Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 3 ottobre 2018

Quelli che tifano spread (contro l'Italia) per far cadere il governo

E ora c’è chi tifa spread? Ѐ del tutto legittimo, in democrazia, criticare la manovra economica del governo, ma c’è un partito trasversale (forte nel Palazzo e debole nel Paese) che ha un’irresistibile e inaccettabile tentazione: appunto tifare spread.

O comunque “tifare Mercati” o Unione Europea o Macron o Merkel o qualunque altra entità che possa creare problemi al governo. E magari metterlo in crisi e abbatterlo, replicando quello che accadde nel 2011 al governo Berlusconi.

Non voglio affatto dire che tutti coloro che avversano questo governo “tifino spread” o confidino nello straniero. Anzi, spero sinceramente che solo una piccola minoranza cada in questo errore. Ma temo che la tentazione sia di molti.

Di fatto vuol dire tifare contro l’Italia, anche se gli interessati non lo confesseranno mai neppure a se stessi. Anzi, diranno di voler difendere l’Italia dal populismo gialloverde. E sosterranno sentirsi chiamati a far argine contro gli irresponsabili.

Con tutte queste ragioni di facciata la tentazione di sperare nell’impennata dello spread già oggi, o nella bocciatura di Bruxelles domani o magari in altri “veti” è formidabile per chi non vuole fare revisioni autocritiche sulle fallimentari politiche “germaniche” fin qui seguite.

In mancanza di consenso nel Paese questi oppositori prendono la solita vecchia scorciatoia che è stata la tragedia dell’Italia: chiamare lo straniero in proprio soccorso.

Questa è stata, per secoli, la causa di tutte le sciagure italiane: avere classi dirigenti (o classi dominanti) divise e faziose che – nello sbranarsi a vicenda – hanno ceduto alla tentazione di chiamare lo straniero in proprio aiuto. Straniero che poi si rivela puntualmente un invasore che provoca la devastazione del Paese.
Gli stranieri infatti non se lo fanno dire due volte, perché l’Italia era e resta sempre un boccone ghiottissimo.

Accadde nel momento cruciale della nostra storia, il Cinquecento, quando l’Italia rinascimentale era di fatto la vera capitale culturale e civile d’Europa (oltre ad essere la capitale religiosa del mondo).

Nelle corti europee i futuri regnanti imparavano l’italiano come oggi s’impara l’inglese. E l’Italia, molto ricca, era anche una potenza economica e finanziaria.

Purtroppo però era politicamente divisa in molti stati ostili fra di loro e, al loro interno, in tante fazioni: quelle classi dirigenti si facevano guerre feroci cedendo alla tentazione di chiamare in aiuto le varie potenze d’oltralpe.
Le quali spesso anticipavano perfino la chiamata e non trovavano mai i diversi stati italiani a far fronte comune contro l’invasore. Così l’Italia fu devastata e decadde.

Lo ha raccontato lo storico ed economista ginevrino Sismondo de Sismondi nella sua celebre opera “Storia delle repubbliche italiane”.
Ѐ una pagina rivelatrice che – curiosamente – Angelo Panebianco ha recentemente evocato in chiave europeista (così capovolgendone però il significato, almeno a mio avviso).

Scrive il Sismondi:
“Alla fine del secolo XV i signori delle nazioni francese, tedesca e spagnola furono tentati dall’opulenza meravigliosa dell’Italia, dove il saccheggio di una sola città prometteva loro a volte più ricchezze di quante ne potessero strappare a milioni di sudditi. Con i più vani pretesti essi invasero l’Italia che, per quaranta anni di guerra, fu di volta in volta devastata da tutti i popoli che poterono penetrarvi. Le esazioni di questi nuovi barbari fecero infine scomparire l’opulenza che li aveva tentati”.
Oggi l’Italia continua ad ingolosire tanti potentati stranieri e tanti poteri finanziari. Certo, gli stati d’Europa non si fanno più guerre con gli eserciti, ma fanno guerre economiche, magari coperte dal nobile vessillo dell’ideale europeista sotto cui i più forti impongono i loro interessi e il loro nazionalismo. E c’è da chiedersi se non è stata un’analoga spoliazione ciò che ha subito il nostro Paese negli ultimi decenni, da quando abbiamo ceduto la nostra sovranità monetaria, economica e politica.

Del resto l’Italia ancora continua ad essere terra di conquista, perché resta comunque uno straordinario scrigno su cui tanti hanno gli occhi puntati: basti pensare al nostro grande risparmio privato o alla nostra struttura manifatturiera che resta la seconda d’Europa, per non dire del nostro incomparabile patrimonio artistico e monumentale.

Per questo bisognerebbe smetterla con una politica che non mette al primo posto l’interesse nazionale. Bisognerebbe evitare quelle accanite lotte di fazione che poi impediscono di far fronte comune in difesa del Paese o addirittura inducono a confidare nell’intervento straniero, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

Consiglierei – per tornare alla storia – di ricordarsi del più grande pensatore politico italiano, Niccolò Machiavelli, che – lungi dall’essere un cinico teorico del potere per il potere – fu un ardente patriota, oltreché grande umanista.
Infatti nel suo celebre trattato “Il Principe” del 1513, affrontò la drammatica situazione dell’Italia prospettando un possibile riscatto.
Il capitolo XXVI è intitolato, “Esortazione a pigliare la Italia e liberarla dalle mani de’ barbari”, un titolo che oggi attirerebbe su di lui gli strali dei giornali e l’accusa di sovranismo o nazionalismo.
In quelle pagine drammatiche egli lamenta la condizione dell’Italia “schiava”, “serva” e “dispersa”, un’Italia “senza capo, senza ordine, battuta, spogliata, lacera, corsa” che ha “sopportato d’ogni sorta ruina”.

Per questo Machiavelli invocava l’arrivo di “un Principe nuovo” (pensava a Lorenzo de’ Medici) che la liberasse dagli stranieri che se la contendevano e affermava che un tale principe avrebbe avuto con sé tutti gli italiani: “Quale Italiano gli negherebbe l’ossequio? A ognuno puzza questo barbaro dominio”.

Oggi con queste parole Machiavelli si prenderebbe pure l’accusa di fascismo, perché – direbbero – invoca “l’uomo forte”.

Ma noi abbiamo imparato da Antonio Gramsci a leggere intelligentemente la figura del “principe” che può essere rappresentato – in tempi moderni e democratici – da una realtà politica (non necessariamente un solo partito, ma anche una classe dirigente trasversale) che rappresenti davvero il Paese e che realizzi l’aspirazione degli italiani al riscatto, alla rinascita economica, civile e politica della nostra nazione.
Antonio Socci
Da “Libero”, 1 ottobre 2018

124 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo Speciale ne ha parlato con l’economista Antonio Maria Rinaldi, animatore del sito Scenari Economici.

Come commenta le parole di Juncker?

“Penso che il presidente della Commissione europea commetta un grande errore nel vedere soltanto la punta del proprio naso invece che la luna”.

In che senso?

“Nel senso che se è davvero convinto della necessità di essere rigidi con l’Italia per mettere in sicurezza l’euro, allora significa che non ha ancora capito come questa cieca rigidità non produrrà altro risultato che la disgregazione dell’Unione Europea”.

Cosa glielo fa pensare?

“A Bruxelles non hanno compreso che ormai da parte dei cittadini italiani, ma direi anche degli altri Paesi, c’è la consapevolezza che la governance europea non abbia saputo affrontare e risolvere i problemi dell’economia reale in fatto di occupazione, lotta alla povertà, diritti inalienabili, perseguendo soltanto politiche a supporto della Finanza e delle grandi multinazionali. Juncker farebbe meglio a tacere”.

Ma come mai adesso l’Italia diventa così importante al punto da mettere persino in pericolo l’euro?

“Perché se dovesse passare la linea dell’Italia, ossia quella di fare gli interessi dei cittadini avanti a tutto ed in modo particolare ai diktat europei, anche gli altri Paesi che si trovano nelle stesse condizioni potrebbero seguirne l’esempio. In pratica se vince la linea dell’Italia, rischierebbe di essere messa in discussione una volta per tutte quella funzione di rigido controllo dei bilanci che Bruxelles esercita sugli Stati. E’ come un tappo che salta liberando tutto quello che fino ad ora è stato contenuto. Badate bene però che questo discorso vale soltanto per l’Italia, perché verso la Francia che ha condizioni peggiori di noi in termini macroeconomici, nessuno ha mai protestato tutte le volte che ha sforato il deficit. Juncker e company dovrebbero fare invece un doveroso mea culpa e capire dove hanno sbagliato, cercando di mettere in moto dei meccanismi capaci di far funzionare e rendere sostenibile l’Unione europea per tutti”.

Lo spread sale, i mercati sono in agitazione, stanno forse preparando una crisi politica?

“Sono le conseguenze delle dichiarazioni a borsa aperta di Pierre Moscovici, commissario europeo agli Affari economici. Dichiarazioni assolutamente fuori luogo, anche perché prima di parlare dell’Italia dovrebbe preoccuparsi dei problemi del suo Paese dove è stato ministro dell’Economia. Qui si sta facendo un gioco che non esito a definire sporco. Stavolta però da parte dei cittadini c’è una consapevolezza molto diversa da quella del 2011, quando con la leva dello spread fu messo in atto quello che io definisco un colpo di stato finanziario, con la defenestrazione di un governo eletto dai cittadini e la sua sostituzione con un esecutivo tecnico privo di legittimazione popolare. Questa volta il giochino lo abbiamo capito tutti e questo spaventa i signori di Bruxelles chiusi nelle loro torri d’avorio e incapaci di interpretare il sentire popolare. Mi sembrano come Maria Antonietta con le brioches e forse capiranno i loro errori soltanto quando sarà troppo tardi per salvare l’Europa”.

Anonimo ha detto...


Le mancate dimissioni di Tria come vanno lette? Come la necessità di restare a via XX Settembre per rassicurare l’Europa, i mercati e il Capo dello Stato?

“Tria non ha mai pensato di dimettersi e non mi risulta nemmeno abbia perorato ossessivamente la causa dell’1,6% o addirittura si sia detto disponibile a non andare oltre l’1,9%. Come dice il ministro Paolo Savona non si può scrivere un bilancio partendo da una percentuale, nessun testo di economia lo prevede. Prima si fissano gli obiettivi in termini di crescita economica, rilancio dell’occupazione, investimenti e lotta alla povertà, e poi si tirano le somme e si fanno i conti fissando i punti percentuali. Capisco che da parte dei media vi sia la necessità di creare il caso politico, ma a me non risulta che ci sia stata questa grande tensione nel governo, al di là di una normale dialettica politica. Tante cose dette e scritte nei giorni scorsi mi sono sembrate ricostruzioni da Grande Fratello”.

La burocrazia decisionale dell'orrore ha detto...

Il meccanismo decisionale del Consiglio Europeo è sconosciuto ai più: se la gente lo conoscesse andrebbe a Bruxelles con una roncola e li castrerebbe tutti senza tanti complimenti.
Ma conoscerlo serve per comprendere i motivi delle ire di Mr Juncker, Mr Tusk, Herr Oettinger nei confronti dell'Italia di giallo - verde.
«Basta che i tre paesi più popolosi si mettano di accordo, (16.1 + 13.09 + 11.95) = 41.14%, e delibere votate da 25 paesi non passano per deficit nel quorum della popolazione.»

Anonimo ha detto...

http://laveritadininconaco.altervista.org/grecia-il-popolo-e-in-rivoltala-polizia-non-obbedira-piu-agli-ordini-del-governo/

Chi ci salvera dai giudici rossi ha detto...

I magistrati scarcerano gli #scafisti vanificando le indagini delle forze dell'ordine. Ecco perché gli scafisti non temono di guidare gommoni o barconi sulle nostre coste. Sanno che in Italia hanno nei magistrati il miglior alleato nel traffico di esseri umani

http://m.ilgiornale.it/news/2018/10/02/sono-scafisti-per-necessita-assolti-e-scarcerati-in-14/1583349/

mic ha detto...

Così è per gli spacciatori, per il rapinatori, per gli aggressori delle forze dell'ordine, per gli stupratori seriali... il mondo a rovescio.

mic ha detto...

E che dire del cittadino italiano che ha ucciso un ladro ed è condannato a nove anni di carcere?

Anonimo ha detto...

Se i sinistri fanno le stesse cose che fa la mafia (e anche peggiori), si chiama “disobbedienza civile”.
Andrea Sandri

Anonimo ha detto...


