Andrea Carradori ci ha fatto pervenire le sue notazioni, che pubblico di seguito. Lo ringrazio per la condivisione e aggiungo una considerazione non mia, ma di un mio autorevole interlocutore, che spiega certe 'carenze' organizzative - e non solo - compresa quella segnalata e sofferta:
« La messa del 3 ha finalmente ottenuto il risultato auspicato dai promotori dell'iniziativa (cioè rendersi presenti in piazza pubblica), però il messaggio ricevuto dal pontefice non si allontana dalla linea che sembra sempre più confermata, cioè la realizzazione di una chiesa plurale e tollerante verso tutti con riserva di accettare la suprema divinità conciliare. Mi fa pensare alla chiesa della riconciliazione di Taizé, edificata al di sopra della cappella cattolica e ortodossa. Una scommessa riuscita, che finisce però in una certa perplessità ».La scommessa è riuscita per la commossa partecipata risposta di molti fedeli da tutto il mondo, che rivela l'amore e il desiderio della Santa e Divina Liturgia; ma per il resto ha confermato una situazione di chiuso irrigidimento. Che spirito diverso hanno mostrato i fedeli da quello dei cosiddetti Pastori! Rimando le altre mie considerazioni alla discussione per lasciar spazio al testo.
La Messa nell’antico rito della Chiesa, disciplinata dal Motu Proprio Summorum Pontificum, può essere promossa con spirito missionario per il bene nostro e della Santa Chiesa ?
Mi pongo questa domanda dall’ormai lontano 2008 quando furono sbarrate le venerate porte della chiesa “inferiore” di un Santuario con la speciosa considerazione che in altre occasioni avevamo promosso l’antico rito attraverso la spedizione di inviti e la diramazione di comunicati stampa.
Riferendosi a non meglio precisate disposizioni romane ( sic ! ) il Prelato ci fece negare il permesso “scandalizzato” ( sic !) per quanto avevamo fatto in un’altra occasione .
Peccato che egli abbia ignorato che la medesima cosa avviene puntualmente per le celebrazioni nel medesimo Santuario organizzate da altri gruppi che non esitano neppure a “comperare” intere pagine di quotidiani per diffondere l’evento ).
Quanto sta accadendo ad alcuni ordini religiosi a noi cari fa nascere legittimamente la domanda : ci può essere spirito missionario nei confronti della Messa nell’antico rito della Chiesa oppure tale celebrazione deve essere confinata all’interno di gruppi ben delimitati in una specie di oasi protetta ma isolata dal contesto ecclesiale ?
I dubbi si sono raddoppiati in occasione di un recentissimo avvenimento ecclesiale ottimamente concluso.
Per far conoscere dalla grande stampa l’evento si è fatto a meno del devoto “volontario” (Enrico di MiL ne è testimone) che nell’ottobre 2009 riuscì a far “sbarcare” la notizia del sondaggio Doxa favorevole alla Messa in latino sui giornali italiani e stranieri, persino su Repubblica, il quotidiano più laico !
“Dove troveremo tutto il pane per sfamare tanta gente”?
Quando ci fu detto che ci sarebbe stata una celebrazione sull’altare “major” nella Basilica più importante della cristianità, consigliai “in scriptis” di coinvolgere le uniche due categorie capaci di portare centinaia di fedeli : le confraternite e i cori.
Nel proporre questo ho sempre sottolineato l’aspetto “missionario” dell’operazione : far conoscere ed amare la Messa antica da tutti !
Nelle sole due ore in cui ho lanciato su MiL, su specifica indicazione poi fatta ritirare da un altro organizzatore, la proposta di collaborazione per i Cori e per i Cantori ho ricevuto ben 130 fra e mail e telefonate di annunciata disponibilità dall’estero e dall’Italia !
Ma qualcuno pensa che noi dobbiamo essere come gli Apostoli nel Cenacolo prima della Santa Pentecoste : per cui non se n’è fatto nulla !
A “dieci mani” avevo scritto nel lontano 11 luglio 2012 : “Ardisco rivolgere una vibrante preghiera affinché si possa considerare l’ipotesi di poter interpellare altri complessi musicali preposti all’esecuzione del repertorio sacro onde poter gettare nuova luce e dischiudere nuovi orizzonti per tutto ciò che riguarda la prassi del glorioso repertorio musicale sacro cattolico prevenendo in tal modo l’eventualità di una vieta, scontata ed asfittica ripetizione di esecuzioni ormai non solo datate ma anche scientificamente superate che nulla possono aggiungere alla bellezza di tale repertorio e che anzi hanno contribuito a ricoprire tali armonie di una patina polverosa che a loro giammai si confà. Con l’ulteriore preghiera di dare lustro opportunamente e doverosamente a tutti i complessi che vorranno partecipare dopo aver risposto affermativamente alla Vostra interpellanza”.
Il 10 settembre fui costretto a scrivere, sempre a “dieci mani” un’altra sollecitazione :
“Umilmente, ma con determinazione, poiché ardisco di conoscere, al pari di Voi, la realtà italiana, Vi consiglio, di tener conto della possibilità di coinvolgere attivamente per il solenne Pontificale del ...anche ( etiam) le diverse realtà corali nazionali e specialmente quei cori che abitualmente arricchiscono le celebrazioni liturgiche nella forma exstraordinaria.
