Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 13 giugno 2012

Santa Sede - FSSPX. Il perfezionamento dell'accordo appare davvero imminente

Aggiornamento:
Rorate Caeli,19:50 - « La risposta di Benedetto XVI non sarà resa nota prima del fine settimana ». Mons. Fellay avrà alcuni giorni di tempo per mettere la sua firma sul testo. (Padre Lorans, portavoce della FSSPX a France Presse ).
Fonte la Croix, certamente non tra quelle più 'amichevoli'. Il quotidiano, vicino ai vescovi francesi, poche ore fa richiama la prudenza sulla conclusione del processo in corso. Dapprima parla della prelatura personale, come una diocesi senza territorio, che darebbe alla Fraternità autorità sui suoi membri, con necessità di ottenere l'assenso del vescovo del luogo per impiantarsi in un dato luogo. In compenso, l'assenso del vescovo non sarebbe necessario per le case, chiese e priorati già esistenti. Quindi  riporta la notizia che a Mons. Fellay rimarrebbero ancora da accettare le ultime modifiche chieste da Roma, e cioè: [nel testo finale del preambolo] rimaneva però una formulazione giudicata non accettabile da Roma, in particolare la menzione degli "errori del Concilio": per dirla chiaramente, la Fraternità può avere riserve su questo o quel punto del Concilio Vaticano II (libertà di coscienza, il dialogo interreligioso, ecumenismo), ma non può parlare di "errori del Concilio". Questo preambolo dovrebbe esser reso pubblico una volta che l'accordo fosse definitivo. Invece, la versione originale proposta da Roma, attorno alla quale la discussione ruotava, non sarà resa nota.

Se davvero è così, sembra lo abbiano incastrato (forse la parola è un po' forte, ma lo scopriremo e sapremo meglio i termini esatti) sulle sue stesse parole, quando nella più recente intervista dichiarava: « oggi, a Roma, alcuni considerano che una diversa comprensione del concilio non è determinante per l'avvenire della Chiesa, perché la Chiesa supera il concilio ». E d'altronde, se non è più vero che la Chiesa è più del concilio, noi chi stiamo seguendo: il Vaticano II o la Chiesa di Cristo fondata prima che il concilio fosse?
Questo quel che mi viene da pensare e dire così, a caldo. Tuttavia, attendiamo ancora notizie più ufficiali e definitive.
Comunque abbiamo la versione di La Croix e in ogni caso non sembra del tutto disdicevole eliminare la frase "errori del concilio", se poi resta ferma la libertà di discutere sui noti  punti controversi. Bisogna tuttavia aver presente l'intero quadro... Vedremo!

Al solito Tornielli fa il suo gioco e pubblica su Vatican Insider un articoloSi avvicina il passo decisivo: Benedetto XVI ha esaminato le proposte di Fellay e dei cardinali.

Conoscevamo la situazione, avendo notizia dell'incontro di Mons. Ladaria con il Papa sabato e avevamo sentore delle fibrillazioni in atto ad intra e ad extra; è la ragione dell'articolo che ho pubblicato ieri. Tornielli fa molte supposizioni che dimostrano la sua posizione preconcetta, invocando cautela rispetto alle conclusioni, ma non mettendola in campo rispetto alle sue illazioni.

Che il dialogo tra la Santa Sede e La Fraternità sia giunto a un passo decisivo è un fatto ormai non più né eludibile né modificabile. L'ultima mossa sarà l’assenso definitivo o meno al preambolo da lui modificato, da parte di Mons. Fellay.

Rimarrà invece in ogni caso aperta la questione riguardante gli altri tre vescovi, Tissier de Mallerays, de Gallareta e Williamson, [vedi Lettera di Mons. Fellay] i quali con la loro lettera avevano manifestato seri timori sull'accordo; ma si è trattato di una comunicazione interna, non di una decisione ufficiale e le loro posizioni sono in qualunque momento componibili, anche se ciò richiederà il superamento di seri timori e di molta diffidenza, non del tutto ingiustificati; ma è arrivato il momento di superarli o meno. Il discorso resta aperto in quanto l'eterogeneità dei fini e la deplorevole fuga di notizie hanno comportato la conseguenza, colta purtroppo al volo dai falchi curiali, che anche in caso di firma da parte del Superiore, le posizioni dei tre vescovi saranno esaminate singolarmente dalla Congregazione per la dottrina della fede. A meno che il Papa non abbia disposto diversamente. Non c'è però nessun elemento per ipotizzare variazioni in tal senso.

È auspicabile che tutto questo possa tradursi in un fattore positivo, ponendo direttamente ognuno di fronte alle sue responsabilità nei confronti della Chiesa e delle anime, con conseguente personale determinazione, dagli effetti tuttavia allargati alle comunità di riferimento. Ma in fondo, anche in ragione della soluzione canonica prefigurata, è pensabile che ogni fedele sarà chiamato ad analogo discernimento.

D'altronde il dono misterioso della Provvidenza potrebbe consistere proprio nel procedere gradualmente. Nella Chiesa ogni riforma seria richiede un tempo necessario ed evitare strappi e lacerazioni poi difficilmente componibili. Non dimentichiamo che Sant'Atanasio non perorò la deposizione di alcun  vescovo ariano per non creare sensazionalismo e scandalo nei più semplici; ma con la verità certa nel cuore, che non tardò poi a farsi strada nei tempi opportuni.

Mai come in questo momento occorre intensificare la preghiera, in attesa che si compia la Volontà del Padre.

63 commenti:

Anonimo ha detto...

Riporto qui questo commento di "Viandante":

Ho come l'impressione che si stia discutendo, dando per acquisita la risposta di Roma. Sarebbe però bene aspettare la risposta di Roma con tutte le sue possibili sfumature per potersi sbilanciare maggiormente sulla questione.
Di principio si può essere d'accordo su molte cose, poi i "dettagli" possono fare la differenza.
Un esempio? Il non voler considerare la FSSPX come una unità, ma come l'espressione di 4 singoli vescovi, accettati individualmente in base a loro prese di posizione riservate.