Sosteniamo il governo, anche disapprovandone in padrte la politica, ma occorre realismo nel modo

Bisogna sostenere il governo contro i disfattisti anche se la politica dei "redditi di cittadinanza" e dell'aumento della spesa pensionistica appare a molti (e a ragione) sbagliata. Esistono però anche i rapporti di forza, che, al di là della facciata, regolano i rapporti effettivi, economici e politici, tra le nazioni. Bisogna pertanto chiedersi: siamo in grado di affrontare una battaglia campale contro i mercati e l'elite europea a noi ostile? Secondo me, no. Il debito pubblico esiste, è una palla al piede assai pesante e non dipende solo dai mercati o dalla politica miope etc della dirigenza europea (vedi le babypensioni, godute ancora da circa mezzo milione di persone e che ci costano 9 miliardi l'anno).
E allora, cosa bisognerebbe fare? Fare macchina indietro non si può. Bisognerebbe introdurre una qualche gradualità nelle riforme allo studio. Scalarle nel tempo, secondo un piano da render pubblico in tempi brevi, in modo da ridurre ("spalmare") i costi. A fine dicembre la BCE smetterà di comprare titoli di Stato dei vari paesi, smetterà cioè di stampare carta moneeta per comprarli, cosa che ha finora aiutato il nostro Paese.
(Dato l'alto ammontare del risparmio privato in Italia, all'estero non si commuovono tanto per l'indigenza di alcuni milioni di italiani e sappiamo che gli speculatori internazionali stanno da anni cercando di mettere le mani su quel risparmio).
Circa il tristo ricorso all'aiuto straniero nella nostra storia, bene ha fatto Socci a ricordarlo. Non ha messo in rilievo il fatto che tra i principi italiani che invocavano spesso e volontieri lo straniero c'era anche il Papa, per difendere i suoi Stati e impedire ad un imperatore o monarca di unificare il resto d'Italia. Oggi, il papato è tornato a quella politica deleteria, con Bergoglio, solo che adesso lo "straniero" chiamato è l'invasore musulmano, il c.d. "migrante"!
H.

Anonimo ha detto...

" verso la Francia che ha condizioni peggiori di noi in termini macroeconomici, nessuno ha mai protestato tutte le volte che ha sforato il deficit. Juncker e company dovrebbero ..."

E certo , fra compagni di merende ..

Anonimo ha detto...

Dai che vi tiro su il morale, a Bologna, boia d'un mond léder, il solerte comune ha pensato bene di istruire i vigili urbani istituendo un corso obbligatorio per imparare la lingua Sinti e anche l'Arabo, perché tolleranza impone che vadano aiutati senza farli sforzare ad imparare l'italiano, non sia mai, come vedete pdioti a tutto gas.......ah, a chi chiedeva chi fosse Saviano era un fancazzista che gironzolava per tv private di Napoli, dove ha conosciuto alcuni giornalisti coraggiosi che indagavano SERIAMENTE sulla camorra, lui si è fatto prestare copie degli articoli e ci ha fatto su il libro Gomorra con cui è diventato milionario, con luxury loft a Manhattan, scusate se è poco. Un saluto a Josh di cui ho visto la firma. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Il nazismo e' nulla rispetto l'ideologia multiculturalista mondialista di sinistra, che vorrebbe cancellati stati e nazioni, identita' e cultura, lingue e tradizioni, confini e religioni (tranne la islamica che di fatto e' un ideologia sanguinaria, non una religione)!...Hitler sarebbe rabbrividito dinanzi tanta iniqua e subdola malvagita' nella distruzione metodica di tutto cio' che siamo per mezzo di una dittatura del pensiero e della menzogna metodica, il piu colossale inganno di una falsa liberta' che si rivela in realta' come la piu devastante trappola per popoli mai perpretrata da mente umana! I colpevoli: massoneria, sinistra, grande finanza speculativa.

Bah ! ha detto...

Io penso che l'islam sia ( perdonatemi l'espressione ) l'utile idiota utilizzato dalla massoneria .

Da Wikipedia :
La formula utile idiota, nel gergo politico, veniva usata per stigmatizzare l'atteggiamento di chi, all'interno dei paesi occidentali, simpatizzava per il sistema politico sovietico, e per definire l'atteggiamento del governo Sovietico nei loro confronti. L'espressione sottendeva l'implicazione secondo cui, nonostante le persone in questione pensassero ingenuamente di essere alleate dei Sovietici o di altri Comunisti, in realtà erano da questi ultimi tenuti in scarsa considerazione e sfruttati cinicamente.
Il termine oggi è usato in senso più ampio per descrivere qualcuno che sembra essere manipolato da un movimento politico, un gruppo terroristico, un potere economico, indipendentemente dal fatto che si tratti di entità ispirate all'ideologia comunista .

mic ha detto...

Troppo problematico e arrembante per essere semplicemente "utile idiota"....
La Massoneria è solo uno dei fattori della destabilizzazine attuale.

Anonimo ha detto...


Nessuno ha mai protestato tutte le volte che la Francia ha sforato il deficit

Però la Francia ha un rapporto tra debito pubblico e PIL che è circa dell'80% (cito a memoria) alto ma molto più basso del nostro che è del 130%. Questo è un fattore che non si può ignorare. Lo spread dei francesi nei confronti dei titoli tedeschi è solo di 33 o 35 punti.
Sono dati oggettivi.

Anonimo ha detto...

Stampando denaro dal nulla "i mercati" hanno finto di far sembrare funzionante un sistema in bancarotta. Caricando il peso sugli Stati (socializzando le perdite) i privati hanno fatto profitto sul "toro" garantito delle borse drogate da questi soldi inventati. Adesso minacciano: interrompendo l'acquisto dei titoli di debito degli Stati, le colpe accumulatesi ricadranno sulla "povera gente", come se fino ad ora il bengodi l'avessero pagato i beneficiari... Anni di ristrettezze al bilancio pubblico e imposizioni come il pareggio di bilancio in Costituzione, senza dimenticare quel che hanno combinato in Grecia, sembrerebbero cose normali, mentre invece erano la garanzia per "i mercati" e "gli investitori", chiamando a raccolta anche il pensionato con diecimila euro sul conto corrente, quasi che lo facessero per lui, mentre gli tagliavano i servizi pubblici.
Con la stampa di denaro dal nulla per acquistare titoli di Stato, hanno davvero "aiutato il nostro Paese"? O hanno garantito al sistema bancario un lucro spropositato? E adesso che, minacciandoci, hanno la scusa di papparsi il risparmio privato delle famiglie italiane, vuoi che "i mercati" non cerchino altro che una scusa per dar la colpa al Governo?
E la chiamano democrazia...

fabrizio giudici ha detto...

Bisogna pertanto chiedersi: siamo in grado di affrontare una battaglia campale contro i mercati e l'elite europea a noi ostile? Secondo me, no.

Non so: dipende da alcune questioni che per il momento non mi sono molto chiare, ma mi sto facendo qualche idea.

Per esempio: chi c'è con Bannon? Io non penso proprio sia una battaglia di quattro idealisti, con un pochino di quattrini (dico un pochino, perché Bannon in una recente intervista ha sostenuto che le attività di contro-informazione si possono fare con cifre dell'ordine dei milioni, cifre modeste che non desterebbero curiosità circa le fonti, potrebbero essere davvero nella disponibilità di pochi singoli). Io mi chiedo se non ci sia di più, e se in questo momento lo spread sia sostanzialmente ancora lontano dai valori del 2011/2012, nonostante i grandi poteri europei ne abbiano bisogno, magari perché qualche grande investitore sta manovrando in senso contrario, ovvero per tenerlo basso.

Molti mesi fa, a ridosso della formazione del governo, un commentatore qui postò un riferimento ad un'intervista di ByoBlu, mi pare questa:

https://www.byoblu.com/2018/05/31/guerra-alla-germania-controrassegna-blu-12/

Un passaggio notevole:

Vorrei suggerire al cittadino medio che deve percepire i massoni progressisti come i migliori alleati che ha a disposizione in questo contesto storico per poter riuscire a scardinare questa cattiva globalizzazione e questa cattiva governance dell’Europa che, effettivamente, ha arrecato all’Italia dei danni economici e sociali gravissimi.

Se cercate con google "byoblu massoneria buona" troverete articoli anche di qualche anno fa, sempre a proposito di un contrasto tra correnti massoniche, "buone" e "cattive" ("progressiste" vs "aristocratiche").

Ora mi è evidente che la massoneria "buona" non esiste. Ma, come qui molti hanno sempre detto, la massoneria dovrebbe essere declinata al plurale, per tener conto di scontri interni tra gruppi di potere diversi: non è un entità monolitica, con un unico grande vecchio o un'unica cupola. Io francamente penso che ci siano gruppi finanziari potenti che stanno operando contro gli interessi dei gruppi che finora hanno dominato e a sostegno dell'attuale governo. Questo per me vuol dire due cose: forse non siamo proprio senza mezzi, anzi; d'altro canto forse abbiamo alleati imbarazzanti. Da meditarci sopra.

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/cottarelli-nel-mirino-m5s-paragone-sempre-ospite-fazio-fa-1583675.html
Sarebbe ora che Fazio si facesse una TV propria , libero di ospitare chi vuole dalle ore 8 alle ore 8 , non avra' difficolta' a reperire i mecenate

Anonimo ha detto...

https://scenarieconomici.it/antonio-maria-rinaldi-a-byoblu-la-guerra-delleuropa-contro-litalia-siamo-al-punto-decisivo/

Riprendiamoci le chiavi di casa

Italicus ha detto...

Ma come si permette il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, di definire il Governo italiano 'un Governo xenofobo che sulle questioni migratorie e di bilancio sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei'.
A parte il fatto che è l'Europa finora ad aver disatteso tutti gli obblighi sulle politiche migratorie nel confronti dell'Italia, abbandonata da tutti e lasciata sola a gestire una vera e propria invasione.
Ma detto questo chi è Moscovici per continuare a criticare l'IItalia e ad offendere il suo Governo? Un Governo scelto dai cittadini, anche se comprendo che a Bruxelles preferissero un Governo dei Cottarelli...
Questo signore nelle ultime tre settimane prima si è permesso di definire l'Italia un problema per la UE, poi ha attaccato con la manfrina per cui l'Italia deve stare sotto il 2% nel deficit giustificando però la sua Francia che arriverà al 2,8%, adesso definisce xenofobo il nostro Governo e torna a profetizzare sciagure finanziarie se il nostro deficit salisse al 2,4%.
Gli attacchi di Moscovici confermano che l'Europa di Bruxelles, e di Berlino, l'Europa dei burocrati che non devono rispondere ai cittadini ma ai poteri forti, nutre una preoccupante irritazione verso la democrazia che sceglie Governi non allineati ai loro diktat.
Del resto sono gli stessi signori che vorrebbero Erdogan e il suo sultanato turco nella loro Europa.
Ma non possiamo accettare offese o prediche da questo tizio, Moscovici, che pretende di predicare bene dopo aver razzolato male, visto che il Governo francese di cui era ministro sforo' il 3% del deficit...

Anonimo ha detto...

da quando i privati comandano agli stati?????? le banche sono privati signori che dettano legge, il che lor non compete...

Anonimo ha detto...

In questi anni l’Italia ne ha subite di cotte e di crude dall’Europa, e gli insulti di Macron sono solo l’ultimo degli attacchi pretestuosi rispetto a quanto detto già dagli eurocrati nei nostri confronti. Per uscire dall’angolo senza drammatizzare ritengo che ogni tanto una stoccata a chi ci insulta o minaccia. Serve a far capire che non abbiamo più voglia di essere sottomessi. L’Europa non può fare a meno dell’Italia e da tempo è in corso una guerra di conquista che non si materializza con l’invasione dei confini da parte dei carri armati, ma attraverso l'Opa franco-tedesca sulle nostre aziende in difficoltà, anche sugli asset strategici. Alcuni Stati fondatori puntano a marginalizzare e dominare l’Italia sul piano sia politico che economico. Per far cessare l’attuale status di sudditanza e recuperare autorevolezza e sovranità si deve reagire alle provocazioni. Le dichiarazioni di Moscovici o di Jünker non sono solo di cattivo gusto, ma rappresentano una minaccia perché condizionano i mercati. Punzecchiarli con battute feroci non sarà elegante per i fighetti della diplomazia, ma è legittima difesa...
Fabio Rampelli su Fb

Anonimo ha detto...

http://www.ilnazionalista.it/index.php?id_articolo=5532
Il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, in un suo intervento su "Milano Finanza" scrive che si sente ripetere che la Francia puo' programmare un deficit di bilancio per il 2,8 per cento del suo Pil, mentre l'Italia non potrebbe, perche' il suo debito pubblico e' inferiore al nostro: "Queste affermazioni sono fuori da ogni schema logico di macroeconomia e paiono frutto di ideologia e superficiale valutazione della realta'. La Francia ha un doppio deficit, di bilancia estera e pubblica, accompagnata da un aumento dei prezzi al consumo che ha recentemente superato il tetto stabilito dalla Bce".

