Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 16 giugno 2012

Santa Sede - FSSPX. Recentissima intervista del car. Burke ottimista sull'accordo

Traduzione completa più decente e più leggibile, su un testo pubblicato da Riposte catholique:
« Non ho parole per esprimere l'ammirazione che mi ispira il Papa a questo riguardo. È chiaro che nel suo cuore tiene molto alla riconciliazione dei vescovi preti e dei fedeli della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Io credo che, con l'aiuto della Grazia di Dio, questa riconciliazione si farà. Nel frattempo, dobbiamo dedicarci a consolidarla e ad aiutarla a progredire. Ci saranno ostacoli sul cammino, e anche dopo, ma credo che sotto la guida di Papa Benedetto XVI, e soprattutto con la grazia di Dio, sotto la direzione del Santo Padre e con Mons. Fellay, che questa riconciliazione può realizzarsi ed essere un dono per tutta la Chiesa. Costoro hanno la fede, essi hanno la fede cattolica e l'amore per il sacro, e anche di conseguenza, si constata nella Chiesa un nuovo apprezzamento per la Messa Tradizionale. Credo che dovrà esserci un cambiamento nel loro modo di pensare e di agire, per mezzo del quale l'obbedienza la Santo Padre diventerà molto più concreta perché saranno posti direttamente sotto la sua direzione, cosa che non si è data per decenni. Questo cambiamento in materia d'obbedienza vale per tutta la Chiesa e ci sono coloro che hanno altre idee o approcci: il Santo Padre chiama anch'essi all'obbedienza. Credo che abbiamo da imparare da tutto questo e che con la fede cattolica e con la pratica dei sacramenti questa obbedienza può crescere, perché essa è al cuore della nostra vita nella Chiesa ».



Città del Vaticano (CNS) -- Un officiale Vaticano senior esprime autorevole ottimismo in ordine ai colloqui per la riconciliazione con la Fraternità tradizionalista San Pio X, avvalorando la sfida più a lungo termine per portare il gruppo in dissenso sotto l'autorità papale.

Il Cardinal Raimondo L. Burke, il 15 giugno, due giorni dopo L'incontro in Vaticano del Vescovo Bernard Fellay superiore generale del SSPX, dichiara al Catholic News Center:
« Io credo che la riconciliazione avrà luogo, e noi dobbiamo impegnarci a consolidarla aiutandola ad andare avanti ».

A quella riunione, secondo asserzioni da entrambe le parti, il Vaticano ha presentato al vescovo Fellay una valutazione delle posizioni della Fraternità su una serie di questioni dottrinali ed una bozza di documento che propone che la FSSPX divenga una prelatura personale, e cioè una diocesi internazionale sotto l'autorità diretta del papa.

Ma un documento della FSSPX afferma anche che le irrisolte « difficoltà dottrinali » con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e la riforma liturgica susseguente della Chiesa cattolica potrebbero condurre ad una « fase nuova di discussioni » su come por fine a quasi 25 anni di separazione.

Il Cardinal Burke, prefetto della Suprema Corte della Segnatura Apostolica e già arcivescovo di St. Louis, dice che le sue trattative con il clero e con appartenenti alla FSSPX hanno rivelato che la "grande maggioranza" desidera la piena comunione con Roma e Papa Benedetto XVI.

« Il papa è il loro papa, nel senso che essi lo considerano il pastore della chiesa universale », dice il Cardinal Burke. « Essi considerano la loro situazione anomala, per il fatto che credono in lui come il successore di S. Pietro ed ancora non sono sotto la sua cura ». Il cardinale sottolinea anche la determinazione di Papa Benedetto per arrivare ad un accordo. E dice: « È chiaro che nel suo cuore egli vuole moltissimo la riconciliazione ».

Nel 2007, Papa Benedetto ha soddisfatto la richiesta principale della SSPX: ha tolto le restrizioni sulla celebrazione della Messa Latina tradizionale. Due anni dopo, ha tolto la scomunica al vescovo Fellay e agli altri tre vescovi della FSSPX, nella quale erano incorsi al momento dell'ordinazione senza l'assenso papale [in effetti l'assenso su una ordinazione c'era, ma non arrivava mai il via]; poi lo stesso anno, ha costituito in Vaticano un Comitato che si occupasse dei colloqui con i rappresentanti della Fraternità.

Il Cardinal Burke dice che la riconciliazione con la Fraternità tradizionalista sarà « davvero un dono per l'intera Chiesa ». « Essi hanno la fede cattolica e amore per la sacra liturgia » egli afferma.

E dice ancora che dopo circa un quarto di secolo dalla scomunica dei vescovi della FSSPX nel 1988, il processo di reintegrazione non è del tutto scevro di difficoltà.

« C'è ancora qualche ombra lungo la strada » egli afferma. « Dal momento che per tutti questi anni ci si è allontanati a causa di una situazione di chiusura nell'unità con la Chiesa Cattolica Romana, ci saranno delle rettifiche ».

« Dovrà esserci un mutamento nel modo di pensare ed agire attraverso il quale l'obbedienza al Santo Padre diviene molto più concreta, perché essi saranno direttamente sotto il suo governo sotto il quale non sono stati durante le decadi passate ».

Ma la « sfida dell'obbedienza è nell'intera Chiesa », dice il Cardinal Burke. « Ci sono anche altri che hanno altre idee ed approcci che il Santo Padre chiama all'obbedienza. E così io penso che noi tutti possiamo imparare da questo ».
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[By Le Forum catholique - traduzione mia]

58 commenti:

Dante Pastorelli ha detto...

Bravissimo il card. Burke! Confortanti sono le sue parole sulla "maggioranza" dei membri della fraternità disposti alla perfetta unità con Roma.

Anonimo ha detto...

« Ci sono anche altri che hanno altre idee ed approcci che il Santo Padre chiama all'obbedienza. E così io penso che noi tutti possiamo imparare da questo ».
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E' vero, sono (siamo) in molti a dover imparare l'obbedienza, quella a cui il Papa sta finalmente chiamando anche altre realtà... Ci piacerebbe lo facesse anche con i troppi sacerdoti e vescovi scismatici de facto se non de iure in tutto il mondo

Anonimo ha detto...

Come dare fiducia se non si conoscono i dati su cui si discute?

Anonimo ha detto...

Per quanto ne so, ogni fedele, sacerdote e vescovo della FSSPX, sarà messo al corrente a conclusione degli accordi, dei dati completi: cioè

1. il Preambolo definitivo - e che sia tuttora in itinere, dopo varie fasi interlocutorie, è già un successo ed è la riprova che Fellay non firma a scatola chiusa -

2. lo Statuto canonico anch'esso definitivo: al momento è solo in bozza.

