Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 28 ottobre 2018

Al di là di ogni ragionevole dubbio - don Elia

L’abuso di minori […] è un delitto, non è un peccato. Ma se una persona, laica, prete o suora, commette un peccato e poi si converte, il Signore perdona. E quando il Signore perdona, il Signore dimentica (Jorge Mario Bergoglio, 28 luglio 2013).

Era già tutto chiaro. Si era già rivelato in quelle poche battute. Alla luce degli sviluppi successivi, le dichiarazioni rilasciate da Bergoglio sul volo di ritorno da Rio de Janeiro non costituiscono soltanto la prima esplosione nel processo di demolizione controllata della Chiesa Cattolica (l’ammissione delle condotte omofile, purché si cerchi il Signore e si abbia buona volontà), ma rappresentano altresì un’autocertificazione di identità personale: non del fatto che sia egli stesso un sodomita, ma del fatto che è un sostenitore del pensiero omosessualista, proprio come lo sono quelle sinistre che l’hanno riconosciuto come indiscusso leader mondiale. La contraddittorietà dell’affermazione sopra citata è in realtà espressione di convinzioni precise: gli abusi sessuali di minori sarebbero un delitto, in quanto proibiti dalla vigente legislazione civile (che può peraltro essere modificata, come già si tenta di fare in diversi Paesi per legalizzare la pedofilia), ma non sarebbero un peccato; quand’anche lo fossero, basterebbe pentirsi perché Dio perdonasse e dimenticasse tutto, con buona pace delle vittime e delle terribili sequele irreversibili, come nevrosi acute e violente pulsioni al suicidio.

Chiunque abbia un po’ di buon senso e di fede insorge spontaneamente contro simili aberrazioni: un delitto, essendo una violazione del giusto ordine civile (che riposa su fondamenti stabiliti da Dio) è anche un peccato, soprattutto se, oltre alla legge umana, viola pure un precetto divino di legge sia naturale che positiva. Il perdono poi, riconciliando il peccatore con Dio, cancella sì il peccato (ossia l’offesa arrecatagli con la disobbedienza ad un Suo comandamento), ma non annulla la pena legata alla colpa morale, la quale, in virtù dell’ordine di giustizia inerente all’Essere, va necessariamente espiata in questa o nell’altra vita (mediante la pena temporale del Purgatorio), a meno che non si ricorra alle indulgenze, la cui efficacia dipende però da una perfetta disaffezione al peccato. Invece la dichiarazione riportata in apertura ignora grossolanamente questa verità di fede e di ragione, sottendendo una visione tipicamente protestante dell’agire umano, il quale non sarebbe libero e, di conseguenza, nemmeno imputabile.

Tassello indispensabile per comprendere la derubricazione della sodomia è la sfacciata esaltazione di Lutero. Il porcus Saxoniae, crapulone dominato dal demonio e ossessionato dal sesso che le fonti storiche ci restituiscono in modo inequivocabile, negò esplicitamente il libero arbitrio dell’uomo incolpando del male Dio stesso, che ne sarebbe la vera causa e il responsabile ultimo. L’uomo non può non peccare, ragion per cui Dio si limita a coprirlo con la giustizia di Cristo, il quale però, una volta identificatosi con i peccati umani, sarebbe stato rigettato dal Padre, che finisce con l’apparire come un mostro di crudeltà; la sua misericordia consisterebbe in un atteggiamento del tutto arbitrario che salverebbe gli uni e dannerebbe gli altri a prescindere dalle loro azioni, con i meriti o demeriti connessi. È alla luce di questa “teologia” satanica che si spiega il pensiero del nuovo “riformatore” argentino, il cui compito sembra quello di portare a termine, all’interno della Chiesa Cattolica, lo stravolgimento da cui cinque secoli fa, pur perdendo interi popoli, uscì miracolosamente indenne grazie al Concilio di Trento, ma da cui è stata riaggredita con il Concilio Vaticano II.

Sia pure attraverso un procedere apparentemente ondivago, dovuto alla necessità di rassicurare i settori meno liberali della Chiesa, il programma di Bergoglio è assolutamente univoco: alla base c’è un pensiero coerente, per quanto aberrante, attuato in uno svolgimento accuratamente pianificato. Secondo l’eresiarca tedesco (da lui ripreso quasi alla lettera in diverse omelie), Dio, per diventare se stesso, deve prima farsi diavolo; il cristianesimo è così sostituito da una gnosi evolutiva nella quale il divino, per “realizzarsi”, abbraccia in sé il male quale necessario momento di sviluppo. In queste farneticanti elucubrazioni si sente puzza di cabala ebraica, di cui fu attento studioso – guarda caso – Johannes Reuchlin, zio di Melantone, il “teologo” di Lutero; ma qui ci sono pure, in gestazione, Hegel, Marx, Nietzsche, Lenin, Heidegger e tutte le sciagure del XX secolo, nonché quelle ancora a venire. Proprio questa è la base del pensiero bergogliano, che del resto si è espresso in una serie di atti e discorsi che lo esprimono e confermano; l’ambiziosa mèta è una palingenesi universale che dovrebbe dare i natali a un mondo nuovo, libero dal peccato perché al di là del bene e del male.