"Unico - continua - nei principali Paesi dell'euroarea il suo disavanzo estero di parte corrente e' dell'1,1 per cento del Pil, seguito solo da quello della Grecia con l'1,2 per cento. Vive cioe' al di sopra delle proprie risorse. Il suo deficit di bilancio pubblico e' del 2,4 per cento, a livello di quello preventivato per il 2019 dall'Italia, attualmente al 2 per cento. I dati sono quelli del 'The Economist', che sono ben standardizzati per i confronti internazionali. Questa condizione richiederebbe una stretta fiscale, ma il saggio di crescita reale della Francia e' nell'ordine dell' 1,7 per cento, leggermente superiore al nostro, comunque insufficiente per affrontare la sua disoccupazione del 9,2 per cento, che non discosta dal 10,4 per cento dell'Italia; ha dovuto pertanto scegliere se procedere nella direzione della stretta fiscale o puntare alla ripresa produttiva".

Il ministro osserva che si puo' discutere se (la Francia) abbia scelto di attivare lo strumento adatto, ossia la riduzione delle tasse, ma si deve ritenere che, se ha deciso di aumentare il deficit pubblico, la sua scelta e' comprensibile, pur essendo conscia che il risultato sara' un peggioramento dei due deficit. Essa porta quest'onere a carico del resto del mondo, assorbendo risparmio estero. L'Italia ha invece un avanzo di parte corrente sull'estero del 2,5%, vive cioe' al di sotto delle sue risorse, e ha un 2 per cento di deficit pubblico. La concezione piu' elementare di politica economica suggerisce di espandere la domanda interna; secondo i canoni piu' classici, anche 'scavando fosse o costruendo piramidi'".

"L'Italia Intende invece - aggiunge - affrontare la sua crisi di crescita, attualmente la piu' bassa dei principali Paesi dell'Eurozona, puntando a un mix tra investimenti e spese correnti per combattere, in particolare, la poverta' e la disoccupazione giovanile. L'Italia non chiede di assorbire risparmio estero, ossia di portare il peso dell'aggiustamento sugli altri. Anche per l'Italia si può discutere se abbia scelto gli strumenti adatti, ma la discussione deve avvenire nel quadro della dinamica politica che deve affrontare".
....

Anonimo ha detto...

Savona risponde ad Anonimo 14:48

Anonimo ha detto...


Chiarimenti e domande

Savona ha chiarito alcuni aspetti dando dei dati che non si trovano, in genere, negli articoli della cosiddetta grande stampa. Si tratta comunque di capire com'è la situazione, l'ideologia o la superficialità non c'entrano. E'ovvio che, per chi non è un tecnico della materia, l'approccio a questi problemi sia per forza di cose "superficiale".
Ci si può pertanto chiedere se l'istituto del "reddito di cittadinanza" sia il più adatto per promuovere la domanda interna, mostrando esso un aspetto che, più che alle attività produttive, sembra portare a forme di parassitismo sociale.
Sempre da non tecnici della materia, sembra legittimo chiedersi fino a che punto una politica di tipo keynesiano (credo si dica così), intesa cioè a promuovere la domanda interna con investimenti pubblici che creino lavoro e correlativi sgravi fiscali senza temere l'indebitamente pubblico, sia possibile al nostro paese, gravato com'è, Francia o non Francia, dal debito pubblico che sappiamo. Che questa politica, pur necessaria, debba comunque esser graduale, sembrano dimostrarlo le ultime dichiarazioni del Governo, sulla diminuzione in prospettiva del deficit programmato.
Domanda a parte: data la difficile situazione economica generale, come hanno fatto gli italiani ad accumulare tanto risparmio privato? Domanda non polemica ma in cerca di una risposta da parte di chi ne capisce, tecnica ma del tipo comprensibile all'uomo della strada.

Anonimo ha detto...

Alla manifestazione dei centri sociali a Napoli anche i migranti.
L'immigrato minaccia Salvini: "Cancelli il decreto o cancelliamo lui"

Un paese civile non dovrebbe tollerare simili minacce alle istituzioni, che non si contano anche da parte di sacerdoti.

Anonimo ha detto...

http://www.affaritaliani.it/mediatech/marcello-foa-sotto-attacco-concentrico-la-paura-fa-90-563677.html

Anonimo ha detto...

TIFOSERIE INVERSE

L’arresto del sindaco di Riace per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ha creato un frastuono. Ci sarà una sentenza, vedremo se risulterà colpevole o innocente.
Impressiona però vedere Saviano e certa sinistra, manettari per vocazione, attaccare la magistratura al servizio di un governo fascista.
Ricordo che l'inchiesta iniziò nel 2017, al posto di Conte c’era Gentiloni e al posto di Salvini c’era Minniti [inoltre il magistrato aderisce a magistratura democratica ed è noto per precedenti di tutta correttezza].
La mia posizione sul governo è nota, opposizione equilibrata e di merito, sostegno su sicurezza, contrasto all’immigrazione, lotta alla povertà, taglio forte alle tasse e contrasto allo sperpero di denaro pubblico dovuto all’assistenzialismo grillino.
Ma, dico, possibile che Saviano, Renzi, Boschi, Boldrini, Jünker, Macron non si rendano conto che ogni colpo sferrato da loro a questo governo ha l’effetto di una tifoseria inversa, è controproducente perché il mondo li detesta e non sono più credibili? Mistero sinistro.
Fabio Rampelli

Anonimo ha detto...

Dovremo abituarci a vivere così? Con una parte della societa' che si autodichiara legittimata a violare le leggi che non le piacciono e pretende applicare leggi inesistenti a quell'altra parte della popolazione soltanto perché ha un'altra posizione politica? Coesistiranno così due sistemi normativi diversi?

Anonimo ha detto...

Nel 2016 a Riace privati cittadini già parlavano del "marcio" dell'amministrazione di MimmoLucano, tra atti violenti dei migranti secretati, assunzioni sospette e fondi mancanti per i diversamente stranieri.

Anonimo ha detto...

Moscovici : "In Italia governo xenofobo, faremo rispettare le regole".
Questo signore francese è molto confuso: semmai questo governo ha ripristinato le regole, arginando l'immigrazione clandestina e chi la favoriva lucrandoci.

irina ha detto...

Da quel poco che capisco la differenza tra le due tifoserie giace in questo:

1) la vecchia tifoseria promette un futuro radioso in cambio del falso ideologico che richiede ai suoi tifosi di diffondere vita natural durante;

2) la nuova tifoseria promette di rimuovere gli ostacoli affinchè ognuno possa lavorare, risparmiare, mettere su famiglia; affinchè i deboli siano protetti, ed il paese diventi esemplare per la sua Fede e per il lavoro della sua onesta intelligenza.

Anonimo ha detto...

La RAI aveva già pronta una fiction sul sindaco di Riace, interpretata da Beppe Fiorello.
Pensate come utilizzano le vostre tasse.

Anonimo ha detto...

Salvini: Io penso che in UE ci sia qualcuno che punta a mettere in ginocchio l'Italia per comprarsi sottocosto aziende, banche, imprese alimentari, moda. Qualcuno vuole Italia debole e piena di immigrati, ma con questo governo la cosa non funziona. (Mattino5)

Marisa Montecchi ha detto...

Grazie Presidente Conte! Discorso perfetto da Assisi! Finalmente ho sentito, da cattolica, un discorso cristiano! Che san Francesco, patrono d'Italia la protegga e la benedica per ogni parola che ha proferito. Finalmente un governo che fa quello che promette e che mette gli ultimi al primo posto! La Chiesa, coi i suoi chiacchieroni politicanti dovrebbe stare zitta e riflettere, anziché attaccare il primo governo dopo 25 anni che mette al centro l'interesse degli italiani. Sono molto orgogliosa di avere un presidente come Lei! Preghiera assicurata. Il Governo 5 stelle e Lega è la cosa più' rivoluzionaria che sto vedendo. W il Presidente ed il governo tutto! Nelle diversità stiamo riuscendo a fare il BENE.

Silente ha detto...

Ma, insomma, da chi pensate che siano rappresentati i mitici Mercati, entità quasi metafisiche che sembrano dominare le nostre vite? Il cui giudizio sembra essere quello del Giudizio Finale? I cui tassi e spread aprono i nostri telegiornali? Che decidono la sopravvivenza o la caduta dei governi? Parliamoci chiaro:
1) non sono i risparmiatori. I vecchi, benemeriti "cassettisti", non esistono più. Gli azionisti privati sono una modesta parte dell'azionariato delle imprese. Tutto è in mano a fondi speculativi (a cui abbiamo delegato la gestione dei nostri risparmi) dediti al trading e a investimenti mordi e fuggi:
2) questi fondi sono in mano a speculatori à la Soros, che traggono vantaggio dalla distruzione delle differenze, delle culture, delle tradizioni. Ci vogliono omologati, cocacolizzati, indifferenziati, privi di coscienza etnica, di cultura, di storia;
3) poi ci sono le tesorerie delle banche. Vi ricordate quando la Deutsche Bank vendette milioni di euro di titoli di stato italiani provocando l'impennata dello spread?. A chi rispondeva? Quali interessi favoriva?
I cosiddetti "mercati" non sono neutrali. Non sono realtà che registrano oggettivamente rischi e opportunità. Non sono il punto di incontro di milioni di risparmiatori e che di questi registrano giudizi. Sono il dominio di poche centinaia (forse anche meno) di attori finanziari, legati per interesse all'universo mondialista, globalista, liberal, immigrazionista, anti-identitario.
Ecco, quando imbecilli in mala fede ci dicono: "dobbiamo tener conto dei giudizi dei mercati", il che, nell'attuale contesto e nella sua falsità e malvagità di fondo, è purtroppo, almeno in parte, vero, beh, almeno che si sappia di cosa si parla quando si parla dei "mercati".

Anonimo ha detto...

Complimenti a Silente.

Il riferimento al "giudizio dei mercati" come se fosse il paradigma dell'oggettività e della giustizia, denota non tanto l'insipienza quanto la malafede di chi lo propone come criterio.

Ben detto: una congrega di sodali, servita da una pletora di lanzichenecchi tutt'altro che imbecilli, viene illustrata perfettamente dal binomio malvagità-falsità.

Anonimo ha detto...

Se c'è qualcosa di indubbio è che la commissione Juncker sia stata fallimentare, forse la più fallimentare della storia dell'Unione: crisi greca permanente, euroscetticismo in esplosione, Brexit (non dimentichiamo che Cameron si oppose fermamente alla nomina di Juncker, e questo non su secondario nella sua decisione di convocare il devastante referendum), una macchina economica che scricchiola e mostra tutti i suoi limiti, una BCE che se ne frga della situazione degli stati si avvia ad una improvvida stretta monetaria. [ 378 more words ]
https://scenarieconomici.it/i-partenti-il-fallimento-della-commissione-europea-chiude-le-carriere-dei-commissari-che-diventano-rabbiosi/

Anonimo ha detto...

Il presidente della Repubblica firma il dl Immigrazione, ma intanto scrive al premier: "Ricordo impegni presi dall'Italia"

SICUREZZA: AL PRES. MATTARELLA, CON IL MASSIMO RISPETTO MA LA PROTEZIONE UMANITARIA NON RIENTRA NEGLI ACCORDI INTERNAZIONALI

Con il dovuto rispetto per la massima carica dello Stato, mi permetto di segnalare che la cosiddetta ‘protezione umanitaria’ non rientra negli accordi internazionali. Mentre sul fronte del rispetto dell’asilo politico non si può derogare al principio sancito dall’art. 10 della Costituzione.
La ‘protezione umanitaria’ di fatto si configura come un permesso di soggiorno straordinario, totalmente slegato da condizioni di pericolo dell’immigrato, è un’anomalia tutta italiana che va oltre le protezioni previste dagli accordi internazionali e dalla nostra Carta. La si può condividere o meno, non le si può stravolgere la natura.
Fabio Rampelli

mic ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/sullorlo-della-rivolta-in-europa/
.....
Può succedere anche in Italia, ovviamente. Se le speranze collettive – anche incaute – suscitate dal governo giallo-verde vengono distrutte perché sabotate dalla UE, dai Moscovici, dagli Oettinger, e tradite con la complicità di voi “europeisti” italiani che tifate per il nemico,

E sì, tramate contro il governo, come non dico io, ma il vosto giornale Repubblica: “Una rete di protezione sta nascendo quasi naturalmente, in queste ore. Al centro c’è il capo dello Stato, in costante contatto con il presidente della Bce Mario #Draghi e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco”. @repubblica. @Quirinale

Ma cosa credete di avere, se vincete? Che la gente tornerà sconfitta e rassegnata sotto l’imperio della Troika e dei suoi delegati italiani, i Letta e i Monti? La protesta diverrà caos e disordine estraparlamentare ed extrapolitico, come quello che gonfia nelle banlieues francesi, come quello che scoppia in Grecia.