In quel momento potranno decidersi prendendo in considerazione il quadro generale e secondo coscienza illuminata dalla Fede.

Per ora dovrebbero mantener viva la fiducia al Superiore Generale che da anni sta conducendo un processo di non poca difficoltà.

Anonimo ha detto...

"Ma un documento della FSSPX afferma anche che le irrisolte « difficoltà dottrinali » con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e la riforma liturgica susseguente della Chiesa cattolica potrebbero condurre ad una « fase nuova di discussioni » su come por fine a quasi 25 anni di separazione."
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Secondo me questa frase potrebbe essere tradotta nei seguenti termini:
1. fibrillazioni vaticane all'affermazione di Mons. Fellay che la Chiesa è più che il Concilio e conseguente indigeribilità dell'espresione "errori conciliari", da omettere; il che potrebbe anche essere ininfluente, purché se ne possa parlare e fare i dovuti distinguo, e non si debba passare dalle paradossali forche caudine di un "credo nel concilio", quando la notra Fede è nella SS. Trinità e crediamo la Chiesa Una Santa Cattolica, Apostolica...
2. il riferimento alla riforma liturgica potrebbe far pensare al possibile obbligo di celebrare anche il NO (vedi ED versus BP); sul che i curiali dovrebbero soprassedere perché basta dichiarare che è "valido ma non buono", come dicono anche i nostri sacerdoti di Vocogno...

ob ha detto...

« Essi considerano la loro situazione anomala,...."

come sarebbe ??

ma scusate, lui omogeneizza le posizioni, su quale base concreta? perchè usa il verbo al plurale "considerano" ?
non è vero affatto che tutti e 4 pensano la stessa cosa, non è vero che essi ritengono anomala la loro situazione.
Questa affermazione è gratuita, spazza via i dissensi reali che ci sono, tranquillamente fa finta di non vederli !
è il risultato di una trattativa diplomatica, un discorso politico che mostra un quadro falsato: fa vedere uniformità dove NON C'E'.
Non ha letto la lettera dei 3 al Superiore ?
E poi mi pare che non tenga in alcun conto ciò che dice mons. Tissier nell'intervista pubblicata sul web:

Mons. Tissier:
"L’irregolarità non è la nostra. È quella di Roma. Una Roma modernista. Una Roma liberale che ha rinunciato a Cristo Re. Una Roma che è già stata condannata da tutti i papi fino alla vigila del Concilio. D’altra parte, l’esperienza degli istituti sacerdotali che si sono ricollegati alla Roma attuale, dice che a tutti, gli uni dopo gli altri, compresi Campos e il Buon Pastore, è stato intimato di accettare il Concilio Vaticano II. E si sa che fine ha fatto Mons. Rifan, di Campos, che adesso non ammette più obiezioni alla celebrazione della nuova Messa e che ha proibito ai suoi sacerdoti di criticare il Concilio!"

dunque, cari bloggers, riflettete: come potrebbero porsi ancora come segno di contraddizione ? già da adesso mons. Fellay sta rinunciando a criticare il concilio, quindi procedendo a firmare, con l'abbraccio inclusivo finirà ogni volontà sia di critica degli ERRORI, sia di propagare la sana dottrina.
Non saranno più apostoli, ma anch'essi DIALOGANTI, ecumenici e relativisti: accetteranno il "vivi e lascia vivere tutte le dottrine ed eresie", ognuno creda come gli pare, tutti in cammino verso il Cristo cosmico ancora ignoto.
Possibile che non vi accorgiate del suadente discorso di regime che sta facendo Burke ? "ma che carini, vengano ...bravi, ci metteremo tutti d'accordo, loro SANNO di non essere regolari....."
è qui che sta la grande trappola: far credere che non siano regolari, e doversi far "normalizzare", come in tutte le dittature i dissenzienti devono essere riplasmati > con resettamento profondo delle idee e convinzioni = lavaggio drastico (progressivo) di tutte le macchie "ideologiche", iniziando da quella di avere la Verità rivelata e integra fedeltà al Depositum fidei: dovranno fare ammenda del loro integralismo.....e andare in pace e concordia in cammino (parola mitica figlia del cv2: CHIESA=POPOLO IN CAMMINO) con i vari neocat, infatti Mic si lamenta che il Papa non pretenda obbedienza dagli eretici, ma per forza ! questo è appunto il gran calderone indifferentista figlio prediletto del concilio.
Il papa vuole obbedienza nello stare DENTRO IL MIXER, tutti alla pari, senza alcuna pretesa di superiorità o unica verità da dare a chi l'ha perduta.
Tutti i gruppi hanno le LORO VERITA', non chiedono nulla alla FSSPX, solo amore-rispetto e accettazione come ha detto un blogger nella sua perfetta (e rivelatrice) ignoranza qui ieri !
Trappola perversa di apostasia alla quale dobbiamo pregare che i 4 vescovi non cedano.
Il discorso di Burke è un gran gioco di illusioni, tutta una sceneggiata politica di falsa unione. E' un unione che prevede lo stabilizzarsi della menzogna ecumenista, dalla quale non si torna indietro.
Perchè il Papa stesso ha detto che dal conciliov2 NON SI TORNA INDIETRO.
Quindi l'ECUMENSIMO è la prima cosa (nuovo dogma) che mons. Fellay dovrà accettare a capo chino.....e sorridendo, mentre firma, sì sì a tutto !
Le discussioni sul cv2 o finiranno o saranno chiacchiere, fini a se stesse. E la Verità di nuovo verrà uccisa.
Col silenziatore, come ad Assisi.

Anonimo ha detto...

Mons. Tissier:
"L’irregolarità non è la nostra. È quella di Roma. Una Roma modernista. Una Roma liberale che ha rinunciato a Cristo Re. Una Roma che è già stata condannata da tutti i papi fino alla vigila del Concilio. D’altra parte, l’esperienza degli istituti sacerdotali che si sono ricollegati alla Roma attuale, dice che a tutti, gli uni dopo gli altri, compresi Campos e il Buon Pastore, è stato intimato di accettare il Concilio Vaticano II. E si sa che fine ha fatto Mons. Rifan, di Campos, che adesso non ammette più obiezioni alla celebrazione della nuova Messa e che ha proibito ai suoi sacerdoti di criticare il Concilio!"


