Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 25 ottobre 2018

Michel Houellebecq, uno Spengler ottimista in cerca di una via di scampo per l'Occidente

Una cosa è certa: la maggior parte della letteratura europea – e quella italiana come nessun’altra – non si occupa della realtà. Oggi come oggi più che mai si potrebbe dire si realizza il principio dell’arte per l’arte, ovvero di una messa al bando dei contenuti privilegiando il gioco creativo. Il che non sarebbe per forza negativo, se non fosse che manca la base di tutto, ossia l’arte.
In alternativa, esistono una narrativa e una poesia senza qualità volte ossessivamente, per ordine di partito, a restituirci la giusta immagine del migrante – a quanto pare noi, autonomamente, non saremmo in grado, perché affetti da una percezione distorta che ci porta a decuplicarne il numero e a vederli tutti sporchi e cattivi.

Per grazia divina, a questo ridicolo coro di Saviani, Baricchi, e altri PIRLAndelliani personaggi vari, si contrappone l’unico scrittore europeo attuale che davvero meriti di passare alla storia, Michel Houellebecq. Pochi giorni fa, il francese ha ricevuto a Bruxelles il Premio Oswald Spengler, ovvero un riconoscimento che prende il nome dal grandissimo filosofo che scrisse quella pietra miliare il cui titolo è oramai parte dell’immaginario collettivo: Il tramonto dell’Occidente. Il Foglio, con Giulio Meotti, ne ha dato conto in esclusiva.

Che Houellebecq fosse un figlio di Spengler nessuno dei suoi lettori più accorti l’ha mai dubitato. Lui, però, con la sua consueta ironia che non si accontenta mai di riaprire semplicemente la ferita – deve pure metterci il dito nella piaga –, ha tenuto a sottolineare che “il termine declino nel mio caso è ancora troppo delicato […] il mondo occidentale nel suo insieme si sta suicidando”. Come dargli torto! Inutile precisare, pertanto, che questo premio è meritatissimo.

Qual è il problema europeo? Con estrema lucidità e insolita dote schematica per un francese, l’autore precisa che i nodi cruciali sono demografia e secolarizzazione. In sostanza, non si fanno più figli e non si crede più in niente. La religione è diventata da retrogradi, quando invece “è l’unica cosa […] in grado di cambiare il comportamento di un essere umano”. Date queste premesse, dice lui, “è chiaro che arrivo alle conclusioni che sono identiche a quelle di Oswald Spengler”.

In tutto ciò, e pur ribadendo il motivo fondante dei suoi romanzi, ovvero l’irreversibilità dei processi di decadenza, lo scrittore apre alla possibilità di una svolta positiva per il futuro e lo fa proprio partendo dalla questione del disastro demografico. Contrariamente a quanto si crede, infatti, il calo delle nascite non è legato alla crisi, ma al “progredire della civiltà e della cultura, con l’accrescersi dei consumi e della ricchezza”. Anche se il buonsenso porterebbe a pensare che si facciano più figli in una situazione di ottimismo rispetto al futuro, in verità, dice Houellebecq con una semplice quanto efficacissima immagine, “le persone fanno figli, come lanciare i dadi l’ultima volta e giocare un’ultima carta, quando in realtà sono convinti di aver perso la partita”.

L’unico auspicio, dal suo punto di vista, è che succeda per il Cristianesimo quello che è accaduto per l’Islam quando le élite vi stavano prendendo le distanze, ma le masse sono rimaste fedeli e, infatti, la demografia oggi è dalla loro parte. I cattolici francesi, per esempio, a quanto pare, si stanno riscoprendo come forza e mettono al mondo più bambini. Secondo lui, il loro numero aumenterà.

Dulcis in fundo, alla richiesta di fare un parallelo tra islam e comunismo, il Maestro ha risposto che il primo resisterà perché “la religione ha un ruolo chiave nella società e nella sua coesione, è un motore nella costruzione della comunità”. Il comunismo, al contrario, “era una specie di falsa religione, un cattivo sostituto, non una vera fede, sebbene avesse la propria liturgia”. Inutile precisare che, su questo punto, l’autore di Lanzarote è il solo a pensarla in tal modo. Gli altri, quelli che a una certa tessera devono la carriera, non possono permettersi tanta libertà.
Matteo Fais - Fonte

53 commenti:

Anonimo ha detto...

in un'Italia flagellata dalla disoccupazione, in un contesto in cui contiamo ragazze ammazzate, stuprate, in cui scontiamo i danni delle kyenge che pontificano, in cui la sinistra è ai minimi storici e gli Italiani non vogliono immigrati Speranza del PD che fa? presenta lo IusSoli. Imbarazzante

Eravamo nel 2016. Ma la situazione non cambia ha detto...

I migranti di seconda generazione se ne fregano di essere italiani
I dati dell'Istat parlano chiaro: due immigrati su tre dicono di non aver nulla da spartire con l'Italia. E il 63% frequenta solo altri connazionali

Tutte le belle parole sull'immigrazione e l'integrazione distrutte da una ricerca dell'Istat.

Chi pensava che ai migranti piacesse avere il passaporto italiano e magari anche la cittadinanza, si sbagliava. Secondo una ricerca dell'Istituto di statistica, infatti, 2 immigrati di seconda generazione su 3 dicono di non aver nulla da spartire con l'Italia. Molto bene. E c'è chi pensa di dare la cittadinanza a chiunque arrivi nel nostro Paese.

I dati sugli immigrati
Per la precisione, il 33% si sente straniero, il 29% non lo sa e solo il 38% dice di sentirsi italiano. Un po' pochi per dire che i migranti di seconda generazione, quindi spesso nati in Italia e che nel Belpaese hanno fatto le scuole, siano davvero integrati. Anche perché il 43% degli stranieri dice di non sentirsi di appartenere all'Italia per quanto riguarda tutti i doveri che avere la cittadinanza comporta.
E certo non è solo colpa dell'Italia. Nel rapporto "Integrazione. Conoscere, misurare, valutare", l'Istat certifica che l'89,2% degli insegnanti delle scuole di primo grado che hanno avuto studenti immigrati afferma di aver trovato carenze linguistiche nei ragazzi, il 77,7% difficoltà di apprendimento e 42,2% problemi di comportamento.