Anonimo ha detto...

Pur di avere una poltrona e tanti privilegi passerebbero...

Anonimo ha detto...

https://voxnews.info/2018/10/04/la-nave-della-sinistra-a-caccia-di-carne-umana-per-le-coop/

Italicus ha detto...

Moscovici: "Come gli ungheresi – e’ arrivato a dire costui in un intervento intervento ad una conferenza presso la sede di Parigi dell’Ocse – anche gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei”.

Ma come si permette? Deve essere il governo a difendersi da questa cialtronata o ad avvertire finalmente la necessità di farlo sarà il capo dello Stato?

Qui non si tratta di assecondare le scelte di politica economica dell’esecutivo, ma semplicemente emerge la necessità di tutelare la sovranità dell’Italia anche contro quello che bofonchia un volgarissimo bacchettatore europeo.

Ma chi autorizza un commissario della UE ad affibbiare al nostro Paese l’etichetta di razzista e xenofobo? E quel richiamo mafioso all’Ungheria serve a precedere un ulteriore passo del Parlamento europeo dopo il voto contro Orban? È l’ordine che intendono impartire?

Ecco, da Mattarella ci aspettiamo una presa di posizione che dia il senso di una Nazione che non si fa insultare per qualche decimale di bilancio o per lo stop all’immigrazione selvaggia all’interno dei nostri confini. Al presidente della Repubblica non mancano certo le maniere per dire il fatto suo ad un’Europa che pare aver deciso di elevarsi a nemica del governo italiano.

Anonimo ha detto...

«È arrivato il momento di “tirar fuori le palle”, di fare veramente gli interessi di questo paese, perché finora non sono stati perseguiti gli interessi dell’Italia ma interessi che sono al di fuori di questo paese: riprendiamoci le chiavi di casa, finché siamo in tempo, altrimenti è la fine». Così si esprime l’economista Antonio Maria Rinaldi, fondatore di “Scenari Economici”, interpellato da Debora Billi per “ByoBlu”, il video-blog diretto da Claudio Messora. Italia sotto attacco, dopo l’annuncio del deficit al 2,4% nel Def: l’Unione Europea minaccia fuoco e fiamme, contro la “flessibilità” introdotta nei conti pubblici del governo gialloverde per cominciare a ridurre le tasse, alzare le pensioni abolendo la legge Fornero e supportare chi cerca lavoro anche con il reddito di cittadinanza. Il lettone Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, avverte che, con l’Italia, si applicheranno le regole del rigore. Gli fa eco lo stesso Juncker, che invoca la “linea dura”: sanzioni, se Di Maio e Salvini insistono nel voler espandere gli investimenti sociali. Siamo in trappola, o nella trappola cadrà Bruxelles? Rinaldi vota la seconda ipotesi: «Qualsiasi cosa succederà – scandisce – hanno già perso». E spiega: stanno solo bluffando, sperando che a Roma qualcuno si spaventi. In realtà, sanno benissimo di non potersi permettere di “perdere” l’Italia.
«Noi andiamo avanti con la nostra linea», dichiara Rinaldi: «Abbiamo il sacrosanto diritto di dare le giuste risposte al paese: proprio quelle risposte che l’Europa non è riuscita a dare negli anni. Quindi – aggiunge il professor Rinaldi – ben venganoinvestimenti pubblici, ben venga il sostegno alle parti socialmente più deboli e ben venga anche il supporto per le pensioni. Se “l’Europa” dirà di no, vuol dire che evidentemente persegue altri interessi, che non sono quelli dei cittadini». Intanto, visto che bufera sembra avvicinarsi, il premier Giuseppe Conte ha ribadito che l’euro, per l’Italia, è una moneta irrinunciabile: e qualsiasi altra opinione non rispecchia la politica del governo. Sta smentendo il leghista Claudio Borghi, che ha appena ricordato quanto staremmo meglio senza l’euro, o sta solo tranquillizzando il Colle? «Conte sta tranquillizzando il Quirinale», dice Rinaldi, anche perché la permanenza o meno nell’euro non è inserita nel “contratto di governo”. Ma basta così poco, come una semplice dichiarazione di Borghi, per far crollare l’intera costruzione europea? «Mi sembra un po’ strano: se è così – commenta Rinaldi – vuol dire che siamo ridotti veramente ai minimi termini».
Si dice che a giugno, sui migranti, l’Italia abbia applicato con l’Europa la politica del fatto compiuto: sta succedendo anche con la manovra economica? È questa la strategia italiana? «Sì, è la giusta è perfetta strategia», risponde Rinaldi, «perché con i migranti abbiamo visto che l’Europa se n’è “fregata altamente”: chiudendo le frontiere, non ha assolutamente considerato le giustissime esigenza dell’Italia». Dai migranti alla legge di bilancio: «Anche in questo caso il governo italiano sta facendo benissimo, ad andare incontro alle esigenze dei cittadini, quelle dell’economiareale. D’altronde – aggiunge Rinaldi – l’Europa non è venuta incontro all’Italia: anzi, ha seguito solo delle politiche a supporto dell’élite finanziaria, delle banche, del mondo finanziario. Quindi il governo Conte, supportato da Lega e 5 Stelle, fa benissimo a fare quello che fa. E soprattutto, ha il supporto dei cittadini nel fare quello che l’Europa non ha mai fatto». Tutto ciò, nonostante le resistenze del ministro Giovanni Tria, che in effetti «fu scelto da Paolo Savona», anche se questo – precisa Rinaldi – «non significa che poi abbia continuato a stare dietro indicazioni di Savona: anzi, forse è andato per la sua strada», avvicinandosi alle posizioni eurocratiche.
http://www.stopeuro.news/rinaldi-italia-avanti-tutta-contro-di-noi-lue-ha-gia-perso/

Anonimo ha detto...

Il def http://www.mef.gov.it/inevidenza/documenti/NADEF_2018.pdf

Il capitolo su “Famiglia e disabilità”, e chi dice il contrario è prevenuto ideologicamente, è assolutamente condivisibile e leggendolo si percepisce in modo netto che il linguaggio usato è stato fortemente contaminato dai documenti che il Forum delle Associazioni familiari ha inviato in tutti questi anni al mondo della politica.

Si parla in modo chiaro di fiscalità familiare, di crisi demografica, di ripristinare il Fondo per la famiglia, di politiche strutturali e non spot, di welfare familiare aziendale (verificate voi: trovate tutto a pagina 101 e seguenti)…
È la trama su cui il governo dovrà calibrare gli interventi.

In ogni caso finalmente si parla di famiglia come soggetto economico del Paese e non solo come nucleo affettivo che campa comunque, anche senza sapere come.

Anonimo ha detto...

Sostituite bulimofobia con omofobia ed ecco l'inganno .
Silvana De Mari
Immaginate un Pride in difesa della bulimia? Che reazione avreste di fronte ad un comunicato sulla discriminazione delle persone che vomitano liberamente, perché se la sentono, e su quei bigotti dei cristiani che la ritengono un peccato considerandola un affronto a Dio e alla natura? Cosa accadrebbe se i medici che provassero a combattere la pratica fossero denunciati? Pensateci e poi sostituite a bulimofobia la parola omofobia.
http://www.lanuovabq.it/it/sostituite-bulimofobia-con-omofobia-ed-ecco-linganno

Anonimo ha detto...

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Manovra-alle-Camere-Tria-scrive-a-UE-4c44f6ab-42b5-4821-a8b6-67314d664a07.html

Oltre la linea ha detto...

"Quanto accaduto oggi a Montecitorio ha permesso di guardare il nemico negli occhi. Lo stesso nemico che auspica la fine del popolo italiano, la sua estinzione, la fuga dei giovani, la perdita di ogni loro diritto nel lavoro, e la loro sostituzione con gli immigrati."
(di Stelio Fergola)

http://www.oltrelalinea.news/2018/10/04/centenario-grande-guerra-chi-odia-litalia-e-sempre-a-sinistra/

Ma che bonta'... ha detto...

IL PIANO CONTRO IL GOVERNO - Valerio Malvezzi
https://www.youtube.com/watch?v=aGRI6KN7KQE

Ignobile saccheggio legalizzato ha detto...

Se facessero cadere questo governo, ci aspetterebbe la stessa fine della Grecia
http://www.stopeuro.news/la-grecia-deve-cedere-oro-e-patrimonio-immobiliare-in-cambio-di-piu-debito-e-austerita-io-lo-chiamo-saccheggio-legalizzato/

Ignobile saccheggio ha detto...

Con l’economia greca ancora in rovina e il suo governo che ancora annega nel debito, il governo di Atene sembra avere poche opzioni, lasciando che a scegliere il suo futuro sia la Germania – membro più potente della UE – con un terzo salvataggio . Il ministro delle Finanze di Baviera, Markus Soeder, ha annunciato che ha intenzione di prendere una posizione più rigida sulla negoziazione del bail-out rispetto alle offerte precedenti, affermando che “I miliardi dovrebbero fluire solo quando Atene implementa tutte le riforme. Anche allora, però, l’aiuto deve essere somministrato solo nei confronti di un impegno, sotto forma di denaro contante, oro o immobili.”
In sostanza, la Grecia deve cedere gli ultimi beni, in cambio di euro per pagare il suo enorme debito (soldi a debito per pagare un altro debito…ti si è accesa la lampadina?). In effetti, i precedenti negoziati bail-out hanno rivelato che tutti i beni pubblici della Grecia sono valutati in il 50 miliardi di euro, una cifra che impallidisce in confronto al prezzo dei prestiti necessari per il pagamento del debito scaturito anche dai precedenti salvataggi, 90 miliardi.
Il piano ha semplicemente continuato la forzata “privatizzazione volontaria” della Grecia – un eufemismo per la sua schiavitù verso l’Unione europea e i suoi Stati più potenti, anzi la Germania!. Dal momento che dagli ultimi due salvataggi i tedeschi hanno beneficiato al massimo da questa privatizzazione, prendendo il controllo dei suoi aeroporti, porti, porti turistici e servizi idrici . Ancora una volta, la Germania si è imposta per essere il più grande beneficiario del prossimo salvataggio, con multinazionali e altri stati che hanno intenzione di partecipare al bottino finale della Grecia. Questa, anche se non sentite gli spari, è guerra! E miete le sue vittime nelle strade. Unione Europea, già il termine unione dovrebbe far intendere la fratellanza tra gli Stati e invece è solo un covo di avvoltoi pronti a cibarsi dei resti delle nazioni più deboli.

Ignobile saccheggio ha detto...

Nel 2010, la Grecia è stata costretta a chiedere il suo primo salvataggio. I programmi di austerità successivi hanno decimato l’economia greca. Un altro salvataggio è stato richiesto nel 2012, che poi ha causato grandi picchi di disoccupazione e un’esplosione di malcontento pubblico. Tre anni più tardi, per la Grecia è default con il Fondo monetario internazionale (FMI), diventando il primo paese sviluppato a farlo. La crisi continuata della Grecia ha causato molta instabilità economica nella zona euro, ma – come gli analisti di Deutsche Bank Research hanno notato – “sembra di essere vicini alla conclusione di questo episodio della saga Grecia” Evidentemente la Germania dimentica quando tutti gli stati europei cancellarono tutti i debiti tedeschi nel 1953 senza chiedere nulla in cambio.

Anonimo ha detto...

Beh, hanno votato Alba dorata? Crowley dice niente? Non dovevano fare le dispendiosissime olimpiadi coi soldi tedeschi, sappiamo come sono i lanzichenecchi, come le cavallette, tornando al punto come mai il whisky lover nulla ha detto sulla Danimarca che ha sospeso tutti i permessi di soggiorno umanitari, chiuso tutte le frontiere e iniziato il rimpatrio coatto? Loro possono e noi no? E MoscoWC dice niente? Ipocriti schifosi e usurai, questa è la UE.

Anonimo ha detto...

http://www.ticinolive.ch/2018/10/04/grecia-ii-popolo-e-in-rivolta-la-polizia-non-obbedira-piu-agli-ordini-del-governo/

Silente ha detto...

