“L’ozio è nemico dell’anima; e quindi i fratelli devono in alcune determinate ore occuparsi nel lavoro manuale, e in altre ore, anch’esse ben fissate, nello studio delle cose divine”
È questa, però, una traduzione che traduce sì (scusate il gioco di parole), ma che non rende effettivamente l’idea di cosa volesse davvero dire san Benedetto e soprattutto dell’enorme portata innovativa di questa affermazione.
Pregare e lavorare sembra, infatti, una cosa scontata. Chi può sorprendersi del fatto che un santo inviti a i propri monaci e, al di là dei monaci, i cristiani in generale a pregare e lavorare?
Invece l’affermazione è totalmente nuova e lo si capisce dalla parola latina labor. Questo, il labor, per i latini non era il semplice lavoro, che loro solitamente definivano negotium da nec-otium, cioè non-ozio, bensì un certo tipo di lavoro, quello manuale, il lavoro fisico; per intenderci: quello che fa sudare.
Ebbene, nel mondo antico questo labor, cioè il lavoro fisico, era destinato solo agli schiavi, perché poco onorevole. San Benedetto, invece, che fa? Non solo dice che il monaco deve lavorare, cioè deve lavorare manualmente, ma va oltre, dice che questo lavoro fisico deve accompagnare la preghiera e che, accompagnando la preghiera, in un certo qual modo si fa esso stesso preghiera.
Abbiamo detto che nel mondo antico il lavoro manuale era considerato poco onorevole. Infatti, l’ “anima” culturale di questo mondo era di fatto gnostica, ovvero dominava la convinzione che ciò che avesse valore fossero solo le realtà spirituali ed intellettuali, e basta. L’uomo stesso (si pensi al platonismo) era considerato come spirito, e il corpo una sorta di “pezzo di ricambio”, un qualcosa di degradato da cui liberarsi quanto prima.
L’antropologia cristiana ribalta totalmente questa prospettiva affermando che l’uomo è persona in spirito e corpo, che è stato così voluto e creato da Dio, e che l’anima è forma organica del corpo. Se il corpo dovrà morire, non è perché così avesse stabilito Dio, ma in conseguenza del peccato originale. Tanto il corpo è parte integrante della persona umana, che esso verrà restituito alla sua anima con la resurrezione dei corpi.
Dunque, per il Cristianesimo l’uomo deve santificarsi con l’anima, ma anche con il corpo. Ed ecco perché il lavoro manuale non solo deve accompagnare la preghiera (in cui rientra anche l’attività intellettuale, cioè lo studio), ma diventa esso stesso un mezzo di santificazione e di glorificazione di Dio, cioè diventa preghiera.
L’ora et labora, insomma, è un vero “manifesto” contro il fatalismo e lo spiritualismo orientali e gnostici. - Fonte
9 commenti:
Molto interessante sia la distinzione tra labor e negotium, sia l'unione tra preghiera e lavoro e tra lavoro e preghiera. Questo dice che quando il lavoro diventa automatico, routine, smette di farsi preghiera e la preghiera smette di farsi lavoro umano. Nell'automatismo si scende verso l'animale, verso il meccanico, verso ambiti che non son più umani. L'umano è anima spirituale e corpo. Nell'automatismo, mi sembra, che la parte spirituale si allontani un po' dal corpo come nel sovrappensiero, è in questo stato che accadono gli errori, gli sbagli nel lavoro e la confusione delle parole nella preghiera. Direi che l'ora et labora non è neanche concentrazione mentale, almeno non è solo concentrazione mentale. Direi che l'Ora et labora è prima di tutto uno stato di quiete interiore ed esteriore, uno stato di equilibrio dove le forze spirituali e corporee sanno cosa è la preghiera e cosa è il lavoro e chi è colui/colei che prega e lavora, cioè una accettazione di sè e dei propri compiti, che sempre sono strumenti di perfezionamento personale oltre ad avere come fine l'autentico amor di Dio e l'autentico amore del prossimo.