L’aspetto più sintomatico ed evidente di tale superamento è la sovversione delle identità sessuali, elemento qualificante della creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio. Nei testi gnostici più antichi, come nei frammenti pervenutici del Vangelo degli Egiziani, la procreazione è considerata un male che andrebbe debellato mediante il ritorno a una presunta unità androgina originaria. Tali idee sono state fatte proprie dalla massoneria internazionale di alto livello, che giusto all’indomani dell’elezione di Bergoglio se ne è unanimemente felicitata dichiarando esplicitamente che con lui era giunto sul Soglio di Pietro non un membro delle logge, ma un uomo con le loro idee. Il peccato contro natura, in effetti, non solo è stato da lui approvato con gesti e parole che non necessitano di interpretazione, ma sembra da lui considerato un requisito essenziale per la promozione alle cariche più alte. Alla luce di documenti e testimonianze inoppugnabili, non è ragionevolmente pensabile che egli sia sistematicamente ingannato o tenuto all’oscuro delle “qualità” dei candidati, perché è lui stesso ad averli voluti nonostante i rapporti negativi.

Al di là di ogni ragionevole dubbio, gli atti di governo confermano in modo del tutto univoco una volontà precisa fondata su un pensiero definito. L’abitudine di Bergoglio, ancora arcivescovo, di circondarsi di individui moralmente dubbi fa pensare a una strategia di potere mirante a tenere in pugno i propri collaboratori; ma, al di là di questo, è un fatto incontestabile che stia continuando a piazzare sistematicamente dei sodomiti – come se non ce ne fossero già troppi – in gangli vitali della struttura ecclesiastica. Tutto questo dopo aver dichiarato che non solo la sodomia, ma perfino gli abusi non sono più peccato: si tratta al massimo, a quanto pare, di fragilità che richiedono tutt’al più, come provvedimento gerarchico, la raccomandazione di un accompagnamento psicologico (ciò che fece appunto con l’attuale segretario, quando, da viceparroco a Buenos Aires, fu ripetutamente denunciato dai fedeli). Non stiamo dunque assistendo soltanto allo sdoganamento ideologico del peccato impuro contro natura, ma anche alla sua attiva promozione a livello politico, che incoraggia e premia le tendenze devianti accordando ai viziosi un potere sempre maggiore.

Qui non c’è solamente il bisogno del clero immorale di veder giustificato e ammesso il proprio vizio, ma un deliberato sforzo, da parte di qualcuno che pur non vi è personalmente coinvolto, di sovvertire la Chiesa nella sua dottrina e nella sua gerarchia onde poterne stravolgere la vita e la missione nella storia. In altre parole, in base alla visione gnostica e cabalistica di una divinità in continua evoluzione che comprende in sé il male e si confonde con il mondo, il suo scopo è – se possibile – trasformare il Corpo Mistico in modo tale che, per giungere al suo compimento ultimo, possa includere in sé anche i contrari. Ma fino a quando il Salvatore permetterà che la realtà nata dal Suo costato trafitto per la salvezza dell’umanità operi per il fine opposto?

P.S.: al di là di ogni ragionevole dubbio, quell’individuo non è cattolico e neppure cristiano; celebrando con una mazza da stregone in mano, del resto, si è pienamente rivelato per quello che è. Ognuno ne tragga le debite conclusioni (ma solo nel foro interno della coscienza; a farlo in pubblico si rischia di diventare scismatici, prima che lo faccia chi di dovere). Ora, per la vostra salute fisica e spirituale, prendete imperativamente la corona del Rosario o il santo Vangelo.

31 commenti:

irina ha detto...

"...quell’individuo non è cattolico e neppure cristiano;..."

Sacrosanta verità. Lo si accompagni alla porta, dunque.

Anonimo ha detto...

Oltre alle solite parole d'ordine su clericalismo e migranti, il documento finale del Sinodo fa ambigue aperture sul tema dell'omosessualità, promuove una sorta di sinodalità permanente, e suggerisce una inquietante schedatura dei siti internet cattolici.

viandante ha detto...

Al di là di ogni ragionevole dubbio, gli atti di governo confermano in modo del tutto univoco una volontà precisa fondata su un pensiero definito.(...)
...al di là di ogni ragionevole dubbio, quell’individuo non è cattolico e neppure cristiano

tralcio ha detto...

Questo sinodo himalaiano (per le altezze quasi stratosferiche di certe pretese) avrebbe partorito il proverbiale topolino, ma con la promessa di spargere sinodalmente e ad libitum abbondante grattuggiato, come se nevicasse... E se la ridevano.

