... Fu in una di queste scaramucce che i veneziani acquisirono valorosamente lo stendardo del Tiranno, ma con molta più gioia un pannello su cui era dipinta l'immagine della Madonna, che gli imperatori d'Oriente avevano continuamente portato con sé nelle loro imprese, poiché tutte le loro speranze per la salute e la salvezza dell'Impero si basavano su di essa. I veneziani tenevano questa immagine cara sopra tutte le altre ricchezze e gioielli che hanno preso, e oggi è venerata con grande riverenza e devozione qui nella chiesa di San Marco, e viene portata in processione durante i periodi di guerra e di pestilenza, e per pregare per la pioggia e bel tempo. (Da un'antica cronaca)
Quando la peste colpì Venezia nel 1630, invece di chiudere le chiese, si celebrarono messe, furono elevate preghiere pubbliche e si tennero processioni con la Madonna Nicopeia (vincitrice), chiedendo le sue intercessioni per salvare il popolo di Venezia. Nel 1631 la peste era sparita.
Venezia, all’imbocco del Canal Grande, troneggia nitida ed imponente sul paesaggio della città, la Basilica della Madonna della Salute. È una delle chiese più belle e grandiose di tutta Venezia e sta a testimoniare l’amore riconoscente dei Veneziani verso la Madonna, per averli liberati dal contagio della peste del 1630.
Non è la prima volta che essi fanno la triste esperienza di quanto sia terribile la peste: quella del 1348 ha portato via i due terzi della popolazione, e quella del 1575, anche se meno violenta, è così insistente e duratura che la Serenissima ricorre all’aiuto divino e fa voto di costruire la Chiesa del Redentore alla Giudecca. Quella del 1630 è particolarmente violenta, e Venezia presenta uno spettacolo desolantissimo: i lazzaretti sparsi per le isole sono incapaci di contenere gli appestati che pertanto rimangono nelle case, il più delle volte senza medici, essendo insufficienti, quelli rimasti, per un servizio tanto intenso. Le medicine presto si esauriscono, ed anche le riserve di viveri vengono a mancare. Persino i cadaveri non trovano degna sepoltura e rimangono abbandonati per le strade, aumentando il contagio tra i vivi.
Sono stati i Lanzichenecchi, venuti in Italia per l’assedio di Mantova, a diffondere la peste che in un baleno infetta la Lombardia e quindi l’Italia tutta: è la peste descritta con tanto realismo da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi.
Venezia, città di mare e di grandi commerci, forte della esperienza passata, prende ogni precauzione per evitare che il male entri nella laguna, ma il morbo compare improvvisamente in città portato, dicono gli storici, dall’ambasciatore di Carlo Gonzaga Nevers, il marchese de’ Strigis, che si reca a trattare la pace con l’Imperatore Ferdinando II, portando con sé preziosi doni, ed una lettera per il Doge Nicola Contarini. Il Senato della Repubblica lo blocca al suo ingresso in città e lo obbliga ad una quarantena, prima nell’isola del Lazzaretto vecchio e poi, per sua comodità, nell’isola di San Clemente. Ma per inevitabile fatalità, o per imprudenza da parte del falegname che presta alcuni lavori di adattamento della casa, la peste che colpisce l’ambasciatore ed i suoi familiari, compare nella contrada di San Vito, poi in quella di San Gregorio, ed in breve in tutte le contrade.
In mezzo a tanta sventura, Venezia, ormai incerta e disorientata, si trova impotente a lottare contro il male. Il Patriarca Giovanni Tiepolo, con il Clero ed i fedeli, “versando lagrime di dolore e di compunzione”, guida pubbliche processioni e solenni esposizioni del SS.Sacramento in Cattedrale, ad implorare la clemenza del Cielo.
Il Doge ed il Senato della città deliberano che per quindici sabati si facciano in San Marco particolari preghiere con processione, portando l’immagine miracolosa della Vergine, seguita da tutte le Autorità.
