A Sua Santità Papa Francesco,
sono un ex-frate francescano dell’Immacolata da poco uscito dall’Istituto. Lo scopo di queste righe non è quello di rinfocolare ulteriormente le polemiche, né di volermi mettere al di sopra degli organi ecclesiastici ma questa lettera vuole essere una semplice testimonianza sul Seminario Teologico Immacolata Mediatrice (Stim) e un piccolo ma sentito ringraziamento per tutti i miei formatori e i padri fondatori. Lo Stim, che negli ultimi anni formava più di 50 chierici, è stato distrutto, come è noto, per motivi ancora non precisati. Lo Stim era un seminario-convento di oltre 50 frati studenti da tutte le parti del mondo, di età e cultura differenti, che insieme ai formatori e ai pochi fratelli religiosi, costituivano una comunità dall’intensa vita di preghiera, dalla vita di studio approfondito e dall’impegno apostolico fervente, il tutto in grande spirito di fraternità!
Che cos’era la vita allo Stim? Preghiera, studio, lavoro, apostolato: non perdere nemmeno un minuto ed essere posto nelle condizioni di non perdere tempo, perché ogni minuto per un consacrato all’Immacolata è della Madonna. Breviario e S. Messa antica (voluti dagli studenti e non imposti loro) non per un’adesione ideologica all’antico ma per la ricostruzione di una vita religiosa come vita di preghiera. Narrano le fonti riguardo al serafico Padre che “suo porto sicuro era la preghiera […] di notte si recava, solo, nelle chiese abbandonate e sperdute a pregare”. Che cosa c’è dunque di strano che in mezzo alla notte i frati si sveglino e recitino il Breviario? Eppure proprio per questo i formatori e padre Stefano in testa sono stati considerati dei pelagiani! Con quanto equilibrio poi i formatori aiutassero tutti coloro i quali avessero problemi a fare la preghiera notturna lo possono testimoniare in molti. Vuole sapere poi cosa insegnava il rettore, definito “deformatore” dei chierici, a coloro i quali non avevano difficoltà ad alzarsi: “Chiedi al Signore di caricarti di parte del peso di chi ha difficoltà e sgravare lui, perché è meglio una comunità che sia tutta fervente che pochi frati più ferventi”. Non è questa vera carità verso il prossimo, che non è il giustificare i difetti altrui ma aiutare a vincerli! Davanti ad una comunità di 50 giovani frati che vogliono pregare di notte, per quale motivo la preghiera notturna è stata abolita dai nuovi rettori? È vero che la preghiera notturna è stata introdotta in questi ultimi anni tra gli Ffi, ma non vedo come possa essere considerata una buona formazione quella che blocca il fervore dei giovani e soffoca la loro buona volontà. Davanti alla “prudenza umana” del nuovo corso Ffi sta però il “senza limiti” di san Massimiliano: se ogni giorno al risveglio promettiamo di “vivere, lavorare, soffrire, consumarsi e morire per Lei” lo dobbiamo veramente fare!
Un vero francescano non può vivere nella rilassatezza dei conventi di oggi senza arrossire. Se si pensa che nei nostri conventi non manca mai il cibo, che spesso si mangia molto di più e meglio che a casa propria, non ci si può che vergognare pensando alla vita francescana delle origini. Almeno compensiamo a questo con una vita intensa nel sacrificio che costa di più alla natura umana, quello della preghiera notturna, del tempo personale… era questo l’intento di padre Stefano nel dare una spinta verso l’alto alla nostra vita! In compenso è stato trattato come uno squilibrato, un giansenista, un calvinista e un lefebvriano! Se si ha tempo di vedere film inutili, cartoni animati o partite di calcio vuol dire che non si usa bene il tempo… siamo qui per salvare anime, che c’entra il calcio! Basterebbe ogni tanto spingere il pensiero ai nostri cari, agli amici che abbiamo lasciato nel mondo per accorgerci di quanto la gente fatichi. Basta pensare alle giovani madri che si dividono tra lavoro e famiglia; agli amici che dopo essersi laureati in mezzo ai sacrifici non riescono a trovare un lavoro che li faccia felici, mentre nei conventi siamo sottratti alla dura lotta per il lavoro; ai giovani genitori costretti a svegliarsi di notte al pianto del loro figlio e che la mattina devono essere comunque al lavoro puntuali, mentre noi siamo attenti a recuperare sempre il sonno perduto. Davanti a tutto ciò un religioso che rifiuta sacrifici come potrà dirsi veramente un religioso! Come posso chiedere a delle giovani spose di accettare tutti i figli che Dio vorrà dar loro, per quanto eroismo possa costare, se non accetto io per primo sofferenze e fatiche eroiche! Non dovrebbe essere desiderio di ogni vero francescano il condividere le sofferenze che ogni uomo sperimenta nella sua dura esistenza, anziché fare dei conventi delle oasi di benessere sottratte alla lotta della vita! Chi farà rivivere la vita di S. Maria degli Angeli o quella di Niepokalanow se non la nostra generazione? Ma se chi lo vuole fare viene accusato di tutte le eresie e gli scismi possibili e immaginabili che ne sarà della nostra povera e amata Santa Chiesa!
A un nuovo superiore ho esposto queste riflessioni e ho segnalato come in coscienza non potevo accettare una vita tutto a un tratto così ammorbidita. Non potevo davanti al ricordo del mio parroco che tutte le mattine, terminata la S. Messa, stramazzava su una sedia in sacrestia per la stanchezza dovuta a una grave malattia e nonostante ciò non lasciava mai il suo gregge senza il Santo Sacrificio; non potevo davanti alla vita sacrificata che conducono molti miei amici spesso subendo umiliazioni, da accettare a capo basso per non perdere il lavoro! Mi sono sentito rispondere che l’austerità non ha nulla a che vedere con la Consacrazione all’Immacolata e che, in definitiva, non bisogna “esagerare”. Diceva Ernest Hello che “se non esistesse la parola ‘esagerazione’, il mediocre la inventerebbe”! È vero, non si può negare, tutti noi seminaristi sentivamo con un po’ di sofferenza la necessità di sacrificarci sempre, ma è proprio questa l’unica strada per incominciare a fidarsi di Dio e non di se stessi.
Non posso poi omettere di dire che lo Stim pareva proprio il regno della carità fraterna e non può essere che così: dove ci si sforza di amare Dio non si può che scoprire che il secondo comandamento dell’amore è simile al primo (Mt 22, 39). Quanti buoni esempi ho ricevuto dai confratelli! Non posso dimenticare senza un po’ di commozione quel frate che si preoccupava della salute dei confratelli, e il confratello che partiva quando era ancora notte per questuare il cibo necessario alla comunità, e il frate con cui si faceva gara ad arrivare per primi al lavoro, perché l’altro fosse più libero nei suoi studi! “Alter alterius onera portate et sic adimplebitis legem Christi” (Gal 6, 2) dice san Paolo…. Se non lo avessi visto tacerei, ma ho visto con i miei occhi quanto valesse questo precetto! Ricordo una volta di essermi un po’ lamentato del fatto che nel poco tempo disponibile dovessi aiutare qualche confratello straniero a preparare gli esami. Vuole saper quale fu la risposta del superiore: “Lo devi fare, quella è la tua seconda Eucarestia. La mattina è Gesù che si sacrifica sull’altare per te, ora sei tu che devi sacrificare te stesso per un fratello in difficoltà”. Questa è la risposta di uno di quei “giansenisti” che il commissario ha pensato subito di allontanare!
Purtroppo il commissariamento non ha portato se non tensione e divisioni in Seminario: come si può stare sereni d’altronde quando la predicazione è utilizzata al fine di attaccare padre Stefano, alludendo a lui come giansenista, calvinista, ladro, ecc.; quando dai propri pastori si viene esposti ad accuse infondate (cripto-lefebvriani); quando, a chi tenta il dialogo, si replica di essere affetto da “dipendenza psicologica”; quando il cofondatore, padre Gabriele, viene mandato via dalla comunità senza nemmeno dare l’annuncio agli studenti e senza così poterlo salutare! Gli stessi che scrivono essere il seminario una sorgente di ribellione dovrebbero interrogarsi se non è stata anche colpa loro, con la loro durezza, a far sì che qualcuno, certamente sbagliando, abbia divulgato all’esterno informazioni. Che dire poi di quel superiore che parlando al seminario ha detto che non si preoccupava del fatto che molti volessero uscire dall’istituto, dato che “avevamo già preventivato che con il commissariamento avremmo perso 60-80 frati”. Peccato che i frati non sono soldatini di latta che un bambino capriccioso può abbattere con un calcio, ma sono persone umane, perlopiù giovani, alle quali è stata rovinata la vita, costretti ad andarsene per non tradire la propria coscienza e il proprio ideale!