Ciò detto, concordo a malincuore con la conclusione tratteggiata da Don Elia: più del bisogno di qualche immorale di veder giustificato e ammesso il proprio vizio, sembra essere in atto deliberato sforzo, da parte di qualcuno che pur non vi è personalmente coinvolto, di sovvertire la Chiesa nella sua dottrina e nella sua gerarchia onde poterne stravolgere la vita e la missione nella storia. E si sa, l'importante è avviare i processi.
Questo devono gli attori alla regia, questo fanno sulla scena.

Effettivamente sembrano convinti di non dover rendere conto a nessun Altro.
La cosa che personalmente trovo più terribile, per tutti, pro e contro, è proprio questa.

Anonimo ha detto...

dice viandante: non è cattolico e neppure cristiano.
e allora, non essendo cristiano, come fa a sedere su un seggo papale ? qualcuno dovrà pur dare un senso logico a questa realtà che dura da oltre 4 anni!

Anonimo ha detto...

"suggerisce una inquietante schedatura dei siti internet cattolici."

Bisognerà appartenere ad una nuova Samizdat...

mic ha detto...

Il samizdat è nella clandestinità. Non siamo ancora a questo punto. Dobbiamo invece continuare a far sentire la nostra voce con maggior convinzione insistendo per creare sinergie nonostante le difficoltà.

Anonimo ha detto...

“Vivi con quelli che possono renderti migliore e che tu puoi rendere migliori. C’è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano...”
Seneca.

Marisa ha detto...

Commento di un lettore di Stilum Curiae (Papi & dintorni - Marco Tosatti):

"La catena che si crea è allucinante: nei seminari (vengono) ammessi solo ragazzi gay, poi ordinati solo quelli che 'ci stanno' col vescovo (cosa che, fatta alle donne sul lavoro è MOLESTIA), il quale vescovo a sua volta viene poi ricattato per le sue frequentazioni e quindi si trova a 'promuovere' chi gli impone il suo ricattato, per cui poi si crea un 'sistema' di vescovi gay che se la comandano imponendo il loro volere a tutti, incluse teorie gender, affreschi gay, messe arcobaleno e altri obbrobri".
Commento finale di Marco Tosatti:
"Che è quello peraltro che denunciano il prof. Dariusz Oki e Ariel Levi di Gualdo da anni".

2 protagonisti indiscussi : ha detto...

Il primo è il cardinale ghanese Peter Turkson, a capo del Dicastero per lo sviluppo umano integrale, il primo prelato «plastic-free»: ha infatti bandito dagli uffici del dicastero le stoviglie di plastica come gesto «profetico» per la salvezza del pianeta, e alla Bbc già nel 2015 dichiarava che in fondo il controllo delle nascite può essere una «soluzione» contro i cambiamenti climatici. Nello scorso luglio ha organizzato un grande convegno internazionale in Vaticano, un vero festival del catastrofismo, in cui l'approssimarsi della «morte ecologica» si stagliava all'orizzonte. Mari che si alzano, terre che spariscono, popoli poveri sacrificati sull'altare del consumismo, un intero pianeta «davanti all'abisso», come ha sintetizzato l'Osservatore Romano. Ma ecco la ricetta, la solita delle élite socialiste: per impedire che la temperatura cresca di 1.5°C entro fine secolo: carbon tax e drastica riconversione economica che, evidentemente, solo una dittatura internazionale può ottenere.

Ma il personaggio simbolo del catastrofismo vaticano è senz'altro l'arcivescovo argentino Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali. Con i suoi convegni, Sorondo ha spalancato le porte in Vaticano a scienziati ed esperti noti soprattutto per il loro sostegno a politiche di controllo delle nascite; ma soprattutto ha dato le chiavi della politica economica ed ambientale vaticana a Jeffrey Sachs, ex capo economista all'Onu e oggi direttore dell'Earth Institute e di programmi per lo sviluppo sostenibile.

Grazie a queste «amicizie» importanti, Sorondo ha potuto recentemente trovare spazio su una rivista autorevole come è Foreign Affairs, dalle cui pagine si è lanciato in una serie di vaticini che deprimerebbero una colonia di comici. A questo ritmo di emissioni di CO2 sostiene Sorondo entro il 2100 la temperatura aumenterà di 4 gradi. Quanto alla salute, le sempre più intense ondate di calore macineranno morti e un mercato alimentare impazzito penserà a decimare i sopravvissuti. Ovviamente la colpa è dei paesi ricchi, secondo uno schema marxista ben collaudato. Uno scenario terribile, ma si avvicina la Cop24, a dicembre in Polonia, e c'è bisogno di alzare i toni nella prospettiva di un governo mondiale giustificato dall'emergenza. Ma è per questo che esiste la Chiesa?
http://www.ilgiornale.it/news/politica/clima-fabbrica-paura-si-trasferita-vaticano-1593656.html

Anche prima , ma specialmente dopo i 40 anni in genere per vedere bene occorrono gli occhiali . Sembra che alcuni Pastori non vedano piu' bene e non riescano a ri-trovare la strada giusta . Girovagano torno torno , vanno a tentoni finche' qualche buon samaritano (interessato)si accorge di loro , prende le loro mani e li conduce con parole soavi........dove piu' gli aggrada , tanto non vedono !!