Mons. Tissier, può anche esprimere giusti timori, ma non può assolutizzare la Chiesa nella "Roma modernista". L'accordo è col Vicario di Cristo che chiama non con Joseph Ratzinger che come dottore privato esprime principi a volte ambigui...

Il combattimento non cessa, cambia solo di fronte...

I questi termini la Fraternità si pone come un assoluto che non le compete e mi pare che in questo modo si perdano le coordinate giuste.

Anonimo ha detto...

In questo momento - e spero tanto di sbagliarmi - anche se so che nel Signore il rimedio già c'è, vedo anche nella Fraternità la stessa dissoluzione che c'è nella Chiesa e nel mondo che ci circonda...

Temono di essere inquinati rientrando; ma dall'inquinamento nessuno di noi è immune perché il male è nel mondo e non preserva nessuno senza la Grazia, accolta da un cuore semplice e fedele.

Anonimo ha detto...

La frase più importante di questa intervista è: " con l'aiuto della grazia di Dio".

I pensieri e gli intenti di Fellay e del Papa sembrano coincidere... ma, all'interno della Chiesa agiscono forze contrarie, anche e non solo in Curia. E non parliamo di quelle esterne...

Ma tutto è possibile con l'aiuto di Dio!

Ancora una volta non resta che attendere e pregare, mentre umanamente le cose possono tendere a complicarsi.

Dante Pastorelli ha detto...

Il card. Burke è sempre stato prudente e saggio. Non ha detto che tutt'e quattro i vescovi ma la maggioranza "del clero e degli appartenenti" alla fraternità vogliono tornare alla piena comunione col papa per superare la fase di anomalia canonica è chiaro che ha notizie di prima mano: egli stesso ha avuto modo di parlare coi membri della Fraternità.
Poi cosa succederà davvero non credo che qualcuno possa saperlo, ancora.

Ghergon Locatelli ha detto...

E' impossibile accettare il concilio per un semplicissimo motivo.
Il CVII sovverte definizioni infallibili di Santi Papi precedenti.
Lo si dimostra mettendo la definizione infallibile, e l' indicazione conciliare modernista, una sotto l'altra e facendone un rapido raffronto.
Il capovolgimento è evidente.
Le definizioni infallibili, nel Magistero precedente, sono voce e volontà di Dio.

Il CVII va essenzialmente, dunque, contro la volontà di Dio...c'è poco da fare.

Ora Mons. Fellay non deve firmare qualcosa che neghi quest' evidenza.

L'altro fatto è che però ritenendo legittimo il Papa, la FSSPX ha degli obblighi da cui non può astenersi... deve agire sul campo, dare il tutto per tutto per cercare di far rifiorire la fede all'interno della barca di Pietro alla deriva.
E' un obbligo morale, il Papa personalmente chiede il rientro...se non salgono dei buoni marinai, cosa sarà della barca?
Dio vuole che il cattolico sia il sale del mondo, non vuole tanti "don abbondio" che si rifugino nelle cantine o che si diano alla fuga, facendo culto della propria opinione...e dimenticandosi di milioni di fedeli smarriti.
Bisogna agire. Bisogna donare.

Gesù sapendo bene le beghe che sarebbero venute nel futuro ha comandato ugualmente "tu sei Pietro e su questa Pietra io FONDO LA MIA CHIESA. "
Quindi, è chiaro che tre vescovi, seppur nella retta fede, non faranno MAI la Chiesa Cattolica, perchè sorvoleranno, oltre alla pietra di fondamento - errante o meno che sia- i comandi di Dio e il Magistero....e questo sorvolare sarà paradossalmente proprio contro quell'integrità della fede che si vorrebbe preservare!

Mons. Fellay, tenendo in considerazioni queste lapalissiane evidenze sta agendo con estrema cautela seguendo però sempre il Magistero della Chiesa. Io gli do la mia fiducia.

Dante Pastorelli ha detto...

OH, una voce sentita e razionale!

Silente, su MiL ha detto...

... Che si riconosca l'unitarietà canonica della Fraternità, senza alcun subdolo tentativo di distinguere tra Vescovo e Vescovo.
Poi, avvenga ciò che Dio vuole che avvenga. Alla Fine (la Fine vera) Dio "distinguerà i suoi".

E' facile ricordare che le trattative sono tra il vaticano e la FSSPX, rappresentata unitariamente da Msg. Fellay. Eventuali "divergenze" sono una questione interna della Fraternità, e che spetta alla Fraternità, e in particolare a Msg. Fellay, risolvere. Lui rappresenta l'intera Fraternità. La dichiarazione vaticana di voler "distinguere" tra Vescovo e Vescovo è semplicemente arrogante, offensiva e canonicamente non fondata, considerato, appunto, che la trattativa non è con il singolo Vescovo Fallay, ma con la Fraternità come un "unicum". E' un'indebita intromissione nei fatti interni della Fraternità, volta, in tutta evidenza, ma con molta malizia, a "dividere il fronte". Il fatto che il vaticano, tra l'altro solo nell'ultima fase della trattativa, voglia "distinguere" Vescovo da Vescovo mi fa dubitare della buona fede dei negoziatori romani oltre che, ovviamente, della correttezza del loro agire da un punto di vista canonico. Ma, per essere franchi, questo dubbio ce l'ho fin dall'inizio delle trattative...

Dante Pastorelli ha detto...

Purtroppo la realtà dimostra che la Fraternità non è un unicum, perché le anime son diverse. Il Superiore chiaramente vuole la riconciliazione. Una parte dei preti anche, e così per quel che riguarda i fedeli.
Non è Roma che sta dividendo, è la Fraternità che si spacca per l'ostilità di tre vescovi e parte dei sacerdoti che non accettano l'accordo raggiunto da Fellay. Spero che mons. de Galarreta si convinca a non formare una setta.
Quanto ai giudizi di arroganza, di intromissione ecc. lasciamo perdere: se ne volevano starsene per conto proprio nessuno li obbligava ad intavolar colloqui e trattative canoniche.
C'è un'acrimonia nei riguardi del papa e della S. Sede, in un momento in cui le braccia si aprono - non tutte, certo - che sa tanto di perfida zizzania .

Dante Pastorelli ha detto...

Per esser chiari, non mi riferisco all'anonimo di sopra, ma all'interno della stessa Fraternità: ho potuto constatarlo soprattutto a livello di fedeli. Coi sacerdoti ho sempre avuto un rapporto corretto, ma i toni che si leggono ora in discorsi, interviste e omelie, mi fanno ricredere su tante cose, soprattutto sulla loro fiducia in Pietro.