Un’ultima parola proprio su di Voi, Santo Padre, considerato che il seminario è stato accusato da confratelli ed esterni di essere ribelle al Papa e, addirittura, di considerarVi un antipapa. Oltre alla stupidità dell’ultima affermazione, posso testimoniare di non aver mai sentito una critica offensiva nei Vostri confronti. Nonostante la sofferenza di vederci accusati da quella stessa Santa Chiesa che abbiamo imparato ad amare, abbiamo sempre sperato che la salvezza ci venisse proprio da Voi. Ricorderò sempre un confratello, accusato di essere un lefebvriano, dire con molto calore: “Voglio essere salvato dalle mani del Santo Padre, perché lui è mio padre e io sono suo figlio”. Il giorno del Vostro compleanno poi tutto il seminario è esploso in battiti di mani e grida! Chi fa accuse sulla ribellione del seminario al Papa non sa portare poi prove a sostegno, se non “relata refero”! Il precedente rettore all’inizio del nuovo anno accademico aveva deciso di abbreviare il pranzo per recitare una corona del S. Rosario con l’intenzione di preghiera per Voi: non era questa una maniera di rispondere alle richieste che continuamente rivolgete ai cristiani? I nuovi rettori, non appena arrivati, hanno abolito questo S. Rosario! Chi ama il Papa? Chi prega e accetta sacrifici per Lui oppure chi si riempie la bocca di parole del Sommo Pontefice e poi non fa nulla per Lui? In una catechesi avete chiesto ai sacerdoti di chiudere le loro giornate davanti al Tabernacolo, a impetrare la salvezza delle anime! Con un po’ di presunzione posso dire che questo non avevo bisogno d’impararlo da Voi, Santo Padre, perché ho sempre visto i miei formatori chiudere tutte le giornate in ginocchio di fronte al Tabernacolo a pregare per me e i miei confratelli perché il Signore ci concedesse di divenire buoni frati per la salvezza di tutte le anime!
Da quello che ho scritto capirete, Santo Padre, l’impossibilità di continuare serenamente in un istituto dove lo zelo e la virtù vengono calunniati, dove si è costretti ormai a camminare tra i “cadaveri” dei propri amati confratelli e, ancor peggio, sulle teste dei propri fondatori e dei formatori che ci hanno fatto del bene. Vi domando l’apostolica benedizione e di ricordarVi di me nella Santa Messa quotidiana, perché possa perseverare nella Fede e nel servizio del Signore sotto la guida dell’Immacolata.
A un nuovo superiore ho esposto queste riflessioni e ho segnalato come in coscienza non potevo accettare una vita tutto a un tratto così ammorbidita. Non potevo davanti al ricordo del mio parroco che tutte le mattine, terminata la S. Messa, stramazzava su una sedia in sacrestia per la stanchezza dovuta a una grave malattia e nonostante ciò non lasciava mai il suo gregge senza il Santo Sacrificio; non potevo davanti alla vita sacrificata che conducono molti miei amici spesso subendo umiliazioni, da accettare a capo basso per non perdere il lavoro! Mi sono sentito rispondere che l’austerità non ha nulla a che vedere con la Consacrazione all’Immacolata e che, in definitiva, non bisogna “esagerare”. Diceva Ernest Hello che “se non esistesse la parola ‘esagerazione’, il mediocre la inventerebbe”! È vero, non si può negare, tutti noi seminaristi sentivamo con un po’ di sofferenza la necessità di sacrificarci sempre, ma è proprio questa l’unica strada per incominciare a fidarsi di Dio e non di se stessi.
Non posso poi omettere di dire che lo Stim pareva proprio il regno della carità fraterna e non può essere che così: dove ci si sforza di amare Dio non si può che scoprire che il secondo comandamento dell’amore è simile al primo (Mt 22, 39). Quanti buoni esempi ho ricevuto dai confratelli! Non posso dimenticare senza un po’ di commozione quel frate che si preoccupava della salute dei confratelli, e il confratello che partiva quando era ancora notte per questuare il cibo necessario alla comunità, e il frate con cui si faceva gara ad arrivare per primi al lavoro, perché l’altro fosse più libero nei suoi studi! “Alter alterius onera portate et sic adimplebitis legem Christi” (Gal 6, 2) dice san Paolo…. Se non lo avessi visto tacerei, ma ho visto con i miei occhi quanto valesse questo precetto! Ricordo una volta di essermi un po’ lamentato del fatto che nel poco tempo disponibile dovessi aiutare qualche confratello straniero a preparare gli esami. Vuole saper quale fu la risposta del superiore: “Lo devi fare, quella è la tua seconda Eucarestia. La mattina è Gesù che si sacrifica sull’altare per te, ora sei tu che devi sacrificare te stesso per un fratello in difficoltà”. Questa è la risposta di uno di quei “giansenisti” che il commissario ha pensato subito di allontanare!
Purtroppo il commissariamento non ha portato se non tensione e divisioni in Seminario: come si può stare sereni d’altronde quando la predicazione è utilizzata al fine di attaccare padre Stefano, alludendo a lui come giansenista, calvinista, ladro, ecc.; quando dai propri pastori si viene esposti ad accuse infondate (cripto-lefebvriani); quando, a chi tenta il dialogo, si replica di essere affetto da “dipendenza psicologica”; quando il cofondatore, padre Gabriele, viene mandato via dalla comunità senza nemmeno dare l’annuncio agli studenti e senza così poterlo salutare! Gli stessi che scrivono essere il seminario una sorgente di ribellione dovrebbero interrogarsi se non è stata anche colpa loro, con la loro durezza, a far sì che qualcuno, certamente sbagliando, abbia divulgato all’esterno informazioni. Che dire poi di quel superiore che parlando al seminario ha detto che non si preoccupava del fatto che molti volessero uscire dall’istituto, dato che “avevamo già preventivato che con il commissariamento avremmo perso 60-80 frati”. Peccato che i frati non sono soldatini di latta che un bambino capriccioso può abbattere con un calcio, ma sono persone umane, perlopiù giovani, alle quali è stata rovinata la vita, costretti ad andarsene per non tradire la propria coscienza e il proprio ideale!
Un’ultima parola proprio su di Voi, Santo Padre, considerato che il seminario è stato accusato da confratelli ed esterni di essere ribelle al Papa e, addirittura, di considerarVi un antipapa. Oltre alla stupidità dell’ultima affermazione, posso testimoniare di non aver mai sentito una critica offensiva nei Vostri confronti. Nonostante la sofferenza di vederci accusati da quella stessa Santa Chiesa che abbiamo imparato ad amare, abbiamo sempre sperato che la salvezza ci venisse proprio da Voi. Ricorderò sempre un confratello, accusato di essere un lefebvriano, dire con molto calore: “Voglio essere salvato dalle mani del Santo Padre, perché lui è mio padre e io sono suo figlio”. Il giorno del Vostro compleanno poi tutto il seminario è esploso in battiti di mani e grida! Chi fa accuse sulla ribellione del seminario al Papa non sa portare poi prove a sostegno, se non “relata refero”! Il precedente rettore all’inizio del nuovo anno accademico aveva deciso di abbreviare il pranzo per recitare una corona del S. Rosario con l’intenzione di preghiera per Voi: non era questa una maniera di rispondere alle richieste che continuamente rivolgete ai cristiani? I nuovi rettori, non appena arrivati, hanno abolito questo S. Rosario! Chi ama il Papa? Chi prega e accetta sacrifici per Lui oppure chi si riempie la bocca di parole del Sommo Pontefice e poi non fa nulla per Lui? In una catechesi avete chiesto ai sacerdoti di chiudere le loro giornate davanti al Tabernacolo, a impetrare la salvezza delle anime! Con un po’ di presunzione posso dire che questo non avevo bisogno d’impararlo da Voi, Santo Padre, perché ho sempre visto i miei formatori chiudere tutte le giornate in ginocchio di fronte al Tabernacolo a pregare per me e i miei confratelli perché il Signore ci concedesse di divenire buoni frati per la salvezza di tutte le anime!
Da quello che ho scritto capirete, Santo Padre, l’impossibilità di continuare serenamente in un istituto dove lo zelo e la virtù vengono calunniati, dove si è costretti ormai a camminare tra i “cadaveri” dei propri amati confratelli e, ancor peggio, sulle teste dei propri fondatori e dei formatori che ci hanno fatto del bene. Vi domando l’apostolica benedizione e di ricordarVi di me nella Santa Messa quotidiana, perché possa perseverare nella Fede e nel servizio del Signore sotto la guida dell’Immacolata.
Nel Cuore di Gesù e Maria,
Davide Canavesi (già fra Ambrogio)
80 commenti:
Effettivamente il finale ha un certo peso...
Perseverare nella fede è quello che una certa "conduzione pastorale" rende più faticoso anche a me, che certamente non ho sofferto le umiliazioni del già fra Ambrogio.
Il problema era alzarsi di notte a pregare ???!!!! Ma scherziamo ? Era troppo pesante, non francescano, non " sentire cum Ecclesia" ?
E quando un medico o un infermiere di PS o Unita' di Cure intensive non dorme o, se riesce a riposare un po' , viene svegliato alla prima urgenza, cosa deve fare? Appellarsi ad un " commissario" perché gli renda il lavoro piu' facile ?
Ma quelli che, entrati negli FFI, li trovavano" pesanti", non potevano uscirsene senza far tutto ' sto casino?
Roba da matti: tra politici fattisi preti che volevano una chiesa riformata- non potevano farsi
PaAstori evangelici ?
Cardinali, teologi, Papi anche loro ammalati di riformismo: v. sopra
E frati che non vogliono seguire una regola francescana(!!),
Ma ci sara' rimasto qualcuno cattolico cattolico?
R.Roccaforte
Le testimonianze che cominciano a venir fuori con nomi e cognomi se non smuoveranno la tenerezza dei duri di cuore, per lo meno sveleranno al mondo attonito quale scempio è stato perpetrato.
Questa lettere spiega bene il livello di fanatismo raggiunto nel seminario.
Questa testimonianza mi fa pensare che è interamente a cagione dell'odio per le virtù morali, per le virtu teologiche, che Bergoglio e de Aviz stanno perseguitanno i frati...