Andiamo avanti. Il 63,2% degli immigrati, come riporta La Verità, pur vivendo in Italia decide di frequentare solo amicizie di connazionali, snobbando gli italiani. Se guardiamo al dato solo per gli immigrati di seconda generazione la percentuale scende al 50%, che è comunque tantissimo. Tra i marocchini appena il 49,2% ha un amico con cui parla italiano, mentre il 69,2% dei cinesi non usa la nostra lingua al di fuori dell'orario di lavoro.

Eppure gli sbarchi continuano. Questa settimana si è registrato il record in assoluto da quando è iniziato il flusso migratorio. In Italia ormai i migranti sono il 6,5% della popolazione e cresce il numero di quelli che ottengono la cittadinanza per un motivo o per un altro.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-migranti-seconda-generazione-se-ne-fregano-essere-italiani-1323143.html

Anonimo ha detto...

Fra i maggiori colpevoli annoveriamo i cosiddetti"giornalisti" che definirei piuttosto "velinari" , ripetitori dei desiderata dell'area politica dell'editore .

Nel gennaio del 1932 l'Ufficio stampa di Mussolini cominciò a interferire nella preparazione dei giornali sia di partito sia "indipendenti", comunicando alle redazioni di tutt'Italia con regolarità quotidiana una o più direttive, che erano trasmesse durante il giorno per telefono e subito trascritte in forma di brevi testi (ufficialmente detti, con terminologia burocratica, note di servizio). Allo scopo di agevolare la corretta diffusione di quei messaggi tanto gli uffici governativi (e in particolare, dal 1937 in poi, il Ministero della Cultura Popolare), quanto le singole redazioni provvedevano a dattiloscriverli in più copie, usando la carta velina, e a distribuirli, appunto su velina, come pro memoria per i loro redattori. Di qui la denominazione velina, che i giornalisti usarono soltanto oralmente, con animo forse non malevolo, come sembra rivelare la sua "neutra" menzione da parte d'un alto burocrate del regime fascista; così scrisse Celso Luciano, capo di gabinetto del Ministero della Cultura Popolare, in una "riservatissima" a Carlo Tiengo, prefetto di Torino: «Caro Tiengo, ti rimetto l'unita copia di una "Velina", in base alla quale sarebbe opportuno che tu tenessi un po' d'occhio - se credi - l'ambiente de "La Stampa"» (per notizie su questo documento e sulle veline fasciste si veda il mio articolo «Si dispone che...». Direttive fasciste sulla lingua: antiregionalismo e xenofobia, in "Lingua nostra", LVIII, 1997, pp. 32-35).
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/origine-significato-velina

Anonimo ha detto...

Michel Houellebecq è uno scrittore che come pochi è capace di dare l’allarme. Questo oggi fa la differenza.

mic ha detto...

Houellebecq ha votato Macron piuttosto che Le Pen, considerata omofoba e razzista. Il che dimostra che nonostante la sua visione coraggiosa e intellettualmente onesta, in fondo non esce da un laicismo illuminista.
Che il vuoto dell'Occidente non rispecchi un suo vuoto interiore?
E' il limite di chi si ferma alla denuncia e non intravede soluzioni.
Ha intuito, nel risveglio del cristianesimo, la possibile 'resistenza' all'islam: "Solo il cattolicesimo può salvare la Francia. L'islam non sa cosa sia un ateo".
Ma, da laico, gli sfugge Stat Crux dum volvitur orbis, che peraltro sfocia nella Risurrezione...

Fael ha detto...

Ci mancava anche questa!!!
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/musulmani-vincono-lasta-chiesa-bergamo-diventer-moschea-1592666.html

Anonimo ha detto...

Andrew Nkea Fuanya, non un fascio-leghista ma un monsignore africano, un vescovo del Camerun in una intervista uscita ieri coi media americani ha detto: "Se si guarda alla storia, quando la Chiesa dormiva, l'Islam ha preso il sopravvento. Questo è ciò che stiamo vedendo in Europa. La Chiesa sta dormendo e l'Islam sta strisciando dentro. L’Europa si sta islamizzando”. Chi lo dice a Papa Francesco?
Giulio Meotti

Anonimo ha detto...

Una chiesa cattolica, ancorché di proprietà pubblica, può essere adibita impunemente al culto di false religioni (col plauso dell'assessore comunale cattopiddino)?

Anonimo ha detto...

Dopo Marocco, Egitto e Malesia, anche l'Algeria ha appena vietato il niqab per le donne in pubblico. Ormai solo per l’Onu venduto e nell’Europa dei perdenti ti danno del razzista se dici che non si può nascondere il volto, che il niqab è una gabbia infernale per le donne e un simbolo totalitario. Curioso che il burkini, la palandrana islamista per fare il bagno, sia proibita in Marocco ma accettato nelle piscine della socialdemocratica Svezia. Curioso che la Tunisia abbia bandito le preghiere islamiche per strada, mentre sono diventate parte del ridente paesaggio francese al pari dei cipressi. Curioso che la first lady dell’Afghanistan sia meno velata di Federica Mogherini quando atterra in Iran. Non è che i musulmani sono diventati più svegli di noi cretini occidentali su come si combatte il fondamentalismo islamico?
Giulio Meotti

Amici della Tradizione Cattolica - Forlì ha detto...