Anonimo ha detto...

Di principio si può essere d'accordo su molte cose, poi i "dettagli" possono fare la differenza.

Perfettamente vero. E' presumibile che non pochi dettagli siano stati valutati da mons. Fellay

Un esempio? Il non voler considerare la FSSPX come una unità, ma come l'espressione di 4 singoli vescovi, accettati individualmente in base a loro prese di posizione riservate.

Questo è un "effetto non previsto", che però si è concretizzato come conseguenza perversa di un atto scorretto come la fuga di notizie che ha reso note le comunicazioni interne alla Fraternità.

Speriamo che la Provvidenza consenta di rimediare agli effetti negativi e magari di scrivere scritto sulle righe storte. Può sembrare una banalità, ma io voglio crederci...

Laura G. ha detto...

F I N A L M E N T E !
Firmi Mons. Fellay, firmi senza nemmen leggere!
In ciò consiste la vera Fede, nel fidarsi ciecamente della promessa fatta da N.S. a Pietro:
"tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversus eam".

Anonimo ha detto...

Firmi Mons. Fellay, firmi senza nemmen leggere!

Mons Fellay, se firma, avrà invece ben letto e ponderato. E ben a ragione ;)

Dante Pastorelli ha detto...

Su quest'ultima risposta son d'accordo.
Quanto agli altri vescovi, sempre che Roma propenda per l'accettazione della posizione di mons. Fellay, ritengo che difficilmente potranno esser riaccolti se ritengono un errore la firma del superiore.

Anonimo ha detto...

ritengo che difficilmente potranno esser riaccolti se ritengono un errore la firma del superiore.

Non sappiamo quanto la loro espressione di cautela fosse motivata da timori - al momento giustificati - o quanto, invece, possa diventare una presa di posizione definitiva

don Camillo ha detto...

Io scongiuro S. E. Mons Williamson, così come gli altri due Ecc.mi Presuli, di aver fiducia, (se non nel loro superiore, Ciel non voglia) nella Santa Chiesa di Dio che ci insegna mediante la sua storia che le Riforme più importanti si sono fatte nel tempo e lentamente. Il TUTTO E SUBITO è tentazione diabolica che deve esser vinta con la certezza che Dio è padrone di tutta la Storia e della sua Santa Chiesa è tutto compie secondo il SUO tempo, non il nostro. Eccellenza è appassionante il suo amore per la Verità: lo utilizzi per incoraggiare le anime per indirizzarle al Signore. In questo momento i sacerdoti, suoi alunni, e molte anime han bisogno di coraggio e fiducia proprio da Lei, non chiuda queste anime al "sovrannaturale" che in cambio di gesti umili e semplici ("un bagno nell'acqua sporca del Tevere?") compie dei miracoli sorprendenti!

Anonimo ha detto...

Io leggo su apic e altre agenzie che il Papa ha probabilmente accolto le osservazioni della Congregazione, che è presumibile invitasse a nuovi approfondimenti non solo circa la posizione dei tre vescovi riluttanti, ma in generale rispetto alle modifiche proposte dal mons. Fellay. Dunque se l'indiscrezione è giusta, non c'è affatto da esultare

Icabod ha detto...

(AGI) - CdV, 13 giu. - Il superiore generale della Fraternita' San Pio X, Bernard Fellay, incontrera' questo pomeriggio il cardinale Joseph W. Levada, prefetto della Dottrina della Fede, che gli comunichera' quanto deciso dal Papa riguardo alle modifiche proposte al "preambolo dottrinale" che una volta firmato sancira' definitivamente il ritorno dei seguaci di monsignor Marcel Lefebvre alla piena comunione con la Sede Apostolica. Lo scrive "I Media", agenzia francofona di informazione religiosa. E' noto che le proposte di Fellay erano state giudicate non negativamente da Levada mentre almeno 2 dei 4 vescovi della Fraternita' hanno riserve in merito. (AGI)

L.O. ha detto...

Purtroppo Tornielli deve mangiare e non seguire l'ottimo consiglio del silenzio, più volte ricordato, in vista di un percorso così difficile.

P.S. Ho letto che in questo momento Levada e Fellay sono a colloquio.
Regina Pacis, ora pro nobis.

Anonimo ha detto...

Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.
...

Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.

Catholicus ha detto...

Exsurgat Deus et dissipentur inimici eius

Aggiornamento di Rorate ha detto...

[1700 Rome - Update:] "SSPX +Fellay entered Cong for Doctrine of Faith bldg at 5 p.m. Rome time for meet with Card. Levada" (Catholic News Service Twitter feed)

Anonimo ha detto...

FIDARSI....
di quali promesse ?
"fidarsi ciecamente della promessa fatta da N.S. a Pietro...."

ah sì ? mi spieghi la blogger elettrizzata, che invita Fellay (e tutti noi evidentemente) a bendarsi gli occhi, quando mai Gesù Cristo ha promesso che la sua Chiesa dovesse diventare una macedonia ecumenica, una poltiglia di tutte le sette, credenze ed opinioni, quella STRANA CHIESA vista dalla Beata Emmerich.
Era questa la sua volontà, la gran confusione catto-eretica ?
Alla mistica egli fece capire la sua diversa volontà in quelle parole:
"Dio aveva ALTRI progetti".
....
anche mons. Lefebvre pensava di fidarsi ciecamente di Papa GPII, poi si è accorto di quale trappola lo attendeva...approntata non dal Papa, ma dal sistema, dall'apparato vaticano della neo-Chiesa conciliare protesa verso l'unità massonica, proprio come oggi....

Anonimo ha detto...

io so che in questo momento alcuni collaboratori di mons. Fellay son da tutt'altra parte, e non a Roma. Se Fellay fosse in sant'Uffizio, questi collaboratori dovrebbero esser con lui...... boh. Il dubbio che mi viene è che Fellay non sia ora in Vaticano. Se però c'è, presumo lo si verrà a sapere nelle prossime ore. una cosa è certa: bisogna continuare a pregare

Anonimo ha detto...

mons. Lefebvre nella sua Lettera ai 4 vescovi del 1987 aveva scritto questo monito di fiducia nel futuro:

Vi conferisco questa grazia confidando che quanto prima la Sede di Pietro sarà occupata da un successore di Pietro perfettamente cattolico, nelle mani del quale voi potrete rimettere la grazia del vostro episcopato perché egli la confermi.