Anonimo ha detto...

P.S. C'e' un detto :"Chi va con lo zoppo impara a zoppicare" , che vuol dire Frequentare qualcuno con cattive abitudini può portare, col tempo, ad agire allo stesso modo .Da cui la mia perplessita' :" Frequentare certi ambienti piu' o meno assiduamente come pentecostali , ebrei , atei , ultimamente carismatici e via discorrendo in buona fede pensando di predicare la Buona Novella , pensando di arricchirsi spiritualmente , pensando di costruire ponti , alla lunga puo' influire l'altrui pensiero modificando il proprio modo di intendere , inizialmente retto , e far percorrere strade impervie ?

aloisius ha detto...

Concordo con mic.
Fino a quando però non si paleserà una divisione nella chiesa visibile saremo sempre a questo punto...nel dover difendere la fede cattolica affermata più o meno velatamente/taciuta più o meno ambiguamente ma fortemente e apertamente contraddetta nella prassi.

Anonimo ha detto...

https://gloria.tv/article/uL4CDfJ9mzY81AvCCwXD3fsMu

sinodalità
è fare casino con fare buonino
sinodalità
sdoganarare eresie dicendole pie
sinodalità
approvare peccati come gusti beati
sinodalità
sinodalità
senti nell'aria c'è già
la nostra canzone d'amore che va
come un pensiero che fa sinodalità
senti nell'aria c'è già
un peggio di dolo più baldo che fa
come un ghigno che ha sta sinodalità

viandante ha detto...

dice viandante: non è cattolico e neppure cristiano.
e allora, non essendo cristiano, come fa a sedere su un seggo papale ? qualcuno dovrà pur dare un senso logico a questa realtà che dura da oltre 4 anni!


Caro anonimo, la frase in corsivo è ripresa direttamente dall'articolo di don Elia. A parte questo lei si chiede come fa a sedere sul seggio papale uno che non è cristiano. Beh, io credo che troppo spesso noi cattolici siamo un po' troppo ingenui.
Come si fa? Mai sentito parlare di cospirazioni, corruzione, abuso di potere, usurpazione di funzione altrui e anche di collusione coi controllori?
Nella Chiesa è la stessa cosa: ci aggiunga mancanza di fede, silenzio e/o timore da parte dei giusti e istigazione da parte di gruppi interessati a demolire la Chiesa stessa e il gioco è fatto.
Sono almeno 100 anni che la massoneria lavora alacremente a questo scopo. Di essa possiamo dire molte cose, ma sicuramente è paziente, ha saputo lavorare in modo discreto per anni e sa come muoversi nel mondo essendo alle dipendenze del principe di questo mondo!
O forse lei intendeva dire come hanno fatto i cardinali a scegliere un simile papa? Beh, guardi di che pasta sono fatti molti di loro...

A proposito dei 4 anni: ricordiamoci che Bergoglio entrò in conclave da cardinale. Qualcuno lo nominò quindi vescovo prima e cardinale poi, molto più di 4 anni fa...

Aloisius ha detto...

Questo Aloisius non sono io, che scrivo qui da qualche anno e conosco personalmente Maria e altri del blog.
La prego di usare un altro nome, o fare un'aggiunta per distinguerci.
Tra tanti nomi proprio questo deve usare?

Lepanto ha detto...

Solo una testimonianza : prima della lettura di questo interessante e coraggioso articolo ho avvertito in me una voce chi mi diceva di leggerlo di meditarlo e di farne tesoro ma non di pubblicarlo . Con mia felice sorpresa ho appreso da Don Elia la stessa cosa da lui scritta alla fine del suo scritto . Il Rosario non è stato tanto necessario come in questi ultimi tempi e la realtà oggettiva che ci deve incoraggiare è che coloro che ultimamente governano la Chiesa non hanno FATTO I CONTI con Colei che è Madre e Madre di Dio .

Anonimo ha detto...

Certamente la chiesa con il nuovo paradigma si sta attestando su posizioni gnostiche. Dico soltanto una cosa: attenzione a non cadere nella posizione opposta che è anch’essa Gnostica. Intendo riferirmi alla concezione secondo cui solo i perfetti apparterrebbero alla Chiesa. Alla chiesa appartengono sia i santi che i peccatori.
Sulla direzione impressa da Bergoglio nessuna ambigua accettazione: repelle chiunque ha un minimo di vista.

