Tempus faciendi, Domine: dissipaverunt legem tuam (Sal 118, 126).
Ipsa conteret... |
Questo discorso così semplice, purtroppo, suona oggi terribilmente complicato alle orecchie della maggior parte dei fedeli e, malauguratamente, anche a quelle di molti sacri ministri. Per troppi anni, del resto, si è pervicacemente proceduto sulla via della trasgressione, così da trasformarla in regola. Legge, grazia, obbedienza, peccato… sono ormai termini di una lingua sconosciuta che, qualora ricorrano nei testi biblici o liturgici – pur tradotti in vernacolo – vengono sfrontatamente espunti o modificati per non offendere le delicate orecchie di chi ancora, eventualmente, facesse caso a ciò che si legge nella Liturgia. È un caso esemplare di sordità volontaria: come recita il proverbio, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tale sordità dell’anima è un fenomeno che tanto più si acuisce quanto più si tenti di porvi rimedio: finché il soggetto non modifica la volontà ribelle, infatti, continua a rinforzare le proprie difese intellettuali – per quanto difettose – allo scopo di respingere gli argomenti di chi prova con carità a mostrargli il problema.
«Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d’orecchi e acceca i suoi occhi, sicché non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore, né si converta in modo da essere guarito» (Is 6, 10). Paradossale missione del profeta! Più egli parla, più il male si aggrava, poiché, per non dover ammettere che la sua parola è vera, il popolo si indurisce sempre più nella propria chiusura alla verità – e questo è già un terribile castigo che si infligge da sé. Poi, però, anche il castigo della divina giustizia si abbatterà su di esso, perché avrà volutamente trascurato il tempo favorevole che la divina misericordia gli aveva concesso: «Le città devastate rimarranno senza abitanti, le case senza uomini e la campagna deserta e desolata. Ne rimarrà una piccola parte, come una quercia alla cui caduta ne resta il ceppo» (cf. ibid., vv. 11.13). Saranno scusati dal fatto che la loro sorte sarà stata favorita da un falso profeta che giustifica la loro ostinata disobbedienza? No, perché Dio invia l’empio con la sua diabolica potenza d’inganno appunto a quanti rifiutano la verità e acconsentono all’iniquità (cf. 2 Ts 2, 8-12); come dire: se ci cascano è per colpa loro.
Ma quel ceppo superstite, ovvero quel piccolo resto, sarà finalmente progenie santa. Bisogna quindi far tutto il possibile per trovarsi inseriti in esso. Chi ha aperto gli occhi sull’empio inganno è già, per grazia di Dio, sulla buona strada; ma molti stentano ancora a riconoscerlo proprio a causa della loro fede semplice e retta, la quale non riesce ad ammettere che nella sede suprema sia insediato un iniquo. Le mie viscere si straziano al pensiero di queste persone buone che soggiacciono alla frode, di questi piccoli che non vorrei mai scandalizzare, onde non essere gettato in mare con una macina al collo… Non parlo di quanti utilizzano notevoli qualità intellettuali e competenze culturali facendo salti mortali per “normalizzare” la situazione con tentativi disperati di spiegare ciò che non è giustificabile; parlo di tanti parenti, amici e conoscenti innamorati di un personaggio che sa corrispondere alla perfezione ai desideri profondi di ciascuno.
«Narraverunt mihi iniqui fabulationes: sed non ut lex tua» (Sal 118, 85). La soluzione del dilemma, come sempre, si trova nella Parola sacra: gli iniqui possono pure raccontare tutte le chiacchiere che vogliono, ma i loro discorsi, nella misura in cui sono contrari alla legge di Dio, vanno rigettati senza il minimo tentennamento. Ecco dunque come aiutare le persone rette, ma ingenue, a prendere coscienza dell’inganno: confrontando semplicemente le uscite del grande leader e dei suoi degni cortigiani con quanto afferma la Sacra Scrittura; la discontinuità – se non l’opposizione – salterà immediatamente agli occhi. Non c’è bisogno, a questo scopo, di aver studiato teologia; anzi, quanti lo hanno fatto sono i più refrattari alla cura, giacché la loro mente è deformata da una sottile quanto invasiva tecnica di mistificazione della verità. I semplici, invece, sanno benissimo che la Parola divina non ha alcun bisogno di essere “aggiornata” in base alla mutata situazione sociale così da esser “liberata” dai condizionamenti culturali del passato, dato che contiene una verità immutabile, capace di salvare uomini di ogni civiltà e di ogni epoca.
