Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 10 febbraio 2023

Morto Benedetto, Bergoglio vuole soffocare la Messa antica. Robert Moynihan

Robert Moynihan ha scritto una Lettera (Lettera n. 42, 2023 Lunedì 6 febbraio: Messa antica) sulle voci ricorrenti di ulteriori proibizioni e restrizioni [vedi quiqui - qui] nell’uso del Rito antico già sdoganato da Benedetto XVI. Indice degli articoli sul tema.

Morto Benedetto, Bergoglio vuole soffocare la Messa antica.
Robert Moynihan

Ci sono nuove notizie sulla possibile emanazione (forse il 3 aprile) di ulteriori restrizioni all’uso del vecchio rito nella celebrazione della Messa. 
Due articoli provenienti dall’Europa durante il fine settimana affermano che “fonti” anonime a Roma hanno appena “confermato” che esiste una bozza di “Costituzione Apostolica” che limiterebbe ulteriormente l’uso della vecchia liturgia preconciliare – il vecchio modo di celebrare la Messa e i sacramenti (ad esempio, il battesimo e l’ordinazione) – che Papa Benedetto XVI nel 2007 ha detto che dovrebbe essere conservato nella Chiesa come un rito insigne e venerabile.

Ecco il link ai due articoli: qui in tedesco e qui in italiano. L’intento sembra essere quello di codificare definitivamente la nuova liturgia – la “nuova Messa” promulgata da Papa Paolo VI il 3 aprile 1969 (vedi anche il link), in sostituzione della vecchia Messa latina utilizzata per secoli prima del 1969 – come unica liturgia di rito latino nella Chiesa. Diamo uno sguardo un po’ più approfondito a questo argomento. 
* * * 

Molti non considerano questo argomento importante. Lo considerano periferico, addirittura irrilevante. Altri, invece, lo considerano importante, addirittura critico e centrale, per la vita futura e la fede della Chiesa. Perché questi due punti di vista? Essenzialmente perché gli osservatori hanno opinioni diverse sul fatto che le due liturgie siano in contrasto tale da influenzare effettivamente la fede dei fedeli.

In altre parole, perché ci sono opinioni diverse sul fatto che una liturgia o l’altra sia più efficace nel comunicare ciò che la Messa ha sempre cercato di comunicare: lo spirito di Cristo, la sua stessa vita, a coloro che sono “in comunione” con Lui, e attraverso di Lui e in Lui, con il Padre.

Alcuni parlerebbero in termini di “grazia”: nel senso che tutto ciò che, nella liturgia o nella vita, è più “cristocentrico”, tutto ciò che avvicina le anime a Cristo, che le chiama a diventare centrate su Cristo, fornisce e infonde più efficacemente quella “grazia” che (in un modo misterioso i teologi specialisti possono discutere e i comuni mortali possono semplicemente meditare in silenzio) è la vita dell’anima – l’energia che rende l’anima, quel mistero centrale che è il nucleo di ogni essere umano, ricca, vibrante, viva, orientata alla fede, alla speranza e all’amore, orientata al sacrificio della propria volontà e all’abbraccio della volontà di Dio per adeguarvi la propria volontà in maniera sempre più piena...

C'è chi pensa che le due forme di liturgia, la vecchia e la nuova, siano ugualmente cristocentriche (e quindi ugualmente valide), ma che siano semplicemente diverseesteticamente”. In altre parole, superficialmente. Non essenzialmente. Alcuni pensano cioè che alle persone più “anziane” (quelle nate prima, ad esempio, del 1955 o del 1960, prima dell’inizio del Concilio Vaticano II), e a quelle legate alle tradizioni aristocratiche europee, e quindi alla venerabile lingua latina antica, semplicemente “amano” (esteticamente) la vecchia liturgia, con la sua cosiddetta “solennità” e “forma rigorosa” (anche se una vecchia Messa in una vecchia cappella può essere straordinariamente semplice e accessibile e quindi, in qualche modo, anche “non solenne” e “informale”), con il suo uso del latino (e un po' di greco), con l’uso dell’incenso e dei gesti prescritti, e così via, mentre alle “persone più moderne” (quelle nate dopo il Concilio, ad esempio nel 1960 o 1965) e meno “eurocentriche” (quelle dei Paesi lontani dalla vecchia “patria” europea della Chiesa cattolica) la nuova liturgia semplicemente “piace”, il “Novus Ordo” promulgato da Papa Paolo VI nel 1969, con il suo aspetto “meno solenne”, il suo uso del vernacolo (non del latino), la sua “informalità”, il suo minor uso di gesti prescritti, e così via.

