Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 22 luglio 2022

La ricostruzione come via della rettitudine. Le conclusioni dell’Università dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân

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Al termine delle intense giornate di studio della prima edizione dell’Università estiva dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa, è giunta la lectio magistralis del professor Giovanni Turco, capace di sciogliere con mirabile efficacia alcuni dei nodi emersi in bozza nelle trattazioni dei vari relatori precedentemente intervenuti.

Se la modernità, per come sin qui conosciuta, si sta sgretolando, accumulando macerie, e se la post-modernità emergente ha i tratti delle distopie letterarie del secolo scorso e il carattere dei peggiori incubi, allora interrogarsi riguardo quale ricostruzione sia possibile è la domanda a cui dare risposta urgentemente, per evitare gli esiti esiziali dello scenario posto. Per fare questo il professore muove innanzitutto dal metodo: vedere, cioè capire; giudicare, cioè valutare razionalmente e alla luce della Rivelazione; agire, secondo rettitudine, ovvero con prudenza, pesandone le conseguenze.

La principale mossa è quella di affrontare il tema del “conservatorismo” dal punto di vista fenomenologico (descrittivo) e per la teoria che se ne può dare. L’attitudine conservatrice è ben esemplificata nel dialogo tra Alessandro Magno e il pirata, messo in scena da Agostino da Ippona[1]. La difesa dello status quo attraverso l’esercizio del potere non è di per sé un bene, se remota iustitia, se non è rispettata la giustizia. In mancanza di questo riferimento alto e ultimo, quid sunt regna nisi magna latrocinia, che cosa sono i regni se non grandi bande di ladri, associazioni a delinquere? A questo punto il pirata, come ha sottolineato l’autore, mette in crisi il potere, in questo caso rappresentato in senso assoluto da Alessandro Magno, con una semplice domanda, che è constatazione veritiera della realtà: sed quia ego exiguo navigio facio, latro vocor; quia tu magna classe, imperator, ma ciò che io (pirata) faccio con una barchetta, mi guadagna la nomea di ladro, ciò che fai tu (Alessandro Magno) con una grande flotta, ti fa condottiero?.

Il re è nudo se ingiusto. Ma di che giustizia può rivestirsi? Per il giurista e filosofo austriaco Hans Kelsen la giustizia possibile è la giustizia quale risultato della legge, legalità prodotta dal mantenimento di un ordinamento positivo. Sotto questa specie non si dà giustizia quale criterio della legge perché si ritiene la giustizia ideale irrazionale, non conoscibile. Le democrazie moderne nel riconoscere questa tesi per convenzione riescono a stabilire differenze tra l’assassino e il boia, tra il rapinatore e l’esattore delle tasse. Approccio positivista capace con un editto, leggasi norma, di costituire una realtà giuridica ingiudicata e ingiudicabile dalla legge naturale, che è divina. Ma l’eco del gesto di Antigone, contro il divieto di Creonte, a dare degna sepoltura al cadavere del fratello Eteocle, giunto sino a noi dalla tragedia di Sofocle, riporta l’asse della giustizia in verticale, dove la legge data dagli uomini a sé stessi, giudicata alla luce della legge divina, si pone con contorni dagli esiti dis-umani.

La mens conservatrice nei suoi tratti psicologici è poi vittima di fallacie cognitive e logiche. Assuefatta allo status quo, anela all’immobilità del mondo per come conosciuto da bambini. Preferendo il male minore, si fa cedevole. Ossessionata dallo spettro dell’anarchia, pensa che i nemici di ieri siano gli alleati di oggi. E così il moderato prima e il conservatore poi, nelle parole di Jaime Balmes[2], el uno estaba destinado a moderar los ímpetus de una revolución osada en sus fines y violenta en sus medios; el otro está destinado a conservar los intereses creados de una revolución consumada y reconocida, il primo (il moderato) era destinato a moderare gli impeti di una rivoluzione risoluta nei fini e violenta nei mezzi; l’altro (il conservatore) è destinato a conservare gli interessi di una rivoluzione consumata e riconosciuta. Così il conservatore si fa ala perdente della Rivoluzione, perché cerca invano di cristallizzare un processo che ha un suo dinamismo interno che lo spinge: Français, encore un effort si vous voulez être républicains[3]. Il conservatorismo, quindi, è binario morto della Reazione. La svolta conservatrice, accomodante de facto, si rivela quale esito finale della Reazione, disconoscimento della Verità, della sostanza assiologica dello spirito tradizionale. Débâcle, a cui Antigone, per chiudere il cerchio, si sottrae. La Contestatrice Antigone, disobbedendo a Creonte, coglie pienamente la natura dell’obbedire quale atto umano fatto liberamente in adesione a ciò che è detto di fare da una autorità che si riconosce tale. E qui, recuperando la lezione dell’Aquinate[4], fare propria la volontà di un altro può diventare complicità, e senza la chiamata in causa della trascendenza, della legge divina giudicante la legge umana, l’obbedienza è piegarsi, è farsi conformi in una prospettiva egualitaria. L’obbedienza virtuosa (o viziosa) si distingue quindi alla luce del primato della Verità e del Bene.