Ma dobbiamo ricordare che quelli che non hanno la virtù per preservare nella virtù, neanche hanno perseverato nella virtù...
La fortitudine retta e cattolica persevera specialmente durante la persecuzione...
Ma quelli che consapevolemente si mettoni nei mani di modernisti, soffrano più a ragione della loro imprudenza che per il merito della loro fede...
Spero che questo ex-frate non perde la sua vita e la sua vocazione con le lamentazione a casa...ma fra poco va altrove per continuare la sua vita religiosa in condizione meno attacabile da Bergoglio e i suoi odiatori della fede...
Romano
Papa telefona alle suore
Messaggio in segreteria:
"Che cosa fate di così importante per non rispondere alle telefonate?"
Questo vecchio fatto per dire...un Papa che pensa a delle suore segretarie pronte a rispondere al telefono e non arriva a pensare invece che stiano a pregare anche per la chiesa che Lui[aimè]guida; pensate che se ne curi troppo de la lettera sopra?
Continuo a ripetere che Bergoglio è forse il primo Papa senza intermediari di sorta e svelto di comunicazione quindi se ci teneva a la sorte tradizionale de i FI in due secondi alzava il telefono e li rassicurava! Ma a quanto pare manco il lato umano di aver rovinato de le vite, addolcisce il santo padre...e pazienza se a trent'anni e passa degli uomini si dovranno re-inventare da zero in una vita da exfrati, allontanati da una chiesa che hanno sempre amato e servito umilmente.
“Che cosa c’è dunque di strano che in mezzo alla notte i frati si sveglino e recitino il Breviario? Eppure proprio per questo i FORMATORI E PADRE STEFANO IN TESTA sono stati considerati dei PELAGIANI !”,
così scrive l’ex frate francescano dell’Immacolata….
Rileggiamo ora, a proposito di VEDER PELAGIANI IN OGNI DOVE, dalla "breve sintesi" di quanto avrebbe detto Bergoglio nel corso dell’udienza concessa il 6 giugno di un anno fa ai vertici della Clar, la Confederazione latinoamericana dei religiosi, questo passo:
“Una [preoccupazione di Bergoglio] è la «CORRENTE PELAGIANA che c’è nella Chiesa in questo momento», un riferimento ad alcuni "GRUPPI RESTAURATORI".
«Ne conosco alcuni, mi è capitato di riceverli a Buenos Aires – avrebbe aggiunto il Papa –. Uno ha l’impressione di TORNARE INDIETRO DI 60 anni! PRIMA DEL CONCILIO... Un aneddoto solo per esempio, NON E' PER RIDERE, l’ho preso con rispetto, ma mi preoccupa: quando mi hanno eletto, ho ricevuto una lettera da uno di questi gruppi e mi dicevano: "Santità, LE OFFRIAMO QUESTO TESORO SPIRITUALE, 3.525 ROSARI". Non dicono preghiamo per lei, chiediamo... ma questo tenere una contabilità...».
Tutto l’articolo di allora qua:
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/dal-cile-parole-su-aborto-religiosi-e-curia.aspx
…perciò, a proposito di “ROSARI OFFERTI...SI', FORSE, ANZI, NO... bisogna vedere …”, e riguardo anche il suo sottolineare “Non siamo mica tornati a prima del Concilio Vaticano II, che diamine!” in cui mancava solo dicesse apertamente – ma penso ci arriveremo presto –: “Vade retro tutto ciò che è successo prima di esso! “, mi sembra che ci sia da dire che se uno, oltre ad esser mosso da un fortissimo spirito modernista (come e anzi maggiormente rispetto ai suoi predecessori, con in più dando la concretissima idea di aver la frusta in mano con chi non appartiene allo stesso circolo di idee), è pure abituato a veder PELAGIANI dappertutto, è ovvio che poi accada anche che chi ha più o meno le stesse opinioni – e perciò si ritrova in quel posto di comando - poi faccia questo, come da lettera dell’ex frate francescano dell’Immacolata:
“ Il precedente rettore all’inizio del nuovo anno accademico aveva deciso di abbreviare il pranzo per recitare una corona del S. Rosario con l’intenzione di preghiera per Voi: non era questa una maniera di rispondere alle richieste che continuamente rivolgete ai cristiani? I NUOVI RETTORI, non appena arrivati, HANNO ABOLITO QUESTO SANTO ROSARIO! “
mic perdonami il fuori tema, ma non saprei dove , ma soprattutto, a chi chiedere... qui da te oltre te ci sono tanti che possono aiutarmi a capire.
cosa significa "anche il lavoro è per il Signore, non per se stessi"
cercando su internet, la risposta migliore mi e' sembrata:" lavora come se ogni lavoro ti fosse stato commissionato da Dio stesso,qualsiasi cosa tu faccia , falla come se la stessi facendo per il Signore, come se lui fosse chi ti ha chiesto di fare qualcosa"
che dici?
mi accontento anche di un "si va benequello che hai capito" :)
grazie mille
Renzo T. ha detto...
Questa lettere spiega bene il livello di fanatismo raggiunto nel seminario.
Fanatismo ? Ma ha mai conosciuto, frequentato questi frati ? Sembra proprio di no se si esprime in questo modo. Che ci siano state delle cose da rivedere non vi è dubbio...come in tutte le famiglie, in tutte le società in tutti gli ambienti dove ci siano uomini. Ma fanatismo proprio non lo si può dire. Io ho avuto modo di conoscerli, compreso fr Ambrogio, e posso assicurare che non si può parlare di fanatismo, ma di convinzione di valori, senso di responsabilità del prorpio stato di religiosi. Di entusiasmo, di presa di coscienza e desiderio profondo, ispirato ed educato al fine, questo si. Fanatismo lo vedo e lo vediamo in altre realtà, ma al contrario vedi nc, r.d.s. e quant'altri. Non nego che alcune cose dovrebbero essere o potrebbero essere state viste con un 'attenzione ai tempi odierni, ma non certo fanatismo e smantellamento di valori. Valori che hanno riportato luce dove si erano insediate, insidiose tenebre. Certo è che altri Ordini si sono trovati umiliati difronte alla coerenza dei FFI. In tanti anni che ho frequentato e conosciuto i FFI mai ho sentito affermazioni che potessero far pensare minimamente alle accuse di coloro che ora sono al governo, tra l'altro rei anche di avere infranto il voto di obbedienza...si tratta di sacrilegio o no ? Anzi direi che il nuovo segretario generale ha dei bei mattoni sulla coscienza riguardo ai frati africani, in particolare, dei quali era il responsabile, irresponsabile. Certo è lecito fare la supplica al carnefice, la speranza è l'ultima a morire....
fr
Invece, riguardo a questa affermazione condivisibilissima e sconcertata del povero ex-frate, cioè
"Se si ha tempo di vedere film inutili, cartoni animati o partite di calcio vuol dire che non si usa bene il tempo… SIAMO QUI PER SALVARE ANIME, CHE C'ENTRA IL CALCIO?!"
...devo dire purtroppo che un paio di anni fa, durante una passeggiata serale a piedi con mia moglie, sentimmo delle grida frammentarie improvvise che ci spinsero a chiederci da dove provenissero, visto che eravamo arrivati in prossimità della zona di un Santuario che è collegata al convento dei frati che lo "reggono" (diciamo così...) e non pensavamo certo che proprio da là provenissero tali grida. Altri due-tre passi e di nuovo la stessa scena uditiva, ma molto peggio e in modo molto più prolungato, con in più un batter di mani concitato e tutto un agitarsi di voci come di gioia incontenibile: ci fu chiaro solo allora, con un certo stupore (ma nemmeno oramai più di tanto, eravamo già svezzati da anni di altre scene) che la ragione era stata un goal segnato dalla SQUADRA DI CALCIO italiana, ma, quel che è peggio, che i "SUPERTIFOSI ESAGITATI" erano proprio i frati di cui sopra...Il tutto confermato quando, tornati a casa, verificammo il minuto in cui la squadra aveva segnato e corrispondeva esattamente al momento in cui sentimmo in modo plateale tutto quello di cui ho appena riferito.
E vi assicuro che il caso non è isolato, come ha fatto bene intuire il già fra Ambrogio.
Quindi, ricapitolando: viene commissariato un ordine in cui la stragrande maggioranza, a iniziare ovviamente dai Padri fondatori, la pensa così circa lo spirito mondano godereccio ormai spesso e volentieri penetrato in altri ordini - spirito di cui ho illustrato quel poco edificante, ma illuminante, esempio - e in più, magari, si vanno a reclutar commissari e ispettori proprio tra esponenti di quegli stessi ordini...che a loro volta invece dovrebbero ESSI stessi sottoposti a commissariamento, se non chiusi direttamente sine die per aver tradito completamente lo spirito e il carisma originari...
"Spero che questo ex-frate non perde la sua vita e la sua vocazione con le lamentazione a casa...ma fra poco va altrove per continuare la sua vita religiosa..."
..faccio mia la speranza così bene espressa da @Romano, che ringrazio. E per tutte queste terribili situazioni preghiamo l'Immacolata, avvocata di ogni grazia presso Nostro Signore...
Trovo questa lettera bellissima e appassionata. Grazie per averla postata , per quanto , non avevamo dubbi
su come stessero veramente le cose in quel dei FFII .
Trovo invece arido , rinsecchito , privo di vita il commento ore 21:29 .
