Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 8 settembre 2015

«Aleppo, i martiri di una guerra che è artificiale»

Riprendiamo da La nuova Bussola quotidiana. Da incorniciare...

Padre Rodrigo Miranda, sacerdote cattolico dell'Istituto del Verbo Incarnato, dal 2011 è stato parroco ad Aleppo. Per 4 anni. Lo contattiamo per sapere di questa esperienza, a suo modo unica; per capire cosa succede là, dove tanti scappano per arrivare in Europa. Lui è arrivato ad Aleppo poco prima che la tragedia esplodesse e l'ha vissuta in prima persona, sulla sua pelle.

Padre Rodrigo, cosa ha visto in questi quattro anni di missione in Siria?
«Quando sono arrivato in Siria ho visto un bellissimo Paese, prospero, indipendente e pacifico. E ora è distrutto, in molti modi. Migliaia di persone sono state assassinate. La convivenza tra esseri umani infestata con odio, sfiducia e violenza. Ho visto con i miei occhi azioni spaventose, fino allo spargimento di molto sangue, perfino tra persone di una stessa famiglia, o tra amici. Vite sconquassate fisicamente e spiritualmente. Sequestri e assassini in massa. Assedio: non c'è acqua, elettricità, combustibile, alimenti basilari. E poi il silenzio colpevole da parte dell’Occidente che ferisce la popolazione e fa crescere il rancore e la disperazione. Bugie dall'esterno che ostacolano intenzionalmente una possibile soluzione e di fatto cooperano con i crimini più terribili. Interessi politico-economici che creano sistematicamente più conflitti nella regione».


È guerra di religione? 
«Ho visto un uso immorale della religione e del nome di Dio. E d'altra parte un continuo inganno per tentare di creare una visione moderata, in opposizione a un casuale fanatismo. Ma davanti a questa tragedia, ho visto anche il carattere del popolo siriano e particolarmente dei cristiani. Una fede infrangibile, una testimonianza chiara e diretta di Gesù Cristo: la solidarietà in tempi di grave pericolo, la carità reciproca, pure esponendo le loro vite per concretarla. Testimonianze innumerevoli fino allo spargimento di sangue».

C'è, nel ricordo, un momento particolarmente duro, il punto che ha segnato il non ritorno?
«Senza dubbio. Il momento più duro che ho vissuto è stato il bombardamento alla città universitaria di Aleppo. Molti morti. Circa 450, in un lasso di tempo di appena 15 minuti. A mezzogiorno, nel posto più transitato di quella zona della città. Ho ancora negli occhi le tante vittime innocenti, giovani, bambine, e poi le famiglie che chiedevano ospitalità per fuggire dalla morte. Ma oltre alla tragedia in sé, quell'orrenda mattina ha prodotto un terribile danno alle anime. Da quel momento abbiamo sperimentato cosa significa vivere costantemente in pericolo di morte. Gli attacchi potevano essere in qualunque zona e in qualunque momento. E così è stato. Ad esempio, (tra molte storie attestate) i ribelli attaccarono un sabato a mezzogiorno una fermata di autobus, dove stavano i ragazzini del nostro oratorio infantile nell'attesa di andare a giocare alla parrocchia dei preti salesiani. Li assassinarono tutti». 

Se possibile, c'è stato, invece, un momento particolarmente bello?
«Fu quando i miei parrocchiani si alzarono con più forza, dando testimonianza al mondo delle cose più importanti. Cominciarono ad esprimere un'allegria che il mondo non comprende. L'allegria, in quella realtà, dipende solo da Dio. Perfino quando hanno sperimentato la debolezza nelle situazioni più avverse di morte, perdita dei cari, mancanze d’ogni tipo, c'è sempre stato qualcuno di loro che ha preso forza e coraggio per esortare gli altri. Le nostre Chiese cominciarono a riempirsi. Pregavano, cantavano, si riunivano. Per partecipare alla Santa Messa alcuni camminavano circa 45 minuti correndo il rischio concreto di essere uccisi. I giovani e i bambini continuavano gli studi, desiderosi di fare qualcosa per il loro Paese».