Mentre la Diocesi Orobica commissiona e paga una demenziale composizione detta "Messa della Gioia" per far cantare (forse) gli ex giovani che animano le smesse parrocchiali nella demenziale speranza (vana) di rendere meno depresse e sfatte le adunate domenicali e di attirare, così i mitici "gggiovani", le chiese, ormai già svuotate, passano di mano. E che mano....

fabrizio giudici ha detto...

mic, pare che Houellebecq stia cambiando idea piuttosto velocemente:

"Je suis prêt à voter pour n'importe qui pourvu qu'on propose la sortie de l'Union européenne et de l'Otan, ça, j'y tiens beaucoup"

https://www.valeursactuelles.com/culture/leurope-la-droite-macron-le-foot-une-journee-dans-les-pas-de-michel-houellebecq-100203

L'articolo è a pagamento, la frase riportata è da un tweet della rivista.

Fede e preghiera ha detto...

I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia. Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami. L'erba era sparita dai prati. La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto.
Le settimane si succedevano sempre più infuocate.
Da mesi non cadeva una vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un'ora speciale di preghiera nella piazza davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All'ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza.
Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede. Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila.
Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso.
Bruno Ferrero

Anonimo ha detto...

“La civiltà occidentale sta morendo e morirà”, ha detto ieri il filosofo francese Michel Onfray sugli schermi di RT France. “Siamo nel nichilismo, nella decadenza. I segni del nichilismo sono abbastanza facili da vedere, basta aprire alcuni giornali o ascoltare alcune radio”. Onfray ha ragione ma aggiungo io che i segni sono tanti: l'inverno demografico, la debolezza della democrazia liberale, il ritorno della barbarie, la crisi da debito pubblico che ucciderà le prossime generazioni, l'Islamizzazione strisciante dell'Europa diventata tabù, un antisemitismo mostruoso, il pensiero debole, un politicamente corretto disgustoso, il declino del coraggio e potrei continuare. Viviamo nella dittatura del consenso. Il settimanale francese Valeurs Actuelles dedica la sua nuova copertina alla conferenza che Michel Houellebecq ha tenuto a Bruxelles sul "suicidio dell'Occidente" e di cui ho parlato per primo in Italia. Con la morte della cultura e del giornalismo italiani, non resta che imparare il francese per leggere ancora qualcosa di decente.
Giulio Meotti

RR ha detto...

...un antisemitismo mostruoso...

Semmai un anti-cristianesimo, ed anti-cattolicesimo in particolare, mostruoso.

Anonimo ha detto...

Rr sei grande, in poche parole hai fatto un'enciclopedia.
Hai sentito del nostro record? Dopo Milano siamo noi la città con più criminalità, micro, macro e mafie varie, che fierezza, fatte le debite proporzioni siamo il Bronx.....Lupus e Agnus

mic ha detto...

Roberto Fico (M5s) sul caso Desirée: "Non servono le ruspe ma l'amore e la coesione sociale".

E magari anche palloncini, 'imagine', gessetti colorati.... se non sono fondati su Cristo, e dunque su verità e giustizia, amore e coesione sociale sono vuoti slogan senz'anima.

Sacerdos quidam ha detto...

"Una chiesa cattolica, ancorché di proprietà pubblica, può essere adibita impunemente al culto di false religioni (col plauso dell'assessore comunale cattopiddino)?"

Carissimo/a, Lei è rimasto alla 'vecchia' dottrina cattolica. Come può parlare di 'false religioni'?
Si aggiorni meditando le seguenti parole, non di Papa Bergoglio, ma di Papa Giovanni Paolo II:
"Proprio da questa apertura primordiale dell'uomo nei confronti di Dio nascono le diverse religioni.
Non di rado, alla loro origine troviamo dei fondatori che hanno realizzato, con l'aiuto dello Spirito di Dio, una più profonda esperienza religiosa. Trasmessa agli altri, tale esperienza ha preso forma nelle dottrine, nei riti e nei precetti delle varie religioni." (ne L'Osservatore Romano del 10 settembre 1998).
Beh, è modernismo allo stato puro: ma è uno dei frutti prelibati del Concilio (Vaticano II, naturalmente).
Si aggiorni, si aggiorni... :-(

Anonimo ha detto...

Qualcuno ha mai provato a pensare cosa succederebbe a degli italiani che sbarcassero, quasi soltanto uomini e molto spesso senza documenti, in qualche stato arabo o africano chiedendo asilo politico senza averne il diritto e comunque di essere mantenuti, anche se questi Stati avessero i soldi per farlo ?
Beh, io non credo che la sorte di questi italiani sarebbe molto confortevole.
Ma supponiamo che questi italiani si sparpagliassero a piccoli gruppetti sul territorio a delinquere e a spacciare droga e venissero colti, abbastanza spesso, a drogare e stuprare le giovani donne di quel paese, arrivando, nei casi limite, fino ad uccidere, a fare a pezzi e a mangiare le proprie vittime: pensate che di questi italiani ne tornerebbero a casa molti sulle proprie gambe?
Io non credo.
Per me la sorte di quegli italiani sarebbe molto brutta.

Perché lo stupro subito in casa propria dalle donne del tuo popolo è uno sfregio che ha attinenza diretta alla guerra e quindi alla sottomissione.
È qualcosa che va enormemente oltre il razzismo.
E quando un popolo che subisce questo, purtroppo in larga parte, non solo non reagisce ma sembra che la cosa non lo riguardi; oppure, addirittura, si batte perché sempre nuovi barbari siano accolti per aumentare la carneficina...beh, allora io mi faccio una domanda: può ancora essere definito popolo?

"Ma veramente non capite che la violenza sessuale sulle donne ha a che fare, sempre, con le dinamiche dell'invasione? Come parte del bottino, come promesso sfogo della tensione accumulata, come conseguenza dell'astinenza forzata, come sfregio e vendetta verso il dominatore, come negazione sacrilega del suo futuro, la violenza sulle donne è costante nelle guerre e delle invasioni di ogni epoca, dalle orde barbariche ai caschi blu".

Matteo Simonetti

irina ha detto...

@Matteo Simonetti

Bravo.

Cosa ve ne viene ? ha detto...

" addirittura, si batte perché sempre nuovi barbari siano accolti "
La domanda nasce spontanea :" Di quanto aumenta il loro conto in banca (nelle isole Cayman ) ogniqualvolta invocano nuovi sbarchi " ?