Domenicano ha detto...

certe idee da nuovo qmranismo sembrano proprio chiarire come la bestia sedevacantista abbia trovato negli anni luogo di rifugio a Econe.

user ha detto...

è stupefacente come tanti (religiosi prima che i laici) si preoccupino tanto della bestia sedevacantista e per nulla invece di quella annunciata nell'AP., che sta insidiando la Chiesa, ora dall'interno, già da decenni, inghiottendo tante anime, distruggendo la vera Fede nell'abbraccio mortale con lo spirito del mondo, voluto dal conc21....
Mistero d'iniquità e annessa cecità spirituale ! per questo Gesù quando fa i severi avvertimenti sul futuro, sui pericoli della tiepidezza (> o servire due padroni, stando sul NI) e sulla venuta necessaria del suo antagonista, dice spesso:
"Chi può intendere intenda".
Sapeva bene che non tutti sono in grado di capire le sue profezie, o di portaarne il peso, e molti suoi ministri e sedicenti fedeli sono talmente invischiati nella visione materialista della storia e della Chiesa, che non vogliono credere alle sue parole, (anche ripetute e svelate da mistici e dalla SS.ma Madre in frequenti avvisi celesti) preferendo le interpretazioni umane, carnali e stoltamente orizzontali degli eventi in corso.

Dante Pastorelli ha detto...

Oddìo, qualche frangia tendente al sedevacantismo ci sarà stata e ci sarà pure, ma non credo che la Fraternità sia stata il rifugio di veri scismatici.
Io ho parlato di sfiducia nel Papa.
Tanti anni di lotte, emarginazione, difesa da attacchi, lasciano il segno, da una parte e dall'altra. La dura corazza costruita nel tempo impedisce all'amore di abbandonarsi docilmente tra le braccia del Padre.
A mio avviso dietro le dure parole in difesa delle Fede, ora che Pietro invoca, c'è la paura tutta umana di perdere autonomia. E questo è grave. Alla fine questa sfiducia si trasforma in sfiducia nel Signore.

hpoirot ha detto...

la lingua biforcuta romana non si smentisce neanche questa volta ... poi ci si accusa di aver sfiducia (vero Dante) verso il papa e Vaticano...


"Mgr Fellay é tornato questo giovedi a Menzingen con in mano il nuovo documento di accordo con Roma. Secondo diverse fonti questo documento non corrisponde più a cio' che si era concordato e vi sono state apportate diverse importanti modifiche..."

in ENG
http://www.cfnews.org/page10/page38/page38.html

in FRA
http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/informations/une-prelature-personnelle-mais-pour-quand

Dante Pastorelli ha detto...

Secondo fonti, si dice... A me sembra che le lingue biforcute e triforcute siano sparse come grandine imperversante e devastante dappertutto.
Io attendo il documento e mi fido sia del Papa che di Fellay e della saggezza ed anch pazienza - che è la prima espressione di carità - che egli sta esercitando su più fronti.
In ogni caso, POIROT, tu che, al di là delle posizioni, sei persona cortese, dimmi: che senso ha nutrire sfiducia in Pietro e dichiararsi, come fai tu, di seguire Fellay in tutto ciò che farà?

Ghergon Locatelli ha detto...

Concordo con le attente analisi del Sig. Dante Pastorelli.
Aggiungo.
La FSSPX è lo scrigno nel quale si è custodita incorrotta la Fede, ma non è tutt'oro ciò che luccica.
Estremismi di vario genere si sono insinuati in alcune frange della FSSPX oscurandone sia la capacità d'azione, che la lucidità, sia la Misericordia, il Fine...ma soprattutto la Missione: il diavolo è riuscito a scalfire bene anche qui.
L'abitudine alla non obbedienza poi sta dilagando.
Alcuni nella FSSPX, sacerdoti-fedeli- si son sentiti offesi dall'agire di Fellay! Non sono stati interpellati!
Tanta è la foga della ribellione a tutti i costi, e a senso unico, che son dimenticati perfino che la Chiesa non è una democrazia...e pensano che la propria opinione, di subordinati, sulla vicenda, sia valevole quanto quella del Superiore Generale...
Una superbia dilagante.
Poi Mons. Williamson è stato chiaro: "Ci si chiede come alcuni dei suoi figli possano AVERE VOGLIA oggi di “porsi all’obbedienza della Roma modernista..."
E difatti manca proprio la "voglia di"...che in realtà sarebbe un "dovere di".
Troppi anni a fare i principi del foro...e poca voglia di rimboccarsi le maniche e darsi da fare, finalmente, nell'arena...
Eppure proprio ai vescovi è stato dato l'ordine "ANDATE dunque e convertite tutto il mondo"!

hpoirot ha detto...

E' molto semplice caro Dante. La posizione di Fellay la faccio mia facilmente, quella del papa non la capisco per niente (ma neanche una briciola)

Due esempi
1) ammesso che questa notizia sia vera non é possibile pensare che il trio Levada, Pozzo, Ladaria (scelto e voluto dal papa stesso) gli impedisca ora di agire... se il papa lo vuole davvero é ora che prenda posizione. Io ne dubito molto e d'altro canto anche mons.Fellay parla di trappola possibile...

2) meno di due mesi fa Benedetto XVI ribadiva nella predica della messa crismale: “I testi del Concilio Vaticano II e il Catechismo della Chiesa Cattolica sono gli strumenti essenziali che ci indicano in modo autentico ciò che la Chiesa crede a partire dalla Parola di Dio.”

Ora, é lecito credere che BXVI accetterà un "rientro" senza condizioni sul Concilio che vede sempre e solo come fulcro di tutto?

Per questo Dante quando parli di "gettarsi con fiducia nelle rbaccia del Santo Padre" mi scappa nonostante tutto da andare in farmacia a compreare un antidoto anti-veleno per morsi da serpente...

Fiducia in mons.Fellay = +100%
Fiducia in Roma = -999999999999

hpoirot ha detto...

il problema caro Dante é che lo stesso Concilio mentre per mons.Fellay é il cuore dell'eresia, per il papa é il cuore della Chiesa del futuro.

E mi si chiede di avere la stessa fiducia in due persone con due visioni dottrinali cosi' opposte?

Anonimo ha detto...

"Mgr Fellay é tornato questo giovedi a Menzingen con in mano il nuovo documento di accordo con Roma. Secondo diverse fonti questo documento non corrisponde più a cio' che si era concordato e vi sono state apportate diverse importanti modifiche..."

Sono tutte costruzioni di coloro che si pongono come esperti, o magari di chi cerca di dare un senso agli eventi con gli elementi che ha in mano.