Anonimo ha detto...

Se quattro sembrano troppi, teniamo presente che Bergoglio è a 5 anni e 7 mesi di pontificato.
In una settimana che conti per primo giorno la domenica, siamo al venerdì.
E contando le ore del giorno al modo moderno, dalla mezzanotte, saremmo attorno alle 14,00.
Pensando a Gesù, dov'era nel venerdì santo alle 14,00? Ecco lì la Chiesa con Lui.

tralcio ha detto...

Oggi il cieco di Gerico, criticato da "molti", urlava a Gesù che avesse pietà di lui.
Più gli intimavano di smetterla, più lui urlava "abbi pietà di me".
La pietà che Dio usa all'uomo peccatore è centrale nella preghiera, la quale è speranza e desiderio basati sulla fede. Nel tempo, in questo nostro tempo tribolato, l'anima che ha fede e vive nella consapevolezza di sé la speranza che nutre di preghiera, attende la visione di Dio che nella pienezza della carità (la Sua) potrà compiere e la fede e la speranza.
Il cieco di Gerico ha l'occhio malato, ma ha tanta fede e vede con quella chi è Gesù.
Il cieco di Gerico è meno malato (spiritualmente) di tanti che pensano di vedere e che perciò Gesù rimprovera perché si dicono "sani".
Oggi ci sono molte malattie risanate per legge e qualche virtù (ad esempio la castità) che viene temuta peggio di una malattia, chiamando tutto questo "opera dello Spirito santo".
Il giusto vive di fede e diventa buono desiderando Dio, stando con Dio (il cieco balza in piedi per raggiungerlo e lo segue appena lo vede), diventando "un'opera buona" che Dio chiede per farci buoni.
Maggiore è l'attesa e il desiderio di quella vita (l'eterna) alla quale guarda chi vede spiritualmente, minore è il timore per l'attaccamento agli affari (il mantello gettato, unico suo possesso, dal cieco mendicante) di questa vita. Più intiepidisce il desiderio di vita eterna, con il desiderio che si raffredda fino a spegnarsi, più saremo indotti a desiderare altro, accendendoci di mondo.
Il grido del cieco di Gerico, il grido del pellegrino russo, l'invocazione dell'Agnus Dei prima di ricevere Gesù realmente presente nella Santa Eucaristia è la pietà di Dio per la quale Gesù ci insegna a pregare nel Padre Nostro. E' la pietà celeste per la quale chiediamo aiuto all'angelo custode. E' la consapevolezza di essere peccatori avviati alla morte per cui chiediamo l'intercessione nell'Ave Maria. I santi, gli angeli e Maria sono davanti a Dio e presentano al Signore la nostra preghiera, così da offrirla per noi e ricevere dalla Santissima Trinità i comandi per agire in modo a noi conveniente, secondo la volontà di Dio.
Questa Chiesa, soprattutto oggi, potrebbe disporsi ad urlare verso Gesù come ha fatto il cieco di Gerico, invece di pontificare a vanvera di una pietà che non è quella del vangelo.

Anonimo ha detto...

Il Card Maradiaga, capo degli otto porporati chiamati dal Papa a rifondare la curia romana ha dichiarato:

“E’ un’ovvietà dire che il modello cristiano di famiglia non è più quello determinante. E’ bene che tutti, nella chiesa, si rendano conto al più presto che è venuto il tempo di “attribuire patenti” anche ad altri modelli di famiglia”

Come? Basta ascoltare Francesco e i suoi richiami alla misericordia.

I nuovi modelli sarebbero quelli delle unioni civili, dei figli nati da matrimoni diversi, dei genitori single, delle coppie gay: insomma, “le famiglie patchwork”.

Anonimo ha detto...

anonimo 16,05. Ho riflettuto su questo problema: la Chiesa è santa(credo) ma fatta di santi e peccatori? No, la Chiesa è solo santa. Conferma nel credo. Però è fatta di santi e peccatori? Qui si deve distinguere il corpo dall'anima della Chiesa: san Paolo parla ai santi infatti, non ai santi e ai peccatori, quando scrive alla Chiesa. Il corpo della Chiesa è quello che appare visibile, gerarchia e popolo. Nel corpo ci possono essere anche peccatori, ci possono essere anche individui che non sono santi, anzi sono satanici. Ma non saranno MAI salvi, a meno della conversione. Quindi di fatto sono nel corpo ma come membra morte, inutili e dannose. Da togliere, sono di fatto s-comunicati. Poi nel corpo ci sono anche, in apparenza, membri che non sono neanche morti, che MAI sono stati Chiesa, sono gli infiltrati (es. un aduto che si battezza falsamente, quindi mai è entrato nella Chiesa). Non sono scomunicati di fatto costoro, ma NON sono Chiesa. L'anima della Chiesa è fatta INVECE solo di santi. Santi che peccano? Sì, peccano anche, ma subito si pentono e rientrano di fatto subito nella Chiesa. Nel caso non si convertano restano morti e rientrano nel caso di prima. L'anima della Chiesa in conclusione è sempre santa, ed è fatta soltanto di santi, e sono la vera unica Chiesa, sono i salvati.

mic ha detto...