Si dice che la Siria è divisa in quattro: Isis, curdi, Assad e Al-Qaeda. Lei, in altre sue interviste, ha parlato di conflitto “artificiale”. Perché?
«La Siria non è divisa. Si mantiene come un blocco e quello è ciò che dà loro forza. Quello fa anche arrabbiare chi la vuole distruggere. Il popolo non ha mai chiesto questa catastrofe in nome di chissà quale libertà. Chi vuole la distruzione della Siria? Gruppi terroristici finanziati e, spesso, composti da stranieri, appoggiati dalle potenze dell’Occidente, con un gruppo manipolato e minimo di siriani. In quelli che vengono chiamati “ribelli” ci sono circa 33 diversi gruppi, composti da quasi 83 Paesi diversi. Dall'altra parte si trova il governo e il popolo siriano. Il conflitto in Siria è stato conformato in questo modo fin dall'inizio e non con l'arrivo di Isis. Per questo dico che è un conflitto “artificiale”, perché è stato creato ad hoc da vari anni, premeditato da amministrazioni di Paesi che oggi tentano di apparire come i salvatori del Medio Oriente, ma che sono i colpevoli (identificati da tutti laggiù) della sofferenza». 

Il cardinale di Milano, Angelo Scola, ha definito Aleppo la Sarajevo del XXI secolo. Ogni giorno ci sono bombe. Come vivono oggi i suoi parrocchiani ?
«Qualche tempo fa è stato fatto un dvd dove suor Guadalupe, missionaria della nostra famiglia religiosa del Verbo Incarnato, racconta la situazione in Siria. Il dvd è stato intitolato: "Appesi alla speranza". Ecco come si vive oggi ad Aleppo, appesi alla speranza. I cristiani hanno lo sguardo rivolto “alle cose di lassù”, e in Lui confidano per tutto. Se qualcuno deve tragicamente partire per la patria celeste, quelli che rimangono sanno che va all'incontro con Dio come "vittima" di soave aroma. Martiri. Ma le loro vite non sono il riflesso di una “spiritualità disincarnata”, perché questa speranza, insieme alle altre virtù teologali, fede e carità, si manifesta nel concreto, giorno per giorno. Porta frutto nella vita quotidiana, quando condividono le mancanze e i dolori. Pensano costantemente a Gesù Cristo che soffrì per loro e con loro. Pensate che nei peggiori momenti, mi sono arrivati a dire che sanno che questa guerra è una purificazione per i peccati personali, e di tutta la società siriana. Come ha detto un giovane a sua madre, poco tempo prima di essere assassinato dai ribelli: "Mamma, non abbiate paura di chi ammazza il corpo, perché non può ammazzare l'anima." È una visione molto soprannaturale».

Cosa chiedono alla comunità internazionale?
«Loro chiedono alla comunità internazionale che comunichino con verità quello che realmente succede. Che li aiutino senza creare un patto con gli estremisti. Che non forniscano più armi, né creino conflitti. Che ascoltino la coscienza e non ammettano il male. Che aiutino i cristiani perché essi non ricevono niente da nessuno. Che preghino per loro, ma che preghino molto, affinché Dio abbia pietà di loro e dei loro assassini».

33 commenti:

hr ha detto...

Nullità matrimoniale, processi più brevi e vescovo giudice
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-43223/

hr ha detto...

questi i due motu propri

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/motu_proprio/documents/papa-francesco-motu-proprio_20150815_mitis-et-misericors-iesus.html
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/motu_proprio/documents/papa-francesco-motu-proprio_20150815_mitis-iudex-dominus-iesus.html

Anonimo ha detto...

Molto interessante.
"La riforma può essere letta anche come una prima risposta alle attese dei divorziati risposati che chiedono di poter tornare a ricevere l’Eucaristia, molti dei quali si trovano proprio nelle condizioni elencate dal Papa nel suo motu proprio: la riforma tiene conto infatti anche del motivo principale per il quale è richiesta la nullità matrimoniale, cioè il desiderio di perfezionare una nuova unione stabile e felice tornando a vivere i sacramenti".

ettore ha detto...

Particolari attenzioni vanno riservate, più che alle modifiche canoniche, alle allegate

Regole procedurali per la trattazione delle cause di nullità matrimoniale

La III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, celebrata nel mese di ottobre 2014, ha constatato la difficoltà dei fedeli di raggiungere i tribunali della Chiesa. Poiché il Vescovo, come il buon Pastore, è tenuto ad andare incontro ai suoi fedeli che hanno bisogno di particolare cura pastorale, unitamente con le norme dettagliate per l’applicazione del processo matrimoniale, è sembrato opportuno, data per certa la collaborazione del Successore di Pietro e dei Vescovi nel diffondere la conoscenza della legge, offrire alcuni strumenti affinché l’operato dei tribunali possa rispondere alle esigenze dei fedeli, che richiedono l’accertamento della verità sull’esistenza o no del vincolo del loro matrimonio fallito.

Potrebbe sembrare una "forzatura", dato che quella era solo la I sessione del Sinodo, e le conclusioni dovrebbero essere tratte solo alla fine della prossima sessione (meno di due mesi). Non vengono neanche citati il punto/testo specifico discusso dal Sinodo e i voti ottenuti.
Gli esperti di diritto canonico dovrebbero chiarire, oltre alle modifiche (di semplificazione formale e accorciamento temporale del giudizio) delle norme del codice, anche questo aspetto.