Se ci si riferisce alle ignobili riparazioni di guerra imposte alla Germania al termine della I guerra mondiale con i miserabili trattati di Versaglia, l'ultima rata venne a scadere nel 2010....
Silente

Anonimo ha detto...

Chi ha detto a Mattarella che l’attuale maggioranza costituzionale potrebbe violare la Costituzione? Il suo segretario di partito, Martina? Draghi? Moscovici? Il solito Soros? Il fantasma di Dossetti?
Andrea Sandri

Anonimo ha detto...

Vi hanno messo in testa la paura ma i deboli sono loro perché sanno che possiamo cambiare le cose. Non siamo noi che crolliamo senza l'Euro e la UE ma sono l'Euro e la UE che crollano senza di noi. La Merkel, Macron, Moscovici e Junker hanno il terrore di questa nuova Italia gialloverde.
Pietro Ferrari

Anonimo ha detto...

Su Repubblica e sul Corriere sono apparsi titoli simili. E’ legittimo, è legale, regolare, che il banchiere centrale influisca su un governo attraverso un capo dello Stato che ha dimostrati di essere a questo governo ostile? E’ questo secondo lo “stato di diritto”? In che modo si qualifica – in Costituzione – questa pressione e ingerenza assolutamente irrituale?
https://www.maurizioblondet.it/ma-e-costituzionale-la-ue-gioco-del-pollo-contro-litalia/

E certo , gli "illuminati" ci considerano loro proprieta' da strizzare come meglio credono .
Meno male che un giornalista ancora c'e' !

Silente ha detto...

Caro Anonimo delle 13:07, MoscoWC mi piace molto e non rispetterò il suo copyright. Lo utilizzerò. Lei cita Alba Dorata. E' doveroso ricordare che migliaia di persone anche oggi in Grecia sono state sfamate grazie alle mense popolari di Alba Dorata, unico partito sovranista greco che si è opposto alla miserabile distruzione della Grecia da parte degli usurocrati del Fondo Monetario, dell'Unione Europea e della Banca Europea. Ottima la ricostruzione, qui sopra, del blogger "ignobile saccheggio". La sua ricostruzione del saccheggio è impeccabile. Aggiungo che nei becchini della Grecia, normalmente nord-europei, ci furono anche bestie (intellettualmente parlando) come quel ministro finlandese (paese che nelle storia ha solo prodotto un modestissimo poema, il Kalevala, e un compositore, che non cito, noto per essere un menagramo) che propose il sequestro e la vendita del Partenone.
Silente

Silente ha detto...

E ora parliamo degli euroburocrati, degli Junker, dei Moscovici, degli Oettinger, dei Tajani. Mi sono scordato il nome di colui che osò affermare: "i mercati insegneranno agli italiani chi votare". Meglio così.
Ma perché la pubblica opinione, questa divinità adorata ai democratici (J.L.Borges diceva: "la democrazia è un curioso abuso della statistica"), non si rende conto della miseria intellettuale, politica, persino morale di questi personaggi?
In Europa ci vanno i trombati delle politiche nazionali. E' una sorta di discarica della politica.
Questi personaggi, la cui modestia intellettuale è evidente dalle loro dichiarazioni ed esternazioni, da mesi ormai ci insultano, ci calunniano, ci minacciano con affermazioni come quella che ho sopra citato: "I mercati insegneranno agli italiani come votare" Pensate ala gravità di questa affermazione, alla sua mafiosità. Questa è l'Unione Europea. Possiamo definirla un'associazione a delinquere?

Ci sarà, un giorno, un tribunale, anche solo storico (lo so, purtroppo non penale, anche se sogno una giuria greca per la distruzione dell'Ellade da parte dei massoni, degli usurai apolidi e innominabili, della finanza internazionale), per questi delinquenti?
Silente

Anonimo ha detto...


I debiti di guerra tedeschi

Le riparazioni da pagare dopo la prima g.m. furono pagate in parte e poi condonate. La Repubblica di Weimar aveva cominciato a riprendersi ma fu messa in ginocchio dalla grande crisi del 1929 e dai disordini civili, che non riusciva a debellare, iniziati dai comunisti sostenuti da Mosca.
Le riparazioni dopo la II gm furono pagate solo in parte. Ci fu un condono, negli anni 50, al quale acconsentì anche la Grecia. Le riparazioni vanno distinte dal debito pubblico. La Germania Federale postnazista, per risorgere, ebbe bisogno di prestiti esteri, soprattutto americani. Ma ho letto che a un certo punto fece bancarotta ossia non era in grado di ripagarli. Allora ebbe un condono, le furono azzerati i debiti. Bisognerebbe controllare l'esattezza di questi dati, per fare un paragone con il presente atteggiamento tedesco.
Non è vero che, per le guerre perse, dovettero pagare fino all'ultimo centesimo. Pagarono una parte e poi smisero, con l'accordo dei vincitori. Le compensazioni agli ebrei sono a parte.
Le sanzioni imposte dopo la I gm sono considerate ingiuste, oggi. E'anche vero che i tedeschi non erano gli unici responsabili di quel conflitto, però una responsabilità certamente non piccola ce l'avevano, anche se andava condivisa con altri imperi, compreso quello austroungarico e quello zarista soprattutto. La guerra scoppiò per colpa dell'antagonismo austro-russo nei balcani, che manovrava i nazionalismi locali che sfuggì di mano.
Nel caso dell II gm le responsabilità tedesche sono evidenti.
Per le riparazioni di guerra inizialmente così alte nei confronti dei tedeschi, bisogna considerare una cosa: le enormi e capillari devastazioni che erano stati capaci di produrre nei territori stranieri da loro occupati, anche in Grecia, nella II gm. Con la superiore efficienza del loro esercito, quando si ritiravano distruggevano tutto ma proprio tutto, lasciando il deserto. Nell'aprile del 45, per impedir loro di fare enormi danni alle nostre strutture industriali superstiti (dighe, porti, fabbriche) in alcuni casi le unità partigiane non comuniste (le Osoppo, p.e.) collaborarono con le supersiti formazioni fasciste; in altri, come a Genova, unità scelte come la X Mas impedirono ai tedeschi di far saltare in aria il porto, già minato, sembra.
Certamente, oggi, nei confronti della Grecia, che pur in passato avrà anche vissuto al di soopra dei suoi mezzi (come tutti gli altri, del resto), un po' di generosità non guasterebbe. Però noi, per non finire come i Greci, dobbiamo sì fare una politica coraggiosa ma anche stare attenti a non fare il passo più lungo della gamba. E bene ha fatto il governo a "spalmare" il deficit nell'arco di tre anni, come sembra. Qualche programma di spesa "sociale" dovrebbe esser limato al ribasso, dice il buon senso.
H.

Silente ha detto...

La "lettera accompagnatoria" di Mattarella alla firma sul decreto sicurezza ha l'aspetto di un offensivo rimarco, di un infantile ditino alzato, di un "si però" impotente ma astioso, di una foglia di fico nei confronti della sinistra che esigeva un'opposizione presidenziale costituzionalmente impossibile. In ogni caso è costituzionalmente irrituale, politicamente irritante e sottilmente, ma non troppo, ostile a un governo che, piaccia o no, è stato eletto dalle urne.
Silente

Ma come si permettono? ha detto...

Def adesso è alle Camere e l'Italia attende un giudizio dall'Europa per capire quale futuro possa avere questa manovra. Ma le prime reazioni che in questi giorni sono arrivate da Bruxelles di fatto non lasciano spazio a esiti positivi. Secondo quanto riporta l'agenzia Reuters (citata da HuffPost), dall'Ue sarebbero arrivati già alcuni commenti che avvicinano il caso italiano a quello greco con lo scenaro di una pesante ristrutturazione del debito. "Quando Tria ha parlato della previsione di deficit al 2,4% del Pil per i prossimi tre anni all'Eurogruppo, siamo rimasti a bocca aperta" avrebbe raccontato a Reuters un alto funzionario dell'Eurozona. Il governo italiano in una seconda fase di trattative, come emerso dalle parole di Conte di ieri, avrebbe rivisto il deficit per il 2020 e il 2021 abbassandolo rispetto al 2,4 inizialmente chiesto per tre anni.

Ma questa mossa a quanto pare non ha convinto Bruxelles. E qui arriva un secondo commento gelido di un altro funzionario: "La reazione positiva dei mercati alla proposta italiana per il 2020 e 2021 è assolutamente ridicola, sono disperatamente alla ricerca di qualche buona nuova, ma si stanno illudendo". Poi sempre questi spifferi che arrivano da Bruxelles spiegano che l'Italia potrebbe non essere salvata dal Fondo Salva Stati. Qui arriva la minaccia più dura: "L'unica via sarebbe un grande, enorme, ristrutturazione del debito", con la conseguenza di "spazzare via i risparmi di gran parte del popolo italiano". Uno scenario da incubo che potrebbe esporre il nostro Paese ad una stagione di lacrime e sangue come quella affrontata da Atene.

http://m.ilgiornale.it/news/2018/10/04/quel-def-e-una-follia-e-da-bruxelles-spunta-lo-spettro-della-troika/1584185/

Anonimo ha detto...


La visita di Draghi a Mattarella - giuste preoccupazioni di Draghi

E'sbagliato considerare Draghi, persona preparata e competente, un nemico dell'Italia e applicargli le solite etichette, a cominciare da quella di "massone". Non so se sia massone, comunque la cosa non ci interessa, in questo momento. Interessa entrare nel merito della questione. Cosa ha detto Draghi a Mattarella? Secondo ricostruzioni che sembrano attendibili (vedi Il Giornale e Sole 24 h) Draghi è molto preoccupato per l'Italia. Soprattutto perché a dicembre finisce il "quantitative easing" ("calo quantitativo" delle aliquote e dei prezzi) ossia l'acquisto di titoli di Stato, anche italiani, da parte della BCE, azione sempre fortemente osteggiata dai tedeschi, come sappiamo, che accusano Draghi di avergli abbassato il rendimento dei loro titoli.
Il cessare di questo paracadute preoccupa vivamente Draghi, anche in relazione alle possibili valutazioni delle Agenzie di Rating. Se la manovra allo studio del nostro governo fosse senza le necessarie coperture e le Agenzie ci declassassero, chi comprerebbe i nostri titoli di Stato? La BCE da gennaio non può più farlo. Rischiamo di iniziare il gennaio 2019 con un tracollo generale perché senza vendere titoli di Stato non ci sono soldi per pagare tutte le pensioni e gli stipendi pubblici. Allora: intervento della Troika e del FMI, come in Grecia (e come in Irlanda). A meno che, aggiungo io, il governo lo rifiuti. Ma allora non dovrebbe uscire dall'euro e stampare la sua carta moneta, preparandosi nello stesso tempo a grandi disordini, da vera e propria guerra civile?
Insomma, Draghi richiama preoccupato al massimo realismo. Che le Agenzie di rating debbano scomparire, siamo tutti d'accordo. Ma dicendo questo non abbiamo risolto nulla: sui mercati contano, eccome. Per questo, senza rinunciare al programma (che pure a mio avviso è utopistico, troppo utopistico per aspetti) bisognerebbe limare, stemperare ulteriormente il deficit previsto e scalare nel tempo certe riforme "sociali". Il programma del governo ha bisogno di tempo e di fiducia per realizzarsi - i mercati, invece, sono in grado di colpirci subito, immediatamente. Se il deficit programmato si avvicinasse il più possibile all'1,8% che la UE è disposta a riconoscere, già dal 2019, sarebbe molto più difficile declassarci. Basterebbe destinare meno miliardi iniziali ai famosi "redditi di cittadinanza" e alla riforma della Fornero.
H.

mic ha detto...

Sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo i due carabinieri e il vigilantes che sono intervenuti dopo il furto in tabaccheria avvenuto a Ponte Felcino e hanno esploso colpi d'arma da fuoco contro l'Audi con a bordo i ladri, uno dei quali è stato trovato morto poco dopo in una stradina secondaria distante non più di un chilometro dal luogo del colpo adagiato sul sedile posteriore dell'automobile con il passamontagna ancora in testa.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/perugia-sparano-e-uccidono-ladro-indagati-carabinieri-e-1584414.html

Ma se non possono mettere in fuga i malviventi (che se corrono rischi è colpa loro) perchè si chiamano forze dell'ordine?
E che senso ha tenere forze dell'ordine che non possono difendere e difendersi e che quotidianamente rischiano aggressioni brutali e persino la vita mentre vedono vanificata la loro azione quando ci pensano i giudici a scarcerare i delinquenti senz'alcuna certezza della pena? Anche in caso di reati gravi e reiterati?
Ma dove siamo?