Infatti 'santo' non significa perfetto ma "messo da parte" per il Signore. E, se il peccato rompe l'unione con Dio, il pentimento e il perdono la ripristinano.

Elia ha detto...

Per il cardinal Maradiaga:
E' bene che tutti, nella Chiesa, si rendano conto al più presto che è venuto il tempo di attribuire patenti di eresia a lui, al suo capo e a quanti li seguono (cosa che li destituisce ipso facto di ogni autorità).

Riguardo alla santità della Chiesa:
La Chiesa è santa nella sua essenza, ma comprende nel suo seno anche i peccatori. Chi è in peccato mortale è privo dello stato di grazia, ma non per questo è fuori della Chiesa. Perché si verifichi questa seconda eventualità, deve venir meno la fede o la comunione gerarchica con i legittimi Pastori. Sant'Agostino parla di coloro che sono nella Chiesa "con il corpo" (cioè materialmente, come membri dell'istituzione visibile), ma non "con il cuore" (cioè effettivamente, come membra del Corpo Mistico).
Sia i peccatori che gli eretici e gli scismatici hanno, fino al momento della morte, la possibilità di convertirsi e di ricuperare, tutti, lo stato di grazia; gli eretici e gli scismatici, la stessa appartenenza alla Chiesa.

In Sacerdote ha detto...

Non sono certo un fan di Bergoglio, tutt’altro, e nella sostanza condivido l’articolo di don Elia. Però sono convinto che bisogna citare correttamente le parole altrui per non interpretarle in modo errato. Ora la frase che don Elia mette in bocca a Bergoglio è la seguente “L’abuso di minori […] è un delitto, non è un peccato”. La prima cosa che mi è venuta in mente è che questo papa sia fortemente schizofrenico . Definire l’abuso dei minori un delitto ma non un peccato per poi dire che è sufficiente chiedere perdono a Dio su un delitto ma non un peccato è da schizofrenici. La seconda cosa che mi è venuta in mente è: come mai nessun giornale ha riportato e commentato una frase così forte e scandalosa? Ho voluto così andare a rileggere il discorso riportato dal sito del Vaticano. Ecco la frase così come riportata (Bergoglio risponde a una domanda di una giornalista su mons. Ricca e la lobby gay): “Quello di mons. Ricca: ho fatto quello che il Diritto Canonico manda a fare, che è la investigatio previa. E da questa investigatio non c’è niente di quello di cui l’accusano, non abbiamo trovato niente di quello. Questa è la risposta. Ma io vorrei aggiungere un’altra cosa su questo: io vedo che tante volte nella Chiesa, al di fuori di questo caso ed anche in questo caso, si vanno a cercare i “peccati di gioventù”, per esempio, e questo si pubblica. Non i delitti, eh? i delitti sono un’altra cosa: l’abuso sui minori è un delitto. No, i peccati. Ma se una persona, laica o prete o suora, ha fatto un peccato e poi si è convertito, il Signore perdona, e quando il Signore perdona, il Signore dimentica e questo per la nostra vita è importante. Ho letto e riletto decine di volte questa frase ma, a meno che il testo sia stato volutamente alterato, Bergoglio non sta dicendo affatto che l’abuso sui minori non è un peccato. Sta, se ho capito bene, rimproverando l’informazione che va a cercare sempre i “peccati di gioventù” e non parla dei delitti. A questo punto come esempio cita l’abuso sui minori come delitto ma non l’accosta al perdono. La frase “ No, i peccati” è un ritorno al rimprovero all'informazione che riporta solo (!!!) i “peccati di gioventù”. Certo questo non lo giustifica affatto perché scandalosamente in questa frase c’è tutto il suo pieno appoggio alla omosessualità che lui definisce “peccato di gioventù” e la derubrica come una cosa normalissima verso la quale l’informazione non dovrebbe perdere il suo tempo. Ripeto, sono d’accordo sulla sostanza dell’articolo, ma dato che don Elia si scaglia contro Bergoglio per un terzo dell’articolo sul fatto che il papa abbia affermato che la pedofilia non è un peccato ho ritenuto in coscienza di rettificarlo perché sono convinto che anche in una giusta “vis polemica” non bisogna mai dimenticarsi di essere corretti e veritieri.

Riassunto ha detto...

