« È venuto in visita da padre Pio monsignor Marcel Lefebvre, arcivescovo di Synnada (Frigia), superiore generale della Congregazione dello Spirito Santo, e inoltre consultore della Congregazione di Propaganda Fide. Monsignor Lefebvre ha assistito alla Messa di padre Pio e s'è quindi incontrato con lui (vedere foto)» (dal bollettino ufficiale della Casa Sollievo della Sofferenza, 31 marzo 1967).
« L'incontro ebbe luogo dopo la Pasqua del 1967 e durò due minuti. Ero accompagnato da Padre Barbara da un Frate dello Spirito Santo, frate Felin. Ho incontrato Padre Pio in un corridoio, mentre si dirigeva verso il confessionale, accompagnato da due cappuccini. Gli ho detto in poche parole lo scopo della mia visita: che lui benedicesse la Congregazione dello Spirito Santo che doveva svolgere un capitolo generale straordinario, come tutte le società religiose, per un aggiornamento, incontro che temevo avrebbe condotto a dei problemi. Allora Padre Pio gridò: 'Me, benedire un Arcivescovo, no, no, è lei che dovrebbe benedire me!' E si chinò, per ricevere la benedizione. Io lo benedissi, lui baciò il mio anello e continuò il suo cammino verso il confessionale... Questo è stato tutto l'incontro, né più né meno » (da una lettera di Marcel Lefebvre, 8 agosto 1990)
Di certo Padre Pio, col suo santo discernimento, non poteva non "sapere"... e il suo comportamento conforta e sostiene.
Credo sia importante per tutti, ma soprattutto per la Fraternità, ritrovare sempre lo spirito di Mons. Lefebvre e non attaccarsi come fossero vangelo o a mo' di slogan a certe sue esternazioni, spesso generate da situazioni di estrema difficoltà...
8 commenti:
Di certo Padre Pio, col suo santo discernimento, non poteva non "sapere"... e il suo comportamento conforta e sostiene.
Credo sia importante per tutti, ma soprattutto per la Fraternità, ritrovare sempre lo spirito di Mons. Lefebvre e non attaccarsi come fossero vangelo o a mo' di slogan a certe sue esternazioni, spesso generate da situazioni di estrema difficoltà...
3 mesi fa mic chiedeva (a ragione) ai SPX un troppo "duri" di sforzarsi di seguire Mons.Fellay.
Eravamo arrivati a una sorta di accordo (non tacito ma esplicito) che voleva che per il bene della Chiesa si sarebbe dovuto in ogni caso seguire Mons.Fellay. QUALUNQUE FOSSE STATA LA SUA SCELTA E POSIZIONE.
Adesso che Monsignore si é espresso e ha ben chiarito i retroscena del mancato accordo, mic non pubblica più né i miei commenti, né le le parti (per lei soggettivamente) "scomode" dei discorsi di Fellay, dimostrando cosi' di voler seguire Mons.Fellay SOLO nelle cose che con lui condivide.
La messa che ha sostenuto la chiesa per 1965 anni può avere gli stessi diritti che quella che l'ha distrutta in 40 ? La risposta predica di S.E. di Mons.Fellay domenica scorsa à Saint Nicolas du Chardonnet...
"Essi (Roma) vorrebbero che noi accettassimo la validità della nuova messa, ma non solamente la validità anche la liceità (o legittimità). Una messa che è celebrata validamente implica che Nostro Signore sia veramente presente. Per la validità non si guardano le circostanze in cui la messa viene detta. Ecco perché una messa nera può essere valida. E un sacrilegio terribile ma, ahimè, ci sono dei preti che celebrano messe nere. Ebbene queste messe sono valide. Prendendo questo esempio estremo, comprendete bene che ci sono cose valide che non sono permesse, che non è lecito perché cattivo. Lecito vuole dire permesso perché è buono. E abbiamo tutti constatato i danni di questa nuova messa, abbiamo constatato come è stata fatta, con che scopo è stata fatta: per l'ecumenismo. E ne vediamo i risultati: la perdita della fede, le chiese vuote, cosi' noi diciamo: la nuova messa é cattiva. È ciò che ho risposto a Roma. Anzi, di solito, non parliamo neanche di liceità, diciamo semplicemente della messa che è cattiva. E ciò basta..."
Caro Hpoirot,
i tuoi commenti che non ho pubblicato giorni fa non erano 'scomodi' (sono tanto scomoda io per tanti)!
Erano irrispettosi nei confronti del Papa, a quel che ricordo.
Ora, sai bene che la critica, quando ci sta tutta non solo è ammessa ma la ritengo necessaria. La mancanza di rispetto, no.
Sarò felice se continuerai a scrivere condividendo il nostro percorso, sicura come sono che non si tratta di percorsi divergenti...
pe me è confortante che P. Pio, nel suo discernimento non abbia benedetto mons.lefebvre. Col male che ha fatto e sta facendo alla Chiesa del resto non potevamo aspettarci altro!
Il discorso sulla messa nera lo evito, perché non mi va di approfondirlo ed è un caso estremo.
Ricordiamoci sempre di pregare anche in riparazione di tanti sacrilegi!
Anonimo 14:10 che non meritava voce, per la becera tendenziosità, ma soprattutto per la sua ignoranza:
non sa o fa finta di non sapere come San Pio fosse solito rimproverare severamente le persone che si trovava davanti e sulle quali aveva il "discernimento degli spiriti", qualora avesse "visto" qualcosa di men che riprovevole?
anonimo, non l'ha benedetto perché ha voluto farsi benedire da lui. Cosa ne concludi?
Sicuramente Padre Pio aveva letto nel volto di Mons. Lefebvre le sofferenze che avrebbe dovuto sostenere per il suo attaccamento alla S. Messa, sicuramente non lo ha rimproverato e perché non ve n'era motivo ma anche perché lui era un umile frate davanti ad un Arcivescovo di SRC, Superiore di una Congregazione Religiosa... ed infatti ne bacia l'anello. Danno entrambi un bell'esempio di umiltà e di senso della sacra gerarchia.
Cosa concludere dal fatto a noi non compete perché si rischia il giudizio temerario. Sicuramente entrambe queste sante persone rientrano nel piano di Dio per salvare la Sua Santa Chiesa, questa confidente certezza non può abbandonarci. L. Moscardò
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