Non è affatto arrivato il momento di vedere un successore di Pietro "perfettamente cattolico", quindi questo accordo intempestivo NON E' volontà di Dio.
Ve ne accorgerete più avanti, forse (....solo se volete essere vigilanti, altrimenti continuerete a dire "viva viva l'accordo con la Roma sincr-ecumenica"...)

Anonimo ha detto...

ah sì ? mi spieghi la blogger elettrizzata, che invita Fellay (e tutti noi evidentemente) a bendarsi gli occhi, quando mai Gesù Cristo ha promesso che la sua Chiesa dovesse diventare una macedonia ecumenica

Non è la blogger elettrizzata, che non ha gli occhi bendati, ma solo una grande Speranza cristiana a doverglielo dire.

Sappiamo entrambi che è il mysterium iniquitatis, in atto da sempre e fino alla fine dei tempi e io non so in che termini si presenta in questa situazione.

Abbiamo solo da attendere... Pregando.

Dante Pastorelli ha detto...

Ma è possibile che questi anonimi ripetano semprele stesse cosee citino sempe lo stesso discorso di Lefebvre? Lo conosciamo bene, noi che quei tempi abbianmo vissuto.
Mi sembra che di elettrizzati qui ci son solo alcuni anonimi.

Gederson Falcometa ha detto...

Guarda che è stato scritto nel "La croix":

"Restaient cependant des formulations jugées non acceptables par Rome, notamment la mention des « erreurs du concile » : en clair, la Fraternité peut avoir des réserves sur tel ou tel point de Vatican II (liberté de conscience, dialogue interreligieux, œcuménisme) mais elle ne peut parler d’« erreurs du concile ». Ce préambule devrait être rendu public, une fois l’accord définitif de Mgr Fellay obtenu. En revanche, on ne connaîtra pas la version originale d’abord proposée par Rome, sur laquelle a porté la discussion". http://www.la-croix.com/Religion/Urbi-Orbi/Rome/Mgr-Fellay-a-recu-la-reponse-de-Benoit-XVI-pour-la-reintegration-de-la-Fraternite-Saint-Pie-X-_NG_-2012-06-13-818090

Anonimo ha detto...

Ho già inserito l'aggiornamento e alcune considerazioni.

Attendiamo e vedremo...

Dante Pastorelli ha detto...

Parecchi anni fa, ricordo ancora agl'immemori, mons. Fellay dichiarava a 30giorni, rispondendo a domanda, che nessuno poteva pretendere che Roma riconoscesse gli errori del concilio: avrebbe perduto credibilità.
Non lo farà ora, ma certe prassi anche pontificie, ad es. nella celebrazione della Messa, sono da incoraggiare, e la Fraternità troverà vaste aree da rimodellare.

Ricordo a chi parlava dell'obbrobrio del NO che mons. Lefebvre, scrivendo a Giov. Paolo II giudicava la Messa in alcune parti equivoca, ma ne confermava la validità.

Dante Pastorelli ha detto...

Da un articolo di De Mattei su Corrispondenza romana. Dopo aver elencato i frutti negativi del concilio, così si esprime:
"
Non voglio negare l’esistenza di tante cose buone nella Chiesa contemporanea. Sono convinto anzi che, con l’aiuto della grazia, già si vedano i germi di una rinascita. Ma mi si deve dimostrare che questi frutti buoni e santi abbiano la loro radice nello spirito del Concilio, e non piuttosto nella linfa della Tradizione, che preesisteva al Concilio e che ancor oggi continua a scorrere nelle fibre del corpo mistico di Cristo, alimentandolo e santificandolo".
Ecco, quelle che può fare la Fraternità chiamando a raccolta i cattolici fedeli: ampliare il bacino ed il letto di questo fiume tradizionale per render feconda la terra della Chiesa.

Gederson Falcometa ha detto...

"Parecchi anni fa, ricordo ancora agl'immemori, mons. Fellay dichiarava a 30giorni, rispondendo a domanda, che nessuno poteva pretendere che Roma riconoscesse gli errori del concilio: avrebbe perduto credibilità".

Dante,

Non mi sembra così quando il magistero attuale considera il suo passato: i Papi più volte chiesto scusa e almeno nel caso della libertà religiosa, che è una risposta per una questione che aveva risposta finale dal Magistero, effettivamente se ammette, che la sua condanna è stato un errore.

Questo è il problema, è una ostinazione di non ammettere tali errori. Proprio da dove viene il problema tra metafisica ed empirismo: mentre non arriva alcuni santo operatore di miracolo, questo non cambierà, hanno di sostenere fino a questo limite tali errori. É uno scenario molto simile a quello di Elia nel Vecchio Testamento...

Gederson Falcometa ha detto...

Parla Dom Tissier parla la verità in intervista:


Mgr TISSIER : L’irrégularité n’est pas la nôtre. C’est celle de Rome. Une Rome moderniste. Une Rome libérale qui a renoncé au Christ-Roi. Une Rome qui a été condamnée d’avance par tous les papes jusqu’à la veille du concile. D’autre part l’expérience des sociétés sacerdotales qui se sont ralliées à la Rome actuelle est que toutes, les unes après les autres, y compris Campos et le Bon Pasteur, ont été mises en demeure d’accepter le concile Vatican II. Et on sait ce qu’est devenu Mgr Rifan, de Campos, qui maintenant ne voit plus d’objection à célébrer la nouvelle messe et qui interdit à ses prêtres de critiquer le Concile !

http://tradinews.blogspot.com.br/2012/06/rivarol-mgr-tissier-de-mallerais-la-foi.html

Gederson Falcometa ha detto...

