Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 9 febbraio 2023

Una spiegazione del Rito Romano dalle origini a oggi

Nuove luci sul Rito romano antico. Una bella recensione, nella nostra traduzione dal sito tedesco Motu-proprio: Summorum-Pontificum.de, della nuova monografia di Uwe Michael Lang dalla Cambridge University Press, "La messa romana: dalle origini paleocristiane alla riforma tridentina".  
Ricordiamo p. Lang per questo suo pregevole intervento sul Latino come lingua liturgica del Rito Romano [qui] nel corso del Convegno sul Motu Proprio Summorum Pontificum - Una ricchezza spirituale per tutta la Chiesa, Roma 16-18- settembre 2008
Lo ricordiamo anche per i precedenti testi: 
- The Voice of the Church at Prayer. Reflections on Liturgy and Language [qui - qui]. C'è da dire che l'accenno alla formazione di “una lingua sacra vernacola”, previsto dalla Liturgiam authenticam (n. 47) [qui gli esiti del recente smantellamento persino di LA]: un linguaggio di culto che si distingue dal linguaggio quotidiano ed è sentito come la voce della Chiesa in preghiera non sembra un buon biglietto da visita per l'allora ventilata 'Riforma della Riforma', perché evidentemente esclude il ripristino del latino. Mentre oggi le messe Summorum usano il vernacolare solo per le letture ed è questo il rispetto che si deve alla "lingua sacra" e alla lex credendi che trasmette [vedi]! 
 - Rivolti al Signore con la prefazione dell'allora card. Ratzinger [qui].
Circa l'ultima monografia Clemens Victor Oldendorf afferma: "Il libro affronta la teoria di Jungmann di un preteso processo di disintegrazione della liturgia da sublimi, semplici inizi a presunto sovraccarico barocco e distorsione parziale, che egli ha imposto all'enorme corpus millenario, con una prospettiva quasi opposta sotto molti punti di vista: Lang descrive lo sviluppo organico da inizi che non erano molto differenziati in una maturità in continua espansione".
Commenta P. Kwasniewski: "In altre parole, il più grande studioso vivente di rito romano (e pochi contestano questa valutazione) conclude che la Messa tridentina rappresenta l'apice dello sviluppo liturgico occidentale. Forse un giorno Jungmann sarà soppiantato da Lang (soprattutto quando sarà disponibile un'edizione tascabile a prezzi accessibili), e potremo mettere fine a questa propaganda sulla "decadenza" una volta per tutte." (M.G.)

Una spiegazione del Rito Romano dalle origini a oggi

Il Padre oratoriano Uwe Michael Lang, che vive e lavora in Inghilterra, è intervenuto due volte nel dibattito sulla storia e sulla forma autentica della liturgia romana con le sue pubblicazioni degli ultimi anni: Conversi ad Dominum, del 2010 e The Voice of the Praying Church [La voce della Chiesa orante] del 2012. Lo scorso autunno Padre Lang ha pubblicato un libro sulla storia della Messa Romana, che ne traccia lo sviluppo dai primissimi inizi — a partire dagli stessi Vangeli — fino alla prima codificazione legale successiva al Concilio di Trento. The Roman Mass. From Early Christian Origins to Tridentine Reform [La messa romana. Dalle origini paleocristiane alla riforma tridentina], un libro di quasi 400 pagine nell’originale inglese, non ha l’intento di fare la concorrenza all’influente opera Missarum Sollemnia di Josef Andreas Jungmann (1948), che ha alimentato in vari modi le discussioni del movimento liturgico e ha esercitato un’influenza assolutamente ambivalente sulla successiva riforma liturgica, bensì confronta la teoria di Jungmann — secondo la quale la liturgia ha subito un processo di disintegrazione da inizi sublimi e semplici fino ad arrivare a presunti sovraccarichi barocchi e distorsioni parziali e che egli ha quasi imposto a questo enorme corpus di fatti — con una prospettiva quasi opposta in molti punti: Lang descrive una crescita quasi organica a partire dagli inizi, in cui la liturgia era poco differenziata, fino a una maturità in continua evoluzione e in forma eccellente.

Come indica la limitazione cronologica “fino a Trento” già segnalata dal titolo, le attuali controversie sull’pertinenza teologica e sullo statuto giuridico del rito autentico vengono praticamente ignorate, e ciò è di grande beneficio per l’opera. A causa dell’attuale situazione di emergenza, abbiamo già avuto un numero sufficiente di pubblicazioni che analizzano questa situazione da un punto di vista giuridico e che escogitano modi e mezzi per migliorarla, perdendo però a volte di vista una visione più ampia. Il valore principale della nuova pubblicazione di Lang è che quest’ultimo si rifà davvero a un’accurata esegesi delle Scritture del Nuovo Testamento e delle più antiche tradizioni apostoliche, e in tal modo colma in modo convincente le lacune lasciate nella tradizione scritta dal periodo di persecuzione dei primi tre secoli. Non è vero che la messa romana sia apparsa più o meno dal nulla nel IV e V secolo e che per molti aspetti non sia fedele ai suoi inizi, nobili sì, ma purtroppo non troppo noti. Il principio del suo sviluppo e della sua maturazione è essenzialmente determinato dalle sue origini, che in alcuni luoghi risalgono al giudaismo contemporaneo a Gesù, o anche a quello più antico, al giudaismo precristiano. Le rotture o — ancor di più — le rivoluzioni sono profondamente estranee all’essenza di questa liturgia.