I sacerdoti hanno perso lo « smalto ». Molti di loro scimmiottano i laici e non ne sono più la guida; hanno ceduto alle lusinghe evanescenti del mondo per seguire fantasmi di piacere: potere, sesso e lusso, oppure si danno ad interessi di carattere sociale, venendo assorbiti da un attivismo che sradica l’identità sacerdotale fatta, per sua essenza, di atti ministeriali e di apostolato. Buona parte dell’editoria cattolica e i giornali, che si fregiano di essere cristiani, non comunicano più dogmi e virtù, ma scelte politiche e sociologiche, puntando su linee progressiste passate ormai di moda: resistono, in parrocchie o altri luoghi di volontariato assistenziale, alcune realtà pseudocattoliche di chiara ideologia comunista, dove il centro non sono la Fede e la preoccupazione a nutrirla e corroborarla, bensì l’uomo e le sue esigenze materiali. Il clero, troppo spesso, imita i laici nel loro stile di vita, nel quale sono compresi vizi e debolezze.

https://gloria.tv/article/67292nC7qxjCDnGUin6FeEHvv

Elia ha detto...

Per il confratello sacerdote delle 10,10:

La ringrazio per l'osservazione, che mi dà modo di mettere in evidenza una palese manipolazione. Il testo da Lei rinvenuto sul sito della Santa Sede, infatti, non coincide con quello riportato da diverse testate giornalistiche il giorno seguente (29 luglio 2013). Non sarebbe la prima volta che qualcuno, sul sito vaticano, "ritocca" le parole pronunciate a braccio dal Sommo Pontefice.

https://www.corriere.it/cronache/13_luglio_29/intervista-papa-lobby-gay-ratzinger-scarano_6c99664c-f83d-11e2-a59e-96a502746665.shtml

https://www.linkiesta.it/it/article/2013/07/29/il-papa-essere-gay-e-una-tendenza-non-una-malattia/15473/

https://www.ilfoglio.it/articoli/2013/07/29/news/gay-pedofili-e-quattrini-laeroversione-di-francesco-53437/

http://www.vita.it/it/article/2013/07/29/bergoglio-chi-sono-io-per-giudicare-un-gay/124328/

Ci sono anche libri che trascrivono le stesse parole unanimemente riportate dalla stampa:

https://books.google.it/books?id=iqsWAwAAQBAJ&pg=PT19&lpg=PT19&dq=L%E2%80%99abuso+di+minori+%5B%E2%80%A6%5D+%C3%A8+un+delitto,+non+%C3%A8+un+peccato.+Ma+se+una+persona,+laica,+prete+o+suora,+commette+un+peccato+e+poi+si+converte,+il+Signore+perdona.+E+quando+il+Signore+perdona,+il+Signore+dimentica&source=bl&ots=5mqHU9VidE&sig=7MV4ycj76m9hkdYlwCPtjwWBi0g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj20-nvq6veAhVososKHSP2DEQQ6AEwBnoECAAQAQ#v=onepage&q=L%E2%80%99abuso%20di%20minori%20%5B%E2%80%A6%5D%20%C3%A8%20un%20delitto%2C%20non%20%C3%A8%20un%20peccato.%20Ma%20se%20una%20persona%2C%20laica%2C%20prete%20o%20suora%2C%20commette%20un%20peccato%20e%20poi%20si%20converte%2C%20il%20Signore%20perdona.%20E%20quando%20il%20Signore%20perdona%2C%20il%20Signore%20dimentica&f=false

https://books.google.it/books?id=3E4XAwAAQBAJ&pg=PP21&lpg=PP21&dq=L%E2%80%99abuso+di+minori+%5B%E2%80%A6%5D+%C3%A8+un+delitto,+non+%C3%A8+un+peccato.+Ma+se+una+persona,+laica,+prete+o+suora,+commette+un+peccato+e+poi+si+converte,+il+Signore+perdona.+E+quando+il+Signore+perdona,+il+Signore+dimentica&source=bl&ots=_cXx7xgh7G&sig=KKBcFhewqF9tkMg_IWyeQ4E3i2g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj20-nvq6veAhVososKHSP2DEQQ6AEwAnoECAcQAQ#v=onepage&q=L%E2%80%99abuso%20di%20minori%20%5B%E2%80%A6%5D%20%C3%A8%20un%20delitto%2C%20non%20%C3%A8%20un%20peccato.%20Ma%20se%20una%20persona%2C%20laica%2C%20prete%20o%20suora%2C%20commette%20un%20peccato%20e%20poi%20si%20converte%2C%20il%20Signore%20perdona.%20E%20quando%20il%20Signore%20perdona%2C%20il%20Signore%20dimentica&f=false

Elia ha detto...

Non bisogna dimenticare, poi, che il perdono divino esige un sincero pentimento e l'abbandono delle condotte peccaminose. Purtroppo, però, il desolante spettacolo offerto da certa gerarchia odierna non permette di supporre un tale pentimento e cambiamento di vita. I "peccati di gioventù", a quanto pare, continuano ad esser praticati nell'età matura e oltre.

Un Sacerdote ha detto...