Josh ha detto...

dall'intervista di padre Rodrigo, tutto da sottoscrivere, voglio sottolineare l'attualità puntuale di questa breve frase:

"Che li aiutino senza creare un patto con gli estremisti."

Non a caso solo ieri circolavano art. anche sul NYT del nuovo piano di far fuori l'Is pagando...Al Qaeda, la solita strategia fallimentare della stabilizzazione e infiltrazione USA, patrocinata ancora in questo caso da quella gallina della Clinton.

RAOUL DE GERRX ha detto...

« Évoquant un week-end “saisissant et émouvant”, qui a vu l’arrivée en Allemagne de quelque 20 000 réfugiés venus pour beaucoup de Syrie, la chancelière conservatrice s’est “réjouie que l’Allemagne soit devenue un pays auquel les gens associent de l’espoir” ; “c’est quelque chose de très précieux si l'on regarde notre histoire”, a-t-elle déclaré» (Les Journaux).

Quelques questions : Et les Syriens, qui sont chez eux depuis au moins aussi longtemps que les Allemands, n’ont-ils pas le droit de vivre en paix dans leur pays (comme le font les Allemands en Allemagne), sans qu’une bande de fous furieux confortablement installés au Pentagone et à la Maison-Blanche (ou à Londres, ou à Paris) les poussent à s’entretuer, obligeant les survivants à s’enfuir ?
Les Syriens n’ont-ils désormais d’autre destin que d’aller travailler pour le grand capital allemand ?
C’est ça la “démocratie” selon Washington, selon Bruxelles, selon Paris, selon Berlin ?

On fournit des armes et de l’argent à un État islamique créé de toutes pièces, et on pousse ses victimes à aller travailler en Allemagne, comme au bon vieux temps du IIIe Reich…

Il y a derrière tout cela quelque chose qui heurte la conscience et soulève le cœur. Mais il suffit de considérer un instant le faciès démoniaque de M. Zbignew Brzezinski, l’un des premiers à théoriser cette politique meurtrière et à la mettre en pratique en Afghanistan, pour comprendre qui en est le véritable inspirateur…

hr ha detto...

Conferenza Stampa di presentazione delle due Lettere “motu proprio datae” di Papa Francesco “Mitis Iudex Dominus Iesus” e “Mitis et misericors Iesus”, sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio, rispettivamente nel Codice di Diritto Canonico e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, 08.09.2015

Interventi del Card. Francesco Coccopalmerio di Mons. Dimitrios Salachas, Mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I. Mons. Alejandro W. Bunge, del Rev. P. Nikolaus Schöch, O.F.M.
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/09/08/0654/01425.html#cocc

Anonimo ha detto...

Clamorosamente OT, scusate. A una prima lettura del motu proprio di oggi sulla riforma del processo canonico per le cause di nullità del matrimonio: ci sono tantissimi aspetti da sottolineare. Ne rilevo uno tra i tanti, su cui credo occorrerà riflettere.
Al 1676, ora abrogato (anzi, abolito dal 8 dicembre, inizio anno misericordia - sic), così si diceva sull'ufficio dei giudici:

Can. 1676 - Il giudice prima di accettare la causa ed ogniqualvolta intraveda una speranza di buon esito, faccia ricorso a mezzi pastorali, per indurre i coniugi, se è possibile, a convalidare eventualmente il matrimonio e a ristabilire la convivenza coniugale.

Nel "codice" riformato la materia è così espressa al canone 1675

Can. 1675. Il giudice, prima di accettare la causa, deve avere la certezza che il matrimonio sia irreparabilmente fallito, in modo che sia impossibile ristabilire la convivenza coniugale.

Sottolineo solo l'evidenza: la misericordia del "vecchio" codice mirava a fare di tutto perché il vincolo fosse tutelato, per il bene dei coniugi innazitutto (immagino per il loro bene, visto che non ho mai visto nulla nel magistero della Chiesa che mi chiedesse qualcosa contro la mia umanità e felicità). Ora di questa fase - che a me sembra sollecitudine pastorale e sommamente misericordiosa nel cercare la verità di un rapporto matrimoniale alla luce di Colui che ha unito - ci si libera, come se fosse una seccatura burocratica.
Non mi piace.

Anonimo ha detto...

ettore
il papa è il supremo legislatore della Chiesa cattolica, non aveva bisogno nè di autorizzazioni sinodali, nè di aspettare il sinodo nè di citare punti approvati o meno dal sinodo.
Maria T.

mic ha detto...