Altri ancora sono convinti (per molte e varie ragioni) – secondo il vecchio detto “lex orandi, lex credendi” (“la legge del pregare è la legge del credere”), che significa che il modo in cui si prega finisce per influenzare e plasmare le credenze effettive delle persone – che la “nuova Messa” non orienta le persone in modo incondizionato e completo verso Dio al apri della “vecchia Messa”. 
Questo è semplicemente ciò che alcuni credono realmente.
Si sono persuasi che sia così. 
Così, quando sentono che Roma sta progressivamente eliminando la “vecchia Messa”, concludono che Roma ha frainteso qualcosa, che ha sottovalutato la pietà e la fede profonde e rafforzanti che la vecchia liturgia ha significato e attuato (come ha scritto Papa Benedetto) per milioni e milioni di persone nel corso dei secoli. 
Semplicemente non riescono a capire perché Roma vorrebbe rompere completamente, sopprimere completamente, questa preghiera tradizionale, questa invocazione tradizionale di Dio, questa liturgia tradizionale, centrata su Cristo. 
E, sorprendentemente, finora Roma non ha fornito loro alcuna argomentazione veramente persuasiva sul perché voglia fare ciò che Benedetto XVI, solo 15 anni fa, affermava che non si sarebbe mai potuto fare: “Ciò che era sacro per le generazioni precedenti rimane sacro e grande per noi; non può essere improvvisamente completamente proibito o addirittura dannoso”. (Papa Benedetto XVI in Summorum Pontificum, 7 luglio 2007) 
E tutto questo provoca sofferenza spirituale e di coscienza per molti semplici credenti di buona volontà, che sentono che la loro angoscia di coscienza non interessa agli uomini a cui sono conferite queste decisioni. 
E così essi vivono in una sorta di desolazione spirituale, che si accentua a ogni giro di vite, mentre Roma soffoca lentamente ma inesorabilmente la pratica della vecchia liturgia. 
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

20 commenti:

Forse..? ha detto...

Perdonate , non ho ancora letto l'articolo, il mio commento e' sul titolo:
"Colui che non voleva essere Papa" e' un libro su Papa Benedetto XVI, uno dei primi libri, e' in lingua francese, lo acquistai tanto tempo fa ma non ho trovato ancora il tempo di leggerlo perche' distratta da altri testi .
Riprendo: Colui che voleva insegnare, studiare, approfondire, non ha esercitato la sua volonta', si e' lasciato condurre dalla altrui volonta'( Volonta' di Dio?) ad essere Vescovo, Responsabile della CDF. Aspirava al ruolo di pensionato ma anche questo gli e' stato precluso. Avrebbe potuto esercitare la sua volonta', invece non lo fece e si e' ritrovato ad essere Papa. Avrebbe potuto dire di no, ma non lo fece.
Concludo: Colui che voleva stare in disparte, rimanere in penombra, e' divenuto ingombrante, malsopportato, tanto inviso da volerne cancellare il ricordo anche di quel poco che e' riuscito (o gli hanno permesso) di fare. Forse..

Anonimo ha detto...

Coloro che sfuggono dalla Chiesa per l’ipocrisia, l’imperfezione delle persone religiose, si scordano che, se la Chiesa fosse perfetta nel senso da loro reclamato, non ci sarebbe in essa posto per loro!

(Fulton J. Shenn)

Silente ha detto...

Cos'è, anonimo delle 14:02, un attacco contro il crescente numero delle persone che si rivolgono "altrove" per avere una Vera Santa Messa, con un Vero Sacrificio, e non una "cena dei fedeli", con un sacerdote che non è l'Alter Christus, ma il "presidente dell'assemblea"?
Poi, noi non ci lamentiamo della "imperfezione" di alcuni nella Chiesa (Dioguardi!), ma della loro apostasia, delle loro eresie. E sappiamo bene di chi stiamo parlando.
Silente

giacomo muraro ha detto...

Il N0vus Ordo rifiuta la Messa come "Sacrificio"; assomiglia alla messa di Lutero. Nuovo rito = nuova dottrina. E' in pericolo la fede. E' il nuovo rito che va abolito e va rimesso in auge il il vero rito cattolico di sempre, il Rito dei martiri, dei confessori della fede, della moltitudine di santi. Si legga ciò che pensava mons Lefebvre al riguardp http://www.internetica.it/La-Messa-di-Lutero.pdf

Il cristero San Josè Sanchez Del Rio ha detto...

