Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 31 dicembre 2016

PREGHIERA. Tempo... tempo che passa...

PREGHIERA
Tempo... tempo che passa...

Un giorno ho incontrato Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio, ma più di tutto, vera compagnia.
Chi non ha ferite nel corpo, nell'anima e nel cuore?
Un anno è trascorso in compagnia e si avvia a salutarci come un vecchio che porta nella memoria i ricordi dei bilanci inutili perché sondaggi senza criterio.

Ne faranno tanti, sulla politica, sull'economia, persino sulla religiosità!
Un milione di miliardi di pietà!

Cosa è un tempo perché Dio lo consideri secondo i nostri tappi di spumante o le rinunce?
C'è Gesù con me. Anche se non lo voglio. Ma lo voglio!
E ci sono  tutti quelli che nella strada  della vita mi ha fatto incontrare. Chi ho incontrato? Caratteri a parte, differenze a parte, è Lui che ho incontrato.
Gesù è alto e pure basso, femminile e maschile, amico e semplice conoscente. Un anno con Gesù vissuto minuto per minuto, contatto dopo contatto, preghiera dopo preghiera, sorriso dopo sorriso. Pianto dopo un'angoscia.
Quanto dura un anno con Gesù Cristo e quanti ne desidero ancora?
Non saprei dirlo perché non lo so. Anzi, Gli lascio il timone del mio tempo e del mio spazio: tutto quello che vorrà, non un giorno di più né uno di meno. Senza pillole aggiunte.

"La figura di questo mondo passa", la mia... per prima. Perché ogni giorno si muore un po' perché si è vissuta la vita, male o bene, valuterà Lui.

Ho amato, ho pianto, ho sorriso, ho pregato.
Il senso del vivere toglie ogni desiderio temporale, sdrammatizza le epoche e i compleanni che non si vuole più contare perché sono alla rovescia.

Il tempo: un trampolino di lancio per l' eterno riposo.
"Come una cerva anela ai corsi d' acqua", così l'anima cerca la lancetta verso il volto di Dio.
E della Gran Madre di Colui che ha deriso il tempo togliendo il velo di un mondo che pretendeva di vincere con le assurde leggi di una fisica razionale del mondo che scompare. La ratio dell' ombratile!

Non può esistere sul serio ciò che non è eterno. Ma ciò che è qui, lo posso assumere nel Verbo.
Il Verbo della esistenza vera. "Ti amo o minuscola ipocrisia di questo esilio!! Oggi sarai con me nell'eterno riposo del settimo giorno".
Non potrei concepire l'eterno come concetto che non posso vivere se già non lo vivessi in qualche modo. Il modo concesso da Dio di desiderare l' infinito.
L'uomo, o desidera l'infinito oppure desidererà infinitamente altro, dicevano gli antichi padri cristiani.

Cosa è l' uomo se non un semplice desiderio?
Prima che io nascessi ero un desiderio di Dio, ora che sono nata, il desiderio torna a Dio.

Pane! Dammi pane degli angeli! Il volto che loro vedono io non lo vedo ancora, ma lo mangio!
Oh follia del cristiano! È  tutta qui: ardere di fame e credere che sta  mangiando il suo Signore.
Corpo e sangue, dolore e gioia, vita terrena e vita in cielo.

Felix culpa, che ci ha dato da mangiare Dio per farci essere più grandi degli angeli, più desiderio che soddisfazione. Più miseria che virtù...eppure. ..Dio arde di miseria, l' attributo che ci ha dato per amarci sopra ogni creatura perfetta!

Gli angeli possono forse chiedere pietà, mangiare il Creatore? Gli angeli hanno un creatore distante lo spazio del peccato, io un Padre che perdona, fuso al mio io svergognato.

Adamo disobbedi a Dio che contemplava "faccia a faccia" per ricevere come perdono della sua supplica la carne del Signore.

Tempo...cosa è il tempo se non l' intervallo tra una Eucaristia e una confessione?
Cado e mi cerchi...
Mi vergogno e mi perdoni...
Piango e mi consoli...
Fuoco che consuma i minuti di una vita sospesa  al desiderio.