Per i commentatori,
capisco che si tratti della notizia del giorno, ma questo articolo riguarda una situazione dolorosa e afferma verità storiche e testimonia cose spirituali che ci riguardano tutti e faremmo bene a ben meditare.
Perché non intervenite sui motu proprio (in attesa che si trovi il tempo di approfondirli adeguatamente e proporre le nostre osservazioni, che sintezzeranno anche le vostre) nell'articolo non ancora oltrepassato che ne parla specificamente?

Anonimo ha detto...

È sempre più evidente che i potenti che hanno destabilizzato la Siria, ora vogliono destabilizzare anche altre nazioni, con l'immigrazione falsamente controllata (in quote e percentuali, fino a poco fa respinte) con la collaborazione delle parrocchie dell'Europa, dopo l'invito del Papa. Eppure la triste vicenda dell'ivoriano che ha trucidato i due coniugi, ci fa intravedere dove porterà questa falsa accoglienza, gli accolti diventano gli assassini e i Sacerdoti che li accoglieranno nelle parrocchie ( salvo i veri profughi che ne hanno veramente necessità) sanno di accogliere potenziali assassini?

Luís Luiz ha detto...

Loro chiedono alla comunità internazionale che comunichino con verità quello che realmente succede.

Ecco la soluzione: dire la verità.
É difficile, bisogna coraggio, ma è la sola soluzione cristiana.
Non per caso Bergoglio è l'apoteosi della menzogna. Como per rendere ancora più ovvio il suo vero significato.

lister ha detto...

Josh, ancora una volta, ha colpito nel segno.

Ancora una volta si evidenzia la totale incapacità di agire in fatto di politica estera degli USA.
Dopo la prima Guerra mondiale, grazie al boom economico, cominciarono a prestare denaro all'Europa. Denaro che gli Stati Europei non poterono restituire causando, così, la Grande Depressione in USA.
Si inventarono come proditorio l'attacco dei Giapponesi a Pearl Harbor per entrare in guerra ed ammazzando 200000 civili a Dresda, 300000 civili a Hiroshima e Nagasaki.
Si infilarono in una guerra in Corea con quasi tre milioni di morti.
Riuscirono a rendersi ridicoli con il blitz alla Baia dei Porci a Cuba.
Per non farsi mancar nulla intervennero in guerra nel Vietnam dopo aver appoggiato il dittatore Diem. Risultato: una ignominiosa ritirata e 3 milioni di morti.
Ancor più ridicoli furono nel disastroso tentativo di liberare gli ostaggi americani a Teheran.
Armarono Saddam nella guerra contro l'Iran e poi fecero guerra a Saddam, in Iraq.
Poi decisero che dovevano andare a cercare Bin Laden inventandosi una guerra in Afganistan col risultato che quello era in Pakistan.
Bombardano Gheddafi e ci ritroviamo la Libia nel caos.
Poi arriva Obama e si inventa una semi-guerra in Ucraina perché gli sta antipatico Putin.
Armano i "ribelli" contro Assad e se li ritrovano come ISIS.
E adesso decidono di armare Al Queida contro l'ISIS...

Ma fateli tacere!!!!

T. ha detto...

Un po' alla volta abbiamo ricostruito questa immane tragedia causata perlopiu' dai 3 - 4 soliti noti . Proprio oggi , non ricordo
quale giornale , riportava un articolo in cui si parlava dell'intervento di Hollande e titolava : " Hassad se ne deve andare "! Siamo arrivati al punto che fanno tutto loro , decidono loro chi deve vivere e chi deve morire !

T. ha detto...


SIGNORE GESÙ CRISTO,
FIGLIO DEL PADRE,
MANDA ORA IL TUO SPIRITO SULLA TERRA.
FA ABITARE LO SPIRITO SANTO
NEI CUORI DI TUTTI I POPOLI,
AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI
DALLA CORRUZIONE, DALLE CALAMITÀ
E DALLA GUERRA.
CHE LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI,
LA BEATA VERGINE MARIA,
SIA LA NOSTRA AVVOCATA.
AMEN
” Imprimatur Amsterdam-Haarlem 6 gennaio 2009 ”

mic ha detto...

A proposito di migrazioni, di regole e di confini, non solo geografici, ma anche di limiti da non superare. Valeva nel mondo romano, ma è anche da lì che veniamo...