Anche se il tempo a disposizione è ormai poco, ricordo di averVi fatto pervenire questa proposta fin dal 14 luglio scorso ...comunicazione che l’Associazione nazionale …, che raggruppa un numero considerevole di Cori polifonici italiani , ha accordato la sua collaborazione.
Si potrebbero invitare le Scholae Cantorum per esprimere, una voce, il canto della Tradizione della Chiesa con mottetti del repertorio comune secondo uno schema che potrebbe essere facilmente individuato . ( In quella data avevo avuto assicurazione che l’Ordinarium sarebbe stato cantato da tutti i fedeli in gregoriano Missa VIII degli Angeli. N.d.R)
La stessa cosa dicasi per l’Organista ufficiale : propongo che sia scelto fra i più giovani organisti che collaborano con i gruppi stabili alcuni dei quali, per titoli e per concorsi vinti , rappresentano l’eccellenza della musica organistica italiana.
Infine le Confraternite.
Auspico nuovamente, come avevo detto e scritto anche a don, che si era associato in toto alla mia proposta, che venga rivolto l’invito a partecipare, rivestititi degli abiti dei loro sacri sodalizi, anche le Confraternite specie quelle che territorialmente sono più vicine a Roma.
Allego, a tal scopo...
Vorrei ricordare a tutti che in occasione delle più importanti celebrazioni nella F.E. abbiamo sempre dovuto ricorrere ai cori e alla confraternite per rendere più partecipate le liturgie che, in Italia, abitualmente non riescono a coinvolgere moltissimi fedeli …”
Inutile dire che nessuno, sia io che le associazioni che, in modo informale erano state pre-allertate, abbiamo avuto risposta...
Le “messe” in stile polifonico o con l'accompagnamento d’Organo sono auspicabili in circostanze specifiche ma nei pellegrinaggi si preferisce dare spazio al canto dei fedeli e, in perfetta armonia collaborativa, alle masse corali presenti alla celebrazione.
Ricordo che nei pellegrinaggi internazionali di Una Voce a cui ho avuto la grazia di partecipare i fedeli hanno avuto modo di cantare tutto l’Ordinarium della Messa e anche alcuni canti eucaristici soprattutto alla Santa Comunione.
L’edificante esperienza in Saint - Nicolas-du-Chardonnet a Parigi, da tutti apprezzata, ci insegna che l’actuosa partecipatio, prefigurata dal grande riformatore della musica sacra San Pio X, trova il più alto compimento nel canto gregoriano cantato da tutti, come accadeva esattamente anche nei più piccoli paesi prima dell’ultimo concilio.
Difatti è stato proprio il canto dei pellegrini, forte e composto, che ha caratterizzato soprattutto la processione per le vie romane riempiendo, quando è stato possibile farlo, l’interno della Basilica di San Pietro !
Tanti che hanno assistito la processione hanno notato questo edificante particolare perché la preghiera si era fatta canto traducendo nella voce la fedeltà e l’amore verso l’Ideale liturgico della Chiesa di sempre !
In chiusura mi associo a quanto ha scritto una Lettrice di Chiesa e post Concilio : “...è giusto per ora lasciare spazio alle emozioni vissute da chi ha partecipato al Pellegrinaggio, lasciato passare un po' di tempo, verrà comunque l'ora del bilancio, non fosse che per rispetto verso chi è andato a Roma".
Andrea Carradori
31 commenti:
La battuta del Segretario di Stato sulla santità del novus ordo ce la potevano risparmiare.
Ovviamente la nuova messa gode del miracolo della transustanziazione quindi si rivestedi santità ( essendo valida). Ma la riforma bugniniana non lo è ! Per facilonria, per ammirazione verso le liturgie protestati e per spirito anti romano la riforma di Bugnini non è ne' mai sarà santa !
Sì, ma chi furono i destinatari delle tue considerazioni?
Insomma chi era, chi erano coloro che hanno deciso? Perchè ancora non l'ho capito. Chi aveva i contatti con il Vaticano? e nella fattispecie chi fu a prendere contatti per uno orario, come andò poi la vicenda del cambiamento? Chi erano coloro che hanno preso accordi per l'altro orario? sempre gli stessi? Chi ha deciso sulla nomina dei cerimonieri? Chi ha deciso il repertorio dei canti? chi ha deciso chi far cantare?
Quando si parla di UnaVoce chi si intende?
1. FIUV? nella sola persona di Thomas Murphy, o c'erano altre persone?
2. UnaVoce italia? che erano e cosa hanno fatto e cosa non?!
Quando si parla del Coetus SP di chi si parla?
Chi è il presidente? dal sito vedo solo oltre te i rappresentanti regionali: Emanuele Fiocchi, Marco Sgroi, Riccardo Martin, Renato Manzo, Francesco Forlin, dom Giovanni Turturice, Giuseppe Capoccia.
Che ruolo hanno avuto visto che sono stati i promotori dell'Evento?
Chi è Guillaume Ferluc? che ringrazia per tutti?
E poi chi ha scelto l'ex SPX Padre Claude Barthe? che ruolo ha avuto e chi gli l'ha dato, a nome di chi e per conto di chi?