È tempo di agire, Signore, perché hanno violato la tua legge. Devi agire tu stesso, Padre santo, dando i primi salutari avvertimenti circa i terribili castighi che incombono sull’umanità peccatrice – visto che quelli in corso non valgono a scuotere le coscienze. Deve agire la nostra Madre e Regina immacolata inviando i Suoi eletti messaggeri, quelli che san Luigi Maria Grignion de Montfort preconizzò come apostoli degli ultimi tempi. Devono agire i Tuoi figli fedeli, raccogliendosi come un piccolo esercito di valorosi che Ti riportino le anime vacillanti e sbaraglino l’errore con la loro preghiera e testimonianza. Poco importa che siano poco numerosi: «Non c’è differenza per il Cielo tra il salvare per mezzo di molti e il salvare per mezzo di pochi, perché la vittoria in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene l’aiuto» (1 Mac 3, 18-19). Tempus faciendi, Domine. Tempus faciendi, fratres.
25 commenti:
http://www.lafedequotidiana.it/don-nicola-bux-la-chiesa-non-e-un-teatro-ma-luogo-di-preghiera/
"Tempus faciendi" che cosa?
Faccio un po' fatica a capire questa strategia dell'infiammare i cuori con argomenti per carità giusti, ma a quale scopo?
Questa retorica si sta spingendo verso una specie di "cardinali deponete il Pontefice"?
Magari sbaglio a intepretare don Elia, ma a me l'impressione che fa è quella. E non so se è di questo che abbiamo bisogno...
humilitas
«il Signore ha preso questa figura tanto brutta, tanto cattiva?». Semplicemente — è stata la sua risposta — «perché Lui è venuto per prendere su di sé tutti i nostri peccati», diventando «il più grande peccatore senza aver fatto alcun peccato». Così Paolo ci dice che Gesù si è fatto peccato per noi: riprendendo la figura, dunque, Cristo si è fatto serpente. «È brutto!» ha commentato il Pontefice
(tratto da:
https://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2015/documents/papa-francesco-cotidie_20150914_sulla-strada-dell-umilta.html )
Si può tollerare l'affermazione secondo cui NSGC sarebbe diventato il più grande peccatore e si sarebbe fatto serpente seppur inserita in un contesto di per sé corretto in cui il vdr vuole spiegare che Egli ha preso di sé tutti i nostri peccati?
Davvero tempo di agire!
le parole ascoltate hanno avuto effetto:
http://www.lastampa.it/2015/09/26/blogs/san-pietro-e-dintorni/papa-senato-usa-aborto-Kwxj3jcDmEBUwyxWOq21LO/pagina.html
Hanno osannato il Papa in seduta comune, al Congresso degli Usa. E il giorno dopo, tanto per dimostrare quanto avessero capito il suo messaggio, i senatori hanno affossato un disegno di legge che tendeva a impedire gli aborti dopo le 20 settimane di vita, una legge che secondo LifeNews avrebbe contribuito a salvare diciottomila bambini ogni anno.
Sono perfettamente d'accordo, Marius.
Ma la domanda resta: come?
Io, come credo anche tu, dalla Barca di Pietro non sono disposta a scendere: devono scendere coloro i quali non appartengono a Cristo.
Quindi, di nuovo, come si fa farli scendere? Il problema è lì, e l'è minga poc.
humiltas
Dal blog di Socci, sparsi qua e là:
LE PERSECUZIONI PREANNUNCIATE DA GESU' AI SUOI...