Il confine, qualunque esso sia, rappresenta il simbolo delle relazioni che una comunità stabilisce al suo interno e con lo spazio circostante; costruire un confine significa separare, ma anche creare, inventare un luogo e dotarlo di regole proprie; esso costituisce, se così si può dire, l’atto di fondazione di una cultura. Per rendere sicuri e inviolabili i loro confini i Romani hanno scelto la via della “sacralizzazione” o addirittura della “divinizzazione”. In questo modo essi hanno tentato di sottrarre, almeno idealmente, i confini all’eventualità della rimozione, della revocabilità o della negazione a cui sono, per loro natura, esposte tutte le creazioni umane. Per questo le morti sul o per il confine non possono che essere paradigmatiche e ammonitrici. Dalle storie che le raccontano, infatti, si dipartono fili che attraversano e legano tra loro alcuni nodi fondamentali della cultura romana, quali il rapporto con gli dèi, la costruzione dello spazio, il valore performativo dell’immagine, la nascita della legge, le regole del potere; nodi che permettono di cogliere nella loro complessità non solo il significato di questi racconti, ma anche le ragioni di quella sorta di “ossessione” per i confini che costituisce senza dubbio uno dei caratteri più originali dell’antropologia romana.
(Gianluca De Sanctis, La logica del confine. Per un’antropologia dello spazio nel mondo romano, Carocci editore, 2015)

Anonimo ha detto...


@ Sui confini

Perche', i confini erano sacri solo per i Romani? Non lo erano anche per i persiani (l'impero persiano era l'altra grande potenza dell'antichita'). E per gli Stati greci no? Il senso del confine si e' perso qui nel corrotto Occidente unitamente al senso di un territorio da difendere, con i suoi abitanti ma anche con la sua storia, con tutto il suo passato. Questa mentalita' negativa e' dovuta anche al pacifismo dominante, alla distruzione dell'idea della nazione, determinata anche geograficamente. Il demenziale pacifismo si salda alla globalizzazione: il mondo e' un villaggio globale e ognuno ha diritto di andare a vivere e lavorare dove piu' gli piace. Concezione individualista all'estremo e anarchica, che porta alla dissoluzione degli Stati oltre che delle nazioni.
Veniamo invasi da gente, i musulmani, per i quali il territorio dove si trovano fisicamente loro e' gia' loro e gia' da' loro il diritto di considerare a loro sottomessi gli abitanti indigeni, in quanto non musulmani. Quando si distrugge la famiglia allora si perde anche il senso del territorio, della patria da difendere. Oggi i peggiori nemici dell'Italia e delle altre nazioni europee sono diventati i preti, nella misura in cui si pongono alla guida spirituale dei "migranti" maomettani invasori, influenzando anche le scelte dei politici, di per se stessi gia' poco coraggiosi per natura. magnus

Josh ha detto...

Troppo gentile, Lister. Avevo in mente proprio la megalista di danni mondiali che hai riportato.

E per capire il perchè di quell'atteggiamento americano, la smania del dominio, la tattica delle infiltrazioni: non c'è solo il peccato, ovviamente, ma sia l'eresia del successo in terra, calvinista (il "vangelo" della prosperità), quanto certe dottrine dei loro più stretti alleati innominabili che vogliono far movimentare ora il mondo intero, e distruggere le patrie, giocando su tutti i fronti, ora che loro hanno trovato una propria patria nel 1948, rendendo nomadi tutti gli altri.

Di più, viviamo in un mondo con un'economia taroccata (taciuta dai rapporti ONU che fomentano l'invasione obbligatoria). Se, in quest'ultimo ambito, le cose già sono cambiate con una certa visione liberista estrema che affonda le radici in certo 1700, il gran salto nel buio lo abbiamo avuto con l'economia falsata derivata dalla scomparsa del rapporto tra moneta e oro, tra moneta e valore reale.

Un tempo, la moneta d'oro, era segno e sostanza di ricchezza reale, di una terra effettiva e di ben definita identità, con economia vera.
Allora, nella realtà come nella filosofia del tempo, ancora la res corrispondeva ai signa.

Oggi abbiamo "monete" che sono signum, inteso come parvenza stampigliata di qualcosa, ma poi non c'è la res, la sostanza, la cosa in sè.

Un tempo la moneta vera dell'economia vera segnò gli scambi commerciali in tutto il mondo, a simboleggiare il fatto che da una moneta reale, espressione di una terra reale, nacque una civiltà reale, diversamente da oggi.

E' solo in base al venir meno di questo elemento dell'economia falsa dell'alta finanza apolide, basata su valori irreali, che si spuò sostenere ossessivamente che l'economia contemporanea è basata solo sul consumo, e sul consumo ossessivo. Non era mai stato così.

E non essendoci consumo nella vecchia e sazia Eu, dicono, abbiamo bisogno di nuovi potenziali consumatori, ed ecco li fanno venire qui da Gog e Magog.
Dubito si possa sfuggire a questa follia globale, se non ci mette le mani il Signore direttamente.
Probabilmente noi ne vedremo solo una parte.....