«Mia cara mamma: sono stato preso prigioniero in combattimento quest'oggi. Penso al momento in cui andrò a morire; ma non è importante, mamma. Ti devi rimettere alla volontà di Dio; muoio contento perché sto morendo al fianco di Nostro Signore. Non ti preoccupare per la mia morte, che è ciò che mi mortifica. Invece, di' ai miei altri fratelli di seguire l'esempio del più piccolo e farai la volontà del nostro Dio. Abbi forza e inviami la tua benedizione insieme a mio padre. Salutami tutti per l'ultima volta e ricevete il cuore di vostro figlio che vi ama entrambi e vi avrebbe voluto vedere prima di morire».
(Dall'ultima lettera del 7 febbraio 1928)

youtuber Degio e la mula : ha detto...

Messa in piemontese Vescovo Mons.Derio Olivero Giornata del ringraziamento Campiglione Fenile (TO)
https://www.youtube.com/watch?v=ww-udfjbiy0&list=UULFGqKXchnzNIUwPEG7rtY6vg&index=38

(3 settimane fa)

Bah! ha detto...

P.S. Al minuto 38 circa sono in piemontese anche le Parole della Consacrazione!

Anonimo ha detto...


L'ostinata lotta di Bergoglo contro la Messa Ordo Vetus, il cui canone risale agli Apostoli, mostra un accanimento frutto di un vero e proprio odio.
Sembra proprio l'odio dell'eretico contro la liturgia da sempre osservata dalla Chiesa.
Durante la Rivoluzione francese, nella prima e più feroce fase, la S. Messa fu soppressa. La celebravano solamente preti "refrattari", di nascosto, a rischio della vita.
Ma poco dopo, come sono finiti i Giacobini?
La S. Messa di rito antico, detta "tridentina", potrebbe essere la pietra d'inciampo sulla quale si sfracellerà Bergoglio, se persevererà nel suo perverso desiderio di distruggerla.
T.

Anonimo ha detto...

Esattamente dieci anni fa Benedetto XVI si dimetteva, primo Papa moderno, dopo Gregorio XII durante lo Scisma d'Occidente, a farlo; quando ricevetti la notizia, ancora con un passaparola che pareva incredibile perchè avevo ancora un cellulare senza whatsapp, era una mattinata in cui ero in biblioteca universitaria a studiare per un esame e mi ero incontrato con una persona amica, quella notizia giunse come un fulmine a ciel sereno.
Da allora è passato un tempo che pare interminabile, ma che ha avuto il merito di fare venire tanti nodi al pettine, e anche di fortificare (o, nel caso di alcuni, perdere) la fede, come anche di far cambiare o progredire il giudizio su alcune cose. Sicuramente è aumentata la percezione della crisi nella Chiesa, ma accanto a ciò e accanto al progressismo il tradizionalismo, la parte che sembrava più vitale nell'opporsi a certe derive ideologiche e teologiche, negli anni si è insterilito (e anche instupidito), contrapponendosi solo a Francesco, o meglio, all'odiato Bergoglio, non solo a volte senza ragione e in maniera zelota amara, ma anche in maniera strumentale; soprattutto, non ha saputo non solo cogliere gli spunti positivi o fondare le proprie critiche, a volte necessarie, sulla fermezza ma pur sempre sull'amore e la preghiera e non sull'odio, ma, anche, non ha saputo vedere che la crisi nella Chiesa non risaliva a lui, non risaliva nemmeno al Concilio Vaticano II, ma era decennale, se non secolare, anche a periodi magari considerati aurei, ma, come tutti i fenomeni umani, non privi di criticità.
Forse non si sapranno mai i motivi dell'abdicazione di Benedetto XVI, e visto il clamore e il sensazionalismo morboso sorto intorno, ad opera del mondo secolare ma anche di certo mondo cattolico fissato sempre più con profetismi e complottismi, è forse meglio così; Benedetto XVI provò a leggere i segni della crisi nella Chiesa, vi pose in parte rimedio mentre per altri non potè o non volle, e non di meno il suo è uno dei pontificati maggiori quantomeno degli ultimi decenni. Sono personalmente sicuro sia in Cielo, e possa allora pregare per la Chiesa tutta, per il suo attuale successore e per i fedeli tutti, sempre più disorientati...

Anonimo ha detto...

Alla messa nuova comunque avviene il sacrificio. Del resto la consacrazione è uguale

Anonimo ha detto...


# 10:18

Anche nelle c.d. "Messe Nere", orge a sfondo blasfemo, la consacrazione dell'Ostia deve esser fatta da un sacerdote, ed è pertanto valida - proprio per questo si realizza anche il peccato di sacrilegio, perché gli atti osceni dei partecipanti vengono fatti contro un'Ostia validamente consacrata non contro un pezzetto di pane. Per questo, in mancanza di un prete depravato che partecipi all'Orgia, accade che individui diabolici si presentino durante la Messa alla Comunione e la facciano uscendo subito dopo dalla Chiesa, tenendosi in bocca l'Ostia, che utilizzeranno nelle loro disgustose orgie.