Mons. Tissier parlando di regolarizzazione:

RIVAROL : On parle beaucoup de la “réintégration” imminente de la Fraternité sacerdotale Saint-Pie X (FSSPX) dans l’« Eglise officielle ». Qu’en est-il exactement ?
Mgr TISSIER de MALLERAIS : “Réintégration” : le mot est faux. La Fraternité Saint-Pie X (FSSPX) n’a jamais quitté l’Eglise. Elle est au cœur de l’Eglise. Là où est la prédication authentique de la foi, là est l’Eglise. Ce projet d’“officialisation” de la FSSPX me laisse indifférent. Nous n’en avons pas besoin et l’Eglise n’en a pas besoin. Nous sommes déjà sur le pinacle, comme un signe de contradiction qui attire les âmes bien nées, qui attire beaucoup de jeunes prêtres malgré notre statut de paria. On voudrait mettre notre lumière sous le boisseau par notre intégration dans l’orbe conciliaire. Ce statut qu’on nous propose de prélature personnelle, analogue à celui de l’Opus Dei, est un statut pour un état de paix. Mais actuellement nous sommes dans un état de guerre dans l’Eglise. Ce serait une contradiction de vouloir « régulariser la guerre ».

Marco Marchesini ha detto...

Speriamo l'accordo sia davvero imminente ed entro questo mese.

Non ho capito: chi è stato incastrato e come?

Marco Marchesini

Anonimo ha detto...

Caro Marco,

forse è una mia esagerazione così a caldo, mutuata dalla versione de La Croix che, per come è congegnata, mette in relazione la richiesta di eliminare dal preambolo l'espressione "errori del concilio" con la dichiarazione di Mons. Fellay: « oggi, a Roma, alcuni considerano che una diversa comprensione del concilio non è determinante per l'avvenire della Chiesa, perché la Chiesa supera il concilio ».

C'è sempre questa terribile suscettibilità in ordine al super-concilio.... ma tutto sommato, credo che non nominare gli "errori del concilio", pur di poter continuare a discuterne i punti controversi, noi potremmo interpretarla come una pura e semplice questione formale; ma ho paura che una consistente parte della Curia, che non sono gli "alcuni" ai quali si riferisce mons. Fellay, sia iper-sensibile su questo punto.

E così siamo di nuovo al punto di dover attendere la pronuncia del Papa (questa volta sembrerebbe entro due giorni) e comunque anche una nuova risposta di Fellay... Tortuoso e complicato per come si presenta e purtroppo ricorda un deja vu che è meglio non ricordare.

Guardiamo avanti e continuiamo a pregare. Comunque questa volta forse non dovremo attendere molto, soprattutto se il Papa pronuncerà ciò che ameremmo sentirgli dire, tagliando la testa a molti tori...

Amicus ha detto...

Vabbe', è ovvio che in un documento ufficiale la Santa Sede chieda alla FSSPX di non parlare apertamente di "errori del Vaticano II": neppure Mons. Lefebvre, da persona intelligente, pretese che se ne facesse esplicita menzione nell'accordo, poi sfumato,del 1988. L'importante invece è che venga riconosciuto il diritto di critica verso gli errori e le ambiguità del superconcilio, cosa che l'accordo attuale certamente prevede. Bisogna invece pregare molto per l'unità nella Fraternità.
Oggi è anche l'anniversario della seconda apparizione della Madonna a Fatima: Regina sacratissimi Rosarii, ora pro nobis.

Anonimo ha detto...

Beh Mic se anche Fellay non dice più che il Concilio è sbagliato voi che farete?Se Fellay accetta la Chiesa post conciliare voi che farete?Con la prelatura personale la FSSPX diventerà ,di fatto,una sorta di movimento,cosa farete?A voi i movimenti non piacciono molto,mi sbaglio?

Vorrei una risposta grazie!

Anonimo ha detto...

Se Tissier si sente ancora in guerra, ha ragione. Sappiamo bene che la guerra contro gli errori non è finita e non finisce di certo con il possibile accordo.

Ma parlare di statuto buono per un tempo di pace, potrebbe significare che non vede vie d'uscita con la chiesa per com'è oggi. Però mi sembra manchi completamente di realismo perché su cosa basa la possibilità che quella di domani potrebbe essere diversa?
E perdere questo treno non so dove li porterà...
Restano tuttavia da esaminare ulteriori dettagli che non conosciamo e che presto, se Dio vuole, sapremo...

Amicus ha detto...

P.S. Ovviamente nell'accordo le espressioni "errori" ed "ambiguità del superconcilio" saranno resi in modo più diplomatico con "i punti controversi del Vaticano II".

Anonimo ha detto...

Beh Mic se anche Fellay non dice più che il Concilio è sbagliato voi che farete?Se Fellay accetta la Chiesa post conciliare voi che farete?Con la prelatura personale la FSSPX diventerà ,di fatto,una sorta di movimento,cosa farete?A voi i movimenti non piacciono molto,mi sbaglio?

Ma quale movimento! Vorrei sapere cosa c'entra. Noi non abbiamo mai detto che "il concilio è sbagliato". Abbiamo sostenuto e sosteniamo, dimostrandolo, che il concilio contiene non solo ambiguità ma anche germi di 'rottura'.

Di fatto a Mons. Fellay è normale che possa accettare il concilio nel senso che non si può tornare indietro dalla storia, ma continuando a denunciarne e a discuterne, come molti cattolici già fanno, i punti controversi.

Sta parlando come se l'atteggiamento nei confronti dei movimenti fosse una questione di 'gusti' personali, ma la questione e lunga e complessa. Io personalmente non ce l'ho con i movimenti, che potrebbero essere una cosa buona e giusta, se vissuti in comunione con il resto della Chiesa e non come consorterie o blindati o addirittura con catechesi 'segrete' e liturgia manipolata dall'iniziatore, come uno dei più deleteri che conosciamo...

Ad esempio, stride fortemente il comportamento della curia nei confronti della Fraternità con i 'mandati' a chi con il pretesto della "nuova evangelizzazione", impianta in tutto il mondo non la Chiesa, ma cellule del cammino che con la Chiesa, quella vera, non si integrano mai e con tutte le discrasia che purtroppo conosciamo fin troppo bene!