Anonimo ha detto...

STRASBURGO
Quando la Cedu riconosce il reato di blasfemia (ma solo per l'islam)
di Stefano Magni
Una donna austriaca dice in un seminario che Maometto aveva sposato una bambina di sei anni e si chiede se questa non fosse pedofilia. Denunciata, viene condannata a pagare una multa. La Corte Europea dei Diritti Umani conferma la sentenza "per il mantenimento della pace religiosa". Per quieto vivere si accetta la legge sulla blasfemia.

Silente ha detto...

Pochi sanno che Michel Houellebecq è stato condannato più volte da tribunali francesi per l'equivalente d'oltralpe del nostro "incitamento all'odio razziale" su istigazione delle strapotenti, e spesso violente, associazioni antirazziste come la Licra o SOS Racisme. Ha perso collaborazioni con televisioni e giornali. I media di sinistra, cioè quasi tutti, lo attaccano senza sosta. Ha votato Macron? Può darsi, ma non credo che lo voterà la prossima volta. Che poi il neo-con/teo-con Meotti (per altri versi autore non disprezzabile, ma giustissimo il rimarco di Rosa/RR nei suoi confronti) citi Valeurs Actuelles è comprensibile: questa è una rivista ultra-moderata di centro-centro-destra, vicina a Les Républicains di Sarkozy, che ha sempre rifiutato, sdegnosamente, ogni accordo con la Le Pen. L'unico settimanale di destra/destra rimasto in Francia è l'ottimo Rivarol che, giustamente, è critico anche con la Le Pen figlia, in nome dei valori incarnati da Le Pen padre e dalla bella nipote Marion, tra l'altro, dicono i gossip, fidanzata con un sovranista italiano, noto blogger e autore vicino alla Lega. Così, tanto per alleggerire i toni con un po' di pettegolezzi...

Silente ha detto...

Poi, sì, certo, parliamo bene di Michel Houellebecq, autore di Sottomissione (ma quanti di noi l'hanno letto?) Se lo merita, anche solo per le persecuzioni sinistrorse e musulmane di cui è vittima. Però, per favore, non paragoniamolo a Oswald Spengler, non paragoniamo l'opera di Houellebecq alla grandiosa, vertiginosa, metastorica visione de "Il tramonto dell'Occidente", che ha ispirato generazioni di Europei, contribuito alla Rivoluzione Conservatrice, illuminato con razionalità tassonomica le ragioni della nostra decadenza (i barbari "interni" e quelli "esterni"). Con tutto il rispetto per Michel Houellebecq, Spengler rimane forse l'ultimo, grande "filosofo della storia" della nostra ormai perduta e civilissima Europa.
Silente

Anonimo ha detto...

L’Italia piange Desirée, ma Mattarella tiene discorso sull’integrazione

L’Italia si è dimostrata “sensibile” rispetto alla “ininterrotta catastrofe umanitaria” che ha portato moltissime persone a emigrare dall’Africa, ma la sfida per il futuro è “andare oltre la logica emergenziale, governando il fenomeno, rimuovendone le cause profonde”.

https://notizie.tiscali.it/politica/articoli/migranti-mattarella-andare-oltre-emergenza-rimuovere-cause-00001/

https://voxnews.info/2018/10/25/litalia-piange-desiree-mattarella-parla-di-integrazione/

Anonimo ha detto...

Come avevamo previsto, intere zone delle città o province italiane sono passate sotto il controllo della mafia nigeriana, che si è organizzata nella gestione del racket della distribuzione della droga e in quello della prostituzione.
L’episodio di Roma San Lorenzo, con la barbara violenza ed assassinio della povera Desirè, come quello precedente della Pamela a Macerata, violentata, uccisa e fatta a pezzi dai nigeriani, confermano questa fosca previsione.
Luciano Lago

Anonimo ha detto...

Quando una giovane ben vestita dopo qurl che è successo ostenta un cartello con la scritta: "meglio darla a un nigeriano piuttosto che a un padano"

IL DEGRADO MENTALE VOLUTO DAI RADICAL CHIC, PORTA CON SE ANCORA I GERMI DEL CONTAGIO MORTALE!!
Eliminare tutti i concetti depravati, distorti, senza valori, senza identità, seminati per decenni da farabutti falsi buonisti, che hanno causato un declino e un degrado enorme per la nostra società!!

Anonimo ha detto...

Per il capo della Lega musulmana mondiale "all'Italia servono più moschee"

All'Italia non servono moschee come non serve che uno (straniero) ci dica di cosa abbiamo bisogno. All'Italia serve ritrovare le sue profonde radici "cristiane" affinchè gli idoli e le false religioni non prendano il sopravvento e non portino questo popolo ad allontanarsi dal Vero DIO!

Da Fb ha detto...

A proposito dei "partigiani" che hanno msnifestato a San Lorenzo
Più che partigiani mi sembrano senzatesta. A questo punto ho la certezza che se una loro figlia fosse trattata come Desirée o le altre decine di vittime, inviterebbero a cena gli stupratori. È proprio vero che l'ideologia non nasce da un pensiero di destra o di sinistra. Sono disconnessi dalla realtà. E come tali socialmente pericolosissimi.

Anonimo ha detto...

Quando fu colpita accidentalmente una bambina rom da un proiettile, Mattarella disse indignato:"no al far west." Quando viene stuprata e uccisa una giovane italiana da immigrati clandestini, il Colle tace.

Imola Oggi ha detto...

Desirée - Il coraggio barbaro di Martina dopo che il PD ha fatto entrare in Italia 600.000 clandestini:
"Salvini deve rispondere al bisogno di sicurezza"

mic ha detto...