Ma, in questo momento, l'unica riflessione che mi viene spontanea è che questo ulteriore tempo e pazienza che ci vengono richiesti, serve per costruire qualcosa di più solido e di meno affrettato... anche se è facile intuire che gli ossi duri della Curia ci hanno messo del loro. E tuttavia ciò non elide la ferma volontà del Papa, che non mi pare possibile mons. Fellay abbia ritenuto più che certa sulla base di impressioni o ipotesi, ma per esperienza diretta.

Anonimo ha detto...

) meno di due mesi fa Benedetto XVI ribadiva nella predica della messa crismale: “I testi del Concilio Vaticano II e il Catechismo della Chiesa Cattolica sono gli strumenti essenziali che ci indicano in modo autentico ciò che la Chiesa crede a partire dalla Parola di Dio.”

La predica della messa crismale ed altre affermazioni consimili non impediscono che del concilio si continui a discutere e, alla fine, le brecce finora aperte avranno i loro effetti!

Anonimo ha detto...

Per questo Dante quando parli di "gettarsi con fiducia nelle rbaccia del Santo Padre" mi scappa nonostante tutto da andare in farmacia a compreare un antidoto anti-veleno per morsi da serpente...

Questo linguaggio molto emotivo, rispecchia uno stato d'animo di grande diffidenza e non ci porta da nessuna parte.

Prima di giudicare, aspettiamo di conoscere i documenti che, prima o poi, dovranno pur essere resi pubblici!

Anonimo ha detto...

Grazie Ghergon,
le tue parole sono la fotografia delle situazione e rispecchiano un'analisi obiettiva e,credo, anche sofferta. Perché anche noi viviamo con sofferenza tutti questi dinamismi impazziti che sembrerebbero ingovernabili.

Sono convinta che la partita avesse bisogno di questi "tempi supplementari" per concludersi con una maggiore efficacia e correttezza tali da costituire fondamenta solide senza incrinature anche e non solo ai fini della soluzione canonica.

Anonimo ha detto...

il problema caro Dante é che lo stesso Concilio mentre per mons.Fellay é il cuore dell'eresia, per il papa é il cuore della Chiesa del futuro.

E' proprio per questo che la Fraternità deve cogliere il più piccolo spiraglio per combattere queste tendenze dall'interno, cioè pastoralmente, con la predicazione e la santificazione dei sacramenti. I risultati saranno inversamente proporzionali agli scricchiolii che ormai la 'costruzione' conciliarista presenta.

E mi si chiede di avere la stessa fiducia in due persone con due visioni dottrinali cosi' opposte?

La nostra fiducia è nelle promesse del Signore, che si sta servendo sia di Papa Benedetto che del Vescovo Fellay...

hpoirot ha detto...

Anche con Gherson non sono pienamente d'accordo: "si son dimenticati perfino che la Chiesa non è una democrazia..." Eh no!

Il primo superiore di un SPX come me non é mons.Fellay ma il vescovo della sua diocesi. Il problema é che se vado da lui i miei figli perdono la fede in meno di due mesi... ergo IO SCEGLO come superiore mons.Fellay seguendo il mio sensum fidei, perché ROMA MI HA ABBANDONATO E DEVO AGIRE COSI' PER SALVAGUARDARE LA MIA FEDE. E' una cosa anomala, certo, ma E COLPA DI ROMA se le cose stanno cosi'.

Ora (per quento sia lodevole e giusto seguire mons.Fellay) é troppo facile dire che tutti i SPX che non lo faranno sono cattivi. Sono ancora e sempre le prime vittime della situazione mentre hanno sempre operato per salvare tutti (anche voi che leggete e che le messe in un garage non le avete mai vissute...)

Anonimo ha detto...

Non pensate che in curia si tenda e voler accelerare la scissione della FSPX come se questa già fosse conclamata, mentre è una questione interna.
Sembra lo steso comportamento post 1988 consistente nel recuperare gruppi di tradizionalisti per neutralizzarne l'azione legandola ai vescovi diocesani in modo da progressivamente "normalizzarli"?

Anonimo ha detto...

Non pensate che in curia si tenda e voler accelerare la scissione della FSPX come se questa già fosse conclamata, mentre è una questione interna.
Sembra lo stesso comportamento post 1988 consistente nel recuperare gruppi di tradizionalisti per neutralizzarne l'azione legandola ai vescovi diocesani in modo da progressivamente "normalizzarli"?


Potrebbe anche darsi, se pensiamo all'ED. Ma non credo sia questa la volontà del Papa!

Anonimo ha detto...

Ora (per quento sia lodevole e giusto seguire mons.Fellay) é troppo facile dire che tutti i SPX che non lo faranno sono cattivi. Sono ancora e sempre le prime vittime della situazione mentre hanno sempre operato per salvare tutti (anche voi che leggete e che le messe in un garage non le avete mai vissute...)

Non ti sembra ora di mostrare coraggio e fiducia e finirla col vittimismo?

credi che siate stati o siate i soli a soffrire?

hpoirot ha detto...

sulla fiducia ho già risposto: é
totale solo in mons.Fellay

sul coraggio dopo 25 anni nella SPX non ne avrei?

sul vittimismo non sto difendendo me stesso ma chi non seguirà (non so se hanno il diritto in coscienza di farlo, visto che la situazione é molto confusa, ma non sembrano comunque i primi da condannare)

Dante Pastorelli ha detto...

A parte la sofferenza, ma che senso ha aver fiducia oltre il 100% in Fellay il quale dimostra che il Papa merita questa fiducia e va a Roma senza siero antivipera?
Che fiducia merita un vescovo di tal fatta?
Se io pensassi come te, POIROT, me ne starei lontano e dal Papa e da Fellay.

Dante Pastorelli ha detto...

E invece ho ascoltato sul sito della Fraternità la predica ai Cresimandi. Mons. Fellay è consapevole della gravità della situazione della Chiesa, riconosce che anche il Papa ne è consapevole, tanto che chiede aiuto alla Fraternità, una delle isole della Fede. In questa situazione come si fa a rifiutare l'invocazione, ferme restando le garanzie che questo aiuto possa essere davvero portato efficacemente?
Fellay guarda con tanta speranza al Soprannaturale: la forza verrà da lì.

Ghergon Locatelli ha detto...