Anonimo ha detto...

E' quel che dico anch'io , tanto vale sciogliere le forze dell'rdine e lasciare che scorribandino a piacimento , come peraltro gia' avviene . L'Italia come il Far West , delinquenti che si passano la parola che in Italia la faranno franca e che entrano ed escono che e' un piacere : Venite , venite e fate spesa !

Si indaga su dodici romeni: farebbero parte di una maxibanda dedita a pestaggi e rapine violente. Tra cui quella nella villa dei Martelli a Lanciano (Chieti)
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lanciano-banda-delle-belve-formata-dodici-romeni-1584463.html

Anonimo ha detto...

"Ho salvato io l'Italia...". Ma l'economista Rinaldi smonta il prof Monti in diretta tv .
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ho-salvato-io-litalia-leconomista-smonta-prof-monti-diretta-1584393.html

Monti , non ce l'ha il cane da portare a passeggio ?

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/sullorlo-della-rivolta-in-europa/

Anonimo ha detto...

Non mi interessa che alla festa per la riunificazione della Germania data ieri dall'Ambasciata tedesca a Roma non fosse invitato nessun componente del Governo italiano tranne Tria (che però non è certamente frutto del milieu culturale grillino o leghista). Ciò che mi fa specie è che era presente al gran completo tutta la vecchia classe dirigente (che tale ancora si ritiene, considerandosi solo momentaneamente fuori da Palazzo Chigi). Una classe dirigente questa, che vive la fascinazione verso la Germania senza comprendere che questa nazione ha una doppia anima, per dirla con Benedetto Croce. E quando tra le due prende il sopravvento quella faustiana sono sempre guai per tutti, soprattutto per l'Italia se ha la sventura di avere una classe dirigente che ne subisce la fascinazione.
Anche se queste persone non ne hanno certamente bisogno regalerei una copia de il "Dissidio spirituale della Germania con l’Europa" di Benedetto Croce. Ma sono troppo pieni di sé a tal punto da considerare chi in questo momento avversa la Germania come dei barbari che hanno espugnato Palazzo Chigi senza considerare che magari sono persone che riescono a cogliere (forse istintualmente) la disumanità dell'anima faustiana tedesca.

E' un'immagine preoccupante questa: alla via verso l'Abisso. Danno dei fascisti agli altri, ma in fondo dove sta la differenza tra i gerarchi fascisti e questi signori: entrambi erano accecati dal Doctor Faustus e dalle sue alchimie. Come andò a finire tutti lo sappiamo.
Giuseppe Masala su Fb

La Repubblica ha detto...

La Ue boccia la manovra sul Def «Deviazione significativa» dagli obiettivi

BRUXELLES - Due pagine per bocciare il Documento di economia e finanza appena approvato e per dire al governo italiano che i suoi numeri non vanno inseriti nella manovra, altrimenti l'Europa sarà costretta a respingerla. Così la Commissione europea dopo giorni di schermaglie con un primo atto formale indica a Di Maio e Salvini che finanziare in deficit reddito di cittadinanza e flat tax è contrario alle regole del Patto di stabilità. Lo fa con la lettera di risposta alla missiva con la quale ieri Giovanni Tria aveva illustrato all'esecutivo comunitario i cardini del Def.
"Il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione", scrivono il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il titolare agli Affari economici Pierre Moscovici. Che aggiungono: "Chiediamo alle autorità italiane di assicurare che la manovra sia in linea con le regole fiscali comuni" della zona euro.

Insomma, un ultimatum a cambiare politica economica per il 2019 entro il 15 ottobre, giorno in cui la Legge di bilancio dovrà essere notificata a Bruxelles. Se così non sarà, il messaggio implicito, la Commissione boccerà la manovra e aprirà una procedura su debito e deficit. Ai primi di settembre la Ue aveva concesso all'Italia uno sconto sul risanamento, facendo sapere che si sarebbe accontentata di un deficit pari all'1,6% del Pil, comunque 9 miliardi in meno di correzione del deficit strutturale da spendere nella finanziaria. Il governo però ha deciso di portare l'indebitamento al 2,4% nel 2019, violando palesemente le regole della moneta unica studiate per tenere a bada il debito pubblico dei partner della zona euro. L'Italia è il terzo paese più indebitato del mondo, il secondo d'Europa dopo la Grecia, con un livello intorno al 132% del Prodotto interno lordo.

mic ha detto...

Una bocciatura del genere ha precedenti?

Anonimo ha detto...

Fino ad oggi solo schermaglie. Persino gli insulti contro l'Italia erano soltanto un antipasto. Da domani sarà muro contro muro tra Commissione Ue e governo italiano. La Commissione ha bocciato il Def. Vogliono costringere Salvini e Di Maio, a colpi di spread e magari di agenzie di rating, a scendere a più miti consigli. Il problema non è naturalmente il Def, o perlomeno non solo quello. Si vuole colpire il "populismo" e il "sovranismo". Da domani parte la partita vera. Sarà scontro all'arma bianca tra Roma e Bruxelles.

irina ha detto...

Ieri l'altro leggevo su Maurizio Blondet che noi potremmo comprare i CCT. E sarebbe un bene per noi. Ne sapete qualcosa?

Anonimo ha detto...

Se l’Europa decide di mettersi di traverso e di dichiarare guerra all’Italia sulla prossima legge finanziaria, l’Italia potrebbe trovarsi costretta a rispolverare il cosiddetto “Piano B” di Paolo Savona e abbandonare l’Unione. La scelta del premier Conte – appoggiato dai ministri Salvini e Di Maio – di presentare un documento di programmazione economica e finanziaria che non rispetta i vincoli previsti dalla moral suasion di Bruxelles è una scelta coraggiosa. Ma rischia di essere rispedita al mittente dalla Commissione europea.

Se l’Europa dovesse scegliere di “bocciare” la prossima legge finanziaria italiana farebbe certamente una scelta curiosa. Mentre a Macron, quasi certamente, sarà permesso di portare il rapporto deficit/Pil al 2,8% e di farlo con l’obiettivo di fare un maxi-regalo (sotto forma di un taglio delle tasse per un anno) a un elettorato stanco di lui, della moglie e della sua guardia del corpo, perché all’Italia non deve essere permesso di disegnare una legge che permetterebbe al Paese di superare la legge Fornero, di tagliare le tasse nel giro di tre anni e di ridurre la povertà dilagante?

La sensazione è che l’Europa – guidata dalla compagine Merkel-Macron-Juncker – non tolleri chi non si allinea. Chi non è disposto a cedere altra sovranità all’Unione (ad esempio demandando alla “polizia di frontiera europea” di Frontex il controllo delle proprie coste), come l’Italia, potrebbe essere costretto a subire alti livelli di spread e il conseguente declassamento dei titoli di Stato a livelli spazzatura da parte di Moody’s e di Standard’s & Poor, atteso per fine ottobre. Il rischio – se Bruxelles e mercati decidessero, insieme, di scatenare la tempesta perfetta – è che buona parte del deficit aggiuntivo previsto dalla manovra italiana venga bruciato dalla spesa per interessi sui Btp, finendo per aumentare il costo del debito pubblico.

Il rischio è, insomma, che Savona avesse ragione: che l’Unione – che di unione non ha niente – non sia disposta ad accettare politiche economiche non allineate e che a un certo punto sia l’Europa a non volerci più. Così il piano B, per cui Savona è stato tanto criticato all’epoca della formazione del governo, sarebbe non solo utile, ma anche indispensabile. Per un’uscita finalmente ordinata da questa specie di manicomio chiamato Europa.
http://uneuropadiversa.it/piano-b-savona-resta-necessario/

Anonimo ha detto...


Il parere negativo della Commissione Europea, che però dice di voler dialogare

Il Sole 24 h dice che la Commissine si dichiara preoccupata ma "è disposta ad un dialogo costruttivo con il governo italiano". Non siamo ancora allo scontro all'arma bianca. Tria
ha detto che è fiducioso, che andrà a Bruxelles a spiegare i dettagli della manovra.
La Commissione offre un deficit allo 1,6%. Certo, le promesse elettorali vanno mantenute. Ma si possono mantenere anche realizzandole in modo graduale. Si potrebbe negoziare un deficit che non superasse il 2% o giù di lì, togliendo qualche miliardo a questo funesto "reddito di cittadinanza"? Prima che i grillini facessero il governo con Salvini e prima dei risultati positivi della lotta contro l'invasione clandestina, tutti sfottevano qui Di Maio perché aveva vinto le elezioni sfruttando le ataviche vocazioni parassitarie del Sud, si diceva. Adesso il reddito di cittadinanza, che ci costa fior di miliardi, è diventato intoccabile.
Qui non si tratta di fare i moralisti e di lanciare le solite accuse ai poteri forti etc.
Si tratta di essere realisti, di capire come stanno effettivamente i rapporti di forza. Siamo in grado di sostenere uno scontro frontale con la EU e i mercati globali,le agenzie di rating etc.? Siamo in grado? SEcondo me chi lo pensa ha smarrito il senso della realtà.
Bisogna fare il passo secondo la lunghezza della propria gamba. Anche nella faccenda delal c.d. "migrazione". Il governo è riuscito ad elminiare le navi ONG, un bel successo. Ma ci sarebbe ancora molto da fare e non sarà facile. Ha raggiunto un primo obiettivo, che nessuno si aspettava, ma l'obiettivo finale di por termine alla migrazione resta ancora molto lontano. Abbiamo una forza limitata, siamo per di più divisi all'interno, abbiamo contro la Chiesa. Il governo, volendo fare davvero gli interessi dell'Italia, ha molti e potenti nemici. Insomma, nella lotta contro l'invasione si deve accontentarsi di andare per gradi, tenendo conto dei nostri limiti.
E perché non per gradi anche nella lotta contro l'istituzione europea che ci soffoca, molto più forte di noi? E'così difficile togliere qualche miliardo alle prospettate riforme e diluirle nel tempo? SAlvini poi fa male a rispondere ad ogni battuta, ad ogni insulto, a disperdersi nel clima di rissa continua, un clima che fa solo il gioco degli avversari. E'un temperamento sanguigno e sta bene. Ma dovrebbe imparare a controllarsi, a spendersi solo quando ne vale la pena.
H

Anonimo ha detto...


L'uscita da questo manicomio che è l'Europa

Magari ne potessimo uscire in questo stesso momento! Però a. cerchiamo di non uscirne ritrovandoci poi nelle condizioni della Grecia o peggio; b. cerchiamo di uscirne dando la colpa a loro e non a noi, per non aver rispettato gli accordi (patto di stabilità) e non aver voluto negoziare. Sono ipocriti, lo sanno anche le pietre. Ma le agenzie di rating le controllano loro e non noi. Quindi: bisognerebbe negoziare un accordo sul deficit, trovare il punto d'incontro fra l'offerta loro dello 1,6% e il 2,4% nostro
Non dimentichiamo che ci vogliono anche far pagare i successi contro l'invasione musulmana e afroasiatica.
Il governo italiano in questo momento, se vuole durare un minimo e non buttare al vento tutte le cose importanti che ha fatto finora, deve mostrare la duttilità necessaria a trovare un compromesso con l'UE, deve evitare a tutti i costi che i nostri titoli di Stato vengano dichiarati a fine ottobre titoli-spazzatura, con conseguenze estremamente gravi. L'aria che tira è questa, Draghi ci ha messo in guardia, nel nostro interesse.
In caso di crisi grave, c'è il piano B, ma chi ha detto che funzionerà? Se dobbiamo tornare alla lira ridotta a carta straccia (vedi Venezuela) dobbiamo credere che i risparmiatori italiani si precipiteranno a comprare i nuovi buoni del tesoro di Salvini e Savona, titoli che saranno a loro volta carta straccia?
Si demonizzano tanto gli esponenti dei "poteri forti" e poi non si sa valutare la spietata determinatezza che li possiede. Voglio dire: sembra non si sia capito che sono dispostissimi a farci fuori e a far crollare l'Italia, non esiterebbero un momento. Bisogna pertanto che il nostro governo non faccia l'errore di mettersi in una prova di forza che nè lui nè il Paese sono in grado di sostenere.

Da Il Sole24ore ha detto...

...Immediata la replica del ministro dell’Economia Giovanni Tria: «Ai partner europei spiegherò perché abbiamo ritenuto necessario scostarci dal percorso che era stato precedentemente concordato. Ovviamente quando accade questo, la Commissione risponde, farà dei rilievi e apriremo un dialogo costruttivo su come andare avanti». E poi: «Sono sempre ottimista, altrimenti non sarei qui».

Anonimo ha detto...

