II Domenica Avvento 2006, Mons. Kutrz e a sinistra Michael Hendershott |
Nonostante tutti i seminaristi americani del Pontificio Collegio Nord Americano di Roma siano nati dopo il concilio Vaticano II e dunque successivamente alla riforma liturgica che lo ha seguito, « un grandissimo numero » di essi ha familiarità con la messa cosiddetta tridentina celebrata secondo il messale del 1962. Alcuni vogliono impararla anche per « esser pronti se si chiede loro di celebrarla » dichiarava nel settembre scorso Mons.F. Checchio, rettore di questo pontificio seminario americano di Roma. Il 28 agosto questo seminario ha accolto, come ultima entrata, il più gran numero di seminaristi mai registrato da 40 anni a questa parte : 62 ! Piccolo aneddoto : i 62 aspiranti sono andati a fare una “serenata” a Papa Benedetto XVI a Castelgandolfo il 13 agosto, con l’Ad multo annos intonato in… latino, con soddisfazione del Santo Padre che l'ha calorosamente appludito !
Tra questi giovani seminaristi, segnaliamo il caso di Michael Hendershott della diocesi di Knoxville (Tennessee) che spiega, nel bel piccolo video che segue prodotto da Catholic News Service – l’agenzia di stampa della Conferenza episcopale degli Stati Uniti – trasmessa il 31 agosto scorso. Essa presenta cinque ritratti di giovani americani di origini diverse, che aspirando a divenire sacerdoti sono entrati a fine estate nel Pontificio collegio Nord Americano. Nella sua testimonianza, Michael Hendershott spiega che la celebrazione alla messa tridentina autorizzata nel 2005 dal suo vescovo, all'epoca Joseph F. Kurtz – dal 2007 arcivescovo di Louisville, Kentucky – nella sua parrocchia di S. John Neumann di Farragut nel 2005, gli ha permesso di scoprire la sua vocazione sacerdotale : « ciò mi ha veramente mostrato, e reso chiaro nel mio spirito che il sacerdote è un uomo ordinato per offrire il sacrificio per la gloria di Dio e la salvezza delle anime ». Michael Hendershott è entrato nel primo anno di teologia a Roma e si prepara a diventare prete diocesano. Ciò rivela che l'attrazione per la messa tridentina e la sua natura di sorgente di vocazioni non si limita agli istituti dedicati ed al loro apostolato indispensabile per chi vi aderisce.
3 commenti:
Una conferma in più qualora ce ne fosse bisogno.
Ma queste testimonianze e anche i dati delle vocazioni dovrebbero essere prese in considerazione da chi è inesorabilmente orientato in tutt'altro modo!
Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere né peggior sordo di chi non vuol sentire.
Ci vorrebbe davvero un bel bagno di umiltà che potrebbe essere anche più "laica" onestà intellettuale: si è fatto il mea culpa anche per ciò di cui non si è avuto responsabilità alcuna, lo si facesse per il "disorientamento" (diciamo così) degli ultimi cinquant'anni e si ripartisse davvero senza menate ideologiche (=modernismo d'ogni ordine e grado)... F. Tognelli
Lo Spirito Santo, soffia dove vuole la sua grazia ma come potete comprendere è capire senza mancare di carità, che i raggi della grazia Divina sono sempre orientati e puntano sempre verso la tradizione questo dovrebbe fare pensare che la chiesa dovrebbe fare marcia indietro e riprendere il timone della barca di pietro da dove la lasciata il servo di Dio Papa Pio XII.
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