Poirot mi permetta, la Chiesa non è una democrazia, lo ribadisco.
Un superiore, anche se non è il nostro direttamente, è un apostolo di Cristo, e in confronto alla sua altezza e alla sua autorità noi semplici fedeli siamo il NULLA.
Tenga presente che quando San Paolo riprese il suo diretto superiore, San Pietro, San Paolo era un apostolo legato diretto di Cristo, lui potè farlo...noi no. E le autorità non sono acqua fresca.
Inoltre proprio perchè non è nostro diretto superiore, la critica, eccessiva e martellante è fuori luogo. E' il capo di una Fraternità, scelto da Dio, farà quello che ritiene giusto in Grazia di Dio.
Se sbaglierà, semplicemente non lo si seguirà più.
Non si pensi però di influenzare un vescovo gridando a più non posso.
Questa fu proprio la vergogna che si commise fin dal principio dando in pasto ai media, le lettere private tra il Superiore generale e gli altri vescovi, per dipingere Fellay come un traditore...e chi aveva interesse a fare questo se non chi desiderava che i colloqui andassero a monte?
Fu un grave peccato,
Ai peccatori mortali non si può dare fiducia, ne ora ne mai.
Purtroppo nella trappola mediatica sono cascati molti fedeli, molti prontissimi a giudicare, anche a offendere.
Non si tratta di essere cattivi o meno, ma di essere coerenti col Magistero che è l'unica voce in capitolo.
Poi guardi che le messe nelle cantine, o nei capannoni, noi tradizionalisti le abbiamo fatte tutti, per anni...siamo tutti uniti contro la babele dei modernisti.
Un saluto e un augurio

Ghergon Locatelli ha detto...

Grazie a te Mic per aver ospitato i miei commenti!
Purtroppo la situazione è critica perchè come diceva San Paolo,

[10]... attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. [11]Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. [12]La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

che è quello che i tre vescovi devono capire...sfuggire alla battaglia è inaccettabile in un momento favorevole come questo...
Lefevbre avrebbe agito come Fellay.
Spero che non facciano il grave passo di scindere la Fraternità anche innanzi ad un accordo accettabile.
Sarebbe come volgere le spalle a Dio.

ariel ha detto...

Pastorelli dice:

Mons. Fellay riconosce che anche il Papa ne è consapevole, tanto che chiede aiuto alla Fraternità, una delle isole della Fede. In questa situazione come si fa a rifiutare l'invocazione,.....

vorrei che qualcuno mi mostrasse dove il Papa dichiaratamente CHIEDE aiuto alla Fraternità per sanare la crisi di Fede nella Chiesa !
Non mi risulta da nessuna parte in nessun discorso ufficiale sia leggibile questa esplicita richiesta di aiuto: men che meno poi "invocazione" !
a me par che dobbiamo chiederci seriamente QUALE sia il vero fine ultimo che fa "tendere le braccia" come tanti dicono, del Pontefice verso questo gruppo ecclesiale, che è sempre stato cattolico, come tutti sostengono convinti, papa compreso.
Un fine che non pare affatto essere quello da poter tradurre (simulo un es.) in questo appello (accorato) :

"Deh, fratelli della FSSPX, o voi che vivete nella rara/unica isola felice della Fede, in questo mare dilagante di apostasia [la dichiarerebbe il Papa questa apostasia dilagante? non mi pare proprio....] vi invoco, venite venitte presto dentro la cheisa ufficiale, in regolare posizione canonica, affinchè possiate giovare alle anime che vanno perdendo la salute o addirittura rischiano apostasia e dannazione eterna.....vi invoco, pietà della Chiesa di Cristo che cola a picco, aiutateci voi, che posssedete la vera Fede con la Tradizione....chi se non voi può dare questo grande aiuto alla Chiesa che rischia naufragio totale ?"

se non con queste parole, ma con simili, chiare e riconoscibili per il contenuto di INVOCAZIONE, ditemi, voi che in così tanti (sia fuori che dentro la FSSPX) siete convinti di vederla, udirla, mi indicate qualche discorso che tutti possano capire, senza rischi di false/alternative interpretazioni ?

Anonimo ha detto...

se non con queste parole, ma con simili, chiare e riconoscibili per il contenuto di INVOCAZIONE, ditemi, voi che in così tanti (sia fuori che dentro la FSSPX) siete convinti di vederla, udirla, mi indicate qualche discorso che tutti possano capire, senza rischi di false/alternative interpretazioni ?

Questa idea della 'supplica' è davvero originale...

A parole chiare e riconoscibili non siamo abituati da 50 anni a questa parte. Ma l'INVOCAZIONE, pur riconoscendo i meriti della Fraternità, mi pare davvero un po' troppo!

ariel ha detto...

guardi bene gent. Mic, che è Pastorelli che ha usato la frase:
" come si fa a rifiutare l'invocazione,..."

ed io a quella mi riferivo !
dunque, per favore, mi dite dov'è quest'invocazione da parte del Papa ?

(poi se mi sarà consentito, dirò perchè faccio questa domanda; io che non sono della FSSPX, neanche ipotizzo nè desidero che il Papa invochi la FSSPX nè alcun gruppo a salvare la Chiesa....)

Anonimo ha detto...

guardi bene gent. Mic, che è Pastorelli che ha usato la frase:
" come si fa a rifiutare l'invocazione,..."


Beh, mi sembra che lei abbia tradotto questa frase, generica e che guarda al succo del discorso, in un comportamento preciso, indicando perfino un formula!

Ma dai! Lo sospettavo che fosse una provocazione...

Dante Pastorelli ha detto...

Ariel, se vuoi ragionare e non aprir la bocca per darle aria va' a leggerti il discorso di Fellay ai cresimandi sul sito della Fraternità italiana.

Dante Pastorelli ha detto...

Pardon, è un audio, ho sbagliato a scriver "a leggerti"

Sdg ha detto...

circa certi moniti di "obbedienza, la Chiesa non è democrazia ecc."....
io vorrei consigliare a Mic di stare molto attenta al blogger Ghergon, che mostra nei contenuti insidiosi dei suoi ultimi due commenti certi aspetti "camaleontici" del tipo a Mic ben noto nella sua lunga esperienza ecclesiale......basta qui vedere come si sta attaccando al discorso della falsa obbedienza usato in modo mielato e vagamente dispotico verso hpoirot, e in modo del tutto indebito (quasi a porre bavagli....);
MIc apra gli occhi, la prego e stia attenta a cogliere i reali intenti dei bloggers, specie quando si presentano come paladini (auto- investiti) dell'obbedienza alle autorità....intelligentibus pauca)

Sdg ha detto...

