Visita del Cardinale Filoni in Macao e Hong Kong
Il Cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha visitato Macao e Hong Kong. Nella cittadina che un tempo fu amministrazione portoghese, Macao, il Cardinale ha ricordato in una intervista al settimanale cattolico “O Clarim” che Macao, Hong Kong e Taiwan sono da vedere come un ponte fra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese. Certo questa è una giusta speranza, sempre potendo augurarsi che questa opera evangelizzatrice possa trovarsi nelle condizioni, oggi non favorevoli, per essere accolta e promossa.
Dichiarazione del Cardinale Zen
Il Cardinale Joseph Zen risponde sul suo blog ad una intervista rilasciata recentemente dal Cardinale Filoni all’”Osservatore Romano”. Eccone un passaggio dal suo intervento: ““Non parlate di chi ha ragione e chi ha torto”… “tutti hanno sofferto”… “siamo fratelli e sorelle”… “tutti abbiamo fatto soffrire il corpo mistico di Cristo… ferite dall’interno e dall’esterno” (come suona umile questo Vescovo, più di una volta lodato da Sua Eminenza, ma ebbe una volta a dire che noialtri non abbiamo diritto di parlare a nome della Chiesa in Cina!?). Sono tutte belle espressioni per offuscare la verità, la verità è che ci siamo noi, e ci sono loro. “Noi e loro” come ha sempre insistito Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto. “Noi e loro” non è storia passata, è la realtà ancora oggi, non c’è una bacchetta magica che possa farla scomparire, neanche l’ottimismo di Papa Francesco. Card. Filoni e Card. Parolin, lo sanno molto bene. Altrimenti dovrebbero togliere dal breviario il cantico di Zaccaria che ogni mattina recitiamo: “…Dio… ha suscitato per noi un Salvatore potente… salvezza dai nostri nemici e dalle mani di quanti ci odiano”.
Nei Vespri recitiamo il Magnificat, dove si dice: “…ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi…ha rovesciato i potenti dai troni…””. Come tante volte sottolineato, si tratta veramente di una prospettiva del tutto diversa.
Sacerdote nell’Hebei sospeso
Un sacerdote nella regione dell’Hebei è stato sospeso per attività “eversive” nei confronti del suo vescovo, Mons. Cui Tai di cui ci siamo occupati in passato.
Ci informa di questo “AsiaNews” in un articolo firmato dal suo direttore, padre Bernardo Cervellera: “Un sacerdote della diocesi di Xuanhua (Hebei) è stato sospeso dal ministero dopo essere passato dalla Chiesa sotterranea a quella ufficiale. Egli ha accusato il suo vescovo (sotterraneo) di non seguire l’accordo sino-vaticano e ha spinto il governo locale ad arrestarlo. Inoltre, ha costituito un gruppo che spinge tutti i fedeli a disconoscere il vescovo e passare in blocco alla comunità riconosciuta dal governo. Il sacerdote è anche sospettato di usare superstizioni e elementi miracolistici per far aderire la gente a una comunità di “rinnovamento carismatico”. P. Francesco Zhang Li, 60 anni, sacerdote da 30, in passato ha fatto un buon lavoro come evangelizzatore nella diocesi di Xuanhua, retta dal vescovo coadiutore mons. Agostino Cui Tai. La diocesi è stata fondata dalla Santa Sede fin dal 1946, ma nel 1980 il governo ha costituito la diocesi ufficiale di Zhangjiakou, unendo ad essa quella di Xuanhua e di Xiwanzi. La diocesi di Zhangjiakou non è riconosciuta dalla Santa Sede. I suoi colleghi sacerdoti raccontano che fin dallo scorso anno, p. Zhang Li si è mostrato interessato a passare alla Chiesa ufficiale, entrando nella diocesi di Zhangjiakou senza il permesso del suo vescovo. Dopo la firma dell’accordo sino-vaticano nel settembre scorso, egli si è schierato in modo aperto contro mons. Cui Tai, accusandolo di “non seguire le indicazioni del papa” che – secondo lui – vuole “una Chiesa unita e ufficiale”. Egli ha costituito anche un gruppo di circa 100 persone, fra cui alcuni sacerdoti, che spingono tutti i fedeli di Xuanhua a non riconoscere l’autorità di mons. Cui Tai. Davanti alla confusione e alla tristezza provocata nei fedeli, il vicario generale è intervenuto e già il 23 dicembre scorso, dopo essere “ricorso all’autorità competente della Santa Sede”, ha diffuso un decreto di interdizione con cui si proibisce a p. Zhang Li di esercitare il ministero e di ricevere alcun sacramento”. Purtroppo altre voci sono giunte per quello che riguarda un uso strumentale dell’accordo.