Forse non ha mai sentito parlare di Padre Pio e degli
innumerevoli sacrifici a cui sottostava pur di alleviare
la pena di Ns.Signore ! Per quanti sacrifici possiamo fare non ripagheremo mai l'immenso amore che ci e' stato donato ! Le potrebbe tornare utile nutrire l'anima Magari leggendo l'Epistolario di P.Pio o anche soltanto la vita santa del suo allievo prediletto Fra' Daniele Natale . Anche io auspico per questo giovane una continuazione religiosa , un riaccendersi vocazionale . Coraggio ,vada avanti e
faccia tesoro delle solide basi ricevute ! Tenda sempre al
massimo grado di santita' !
Alla sera della vita, questi commissari , cosa porteranno a Dio giusto giudice ? Tante fiammelle
spente ? Come giustificheranno l'aver spento la gioia del loro cuore ?
Cuore di Gesu' fornace ardente di amore rendi il nostro cuore simile al Tuo !
Così, tanto per divertirci, incominciamo a censire i modernisti che, subdolamente, si insinuano nel sito per diffamare i Francescani dell'Immacolata ed esaltare l'opera degli aguzzini conciliatoristi. Ha iniziato Renzo T. alle 21:29. Seguiranno i soliti "Anonimi" e gli esilaranti "frati felici", modesta versione moderna del robinhoodiano, spiritoso (nel senso di alcolico), "Frate Tuck"? Spero che Mic li pubblichi. Per nostra edificazione, conforto spirituale e sano divertimento. Poi, più li leggiamo, più ci confortano nelle nostre idee.
La vita del seminario descritto da questo giovane cara, un ex frate, non è nemmeno così difficile come quello che Padre Pio conosceva come un giovane frate. Questi giovani uomini volevano pregare e sacrificarsi per la salvezza delle anime! Queste preghiere e sacrifici non sono apprezzati nella Chiesa modernista. Gli Ordini sacri e Conventi che utilizzate per fare queste cose sono state decimate e il mondo intero è il peggio per essa! Dio sa, abbiamo un disperato bisogno di anime di preghiera e di sacrificio.
Ecco alcune delle blogging (dissenzienti) frati hanno così tanto tempo a disposizione in modo da leggere molti blog e criticare .... dovrebbero piuttosto essere pregando e sacrificandosi per il dissenziente non è salvare le anime.
Forse alcuni volevano più potere???? Anche questo è qualcosa da prendere in considerazione per molte volte in passato, quando il fondatore fu deposto era così qualcun altro potrebbe avere cose a modo loro. Alcuni di questi soci fondatori sono stati canonizzati ma i userpers non sono.
Dopo mesi che non posto più alcun commento, vedo che c'è un altro che si firma Renzo T. e che ha un atteggiamento totalmente opposto al mio sentire nei confronti della Tradizione e dei FFI.
Nessun problema...
Per quanto mi riguarda, invece, sottoscrivo in toto la lettera dell'ex seminarista e prego per i buoni frati dell'Immacolata perché il Signore dia loro la forza di sopportare le ingiustizie per amore del suo nome e di sua Madre Maria.
La lettera del fu-Fra Ambrogio verrà regolarmente protocollata ed ignorata; nella migliore delle ipotesi riceverà tra qualche mese una risposta vuota di contenuto (anch'essa regolarmente protocollata) di un qualche sotto-segretario.
Detto questo non capisco, perché i frati usciti dall'ordine non si mettano insieme e diano vita ad una nuova società di vita comune, che non necessita di nessun tipo di autorizzazione, salvo un riconoscimento civile per motivi amministrativi, e pensino a Dio ed alla loro vocazione e lascino il resto alla Provvidenza.
San Benedetto, che già allora aveva visto che razza di covo di serpenti era il Vaticano, fece lo stesso e non si è mai preoccupato dei timbri e delle carte bollate.
Stessa cosa fecero i Padri del deserto e fanno i monaci del Monte Athos.
quest'ultima considerazione di Anacleto che "....i frati usciti dall'ordine ....diano vita ad una nuova società di vita comune", mi sembra molto sensata.
ci sarebbero dei motivi superiori per cui i FFI non prendono tale saggia decisione ?
Qual è il vescovo che li accoglierebbe?
in effetti si troverebbero nella stessa posizione di mons. Lefebvre fine anni '80.....e allora tanto vale che si inseriscano nella FSSPX.
Oggi si vede la tendenza ad estromettere dalla Chiesa ufficiale tutti coloro che non piegano la testa alla suprema "autorità" del cv2, preso docilmente in blocco com nuovo "verbo" che non si discute, con tutte le conseguenze di rinnegamento della Tradizione, Dottrina e Liturgia perenni. E' una bella trappola predisposta da decenni, che doveva scattare a tempo programmato, e ci siamo arrivati. Il destino dei FFI prefigura quello di tutta la parte del gregge che vuol restare ancorato alla Tradizione, visto che non c'è un solo vescovo che osa ribellarsi al regime (leggevamo anche i "ripiegamenti" di mons. Schneider e di tanti che rinunciano al "sì sì no no" per obbedire ai tiranni). Ci vuole qualche pastore con la vera stoffa della santità, cioè del martirio in nome di Cristo e della sua vera Chiesa, che per un certo periodo sarà "sommersa" e incatenata.
Al momento, nonostante li si definisca - sappiamo quanto arbitrariamente e impropriamente - cripto-lefebvriani, mi risulta che scartano l'idea di unirsi alla FSSPX.
Non indago per discrezione. Perché ritengo siano momenti delicati in cui il silenzio su certi punti è d'oro per non prestare il fianco a nemici fin troppo subdoli agguerriti e purtroppo potenti.
Vorrei dire a Renzo T., che incrociavo spesso su Mil, che non è la prima volta che il suo nome-nick è preso in prestito da uno dei tanti perditempo-provocatori che monitirano questo sito, chi ha incrociato Renzo T. su Mil, non poteva essere tratto in inganno, altri invcece sì, grazie dunque a Renzo T. per il suo intervento.
Chi, dopo aver letto la lettera di Davide Canavesi, definisce "fanatismo" le preghiere e i sacrifici dei FFI, la loro coerenza e il loro entusiasmo, ci dice in realtà lo stato in cui è stata ridotta la Fede nella Chiesa.
Oggi vanno di moda i frati cappuccini che fanno karaoke, che vanno a danzare in discoteca e animano la serata, che danzano il waka waka davanti a San Pietro o organizzano flash mob nelle piazze:
http://www.youtube.com/watch?v=2Jn2QVO5R44
http://www.youtube.com/watch?v=nigy_RH2koQ
http://www.youtube.com/watch?v=XWOBD0hkb1Idei frati che si alza
Quale silenzio se non fai che starnazzare.
Gentile Anacleto, la sua idea-proposta è assolutamente ottima, ma crede che non ci abbiano pensato e anche che non si siano attivati per realizzarla ? Ma, prima di tutto amano talmente la Santa Chiesa e il papa che non riescono (ancora) a concepire di vivere senza una pur minima approvazione...se poi pensa che i vescovi che li avrebbero accolti, anzi già in atto l'accoglienza, sono stati subito intimiditi...faccia lei. Poi c'è da pensare anche la parte economica...che ci piaccia o no, il denaro serve in questa società, dove vanno ? Quaali risorse economiche hanno ? Non è che si tratta di unire due o tre frati che bene o male si possono ritirare in una casupola e mantenersi con poco... Certo San Benedetto i padri del deserto ecc...Mica avevano l'IMU, La TASI, l'assicurazione, il bollo auto o le varie altre obbligazioni. Ma resta sempre per i Veri FFI la necessità spirituale di sentirsi uniti al papa. In quanto a unirsi alla S Pio X°, impensabile, per i motivi già detti...forse semplificando è una questione di timbro in fronte, non credo, ma di fedeltà, si. Questo non è un mio pensiero, ma quanto pensano al momento del proporglielo.
fr
Al solito anonimo malevolo puntualizzo che non sono mai stata in silenzio, fin dal primo momento, sui patenti diritti calpestati di frati e fedeli riguardo al rito annessi e connessi, ma non mi sono mai presa la briga di suggerir loro alcun comportamento, non riconoscendomene sufficiente discernimento
" Quale silenzio se non fai che starnazzare."
A parte testimoniare la mia simpatia e solidarietà a mic che deve, per la moderazione, sorbirsi la lettura di castronerie, insulti, volgarità, calunnie e altre esternazioni molto cristiane, vorrei dire che il povero e codardo anonimo, che già di buon mattino viene a monitorare il blog, in fondo ci dice anche lo stato comatoso della fede cattolica.
In effetti solo chi è out, solo chi vive una fede adulterata, altra, può definire "starnazzare" la difesa della Fede attraverso la Tradizione viva, il Magistero, l`insegnamento della Chiesa che non può che essere quello di Cristo, e non dimentico quello dei Padri della Chiesa, perchè questo è quel che mic fa, con coraggio e costanza, mic non testimonia una fede inventata a tavolino, ma la Fede della Chiesa cosiccome la Chiesa l`ha conservata e trasmessa attraverso i secoli.
Se poi nel vedere la crisi profonda della Fede e del sacerdozio, il silenzio codardo di chi dovrebbe farsi sentire perchè quella è la sua responsabilità e missione, se nell`osservare i sopprusi, lo scempio dottrinale, liturgico e morale, che restano impuniti e si diffondono, molti, fra cui mic, si sentono in diritto e dovere di esprimersi, è logico che facendolo disturbano il nuovo corso che vorrebbe definitivamente imporre il suo pensiero unico.