Torno sulle parole del mio interlocutore:
« La messa del 3 ha finalmente ottenuto il risultato auspicato dai promotori dell'iniziativa (cioè rendersi presenti in piazza pubblica), però il messaggio ricevuto dal pontefice non si allontana dalla linea che sembra sempre più confermata, cioè la realizzazione di una chiesa plurale e tollerante verso tutti con riserva di accettare la suprema divinità conciliare. Mi fa pensare alla chiesa della riconciliazione di Taizé, edificata al di sopra della cappella cattolica e ortodossa. Una scommessa riuscita, che finisce però in una certa perplessità ».
Da parte del gruppo degli organizzatori - peraltro non identificativo in assoluto dell'intera Tradizione - è stato un tentativo maldestro e peggio riuscito (dal punto di vista del messaggio ricevuto dalla Curia).
Però notevole, e commovente, la risposta del gran numero di persone affluite da tutto il mondo... Un divario enorme tra lo spirito dei pellegrini e quello dei cosiddetti Pastori.
E forse di riuscito c'è il fatto di vedere che ci sono molte persone motivate e capaci anche di mobilitarsi. E' successo con un'organizzazione frammentata e frammentaria, figuriamoci cosa potrebbe venir fuori da qualcosa di più ampiamente voluto e condiviso.
Quanto alla dogmatizzazione del dio-concilio mi pare che il problema si vada sempre più polarizzando e ho l'impressione che tutti i nostri sforzi facciano solo dei gran buchi nell'acqua. Ma è solo lo stato d'animo del momento, non è certo motivo di resa!
In ogni caso la "scommessa riuscita" è fonte più che di perplessità - in ordine alla visione di una Chiesa-pluralista (non più UNA) - di disorientamento e sconcerto e più ancora (Mons. Gheradini parla di "Passio Ecclesiae").
Ho l'impressione che, almeno al momento, non ci sia soluzione dal punto di vista umano. Solo che non possono mancare né il nostro impegno né le nostre buone volontà, Deo adiuvante.
E' condivisibile quanto è stato scritto : " Da parte del gruppo degli organizzatori - peraltro non identificativo in assoluto dell'intera Tradizione - ...
Però notevole, e commovente, la risposta del gran numero di persone affluite da tutto il mondo... Un divario enorme tra lo spirito dei pellegrini e quello dei cosiddetti Pastori".
@ Don Camillo : ai rappresentanti dei gruppi locali è stato chiesto unicamente di promuovere l'evento portando i fedeli. Cosa che è stata fatta egregiamente : il settore "Italia" ha retto assai bene !
Il Dott. Ferluc è il Segretario Generale del pellegrinaggio a cui si possono indirizzare solo parole di elogio per il lavoro fatto e per aver dovuto continuamente "mediare" ... immerso nella situazione italica ( lui che da buon nordico è abituato al linguaggio evangelico del si,si.no,no ) ha dovuto soffrire le pene del purgatorio pur non meritandolo affatto !
Il Dott. Ferluc è il Segretario Generale del pellegrinaggio a cui si possono indirizzare solo parole di elogio per il lavoro fatto e per aver dovuto continuamente "mediare"
Con lui ho avuto occasione di parlare personalmente e condivido questa impressione.
Ma il problema non era solo la situazione italica, era ed è più generale: la frammentazione e la difficoltà di coordinamento e di integrazione, che richiede tempi, esperienza e occasioni concrete di confronti e di interventi, che più che partire dalla base dovrebbero partire dal clero. Ora, in questo caso uno dei promotori è stato don Barthe. Bene! E altri sacerdoti e vescovi, dov'erano?
Pensate che meraviglia sarebbe stato vedere dei vescovi nel pellegrinaggio alla guida dei propri fedeli, perché uno non è vescovo unicamente di quelli che conoscono solo il NO, ma è il vescovo di tutti, soprattutto se è il Papa a sdoganare un rito millenario!
Siamo in tempi strani in cui le spinte vengono dalla 'base', mentre dovrebbe essere il contrario, come faceva giustamente notare un lettore in un altro thread.
Speriamo e preghiamo per la rivalutazione del sacerdozio ordinato e, soprattutto, per la retta formazione dei sacerdoti, altrimenti è difficile che si possa veder ripristinato il giusto ordine!
@ don Camillo Da buon "attapirato" quale dovrei essere io ( ho dovuto sopprtare la "penale" di un pulman prenotato e poi disdetto ) gradisca queste mie ulteriori considerazioni.
Penso che gli organizzatori siano dei poveri disgraziati, nonostante certe loro pecche derivanti da un modo di pensare e di fare "curiale"...
Ad essi, ne sono convinto, ad un certo momento è stato chiesto di non fare troppo proselitismo, di non alzare troppo l'attenzione sulla Messa antica ...
Noi veniamo tollerati, perchè siamo pochi e brutti, ma se riusciamo a far venire alle Messe più gente e pure bella ... allora apriti cielo : ti tolgono la chiesa come è avvenuto dopo 30 anni a Gesù e Maria al Corso !
Finchè c'erano 30 fedeli ... tutto andava bene poi quando sono aumentati, nonostante l'oraccia per voi romani, per effetto della musica sacra ecc ecc ecc allora hanno tolto la chiesa.
Aspettiamoci la stessa cosa anche a livello nazionale !
I poveracci organizzatori del pellegrinaggio ad un certo punto hanno dovuto abbassare il tiro : prima per effetto della promessa della partecipazione del Papa e poi con altro tipo di persuazione ...
Quel che conta, però, l'ottima riuscita del Pellegrinaggio !
