Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 20 novembre 2025

Militia est vita hominis super terram

Vigilanza e fedeltà. "Vigilate e pregate, per non cadere in tentazione" dice il Signore nell'orto del Getsemani. "La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (Efesini 6,12). “Non sarà coronato se non chi avrà regolarmente combattuto” (II Tim. IV, 8).

Militia est vita hominis super terram

Nel libro di Giobbe si legge che la vita dell’uomo sulla terra è una milizia. L’uomo contemporaneo, soprattutto il tiepido che ancora si definisce cattolico, tende a storcere il naso davanti a una frase che evoca la guerra e i suoi attributi come paradigma dell’esistenza.
Si domanda: non dovremmo vivere in pace? Non dovremmo porgere l’altra guancia? Lo domanda con particolare fervore quando la guancia non è la sua e quando la pace coincide con un accomodamento tattico che gli consente di farsi i fatti propri.
Chi conosce la teologia nella sua essenzialità sa che la Chiesa è tripartita: la Chiesa Trionfante dei santi in Cielo; la Chiesa Purgante delle anime già salve ma ancora in purificazione; e la Chiesa Militante, cioè i battezzati viventi. A rigore, ammonisce san Pio X, ne fanno parte solo coloro che si trovano in Grazia di Dio: gli altri sono membra morte, soldati caduti al suolo come corpi inerti nel mezzo del campo di battaglia, sempre però suscettibili di risorgere mediante un sincero pentimento e relativa confessione sacramentale.

In quest’ottica è evidente che la vita, e più ancora la vita del cristiano, assomiglia davvero a quella di un militare che indossa una divisa e difende un valore superiore. La vita terrena non è un bene assoluto: è sacrificabile quando un bene più alto lo richiede, come insegna la Dottrina cristiana nel contesto della guerra giusta e della legittima difesa.

Gesù stesso lo ha detto: l’amore più grande è dare la vita per i propri amici. L’amore, quando è autentico, supera la vita materiale e la trascende. Di battaglie e lotte ne sa qualcosa il glorioso san Michele Arcangelo, Principe delle Milizie Celesti, che la tradizione ci mostra rivestito della corazza, della tunica militare e della spada.

Ma è soprattutto nella vita spirituale che il combattimento diventa inevitabile. Chi non combatte ha già perso. I nemici sono tre: il Mondo, la carne e il Demonio.
Una lotta fuori di noi, attorno a noi e dentro di noi.
Il peggiore? La carne. La nostra natura ferita dal Peccato Originale, quel tarlo sottile che abita in noi e con noi. Il Mondo e il Demonio si fronteggiano con più nitide strategie; la carne, invece, richiede una vigilanza che non concede tregue.

Il consiglio, allora, è semplice e severo: armarsi di santa pazienza e santo coraggio. Perché si vince davvero solo quando si muore fisicamente, restando però vivi spiritualmente. Questa è la vera vittoria dei figli di Dio.

Roberto Bonaventura
Elucubrazioni Latine

5 commenti:

OT Attualità ha detto...

Nel commentare la dichiarazione dei vescovi Usa sull’immigrazione, il pontefice ha ribadito il diritto a controllare i confini. I media francesi hanno omesso il passaggio.
Fonte: La Verità

Interessante ha detto...

Mi fa piacere condividere e pubblicare un interessante trafiletto dell’amico Lello Moreno in relazione all’incidente diplomatico tra Palazzo Chigi e il Quirinale:
“Ma scusate, l’ho già detto una volta. In democrazia non esistono totem intoccabili, tutte le istituzioni possono essere criticate e messe in discussione, ivi compresa la presidenza della repubblica. Ma ve le siete dimenticate le critiche feroci fatte dal partito comunista ad un galantuomo come Giovanni Leone, uno dei giuristi più illustri di questo paese sui cui testi di diritto e procedura penale si sono formati migliaia di magistrati e avvocati. Giovanni Leone fu massacrato da Camilla Cederna con inchieste fasulle e inventate, sulle quali il partito comunista italiano ci sguazzò con attacchi violenti, calunniosi e diffamanti fino a costringerlo alle dimissioni e successivamente Leone fu assolto con formula piena da tutte le accuse di essere coinvolto nello scandalo Lockheed. Nessuno si scandalizzò all’epoca per l’istituzione che veniva attaccata. Ma Leone non fu risarcito da quel danno infamante della sua immagine di galantuomo che di lì a poco lo portò alla tomba. E con lui il PCI massacrò senza alcun ritegno l’istituzione presidenza della Repubblica che oggi ritiene intoccabile solo perché alla sua guida c’è un suo esponente.

O ve li siete dimenticati gli attacchi altrettanto violenti al Presidente Francesco Cossiga, denominato picconatore, sempre dal partito comunista e tacciato di pazzia. Attacchi senza precedenti tanto da far dimettere anzitempo anche Cossiga anch’egli professore universitario di diritto pubblico e costituzionale e illustre giureconsulto.

E per quale motivo adesso dovremmo avere riguardo e rispetto sacrale per Sergio Mattarella? Perché è un esponente del PD?
Io non ho nulla contro di lui ma se ha un consigliere (infedele) che rivela notizie pericolose e destabilizzanti, tanto da invocare o auspicare uno SCOSSONE contro la Meloni (che io non voto e non è nelle mie simpatie), che può essere inteso solo come un’inchiesta giudiziaria contro la premier in prossimità delle elezioni del 2027 per farle perdere le elezioni e impedire una sua possibile elezione alla presidenza della Repubblica, e Mattarella resta inerte e non ne prende le distanze o lo fa dimettere, vuol dire che condivide il suo pensiero.
TERTIUM NON DATUR dicevano i latini.

Questo è un paese strano e pericoloso in cui la sinistra (e in questo sono molto critico) pur di tenere il controllo della massima istituzione (la presidenza della Repubblica) non disdegna possibili manovre occulte e illegali di palazzo, e non sarebbe la prima volta.
Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano docet!!!”
(Lello Moreno)

mic ha detto...

Commenti fuori tema, ma condivisibili, su temi di attualità. La nostra 'militia' ci riguarda anche come cittadini. E l'onestà intellettuale ha molto in comune con l'amore per la verità.

mic ha detto...

Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano docent!!

Anonimo ha detto...

L'unica differenza tra il santo e il peccatore è che ogni santo ha un passato e ogni peccatore ha un futuro.