Non potendol fare si ricorre anche a mezzucci come insultare e calunniare qui e altrove...
Al solito anonimo malevolo puntualizzo che non sono mai stata in silenzio, fin dal primo momento, sui patenti diritti calpestati di frati e fedeli riguardo al rito annessi e connessi, ma non mi sono mai presa la briga di suggerir loro alcun comportamento, non riconoscendomene sufficiente discernimento né tanto meno autorità.
Ringrazio fr per aver esposto così chiaramente lo stato delle cose.
Luisa ha detto:
"Se poi nel vedere la crisi profonda della Fede e del sacerdozio..."
"Oggi vanno di moda i frati cappuccini che fanno karaoke, che vanno a danzare in discoteca e animano la serata, che danzano il waka waka davanti a San Pietro o organizzano flash mob nelle piazze.."
E solo per completezza:
VARI CAPODANNO A LORETO:
Insieme ai soliti CAPPUCCINI danzanti e cantanti, dal 5.28 si vede sempre di più il VESCOVO (di spalle) che poi entra in scena in modo più deciso (facendo cioè il TRENINO coi cappuccini) dal minuto 7’, prima sulle note di “Mi vendo” di Renato Zero e poi della Carrà…VEDERE PER CREDERE:
http://www.youtube.com/watch?v=p_2JGi1PU8k
Altro capodanno, la "musica" non cambia e qua sempre i CAPPUCCINI, ancora con il solito VESCOVO (tuttora titolare) sul palco:
SICANTA E SI BALLA…ALLEGRIA!!
http://www.youtube.com/watch?v=GoO9Mausv6M
E intanto i FI vengono ridotti a ciò che sappiamo...
Conoscendo Renzo T. di persona, ho subito pensato che facesse dell'ironia, oppure che un altro gli avesse rubato il nome, come è capitato a me parecchie volte, qui e altrove. Ora che lui stesso ha chiarito, stiamo più attenti ai troll. Li si riconosce abbastanza facilmente perché: usano toni esagerati, o provocatori, o insolenti; non sono coerenti col pensiero del personaggio che vogliono contraffare.
Staremo attenti, Michele.
Grazie. Il redattore che ha pubblicato l'intervento truccato evidentemente non conosceva Renzo T. da MiL e io non vedo sempre subito tutti gli interventi.
Per fortuna non mancano mai le puntualizzazioni di attenti lettori.
Non mi pare che questo frate (o chiunque abbia scritto la lettera) abbia una buona opinione della FSSPX e della Tradizione.... Leggete qua cosa dice nella lettera (pag.1): "Padre Stefano (Manelli) è stato trattato come uno squilibrato, un giansenista, un calvinista e un lefebvriano!".... In pratica mette la FSSPX alla pari degli eretici e degli squilibrati!!! E ne giustifica il "trattamento" crudele! O questo frate è un modernista sfegatato (e non mi pare che i seguaci di padre Manelli lo fossero), oppure la lettera è stata scritta da qualcuno che odia la Tradizione e vuole mettere in cattiva luce chiunque di questi frati voglia sottrarsi all'autorità "malata" del commisario Volpi e di Bergoglio, e passare con la FSSPX.
MARCO'83
@ Varî
Il riconoscimento canonico è uno strumento, non un fine.
La legge suprema della Chiesa è la salvezza delle anime, perciò, dopo aver tentato le strade ordinarie, qualora non venissero accolti da alcuno, scatterebbe lo "stato di necessità" e potrebbero iniziare a titolo sperimentale.
Certo Mons. Lefèbvre ottenne il riconoscimento canonico del vescovo di Friburgo (CH), ma eravamo nel 1969! Poi andò avanti contro tutti e nonostante tutto. Oggi sono un vescovo con giurisdizione (solo sui membri della Fraternità) in quanto superiore generale, due vescovi ausiliari e quasi 600 sacerdoti che servono:
1 casa generalizia
6 seminari internazionali
14 distretti e 2 case autonome
162 priorati
750 chiese, cappelle e centri di messa
2 università
100 scuole
7 case di riposo
215 seminaristi
42 preseminaristi
119 fratelli
186 religiose
84 suore oblate
5 conventi di suore carmelitane.
Dai frutti si riconoscono gli alberi. Tra l'altro sono tra i pochi che sempre, anche fuori dalla messa, pregano per il Papa.
Dovremo abituarci al fatto, che la Chiesa non è là dove sembra essere. Le chiese saranno piene di gente, ma la Chiesa non avrà alcun rapporto con tali chiese o con quel clero e quei fedeli. La Chiesa è dove è la Verità. I fedeli sono coloro che ne continuano la Tradizione, che è opera dello Spirito Santo.
I sacerdoti veri sono quelli che pensano, vivono, e insegnano come i Padri ed i Santi della Chiesa han fatto, o almeno non respingono il loro insegnamento. Laddove tale continuità di pensiero e di vita non esiste, è una falsità parlare di Chiesa, anche se tutti i segni esteriori parlano di essa.
Si troverà sempre un sacerdote canonico, ordinato da un vescovo canonico, che seguirà la Tradizione. Intorno a questi sacerdoti si riuniranno i piccoli gruppi di fedeli che rimarranno fino agli ultimi giorni. Ognuno di questi piccoli gruppi sarà una Chiesa Cattolica locale di Dio. I fedeli troveranno in essa tutta la pienezza della grazia di Dio. Essi non hanno bisogno di vincoli amministrativi o di altro, perché la comunione che esisterà tra di loro sarà la più perfetta che ci possa essere. Sarà la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, la comunione nello Spirito Santo. I legami aurei dell’immutabile Tradizione collegheranno quelle Chiese tra di loro così come con le Chiese del passato, con la Chiesa trionfante del Cielo. In questi piccoli gruppi la Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica sarà conservata intatta.
Prima o poi anche qualche frate, ancora FFI, scriverà una lettera aperta. Non se ne può più.
Riguardo al discorso che coinvolge la FSSPX mi sento di dover fare alcune riflessioni.
1. La scelta drammatica di mons. Lefebvre è stata un unicum biecamente e cinicamente pilotato da potenti elementi di un curia già deviata (la storia ce ne ha consegnato molti 'passaggi' che purtroppo non tutti conoscono).
2. In questo e nel generale stato di 'necessità', che peraltro il potere egemone non riconoscerà mai, c'è una patente analogia tra i due 'casi'.
3. Di diverso c'è la responsabilità di un vescovo, quale quella di mons. Lefebvre, al quale veniva dilazionata col rischio di vanificarla, la legittima richiesta di ordinare un vescovo che prendesse il suo posto alla guida di una Fraternità che stava salvaguardando il Rito e il Sacerdozio.
4. Al momento, evidentemente, le ragioni di 'fedeltà' al papa e al papato (con diritto di critica in questioni che non impegnano l'infallibilità) sottolineate da fr, non è che siano estranee alla FSSPX, ma evidentemente le circostanze le fanno evolvere, per ora, in maniera diversa.
5. Sta di fatto, peraltro, che la mancata resistenza dei frati non ribelli, subdolamente impedita proprio dal rescritto papale, ha privato e continua a privare molti fedeli del buon nutrimento solido ed è assoggettata ad una diaspora (sia dentro che fuori dall'Ordine) e a dinamiche di isolamento delle quali non ci è dato vedere vie d'uscita a breve termine.
6. A noi non resta che continuare a pregare, sprattutto chedendo al Signore che susciti un pastore che raduni tutti coloro e tutto ciò che non doveva essere disperso.
Se santa Teresa d'Avila tornasse fra noi per prima cosa prenderebbe a calci nel sedere Braz de Aviz e chi sta sopra di lui perché il commissariamento dei FFI e' un tentativo (ad oggi riuscito) di imborghesirli, di scarnificarli di tutta la spiritualita' kolbiana, di renderli ne' più ne' meno uguali a moltissimi altri ordini religiosi. Vogliono che i FFI si normalizzino, cioè che non attraggano più vocazioni! come i gesuiti, ad esempio. Ma questo tentativo di imborghesimento perpetrato perfidamente dal competente Dicastero vaticano si ritorcerà contro chi l'ha attuato perché alla fine l'Immacolata vince sempre. Braz e i suoi sodali sono la prova provata di quanto la corruzione morale e l'ignoranza teologica siano penetrati a fondo ed anche in alto nella Chiesa. Bellissima la lettera dell'ex frate.
Marco 83,
conoscendo alcuni FI di spessore, non penso che si possa attribuir loro un sentire simile alla tua interpretazione di quelle parole del frate, che di certo non la sottendono nelle intenzioni.
Mi pare evidente che lui si sta riferendo alla vulgata corrente e non fa una valutazione personale, mettendo la fraternità sullo stesso piano degli eretici...
Se mi accorgessi che è così che la pensano - ma ripeto che lo ritengo un assurdo - direi che hanno quel che si meritano.
Piuttosto quel terribile risvolto canonico sta facendo danni incalcolabili alla tradizione.
Reagendo di pancia verrebbe spontanea la ribellione. Ma dobbiamo sempre attivare la ragione e il discernimento.
Si attendono CON ANSIA pastori illuminati. Se ci siete sarebbe ora che batteste un colpo!
E' interessante notare che il sito del portavoce privato (Tornielli) del vdr abbia pubblicato la lettera dell'ex frate. Che inizino ad esserci delle crepe anche fra i bergogliani per quando concerne i FFI?