Tu sei Dio, il mio Dio, dall' alba ti cerco e al tramonto canto con Simeone che il tuo servo vada tranquillo per i pascoli erbosi.
Nulla mi manca.
Nulla mi turba.
Nulla mi spaventa se non il fatto che non ho alcuna certezza di vedere il tuo volto.
Eppur io fremo della medesima  certezza di poterlo vedere perché non ho altro nel cuore che il desiderio malato, ossessivo di riavere me in te.

PREGHIERA... che si fa travaglio, doglie senza alba né tramonto. Doglie dell' attesa.
Tu sei umiltà e tu sei pazienza.
Io sono canna spezzata dall'uragano "se Tu Signore non sei con me", ma ci sei!

Uragano senza tempesta, andata senza ritorno.
Flusso di Noi che ci cerchiamo in due modi diversi: io nulla, tu re dell' universo.
Re della mia miseria, sovrano della mia impotenza.

La vita? Sono i denti del leone per sbranarci poco a poco per diventare frumento immacolato, ostie umane da offrire sull' ultimo altare. Circo con le fiere... mulino per la crusca.

Te Deum! Miserere nobis!
Sono un uomo, ma sono anche Dio.
Sono peccato e  la causa di Dio.
Chi sei Dio senza di me? Il Figlio mi ha amato contro tutto.
Mi chiama il Verbo dall' intimo Verbo donato.

Riposa in me ciò che non sono ancora e ciò che rischio di perdere.
Non sono più io che vivo ma io che desidero in Te.

Non so cosa sia essere Cristiano se non ciò che mi reclama lo stomaco prosciugato: voglio Te, sangue Acqua, corpo e croce.
Voglio tutto! Voglio la tua voce!
Voglio l'eco infinita di una notte ormai sopita.

Voglio un anno senza giornate... voglio un viaggio senza fermate...

PREGHIERA dammi
PREGHIERA FAMMI!
PREGHIERA DI ASSOLUTO.
ASSOLUTA PREGHIERA.
L.F.

3 commenti:

Ave Maria ! ha detto...

Io ti amerò, Signore, mia forza.
Il Signore è il mio firmamento, il mio
rifugio e mia fortezza,
mio liberatore.
Il mio protettore e il corno della mia salvezza, il mio
Dio, mia rupe, mio Dio,
e io spero in lui.

https://www.youtube.com/watch?v=lUzDCmw0d14

Diligam te , Domine , fortitudo
mea : Dominus firmamentum
meum et refigium meum et
liberator meus .

Deus meus , adjutor meus ,et
sperabo in eum .

Protector meus et cornu salutis
meae et susceptor meus .

Laudans invocabo Dominum ,
et ab inimicis meis salvus ero .

Anonimo ha detto...

Reazione equilibrata e intelligente, in attesa dell'imminente nuova gestione che prevedibilmente neutralizzerà i colpi di coda dello sbaraccamento obamiano.

""Roma, 30 dic. (askanews) – La Russia non espellerà diplomatici americani in risposta alle espulsioni di funzionari russi ordinate da Barack Obama. Lo ha annunciato lo stesso presidente russo respingendo la proposta di ritorsione presentata dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Tuttavia Putin ha osservato che, secondo la prassi internazionale in vigore, per la parte russa ci sono tutte le ragioni per una risposta adeguata alla decisione di Barack Obama di espellere 35 diplomatici russi.

Putin liquida come “diplomazia di bassa lega” (letteralmente “da cucina”) le misure punitive annunciate ieri dalla Casa Bianca per le presunte interferenze russe – tramite azioni di hackeraggio – nella campagna elettorale delle elezioni presidenziali. E quello che giunge da Mosca, anzi dal Cremlino sembra voler essere un segnale di distensione, in attesa dell’arrivo di Donald Trump.
“Noi non vogliamo creare problemi ai diplomatici americani” ha detto Putin, che si accinge a festeggiare il Capodanno, la principale festività russa. Putin ha addirittura invitato i diplomatici Usa, le loro famiglie ed i loro bambini alla festa al Cremlino sotto l’albero di Natale, per la fine dell’anno.""

irina ha detto...

Infondo basta che uno tenga la testa sulle spalle.
Gli altri tutti nani autodecollatisi.