Forse bisognerebbe fin dalle elementari insegnare l'Ora et Labora, non con parole astratte ovviamente, ma con un ben meditato esempio. Con la preghiera che apre e chiude la giornata, con una postura eretta in piedi o seduti, senza diventar pali naturalmente, poi insegnare 'il gusto' del lavoro ben fatto sia esso intellettuale che manuale, il sano piacere dell'ordine personale, il tutto inframezzato da canti corali e poesie imparate recitandole insieme secondo le grandi feste cattoliche dell'anno ed i temi che si stanno svolgendo. Il preside dovrebbe diventare un San Benedetto!
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/non-si-vive-di-solo-clima/
Sulla situazione attuale e l'ingenuità conformista di molti cattolici.
I Governi hanno sospeso i vaccini solo perché costretti dall'evidenza dei fatti, evidenza che loro - soprattutto quello italiano - hanno fatto tutto per negare e sottovalutare. In secondo luogo hanno già detto ossessivamente che ci si può fidare del vaccino e che il prima possibile ripartirà la campagna ossessiva di vaccinazione.
E non ci si spiega perché non ci sia la stessa premura nel sostituire i protocolli di cura domiciliare sostituendo la "vigile attesa" con terapie precoci ormai note.
Infine: non esistono solo vaccinisti e no-vax. Esistono pure persone che cercano di ragionare, e che non vogliono farsi soggiogare dal potere dominante, ... potere pervasivo che non è certo quello dei no-vax (che è solo una posizione ideologica preconcetta) e che è tutto a favore del panico da covid e della distruzione sociale e morale della società in nome della salute, salute che vorrebbero salvare - ma in realtà vogliono illudere - proprio col distanziamento sociale e l'idolo-vaccino (che poi quelli in commercio oggi hanno all'origine il sangue di un bambino innocente).
A questo punto, se persone di valore come i cattolici o gli intellettuali veraci, ragionano così significa che la potenza psico-spirituale del potere Tecnocratico-nichilista è veramente grande.
E per dire questo - cioè denunciare la massiccia azione di distruzione sociale in atto nel mondo, soprattutto in quello occidentale - non bisogna essere né negazionisti, né no-vax, né apocalittici, né matti, né cattolici tradizionalisti. Basta guardare le cose come sono e chiamare le cose col loro nome. Grande azione di sottomissione dei popoli e delle coscienze al potere Tecnocratico-finanziario mondiale. rdv
https://www.maurizioblondet.it/e-tacendo-morire/
… e tacendo morire
Maurizio Blondet 20 Marzo 2021
(Le due più recenti vittime nell’Arma, per quanto si sa)
Mantova. il Maresciallo dei carabinieri Pietro Taurino, 50 anni, è morto per una grave trombosi cerebrale.
La procura ha nominato tre esperti che dovranno dare una prima risposta agli interrogativi sollevati dal decesso avvenuto undici giorni dopo la vaccinazione con il siero AstraZeneca. Obiettivo dell’indagine è quello di accertare se esista una correlazione tra l’insorgere dei trombi a livello cerebrale e l’assunzione del vaccino.
radicatinellafede
https://www.youtube.com/watch?v=dbKNBYVQ3fI
Per i fedeli che sono impossibilitati a spostarsi per raggiungere la chiesa per la S. Messa ecco la possibilità di seguirla in diretta streaming trasmessa dalla Chiesa di S. Caterina V. M. in Vocogno (VB).
Prima Domenica di Passione.
Santa Messa cantata in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
Domenica 21 Marzo 2021 ore 10.30.
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Ti amo Signore , mio Re !
NOTIZIA TRISTISSIMA: Rubato il TABERNACOLO dalla Chiesa Parrocchiale di Tavernelle (Vicenza) - 19 marzo 2021
Dal parroco D. Emanuele: "Vi informo con dolore che stamattina presumibilmente tra le 8.20 e le 8.40 ignoti malfattori hanno asportato il tabernacolo della nostra chiesa di Tavernelle. Ho avvisato immediatamente le forze dell'ordine che sono in arrivo per un sopraluogo. Vi prego di pregare per riparare questo gesto che oltre al danno del furto rappresenta un grave sacrilegio e uno sfregio per la nostra comunità. Preghiamo che le forze dell'ordine possano ritrovare almeno le ostie consacrate. Don Emanuele""
Quando c'è il solstizio, ora di primavera, i satanisti compiono riti terribili il sabato notte, in più siamo in Quaresima... Preghiamo incessantemente giorno e notte!! Preghiamo per i lontani, gli eretici, i bestemmiatori, perché ritornino al Signore Gesù e alla Vergine Santa
Sanguis Christi, Novi et aeterni Testamenti, Salva nos!