I poveracci organizzatori del pellegrinaggio ad un certo punto hanno dovuto abbassare il tiro : prima per effetto della promessa della partecipazione del Papa e poi con altro tipo di persuazione ...
Quel che conta, però, l'ottima riuscita del Pellegrinaggio !
Vedi Andrea, questa tua affermazione mi preoccupa, perché non fa altro che confermare tutti i nostri peggiori timori sull'aria che tira in Curia e, più generalmente nei vescovi.
L'ottima riuscita del pellegrinaggio mi fa gioire, ma nello stesso mi addolora vedere la fede e le attese di tanti fedeli per nulla "tiepidi" se hanno affrontato le fatiche e le spese di un viaggio e da ogni parte del mondo! E, di fronte a queste fervide attese e speranze, vedere un muro di raggelante chiusura.
Che il pellegrinaggio sia riuscito, fa ancora più male, nel constatare come è stato accolto ( aveva fatto di più Giovanni Paolo nel 1998!).
Questo taglierebbe le ali di ogni speranza, se non confidassimo nel Signore!
@ Mic Nell'Anno Santo 2000 partecipai con la FSSPX al pellegrinaggio romano giubilare : le porte delle Basiliche furono spalancate ai pellegrini e ai quattro vescovi che ci accompagnavano.
Quello del 1998 impallidisce di fronte al pellegrinaggio del 2000 della FSSPX !
Caro don camillo,Renato Manzo è uno che fà quel che può perchè nella propria regione si celebri la Santa Messa,tutto qua. Che il pellegrinaggio sia stato organizzato male sin dall'inizio,lo ha già spiegato Andrea Carradori. Che dire:cerchiamo di non farci male da soli(sono già in tanti a farcene ogni giorno). Se qualcuno fra noi ha scambiato il pellegrinaggio per una personale occasione per mettersi in mostra,è solo un poveraccio bisognoso di compassione. A tutte le domande poste sull'organizzazione non saprei dare una risposta,e francamente sono cose che non mi interessano affatto.
Per quanto riguarda le manifestazioni "di massa" (piccole masse..., come questo raduno romano dei 1-3 novembre), vedo che non soltanto i partecipanti tradizionalisti ne escono psicologicamente rinvingoriti, ma forse anche una parte del piccolo mondo ecclesiastico tradizionale.
Bisognerebbe creare un maggior numero di eventi del genere, anche non legati a Roma, che possono avere certe conseguenze positive.
I vescovi aperti alla restaurazione liturgica avviata dal Papa non sono moltissimi, ma neanche introvabili: ci sono e hanno nome e cognome. Così i sacerdoti. Questi poi sono in aumento veloce e ancor più lo saranno nel futuro di medio - lungo periodo. Gli uni e gli altri hanno, nelle diocesi e in tutte le realtà ecclesiali nelle quali operano, una responsabilità pastorale grave verso tutti i fedeli.
Da questo discende che la via da seguire per quanti vogliono contribuire alla promozione più efficace di questo prezioso lavoro consiste nella sempre migliore integrazione nella vita delle diocesi e delle parrocchie, con spirito di unità, di collaborazione e di sottomissione, cioè con spirito cattolico. Il che aiuta e promuove l'iniziatica di Pastori e chierici volenterosi e ubbidienti al Papa che, come è stato sottolineato, costituisce l'essenziale e aspetta di essere "liberata" anche attraverso l'abbandono di ogni condotta che possa apparire settaria.
Nulla impedisce a un vescovo, moderatore della Liturgia nella sua diocesi, aderendo agli scopi più che palesi del Motu proprio S.P., di inserire in ciascuna parrocchia la celebrazione normale della Santa Messa gregoriana e di avviare la pastorale liturgica conforme, che il Papa vuole. Possono essere aiutati a farlo, e questo incoraggerebbe largamente i sacerdoti. Non si deve aspettare che lo faccia il Papa "solo contro tutti", questa è una stupidaggine, non sarà mai così, non può essere (a meno di scambiare la Chiesa per una stazione di p.s.).
Quindi: andare oltre l'idea dei piccoli gruppi che guadagnano il il contentino in solitudine, e cominciare a respirare all'aperto, in gruppo o senza gruppo, senza complessi e senza pregiudizi. Dai vertici muovuono i cambiamenti profondi.
Non si tratta di sognare, è quello che già si vive e si intravvede; tra cinque anni ne verrà un pellegrinaggio di popolo coi vescovi alla testa, perché ne avrà guadagnato la vita di fede di tutti noi.
dice Giuseppe:
Dai vertici muovuono i cambiamenti profondi.
infatti, questo è realmente accaduto con la rivoluzione iniziata dal concilio, con quei cambiamenti profondi che hanno portato gran parte di clero e fedeli all'apostasia dilagante, nell'arco di mezzo secolo, mediante le sciagurate innovazioni antropocentriche della liturgia, decise e attuate dall'alto, con la PRASSI imposta, approfittando della docilità del Gregge (v. falsa obbedienza dei fedeli ignari) -coi fatti compiuti, indiscutibili- più che con dichiarazioni (neo)dottrinali. Ora si potrà anche sperare che si crei quel movimento di vescovi alla guida dei fedeli, come Giuseppe prospetta, però ciò non impedirà che ci sia uno scontro terribile tra le forze della Tradizione e quelle avverse (coalizzate attorno all'apparato di potere vaticano) che impongono con pressione crescente il concilio come condizione vincolante, anzi schiavizzante (leggete la presa di coscienza di mons Fellay nel 3d odierno) per ottenere le "concessioni di Messa antica".