Rettifico: i frati ripresi nei video postato ore 9.29 che ballano e cantano e col vescovo Tonucci di Loreto, dovrebbero essere frati minori (detti comunemente "francescani") e NON cappuccini, che sono sempre dello stesso ordine, ma sono altra famiglia religiosa.
La sostanza di ciò che comunque diciamo non cambia e cioè: E INTANTO I FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA sono stati ridotti come sappiamo...
Mi chiedevo anch'io, Alessandro, che senso avesse quella pubblicazione da parte di Tornielli.
Ho fatto delle ipotesi, ma non le esprimo perché potrebbero essere illazioni.
Credo ci sia ancora da attendere la mossa ulteriore.
E senza abbassare la guardia.
Questo povero ex FFI ancora non conosce l'undicesimo comandamento, proclamato dall'alto della sua parrucca dal cardinale João Braz de Aviz: non criticare la massoneria? Ma in che mondo abita?
Renzo T. ha detto...
Questa lettere spiega bene il livello di fanatismo raggiunto nel seminario.
Questo intervento spiega bene il livello di confusione mentale raggiunto nella tua testa.
Anche un genitore di figli piccoli si deve svegliare durante la notte.
Ormai è chiaro e palese. La persecuzione contro i Frati dell'Immacolata è stata motivata da odio e antipatia verso la Tradizionne di cui Roma, Papa compreso, si è allontanata. Lo stile di vita duro di questi Frati è un rimporvero continuo alla loro cattiva coscienza.
Puerili ed ingenue sono le difese d'ufficio di Roma da parte dei soliti noti.
Però devo dire che mons. Lefebvre si comportò diversamente posto nelle stesse condizioni presecutorie. Quello che penso è che farebbero bene ad associarsi alla FSSPX o almeno a costituire una comunità autonoma. I problemi economici poterebbero essere ben risolti facendo ricorso alla Provvidenza.
Quoto al 100% la prima parte dell'intervento di Marchesini. La storia di Lefebvre sotto molti aspetti e' ben diversa. Mi chiedo: se FFI avessero seguito l'esempio di Lefebvre avrebbero trovato un vescovo disponibile ad ordinarli sacerdoti? Penso di no, oppure molto difficilmente.
Oggi il Papa è nel Molise e tra le varie visite programmate c'è anche quella ai carcerati. Non sarebbe il caso di visitare e/o chiamare i FFI non convocati lo scorso 10 giugno, visto che vengono trattati come dei carcerati anch'essi???
Ho sempre pensato e continuo a pensare che l'odio verso la Messa di Sempre e' il paravento dietro cui nascondere l'odio per una vita fatta di preghiera, di rigidita' morale, di severa condotta di costumi. I sacerdoti post conciliari temono il ritorno alla Messa di Sempre perche' inevitabilmente comporterebbe il ritorno ad uno stile di vita che non intendono neanche lontanamente accettare. Molto piu' comodo spennazzare da una parte all'altra della citta' per affrontare (come? non e ' dato sapere) i probbbblemi sociali, piuttosto che rimanere tutto il giorno in Chiesa per pregare e per essere a disposizione dei (pochi) che ancora vi si recano per chiedere una parola di conforto o per confessarsi. La Messa di Sempre significa anche abbigliamento consono al ruolo che si ricopre: e questo e' un altro tasto dolente per coloro che non solo rifuggono (ovviamente) la tonaca, ma anche l'orribile clergyman e che si vergognano di portare al collo in bella mostra la Croce di Cristo. La Messa di Sempre implica un'austerita' di vita e di scelte che i virgulti dei seminari modernisti rifuggono come la peste.
Ric, concordo 100%.
I cistercensi si alzano sempre di notte per pregare e nessuno gli ha mai commissariati, l'alzarsi di notte per pregare non è certo uno dei problemi come sembra semplificare il frate.
Vera
Riprendo un attimo ciò che BERGOGLIO ha affermato in Molise circa la DISOCCUPAZIONE. Premesso che è dolorosa qualunque piaga che l’uomo si trovi a soffrire su questa terra (e anche io personalmente posso assicurare che ne so qualcosa…) e che ogni buon cattolico dovrebbe sempre pensare con tutto il cuore a coloro che si trovano in tali condizioni e far quello che può per alleviarne le pene, avendo Nostro Signore comandatoci espressamente di amarlo con tutto il nostro cuore, tuttavia il dire che, testuale, “ il PROBLEMA PIU’ GRAVE non è la fame, ma E’ NON PORTARE IL PANE A CASA, PERCHE’ QUESTO TOGLIE LA DIGNITA’ ” a mio avviso non è un’affermazione da fare da parte del più alto gerarca cattolico. Infatti la mancanza di lavoro è sì fonte di grande sofferenza (e occorre prodigarsi personalmente e pregare il Signore affinchè intervenga), ma ciò che toglie VERAMENTE la dignità di un uomo è il PECCATO, è andare contro Dio e le Sue Sante Leggi.
A tal proposito, in qualche modo, si era già espresso, solo citando un esempio, il Beato PIO IX nella sua Lettera Enciclica “NOSCITIS ET NOBISCUM” (in alcuni casi si trova scritto “Nostis et Nobiscum”) 8 Dicembre 1849
“Orbene, dall’esatta custodia di questo pronunciamento del Redentore e di altri severissimi avvisi di Lui intorno alle ricchezze e ai pericoli che le accompagnano (Matth. XIX, 23 seq.— Luc. VI, 4; XVIII, 22 seq. — Ep. Tac. V, 1 seq.), ne è provenuto nella Chiesa Cattolica, che i poverelli e gli altri infelici si trovino presso di noi Cattolici in una condizione molto più mite che quella in che sono presso le altre nazioni. […] Del resto i nostri POVERELLI, dietro gl’insegnamenti di Gesù Cristo, si ricordino che NON DEBBONO RATTRISTARSI DELLA LORO SORTE: poiché lo stesso stato dell’indigenza dischiude loro una VIA PIU’ FACILE PER PROCACCIARE LA SALVEZZA, ove essi sopportino di buon animo la povertà, e siano poveri di cose e anco di spirito. Conciossiaché ha detto Gesù Cristo: Beati i poveri di spirito; ché il regno dei cieli loro appartiene (Matth. V, 3).[…]
Considerino infine i fedeli commessi alle vostre e alle Nostre cure, che LA VERA E PERFETTA UGUAGLIANZA DEGLI UOMINI CONSISTE NELL’OBBLIGO CHE CORRE AD OGNI UOMO DI OSSERVARE LA LEGGE DI GESU’ CRISTO; poiché quell’Iddio Onnipotente che creò il piccolo e il grande, e che ha cura egualmente di tutti (Ib. VI, 8), non darà esenzione a chicchessia, né avrà riguardo alla grandezza di alcuno (Ib.), e ha statuito il giorno nel quale GIUDICHERA’ IL MONDO NELL’EQUITA’ (Act. XVII, 31) pel mezzo del Suo Unigenito Figliuolo Cristo Gesù, il quale è per venire coi suoi Angioli nella gloria del Padre suo e renderà a ciascuno secondo le operazioni ( Matth. XVI. 27)”.
(PIO IX, Enc "Noscitis et nobiscum")
Faccio notare all'assidua "normalizzatrice", Vera, che il frate non ha parlato solo dell'alzarsi di notte... e le ragioni del commissariamento sono quanto mai vaghe: è noto che sono in quell'arbitrario "cripto-lefebvrismo" e nel richiamare un non meglio identificato "sentire cum ecclesia"...
Dopo quanto ricorda "una sola fede" vorrei richiamare l'attenzione sul fatto che la disoccupazione, come ogni altro male sociale, è conseguenza dell'ingiustizia che nasce dall'aver allontanato il Signore dall'orizzonte del cuore e, conseguentemente, del comportamento e della vita.
Se non è Lui che ricordiamo a a cui rinviamo, è inutile parlare di pace e di giustizia, che non ci possiamo dare da soli: diventa umanitarismo, non cristianesimo.
Mentre la vera "dignità" dell'uomo, consiste nell'essere orientato a Dio.
Che belle parole.
La vera "dignità" dell'uomo consiste nell'essere orientato a Dio. A stomaco pieno posso anche convenire. Bisognerebbe vedere cosa ne pensa chi si trova nella condizione di non riuscire a nutrire i propri figli o a garantir loro un futuro dignitoso.
Sarebbero risposte assai interessanti.
Caro "una sola fede",
Troppo facile rilevare diversità di pensiero tra quanto affermava il Beato e quanto va cianciando il perito-chimico-libero-muratore.
L'uno è ante-Concilio e parla di Spirito, l'altro è post-Concilio e parla di Materia :D
Anonimo delle 18.55 hai mai sentito parlare della Divina Provvidenza??? Ah scusa, dimenticavo: ormai si parla solo di tenerezza...
Va precisato che l'FI non può andare alla Fraternità San Pio X! Non è questo il modo di San Francesco. Ogni vero francescano deve essere sotto il Pontefice. Non c'è altro modo. Così i frati, suore, fedeli e laici devono sopportare la persecuzione e attendere sul Nostro Signore e la Madonna, perché la verità verrà fuori in tempo. Chi voleva il potere e l'autorità e pensano di poter costruire una nuova fondazione si sbaglia. Nulla può essere costruito su una base di incontri segreti, menzogne, intimidazioni, ecc non è santo. Non dà gloria a Dio o quella dell'Immacolata.
