Riprendo dal blog www.chiesa lo scritto di padre Innocenzo Gargano, riportato di seguito, che commenta la veglia tenuta in S. Pietro sabato scorso, con particolare riferimento all'Icona della Salus Populi Romani. Inserisco anche alcuni dei diversi dati storici che le sono riferiti, ricordati da Magister, consultabili integralmente nel testo di cui al link.
[...] La datazione di questa icona della Madre di Dio, conservata nella basilica di Santa Maria Maggiore e denominata dal XIX secolo "Salus Populi Romani", è controversa. Oscilla tra il VII e il XII secolo.
La tradizione sostiene che sia una copia, dipinta dall'evangelista Luca, di un'immagine di Maria col Bambino comparsa miracolosamente a Lydda in una chiesa costruita dagli apostoli Pietro e Giovanni.
Conservata dapprima a Bisanzio, si narra che l'icona arrivò a Roma via mare, accolta da papa Gregorio Magno sulle rive del Tevere.
Il cardinale Cesare Baronio, storico della Chiesa, scrisse che fu papa Gregorio a portare l'icona nella basilica di Santa Maria Maggiore, nel 590, al termine di una processione per invocare la cessazione di una delle più gravi pestilenze dell'urbe. In quell'occasione fu visto sopra la Mole Adriana l'arcangelo Michele che riponeva la spada nel fodero. La peste cessò e la Mole prese il nome di Castel Sant'Angelo.
Un'altra pestilenza cessò nel XVI secolo grazie all'intercessione della Madonna raffigurata in questa icona, quando san Pio V la portò in processione alla basilica di San Pietro.[...]
L’ostensione dell’icona autentica della "Salus Populi Romani" a conclusione del digiuno indetto da papa Francesco per ottenere dal Signore, tramite l’intercessione della Vergine Maria Madre di Dio, la pace in Siria, nel Medio Oriente e su tutta la faccia della terra, ha interrogato tantissimi fedeli.
Che senso poteva avere l’ostensione di questa icona, posta accanto all’altare e al Santissimo Sacramento con un papa Francesco quasi costantemente genuflesso?
Si può rispondere soltanto ricordando che un’icona non è mai riconducibile ad un quadro pittorico, quale che sia stato il genio artistico che lo ha prodotto, perché, a differenza di un semplice quadro, che sollecita lo sguardo dello spettatore a verificarne l’armonia e la bellezza, l’icona rende presente, a suo modo, la persona stessa che viene rappresentata.
Non solo. Ma essendo l’icona carica dell’energia di fede che le è stata consegnata da tutti coloro che di fronte ad essa, e grazie ad essa, hanno rivolto il loro cuore al Signore, essa distribuisce, a tutti coloro che l’accostano con fede, ciò che essa stessa ha ricevuto.
In particolare l’icona, questa icona – riconosciuta dalla Chiesa come occasione di particolari "mirabilia Dei" che noi chiamiamo abitualmente "miracoli" – riflette, riproduce e riversa nel cuore di chi le si rivolge con semplicità e con totale disponibilità alla volontà di Dio quelle stesse grazie delle quali fu pienamente gratificata la Vergine Madre di Dio, secondo la misura della fede di ciascuno.
L’icona autentica della "Salus Populi Romani" – e dunque non una riproduzione qualsiasi, come quelle che si portano spesso nei nostri portafogli – è carica di tutto questo. Infatti essa porta con sé l’eredità di fede delle generazioni cristiane che, sollecitate dall’archetipo al quale questa icona stessa rimanda, cioè alla Vergine Madre di Dio, hanno chiesto e ottenuto per fede: pace, sicurezza e salute come caparra della salvezza promessa a tutti da Gesù Suo Figlio, il Salvatore.
Da qui la particolare importanza che ha avuto sabato 7 settembre la presenza e l’ostensione dell’icona della "Salus Populi", che diveniva così non più caparra di salvezza solo dei romani, ma del mondo intero, a conclusione del digiuno richiesto e ottenuto da papa Francesco con la partecipazione di milioni di cattolici, di cristiani, di credenti e di uomini di buona volontà, amanti dell’armonia del mondo e della pace.
Solo la basilica di Monreale con i suoi meravigliosi mosaici avrebbe potuto reggere il confronto con la visione paradisiaca di piazza san Pietro, in questa veglia vissuta dai popoli del mondo intero intorno all’altare e alla Parola di Dio, col Santissimo Sacramento, in compagnia dell’icona, alla presenza del papa.
4 commenti:
La Chiesa ha tante di quelle ricchezze, e soprattutto Presenze come quella della Vergine Santa, Ianua Coeli, Foederis Arca, che superano ogni nostro limite.
Questo non significa eludere i problemi di cui sbbiamo ampiamente parlato.
È uno sguardo alla Madre di Dio e Madre nostra, perché interceda anche per noi e per la Chiesa tutta.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/12/nel-gentile-cortile-di-la-repubblica/
ottima la precisazione di Magister segnalata da Anonimo dell 20.57.
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