Dante Pastorelli ha detto...

Se i punti son controversi bisogna che sian chiariti. Spesso la prassi arriva lì dove non arrivano le parole. Il grande mons. Spadafora diceva che la storia avrebbe fatto giustizia di questo concilio con l'oblìo, lo stesso in cui son caduti altri.

La Chiesa ufficialmente mai ha chiesto scusa per eventuali errori dottrinali, ma per altre colpe della sua storia. E quando il Paps è uscito fuori del seminato ha sempre la colpa al dottore privato.

don Camillo ha detto...

Il Concilio è stato confezionato per poter "conquistare il Mondo a Cristo" ma nella mente di alcuni è stato utilizzato, per sovvertire anzi pervertire la Chiesa nella sua essenza grazie a dei punti d'appoggio alquanto traballanti 1 ecumenismo 2 libertà religiosa 3 collegialità. Questi punti d'appoggio ora sono stati tolti e il Concilio sarà letto anche con un po' di noia (per la prolissità del testo stesso) utilizzato ma poi messo nel cassetto, non sarà oggi ne domani ma nel cassetto verrà messo. Solo la Verità trionferà.

Dante Pastorelli ha detto...

Tissier è indifferente alla conciliazione perché presume d'essere il cuore della Chiesa. Non ne ha bisogno lui e quelli che nella Fraternità la pensano come lui e non ne ha bisogno la Chiesa. Ma Pietro chiama: quindi vuol dire che ha bisogno di questa conciliazione e dei sacerdoti della Fraternità. La sua è una posizione di retroguardia in quanto non riesce a vedere le aperture della S. Sede ed anche la luce che tra tante ombre
cominciano a farsi più vivide.
Se Rifan celebra la nuova messa lo fa perché vuole farlo. Il Buon Pastore mi sembra abbia risposto a tono. Basta esser fermi e rispettare le clausole accettate d'ambo le parti. Il problema è la forza di questi vescovi e sacerdoti.

Marco Marchesini ha detto...

Ho capito cara mic.

Molto probabilmente il Concilio Vaticano Secondo cadrà nell'oblio in futuro nella realtà ecclesiale.
I testi di teologia, di apologetica e di storia ecclesiastica dovranno però trattarlo. Molto probabilmente punteranno sul fatto che non tutto quanto è espresso è espressione di insegnamento infallibile, che spesso i testi sono ambigui, ma interpretabili in senso ortodosso, che altri punti sono invece ripetizione di insegnamenti infallibili e che le note teologiche applicabili sono diverse a seconda della frase.

Sulla collegialità ho trovato un ottima spiegazione di mons. Siri nel suo secondo volume di teologia per laici: "La Chiesa". Appena posso lo scannerizzo e provo a fare un OCR. E' davvero interessante. Da notare che il testo in questione risale a prima del Concilio Vaticano Secondo.

Marco Marchesini

wend ha detto...

Pastorelli dà un'interpretazione di mons. Tissier del tutto personale e opinabilissima, come tutte le opinioni.
NOn è vero che Tissier si ritiene il cuore della Chiesa.
Mons. Tissier mostra di sapere bene che cosa sia la Chiesa Militante: milizia tenace contro il male, il peccato, l'eresia e la menzogna.
Affermare la Verità eterna senza ambiguità o annacquamenti dottrinali, cosa che mons Fellay non farà più d'ora in poi.
Tutto ciò -apostolato, conversione al Cattolicesimo secondo Vangelo, non secondo il mondo, denuncia del peccato del mondo espiato da Cristo sulla Croce- che la Chiesa ufficiale ha accantonato col concilio, iniziando la propria autodemolizione, col buonismo che tutto lascia dire-fare-proliferare, specie il cancro dell'eresia modernista, sintesi di tutte le eresie, dunque picconamento della Chiesa dalle sue fondamenta, che proseguirà, presente il vescovo Fellay sullo scaffaletto per lui preparato.
-------------
Pietro chiama, si dice da tanti ?
ecco: proprio qui c'è un grande equivoco, generato dall'ecumenismo conciliare inclusivo, ovviamente.
Illusione ottica spirituale e mentale !
Chi ha detto che è "Pietro" che chiama e non Simone ? cioè si configura un evento puramente politico, tipo
*governo di larghe intese* e non ve ne accorgete ?
o anche un compromesso storico, in questo caso tra Modernismo imperante e Tradizione sottomessa (relegata in uno scaffaletto-prelatura, zitta e corretta, pastoral-politicamente) ?
quando mai nella storia i papi hanno chiamato le varie sette cristiane o semi-eretiche a far parte di una cerchia sempre più larga dealla dottrina annacquata per non disturbare i "diversi" ?
Pastorelli, come tanti illusi sul "buon accordo", segue la grande chimera della Chiesa "allargata" dove c'è posto per tutti, Verità e menzogne a braccetto, in pacifica convivenza. Il relativismo continua, e mons. Fellay si INTEGRA in esso. Contento lui....

Anonimo ha detto...

Pastorelli, come tanti illusi sul "buon accordo", segue la grande chimera della Chiesa "allargata" dove c'è posto per tutti, Verità e menzogne a braccetto, in pacifica convivenza. Il relativismo continua, e mons. Fellay si INTEGRA in esso. Contento lui....
Pastorelli, come me, e come ogni cattolico che ama la Tradizione, cioè la vera Chiesa, non approva la Chiesa patchwork e la subisce soffrendo la passio ecclesiae, come giustamente la chiama mons. Gherardini, perché così è, putroppo.