Ma l'obbedienza del paziente di p. Stefano e p. Gabriele sta vincendo molte grazie. Saranno esonerati. Spero che accadrà in questo Papa, ma le persone che lo circondano non si prestano ad incoraggiamento. Vedo che lui nomina e ascolta ed avere preoccupazioni in questo momento.
Vi preghiamo di continuare a pregare per questo santo Istituto e che possa essere ripristinato. Se è necessaria una scissione, bene. Lasciate che i dissidenti andare per la loro strada e lasciare che la maggioranza dei santi frati seguire la direzione dei santi fondatori che da soli hanno il carisma di fondazione.
A stomaco pieno posso anche convenire. Bisognerebbe vedere cosa ne pensa chi si trova nella condizione di non riuscire a nutrire i propri figli o a garantir loro un futuro dignitoso.
Non c'è solo il problema dello stomaco vuoto, ma anche quello del vuoto esistenziale. Ma, se siamo consapevoli che tutti i nostri vuoti, tutte le nostre ferite e tutti i nostri bisogni (e dunque anche quelli della società) sono riempiti e sanate e risolti dal Signore, dalla Sua presenza e dalla sua opera portate dalla Chiesa e lo diciamo perché lo sperimentiamo nella nostra vita e non come concetto astratto, credi che l'ingiustizia non cederebbe il passo al benessere spirituale psichico, morale e dunque anche materiale?
Ma se questo non lo dice il papa, chi lo deve dire?
E, se l'opera redentrice e santificatrice della Chiesa, che non è una ONLUS umanitaria, non la fanno i sacerdoti, chi la deve fare? I laici, che devono essere operatori di pace e di giustizia, possono esserlo solo se la Pace e la Giustizia le ricevono dall'Unico che può loro dargliele. non come le dà il mondo...
E se questo non lo dice (e non lo promuove attraverso i pastori uniti a lui) il papa, chi lo deve dire e promuovere?
Sarebbe interessante sapere come ha reagito l'Ordine Francescano nel suo insieme ( cappuccini, conventuali, minori, ...) di fronte ai fatti dei Francescani dell'Immacolata. C'è stata solidarietà, vicinanza, aiuto, preghiere, qualcosa insomma, come fratelli, per i Franc dell'Immacol.? O menfreghismo, calcolo, opportunismo?
Non di solo pane vive l' uomo...Nel Novecento ci sono stati regimi sotto i quali nessuno, salvo gli oppositori, era disoccupato. sappiamo bene con quanto e quale sangue quei regimi sono stati costruiti.
Se in Occcidente, in quello che era un tempo la Cristianità, il Christendom, come si dice in Inglese, Gesù fosse ancora considerato il Re, e si applicasse la dottrina sociale della Chiesa, ci sarebbe molta minor disoccupazione.
Bergoglio non ha capito, forse, che la disoccupazione nasce dal la finanziarizzazione( scusate l' orribile parola, ma non ne conosco altre) dell' economia. Ci si arricchisce oggi molto piu in fretta con al finanza speculativa che con l' industria. Lla globalizzazione non e' servita a elevare il livello economico dei popoli del terzo mondo, am soltanto a far arricchire c hi già lo era, ed ad impoverire le classi lavoratrici, inclusa al classe media, del primo mondo.
O Bergoglio non lo ha capito, o non glielo hanno spiegato, o non ah il coraggio di far nomi e cognomi, a cominciare ad quello dei "padroni celle ferriere" cioè banchieri e co.
Se vuol fare il predicatore socialista, può anche andar bene, am se non si chiamano le cose con il loro nome e i responsabili con i loro nomi, la denuncia e' sterile, vecchia, ripetitiva, e semplicementebuonista.
Persino Renzino riesce adire cose più incisive( anche se poi se le rimangia).
R.Roccaforte
"E, se l'opera redentrice e santificatrice della Chiesa, che non è una ONLUS umanitaria..."
già, @mic, giusto...tanto giusto che l'aveva detto pure lui, durante l'Udienza Generale del 23 ottobre 2013:
" la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una ONG, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo.."
definendo quindi il precipuo compito della Chiesa, facendo perciò intendere che la vera dignità di un uomo è conoscere Dio per essere orientati verso di Lui, evitando quindi di dispiacerGli, e amarLo con tutto noi stessi...ma pochi mesi dopo la cosa pare cambiare, o forse non era del tutto solido ciò che si affermava in precedenza.
@lister 19.03.. sì, lo so, i paragoni sono quelli che sono, ma se non lo facciamo noi ormai, per indicare ciò che da sempre ha affermato la Chiesa di ogni secolo, chi lo fa?...
@Ric.
Ah già, la Divina Provvidenza. Eccome se ne ho sentito parlare. In duemila anni l'umanità ne ha ricevuta tanta, che non sa più dove metterla.
Scrive "vera":
"l'alzarsi di notte per pregare non è certo uno dei problemi come sembra semplificare il frate."
Il frate semplifica?
L`ha letta la lettera "vera"?
Daniele Canavesi pone una domanda:
"Davanti ad una comunità di 50 giovani frati che vogliono pregare di notte, per quale motivo la preghiera notturna è stata abolita dai nuovi rettori?"
Le è più chiaro così, cara"vera"?
Altro passaggio :
"Purtroppo il commissariamento non ha portato se non tensione e divisioni in Seminario: come si può stare sereni d’altronde quando la predicazione è utilizzata al fine di attaccare padre Stefano, alludendo a lui come giansenista, calvinista, ladro, ecc.; quando dai propri pastori si viene esposti ad accuse infondate (cripto-lefebvriani); quando, a chi tenta il dialogo, si replica di essere affetto da “dipendenza psicologica”; quando il cofondatore, padre Gabriele, viene mandato via dalla comunità senza nemmeno dare l’annuncio agli studenti e senza così poterlo salutare! ..... Che dire poi di quel superiore che parlando al seminario ha detto che non si preoccupava del fatto che molti volessero uscire dall’istituto, dato che “avevamo già preventivato che con il commissariamento avremmo perso 60-80 frati”. Peccato che i frati non sono soldatini di latta che un bambino capriccioso può abbattere con un calcio, ma sono persone umane, perlopiù giovani, alle quali è stata rovinata la vita, costretti ad andarsene per non tradire la propria coscienza e il proprio ideale!"
Ma se Joao Braz de Aviz non ha neppure il coraggio di togliersi la parrucca e di mostrare la sua calvizie che per un uomo della sua età e' del tutto normale, possiamo forse pensare che abbia il coraggio di dire quali sono i veri motivi del commissaria mento dei FFI? Certo che no.
Ad anonimo delle 18.55:
Per quanto riguarda la provvidenza, studiati con un pò di attenzione la vita di S.Giovanni Bosco; e se non basta anche la via di Padre Pio da Pietrelcina. Capirai abbastanza.
luisa
ogni ordine ha le sue regole, i suoi statuti. Se la regola non prevede la preghiera notturna questa non si fa.I frati che si alzano di notte non sono più devoti, ma solo più disubbidienti. Che ci stanno a fare in un ordine religioso se sono incapaci di seguirne le regole?
Vera
Vera, non conosco gli statuti FI. Ma trovo davvero strano che un frate decida di alzarsi di notte se non lo stabilisca la regola.
Non lo prevede, suppongo, la regola francescana generica, ma i F I hanno (o meglio avevano) le loro peculiarità.
Venerdì 4 luglio dal libro di Don Dolindo Ruotolo
brano da leggere
http://cordialiter.blogspot.it/
Tornielli ? Se pubblica la lettera e' per un altro giro
di vite ( eppoi deve guadagnarsi il pane ).
Sono figlio di genitori poveri/dignitosi/che non hanno mai mendicato .Tanto sgobbato . Sono cresciuto
a sangue di pollo bollito e aromatizzato con aglio e rosmarino oppure pane e lardo .
Eppure con tanti sacrifici ed un solo vestito ( quello del loro matrimonio) mi hanno fatto studiare . Elementari e medie dalle suore . Non potevano pagare la retta e la Superiora concesse
che avessi l'istruzione gratuita . (Ogni tanto qualche suora si spazientiva con me e me lo rinfacciava.....che vuoi farci ? siamo umani ! )
Tutto passa .
Per aiutare la vocazione dei santi frati propongo
un Pater,Ave e Gloria ad ogni commentatore .Grazie
P.S. carissimi FFII : Pazienza e Obbedienza come
i vostri Padri Fondatori, mi raccomando fate la volonta' di Dio !
Vera,
Non si abolisce una cosa che prima non c' era. Se la preghiera notturna e' stata abolita, vuol dire che prima era prevista. Se l' Italiano non e' uno sconosciuto, questo significa nella nostra lingua abolire.
Dalle mie letture e dalla visione di film e sceneggiati TV, mi pare di ricordare che un tempo al preghiera notturna rientrava proprio tra le caratteristiche degli ordini monastici, a differenza del clero non " regolare".
Se si prevedeva di perdere 60-70 frati( su 380), cioè il17% circa, non e' male come " commissariamento".
Un partito che perda il17% degli iscritti entra in grave crisi, idem se perde il17% di voti. Non parliamo di un' azienda che perda il17% dei clienti, o un ospedale che perda il17% dei pazienti!
Ti sembra " normale" , se uno ha veramente a cuore un istituto religioso?
R.Roccaforte
Questa tua replica e` quanto mai sciocca o meglio infantile.