Il 26 ottobre, primo dei quindici sabati, dopo la processione, sotto le volte maestose di San Marco, davanti alla statua della Madonna Nicopeia, il Doge, a nome di tutta Venezia, con voce che tradisce l’emozione, pronuncia il Voto di «erigere in questa Città e dedicare una Chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola Santa Maria della Salute, e che ogni anno, nel giorno che questa Città sarà pubblicata libera dal presente male, Sua Serenità et li successori suoi anderanno solennemente col Senato a visitar la medesima Chiesa a perpetua memoria della Pubblica gratitudine di tanto beneficio». [...] - Fonte
14 commenti:
Questo è il momento di intensificare le preghiere .... soprattutto il S.Rosario (per chi può la Corona intera, Misteri Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi) e cercare di fare digiuni e penitenze.. affinchè la SS.ma Vergine intervenga presso L'Onnipotente e gli chieda di perdonare i nostri peccati, ma noi dobbiamo promettere a Dio una vita migliore, una vita di Grazia Santificante che Lui solo ci può concedere....preghiamo tutti i Santi e Martiri di intercedere presso Dio e in Particolare preghiamo Gesù Crocefisso proprio in questo tempo di quaresima -- ci ha detto la Madonna a Fatima ... penitenza, penitenza, penitenza.... ascoltiamola e facciamo ciò che ci ha chiesto... Dio è buono e generoso,, ma vuole buona volontà - ciò che abbiamo abbandonato da troppo tempo solo offendendolo.
Ricevo da una cara amica che, in questo momento così difficile mi prega di divulgare.
Grazie e un caro saluto.
PREGHIERA ALLA MADONNA DELLA SALUTE
(da recitare TUTTI I GIORNI fino alla definitiva scomparsa del coronavirus).
O Maria, noi ti invochiamo con il titolo di Madonna della Salute. Abbiamo bisogno della tua intercessione.
In questo particolare periodo siamo minacciati da una nuova epidemia; prega per noi il Signore, affinché ci preservi da una strage e faccia cessare questo virus.
Noi, o Santa Vergine, non siamo degni di ricevere il tuo aiuto a causa dei nostri innumerevoli peccati, ma ti supplichiamo di accogliere la nostra preghiera, non per i nostri meriti, ma per la tua infinita misericordia.
Il tuo Cuore Immacolato è, per tutti i tuoi devoti, un faro in mezzo al mare tempestoso della vita che ci conduce incolumi al porto sicuro che è Dio.
Confortati da questo, noi ci affidiamo totalmente a te certi di essere al sicuro. Amen.
Ave, o Maria...
Madonna della Salute, prega per noi.
Preghiamo
O Signore Dio, concedi a noi tuoi figli, di godere sempre la salute dell'anima e del corpo e per l'intercessione della Beata sempre Vergine Maria, di essere liberati dalle angustie della vita presente e di godere un giorno la gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Il provvedimento del governo in materia sanitaria stabilisce il blocco di ogni intervento chirurgico che non sia indispensabile alla salvezza della vita.
L'interruzione di gravidanza (ovvero, l'aborto), viene invece praticato senza sosta, perché ritenuto indispensabile.
Certo: alla morte.
Ecco perché bisogna riflettere senza farsi prendere dalla follia.
Dietro tutto c'è sempre qualcosa e qualcuno.
http://www.infocatolica.com/?t=noticia&cod=37134
EN CUMPLIMIENTO CON LA EXTENSIÓN DE LA CUARENTENA A TODA ITALIA
Cerradas la Basílica y la Plaza de San Pedro por el coronavirus
Coronavirus. Preghiera e digiuno a Roma per rovesciare le “sorti”
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/03/10/coronavirus-preghiera-e-digiuno-a-roma-per-rovesciare-le-%e2%80%9csorti%e2%80%9d/
a proposito delle sepolture....dovremmo chiederci: finchè c'è il divieto stretto, se muore qualcuno in famiglia, non potremo far celebrare la Messa di funerale, così importante per l'anima del defunto ? oppure si dovrà cercare un sacerdote che celebri con la presenza di pochi amici e parenti, a debita distanza tra loro ?