IN REALTA'.....
il Papa non ha mai chiesto aiuto alla FSSPX per risollevare la Chiesa disastrata. Questa è la realtà.
L'immaginazione speranzosa fa pensare a molti (Fellay in primis) che egli voglia chiedere "aiuto" alla FSSPX per restaurare la Tradizione, ma non è così.
Il Papa vuole solo collocare la FSSPX in uno spazio ben delimitato dentro la grande nuova chiesa-pancristiana, dove tutti i cristiani di varie tendenze o gruppi, o a nche generici credenti in Dio (con vaghi accenni di credenza o ammirazione storica a Gesù Cristo, ma senza troppo coinvolgimento con Lui, visto solo come uomo speciale) devono essere uguali, avere pari diritti.
Si sta avverando in pieno nei nostri giorni, in queste ore storiche, la visione della B. Emmerick:

"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti". (22 aprile 1823)

Aprite gli occhi sulla realtà, vi scongiuro; uscite da questo grande bluff della chiesa onni-inclusiva, tutti intorno al tavvolo onu-religioso, con rispetto paritario per tutti, sia cattolici veri che eretici, dove nessuno potrà insegnare la retta dottrina.
Svegliatevi da questa tremenda illusione.
IL Papa vuole portare tutti a questa grande chiesa paritaria, come si vede nella illustrazione eloquente di quel catechismo CEI per bambini, che con certo sacro orrore ha descritto la blogger Caterina alcuni giorni orsono sul web.

Ghergon ha detto...

Ci vuole molto a capire che non serve una richiesta di aiuto esplicita ma che è il chiaro dovere di ogni buon cattolico il darsi da fare sul campo per aiutare i fratelli nella fede e riportarli nella retta via?

E' la Parabola dei Talenti...chi ha il dono della Vera Fede lo deve far fruttare.

E la Chiesa di Cristo è il palcoscenico dove seminare...

Se poi a qualcuno piace pensare che è giusto rimanere nelle catacombe sentendosi eletti del Signore spedendo gli altri all'inferno per non aver dato la vita per loro ricordi che questo non è cattolicesimo.
Anche una sola vita salvata varrà il tentativo.

Anonimo ha detto...

Aprite gli occhi sulla realtà, vi scongiuro; uscite da questo grande bluff della chiesa onni-inclusiva, tutti intorno al tavvolo onu-religioso, con rispetto paritario per tutti, sia cattolici veri che eretici, dove nessuno potrà insegnare la retta dottrina.

Sdg, queste cose ci sono note, le vediamo fin troppo bene; ma riteniamo che nonostante questo è auspicabile la regolarizzazione canonica della Fraternità. Un conto è una 'pastorale' sana che può dare i suoi frutti e fare da potente antidoto. Un conto è continuare in questa deriva in apnea ormai quasi irreversibile (umanamente).

E, soprattutto, una grande sferzata per le forze della Tradizione ahimè molto variegate a divise, ma soprattutto - se non ancora del tutto silenziate - in una situazione di quasi totale impotenza 'pastorale'... Forse è arrivato il momento, con l'aiuto del Signore di usare questo 'grimaldello' all'inverso!

Grazie per i suggerimenti. Sono sempre graditi. Raddrizzerò le antenne!

Anonimo ha detto...

Se poi a qualcuno piace pensare che è giusto rimanere nelle catacombe sentendosi eletti del Signore spedendo gli altri all'inferno per non aver dato la vita per loro ricordi che questo non è cattolicesimo.

Ecco questa espressione, oggettivamente, non mi piace per nulla e non è molto coerente con quanto detto fin qui... non è purtroppo da escludere che si arrivi al punto (e non certo per esclusiva responsabilità di eventuali riottosi) che "dare la vita" richieda di tornare alle catacombe.
Del resto è già ora una situazione 'catacombale' quella di chi ama e vive la Santa Messa nella forma extraordinaria...

Anonimo ha detto...

E la Chiesa di Cristo è il palcoscenico dove seminare..

Anche la Chiesa come "palcoscenico"... bah!!!

Dante Pastorelli ha detto...

Ma è possibile che conosciate soltanto le stesse frasi tratte da visioni private?

Anonimo ha detto...

circa certi moniti di "obbedienza, la Chiesa non è democrazia ecc."....

che la Chiesa non è democrazia è ben vero!
Purtroppo la collegialità ha prodotto e produce le sue conseguenze nefaste.

Dante Pastorelli ha detto...

Nelle catacombe ci siamo stati anche noi e potremmo restarci ancora. Ma se il Papa ci apre le porte delle chiese e ci offre il suo amore abbiamo o no il dovere di esaudire la sua volontà?

Un mio giovane amico che studia ed insegna all'università di Colonia stamattina è stato ad ascoltar l'omelia o la conferenza, on ho capito bene, di dom Schmidberger. Pur fra distinguo, e le solite rampogne, ha però dimostrato grande apertura ed ha giudicato molto positiva la prelatura personale. Egli vede oggi la possibilità di una conciliazione impossibile nel passato. Ha parlato a braccio per un'ora e mezza. Speriamo bene.

Ghergon ha detto...

SDG
le voglio dire: la FSSPX senza Papa, fuori dall'Istituzione, pur nella retta fede non è la Chiesa.
E non fa la Chiesa.
Tre vescovi non fanno la Chiesa...il progetto di Dio è un istituzione fondata sulla Pietra, sull'uomo Pietro.

Dove è scritto che la Chiesa può rimanere senza Papa e senza gerarchia?

Le voglio dire anche che lei è fortunato/a, ha avuto il grande dono di conoscere la FSSPX e di frequentarla. Deo Gratias!

Me le vorrei dire che la FSSPX è, e rimane una perfetta sconosciuta per la maggioranza dei fedeli cattolici.
Forse solo ora, qualcuno ne avrà scoperto l'esistenza per via dei colloqui, ma le assicuro che fino a pochi anni fa, prima del Motu Proprio, se raccontavi a qualcuno che esisteva una Fraternità dove si celebrava la Messa in latino ti guardavano ad occhi spalancati.

Ciò significa che la FSSPX ha sempre voluto rimanere nell'angolo ben nascosta, lontana dai suoi doveri di apostolato...forse in Francia un po' meno, ma qui proprio è sempre rimasta nell'oblio.

Mi dica, rimanere nell'oblio di proposito ed evitare di impegnarsi è una cosa giusta e doverosa per un fervido cattolico?

Anonimo ha detto...

le voglio dire: la FSSPX senza Papa, fuori dall'Istituzione, pur nella retta fede non è la Chiesa.
E non fa la Chiesa.
Tre vescovi non fanno la Chiesa...il progetto di Dio è un istituzione fondata sulla Pietra, sull'uomo Pietro.