Silente ha detto...

C'è un dato di fatto, oggettivo, incontrovertibile, che mi fa essere d'accorso con Josh e Lister: il "cattivissimo" - secondo la propaganda mondialista - Assad, ha sempre difeso, come il "cattivissimo" Saddam Hussein, le minoranze cristiane, forse perché anche Assad appartiene a una minoranza religiosa di origine scita, gli Alawiti.

La stampa e la propaganda mondialista è abilissima nell'imporre all'opinione pubblica i "cattivissimi" che gli convengono: gli ultimi esempi sono Putin e Orban. Guarda caso, entrambi difendono la civiltà e i valori europei di sempre. Valori cristiani e civili.

Ma oggi, sugli scudi, c'è la misericordiosa (ma non per i greci) Merkel, che ha promesso 500.000 "migranti" (e.g. invasori) all'anno in Germania. E' più che una promessa, è una minaccia. Io amo la Germania, amo i suoi paesaggi, le sue piccole città civili con le case a graticcio, amo la sua storia, la cortesia dei suoi abitanti, amo la sua letteratura (avete mai letto Novalis?), amo il suo spirito, la sua correttezza un po' pedante, amo le abbazie e le chiese barocche della Baviera, le piazze ricostruite dopo i bombardamenti dei "liberatori" a Francoforte e altrove.

500.000 alieni all'anno significherà la fine della Germania, in pochi anni. Pochi giorni fa, parlando con un amico e collega tedesco, gli ho chiesto: ma perché non protestate? La risposta: non possiamo. Le leggi contro il "razzismo" e la grande stampa sono contro di noi. Ci ha tentato "Pegida" (associazione apartitica che contesta l'islamizzazione della Germania e dell'Europa), che comunque continua a manifestare contro l'invasione. Migliaia di persone ogni lunedì nelle principali città tedesche, nell'indifferenza della stampa internazionale. Ma è calunniata, diffamata, soggetta a divieti e proibizioni, arresti arbitrari e cariche della polizia. Lo stesso dicasi per l'NPD.

Torniamo alla Siria e all'Iraq: i tagliagole, massacratori, schiavisti, distruttori di vestigie illustri dell'Isis vanno fermati e distrutti. C'è del demoniaco, in loro. E il riconoscimento di quanto stanno facendo l'Iran e gli Hezbollah, al proposito, è necessario. Come è necessario il riconoscimento del ruolo della Russia in Siria in sostegno del legittimo regime di Assad.

Non fermeremo l'invasione se non risolvendo, anche con la forza militare, le situazioni drammatiche in Siria, Iraq, Libia.

Per quanto riguarda gli altri "migranti" (i "migranti economici"), che vogliono venire in Europa semplicemente per approfittare del suo (per ora) generoso welfare, vanno semplicemente rimandati indietro. Tutti, subito, incondizionatamente.

mic ha detto...

Veniamo invasi da gente, i musulmani, per i quali il territorio dove si trovano fisicamente loro e' gia' loro e gia' da' loro il diritto di considerare a loro sottomessi gli abitanti indigeni, in quanto non musulmani.

Questo purtroppo non lo tengono presente i nostri governanti, che permettono che costruiscano moschee e quanto vi gravita intorno che per loro è Islam, con tutta l'extraterritorialità che per loro comporta. E così permettono che creino le loro comunità che non si integreranno mai!

Quando si distrugge la famiglia allora si perde anche il senso del territorio, della patria da difendere. Oggi i peggiori nemici dell'Italia e delle altre nazioni europee sono diventati i preti, nella misura in cui si pongono alla guida spirituale dei "migranti" maomettani invasori, influenzando anche le scelte dei politici, di per se stessi gia' poco coraggiosi per natura.

Questo purtroppo è quanto sta accadendo. Bisogna nutrire la speranza che si sviluppino gli anticorpi per tutto questo sfacelo...

Josh ha detto...

segnalo un Vescovo diversamente strutturato:

Vescovo ungherese: "Il Papa ha torto, i rifugiati vogliono invaderci"

Un alto prelato ungherese si schiera con Orban: "Sono totalmente d'accordo con il primo ministro"

"Sulla crisi migratoria Papa Francesco ha torto e i rifugiati ci stanno invadendo"
Stavolta è il vescovo Laszlo Kiss-Rigo, responsabile di una diocesi dell'Ungheria meridionale a criticare la linea del Pontefice spiegando che, coloro che arrivano in Europa, "non sono rifugiati".