C'è anche il problema che le due ragazzine, morte con tanta brutalità, è come se non fossero consapevoli che certi luoghi e questi tipi di uomini, potrebbero essere pericolosi. Un minimo di sospetto e di timore in genere dovrebbe rendere guardinghi, anche perché la cronaca quotidianamente ci consegna casi di violenza e brutalità, con altri esiti ma non meno gravi e intollerabili. È preoccupante che Desirée non si sia posta il problema di avvicinare queste "risorse", anche se - dicono - doveva recuperare il suo cellulare. Ma se forse è proprio la dipendenza dalla droga che mina la ragionevolezza, è terribile pensare anche che anche il martellamento ricorrente sull'accoglienza senza limiti e condizioni e sul 'non temere' i "diversi", possa far perdere il senso della realtà a chi è meno vigile e più esposto. Speriamo che almeno possa servire di monito anche alle famiglie...

Da Fb ha detto...

La vicenda di Desiree. come quella di Pamela, ci ricorda al contempo lo sfascio della famiglia (e della gioventù, ahimè) e lo sfascio dell'immigrazione di massa. Bisogna ricordarle entrambe. La destra insiste sullo sfascio dell'immigrazione e la sinistra ipocritamente su quello della famiglia (dopo avere fatto sempre di tutto per distruggerla). L'amore per la verità ci insegna a denunciare entrambe. La storia di queste due ragazze è la storia di aguzzini che nemmeno dovevano essere in Italia, ed è al contempo la storia di famiglie sfasciate che hanno rovinato delle giovani esistenze. L'immigrazione di massa va fermata perché ha portato il caos e distrugge ogni identità collettiva, ma il nichilismo la precede e l'ha favorita. In una società in cui "nulla ha un valore ma tutto ha un prezzo" (Wilde) non potrebbe essere altrimenti. E aggiungerei Dostoevskij: "Se Dio non esiste, tutto è possibile". Avendo fatto del denaro il Dio assoluto non possiamo più ricordarci del Dio che sta nei cieli.

Anonimo ha detto...

La Francia riporta di nascosto i clandestini anche in Spagna, non solo in Italia.
Ecco l'Unione Europea.

Anonimo ha detto...

L'omicidio di Desirée è figlio dell'accoglienza indiscriminata e dei permessi facili. La sinistra, anziché fare mea culpa, se la prende con Salvini: "Sciacallo"
Andrea Indini

I fan dell'accoglienza si sono attaccati ai megafoni per sbraitare contro Matteo Salvini. Mentre l'Italia piange Desirée Mariottini, la ragazzina ammazzata da un branco di immigrati dopo due giorni di indicibili violenze e stupri, la sinistra se la prende con il vice premier leghista perché si sta spendendo in prima persona per assicurare alla giustizia le bestie che hanno ucciso la 16enne di Cisterna di Latina. Lo tacciano di essere "uno sciacallo" e gli consigliano addirittura di "usare l'amore anziché le ruspe" per riportare la sicurezza in Italia. E così, in un corto circuito senza precedenti, sul banco degli imputati anziché finire stupratori finisce il ministro dell'Interno.

Davanti al corpo senza vita di Desirée, chi per anni ha fatto il tifo per l'accoglienza indiscriminata dovrebbe avere il ritegno di tacere. Il branco che la ha seviziata e ammazzata era formato da immigrati, tutti africani, senza permesso di soggiorno o con il foglio di via in tasca. Per un po' sono riusciti a rimanere in Italia grazie a un'invenzione della sinistra: una sorta di lascia passare per motivo umanitari che con il decreto Sicurezza da poco approvato Salvini ha stralciato. Poi hanno iniziato a delinquere a destra e manca e il permesso gli è stato stralciato. Ma loro non hanno lasciato l'Italia e hanno continuato a delinquere come se niente fosse, finché poi non sono stati arrestati per l'omicidio di Desirée. Quelli che per anni hanno predicato le politiche dei porti aperte e hanno regalato passaporti a chiunque, anziché fare mea culpa, se la vanno a prendere con Salvini. In primis Laura Boldrini che sui social network lo accusa di "trasformare il dolore per la povera Desirée in un set cinematografico in diretta Facebook". "Vada a lavorare nel suo ufficio al Viminale - scrive l'ex presidente della Camera - e metta in campo misure concrete per la sicurezza di tutti e tutte. Io sto coi cittadini e le cittadine che non sopportano più degrado, incuria e violenza".

La Boldrini non è certo l'unica a ribaltare la frittata. La lista dei detrattori è lunga e, più viene a galla la crudeltà con cui il branco ha infierito sul corpo di Desirée, più questi provano a distrarre l'opinione pubblica attaccando il Viminale. Questa mattina, per esempio, Matteo Orfini ha postato un tweet al vetriolo: "Salvini, smettila di fare lo sciacallo e inizia a fare il ministro, se ne sei capace". E, insieme a lui, tutti i dem il Pd stanno usando la tragedia di Desirée per sostenere che ci vogliono più controlli in città. Sono gli stessi che, quando Salvini aveva lanciato l'operazione "Scuole sicure" per contrastare lo spaccio nei licei, si erano opposti parlando di "militarizzazione dei quartieri". Cecile Kyenge, poi, se la va a prendere con chi "tenta di strumentalizzare a proprio vantaggio, attraverso beceri tentativi di propaganda politica". E ancora: mentre il ministro dell'Interno invoca la castrazione chimica per chi stupra e l'espulsione per gli stranieri, Roberto Fico parla di inclusione sociale. "Anche nei momenti difficili non ci vogliono ruspe - spiega il presidente della Camera - ma più amore e fatica nelle idee e nella partecipazione. Essere costantemente nei quartieri difficili senza lasciare mai nessuno solo".

Anonimo ha detto...

Segue

Le piazze riflettono la stessa ideologia bieca della sinistra. Oggi l'Anpi ha marciato tra le vie del quartiere San Lorenzo non tanto per chiedere giustizia per Desiree, ma contro la "deriva fascista". Lo stesso avevano fatto i centri sociali, la rete studentesca e i movimenti femministi giovedì scorso, quando Salvini si era recato davanti allo stabile abbandonato, dove era stata ammazzata la 16enne, per deporre una rosa. "Sciacallo, sciacallo - hanno urlato gli antagonisti - vattene dall'Italia". Ai lati della strada, invece, i residenti lo avevano applaudito chiedendogli aiuto con un "Salvaci, Matteo! Il quartiere è con te" che sapeva di implorazione. Un'istantanea plastica della cecità della sinistra che, anziché vedere i problemi reali del Paese, se la prende con il suo antagonista politico.

http://m.ilgiornale.it/news/2018/10/27/ora-gli-ultra-dellaccoglienza-vogliono-imbavagliare-salvini/1593538/

strumentalizione ignobile ha detto...