La FSSPX non è LA chiesa, come non le è nessun'altra realtà ecclesiale.

Dove è scritto che la Chiesa può rimanere senza Papa e senza gerarchia?

La FESSPX non è "senza Papa", non ha mai rinnegato il Papa (anche se ci sono state critiche fin troppo spinte). Saprai che celebra "una cum il Papa". E il rientro canonico sarebbe un grande atto di giustizia, prima ancora che di opportunità.

Me le vorrei dire che la FSSPX è, e rimane una perfetta sconosciuta per la maggioranza dei fedeli cattolici.

Questo grazie all'omertà e all'avversione di troppi vescovi e dei sacerdoti e all'indifferenza della massa su molti dei seri problemi sul tappeto...

Forse solo ora, qualcuno ne avrà scoperto l'esistenza per via dei colloqui, ma le assicuro che fino a pochi anni fa, prima del Motu Proprio, se raccontavi a qualcuno che esisteva una Fraternità dove si celebrava la Messa in latino ti guardavano ad occhi spalancati.

Qualcuno dei cosiddetti 'lontani', forse... e poi non è solo questione di "Messa in latino", ma della Santa Messa di sempre...

Ciò significa che la FSSPX ha sempre voluto rimanere nell'angolo ben nascosta, lontana dai suoi doveri di apostolato...forse in Francia un po' meno, ma qui proprio è sempre rimasta nell'oblio.

Attribuire questa intenzione alla Fraternità oltre ad essere ingeneroso non è nemmeno leale, e mi fa concludere che anche le sue informazioni siano piuttosto improvvisate e superficiali.

Mi dica, rimanere nell'oblio di proposito ed evitare di impegnarsi è una cosa giusta e doverosa per un fervido cattolico?

E' una colossale sciocchezza. Un'affermazione del tutto priva sia di logica che di fondamento, per chi conosce la dolorosa e sofferta vicenda che ormai si sta trascinando da troppo tempo!

voce dal sen fuggita ha detto...

poca voglia di rimboccarsi le maniche e darsi da fare, finalmente, nell'arena...

poca voglia di darsi da fare ???
e con quale presunzione il sig. Ghergon enuncia questa illazione, su pochi o tanti fedeli e sacerdoti , a lui del tutto IGNOTI, ovvero giudizio temerario, a dir poco perverso ?

ed ecco che sobilla ("stanandoli" dal rifugio di presunti buoni a nulla) i suoi prossimi fratelli cattolici, giudicati "svogliati", inutili e fannulloni, perchè non hanno avuto gloria e successo nella SCENA ECCLESIALE ! perchè nessuno li conosce: ecco il mito del FARE, faccendismo esteriore, homo faber, efficientismo, realizzare, produrre, quante conversioni ? tante tante, se no a che servi, caro cattolico ? a nulla servi se non porti NUMERO E POTENZA davanti al mondo !....non hai fatto nulla anima cara di cattolico tradizionale (non -ista), chiunque tu sia ! nulla vali, nulla PRODUCI DI BUONO se non scendi nell'arena, o nel palcoscenico a FARE, seminare facendoti vedere, con RISULTATI VISIBILI: vogliamo risultati, produzione! suvvia, scendi a giocare il tuo ruolo davanti al mondo, battiti nelle sfide...le "sfide del tempo presente..." così risuonano i triti slogan conciliar-modernisti tutti proiettati sull'aldiqua, sull'essere potenti nel mondo, realizzare nella vita terrena qualcosa di tangibile, materiale, immanente, che sia apprezzato dagli uomini più che da Dio !
(sapevate che si semina il Vangelo sul palcoscenico? io lo scopro stasera...Pirandello docet, ha ragione chi dice che qui c'è un gioco delle parti, e che "non è una cosa seria"!)

provate ad analizzare questa frase di sopra, leggendo tra le righe.
Essa suggerisce perfidamente che il "fare" nell'arena è la sola cosa che conta e che fa crescere la Fede: l'unica azione risolutiva dell'empasse, come se la FSSPX finora non avesse fatto NIENTE di utile alla salus animarum.
Questo è un autentico parlare di satana (cfr.: "Dì a queste pietre che diventino pane....gettati dal pinnacolo del tempio e chiama gli angeli a sostenerti" o a S. Padre Pio: "Vedremo....vedremo se ti basterà la tua fede quando avrai le persecuzioni.....vedremo!") che per i suoi fini di sottili tentazioni dei giusti, per insinuar loro dubbi sul valore della perseveranza in retta Fede e nella vita di Grazia santificante, si serve anche di dialoganti suadenti, dalle ignote ( o spesso trasparenti ) intenzioni......

Dante Pastorelli ha detto...

Ghergon, intorno alla Fraternità - quale che possa esser il giudizio, anche il nostro giudizio - è stata tesa una cortina di silenzio non solo dalla rete episcopale, ma anche dalla stampa. Ad opera di giornalisti, anche sedicenti cattolici, che senza esser di niente informati - si vedano i cosiddetti vaticanisti del QN ed altri - sproloquiano solo quando c'è qualche impennata o qualche prete ne combina una grossa. Manca l'informazione non solo in chiesa, ma su riviste, quotidiani, e meno male che c'è internet. La TV tace. Sta' sicuro che se riconciliazione ci sarà, vedrai scritto a caratteri ben visibili: gli scomunicati tornano nella Chiesa, il Papa perdona gli scismatici ecc.
La situazione è complessa più di quanto si possa pensare. I sacerdoti han fatto quel che potevano, andando in giro per il mondo. Non si può pretendere l'impossibile.
Ora, però, non si può rifiutare la possibilità di entrare a testa alta nelle chiese e cominciare un'opera più capillare: son sicuro che molti preti incerti verranno fuori a dar una mano. Se poi gli altri istituti tradizionali, invece di pensare alla loro autocefalia, guardassero al bene della Chiesa, potrebbe sorgere un grande movimento riformaotore.
Per questo dobbiamo pregare che Fellay non si lasci scoraggiare e persegua sino in fondo la strada che ha intrapreso.
Ora sì, il rifiuto della conciliazione avrebbe sentore di elitarismo.

Domenicano ha detto...

omelia di un vescovo cattolico:

http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=677:predica-di-mons-fellay-ai-cresimandi-2012&catid=47:video&Itemid=105

Per ora lo considero mio vescovo.

Vediamo se e chi può confutare NEL MERITO ha detto...

http://www.unavox.it/Documenti/Doc0407_Williamson_16.06.2012.html