E, se dobbiamo dire le cose senza falsi "rispetti", cioè a onor del vero, il Papa non sostiene affatto le prime, bensì il regime conciliare, infatti ha detto chiaro alla FSSPX che DEVE accettare il concilio (senza discussioni) PER essere reintegrata nella Chiesa cattolica !.....
@ romanz : io NON ho scritto che il pellegrinaggio è stato organizzato male fin dal pricipio ! Ho cercato di evidenziare che ad un certo punto , forse per scelta forse per imposizione superiore, al pellegrinaggio sono state tagliate le ali della missionarietà.
Doveva, ed è stato, un pellegrinaggio prr i fedeli legati alla tradizione liturgica e non per avvicinarne altri.
La differenza fra la nostra posizione e la FSSPX è proprio questa : noi stiamo su posizioni difensive, la Fraternità sta sempre all'attacco per avere nuovi fedeli.
Ognuno è in grado di giudicare chi produce più frutti.
quindi, dico a Giuseppe, condivido l'esortazione a "respirare all'aperto", cercare di unirsi ecc., ma dobbiamo sapere ciò che ci aspetta.
Guardare la realtà in faccia, senza illusioni. Se anche mons. Fellay ha cominciato a dire le cose COME SONO (e non come molti le sognavano), rendiamoci conto che questo è il vero realismo, cioè non illudersi che Dio possa aiutare intrighi e intriganti di ogni specie....non illudersi che Dio ci regali una vittoria lampo, ma soprattutto non pensiamo che Egli possa aiutare intrighi e intriganti di ogni specie: Dio non sosterrà mai la causa di coloro che dicono "il fine giustifica i mezzi", cioè accettano un compromesso politico negoziando sulla Verità eterna e sulla Dottrina di Nostro Signore !
Dio aiuta solo chi si mette decisamente alla sequela di Nostro Signore che è VERITA' integrale in fedeltà costante, senza compromessi machiavellici col potere, o con IRENISMI con belial, con nessun leader di (stra)potere mondano-ecclesiale, (v. kikiani e simili) con nessun tessitore ambiguo di intrighi, chiunque egli sia, pastore piccolo o grande....
Dio aiuta solo chi segue il Vangelo senza cambiare uno iota, parlando chiaro con il Sì Sì NO NO, senza usare la furbizia delle volpi politiche di questo mondo, ma preparandosi anche al martirio: a lavare le proprie vesti (dell'anima) nel Sangue dell'Agnello.
Caro Giuseppe, è ora di rendersi conto che stiamo vivendo la grande tribolazione di cui parlavano S. Paolo e S. Giovanni. Questo è il realismo cristiano, che non esime certo dalla battaglia per ciustodire la Fede, ma obbliga a tenere gli occhi aperti e chiamare vero il Vero e falso il falso, e riconoscere la volontà di Dio che non coincide con quella degli uomini, nè dei potenti nè dei piccoli oppressi che vorrebbero vedere subito gli esiti dei loro sforzi e sacrifici.
Dobbiamo renderci conto che si dovrà dare "a noi la battaglia, a Dio la Vittoria" e che siamo tutti servi inutili, dopo aver fatto tutto ciò che ci era concesso e ispirato di fare, a onore e gloria SOLO del Signore, mai nostra.
Non siamo che ricostruiremo la Chiesa sulle macerie, come avvenne nella ricostruzione italiana del dopoguerra o simili fatti terreni, ma sarà Dio stesso a restaurare la Chiesa, trasformandola nella Santa Gerusalemme Celeste, a suo beneplacito, dicendo l'ultima Parola su questa tremenda battaglia che si intensifica tra Luce e tenebre, apponendovi la sua sfragìs (=firma, sigillo; la Parola di Dio compie ciò che dice, come quando disse "Fiat Lux!").
Questo, mentre ci diamo tanto da fare, lo scordiamo troppo facilmente.
Concordo con don Camillo quando dice che "la restaurazione del basso non è possibile", perchè i movimenti e gruppi figli del cv2 sono gli attuali padroni della Chiesa, Liturgia, catechesi, pastorale ecc. (ma anche utili servi idioti, poichè spesso inconsapevoli) del regime conciliar-modernista.
E la volontà di Dio sulla Chiesa attuale è, come fu per il Suo Figlio Redentore,
.la Via Crucis; si sta manifestando come Calvario del Corpo Mistico, del piccolo Gregge che il Signore conduce, anche al "macello", che sia esso spirituale o fisico-psichico o social-ecclesiale (al seguito dell'Agnello Immacolato). Non si tratta quindi di costituire un movimento politico, che debba cercare successi, visibilità, trionfi e consensi/applausi sulla scena mondana, teniamolo sempre presente. Non ha come fine un potere teso a rovesciare il Potere insediato, ma solo la gloria di Dio e la salvezza delle anime, la rinascita della Chiesa, sempre mediante la Croce: cioè col rinnegamento di sè e di qualsiasi successo o trionfo terreno, quindi continua mortificazione apparente (umana, temporale) di ogni giusta aspirazione e desiderio di riuscita (così si possono espandere le considerazioni di Mic ore 14.19: "sembra che non ci sia soluzione umana ecc.")