Pur in una situazione del genere, nutriamo tuttora la speranza che la Fraternità, senza dover scendere a compromessi, possa mettere in campo una 'pastorale' sana, che manca quasi del tutto e va sempre più rarefacendosi: è un modo per mettere confini al male, con l'aiuto del Signore, e sperare nell'effetto moltiplicatore delle Sue grazie, proprio tenendo conto della gravità del momento...non altro.

jn ha detto...

leggendo su internet apprendo che Mgr. Lefebvre, avvertiva chiaramente:
Fare la battaglia all’interno della “chiesa conciliare” è un’illusione
(riportatosu Fideliter n° 70/1989 )

Come è possibile allora che questa certezza mons. Fellay l'abbia accantonata o superata ?
E' illusorio pensare che Roma sia cambiata; la sua prospettiva è modernista (mescolare Tradizione+modernismo = sempre modernismo, cioè sostanza eretica del grande amalgama da agitare nel MIXER, con l'illusione che l'omogeneizzato risultante diventi "tradizionale", per magia continuista!) ; e sempre più "avanzata" nel senso conciliare, ovvero del voler riunire in un gran calderone tutte le credenze e le diverse modalità di espressione del cattolicesimo, eresie cnc comprese, che continuano ad essere propagate senza freni, ma incoraggiate dall'alto.
Ogni gruppo ecclesiale dovrà agire nel suo spazio assegnato, come i venditori al mercato rionale. I consumatori potranno scegliere liberamente tra i tanti prodotti esposti sui banchi, ognuno secondo i propri gusti.

Queste prossime esposizioni-proposte di varie dottrine sono concorrenziali (libero mercato). La "proposta" della Verità e della Dottrina perenne che la FSSPX ritiene di custodire sarà UNA TRA LE TANTE, non più vera nè più credibile di altre.

L'essere inclusi nella grande vetrina neo-ecclesiale fa parte del regno del Relativismo dottrinale, che permane incontrastato, nonostante questo accordo, anzi GRAZIE anche a questo accordo, che è un compromesso politico, non un fatto soprannaturale gradito al Signore o da lui voluto.
Chi può affermare che gli altri 3 vescovi non facciano la volontà di Dio con la loro prudente e motivata opposizione ?
Come potete tacciare mons. Tissier di superbia o egocentrismo, o non-realismo, solo perchè riafferma la necessità permanente della militanza, la santa battaglia di S. Paolo per custodire la vera Fede, senza fare compromessi (o pacifiche convivenze = vivi e lascia vivere ognuno nel suo spazietto vitale e diritto, "al vero o al falso" che sia)....senza compromessi con l'errore, come raccomandava sempre mons. Lefebvre ?
Trionferà il supermarket della Fede, anzi....delle fedi o credenze (poco a poco, nel mixer che si agita politicamente, non si capirà più la differenza, si perderà l'identità cattolica, sfumando nel minimo comun denominatore tra mille entità vario-credenti....fino all'oblio anticristico del vero Dio, Cristo e dell'Unica Religione Divina da Lui rivelata)

PS. Dante, guardi bene che la grande strana chiesa che si va configurando, questa sì, che è una unione di tante sètte ed opinioni, come vide la Beata Emmerich col permesso di Nostro Signore. Coloro che restano fedeli a Cristo e alla Roma eterna non sono una sètta, ma il piccolo Gregge fedele di cui parla Gesù: quelli che alla sua ultima venuta sono fin d'ora pronti a rispondere alla sua richiesta dolente "Il figlio dell'uomo, quando tornerà, troverà la Fede sulla terra?". Gregge fedele, in mezzo a mille tribolazioni e INCOMPRENSIONI-EMARGINAZIONI, censure, scherni e disprezzi; fedele in mezzo all'oscuramento della vera Chiesa, che si aggrava di ora in ora, proprio nel miraggio attuale onni-inclusivo e multicolor!

D ha detto...

Ora basta. Per combattere la buona battaglia è necessario unire le forze, e i volenterosi ci sono pure nella Chiesa Cattolica.
Continuare col mantra che a Roma c'è una Chiesa ai limiti dell'eresia è affermare una tesi sedevacantista di fatto (e guarda caso i sedevacantisti li ha partoriti tutti Econe).
Se anche ci fosse un solo giusto da salvare, i buoni sono chiamati a dar mano. Se invece si pensa alla Chiesa dei puri si sfocia in qualche bell'eresia ormai datata di centinaia d'anni.

Anonimo ha detto...

Preghiamo che tutti i più refrattari capiscano che quello che è in gioco per la Fraternità è la possibilità di agire in tutta la Chiesa in piena comunione visibile col Vicario di Cristo in terra. E che il preambolo dottrinale e lo statuto canonico -opportunamente concordati - sono gli strumenti per poterlo fare efficacemente.

Il resto sono timori che, proprio in questa situazione di totale disorientamento, dovrebbero essere superati nella fiducia della Soprannaturale assistenza che viene dall'Alto, capace di annientare i nemici visibili e invisibili, sia materiali che spirituali, che sono purtroppo così attivi sia all'interno che all'esterno della fraternità...

Anonimo ha detto...

Avete letto il discorso di SS Benedetto XVI a San Giovanni sul Battesimo ?

Anonimo ha detto...

Le paure sono fondate, ma se si firmerà un accordo chiarissimo e quindi senza capestri, e se si continuerà nel difendere a voce alta la verità la paura non ha giustificazione. Certe paure che io vedo dentro la FSSPX mi sembrano più che altro paure derivate dalla situazione nuova che si delinea: è la paura della novità....della nuova condizione. La novità fa un po paura, è una cosa normale (purtroppo non ebbero tale paura i novatori quando fecero le rivoluzioni). Che il lavoro da fare sia immane è fuori discussione, ma! Avete sentito cosa ha detto il cardinal Ranjith? Darebbe il suo seminario in mano ai preti della FSSPX. Mons. Fellay ha già fatto sapere che non avrebbero la possibilità di accettare perchè bisognerebbe avere un intero corpo docente ad hoc......ma se la FSSPX è regolarizzata......diversi vescovi potrebbero mandare loro seminaristi nei seminari lefebvriani.......e questo formare preti dottrinalmente a posto non produrrebbe forse del bene? Se in una diocesi, nel giro di pochi anni dovessero venirsi a trovare 4 o 5 preti formati nei seminari lefebvriani, non potrebbero forse fare del bene? Io credo che le possibilità di diffusione della sana dottrina, anche della "sana" liturgia (perchè quella nuova, benchè valida è una liturgia malata) siano molto ampie. D'altronde, non molto tempo fa, non fu propio mons. de Galarreta a dire che il bene che la FSSPX può fare a Roma è maggiore del bene che può fare lontano da Roma? Non si tratta di smantellare le difese, si tratta di spostarle: non più cannoni fuori dalle mura............ma cannoni dentro le mura!