E IL "SEGNO" NEGATIVO DEI TRIONFI MONDANI.
"Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti (...).
Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.
Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti"
(Lc 6, 22-23; 25-26)
"Gli uomini di Chiesa devono stare attenti a non negare la realtà inebriandosi di apparenza e di gloria ingannevole (...). La Chiesa diventa una qualsiasi e l'obiettivo finale del relativismo filosofico rimane la sua distruzione per diluizione progressiva. I relativisti aspettano con impazienza questo grande tramonto, e il principe delle tenebre con loro".
Card. Robert Sarah (da "Dio o niente")
For PF, the most important is the love of the poor instead of love of God first.
A parlare un po' di tutto si finisce con il parlare di niente. A nessuno resterà in mente nulla di questo tour propagandistico, salvo le folle osannanti come per qualsiasi divo del momento. Perché non è stato che un lancio promozionale: si è reclamizzato un prodotto, un'immagine, un'idea.
Prima c'era la chiesa a difendere i più deboli. Ora, non più. Ma dei milioni di bambini abortiti, chi ne parla. Non li ha nominati neanche il papa, quando ieri a parlato all onu. Si preferisce parlare di tutela dell'ambiente
Ma quando ci parla di Dio?
Questa retorica si sta spingendo verso una specie di "cardinali deponete il Pontefice"?
Credo che sia, comunque, troppo tardi.
La Chiesa visibile, quella gerarchica, è in fase terminale.
Se Dio lo ha permesso, sia fatta la volontà di Dio.
Cesare
Grazie del link, hr.
Tosatti asciutto ma chiarissimo.
Ennesima dimostrazione che a essere soft e poitically correct non si ottiene nulla di nulla. Lo sapevamo già. E sospetto che lo sappia benissimo anche il vdR. Mi riviene in mente il commento di Tralcio ai discorsi vdR-Castro, paragonati alle chiacchiere da spiaggia su temi tranquilli, per non rovinarsi la giornata...
Di facciata si dà l'impressione di attenersi alla dottrina, almeno nei principi chiave (guai a chiamarli non negoziabili), che vengono tuttavia appena sussurrati: non vorrai mica che qualcuno ci dia troppa importanza, come certi orrendi oltranzisti cattolici (così sono stata io stesso definita alcuni giorni fa, sulla questione gender e le cosiddette unioni gay)... sul clima invece si può tuonare, tanto non è cosa che dia fastidio ad alcuno. Il tempo, da che mondo è mondo, è l'argomento principe delle chiacchierate poco impegnative.
humilitas
No, i cardinali non possono deponere il Pontefice.
L'unica soluzione è che parli Benedetto XVI. Anche se il ricatto è stato colossale.
Gli ebrei hanno una regola di non accettare mai il ricatto. Non so se nella Chiesa ci sia una regola su questa materia, ma mi sembra che l'accettazione del ricatto da parte del Papa per la sua rinuncia, oltre che invalida, è anche criminale, quando come oggi apre le porte della Chiesa ai suoi nemici.
Probabilmente, non lo farà. Allora saremmo arrivati ai tre giorni dove la Chiesa sarà invisibile, profetizzati da una vecchia tradizione a che apparteneva tra altri il vecchio Léon Bloy.
Humilitas, io non ho letto l'appello di don Elia come un invito a scendere dalla barca di Pietro o come un appello ai cardinali a far deporre il pontefice.
Tra l'altro io non stavo rispondendo a te, al momento in cui scrivevo non era ancora apparso il tuo intervento, ma i nostri scritti si sono incrociati e incontrati provvidenzialmente.
Credo che l'insostenibilità della situazione ci faccia pensare "sponte nostra" a quelle estreme conseguenze di per sé non dipendenti dalla nostra volontà. Ripeto, non mi sembra sia l'intento di don Elia.
Cosa fare noi?
Beh, rimanere fedeli alla dottrina di sempre, come ha raccomandato il cardinale Burke.