La sinistra che deforma la realtà, su Desiré bambina di 16 anni seviziata drogata fino allo svenimento stuprata per 12 ore e uccisa da belve che non dovevano stare in Italia:

- Gad Lerner "dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre quindicenne."
Mi ricordo
- CorradoAugias su Fortuna bambina di 5 anni seviziata sessualmente abusata e scaraventata nel vuoto da un pedofilo: "una Lolita con i boccoli, le meches e lo smalto alle unghie"
- FemminazzaRadicalChicDiCuiNonConoscoIlNome alla trasmissione della Gruber su Desiré "una donna, una donna di 16 anni che non doveva essere lì"
- LilliGruber alla sua trasmissione su Desiré: "probabilmente è morta di overdose". Su Pamela fu detta la stessa cosa.
- Manifestazione in San Lorenzo: "è colpa di Salvini e dei fascisti"

Anonimo ha detto...

Questi fatti sono usati anche "politicamente" contro il governo dando la voce agli antitaliani che sono stati mandati via dal voto popolare. Useranno di tutto. Occhio al colpo di stato in agguato. Ascoltate quelli che sanno piu' di noi e vedono lontano.

Anonimo ha detto...

Vi ricordate chi tolse il reato di clandestinità che consentirebbe di trattenere spacciatori come quelli che hanno assassinato Desirée?

Anonimo ha detto...

Dopo Rochdale e Rotherham, il fenomeno delle gang islamiche che vanno alla ricerca di ragazzine “bianche” da stuprare sembra sia arrivato a Glasgow. Le adescano in centro, si fingono perfetti fidanzati, poi le costringono a rapporti sessuali di gruppo.
L'Occidentale-Orientamento quotidiano

Japhet ha detto...

https://www.controinformazione.info/avanza-litalia-multiculturale-con-la-mafia-nigeriana-nei-quartieri-e-sul-territorio/

Intere zone delle città o province italiane sono passate sotto il controllo della mafia nigeriana, che si è organizzata nella gestione del racket della distribuzione della droga e in quello della prostituzione.
L’episodio di Roma San Lorenzo, con la barbara violenza ed assassinio della povera Desirè, come quello precedente della Pamela a Macerata, violentata, uccisa e fatta a pezzi dai nigeriani, confermano questa fosca previsione.
D’altra parte, a conferma di quanto detto, dove era fuggito per rifugiarsi il quarto uomo dei presunti assassini della ragazza di Roma? A Borgo Mezzanone, nel Foggiano, un’altra delle zone dove la mafia nigeriana ha creato dei feudi extraterritoriali dove comanda e controlla l’intera area. Un africano fra tanti altri si confonde molto bene. Se non fosse che la polizia ne seguiva le tracce del telefonino, mai lo avrebbero trovato.

Marco Toti ha detto...

Vorrei sapere da lorsignori come si fa a prendere sul serio uno che vota Macron.

mic ha detto...

Pare che, alla luce di ciò che vede, stia cambiando parere in fretta...

Marco Toti ha detto...

Non mi fido. E' sionista, ad oggi: indica il problema islamico -- che esiste --, ma tace su chi sta dietro, o addirittura lo sostiene. Altro che Spengler.

Anonimo ha detto...

“Chi siamo noi per giudicare?”. Lo sentiamo tutti i giorni e, come molte affermazioni oggi ricorrenti, in linea di principio non possiamo che essere d’accordo. Il Presidente della Camera Fico ha dichiarato che ci vuole più amore in certe circostanze: peccato però che si riferisse ad un caso (quello di Desirée), in cui l’amore sarebbe stato l’antidoto contro il virus dell’odio e della violenza se anche i suoi carnefici ne avessero fatto uso, e che l’unico modo per mostrare amore verso la povera ragazza sarebbe stato un intervento “violento” contro i suoi aguzzini, anche preventivo. (Il foglio di via consegnato pilatescamente senza dare seguito al provvedimento di espulsione è stato un atto umanitario o la sua attuazione, in modo anche coatto, avrebbe salvato Desirée?). Si deve mettere tutto in ordine ed usare le parole nel loro giusto contesto: una paletta ed un secchiello sono oggetti atti a divertire un bambino, ma non servono a svuotare il mare; una penna è un oggetto utilissimo, ma diventa del tutto inefficace se usato, ad esempio, per fare un buco nel muro.
Ogni giorno la cronaca porta alla luce tutte le problematiche e le criticità che la società moderna ha in realtà creato, favorito e difeso irresponsabilmente, credendo automaticamente che all’avanzare del tempo corrispondesse anche un suo progresso a prescindere (purtroppo esiste anche il regresso). “Chi siamo noi per giudicare?”. Giudicare è importante: se controllate il significato di “giudizio”, su un vocabolario, vedrete che è sinonimo di “senno”, “capacità di valutare”, primo gradino della coscienza e della consapevolezza di se stessi e del mondo circostante. Guai a non giudicare. Vediamo tutti i giorni i nefasti effetti della società che ha rinunciato alla capacità di giudicare: nessuno è perfetto, quindi, sempre secondo la comune mentalità odierna, nessuno può giudicare. Ognuno fa quello che desidera e nessuno deve permettersi di sindacare. Se questo è sacrosanto in certi casi, non lo è affatto in altri. Chi sei tu per giudicare? Sei il padre, sei la madre, che, anche se alla stessa età dei tuoi figli, hai fatto le loro stesse marachelle, non puoi e non devi giustificarle o coprirle. Ora il tuo ruolo ti impone di correggere gli errori, e, se li hai fatti anche tu da giovane, è una ragione in più per dare più forza ai tuoi rimproveri, perché sai che gli sbagli si devono far notare. Chi sei tu per giudicare? Sei un docente che ha il compito di formare i giovani, non secondo le tue idee (non devi plagiare nessuno) ma secondo i principi ed i valori del rispetto e della conoscenza. Se uno studente non è preparato, o il suo comportamento non è corretto, devi intervenire. Chi sei tu per giudicare? Sei il giudice, e non puoi scarcerare uno stupratore con troppa facilità, perché, se così ti sembra di recuperarlo, probabilmente stai creando i presupposti per la rovina di un’altra vita innocente. Chi sei tu per giudicare? Sei un politico che deve fare l’interesse di tutti, ma devi salvaguardare Abele, prima di Caino. Lo so, ti sembra di apparire meno “buono” e magnanimo, ma allora ti faccio notare che anche Gesù giudicava, ed all’adultera salvata dalla lapidazione disse: “Va’, e non peccare più”, assolvendola solo dopo averle fatto riconoscere l’errore commesso, e con i mercanti del tempio non esitò ad usare la frusta. Se tutti giudicassimo con coscienza e con intelligenza, capiremmo anche con chi si può usare l’amore e con chi, purtroppo, no.
Giudicare bene e con cognizione di causa può salvare vite: la nostra e quella degli altri.
Lo ha fatto anche Gesù: se credete, come me, l’ha fatto il figlio di Dio, e noi siamo stati creati a sua immagine e somiglianza. Possiamo e dobbiamo imitarlo. Se non credete, l’ha fatto un grande uomo che ha lasciato un segno nella storia dell’umanità. E’ un esempio. E non si può ignorare. P.S. Prego evitare commenti violenti ed offensivi verso chicchessia, persone o parti politiche. Ogni opinione è sacra.
Stefano Burbi su Fb