Anonimo ha detto...

E’ una questione di prospettiva.Mons. Williamson e Mons.Tissier de Mallerais ed altri fanno bene ad esprimere le loro (condivisibilissime) riserve.Ma.
La domanda è:da dove?La Fraternità non deve certo rinnegare la sua storia di testimonianza militante della Tradizione e di denuncia dell’errore.Ma forse è giunta l’ora di farlo al di quà del Tevere,il più possibile vicino all’orecchio di Benedetto,piuttosto che al di là del Tamigi(o della Senna),gridando al megafono per pochi intimi.
Il problema è: sarà possibile questo con sufficienti garanzie nell’ambito di una ancora molto eventuale regolarizzazione? C’è maggiore realismo nelle perplessità di Mons. Tissier o nell’ottimismo (che anche a me pare eccessivo) di Mons. Fellay?Dà da pensare l’atteggiamento di Mons. De Galareta,che solo qualche mese fa sembrava più possibilista del suo Superiore.Che le condizioni capestro siano effettivamente tali?Evidentemente nella Fraternità sono in tanti a pensarlo.E non solo tra i più ostili a Roma.
Certo è che se si torna a Roma lo si fa solo con lo spirito e la determinazione di chi sa che le persecuzioni subite finora saranno state poca cosa in confronto a ciò che può avvenire.Altro che “tiepidi”!Bisogna lo stesso fuoco dei martiri.La vera “nuova evangelizzazione” dovrà partire dalla (ri)evangelizzazione degli evangelizzatori.La Fraternità dovrà proporsi credibilmente come riferimento per una reale rinascita della Tradizione tra i ministri della Chiesa .E’ nata per questo.
psig

hpoirot ha detto...

vi propongo un passo dell'editoriale di giugno 2012 dell'abbé Simoulin (come tutti sanno molto vicino a Mons.Fellay) coem esempio di ben parlare "da dentro". Cito:

"Non va dimenticato che nei primi anni del conflitto tra Roma e Ecône, Paolo VI non esigeva da Lefebvre altro che questi accetti il «SUO» rito: « Dica la nuova messa UNA SOLA VOLTA e tutto andrà a posto » E' questo rifiuto netto di Mgr Lefebvre che é all'orgine di tutta la questione Ecône. E' sulla questione della Messa che si cristallizzerà la rottura da una parte come dall'altra."

Chissà come mai S.E. mons Lefebvre non si é detto "e vabbé dai la dico una volte sola ...MA BENE" Stai a vedere che non esiste nessun modo di dirla ...bene ??

Accettare un qualsiasi accordo significa soprattutto ribadire sempre e chiaramente la posizione cattolica.

hpoirot ha detto...

dice mons Tissier nella sua ultima intervista

Secondo il progetto di prelatura, non saremo liberi di installare nuovi priorati senza il permesso dei vescovi locali, INOLTRE TUTTE LE NOSTRE OPERE RECENTI DOVRANNO ESSERE CONFERMATE DAGLI STESSI VESCOVI DEL LUOGO
...
sottometterci ora senza condizioni a un'autorità imbevuta di modernismo significa esporci a dover disobbedire. A qual pro farlo dunque? Mgr Lefebvre lo diceva già nel 1984 : « non ci si mette sotto un'autorità quando questa ha il potere di demolirci».


Se l'accordo é vermente in questi termini ... difficile dargli torto.

qui in FRA
http://tradinews.blogspot.fr/2012/06/rivarol-mgr-tissier-de-mallerais-la-foi.html

qui in ENG
http://rorate-caeli.blogspot.com/2012/06/bishop-tissier-de-mallerais.html

Anonimo ha detto...

Combattere la buona battaglia contro chi?Ma voi parlate come se la FSSPX avesse una scelta?Che scelta ha?Rimanere fuori dalla Chiesa continuando a fare ordinazioni illecite?Speriamo che la FSSPX comprenda che deve coesistere con tutta la Chiesa.
Non deve fare la guerra a nessuno
deve solo amare e rispettare tutti cercando di facilitare la pace nella Chiesa non le guerre intestine.

Speriamo che insieme al preambolo dottrinale accetti anche il Magistero post Vaticano II Messale del 1969 compreso.Solo così potrà fare e ricevere bene.

Anonimo ha detto...

per Poirot:

c'è qualcosa a questo riguardo nella discussione sul nuovo articolo con il Comunicato Ufficiale del Vaticano.

Anonimo ha detto...

Non deve fare la guerra a nessuno
deve solo amare e rispettare tutti cercando di facilitare la pace nella Chiesa non le guerre intestine.


Mons. Fellay ha parlato molto chiaramente di guerra agli errori (che è la nostra guerra ed è la guerra di sempre).

Purtroppo le guerre intestine presenti all'interno della Chiesa non riguardano la Fraternità, ma piuttosto vescovi scismatici de facto ma non de iure.

Le derive scismatiche che fossero presenti nella Fraternità dovrebbero essere ricomposte o definitivamente risolte come conseguenza dell'accordo.

E' una situazione piuttosto paradossale.

Anonimo ha detto...

Ma con quali forze Fellay dovrebbe fare la guerra?Ormai è solo!Con i tre dissenzienti sono in quattro che guerra possono fare?Poi sarebbero una prelatura personale praticamente un isola.Che possono fare?

Anonimo ha detto...

Anonimo 15:41,

cos'è che la fa essere così sicuro di queste cose? Ha forse la palla di vetro?

Purtroppo difficoltà interne ed esterne non mancano; ma non è un quadro fosco come quello che se ne è fatto lei... e poi, la Provvidenza, la c'è, la c'è, non si preoccupi!

hpoirot ha detto...