Consiglio di correggere il link dato sopra, che non apre la pagina di S. Magister. Quello corretto è il seguente:
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/03/11/coronavirus-preghiera-e-digiuno-a-roma-per-rovesciare-le-%E2%80%9Csorti%E2%80%9D/
CONTRADDIZIONI
Se la funzione della chiesa fosse la stessa di un ospedale da campo, a quest'ora non avrebbe abdicato nel dispensare cure per i malati. Ma quali ? Se è cristianamente vero che siamo tutti " malati" e che anche i sani li sono, ecumenicamente parlando, la chiesa ospedale da campo avrebbe dovuto correggere i termini della sua proposta terapeutica. Magari sollecitando ognuno di noi a riappropriarsi della propria anima, e della non cancellabile realtà dei nostri limiti. Che non sono solo esperibili nella costrizione a cui è soggetta l'azione del corpo, ma anche e soprattutto, nella consapevolezza della sua fragile consistenza, perché un'anima al suo interno, più o meno al suo interno, ne orienta gli orizzonti e verrà prima o poi riconsegnata, con un bagaglio più o meno virtuoso. Invece la chiesa di Bergoglio chiude i battenti, come una Ong che ha sfondato i limiti consentiti dalla legge, per poter garantire un'assistenza equamente distribuita sulle utenze. Un albergo chiuso.
Ma allora Bergiglio, perché non hai fatto un passo avanti ( anzi , in alto) e non hai strizzato l occhio sornione,come eri solito fare a Scalfari, ai bei tempi delle vostre conversazioni ante virum, anche a noi peccatori , consolandoci e magari specificando che l'ospedalizzazione di cui parlavi riguardava anche i sani, perché la malattia è anche quella interiore ? Non è psicologia Santo Padre, ma l'abc del senso religioso.
Mater Purissima, ora pro nobis!
Per l'emergenza bloccati gli interventi chirurgici.
Ma gli aborti continuano!
"Dopo il coraggio, fu mestieri di pazienza, che è coraggio tirato in lungo, e glien' occorse molto e per molto tempo."
(R. Bacchelli, Il Mulino del Po, Mondo Vecchio Sempre Nuovo)
https://www.facebook.com/100026995561247/posts/504493573793824/
Davanti alla Traspontina...
Coronavirus: quando l’epidemia di peste spinse Newton a scoprire le leggi dell’ottica
Nel 1666 Isaac Newton compì gli esperimenti che portarono alla formulazione delle rivoluzionarie teorie sulla luce e sulla gravità. Ma tutto ciò avvenne in circostanze molto particolari: era l’anno della grande epidemia di peste che decimò la città di Londra e per sfuggire al contagio lo scienziato, allora 24enne, si era rifugiato nella sua tenuta di campagna. Una “quarantena volontaria” che rivoluzionò per sempre il mondo della scienza.
continua su: https://www.fanpage.it/cultura/coronavirus-quando-lepidemia-di-peste-spinse-newton-a-scoprire-le-leggi-dellottica/
Et voilà: la dittatura è servita. Tranne gli eterni fascisti non ci sono più nemici, non c'è più la scienza che ha fallito, non ci sono più nemmeno i matti ma ci sono tanti traditori venduti al nemico e un virus "Senza vaccino" di Francesco Lamendola
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/contro-informazione/le-grandi-menzogne-editoriali/8545-la-dittatura-e-servita
UN COMMENTO DURO, LUCIDO, VERO SULLA SITUAZIONE ODIERNA.
DI TONI CAPUOZZO
Il nord, provato, chiede a Conte misure più dure: chiudere tutto. Conte tentenna. Tra pochi giorni il resto d'Italia potrebbe trovarsi nelle nostra stessa situazione: in Lombardia la sanità è allo stremo. In tanti siete venuti in passato a curarvi qui, immaginate cosa può succedere se capita nelle vostre regioni. I contagiati sono più di 10mila, in Italia. I morti 631. Le mascherine non si trovano, il capo della Protezione Civile sembra una brava persona, ma è un contabile, non un uomo d'azione. Il prof. Galli del Sacco dice: se riduciamo del 70% i contatti tra le persone entro 3 mesi rivediamo la luce. Tre mesi, non tre giorni. Qui a Milano, spontaneamente ,centinaia di esercizi commerciali hanno già chiuso. E sapete qual è l'unica notizia buona di oggi ? Che Codogno e Lodi sono in controtendenza, i casi diminuiscono: le misure decise funzionano. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Dimostrate che non avete paura di rinunciare all'aperitivo, al bus, al treno, a tutto quello cui potete rinunciare. Poi magari difendete Conte, se siete malati di politica, o preoccupatevi per le esercitazioni americane, e il progetto di usare l'emergenza per uccidere la democrazia. Ma fatelo da casa.
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