Il passo conclusivo e decisivo riporta al punto di partenza: ricostruzione, che potrebbe essere in altri termini definita come riconquista, rettificazione, cioè rendere le nostre azioni quelle che dovrebbero essere, e in ultimo ma non ultima, conversione integrale, al contempo intellettuale, morale e affettiva. Sul piano intellettuale il materiale da costruzione lo troviamo nel Catechismo[5], nell’opera di Tommaso d’Aquino e di Aristotele, negli autori controrivoluzionari come, ad esempio, Joseph De Maistre. A livello morale la ricostruzione si gioverà di uomini e donne capaci di generosità, magnanimità, di pensare in grande, di abnegazione e autonomia decisionale. Nella dimensione affettiva la conversione troverà i propri cardini nella cura dell’ordine interiore, nell’attitudine realistica del cristiano, nella rivalutazione della vita spirituale. Frutto di questa conversione la trasformazione di un uomo non più complice, cooperante del male, ma libero, non in senso liberale, ma nel senso che santi come Agostino e Alfonso Maria de’ Liguori ci hanno consegnato: uomini buoni, cioè liberi per il Bene, non nel capriccio; uomini liberi nello spirito, interiormente. Come lo è stato, ad esempio, Aleksandr Isaevič Solženicyn [6] tornato in patria, nella Russia post-sovietica, per dare un contributo alla ricostruzione, secondo criteri di sana autonomia e rappresentatività delle comunità locali, in una prospettiva prudenziale capace di lasciar cadere la vecchia malta della Rivoluzione d’Ottobre e salvaguardare la pietra buona, cioè naturale, quale materiale per la nuova costruzione. Recuperando il naturale, il razionale e il primato della Verità. Ricostruendo con le qualità del monaco, capace di salvare la civilizzazione dall’oblio della barbarie, del vescovo, ossia del pastore che non abbandona il proprio gregge ai lupi, e nella prospettiva del Cid Campeador, emblema della Reconquista e per estensione di chi non si accontenta, di chi non si fa accomodante, di chi va oltre. Dopo il 1989, l’Occidente, incarnazione della modernità, perse l’occasione di pensare il post in termini di rettificazione della realtà, di azione secondo rettitudine. Vinta Waterloo con una lunga preparazione, l’Occidente non si pose il problema di come vincere dopo Waterloo[7]. Come già si era verificato nel 1815 quando il Congresso di Vienna, nella visione di Klemens von Metternich, istituzionalizzò l’assetto napoleonico, a sua volta istituzionalizzazione dell’assetto rivoluzionario francese. Esempio capitale di conservatorismo quale ala perdente della Rivoluzione, che inarrestabile fece successivamente molti e ulteriori passi avanti, basti ricordare i moti del 1820, del 1830, del 1848, fino a quelli parigini del 1871. Eppure visioni alternative c’erano e avrebbero potuto avere maggior fortuna[8]. Se non si sceglie la prospettiva della ricostruzione quale via della rettitudine, metafora viva che indica il compito da perseguire prudentemente, sagacemente e avvedutamente, i precedenti storici paiono preannunciare un destino che ci vedrà partecipi, bene che vada, del campo degli illusi o, peggio, da quello dei complici.
Davide Bonassi - Fonte
________________________________
[1] Agostino di Ippona, De Civitate Dei, IV, 4
[2] Jaime Balmes, El Pensamiento de la Nación.
[3] Donatien-Alphonse-François de Sadeçais, Français, encore un effort si vous voulez être républicains
[4] S.Theol. II-II, q. 104 e 105.
[5] Pio X, Catechismo
[6] Aleksandr Isaevič Solženicyn: Un mondo in frantumi. Discorso di Harvard; Ricostruire l’uomo. Scritti e interviste su Polonia, Russia e Occidente; Come ricostruire la nostra Russia?
[7] Michele Federico Sciacca, Come si vince a Waterloo.
[8] Karl Ludwig von Haller, La Restaurazione della Scienza politica

9 commenti:

Anonimo ha detto...