È quanto emerso anche durante la conferenza di ieri sera a Seregno sulla presentazione del libro del prof Radaelli "La Chiesa ribaltata", con don Marino Neri e il prof Turco.
La nostra è una Chiesa sfigurata, ma è sempre la stessa Chiesa. Vogliamo lasciarla solo perché è sfigurata? Anche Gesù durante la passione era sfigurato.
Sull'immagine del ribaltamento oggi a pranzo mia moglie e io ci dicevamo: è come se fossimo su un'auto, un veicolo ribaltato (immaginiamo un enorme bus), il chauffeur continua ad azionare il volante come nulla fosse fingendo di guidare normalmente questa carrozzeria che in realtà sta scivolando lungo un pendio. Tuttavia questo è il nostro bus, il NOSTRO BUS.
Riprendendo don Elia, noi ci diamo da fare per aprire gli occhi dei nostri compagni di viaggio per farli accorgere che qualcosa non va, ma ci prendono per pazzi, anzi più noi cerchiamo di sensibilizzarli più loro si ostinano nella loro convinzione a noi avversa. È l'esperienza che facciamo quotidianamente. Vabbé, a quel punto lasciamoli nel loro brodo e rivolgiamoci a qualcun altro: è il nostro "ingrato" compito profetico (per usare questo parolone che per il quale forse ci sentiamo un po' inadeguati) e confidiamo il Colui che tutto può.
Nada te turbe
nada te espante,
todo se pasa,
Dios no se muda;
la paciencia
todo lo alcanza;
quien a Dios tiene
nada le falta.
Solo Dios basta.
Il proton pseudos di tutta questa situazione infernale e assurda è la rinuncia invalida di Benedetto XVI.
Sopra di essa non si può costruire niente.
Benedetto XVI bisogna parlare.
Bisogna vedere cosa si intende restare su questa barca sulla cui rotta non abbiamo la minima influenza. Per quanto mi riguarda ho come mio riferimento il breve periodo anno zero /2013 D.C. e il proposito di non diventare collaborazionista ritrovandomi a remare per vederla andare in senso contrario alla meta stabilita all'inizio.
Per il momento quindi stare su questa barca significa fedeltà a quanto stabilito immutabilmente nei suddetti duemila anni evitando tutto ciò che lo rinnega in particolare Cavalli di Troia e voltagabbana, pregare e condividere i crucci con altri sbigottiti viandanti.
Miles
>Luis Luiz: che sia successo qualcosa che va be oltre alla "ingravescente aetate" purtroppo è tragicamente chiaro visto come si sono sviluppate la cose col fulmineo successore. Scordiamoci però che qualcuno possa parlare perchè di certo il silenzio fa parte del diabolico pacchetto.
Condivido infine che la situazione sia infernale e assurda. Ma proprio perchè infernale in termini umani è senza via d'uscita.
Miles
@miles
Fa parte del diabolico pacchetto, è anche il suo hardcore, e proprio per questo deve finire. Benedetto XVI deve mostrarsi degno delle scarpe rosse.
il silenzio fa parte del diabolico pacchetto
Fedeli ed oranti, non poniamo limiti alla Verità, alla Provvidenza. Costoro non godono di alcuna immunità, tutt'altro, saranno giudicati per l'empietà delle loro azioni. Già uno garrulo e tronfio ha cantato vantandosene, altri seguiranno quando Dio lo vorrà.
Interim, semper fidelis, oremus fratres!
Formalmente inappuntabile il testo dell'omelia odierna:
Filadelfia. Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Messa con vescovi e sacerdoti presieduta da Papa Francesco. Omelia: "Una delle grandi sfide per la Chiesa in questo momento è far crescere in tutti i fedeli il senso di responsabilità personale nella missione della Chiesa, e renderli capaci di adempiere tale responsabilità come discepoli missionari, come fermento del Vangelo nel nostro mondo"
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/09/stati-uniti-filadelfia_26.html#more
Sull'omelia di Filadelfia: dopo distruggere la famiglia coi due Motu Proprio e il dogma colla negazione delle pene eterne, adesso Bergoglio entra in modo "conservatore". Avremmo un sinodo "conservatore". La strategia bergogliana è tanto complessa come quella del gioco di tris.