Se si sceglie di entrare tra i FFI e` per il loro carisma e rigore e la preghiera notturna non esula dalle loro pratiche.
Padre Pio aveva la grazia di dire circa 30 rosari interi al giorno,insieme a tutte le sue attivita` di confessore , direttore dei novizi , padre spirituale di innumerevoli anime...
"ogni ordine ha le sue regole, i suoi statuti. Se la regola non prevede la preghiera notturna questa non si fa.I frati che si alzano di notte non sono più devoti, ma solo più disubbidienti. Che ci stanno a fare in un ordine religioso se sono incapaci di seguirne le regole?"
!?!
Decisamente "vera" non ha letto la lettera o l`ha letta con i suoi occhiali filtrati ideologicamente!
Daniele Canavesi dice chiaramente che:" È vero che la preghiera notturna è stata introdotta in questi ultimi anni tra gli Ffi,...",
dunque la preghiera c`era, i 50 giovani frati allo Stim si alzavano la notte, recitavano il Breviario, volevano farlo e lo facevano con fervore, dunque ancora la preghiera di notte C`ERA ED È STATA SOPPRESSA dal nuovo corso.
È più chiaro così, cara "vera"?
"Ti sembra " normale" , se uno ha veramente a cuore un istituto religioso?
Sospendere=sopprimere la Messa Antica,
decapitare un Ordine,
allontanare i superiori e i formatori,
mettere il Fondatore in libertà vigilata,
chiudere il seminario,
gettare il discredito, o tentare di farlo, sul fondatore, sull`insegamento, sui formatori, sulla loro guida,
senza motivare quei provvedimenti se non con formule generiche (e menzognere) che cozzano contro la realtà che era quella dell`Ordine, fare in modo che chi vuole uscire non trovi accoglienza altrove, anche intimidendo chi vorrebbe aprire loro la porta e il cuore, non dare agli "accusati"la possibilità di difendersi, trasformare il nuovo corso in un aspecie di campo di "rieducazione" e "indottrinamento",
tutto ciò potrebbe rivelare affetto e cura per l`ordine dei FFI?
La risposta mi sembra evidente.
Ho letto la lettera Luisa e la frase " È vero che la preghiera notturna è stata introdotta in questi ultimi anni tra gli Ffi,...", non fa assolutamente capire se questa è stata introdotta negli statuti dell'ordine o solo per " prassi". Penso che sia stata introdotta solo per prassi perchè se fosse negli statuti dell'ordine non sarebbe stata cancellata.Però bisogna ulteriormente considerare che ogni ordine ha poi nelle sue costituzioni norme proprie per la modifica degli statuti: se la preghiera notturna fosse stata realmente inserita negli statuti questo è avvenuto secondo le norme oppure no ? Se la risposta è no è giusto cancellarla.
Vera
Vera, la capziosità della sua comunicazione, che sia voluta o meno, contiene un paradosso e anche una buona dose di sfacciataggine.
Fa questione su una possibile introduzione al di fuori degli statuti di una cosa buona come la preghiera notturna, in una Chiesa che non si preoccupa di correggere terribili abusi liturgici e più volte testimoniate violazioni degli statuti (mi riferisco al sistematico stupro delle coscienze con violazione del foro interno nel cammino neocatecumenale documentato da 'catechesi' e prassi ormai smascherate).
E, quanto agli abusi liturgici, non mi riferisco solo alla loro sincretistica liturgia, che nessuno si preoccupa di "sospendere", ma purtroppo anche a tanti altri perpetrati in nome di un malinteso senso di 'creatività' in un ambito sacro serio e solenne come la liturgia, che è il cuore della fede e la manifesta davanti a Dio e agli uomini oltre a veicolarla....
Ma di che stiamo parlando ad una "normalizzatrice" così pedissequamente "allineata"?
E insiste, e insiste, la cara "vera", la preghiera notturna introdotta e adottata con fervore dai giovani frati è stata soppressa dal nuovo corso ma "vera" trova sia cosa buona, giusta e giustificata se, se...!
Non le pone nessun problema che i responsabili del nuovo corso si siano attaccati alla preghiera, sopprimendo la Messa Antica, cancellando la preghiera notturna, no, tutto normale e ordinario.
E invece, no.
Il contenuto dei provvedimenti, il modo in cui sono stati presi e applicati non lascia alcun spazio al dubbio circa l`ideologia che li ispira.
Ma un frate, oltre pregare, pregare, pregare, che altro deve fare , Vera?
Ma ci vogliamo mettere in testa, se siamo ancora cattolici, che per curare i malati ci sono medici ed infermieri, per insegnare gli insegnanti, per dar lavoro gli imprenditori, per migliorare le condizioni dei lavoratori i sindacati, e per le opere sociali decine di Onlus e migliaia di volontari, mentre per servire il Signore e la sua Chiesa ( dir Messe, amministrare sacramenti, insegnare la dottrina e le pratiche pie) ci sono solo i consacrati ?
E se in un Seminario decidono di pregare di notte, devono seguire tutte le procedure burocratiche per averne l' autorizzazione ? L' autorizzazione per PREGARE in un Seminario???? -mica una caserma, una scuola, un ospedale ?
E' come se mi rifiutassi di alzarmi di notte, mentre dormo, perché un paziente sta male, perché " non e' scritto nel contratto" dell' ASL. " Non e' nel mansionario".
R. Roccaforte
Ai neocatecumenali, compresi seminaristi e presbiteri, scarnificano la coscienza durante gli scrutini, ma chi se ne preoccupa?
Quale statuto di un movimento prevede che l`adepto deve essere "svuotato dei suoi falsi concetti di sè e di Dio"?
Chi si preoccupa dell`altissimo rischio di abusi, di sopprusi, dell`onnipotere di chi procede a quello svuotamento?
I catechisti, i "formatori", nel cnc sono onnipotenti consiglieri spirituali, di vita, matrimoniali, i nc vengono convinti che è lo Spirito Santo che parla attraverso di loro, queste cose i Pastori le sanno, ma chi interviene?
I seminaristi nc non celebrano la Liturgia della Chiesa ma quella inventata da due laici spagnoli, ogni sabato sera disobbediscono ai libri liturgici, ma obbdiscono alle norme inviolabili e immutabili imposte dai fondatori, ma chi se ne preoccupa?
Quei seminaristi seguono un doppio insegnamento, quello classico perchè devono alla fine riuscire i loro esami, ma l`insegamento che fonda, forgia e "forma" le loro coscienze è quello di Arguello, insegnamento ancora secretato, per volontà di Arguello e che fa del cnc un percorso a tappe esoterico, ma chi denuncia queste anomalie?
Chi prende cura dei piccoli del cnc che con uno zelo, una disponibilità e una generosità senza limiti obbediscono a quel "maestro" e ai suoi pedissequi catechisti?
Si accetta che dei seminaristi siano formati con testi secretati, che siano sottomessi all`arcano voluto dal fondatore, ma si chiude un seminario in cui l`insegnamento era quello della Chiesa, un insegnamento per cui cui taluni sono perfino stati premiati!
Ma tutto è normale Madame la Marquise!
Non pubblico altri interventi riguardanti la regola dei FI perché non ne sono al corrente e non mi sembra corretto dar voce ai "normalizzatori", mentre i FI non parlano, o almeno finché non lo fa uno di loro.
Quanto a me, parlo solo di ciò che conosco.
Si parla dei "beni" dei Francescani dell`Immacolata, ma chi indaga sui beni dei movimenti cattolici, come il RnS e il Cnc??
Forse che la loro contabilità è trasparente?
Non suscita nessuna domanda ai vertici della Chiesa l`immenso patrimonio del Cnc e come è ottenuto?
@ a M. Prodigal e altri.
Ribadisco: i FFII non devono andare CON o SOTTO la FSSPX o similari.
Devono organizzarsi per conto proprio secondo la loro regola e viverla per qualche anno per vedere come va e verificare la serietà delle vocazioni. Per questo non serve nessuna autorizzazione: la Chiesa non è (o non dovrebbe essere) un soviet!
Prendano esempio dalla Chiesa del primo millennio.
Per essere uniti al successore di Pietro, non è necessario averne i timbri e la carta bollata, anzi!
Vera, se lei non vede contraddizione o doppiopesismo tra il modo in cui vengono trattari i FI per motivi risibili e la tollerenza verso preti, suore ecc che appoggiano l'aborto, la sodomia, viiolentano la sacra liturgia, fanno a pezzi catechismo e norme della chiesa , propongono sincretismi ed eresie varie, non so proprio cosa farci, a me pare che lei e quelli come lei, in buona o cattiva fede non sta a me dirlo, facciate come le tre scimmiette. Ma d'altra parte basta gurdare e leggere (purtroppo) gli sproloqui quotidiani di Galantino e soci: se questa è la nuova chiesa vien da piangere.
John
Non suscita nessuna domanda ai vertici della Chiesa l`immenso patrimonio del Cnc e come è ottenuto?
"Pecunia non olet", soprattutto se un tot, più o meno grande, di quella "pecunia" arriva in alto, altissimo loco: si tiene famiglia, anche se si è cardinali, si vuol mangiar bene, vestire bene, abitare bene, leggere libri rari e preziosi, collezionare cose belle e preziose, soddisfare piaceri più o meno leciti, e più illeciti sono, più costano…l'otto per mille non basta mica.
Se gli FFI avessero unto le ruote giuste, ora non avrebbero problemi.
R.Roccaforte
Posta un commento