La differenza fra la nostra posizione e la FSSPX è proprio questa : noi stiamo su posizioni difensive, la Fraternità sta sempre all'attacco per avere nuovi fedeli.
Ognuno è in grado di giudicare chi produce più frutti.
Caro Andrea, perché non dovremmo sentire anche la missionarietà?
Certo, lo scopo del pellegrinaggio era quello del ringraziamento, non solo al Santo Padre, ma anche al Signore, per avere la possibilità e dunque la grazia di partecipare al Santo Rito antiquior.
E forse la conferenza finale, che proprio perché finale credo sia stata disertata da molti perché era il momento di frettolose ripartenze, doveva servire anche a questo.
Ma se, insieme ai vespri ed alle celebrazioni, si fosse organizzato anche un incontro più allargato adeguatamente pubblicizzato da noi e dalla stampa (a trovare quella disponibile) per parlare del rito romano antico, sarebbe stato certamente opportuno.
Comunque un evento di quella visibilità non può non essere anche una testimonianza e coglierne anche questa occasione per organizzare incontri formativo-informativi nella Parrocchia personale o altrove, poteva offrire a molti il kairòs per conoscere e amare ciò che custodiamo come un tesoro prezioso.
D'altronde il richiamo anche alla "nuova evangelizzazione" cosa significa se non questo?. Anzi, proprio come "popolo Summorum" - dando all'identificazione un'accezione più ampia di quella iniziale - dovremmo sentirci spinti e impegnati a far conoscere la dottrina, perché non c'è Liturgia senza la dottrina e la teologia (e anche l'anagogia) che la sottende!
Perché in quest'Anno della Fede non uniamo le nostre forze per organizzare un evento del genere: dove come e quando e con cui da stabilire di comune accordo, coinvolgendo, almeno qui in Italia, persone interessate e capaci a organizzare un incontro nazionale (tipo seminario o Conferenza sul Summorum che sono in pochi a conoscere nelle parrocchie) o, se la cosa diventa difficoltosa, ognuno può promuoverlo nella propria diocesi o nel proprio contesto di impegno pastorale?
Che ne dici?
Che ne pensate tutti?
... anzi lascerei cadere l'etichetta "popolo Summorum", che presta il fianco a strumentalizzazioni di vario genere. Non abbiamo bisogno di etichette: siamo Cattolici-e-basta!
Non si tratta quindi di costituire un movimento politico, che debba cercare successi, visibilità, trionfi e consensi/applausi sulla scena mondana, teniamolo sempre presente. Non ha come fine un potere teso a rovesciare il Potere insediato, ma solo la gloria di Dio e la salvezza delle anime, la rinascita della Chiesa, sempre mediante la Croce: cioè col rinnegamento di sè e di qualsiasi successo o trionfo terreno, quindi continua mortificazione apparente (umana, temporale) di ogni giusta aspirazione e desiderio di riuscita (così si possono espandere le considerazioni di Mic ore 14.19: "sembra che non ci sia soluzione umana ecc.")
Sono perfettamente d'accordo. Ribadisco la valutazione che umanamente sembri non esserci via d'uscita perché le difficoltà sembrerebbero insomontabili; ma ciò non ci esime dal renderci disponibili per fare tutto ciò che possiamo. In questo spirito è da prendersi il mio invito di cui al post precedente, senza badare ai risultati (che comunque non ci appartengono e non dipendono da noi, ché siamo servi inutili) e senza grancasse di visibilità tranne la giusta informazione allargata per richiamare persone desiderose di ascoltare e conoscere.
A chi realisticamente non si trova nella situazione di promuovere incontri che favoriscano la conoscenza e la diffusione della nostra Santa Messa e soprattutto di ciò che essa è davvero, non resta che la preghiera e l'offerta della passio che tutti viviamo in questo senso nella nostra Chiesa...
in quest'Anno della Fede non uniamo le nostre forze per organizzare un evento del genere:
questa proposta mi sembra un'ottima idea, davvero entusiasmante, se penso alla mia diocesi soffocata in ogni minima iniziativa (qui è proibito anche pronunciare il monogramma MP!)
Io darei chissà che cosa per aderire all'invito di Mic e a divulgare queste novità nella mia parrocchia, ne sarei felice!....ma già immagino le insolenze dei "movimentisti" e fac-totum in servizio permanente diocesano e parrocchiale, che mi apostroferebbero:
"Ma tu, VOI, di quale GRUPPO fate parte ? che per caso siete lefevriani ?" (storcendo adeguatamente occhi e bocca....) e si apprestano a fare la "spia" presso il Vescovo, truce nemico di ogni "latinità" e "antichità liturgica".....