Evola disse : "L'essenziale è non lasciarsi impressionare dall'onnipotenza e dal trionfo apparente delle forze dell'epoca. Tali forze, per essere prive di connessione con qualsiasi principio superiore, hanno, in fondo, la catena misurata. Allora il principio da seguire può essere quello di lasciar libero corso alle forze e ai processi dell'epoca, mantenendosi però saldi e pronti a intervenire quando la tigre, che non può avventarsi contro chi la cavalca, sarà stanca di correre."
Si ricerca, mai con una siffatta anacronistica apprensione come negli ultimi mesi - una disperata via di fuga, una risoluzione di respiro collettivo che possa in qualche modo "immunizzarci" dalla virulenta psicosi che scandisce, fin nel più banale dettaglio, la nostra quotidianità. C'è chi invoca il salvatore d'oltreoceano, chi confida in una qualsiasi rappresentanza di oppofinzione, chi - più speranzoso - opta per adire le vie legali, ripristinando un nuovo processo di Norimberga per criminali e collaborazionisti del ventunesimo secolo.
Al di là dell'impraticabilità di tutte le summenzionate strade (se non quando della loro più completa inverosimiglianza), quello che coglie la mia attenzione è proprio l'attitudine di molti, specialmente in questo disastrato e insanabile Paese, di ricercare "nell'altro" una soluzione ai propri problemi, come se qualcuno, vicino o remoto, possa realmente farsi carico del nostro fardello e impugnare le nostre istanze da portare ai "decisori", o anche solo ai più diretti subalterni: ebbene, ciò che posso dirvi è che non vi sarà nessuno a farlo. Se avete subodorato fin dall'inizio, o poco più in là, il baratro profondo in cui ci avrebbero gettato, dovreste anche intuire che questa impalcatura, di cui si serve il Sistema, è ben rodata, collaudata e preparata ad assorbire o respingere, a seconda della necessità, qualunque tentativo di sabotaggio organizzato su larga scala, qualsiasi attacco frontale annunciato a mezzi social.
Quindi dovremmo sottometterci e omologarci alla Nouvelle Normalité? Dovremmo rinunciare a tutti i moti di dignità umana che ci spingono a socializzare, uscire, fare il nostro lavoro, respirare liberamente? Dobbiamo perciò vivere tra le ombre, vergognandoci anche solo di mostrarci a volto scoperto o incontrarci con un amico? Assolutamente no, au contraire.
Dobbiamo anzitutto imparare a sostenere quel fardello con le nostre sole forze, agendo individualmente e intimamente (non c'è possibilità di combattere se restiamo incapaci di conoscere e impegnarci su noi stessi), disobbedendo puntualmente a questa isteria e ritagliandoci spazi e tempi per formarci come esseri umani senzienti. L'interconnessione con individui simili verrà poi: la natura di quei rapporti, e la loro potenzialità, dipenderà solo dalla tempra dei singoli che vi partecipano (la lotta è estenuante, ma parte da ciascuno di noi).
Venge
Meglio questo o quel vaccino? Quello fa male? Che efficacia ha? Si ok, ma le varianti? Meglio aspettare? Chi di noi, in questo periodo, non ha sentito tutto ciò. La realtà è che ci sfugge quale sia realmente il problema. Non è questo il vulnus. Non è solo nel bugiardino, solo negli effetti collaterali, il centro della questione. Il punto focale, il cuore, resta sempre la "libera scelta".
Nell'analizzare il tema vaccinale, quindi, non si può prescindere da tale analisi. È etica una campagna mediatica del genere? Mina o non mina la libera scelta di un individuo? È giusto proporre patentini vaccinali? È moralmente accettabile minacciare di licenziamento il personale sanitario che esprime dubbi e perplessità sul trattamento in questione? C'è adeguata informazione e trasparenza? C'è contraddittorio? Sono quesiti che è essenziale porsi.