Rr ha detto...

Nel frattempo a Friburgo, Germania, è saltato fuori che una ragazza tedesca 18enne, avvicinata all’uscita della discoteca sere fa, ed un po’ sbronza, è stata violentata da almeno 7-sette- “ rifugiati” Siriani, ma si dice che in realtà fossero 15-quindici !

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/su-fico-le-mafie-di-san-lorenzo-e-la-povera-desiree/

Alla domanda:
Quali poteri si scatenano contro chi usa il pugno di ferro?
il giudice risponde: “Movimenti per la casa, associazioni più o meno riconosciute con vertici potenti. Sono lobby pecorecce, non certo l’alta finanza o poteri forti. Ma fanno perdere consensi elettorali. È un racket quello delle occupazioni – si paga per stare abusivamente in un edificio e si creano nuovi schiavi – gli occupanti sono minacciati da chi gestisce servizi di accoglienza”.

(la società proprietaria dell'immobile degradato è di proprietà del fratello dell'ex sindaco di Roma Veltroni)

Anonimo ha detto...

...
E’ un tutt’uno di “accoglienza” rossa e “integrazione” che unisce quelli di San Lorenzo con quelli di Baobab – una integrazione che ha permesso ai quattro negri stupratori e omicidi di Desirée di stare lì anche se mille volte fermati e rilasciati, espulsi e mai partiti, col permesso di soggiorno “umanitario” rilasciato da magistrati rossi e accoglienti.
A spacciare droga per rendere più spumeggiante la movida studentesca che fa di San Lorenzo, più piccanti i localini dei vecchi compagni picchiatori divenuti “accoglienti e umanitari” attorno all’immane complesso in rovina di Veltroni brother. E’ una convergenza di businesses che si potenziano l’un l’altro, e ciò costituisce “l’integrazione” secondo questi. Lo stupro, l’occasionale stuprettino (mica tanto raro: il 6 ottobre è toccato a una turista inglese di 30 anni, violentata a San Lorenzo da un nordafricano), e guai se invocate le ruspe – è fascista.
Quindi al massimo, la sindaca Raggi – dopo il massacro di Desirée – vieta gli alcolici dopo le 21, misura davvero draconiana, che scoraggerà di sicuro i criminali.
...

Anonimo ha detto...

Desirée la drogata, la sbandata, l’emarginata, la senza famiglia, la figlia di uno spacciatore, la «predestinata» a quella terribile fine. In queste ultime ore, sulla sedicenne di Cisterna di Latina stuprata e uccisa nella notte tra il 18 e il 19 ottobre in uno stabile abbandonato a San Lorenzo, a Roma, dopo 12 ore di sevizie, si sono addensate – come sentenziosi ed inappellabili pugnali – innumerevoli parole. Che possono avere pure un barlume di verità, e forse più d’un barlume, ma la realtà che svelano maggiormente non è quella della povera Desirée, bensì di quella dei miserabili commentatori di cui, purtroppo, i mass media sono infestati.
Gente che, per il solo fatto d’avere un microfono davanti o una tastiera a portata di mano, si sente investita della missione non solo di commentare un fatto orribile – esercizio complesso e già delicatissimo – ma pure di mostrare che la chiave di lettura privilegiata dello stesso non sta nella delinquenziale permanenza, nel patrio suolo, di mostri che qui manco dovrebbero essere (abbiamo già quelli autoctoni, non servono rinforzi), bensì nell’appuntamento che, a sua insaputa, Desirée aveva col destino. Questo perché, non essendoci di mezzo uno straccio di ex marito o ex fidanzato e neppure un viso pallido, da questa storia la casta degli opinionisti progressisti esce spiazzata.
I soliti noti non possono infatti discettare di «femminicidio» né indignarsi per la dilagante violenza maschilista, ma debbono limitarsi a registrare la candidatura della giovane al macello. Altrimenti sarebbero costretti non dico a registrare gli «effetti collaterali» dell’immigrazione in corso – presa di coscienza troppo elevata, per chi ha le fette di prosciutto imbullonate sugli occhi -, ma almeno a ricordare la provenienza estera degli autori di un delitto di bestiale crudeltà. Il che è troppo, per alcuni. Così la triste vicenda non si spiegherebbe con le palesi responsabilità dei carnefici, ma andrebbe letta alla luce di quelle presunte delle vittima. Se è ammesso un commento ai commenti, darei un contribtuto anch’io: che schifo.
Giuliano Guzzo

Anonimo ha detto...