"La massa come tale è sempre anonima e irresponsabile, e i cosiddetti condottieri non sono che i sintomi inevitabili di un movimento di massa.
I veri condottieri sono coloro che meditano su se stessi e alleggeriscono del proprio peso il peso della massa, poiché si tengono coscientemente lontani dalla cieca naturalità della massa turbolenta.
Ma chi può sottrarsi a quella forza di attrazione che sopraffà ogni cosa quando l'uno si aggrappa all'altro e lo trascina con sé?
Unicamente colui che non vive soltanto nel mondo esterno, ma anche nel mondo interiore."

Carl Gustav Jung (1875-1961), Il significato della psicologia per i tempi moderni, 1933

Anonimo ha detto...

LA PASSIONE PER LO SPAZIO NON PREVEDE DIVISIONI E RANCORI.
Samantha Cristoforetti: uniti ai colleghi russi dall’amore per lo spazio.
La missione, la famiglia e gli amici uniscono gli astronauti americani, europei e russi sulla Stazione spaziale.
Lo spazio, la vita a bordo, insieme all'amore per la famiglia e gli amici: è questo a unire gli astronauti americani, europei e russi che in questo preciso momento sono a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss).
Lo ha detto l'astronauta Samantha Cristoforetti, dell'Agenzia spaziale europea (Esa), in collegamento dalla Iss con la collega Jessica Watkins, organizzato dalla Nasa per rispondere alle domande di alcuni media americani.
“Non ci sono spaccature sulla Iss per la guerra in Ucraina, ha detto Cristoforetti. "Qui non ci sono divisioni: per tutto l'equipaggio è importante conservare i ponti finora costruiti e la collaborazione", ha detto “Astrosam” ai media americani. La sua collega Watkins della Nasa ha detto che "ci rendiamo conto di cosa succede sulla Terra ma qui siamo amici e continuiamo a lavorare insieme.”
Queste sono le cose belle da condividere ed apprezzare, altro che espulsioni da gare sportive e da eventi culturali di artisti ed atleti solo perché cittadini russi!

Anonimo ha detto...

La massa, i popoli, il popolo, le moltitudini sono composte di persone. Il governante deve avere nella testa, nel cuore, nella volontà le persone, i vari gruppi di persone che formano il popolo che lui deve guidare, curare, elevare.

Notizia di oggi, una mamma, di più dei trenta anni, che ha lasciato la sua figlia di 16 mesi sola, in casa, per sei giorni, nel mentre che i giorni passavano la bambina è morta di stenti e la madre ha ammesso di aver pensato che la figlia sarebbe potuta morire, ma lei evidentemente doveva andare, Dio solo sa dove.

Ora questo fatto terribile dice di esseri umani 'vuoti', assenti a se stessi, con un QI inesistente, che si presentano come adulti forti e vigorosi, ma sotto l'apparenza il nulla. Quanti di questi esseri umani abbiamo in circolazione? Non lo sappiamo. Questi lindi e pinti e...vuoti quanti sono? Non lo sappiamo.

Questo è il problema più grande che abbiamo. In assoluto. Non si può vivere in questo nulla che crea mostri. Non si può affidare la formazione delle nuove generazioni ai media, alle canzonette, alle mode, alle discoteche, ai concerti. Convertiamoci, per amor di Dio. Convertiamoci, sinceramente.

Di questo progresso non voglio sapere più nulla. Nulla. La pazzia regna. Evidentemente mancano anche esempi virtuosi in questo manicomio. Noi non siamo esempi virtuosi capaci di far da traino. No, non lo siamo. Neanche un cane,un gatto si lasciano in casa, soli, per sei giorni...arriva la protezione animale e commina una salatissima multa. Nessuno protegge l'essere umano di pochi mesi e...nessuno ha sentito il pianto di un bambino. Nessuno. I vicini tutti sordi. Tutti al mare.

La ricostruzione, la rettitudine...i fatti del giorno parlano di distruzione e di grave assenza di onestà.

I frutti della cancel culture ha detto...