Quella domanda "a quale gruppo fate capo" ? ricorda S. Paolo quando ammonisce di non dire "io sono di Apollo, io di Cefa ecc.", quindi brava Mic, che dice togliamo l'etichetta "popolo summorum"...mi sa tanto di partito politico novello che si presenta alle elezioni della nuova grande Chiesa inclusiva, per avere maggiori aderenze...ahimè, pare che ricadiamo negli schemi dei politicanti, bisogna trovare un rimedio "spirituale" a queste inclinazioni....
dafne
@ Mic : carissima ! Ho già scritto diverse volte su MiL http://blog.messainlatino.it/2012/11/pellegrinaggio-romano-una-cum-papa.html che diverse cose dalla base cambieranno a breve. La sigla "cattoliciebasta" va benissimo! Noi non vogliamo la testa di nessuno per avere dei trofei ... se dovrà cadere una testa questo sarà come normale punizione per le parole dette senza tener conto del linguaggio evangelico " si,si,no,no". Per ora facciamo i conti dei gruppi ... Più tardi cercherò di rispondere alla tua interessante domanda. Grazie
togliamo l'etichetta "popolo summorum"...mi sa tanto di partito politico novello che si presenta alle elezioni della nuova grande Chiesa inclusiva, per avere maggiori aderenze...ahimè, pare che ricadiamo negli schemi dei politicanti, bisogna trovare un rimedio "spirituale" a queste inclinazioni....
Sono d'accordo. Così mi pare che si stese proponendo il cosiddetto coetus Summorum, al di là delle intenzioni forse machiavelliche di uno o più promotori...
La sigla "cattoliciebasta" va benissimo! Noi non vogliamo la testa di nessuno per avere dei trofei ...
Non ho chiesto teste, che non conosco tutte e non mi interessano. Ho fatto una proposta e ti ringrazio per l'interesse che dimostri.
Del resto, se facciamo un discorso realistico equilibrato e disinteressato, ma motivato quanto basta, difficilmente corriamo il rischio di prendere cantonate e, soprattutto le creiamo concretamente le sinergie di cui non facciamo che parlare ma che stentano a realizzarsi. E che siano davvero nel Signore, queste sinergie, non in una etichetta o in una bandiera da sventolare come specchio per le allodole...
diverse cose dalla base cambieranno a breve
In che senso e che significa? QUALE base?
diverse cose dalla base cambieranno a breve
In che senso e che significa? QUALE base?
Anche perché se non c'è un sacerdote o un vescovo a guidarci, non andiamo da nessuna parte!
Ma occorre una guida certa e non fifty-fifty come ce ne sono tante!
Dei nomi ci sono. Magari anche non a livello vescovile, per ora e che io sappia. Ma bisognerebbe interpellare i possibili. Son tutti discorsi da fare se ci sono concrete possibilità di intesa e di inter-relazione.
Ho postato su MiL il mirabile discorso che il Santo Padre ha oggi rivolto ai 5000 cantori convenuti a Roma.
Non ho potuto fare a meno di confrontarlo con il "saluto" che abbiamo sentito sabato scorso in occasione del nostro Pellegrinaggio.
Notiamo il tono affettuoso che ci è mancato tanto :
- Con grande gioia vi accolgo
- Con affetto saluto voi
- E con piacere ho visto
- Proprio per questo vorrei ringraziarvi per il prezioso servizio che prestate
- E qui, cari amici, voi avete un ruolo importante
- Cari amici, auguro
- Grazie ancora a tutti per questo incontro!
Eppure noi pellegrini di sabato scorso, famiglie e singoli, siamo facevamo parte di quei fedeli che cercano di dare attuazione ad un atto ( il MP Summorum Pontificum) del Magistero !
Non eravamo degli estranei !
Oggi abbiamo sperimentato l'affetto del Padre per i figli che si impegnano nella musica sacra : così si parla e si accoglie una parte della Chiesa così importante !
Meglio non continuare a fare paragoni.
@ Mic per base si intendono unicamente i gruppi stabili che avevano dato il loro placet per la costituzione di una specie di coordionamento nazionale.
Coordinarsi significa darsi una specie di struttura per ( faccio alcuni esempi ) scambiarsi spartiti, paramenti per dar luogo ad iniziative liturgiche in comune. Nulla di più . Concordo al 100/100 sulla tua osservazione realistica " Anche perché se non c'è un sacerdote o un vescovo a guidarci, non andiamo da nessuna parte!".
Ripartiamo da zero su basi nuove : un coordinamento pratico basato sui bisogni concreti delle nostre traballanti comunità.
Quello che era stato provvisioriamente prefigurato è stato spazzato via dalle stesse scope vaticane : il messaggio bertoniano, l'assenza di tanti, troppi cardinali e prelati solitamente vicini a noi ecc ecc ecc
No! Dobbiamo ricominciare tutto ex novo senza fare il passo più lungo della gamba , senza stravolgere le indicazioni del MP e basando il nostro fare solo su cose pratiche come l'aiuto vincendole in sacris.
Buona domenica
Quello che era stato provvisoriamente prefigurato è stato spazzato via dalle stesse scope vaticane : il messaggio bertoniano, l'assenza di tanti, troppi cardinali e prelati solitamente vicini a noi ecc ecc ecc
No! Dobbiamo ricominciare tutto ex novo senza fare il passo più lungo della gamba , senza stravolgere le indicazioni del MP e basando il nostro fare solo su cose pratiche come l'aiuto vincendole in sacris.
Buona domenica
Quello che era stato prefigurato aveva un che di machiavellico e non partiva dalla 'base', da una base responsabile che si fosse scelta anche le guide capaci di metterci la faccia e il cuore.
Non mi convince il discorso dello scambio di aiuti pratici, mi sa tanto di 'palliativo' e non tiene conto di quel che più importante: promuovere, far conoscere. Questo lo si può fare solo creando eventi incontri, non necessariamente di grande profilo. Non serve mobilitare le folle, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Dobbiamo, però, intraprendere quanto è più efficace col massimo equilibrio e determinazione.