Accordi e l’esperienza di un italiano in Cina
Sulla pagina Facebook di Alberto Forchielli, viene riportata l’esperienza di un italiano in Cina, per quello che riguarda il modo in cui vengono considerati,gli accordi. Leggiamola insieme: “Abito e lavoro in Cina, nella periferia di Shenzhen. Voglio renderla partecipe di ciò che accade, e sempre più sta prendendo piede, nell’esperienza della condizione cinese vissuta dallo straniero che viene qui per lavorare. Non è solo un report della mia esperienza, ma colleziono esperienze di altri stranieri (italiani compresi) che posso provare.Il collo dell’imbuto per l’ingresso degli stranieri si sta chiudendo.
Il contratto non vale letteralmente nulla. Lavoro in un’azienda che produce e vende ……… da circa 5 mesi, e il mio contratto è stato cambiato un numero indicibile di volte. Al contrario, l’azienda può dettare qualsiasi nuova regola con la consapevolezza che verrà ovviamente ricevuta e rispettata. Portare i risultati a fine mese è solo uno degli obiettivi: l’essere conformi alle politiche aziendali è l’altra faccia della medaglia. Attenzione: non parlo di normali regole etiche-comportamentali, parlo di come devi stare seduto, di quante volte ti alzi, o di fornire report sulle chiamate che si fanno (sì, lavoro anche con il telefono) per controllare chi chiami e con che risultato. 5/7 del (mio fasullo) contratto sono basati su un numero elevato di norme in merito alla segretezza delle informazioni che devi tenere riservate, eh… no, non lavoro per alcuna agenzia di intelligence”. E continua su questo tono. Del resto la “flessibilità” nella concezione degli accordi da parte cinese è nota a tutti coloro che di quel mondo hanno una conoscenza non per sentito dire. - Fonte
3 commenti:
Sarebbe bene che i sacerdoti, che si occupano di Missioni, prima di essere mandati in un paese xy, secondo le disposizioni dei superiori e l'inclinazione manifesta e manifestata dal candidato, vi fossero mandati come semplici laici a lavorare e ad istruirsi sul campo, meglio a completare la loro conoscenza del paese sul campo. Cominciando dalle zone più facili, per finire in quelle più difficili, con soggiorni di almeno un anno in ciascuna zona. Nessun sacerdote che non abbia un'esperienza di almeno tre decenni nei principali continenti 'difficili' dovrebbe salire la scala gerarchica per occuparsi delle Missioni in senso lato.
Ben detto, attento che sulla preparazione dei missionari venga tenuto conto di questo “buon senso” che ci hai partecipato
[GLORIE DEL CARDINALATO] Clemens August dei conti von Galen (16 marzo 1878 - 22 marzo 1946), Vescovo di Munster e Cardinale di Santa Romana Chiesa. Cattolico intransigente, uomo dallo spirito “medievale”, reazionario irriducibile, antinazista, antiliberale e anticomunista, senza se e senza ma. Sfidò con la stessa fermezza, e con lo stesso coraggio, Hitler e gli Alleati.
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