"Non è una gara dei cento metri, parliamo di una gara lunga". Enrico Mentana, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, spiega, in attesa del vertice definitivo per l'approvazione della Legge di bilancio, che "più che i prossimi giorni, bisogna guardare le prossime settimane e i prossimi mesi". Anche perché, ricorda il direttore del TgLa7, "la manovra forzerà i termini rispetto all'Europa ma la Commissione è ormai fuori tempo massimo". "A maggio infatti, "ce ne sarà una nuova. Se vincono le elezioni europee i sovranisti con i popolari la Commissione avrà un atteggiamento diverso rispetto alla manovra. Dirà, va bene le regole ma...".

Anonimo ha detto...

Il copione torna a ripetersi. Tragico e comico insieme, com'è ormai abitudine consolidata. Quasi non ci si maraviglia nemmeno più. L'Unione Europea boccia incondizionatamente il Def. Di più, dalle brume di Bruxelles i tecnocrati efficienti e senza spirito mandano la loro lettera a Tria: "Preoccupazione seria sul deficit". Si preoccupano, loro. Non, ovviamente, per le condizioni del popolo italiano, che già da tempo hanno deciso di sacrificare in nome dell'interesse finanziaria. I cinici banchieri di Bruxelles si peritano di curarsi unicamente del loro interesse economico, costi quel che costi. Seguita, in tal guisa, l'oscena dittatura dei mercati e degli euroinomani senza intelligenza di Bruxelles. Ormai è adamantino: l'economia detta legge alla politica, la Banca Centrale agli Stati nazionali, un manipolo di cinici usurai al popolo italiano.
Diego Fusaro

Da Fb ha detto...

Comunque, riassumendo:

il 12 settembre il Ministro per gli Affari Europei Paolo Savona ha presentato un piano di rilancio della crescita italiana ed europea ( "Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa"), in una cornice moderata ed ortodossa.

A tre settimane di distanza si può supporre che il cartaceo del piano sia finito all'attenzione del caminetto di Juncker.

Ieri, dopo che in mattinata sia i mercati che lo spread avevano reagito in modo tranquillizzante al DEF, sono intervenuti in rapida sequenza:

Dombrovskis, vice presidente della Commissione europea:
"L' Italia si attenga ai target di bilancio, riduzione di deficit e debito".

Moscovici, commissario europeo agli Affari economici (quello che in Italia "crescono piccoli Mussolini"):
"Quando si è indebitati si è inchiodati e non si può agire, non ci sono più margini per i servizi pubblici".

Juncker, Presidente della commissione europea:
"Rigidi con Italia o è fine euro. Non vorrei una crisi come in Grecia"

Ora, questo è qualcosa che, ad occhio e croce, sta a metà strada tra il mobbing e l'aggiotaggio.

Si tratta di una forma di bullismo istituzionale abbastanza sconcertante, soprattutto perché, nonostante i proclami belligeranti della campagna elettorale (usciremo dall'euro, sforeremo il 3%, ecc.) questo governo ha ritirato tutto e messo in campo una manovrina timidamente rivolta, per una volta, più alla domanda che all'offerta (dopo che anni di austerità offertista avevano prodotto buchi su buchi nel bilancio pubblico, oltre che nella società italiana).

Non so a che gioco stiano giocando, ma questo rifiuto totale di mediare su una piattaforma moderatamente 'altroeuropeista' sembra indicare che si sentano abbastanza forti da andare ad uno scontro diretto, stile Grecia post-referendaria.

In questo contesto interventi come quello odierno di Giannini su Repubblica ("Sull'orlo dell'abisso") o di Tajani ieri a Bruxelles servono a mostrare l'appoggio del 'fronte interno' agli euroburocrati nella loro manovra di sfondamento.

Stiamo a vedere cosa succede.
Certo è che l'aria che tira è qualcosa che, se fosse un matrimonio, invocherebbe l'intervento della forza pubblica e di un buon avvocato divorzista.

mic ha detto...

...In serata la replica di Palazzo Chigi. «In merito alla lettera di risposta inviata al ministro Tria, fonti di Palazzo Chigi fanno presente che non c'è stata alcuna bocciatura da parte dell' Ue, anche perché non è stata ancora avviata - né poteva essere - alcuna interlocuzione formale. La valutazione della Commissione Ue, si ricorda, avverrà in base al documento "draft budgetary plan" che sarà inviato dal Governo italiano entro il 15 ottobre. Il Governo rimane fortemente convinto della bontà delle misure che andranno a costituire la manovra economica. Altrettanto forte è la volontà ad avviare un dialogo costruttivo con l'Ue, sottolineano ancora fonti di Palazzo Chigi.
https://www.ilmessaggero.it/economia/economia_e_finanza/manovra_ue_boccia_italia_governo_deficit-4019626.html

Anonimo ha detto...

Le critiche della Commissione Ue al Def sono politiche: vogliono contrastare un governo sovranista che fa gli interessi del popolo. Dopo aver colpito Orbán ora tocca a Salvini. Ma la Commissione ha i giorni contati e con le prossime europee la nave della vecchia Ue colerà a picco
Paolo Becchi

mic ha detto...

Ma la Commissione ha i giorni contati e con le prossime europee la nave della vecchia Ue colerà a picco

Ok. Ma intanto?

Anonimo ha detto...

Quelle fantomatiche spiegazioni avrebbero dovuto darle anche con i DEF dei governi precedenti, previsioni sempre oltre le stime (e non di poco )...quindi due pesi e due misure !???

Anonimo ha detto...

Basta resistere fino a maggio, alla consulta europea e lì se ne vedranno delle belle, intanto pesci muti riguardo ai disordini violenti in Germania e nelle banlieues francesi da Lione giù giù, ma guai a parlar male del modello d'integrazione della laicité ; una cosa che pare sciocca, ma tale non è, i funerali di Charles Aznavour, solenne cerimonia laica di stato alla presenza degli ultimi presidenti francesi etc.etc. ai funerali di Johnny Hallyday erano presenti 1.000.000. di persone e nessun presidente, ma........ha avuto funerali religiosi in chiesa e quindi......la Germania ha sempre perso le 2 guerre mondiali,ma mai ha pagato un franco, dopo aver depredato tutti i paesi occupati, mai ha restituito alcunché, né mai lo farà, i debiti o furono azzerati, o pagati in parte dagli immigrati in USA e non i pezzealculo, parlo dei grandi magnati e banchieri e poi ci sarebbe da dire altro, ma mi taccio che sennò ci impallinano.
Silente può usare il mio neologismo, non c'è copyright.

Anonimo ha detto...

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/06/cottarelli-predica-bene-ma-razzola-male-e-da-professore-a-star-televisiva-il-passo-e-presto-fatto/4674452/

Anonimo ha detto...

Non si capisce che cosa stia aspettando il Ministro degli Interni a commissariare il Comune di Riace.
Andrea Sandri

mic ha detto...

Il vero problema per la tecnocrazia globalista europea non è il 2,4%; ma il significato simbolico e politico che esso rappresenta per le istituzioni eurocratiche, finalmente messe davanti alla insensatezza e alla iniquità del mostro economico-monetario che hanno generato e continuano ad alimentare.

Anonimo ha detto...

L'articolo è interessante, tuttavia mi permetto un appunto.
L'Italia è stata grande quando reggeva un equilibrio che permetteva lo svilupppo delle varie anime e dei differenti caratteri.
Gli ultimi 150 anni di unità (se paragnati al passato) non sono stati esaltanti (e uso un eufemismo).
Questo non per colpa dello "straniero", ma perchè il sistema ultraunitario non corrisponde alla natura di questo paese.

Roberto

Anonimo ha detto...

La sanzione per deficit eccessivo può ammontare allo 0,2% del Pil.
L'Italia continui a sostenere il suo sostegno all'euro, inserisca l'ammenda nel rapporto deficit/Pil 2019, portandolo al 2,6%.
Pretenda pari ammenda per la Germania per surplus eccessivo.
Poi telefoni a Trump.
Sono alla canna del gas....
Mario Minetti su FB

mic ha detto...

Questo non per colpa dello "straniero", ma perchè il sistema ultraunitario non corrisponde alla natura di questo paese

E che cosa significherebbe, che "non siam popolo e siam divisi"?
Al di là delle differenze, dei problemi, delle forze centripete, la nostra eclettica e ineguagliabile Penisola nonché Patria spero riesca a uscire non solo indenne ma anche più forte da questa crisi epocale...

Anonimo ha detto...


Maggio è molto lontano, ci vuole realismo a d e s s o .

E'un errore continuare a ragionare in termini di popolarità e di elezioni future. Omnis fama infamis.
Bisogna invece essere realisti. L'ormai famoso 2,4% non è certamente tale da mettere
in pericolo la tenuta economica dell'Italia, l'abbiamo capito tutti, anche se le
preoccupazioni provocate dal rapporto PIL indebitamento così alto, in Italia, sono legittime.
In queste cose, accanto all'aspetto tecnico c'è quello politico.
Gli sforamenti dei governi di centro sinistra sono stati accettati anche perché tali governi si mantenevano sempre allineati e coperti nei confronti del problema dei c.d. "migranti", seguendo pedissequamente la politica di Bruxelles improntata all'accoglienza (nel 2030 dicono che la maggioranza dei belgi sarà di maomettani, a loro sta bene così, evidentemente). E perseverando nella "agenda gay" e abortista.
Invece il governo italiano giallo-verde ha fatto finalmente una totale inversione di rotta. Colpa imperdonabile agli occhi dell'elite eurocratica. La finanziaria è quindi l'occasione per farcela pagare con gli interessi, speculando sui problemi strutturali della nostra economia, indubbiamente oggettivi, usandoli come alibi per colpirci. Per questo, affermo che non bisognerebbe offrire a Bruxelles su un piatto d'argento il pretesto per affondarci,bocciando la nostra finanziaria e inducendo così le famigerate Agenzie di Rating a declassare i nostri titoli di Stato (a fine ottobre), cosa che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per noi, anche perché sarà presto finito l'acquisto dei nostri buoni da parte della BCE guidata da Draghi (che ci ha messo in guardia, patriotticamente).
Per questo, bisognerebbe realisticamente mettere da parte ogni illusione di Piano B, che resta del tutto teorico, e fare delle concessioni agli eurocrati, negoziando la diminuzione della famosa soglia del 2,4%.
Se il presente esecutivo cadesse in seguito ad un tracollo finanziario provocato dai mercati, salterebbe anche la politica di contenimento dell'immigrazione e le orde afromusulmane ricomincerebbero a martoriarci come prima e peggio di prima.
Se, in seguito al delinearsi del tracollo, l'Italia fosse costretta ad accettare un forte prestito del FMI, come ha dovuto fare nel 2008 l'Irlanda (e mi pare in seguito anche il Portogallo), ciò sarebbe la fine per noi, perché anche in campo politico dovremmo sottostare a precisi diktat, in primo luogo l' ulteriore avanzata dell'agenda gay e abortista, che proprio con questo governo in Italia si sta tentando faticosamente di arginare (oltre alla "migrazione").
Insomma, non è solo un problema economico-finanziario. Tutta la "nuova politica" giallo-verde è in ballo. Accettando un compromesso, che instradi in modo graduale le riforme, si perde qualcosa sul piano dell'immagine, forse, e si scontenta una parte degli elettori ma nella sostanza si guadagna parecchio di più, in termini generali.
Superato questo delicato passaggio, ci si può poi preparare con calma alle elezioni europee di maggio.
Se ci fosse il tracollo, Di Maio e Salvini diventerebbero da un giorno all'altro gli uomini politici più odiati d'Italia. Così sono le masse.
Z.

Anonimo ha detto...


@ Roberto - L'Italia era grande quando era divisa, permettendo lo sviluppo delle varie anime e dei differenti caratteri - l'unità sarebbe stata un disastro etc.

