dai suoi frutti, chi potrebbe negare i veneficii del postconcilio? E di chi la colpa se non di colui che ha coltivato l'albero venefico?
Chi vorrebbe beatificare Paolo VI si appella alle sue presunte qualità morali, illudendosi di distogliere l'attenzione dalle sue reali intenzioni, che don Luigi Villa ben individua dicendo che si tratta di una «manovra di portare sugli altari i due Papi del Vaticano II, affinché, cosí, sarebbe risultato evidente la "soprannaturalità" del Vaticano II e, conseguentemente, di questa "Nuova Chiesa" con le sue "Riforme"…».
L'Autore delinea la figura di Paolo VI presentando una mole considerevole di sue dichiarazioni, dalle quali si evince ampiamente che questo Papa fu mosso da istanze di ordine mondano, secondo un orientamento in cui i presunti diritti umani tenevano il primo posto rispetto ai legittimi diritti divini.
La buona fede, la sincerità o l'onestà intellettuale di Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, possono anche ritenersi indiscusse, e che si sia trattato di una brava persona è anche ben possibile, ma non si beatifica qualcuno solo perché è una brava persona, soprattutto trattandosi di un Papa che ha retto le sorti temporali della Santa Chiesa con tanta determinazione e con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti."
....
http://www.unavox.it/Segnalazioni/VillaPaoloVIBeato.htm

don Luigi Villa presenta i convincimenti di questo Papa circa: La Sua "Nuova Religione"; La Sua "apertura al Mondo"; la Sua "apertura al Modernismo"; La Sua "apertura alla Massoneria"; La Sua "apertura" alla "Democrazia Universale"; La Sua "tolleranza e complicità"; La Sua "apertura al Comunismo"; La Sua "Messa Ecumenica"; delineando la figura di un uomo che aveva piú fiducia negli errori degli uomini che nella Onniscienza di Dio.
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(le parole di Paolo VI che ho letto di recente, con orrore e che da piccola nessuno mi ha riferito):
Noi, pure noi non piú di ogni altro, noi abbiamo il culto dell'uomo! …La religione del Dio che si è fatto uomo si è incontrata con la religione dell'uomo che si è fatto Dio.…»
«Una corrente d'amore e d'ammirazione ha debordato dal Concilio sul mondo umano moderno… I suoi valori sono stati non solo rispettati, ma onorati; i suoi sforzi sostenuti; le sue aspirazioni purificate e benedette.»
«Noi abbiamo fiducia nella ragione umana… bisognerà che, un giorno, la ragione sia l'ultima parola!»
«Una pace che non risulta dal culto vero dell'uomo, non è essa stessa una pace!»
«Cosa esprime, dunque, questa coscienza con tale energia? I “Diritti dell'Uomo”!

(ecc...)

jn ha detto...

corrige
Noi più di ogni altro, Noi abbiamo il CULTO dell'UOMO
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MAI nella storia di 19 secoli e mezzo la Santa Chiesa aveva sentito risuonare questa (inconsapevolmente? forse) empia proclamazione del culto dell'uomo: e noi (milioni di fedeli nel mondo) piccole pecore sbalordite, ignare di tanto ardire antropolatrico, l'abbiamo scoperta solo grazie ad internet, che ha contribuito ad aprirci gli occhi sullo sfacelo della Chiesa Cattolica, svegliandoci dal 7-07-2007, a farci capire, con la sostanziale differenza tra Messa di S. Pio V e Messa NO (qui sta l'elemento provvidenziale del MPSPvoluto dallo Spirito Santo, per destare i narcotizzati) la demolizione della Santa Liturgia, programmata dai modernisti prevaricatori mediante il concilio che sovvertiva la Chiesa dalle fondamenta, con la scusa di innovare la pastorale.
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ditemi ora, voi tutti che siete favorevoli all'accordo, pensate, quando mons. Fellay e i suoi sacerdoti "rientrati" dovranno celebrare messe in onore del "beato" papa, che fu acerrimo nemico della Messa di S. Pio V, e che con determinazione degna di miglior causa stravolse la divina liturgia perenne, giovandosi dei collaboratori protestanti e in primis del card. Bugnini massone, e cambiò i connotati alla Santa Chiesa con la sua dichiarata "grave mutazione" derivata dalla profonda alterazione della liturgia -proprio quel disastro suicida da cui la Madonna aveva diffidato le gerarchie, come PIO XII da card. bene prevvertì, leggendo il 3. segreto, anno 1936- saranno pronti dunque i sacerdoti tradizionalisti a far ciò senza batter ciglio, render onore alla memoria dell'autore di tale sfacelo, che ha distrutto la fede dei piccoli per due generazioni e mezza (e oltre) ?
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- NON SI BEATIFICA QUALCUNO SOLO PERCHE' E' UNA BRAVA PERSONA
- Di buone intenzioni è lastricata la via dell'inferno.

Spero che il papa regnante si ricordi di questi due principi dettati dal buon senso, oltre che dalla retta Dottrina e rette procedure seguite fredelmente dalla Chiesa, fino al 1962, ovviamente.
Ma non ci sono più elementi per sperare nel ritorno buon senso dei pastori supremi, da mezzo secolo a questa parte, avendo essi abbracciato con grande entusiasmo lo spirito del mondo, schiavo di satana, perchè così ha voluto il mitico concilio.
E come ripeto spesso, se Gesù ha detto che NON SI PUO' servire due padroni, non tollererà a lungo questo DOPPIO SERVIZIO a cui assistiamo da mezzo secolo: una mano tesa a Cristo e una a satana principe del mondo.
Il Signore Dio Nostro aborre la doppiezza, come ci ha detto fin dall'AT, e poi nella Persona di Nostro Signore Gesù, e nell'AP di S. Giovanni (monito alla Chiesa di Laodicea, oggi attualissimo per la Chiesa di Pietro); quindi vi prego, non mi venite più a raccontare la bontà "interna" o il "filone aureo" del cv2, che sarebbe ancora da portare alla luce, dopo tolto il mare di fango dell'ambiguità !