Comunque, le formule della Consacrazione sono state mutate nel rito montiniano, in modo da introdurre un significato nuovo nella Messa.
INdovina quale?

mic ha detto...

Leggere il testo
Modifica della formula di Consacrazione:
il mysterium fidei
qui
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2021/12/gli-oltrepassamenti-franchi-del-no.html

mic ha detto...

Aggiungo inoltre, sempre riguardo alla formula di Consacrazione che, alla consacrazione del Calice, la traduzione di effundetur (sarà versato) con 'versato' al passato, induce in inganno, perché Gesù durante l'ultima Cena transustanzia il pane e il vino (l'ultima coppa che simboleggia il vino messianico, quello degli ultimi tempi) nel suo Corpo e nel Suo Sangue e dunque trasporta gli Apostoli al Calvario anticipandone l'accaduto... e questa transustanziazione avviene ad ogni celebrazione di tutti i tempi, riattualizzazione incruenta dell'evento cruento del Calvario...

l'inganno consiste nel fatto che quel 'versato' introduce un aspetto più narrativo che attuativo e quanto meno annacqua il senso dell'Actio di Cristo Signore, tipica di quel momento alto e solenne come nessun altro...

mic ha detto...

Aggiungo ancora.
Quanto al fatto che anche alla Messa nuova avviene il Sacrificio, è vero: ma ciò accade quando il sacerdote celebrante ha l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa. Il problema è che oggi non sappiamo più quanti sacerdoti credono nella transustanziazione. Purtroppo so per certo che ciò è scontato in certi cammini settari...

Anonimo ha detto...

Defectus ex parte formæ possunt contingere, si aliquid desit ex iis quæ ad integritatem verborum in ipsa consecratione requiruntur. Verba autem Consecrationis, quæ sunt forma huius Sacramenti, sunt hæc : Hoc est enim Corpus meum. Et : Hic est enim Calix Sanguinis mei, novi et æterni testamenti : mysterium fidei : qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum. Si quis autem aliquid diminueret, vel immutaret de forma Consecrationis Corporis et Sanguinis, et in ipsa verborum immutatione verba idem non significarent, non conficeret Sacramentum. Si vero aliquid adderet vel detraheret, quod significationem non mutaret, conficeret quidem, sed gravissime peccaret. (De defectibus in celebratione Missæ occurrentibus)

Alla Messa nuova NON avviene il Sacrificio.

Anonimo ha detto...

Auguriamo loro un "ritorno", un cammino, interiore ed esteriore. Il Padre, con tutto il Suo amore gli/ci dia l'umilta', la discipina di ogni giorno, la vera liberta'.

Anonimo ha detto...

La prima sensazione è certo di smarrimento, umanamente parlando la situazione attuale della Cristianità è di certo desolante, ma in definitiva è sempre Gesù Cristo che guida la sua Chiesa, anche se sembra talvolta dormire in mezzo ai flutti della tempesta, servendosi di strumenti più o meno adeguati per far risultare chiaro che non tanto sui singoli uomini, quantunque assisi sui più alti sogli, ma piuttosto sulla fiducia in Lui che dobbiamo confidare

Anonimo ha detto...

Bergoglio può strepitare quanto vuole e scrivere tutto ciò che vuole ma non potrà mai avercela vinta contro chi è assolutamente deciso a partecipare solo alla messa di sempre.
Al massimo potrà ottenere qualche doverosa e ammirevole disobbedienza alle sue disposizioni!
Io da alcuni anni mi regolo così: vado soltanto a messe in Vetus Ordo e quando non ce ne sono santifico la festa pregando.

Anonimo ha detto...

Anonimo Anonimo ha detto...
Bergoglio può strepitare quanto vuole e scrivere tutto ciò che vuole ma non potrà mai avercela vinta contro chi è assolutamente deciso a partecipare solo alla messa di sempre.
Al massimo potrà ottenere qualche doverosa e ammirevole disobbedienza alle sue disposizioni!
Io da alcuni anni mi regolo così: vado soltanto a messe in Vetus Ordo e quando non ce ne sono santifico la festa pregando.

11 febbraio, 2023 20:02
Anche la mia famiglia si comporta così da decenni -

Anonimo ha detto...

Il papa vuole l'unità delle chiese. Molti protestanti dal punto di vista della morale sono molto vicini alla morale tradizionale