"È un'invasione, vengono qui al grido di Allahu Akbar (Allah è il più Grande, ndr), ci vogliono conquistare", accusa l'alto prelato intervistato dal Washington Post.

Kiss-Rigo si schiera dunque con Orban: "Sono totalmente d'accordo con il primo ministro", il Papa "non conosce la situazione". I rifugiati minacciano i "valori universali, cristiani" dell'Europa, ribadisce il vescovo, convinto persino che molti di loro non abbiano bisogno di assistenza in quanto ricchi. "Lasciano rifiuti e rifiutano il cibo offerto. La maggior parte di loro si comporta in un modo che è molto arrogante e cinico", ha concluso Kiss-Rigo, da nove anni vescovo di una zona in cui vivono circa 800mila cattolici.

http://www.ilgiornale.it/news/vescovo-ungherese-papa-ha-torto-i-rifugiati-vogliono-invader-1168298.html

Rr ha detto...

Grande JOSH! e grazie a Mic per il brano sui confini ed i Romani.
Certo i Persiani ed i Greci avevano confini: erano popoli stanziali, non nomadi. Solo i nomadi non hanno e non conoscono confini, e si sentono oppressi, discriminati, antagonizzati se qualcuno altro li tiene entro confini, anche se questi distano migliaia di chilometri gli uni dagli altri. ( cfr il " Pale of settlement"). Quindi fan di tutto per distruggerli, i confini, e se questo significa distruggere chi e cosa c'era entro quei confini, che importa? Loro si spostano da un' altra parte. In un altro continente, magari.
E qual e' la terra con più confini per superficie ? Non e' forse l' Europa?
Rr

T. ha detto...


C'e' chi si muove :
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-30-settembrela-bussola-preparaconvegno-a-romaper-il-sinodo-13770.htm

T. ha detto...

Sosteniamoli :
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-30-settembrela-bussola-preparaconvegno-a-romaper-il-sinodo-13770.htm

lister ha detto...

Vescovo ungherese: "Il Papa ha torto, i rifugiati vogliono invaderci"

Purtroppo, Josh (ed anche per il Vescovo ungherese), il non-papa, eseguendo come da programma le disposizioni massoniche già stilate da Comenius fin dal 1600 ed altri fino a Kalergi recentemente, non sbaglia, anzi, sta facendo del suo meglio.

Ricordo le parole di Don Curzio Nitoglia nel 3d precedente:
"Assistiamo, perciò, umanamente impotenti all’invasione finale dell’Italia e dell’Europa ultimamente anche da parte della manovalanza dell’Isis, benedetta dai politici (tranne poche eccezioni: Lega nord, Fratelli d’Italia, Cinque stelle), dagli intellettuali politicamente corretti, dai giornalisti di regime e soprattutto dagli uomini di Chiesa teologicamente corretti (Galantino, Bagnasco, Bergoglio), anche qui con poche e rare eccezioni."

Già, "umanamente impotenti" ma, dall'Alto...

Anonimo ha detto...

Ricordo le parole di Don Curzio Nitoglia nel 3d precedente:
"Assistiamo, perciò, umanamente impotenti all’invasione finale dell’Italia e dell’Europa ultimamente anche da parte della manovalanza dell’Isis, benedetta dai politici (tranne poche eccezioni: Lega nord, Fratelli d’Italia, Cinque stelle)..."


E anche Don Curzio Nitoglia abbocca all'amo.
SIAMO UNA COLONIA. Un paese OCCUPATO MILITARMENTE dal 1945. Compito dei politicanti nostrani, dal 1945 ad oggi, è stato e continua ad essere quello di eseguire diligentemente le direttive dei padroni oltreoceano.
Come si può pensare di riacquistare la libertà seguendo le regole stabilite da chi ce l'ha tolta?

Cesare

Josh ha detto...

Cesare, questo è proprio il primo punto. Ma noi abbiamo perso la guerra. E c'era anche il "Male Assoluto". Siamo infatti una colonia, che per di più non sarà mai "perdonata".

E certo che siamo occuopati militarmente: le basi USA in Italia non sono poche. Così, nel caso a qualcuno venisse in mente un'alzata di testa....

solo alcune qui (ma sono molte di più)

https://it.wikipedia.org/wiki/Presenza_militare_statunitense_in_Italia

In realtà si sa di 120 basi note, più 20 segrete (che campiamo pure noi)

http://www.imolaoggi.it/2015/08/10/chi-paga-le-basi-militari-usa-in-italia-noi-400-milioni-di-euro-allanno/

hr ha detto...

http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/09/09/islam-politico-avanza-sulle-macerie-del-pensiero-debole-europeo-gran-discorso-del-rabbino-laras___1-v-132567-rubriche_c185.htm