Blitz ambientalista agli Uffizi di Firenze: attivisti si incollano alla Primavera del Botticelli. Ne ho scritto una settimana fa. Questi imbecilli sono manifestazioni di una civiltà satura e in declino. Ma i “cattivi maestri” di questa follia verde sono dentro ai palazzi che contano (la copia del David di Michelangelo, in piazza della Signoria a Firenze, non è stata forse coperta di nero dal sindaco in cerca di clic all’inizio della guerra in Ucraina?). Sono, per fare un esempio, gli accademici che hanno fatto costruire una statua in bronzo a grandezza naturale di Greta Thunberg in una universitá. Come puoi andare al museo quando il pianeta sta morendo? Questi imbecilli hanno dalla loro tutto il baccanale di giornali, social, politica e società dello spettacolo che da anni lavora sulla fine della società industriale, dell’Occidente, della sua cultura, del buon senso. E chissà che non ci riescano.

Anonimo ha detto...

Quanto alle assurdità del positivismo giuridico dei nostri giorni, posso ad esempio dire che non sono certo un libertario, ma l'attuale identificazione ''de facto'' del matrimonio (un'istituzione pregiuridica e bioculturale) con il matrimonio civile (una costruzione giuridica variamente interpretata) è una grave invasione del potere statale sulla vita sociale.

Anonimo ha detto...

"La caduta dell'Occidente cristiano? Qui pensano 'chi se ne frega'". In Germania la chiesa, che accumula denaro (è più ricca del Vaticano) e progressismo, è al collasso e vende migliaia di chiese. Vent'anni fa Ratzinger lo previde: “Dite che sono pessimista, ma il mio non è che sano realismo". Contrariamente alle controparti cristiane, i luoghi di culto islamici, nell’ultimo quarantennio, sono passati dall’essere inesistenti a 2.700. Il filosofo Raymond Aron aveva ragione nel dire che “gli uomini non sanno la storia che fanno”. Ci accorgiamo di come cambia il nostro mondo soltanto al termine di un processo epocale. Ci siamo dentro fino al collo…

Anonimo ha detto...

"... esseri umani 'vuoti'..."

Questo è il vuoto lasciato dalla chiesa CVIIista, vuoto che è stato occupato da ogni tipo di demoni.
Questi sono i risultati della chiesa a braccetto col mondo. Non solo non ha convertito, migliorato, denunciato il mondo, ma il suo venir meno alla evangelizzazione permanente ha lasciato le generazioni, tutte le generazioni, preda del Demonio.
Questo va detto e spiegato all'intera gerarchia oggi indemoniata come e più del mondo e J.M.B. farebbe bene a gettare la maschera e a rivelarsi per quello che è, un emissario del Nemico.
Invitiamo quanti hanno tradito NSGC ad andare in un eremo per riparare il male fatto, andate finché vi è possibile farlo, liberamente, di persona. Il vento sta cambiando!

Anonimo ha detto...

https://www.informazione.it/n/40C21BC0-A211-49EB-AB5B-8DEAC47F7435/Il-Papa-e-vegetariano-Ai-giovani-dice-di-mangiare-meno-carne

Da "il peccato della carne non è tra i più gravi" a "giovani, riducete il consumo di carne" il passo è breve. Senza polemica, a me questa affermazione salva ambiente sembra azzardata, chi ha detto che mangiare meno carne faccia bene al pianeta? Non esiste, anche perché le proteine animali sono indispensabili al nostro organismo. Oltretutto vorrei ricordare che miliardi di piante di mais sparse su tutto il pianeta, coltivate per cibare bovini e suini, catturano tonnellate di CO2, producono ossigeno e l'acqua che bevono torna a terra seguendo il noto ciclo che ci viene insegnato e illustrato fin dalla scuola elementare. Davvero queste uscite, seppur in buona fede, mi fanno pensare... male, non so che farci.

Anonimo ha detto...

"La caduta dell'Occidente cristiano? Qui pensano 'chi se ne frega'".

Qui c'è un equivoco: il moderno occidente a guida USA può essere cristiano solo accidentalmente; nella sostanza, esso è l'occidente della propaganda (intesa in senso letterale) dei diritti umani e della democrazia liberale. Questa è la narrazione ideologica con cui l'egemone americano giustifica il proprio essere e il proprio agire.

Anzi, in quanto a ciò, leggiamo pure la dichiarazione di un portavoce del dipartimento di Stato americano, interpellato sulla crisi politica in Italia, conclusasi pochi giorni fa con lo scioglimento delle camere:

‘’Gli Stati Uniti rispettano e sostengono il processo costituzionale in corso in Italia. Tra Stati Uniti e Italia c'è una forte alleanza basata su valori condivisi di democrazia, diritti umani e prosperità economica. Continueremo a lavorare insieme a stretto contatto su una serie di importanti priorità, compreso il sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa".

(Notate il paternalismo coloniale)

Attenzione agli equivoci, dunque.