La sinistra sta facendo di tutto per distruggere la reputazione di una ragazza morta, pur di riabilitare quattro tagliagole africani.
Ma questi moralisti dell'ultima ora, come mai su Cucchi - per cui tutti continuiamo a chiedere verità e giustizia - non hanno utilizzato la stessa chiave?

Anonimo ha detto...

“I militanti antifascisti presidiavano con estrema determinazione sia l’ingresso dallo Scalo San Lorenzo sia quello da Santa Bibiana, mentre in piazza dell’Immacolata l’Anpi teneva una manifestazione convocata per impedire l’oltraggio di una gazzarra fascista nel quartiere che respinse la Marcia su Roma”.
E MENTRE GLI SCIOCCHI GIOCANO A FARE I FASCISTI E GLI ANTIFASCISTI A SETTANT’ANNI DALLA FINE DEL FASCISMO, I SIGNORI DELLA FINANZA SI PRENDONO INDISTURBATAMENTE TUTTO. QUASI INCREDULI NEL VEDERE LE MASSE CHE LOTTANO TRA LORO ANZICHÉ COMBATTERE CHI DALL’ALTO LE STA TRASCINANDO NELL’ABISSO.
Diego Fusaro

irna ha detto...

Ad una donna può capitare di incontrare un erotomane, ad un uomo un'erotomane. Presto lo si capisce e si prendono le dovute distanze.

Quando si è giovani non è così scontato comprendere. Ricordo casi simili dove inoltre l'iniziativa partì da ragazze coetanee di Desirée o di Pamela, il divorzio non c'era, la famiglia era benestante, istruita.

Quindi da quello che posso capire ora, ciò che non ha fatto perdere completamente le ragazze di allora, nè ha fatto perdere loro la vita, non è stata certo l'età della pazzia che anzi le ha portate sull'orlo del baratro ed oltre, ma l'istruzione, l'educazione che, per quanto lamentata da loro come conformista, ha tenuto. Pur essendosi buttate, si sono buttate con uomini, di cui forse sono anche diventate amanti, non so, ma le hanno trattate da pari. Uomini più o meno al loro livello di istruzione, forse più che meno.

Bisogna riconoscere che per alcune donne gli amanti sono stati formativi, se non determinanti per la loro formazione culturale, o per la loro carriera, o per aver dato loro un tetto, una casa, dei figli, un nome.
E viceversa per gli uomini, quando l'amante diventa la musa o quella che apre ambienti di lavoro, o porta con sè una dote che semplifica la vita.

Quindi direi che nel nostro caso il livello di guardia forse si è abbassato non tanto per la droga, la marijuana cominciava a girare negli anni che ho ricordato, ma dal martellamento quotidiano del siamo tutti uguali. Non siamo uguali per nascita, non lo siamo nello specifico tra bianchi, sia per educazione che per istruzione.

E' proprio l'ideologia, ancor più distorta di allora e di allora più viziosa, che manda queste povere creature al macello. Anche l'eta in cui si è pazzi di sè era allora più connotata culturalmente, ora che il livello culturale si è abbassato di molto, questi poveri adolescenti non hanno che il trash a cui aggrapparsi.

E il degrado generale accade perchè la chiesa da tempo si è prostituita al mondo, venendo meno al suo compito, alle sue responsabilità. Il suo compito, santificare ed insegnare; sua responsabilità, custodire l'ovile. Oggi chi dovrebbe santificare si prostituisce, chi dovrebbe insegnare si prostituisce, chi dovrebbe custodire l'ovile si è andato a prostituire.

Anonimo ha detto...

aggiungo a quanto scritto da strumentalizione ignobile:

- sulla vicenda Desirée la barbara Palombelli è scesa ancora più in basso di LilliGruber , ripetendo per due volte "Desirée, morta di overdose".

non ho parole.
occorre prendere atto che c'è ormai una frattura insanabile tra gli ideologizzati morti viventi e gli altri.
OS

Anonimo ha detto...

E se gli islamisti avessero infiltrato le forze dell’ordine in Francia? Oggi, rivela Bfmtv, un ufficiale membro del Service de la protection di scorta alle personalitá di alto profilo, è accusato di legami con il radicalismo islamico. La Direzione generale della sicurezza interna ha scoperto che l'ufficiale, musulmano, aveva un comportamento "inquietante". L’ufficiale era di scorta al direttore di Charlie Hebdo, “Riss”, rimasto ferito nell’attacco. Una nota confidenziale della Prefettura di polizia di Parigi, che è finita sulle pagine di Le Parisien, aveva giá fornito informazioni dettagliate in merito a 17 casi di poliziotti radicalizzati tra il 2012 e il 2015. Alcuni di questi si sono apertamente rifiutati di proteggere le sinagoghe. Il settimanale Le Point ha pubblicato dati inquietanti sulla situazione dei dispositivi di sicurezza: l’intelligence interna ha passato al setaccio i profili di 3.500 dipendenti delle società chiamate a garantire la sicurezza durante gli ultimi europei di calcio, scoprendo fra questi 82 individui schedati “S”, tutti per radicalizzazione. Canard Enchaîné, il settimanale che ha una lunghissima tradizione di scoop e di rivelazioni, ha riferito che l'ambasciata francese di Doha, in Qatar e quella di Londra avevano dipendenti legati, più o meno direttamente, allo Stato islamico. E nel caso della coppia di poliziotti uccisi nel 2016 a Magnanville, marito e moglie, sono stati indagati anche dei poliziotti. Io odio il complottismo, ma se ci fosse un cavallo di troia multiculturale dentro alle forze di sicurezza francesi?
Giulio Meotti