"L'islam politico avanza sulle macerie del pensiero debole europeo"
Gran discorso del Rabbino Laras. La cultura europea è affetta da molti mali. Dal “pensiero debole” si è giunti al “non-pensiero”, sino all’opinione irrilevante e al tweet. La sterilità politica e culturale è ben sintetizzata dalla decrescita demografica

"L’Europa in cui viviamo sta cambiando radicalmente e rapidamente. Le sue demografie religiose – e dunque, di riflesso, le sue democrazie- sono soggette a una svolta epocale, per cui progressivamente nulla sarà più uguale a prima. Ben inteso: questo sta accadendo già da alcuni decenni, prima – cioè – dell’ultima drammatica ondata migratoria.

La cultura europea è affetta da molti mali. Dal “pensiero debole” si è giunti al “non-pensiero”, sino all’opinione irrilevante e al tweet. E la forma di espressione di un pensiero almeno in parte tradisce e veicola qualcosa del pensiero stesso. La sterilità politica e culturale è ben sintetizzata dalla decrescita demografica: aleggia cioè un inafferrabile cupio dissolvi negli europei. Emotivismo, buonismo, pacifismo, terzomondismo, edonismo, individualismo, egocentrismo, relativismo e ignoranza sono agenti virali aggressivi e insidiosi che da alcune decadi intorpidiscono, fiaccano e fanno deperire cultura, morale, società, religione e politica in Europa. L’Islàm politico, ampiamente radicato, è, quindi, in un certo senso, una sorta di nemesi della cultura europea."

mic ha detto...

L’Islàm politico, ampiamente radicato, è, quindi, in un certo senso, una sorta di nemesi della cultura europea."

Una 'nemesi' che qualcuno ha favorito, così come ha favorito l'incidenza, dapprima subdola e oggi evidente a molti, di tutti i fattori che hanno condotto all'attuale cupio dissolvi, che mi augurerei non irreversibile.
Ma è necessario guardare la realtà in faccia per poter, per quel poco che ci è dato, far in modo di inserire alcuni fecondi semi di futura rinascita nel cambiamento inesorabile in cui siamo immersi, per non permettere che passi sulle nostre teste.

Anonimo ha detto...


@ Lucida e impietosa analisi del rabbino Laras

Pero' : Al trionfo del decadente "pensiero debole" certe componenti dell'intellettualita' ebraica non hanno dato nessun contributo?
Che significa "islam politico"? L'islam politico e l'islam religioso sono la stessa cosa, tranne che per il fenomeno dei mistici (tuttavia secondario nel quadro generale). Magnus

Josh ha detto...

http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=18590#more-18590

Anonimo ha detto...

@Josh

...L’emergenza profughi serve dunque come cavallo di Troia per inviare un esercito di occupazione dietro le linee nemiche, in attesa del momento più opportuno per attivare le cellule dormienti da impiegare in atti di sabotaggio, omicidi mirati e terrorismo, su ordine dei tecnocrati di Bruxelles asserviti agli USA, per liquidare ogni possibile oppositore della dittatura finanziaria della BCE. Proprio per impedire agli italiani di difendersi quando verrà il momento decisivo, Renzi ha in questi giorni dichiarato: «abbiamo pronta una legge, non passata ancora alla prima lettura alla camera, per rendere più difficile possedere armi da tenere in casa». Gli italiani devono infatti lasciarsi sgozzare come agnellini, col beneplacito del governo e delle istituzioni, come accaduto agli anziani coniugi di Palagonia. Guai a reagire. ..."

La gente, tranne lo zoccolo duro dei pidioti e ovviamente chi da questo andazzo ricava pane e companatico in abbondanza, Chiesa cattolica in testa a tutti, è sempre più consapevole della pericolosità della situazione attuale e ancor più dei suoi possibili sviluppi.
Comincia ad avere paura.
Un conto è la situazione economica, fino a che si può ottenere anche un tozzo di pane, si tira avanti, ma quando si teme per la sopravvivenza propria e soprattutto dei propri cari, la questione, secondo me, cambia e le reazioni potrebbero essere imprevedibili.
Non credo si possa ragionevolmente sperare in un qualche intervento di chi governa, chiunque esso sia, a favore degli italiani, necessita pertanto a mio avviso, che gli stessi inizino ad organizzarsi per la legittima difesa peraltro prevista dalle leggi ancora in vigore, a livello di quartiere, a livello di condomini, a livello personale.
Oltre questa non credo ci sia altra strada se non quella di espatriare il più presto possibile.

Cesare

Josh ha detto...

Sono d'accordo, Cesare. Per il resto non potrei nè voglio espatriare.