Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 6 novembre 2012

Egitto. Il nuovo Papa Copto parla duro sulla shari'a.

Tawadros, nuovo Papa dei Copti, ha dichiarato subito dopo la sua elezione che la nuova Costituzione dell'Egitto non dovrà basarsi sulla Shari'a. Marco Tosatti su La Stampa, 6 novembre:

Il nuovo Papa copto dell’Egitto, Tawadros,  ha dichiarato, subito dopo la sua elezione, che la nuova Costituzione del Paese, in via di elaborazione, non sarà accettabile se sarà apertamente religiosa. Un segnale della volontà di battersi, con la minoranza cristiana e con i gruppi laici contro il crescente ruolo dell’islam nella nuova Carta.  
Tawadros ha dichiarato che incoraggerà la comunità cristiana a partecipare di più alla vita pubblica e politica e alle elezioni. Ha dichiarato che la minoranza cristiana del Paese è stata “intenzionalmente” marginalizzata per anni. “Dopo anni di marginalizzazione e di finta democrazia, questo ha reso i copti isolati: Questo sta cambiando a poco a poco, e ci vorrà tempo. C’è bisogno di incoraggiamento, e se la società è giusta, e la democrazia è costruita con giustizia, vedrete partecipazione”.  
I Fratelli musulmani del presidente Morsi hanno detto che la nuova Costituzione dovrà basarsi sulla legge islamica, la Shari’a. Una commissione guidata dagli islamisti, sta redigendo il testo. Tawadros ha detto: "La Costituzione è per tutti noi, per vivere insieme, una vita comune, abbiamo bisogno gli uni degli altri. Questa è la costituzione che ci riunirà. Ogni aggiunta, o sfumatura che renderà la Costituzione religiosa non sarà accettabile, non solo per noi, ma per molti settori della società”.  

13 commenti:

Dante Pastorelli ha detto...

Coraggioso il nuovo "papa", non c'è che dire. Ma l'utopia resterà tale.

RIC ha detto...

Coraggioso e in qualche modo sorprendente. Sino a ieri - anche alla luce dei suoi precedenti - veniva presentato come il meno "politico" dei tre candidati rimasti in lizza per la guida della chiesa Copta

Anonimo ha detto...

Sentito cosa dice il Santo Padre? invita tutti i fedeli nostalgici della tradizione a manifestare in modo particolare la loro unità nella fede.

(§Chiaro segno che non c'è unità)

e ancora: È cosa buona — si legge nel messaggio papale a firma di Bertone — conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa e dar loro il giusto spazio, riconoscendo tuttavia pienamente il valore e la santità della forma ordinaria del rito romano».

Dar loro il GIUSTO SPAZIO riconoscendo il valore e la santità della forma ordinaria.

(Chiaro segno che non la riconoscete)

Anonimo ha detto...

Chiaro segno che non la riconoscete

Ne riconosciamo la validità, anche se si presta ad abusi terribili e che richiederebbero soluzioni più consone ad una autentica unità, che non siamo noi a fare, ma il Signore tra chi Gli è fedele... La santità mi sembra un'enfasi inappropriata...

Sapresti dirci dov'è il GIUSTO SPAZIO del rito antico, che tu probabilmente neppure conosci?

dal blog di Tornielli ha detto...

Reginaldus scrive:
6 novembre 2012 alle 16:00
Anch’io, prendendo spunto dalle parole del Bertone cardinale

“è cosa buona conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa e dar loro il giusto spazio, riconoscendo tuttavia pienamente il valore e la santità della forma ordinaria del rito romano”

mi viene da commentare così…:

Quando si dice l’arte dell’inganno: pubblicizzare una contraffazione attribuendole le stessa qualità del prodotto originale! Santa quindi vera la messa antica e santa e vera la messa nuova! Ma prima di farsi incantare dalla pubblicità, perché non decidersi ad una analisi attenta del nuovo prodotto e verificare se davvero è dello stesso valore del vecchio???
Mah, quando sento apprezzamenti nei riguardi della “nuova forma” – quella che Roma chiama ‘ordinaria’ – da parte di esponenti di quelle comunità che sono sorte dal rigetto della “ forma antica ” – quella da Roma chiamata ‘straordinaria’ ( nei confronti della quale essi mantengono intatta tutta la loro ostilità ) – io non mi raccapezzo davvero e mi dico: qui qualcuno bara! O non si vuole dar da vedere, facendola derivare, insieme all’altra , dallo stesso rito, che la nuova forma, quella ordinaria, è una naturale e chiara espressione di stampo protestante??? Alla quale, per via di aggiornamento e progresso, si è arrivati con 500 anni di ritardo?
Sentite:

“Non vi è più alcuna giustificazione per le Chiese riformate, di proibire ai loro membri di assistere all’eucaristia in una chiesa cattolica.” (Roger Mehl , teologo e filosofo protestante, in Le Monde del 10 settembre 1970.)
“Questo nuovo rito è perfettamente conforme alle nostre idee protestanti.” (vescovo anglicano).
“Possiamo adottare il nuovo rito perché la nozione di sacrificio è per nulla chiaramente affermata.”(Fratel Roger Schutz, di Taizé).
“Uno dei frutti del nuovo Ordo sarà forse che le comunità non cattoliche potranno celebrare la santa cena con le stesse preghiere della Chiesa cattolica. Teologicamente è possibile (Max Thurian (della comunità di Taizé, uno dei sei pastori che parteciparono alla redazione del nuovo rito – La Croix, 30.5.1969):
“Adesso, nella messa rinnovata, non c’è niente che possa veramente turbare il cristiano evangelico”Siegevalt (professore nella Facoltà protestante di Strasburgo – Le Monde, 22.11.1969)
“La maggior parte delle riforme desiderate da Lutero esistono d’ora innanzi nell’interno stesso della Chiesa cattolica… Perché non riunirsi?”.S. A. Teinone (teologo luterano – La Croix, 5.5.1972)

Perché chiederselo, quando la riunione è un dato di fatto? Messa unica Chiesa unica… in nomine Lutheri…

Anonimo ha detto...

Contraffazione? E non si parla di questo o quell'abuso, di omissioni o di pecche da correggere. Una contraffazione da rigettare in toto sarebbe per costui la messa che la chiesa celebra tutti i giorni in ogni angolo di mondo. Anch’io, come il blogger citato, non mi raccapezzo. O meglio devo convincermi mio malgrado che davvero ci sono due chiese nella Chiesa, due lingue diverse, e cercare di capirsi è tempo e cuore persi.
giovanna

Anonimo ha detto...

Giovanna,
la parola "contraffazione" certamente è forte e non possiamo condividerla: tanto più che a quella messa io partecipo regolarmente quando mi è impossibile raggiungere il luogo dove si celebra l'Antico Rito, che non è a portata di mano per troppi e di questo passo rischia di rimanerlo non si sa fino a quando; ma le citazioni (autentiche) e il risultato finale, non sono quelli indicati da 'costui'?

Areki ha detto...

Voglio anch'io dire la mia dopo qualche tempo di riflessione.

Parlare di santità anche della liturgia nuova da parte del Papa presuppone che la liturgia antica sia santa e su questo non ci piove.
Posso pensare che anche la liturgia nuova sia santa, ma questo non in se stessa, ma nonostante i suoi tanti limiti.

Il problema sta pure poi in come si celebra il Novus Ordo, se lo si celebra ad orientem, con canti gregoriani e in latino può essere anche accettabile.....
ma non sempre è così......

Quello che fa riflettere è che si riconosce la bellezza del rito antico, si riconosce che porta vocazioni, che viene apprezzato dove con sacrificio si ripropone eppure per l'ideologia conciliare si ha paura....
Il Papa ha paura a fare messaggi in prima persona.... ha paura di celebrare pubblicamente la Messa gregoriana, ha paura di sconfessare il concilio anche se anche lui ha fatto qualche timida critica.......

E si lascia fare ai modernisti che gettano veleno sui giornali o in vaticano o nelle curie.....

Che pena, che pena......
per fortuna la Chiesa dovrà pu uscire da questo tunnel in cui l'hanno gettata 50 anni fa......

O Maria Immacolata aiutaci e aiuta la Chiesa a rimanere fedele....

don Bernardo

Marco Marchesini ha detto...

I frutti delle terribile primavera araba: l'islamismo radicale.
Ormai quando si sente parlare di "primavere" di qualunque tipo meglio prepararsi al peggio.

Jacobus ha detto...

Vi ricordo questo stupendo intervento

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/04/il-nomadismo-liturgico-di-molti.html

Antonio ha detto...

Scusate, ma proprio ieri leggevo un articolo di "Tempi" su questo nuovo "papa" copto. L'autore, con evidente appoggio delle tesi di quest'ultimo, ne riportava le affermazioni favorevoli alla separazione tra Chiesa e politica, in funzione anti-fratelli musulmani. Ora, queste tesi sono state condannate dal Magistero cattolico: che ai ciellini ciò non interessi, non mi sorprende (in questo, i fratelli musulmani sono molto più "cattolici"!), ma che voi sosteniate queste cose mi lascia interdetto. Parlare duro contro la sharia da un punto di vista "laico" significa cadere dalla padella nella brace.

bernardino ha detto...

Chiedo gentilmente a Mic. oppure a qualcun altro ben informato, come si e' risolta la questione della Chiesa di Gesu' e Maria al Corso a Roma, tra i Padri Agostiniani e l'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, riguardo lo sfratto ed il NO in lingua portoghese.

Anonimo ha detto...

Non si è risolta. E' ancora in corso...