Una presentazione di un’opera come quella qui esposta che sia appropriata al suo contenuto richiede più tempo e impegno di quanto non sia attualmente a nostra disposizione. Siamo quindi grati che Clemens Victor Oldendorf ci abbia messo a disposizione la sua recensione completa di 21 pagine, che include anche alcuni punti critici. Queste 21 pagine sono solo l’inizio, perché questa è solo la prima parte: una seconda parte della recensione seguirà a breve e sarà ovviamente pubblicata anche qui.

Poiché un testo con note a piè di pagina di questa estensione e su questo argomento è di difficile lettura in formato web, offriamo qui sotto il link per il download. Se invece si preferisce leggerlo in formato web, lo si trova qui. 
PDF della prima parte (in tedesco. Tradurremo entrambe le parti, di grande interesse, appena possibile).
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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Corruptio optimi pessima

Questa frase di san Gregorio Magno (Gregorio I, papa) enuncia che ciò che è ottimo, una volta corrotto, diventa pessimo (superlativo assoluto di cattivo).
È una tentazione ricorrente dei vari novatori senza fondamenta, degli irrequieti senza cardini e dei riformatori senza ritegno cercare di manomettere, con la scusa di aggiornare, ciò che non andrebbe toccato perché, essendo “ottimo”, non può essere migliorato, ma solo corrotto.
Pensiamo al declino liturgico della chiesa cattolica che possedeva un irreformabile e stupenda Messa antica e che ora si ritrova a fare i conti un rito riformato/deformato, deprivato del sacro. Quando si va a toccare ciò che possiede i canoni dell’optimus (superlativo assoluto del buono) non si può far a meno di danneggiare.
Certo che, in un mondo dove tutto ha la pretesa di essere ontologicamente riformabile suona dannatamente sgradevole che possa esistere qualcosa di davvero intoccabile.
Ma è così. L’ottimo non ammette discussioni.
Anche il Vangelo non si salva dalla sciagurata sindrome degli upgrade, e laddove non si possono ulteriormente cambiare le parole della sacra scrittura ci si appella all’interpretazione che finisce per assecondare gli affamati di effimere e fuorvianti novità, nient’affatto interessati alla verità.
Anzi, corruttori della verità rivelata, con la blasfema pretesa di “migliorarla”.
Mi sento di chiudere così: Pessimi sono i corruttori dell’ottimo.

Roberto Bonaventura
Elucubrazioni latine

Ricorrenza di oggi ha detto...

9 febbraio: ricorrenza della monaca Anna Caterina Emmerick.
Morì il 9 febbraio 1824. Papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata beata il 3 ottobre 2004 durante una cerimonia solenne tenutasi in Piazza San Pietro in Vaticano.
Alcuni archeologi austriaci, tra il 1898 e il 1899, basandosi sulle visioni di Caterina Emmerick tracciarono una mappa topografica, riportando alla luce, a 9 km da Efeso, alcuni resti di una casa che attribuirono al I secolo d.C. e che identificarono come l'antica abitazione nella quale la Vergine Maria e Giovanni Evangelista avevano vissuto dopo la morte di Gesù.
Il regista Mel Gibson, per il suo film La passione di Cristo, si è ispirato anche ai diari della monaca tedesca.

Anonimo ha detto...


Corruptioi optimi pessima

Shakespeare: "I gigli imputriditi puzzano assai più dell'erbacce"
(Lilies when pester smell far worse than weeds).
Citazione a memoria.
Deve essere un verso dai Sonetti.
L.

Anonimo ha detto...

libro eccellente che costa un occhio

Anonimo ha detto...

"La difesa poi del nome cattolico postula la necessità che, nel professare le dottrine tramandate dalla Chiesa, siano in tutti un solo sentire e un’incrollabile fermezza; su questo fronte occorre guardarsi dall’essere in alcun modo conniventi con le false opinioni, o dal resistere ad esse più debolmente di quanto non richieda la verità."

Papa Leone XIII, Immortale Dei.

Anonimo ha detto...

Ho conosciuto un santo sacerdote, docente di Storia della liturgia al seminario diocesano. La sua opinione era che il Cristo stesso , dopo la sua Resurrezione , nei 40 giorni prima dell'Ascensione, avesse detto ai 12 come avrebbero dovuto celebrare il culto dìvino. La sua opinione era motivata dal fatto che le liturgie celebrate dai primi cristianifossero molto simili anche se celebrate in luoghi diversi.
Nessuno ha postulato la sua canonizzazione, ma , a mio modesto parere un miracolo lo ha fatto.