"ci sono tre dissenzienti su quattro" ... ma la scelta resta sempre al superiore, a meno di importare nela SPX la stessa collegialità dei CV2.

Fossero anche tutti contro mons.Fellay la scelta e la verità non sarebbero democratiche

Anonimo ha detto...

Si Mic ma la provvidenza mica agisce in un senso solo?Il suo mi sembra un discorso fideistico.La provvidenza agisce anche aprendo le menti dei FSSPX al Magistero post Vaticano II anche sul Messale del 1969.

Io ci credo che succederà!

sibelius ha detto...

Vedo che MiL ha incassato il colpo Mic! Non so se il tutto si concluderà come speriamo, ma se succedesse per tutta la linea editoriale di MiL e con Tornielli capofila e a quanto pare redattore capo, sarà un duro colpo! Avanti così in questo blog, che a quanto pare è stato benedetto con delle anticipazioni veritiere e rasserenanti!

Anonimo ha detto...

Si Mic ma la provvidenza mica agisce in un senso solo?Il suo mi sembra un discorso fideistico.La provvidenza agisce anche aprendo le menti dei FSSPX al Magistero post Vaticano II anche sul Messale del 1969.

Per chi sa COSA e CHI celebra col Messale del 62, la vedo un po' dura che possa 'piegarsi' allo scempio operato da quello del '69!!!

Anonimo ha detto...

Grazie Sibelius,
credo che chi ancora insiste a 'gufare' più o meno subdolamente, non ha proprio fatto i conti con la Provvidenza!!!

Dante Pastorelli ha detto...

sibelius ha detto...
Vedo che MiL ha incassato il colpo Mic! Non so se il tutto si concluderà come speriamo, ma se succedesse per tutta la linea editoriale di MiL e con Tornielli capofila e a quanto pare redattore capo, sarà un duro colpo! Avanti così in questo blog, che a quanto pare è stato benedetto con delle anticipazioni veritiere e rasserenanti!
-----------------

Per me questi son giorni frenetici tra Curia, Ente CR, architetti, impresa edile, restauratori per lavori importanti a S. Francesco Poverino: son pieno di scartoffie da riempire ed anche da spedir come allegati, un centinaio almeno, anche scannerizzati, perché voglion persino l'erezione canonica del 1413! Per cui son preswente e leggo molto a spizzichi e bocconi.
Per questo non capisco il commento di Sibelius. Mi sono perso qualche passaggio? Così com'è non lo capisco.
Perché il blog a cui ho dedicato in un passato non remoto, abbastanza tempo, "ha incassato - male? -il colpo? Quale colpo?
Non credo che quel blog auspicasse la rottura, e non credo che l'auspichi proprio ora, se Sibelius, alquanto sibillino, a questo alluda.

Marco Marchesini ha detto...

caro Dante,
sta andando bene la questione dei restauri? E' a buon punto?

Con la burocrazia ho avuto terrificanti esperienze anche io...

Marco Marchesini

Dante Pastorelli ha detto...

Per ora siamo in ritardo, caro Marco, sull'avvìo. Ma una luce s'è accesa. Ora è la burocrazia a frenare. Forse non potremo far tutto quello ch'era nelle mie aspettative, ma molto sì.

Dante Pastorelli ha detto...

Cara ESTER, non credere ch'io sia cieco come altri pensa. Vedo, penso, soffro. I mali che pervadon la Chiesa non mi sfuggono, e così l'inclusivismo. Molte volte ho scritto del pericolo che corre la Chiesa di trasformarsi in "una confederazione di chiese".
Ma la presenza "dentro" della Fraternità, la sua azione missionaria ben più vasta e formatrice, il pungolo interno che non potrà esser ignorato come lo si ignora adesso, mi danno fiducia, aprono nuovi orizzonti. Tutto e subito non si ottiene. I tempi della Chiesa son sempre molto lunghi. Ma intanto si preparan generazioni di sacerdoti formati sulla Tradizione che sarann'un punto di riferimento per altri giovani che temon di "uscire". La comunione visibile è importante a questi fini che non son soltanto pratici, perché l'impegno pastorale asarà un lievito e farà scoppiare altre contraddizioni con relativi chiarimenti.
Abbiate fiducia. Restando "fuori" la missionarietà sarebbe limitata e non compresa.

Sibelius ha detto...

Sig. Dante constatavo semplicemente l'atteggiamento di MiL ovvero di coloro che IERI complici di "mano amiche" hanno mortificato insultato pesantemente rispettabilissime signore, illustri professori e reverendi sacerdoti (Mic, Luisa, lei, e don Camillo) [perchè se non propriamente filo-lefebvriani, sicuramente veri tradizionalisti] al punto di farli emigrare in altri siti (grazie a Dio) e di come oggi (guarda caso) vorrebbero uscirne con un piantarello [quello di Roberto della redazione] dicendo che in realtà loro sono stati "ingiustamente" perseguitati e perseguitati proprio da noi!
ESILARANTE!

Dante Pastorelli ha detto...

Non so chi abbia parlato di me, e sinceramente non m'importa.
Certo qualcuno mi attaccava, ma era poca cosa. E che si ricordino di me mi sembra strano, anche se molti, a cominciar da Enrico, a lungo m'han testimoniato, anche in privato, rispetto e stima. I bersagli dei blogger erano sempre soprattutto Luisa e Mic, e don Camillo.
Ognuno fa le sue scelte. Tuttavia -atteggiamenti scortesi o offensivi a parte, che son gravi - non credo che MiL si schieri contro la conciliazione tra S.P.X e S. Sede.

don Camillo ha detto...

Ma sì cose passate, Sibelius carissimo! Questa è l'aurora di una pagina nuova nella storia della Chiesa. "La regolazione dei conti" va contro la carità! noi siamo quelli che siamo, loro quelli che sono! Spero che si ritrovi una unità di intenti, diversamente ogniuno sulla propria strada. Io so dove vado e quale è la mia meta!