Ed intanto celebra insieme alla meta' di mille, come si dice da queste parti. Chi sarà l' Alter Christus in mezzo a 10e più celebranti?
E perché celebra in spagnolo a Philadelphia, dove i Cattolici sono irlandesi o italiani? E perché ha celebrato in Madison Square Garden ? Doveva incontrare Rocky o Madonna?
Rr
Beh, lì si esibiscono solo star di prima grandezza, uomini di spettacolo o sportivi, insomma un Walhalla per chi piace alla gente che piace, a me, che ho potuto seguire poco, ha mandato di traverso tutto l'apparato gastroenterico la 'preghiera' interreligiosa alla o' famo strano a Ground Zero, se ripenso alla bellissima meditazione ed alla silenziosa preghiera, DA SOLO, di Papa Benedetto, mi viene da aprire il famoso cassetto dei vaffa, spottoni pubblicitari per la ggente che se beve tutto Harlem, Central Park, mi parevaa The concert di Simon and Garfunkel......Alter Christus? Christus alter, totaliter alter. Buona domenica. Lupus aet Agnus.
@ humilitas,guardi che da quella* Barca* e da tutte le altre barche di questo mondo si scende ,prima o poi, volenti o nolenti.Quindi bisogna stare calmi visto che questa generazione che definire perversa e malvagia è ancora poco, per motivi anagrafici ,non ne ha per molto ancora.San Pio da Pietrelcina diceva:dopo gli 80 (anni)ogni giorno è buono.Passeranno anche loro. bobo
Bobo,
se è per quello anche prima degli 80. Purtroppo, morti loro, ci sono gli eredi, quelli di mezza eta, altrettanto devastanti.
Rr
Lupus,
as usual sono con te.Grazie a Dio in TV. A quell'ora ci sono avvenimenti sportiv, bei film, e poi ci sono sempre bei libri, blogs interessanti...
Rr
Ecco qua le bordate verso la Messa antica e gli sfotto' verso gli uomini di Chiesa !
http://blog.messainlatino.it/2015/09/attacco-alla-messa-antica-rito-dir-poco.html
Caro giovane giornalista e' ancora giovane ! Si fara' , si fara' le ossa , e' così giovane !
Che vuole , a noi Cattolici Apostolici Romani piace lodare il nostro Dio come si conviene , con i Paramenti Liturgici e gli arredi sacri piu' belli e preziosi realizzati per l'amore alla Sacra Liturgia nella continuita' della Tradizione , per Colui Che E' Il Solo Creatore e per la dignita' di Coloro che celebrano In Persona Christi . Il convito Eucaristico e' Sacro e noi ci predisponiamo anche con i canti gregoriani . Nulla e' troppo per Il Re dei Re ! La S. Messa e' l'esorcismo piu' efficace .
Dio la benedica , giovane giornalista .
P.S.Quanto sono pagate 40 righe ?
https://www.facebook.com/OperaFamiliaChristi/photos/a.304517236257015.68182.248627931845946/933377140037685/?type=3&theater
Che il nostro Tabernacolo possa essere tutto Suo , che Egli vi sia in ogni momento onorato e glorificato.Noi desideriamo farGli trovare tanto caldo di devozione sconfinata per quanto freddo trova fuori , cuori donati nella carita'in cui si distenda al riposo Chi non ebbe un sasso su cui posare il capo .
Mons. G.Canovai
@T.
"P.S.Quanto sono pagate 40 righe ?"
a volte 8 euro, a volte 10, a volte meno; diverso invece se si tratta di giornalista "di grido".
Ma in questo caso dovevano demolire "il rito passato", e il cattolicesimo non cheguevariano e mondialista. Cioè quello vero, e questo, per certe "menti", non ha prezzo.
A volte, per poche righe, 30 denari.
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