La verità è che la libera scelta è messa a repentaglio dal regime di terrore instaurato. La verità è che non si dona al singolo la reale possibilità di bilanciare rischi e benefici per lasciarlo decidere in serenità. Dobbiamo comprendere perciò a cosa stiamo andando incontro, in che nuova era ci porterà questo approccio di gestione della malattia in futuro. Dobbiamo ribadire a gran voce il nostro no a tale deriva, al concetto stesso di vaccinazione di massa, alle dialettiche in corso, al definire chi esprime dei dubbi "no vax" o "negazionista". Limitare la libertà di scelta significa anche bombardamento incessante e ricatto morale, significa indicare una sola via d'uscita pena il procrastinarsi dell'emergenza all'infinito. Significa non dare alternativa. Significa criminalizzare il dissenso, mettere ai margini della società chi rifiuta il trattamento, etichettandolo come la causa di tutti i mali. Rischi e benefici: questo è il punto. L'uomo deve essere scevro da ogni condizionamento per valutarli. La libera scelta è e deve restare punto cardine di ogni società civile. Va difesa contro tutto e tutti. Va preservata da ogni attacco che ne pregiudica l'intangibilità. Ne va della nostra vita. Ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Senza libera scelta non siamo più esseri umani.
@anonimo Alle elementari bisogna insegnare che bisogna studiare e che,magari,anche lo studio,che è un lavoro,il quale,infatti,si divide in manuale ed intellettuale,deve essere sempre finalizzato alla gloria di Dio.Senza per questo tralasciare la manualità che può riguardare ciascuno durante la nostra quotidianità. Tra le altre cose,il lavoro,oggi,se non si è dei monaci che,effettivamente,svolgono dei lavori in contesto monastico,e molti monaci erano,nel contempo,anche intellettuali,è finalizzato ai piaceri,che sono l'opposto dello spirito. Quandi giovani,infatti,lasciano di studiare a causa dei divertimenti o per dedicarsi ai divertimenti,che,magari,l'abbiente,pur essendo un non lavoratore o non di famiglia operaia può permettersi comunque,pur frequentando l'università? Oppure un tale,lavora,per esempio,riparare le televisioni o le radio e gli smarthphone,cose che rappresentano l'opposto dei valori spirituali.Lo stesso dicasi per chi costruisce automobili o chi lavora per comprarsi l'auto per andare in discoteca ad ubriacarsi,ascoltando musica blasfema.Non ci si accroge,in tal maniera,che vi sono troppe disparità economiche e che,magari,difendendo i diritti fondamentali,tra cui l'Istruzione e gli studi universitari è cosa di gran lunga più cristiana ed europea,senza nascondere dietro quella che è una possibile erronea idea del lavoro manuale,strumentalizzando la religione,l'ingiustizia economica,che pure esiste. Di sicuro, non saremo contenti quando vedremo,come nei telefilm americani,giudici,dentisti,medici,avvocati,ingegneri,giornalisti ed imprenditori stranieri,con il beneplacito della Chiesa.Dopodiché,ognuno di noi,possiede o avrebbe, degli spazi quotidiani da dedicare anche al lavoro manuale oltre che alla preghiera; questi spazi nessuno li toglie. Se tu sei abbiente ed hai un giardino,lavori nella tua terra,come i monaci nei monasteri. Magari potresti essere anche un medico od un avvocato,quindi abbiente,puoi dedicarti a quel tipo di lavori quotidiani che accompagnano la spiritualità e la preghiera. Di sicuro,l'operaio,che già abituato a lavorare ed a pagare le tasse al posto dei ricchi,a non fare vacanze,neppure d'estate,ha il diritto anch'esso,di far studiare i propri figli,anche se credente,piuttosto che i figli di lui guardino le vite altrui,quelle dei dei credenti insieme a quelle degli atei. D'altra parte,anche le "Universitas Studiorum" sono state create dai monaci e dalla Chiesa. La Chiesa è una cosa troppo importante,specialmente per i credenti,quindi,non roviniamola!
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