Buongiorno don Elia,
intanto le chiedo scusa per come ho terminato l'articolo, ma pensavo che la sua fonte fosse presa dal sito del Vaticano. In effetti vista la concordanza dei vari giornali sembra proprio che una "manina" abbia un po' ritoccato l'intervista sul sito del Vaticano il che rende la cosa ancora più odiosa e deprecabile. D'altro canto so per esperienza che i giornalisti non verificano quasi mai le notizie. La prima che esce viene, senza alcun controllo, messa in giro famelicamente da tutti gli altri. L'ideale sarebbe rintracciare l'audio, ma tant'è...La sostanza non cambia: che questo papa favorisca la lobby gay e che spinga per fare accettare a tutta la cristianità che l'omosessualità non solo non è un peccato contro natura ma è quasi una virtù umana, è sotto gli occhi di tutti e Lei nel suo articolo lo spiega molto bene. Un fraterno saluto in Cristo.

Anonimo ha detto...

E' bellissimo e immagino proficuo questo scambio tra Sacerdoti .
Bravi !

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.... ha detto...

Il P. Giovan Taulero (appresso il P. Sangiurè Erar. to 3, e’ l P. Nieremb. Vita Div.) narra di se stesso, che avendo egli pregato per molti anni il Signore a mandargli chi gli insegnasse la vera vita spirituale, un giorno udì una voce, che gli disse: Va alla tal Chiesa, ed alla porta trova un misero mendico, scalzo, e tutto lacero; lo saluta: Buon giorno, amico. Il povero risponde: Signor maestro, io non mi ricordo giammai d’aver avuto un giorno cattivo. Il Padre replicò: Iddio vi dia una felice vita. Ripigliò quegli; Ma io non sono stato mai infelice. E poi soggiunse: Udite, Padre mio, non a caso io ho detto non aver avuto alcun giorno cattivo, perché quando ho fame, io lodo Dio; quando fa neve, o pioggia io lo benedico: se alcuno mi disprezza, mi scaccia, se provo altra miseria, io sempre ne do gloria al mio Dio. Ho detto poi, che non sono stato mai infelice, e ciò anch’ è vero, poich’ io sono avvezzo a volere tutto ciò, che vuole Dio senza reserba; perciò tutto quel, che m’ avviene o di dolce, o di amaro, io lo ricevo dalla sua mano con allegrezza, come il meglio per me, e questa è la mia felicità.E se mai, ripigliò il Taulero, Dio vi volesse dannato, voi che direste? Se Dio ciò volesse (rispose il mendico), io coll’umiltà, e coll’amore mi abbraccierei col mio Signore, e lo terrei sì forte, che se egli volesse precipitarmi all’Inferno, sarebbe necessitato a venir meco, e così poi mi sarebbe più dolce essere con lui nell’inferno, che posseder senza lui tutte le delizie del cielo. Dove avete trovato voi Dio, disse il Padre? E quegli: Io l’ho trovato, dove ho lasciate le creature. Voi chi siete? E’ l povero: Io sono Re. E dove sta il vostro Regno? Sta nell’anima mia, dove io tengo tutto ordinato, le passioni ubbidiscono alla ragione, e la ragione a Dio. Finalmente il Taulero gli domandò, che cosa l’avea condotto a tanta perfezione? E’ stato (rispose) il silenzio, tacendo cogli uomini per parlare con Dio; e l’unione, che ho tenuta col mio Signore, in cui ho trovata, e trovo tutta la mia pace. Tale in somma fu questo povero per l’unione, ch’ ebbe colla divina volontà; egli fu certamente nella sua povertà più ricco, che tutti i Monarchi della terra, e ne’ suoi patimenti più felice che tutti i mondani colle loro delizie terrene.
Testo tratto dall'”Uniformità alla volontà di Dio” di S. Alfonso Maria ‘de Liguori

https://www.veritatemincaritate.com/2018/10/e-il-silenzio-che-matura-il-regno-di-dio-in-noi/

Anonimo ha detto...

In realta' quella frase fu detta su un aereo, insieme al "chi sono io per giudicare (un gay?)". Sul web ho trovato altre citazioni, al contrario. Cioe' e' peccato ma non reato. Io sono per la prima "versione". Per esser peccato ci vuole piena avvertenza e deliberato consenso. Solo Dio può conoscerli. Maciel era dipendente dalla morfina, ad esempio. Quello che si deve fare e' RIPARARE. Esiste un bel titolo: "la perdono, padre". Di un ex bimbo VIOLENTATO dagli 8 ai 12 anni, che dicono abbia superato. E crede in Dio. Dio non può sanare OGNI ferita? La resilienza e' un dono. Molti suicidi non hanno motivi reali per farlo. La forza e' un dono di Dio.....PS: tutto ciò deve finire ecc. solo che non lasciamo nella disperazione le vittime....magari si può leggere quel libro.