E, dunque, scartiamo per il momento un evento a livello nazionale (convegno, o altro, dedicato specificamente alla Liturgia antiquior, ma soprattutto alla dottrina oltre che alla diffusione: quella missionarietà che, se siamo inseriti nella "nuova evangelizzazione", non può esserci estranea), da prendere in considerazione tra un anno magari in concomitanza col VI anniversario del Summorum; ma al quale occorre già cominciare a pensare. Vedremo come dove e con chi, interpellando TUTTI, gruppi e persone singole a partire dalle comunità ED e a partire dalla stessa ED...
Accantonato per il momento l'evento nazionale, bisogna iniziare ognuno nel proprio contesto, (lo dico a te ma vale per ogni gruppo che su vostra indicazione verrà interpellato senza escludere nessuno) ad organizzare incontri formativo informativi sulla nostra Santa Messa preferibilmente a livello diocesano, ove possibile, scegliendo uno o più relatori. Ove non possibile anche nella propria Chiesa o sede, facendo inviti anche al di fuori del proprio gruppo per presentare, parlare dal cuore dall'esperienza e dalla proprie conoscenze, per far conoscere a molti o pochi che siano (intanto è importante iniziare) il nostro tesoro, che è per noi, ma non nostro e quindi per noi, cioè in questo caso attraverso di noi, deve essere testimoniato e trasmesso ad altri: è l'unico tipo di "tradizione vivente" che mi convince ;)
Del resto ho già scritto anche all'ED, che permettere la Messa senza promuoverla è come non averla permessa, anche se ha una sua intrinseca vis diffusiva. Ma non basta. E dunque la promuoviamo noi... l'enorme iato generazionale che si è creato, va colmato. E, se non lo facciamo noi, chi lo fa?
Per quanto mi riguarda sto organizzanndo, d'intesa col mio sacerdote, Don Giuseppe Vallauri, un incontro durante l'Avvento. Stiamo scegliendo il luogo ed ho già pronto un testo-base da distribuire. Il resto, affidiamolo al Signore, vedrai che qualche strada ci si aprirà...
Accantonato per il momento l'evento nazionale
Per questo potremmo interpellare Padre Nuara che organizzi per il 2013 (tra l'altro in Giovani e Tradizione ha degli ottimi collaudati collaboratori e noi lo affiancheremo come possiamo lasciandolo stabilire a lui) il solito Convegno Summorum Pontificum che quest'anno dev'essere saltato non so se per suoi impegni o per ragioni di spesa.
Almeno, insieme alla grancassa mediatica ed al peana laudatorio conciliarista, si alzerà anche qualche voce amica capace di rigenerare e nutrire le nostra anima e le nostre attese!
E potrebbe essere questo l'evento cui partecipare in massa cominciando a parlarne con dovizia di particolari intanto sui nostri blog, ma interpellando anche la stampa amica (non è molta, ma potrebbe bastare per una diffusione più allargata e per nulla banale).
Anzi, potremmo preparare noi i pezzi per i Vaticanisti, in modo che non diano le solite versioni distorte ed ideologizzate, sperando che siano disponibili e non del tutto refrattari.
L'orizzonte internazionale, potrebbe essere allargato a partire dai blog amici che già ci seguono...
@ Mic poche parole perchè debbo andare in chiesa.
Gli aiuti vincendevoli fra gruppi esistono già da tempo ... ci si presta paramenti e suppellettili e ci si sbambia spartiti ... una cosa buona no ?
Mi interessa lo sviluppo dell'aggettivo machiavellico usato nel tuo intervento.
Ripeto : sono state le scope vaticane a spazzar via anche i coordinamenti ...
Buona domenica
OK. Andrea, è bellissimo che tra gruppi esistano gli aiuti vicendevoli, ma avrai capito che io parlo di un'azione ad extra di testimonianza e di formazione, che è qualcosa di più e che va oltre gli aiuti vicendevoli...
Mi interessa lo sviluppo dell'aggettivo machiavellico usato nel tuo intervento.
Ho avuto l'impressione che chi ha promosso l'evento intendesse fare un'azione capace di smuovere certi poteri e, se l'intento era questo, ammetterai che la motivazione 'politica' è prevalsa su quella spirituale: è per questo che mi è venuto in mente il termine machiavellico...
Però, per effetto dell'eterogeneità dei fini, se da un lato ha portato allo scoperto la cruda chiusa gelida realtà delle potenti ramazze curiali, dall'altro ha mostrato che il fenomeno ha una portata molto superiore a qualunque aspettativa e che il cuore dei fedeli (di molti fedeli consapevoli e per nulla tiepidi sparsi in tutto il mondo) batte per l'antico Rito e per ciò che è e che rappresenta.
E di certo non si tratta di nostalgie da tollerare, né tanto meno da ghettizzare, come biecamente tentano di fare, ma di esigenze concrete di ordine spirituale, che disattendere sarebbe non tanto riprovevole, quanto un vero e proprio peccato di omissione.
"E di certo non si tratta di nostalgie da tollerare, né tanto meno da ghettizzare, come biecamente tentano di fare, ma di esigenze concrete di ordine spirituale, che disattendere sarebbe non tanto riprovevole, quanto un vero e proprio peccato di omissione."
E' QUESTO che va messo in luce e gridato ai quattro venti. Fai una sintesi e scrivi Mic!
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