Non si capisce il nesso di queste affermazioni con la situazione presente. Vogliamo dire che per resistere alla crisi l'Italia deve tornare a ridividersi? Certo, i secessionisti che albergano nel leghismo veneto o tra i neoborbonici e neopapalini ne sarebbero ben felici. (Forse tifano per lo spread). I primi sperano forse di finire, separandosi, in braccio alla ricca Europa austro-tedesca di oggi, i secondi non so, ammettendo che le loro fantasie di restaurazione abbiano un senso. Finirebbero in pasto all'Africa e noi con loro. Ma anche i "venetisti" vaneggiano. Il Veneto è "denatalizzato" quanto il resto d'Italia, tanto per dirne una.
Quest'idea della "grandezza" dell'Italia preunitaria, una sorta di dogma, si è diffusa negli ultimi tempi, grazie ad una massiccia azione mediatica, ispirata da una saggistica a carattere mitico e "carismatico", del tutto priva di senso storico, che ha rappresentato gli Stati preunitari come una sorta di felice e plurisecolare Arcadia, distrutta dai perfidi Piemontesi.
Ora, che vi siano stati momenti di "grandezza", soprattutto sul piano della cultura e della civiltà, nell'Italia comunale e rinascimentale nessuno si sogna di negarlo. Ma nello stesso tempo la storia di quest'Italia post-romana, da quando cominciò nella seconda metà del VI secolo la funesta divisione tra Bizantini e Longobardi, è stata o no una storia di frequenti guerre civili e di guerre fra città e fazioni? La lotta tra Guelfi e Ghibellini durò secoli. L'anarchia italiana era o no proverbiale, sin dal Medio Evo? Certo, se ci fabbrichiamo un Medio Evo da cartolina, alla maniera, che so, del dr. Plinio....
Di quale "equilibrio" si vuol parlare qui? In ogni caso, quando cominciò a diffondersi tra le classi colte (prima di quello dell'unità) il desiderio di liberarsi dall'umiliante dominio straniero che imperversava da circa tre secoli, i momenti di "grandezza" dei piccoli Stati italiani erano finiti da un bel pezzo, dalle Guerre d'Italia, che dalla metà del 500 diedero l'italia in dominio diretto e indiretto agli Asburgo spagnoli, con l'eccezione della Rep. Veneta. L'Italia preunitaria era terreno di caccia delle grandi potenze europee di allora, che se la dividevano secondo i loro complicati interessi e giochi dinastici. Lo Stato del Papa, sempre più immiserito, non potevano toccarlo ma in compenso non contava più nulla, dal Sacco di Roma in poi, e la sua neutralità veniva ripetutamente violata, quando faceva comodo. Come sovrano temporale, il Papa veniva trattato a pesci in faccia.
L'Italia preunitaria, del Seicento e Settecento, era diventata una periferia senza futuro, che sopravviveva solo come protettorato o colonia delle grandi Potenze, le cui classi colte ne amavano il grande passato artistico e culturale (il passato, non il popolo italiano, disprezzato come "volgo che nome non ha"). Alle elites europee attuali non dispiacerebbe riportarci a quella condizione di suddivisione e sudditanza.
H.

Anonimo ha detto...

http://www.secoloditalia.it/2018/10/dalla-russia-con-amore-ed-export-salvini-e-conte-voleranno-a-mosca/

mic ha detto...

Spero anch'io che tra sei mesi accada quel che dice Salvini (la disfatta dei tecnocrati europeisti). Ma adesso preferirei sapere come resistere alle situazioni capestro che non mancheranno nel frattempo...

Anonimo ha detto...

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/leggete-rsquo-intervento-ministro-savona-ldquo-milano-184490.htm

Anonimo ha detto...

... Anche trascurando le altalene statistiche, siamo di fronte a una generale caduta del livello di attività economica, senza nessuna reazione da parte delle autorità europee. Anzi, con la reazione consueta, secondo la quale non si deve toccare il pilota automatico dei parametri fiscali «convenuti», qualsiasi cosa accada. Queste note si limitano agli aspetti meramente macroeconomici, senza considerare le conseguenze sociali e politiche che una siffatta impostazione comporta, che da sole sarebbero sufficienti per cambiare registro.
Né conviene ampliare, per la serenità delle relazioni intraeuropee, l'analisi fin qui condotta per considerare gli effetti causati da un avanzo di bilancia corrente estera dell'euroarea pari a 476,8 miliardi di dollari, di cui 320,6 miliardi della sola Germania, superiore all'analogo disavanzo degli Stati Uniti.
I gruppi dirigenti di un'Europa che ha bisogno di crescere, per il bene dei suoi cittadini e della sua stessa esistenza, che accettano una siffatta condizione, devono spiegare perché non si mettono seriamente a discutere del suo futuro (come il governo italiano ha chiesto con il documento che sollecita una politeia invece di una governance) e indulgono in posizioni superate dalla storia. È giunto il momento di decidere chi vuole veramente l'Unione Europea, operando per mantenerla, o chi opera contro, facendo finta di volerla difendere.

fabrizio giudici ha detto...

Io penso, come mesi fa, che la strategia sia quella di far saltare il banco europeo facendo apparire che la causa è l'UE, non l'Italia, il che vorrebbe dire - auspicabilmente - mantenere il consenso popolare anche in caso di passaggi duri. Il che implica mantenere una linea netta, senza cercare compromessi.

Credo che sia giusto, perché o ci togliamo dal giogo ricattatorio dell'UE, o non riusciremo a far niente. Non so però quali siano le carte in mano a Bannon / Salvini; tranne che tra enne mesi un possibile parlamento europeo ribaltato, e già sin d'ora un certo supporto dall'asse Trumputin. Asse che ora è al vaglio di due prove atlantiche, l'elezione di Cavanaugh e le mid-term del mese prossimo, da cui si spera che Trump non esca indebolito, ma rafforzato.

Ovviamente, in queste condizioni, ovvero senza conoscere tutte le carte che abbiamo in mano, non penso di poter dare un giudizio. Non credo neanche sia possibile sapere molto di più: ritengo che almeno alcune di queste carte probabilmente devono rimanere coperte.

mic ha detto...

...Una politeia per un’Europa diversa, più forte e più equa
Il riferimento a una politeia invece della consueta governance è dovuta al fatto che la prima esprime una politica per il raggiungimento del bene comune, mentre la seconda, mutuata dalle discipline di management, indica le regole di gestione delle risorse.
Politeia è quindi qualcosa di più di governance.
https://scenarieconomici.it/una-politeia-per-uneuropa-diversa-piu-forte-e-piu-equa-di-paolo-savona-ministro-affari-europei/

Anonimo ha detto...

https://www.europacristiana.com/claudio-borghi-aquilini-il-brillante-economista-della-lega-e-i-mini-bot/

mic ha detto...

Fabrizio Giudici, siamo sempre molto in sintonia.
Questo è quanto avevo scritto nell'incipit di un articolo che non so se pubblicherò:
"Ovviamente c'è molto sommerso che non ci è dato conoscere, soprattutto dal nostro livello di osservazione. Ma se i dati che seguono sono attendibili il gioco si farà sempre più duro e speriamo che in quel sommerso ci siano anche delle buone carte che l'attuale governo, oltre alle buone volontà mosse da dignitosa audacia e realismo messe in campo, riesca giocarsi prima delle elezioni del 2019. Infatti queste, pur dietro l'angolo, devono ancora venire. E, nel frattempo, non si sa cosa può succedere... "

"Attenzione, l’EUropa è obbligata ad istigare un golpe in Italia entro fine 2018: ecco come e perchè"
http://www.qelsi.it/2018/attenzione-leuropa-e-obbligata-ad-istigare-un-golpe-in-italia-entro-fine-2018-ecco-come-e-perche/
Che ne pensi?

Japhet ha detto...

Ufficiale: Kavanaugh è stato confermato giudice della corte suprema americana.
Suona la campana a lutto per le forze che negli ultimi decenni hanno promosso in tutto il mondo una deriva globalista, antiumana ed anticristiana inenarrabile.
Il vento è cambiato.

Anonimo ha detto...

Dal Vaticano un nuovo, durissimo attacco al Viminale. Il numero uno della Caritas tuona contro Salvini: “L’indebolimento del sistema di accoglienza diffusa aggraverà le difficoltà dei migranti”
http://www.zonacriticanews.com/2018/10/06/migranti-la-caritas-allattacco-salvini-va-contro-il-vangelo/

Vergogna! A parte il malinteso ideologico, la verità è che minaccia il loro business

mic ha detto...

E persino al sinodo:
http://m.ilgiornale.it/news/2018/10/06/migranti-il-sinodo-no-alla-chiusura-dei-porti-la-chiesa-apre-le-porte/1584804/

Siamo davvero stufi di questo ignobile tiro incrociato

Anonimo ha detto...


finalmente una buona notizia

La conferma di Kavanaugh a giudice della SC, la sconfitta dei Democratici che avevano mobilitato tutte le menadi del femminismo piazzaiolo, tra le quali "modelle" note soprattutto per esibirsi in formato quasi 'nature' su internet. Le accuse a lui rivolte non potevano essere più assurde. Sembrava un copione già scritto e imparato a memoria. Con la maggioranza netta nella SC, Trump adesso potrà affrontare certi "temi etici", contro l'aborto e l'omosessualismo.

Anonimo ha detto...


@ Mic - La situazione capestro è a d e s s o , nel mese di Ottobre

La successione del tutto realistica dei possibili eventi è la seguente:

1. Il Governo italiano approva la finanziaria mantenendo il muro del 2,4% di deficit o lima troppo poco.
2. La Commissione Europea boccia subito il nostro bilancio e apre una procedura di infrazione. Cominciano le vendite dei nostri titoli pubblici.
3. Le Agenzie di Rating declassano pesantemente il nostro debito, prima della fine di ottobre.
4. Aumentano sui mercati le vendite di btp italiani.
5. Draghi, ancora in sella alla BE li sorregge acquistandone una parte sul mercato (non si dimentichi che parecchi miliardi di questi btp sono in mano alle nostre banche, che potrebbero esserne travolte).
6. Dal primo gennaio 2019 la Banca Centrale Europea deve cessare l'acquisto dei bonds pubblici delle nazioni europee, con grande gioia dei tedeschi.
[7. Di fronte alla prospettiva di un fallimento dello Stato, con i rendimenti dei buoni alle stelle perché nessuno li vuole, il governo giallo-verde è costretto coram populo ad accettare un consistente prestito del FMI - Finis Italiae]

Non siamo Trump, cioè così potenti e con le mani libere, da poter "far saltare il banco".
Occorre una politica che, pur non venendo meno ai suoi obiettivi, proceda per gradi, alternando, come diceva Machiavelli, "la golpe al lione". "Lione" contro le navi ONG, giustamente. "Golpe" bisogna al momento essere contro l'elite europeo-globalista che vuole affondarci, avendo il coltello finanziario dalla parte del manico. Concedere in parte adesso non per cedere ma per mantenere la posizione e rafforzarla in un secondo momento.
Quali carte avranno in mano i nostri eroi, apprezzati da Trump e Putin? Non darei troppo peso a queste supposte "carte". Per americani e russi siamo sempre e solo una pedina di un complesso gioco imperiale, molto più grande di noi.
Stiamo a quello che possiamo fare da soli, che finora abbiamo fatto bene, con l'azione di Salvini contro i trafficanti e gli scafisti.
H.

Anonimo ha detto...

UN ESEMPIO DI VIRILITÀ
Il processo subito dal giudice Kavanaugh ha rivelato l'uomo.
Per la prima volta un giudice ammette in tv di essere rimasto vergine fino al liceo, sapendo che sarebbe stato deriso per averlo detto.
Non abbandona il combattimento mediatico, con fermezza e determinazione sostiene la sua difesa.
Infine insegna alla figlia di dieci anni a pregare per la donna che cerca di distruggere la sua Vita.
Infine viene eletto giudice della Corte Suprema.
Ora l’America ha un nuovo giudice dichiaratamente Pro-Life

Silvano ha detto...

Il commento di Salvini
L’evento della manifestazione di solidarietà al sindaco di Riace non è sfuggito all’attenzione di Matteo Salvini, che ha lanciato una frecciatina sia all’Associazione Nazionale Magistrati che al Quirinale. Ecco, infatti, le parole del responsabile del Viminale: "Qualche migliaio di persone di sinistra (tra cui Laura Boldrini) ha manifestato solidarietà al sindaco di Riace, finito ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Quando scoppiò il caso Diciotti, l'Anm difese il pm tuonando 'basta interferenze', mentre Mattarella ricordò che 'nessuno è al di sopra della legge'. Ora diranno le stesse cose?".

Da Fb ha detto...

@Anonimo 22:46

Salvini va a favore della salvezza dell'Italia, della religione cristiana e della cultura occidentale. La Caritas, invece, non fa nulla di tutto questo.

Salvini va contro lo snaturamento totale della nostra società, contro l'africanizzazione e l'islamizzazione del Paese, contro i presupposti per una probabile futura guerra civile - tutti aspetti che la Chiesa sta irresponsabilmente sottovalutando - fra stranieri italianizzati, ma sempre distanti dalle tradizioni occidentali, e italiani per sangue e per secolare ed intima convinzione.

Salvini lavora quindi PER l'Italia, la Caritas, con questa ultima esternazione, CONTRO l'Italia.

Salvini non si intromette negli affari interni della Chiesa.
La Chiesa, invece, è entrata pesantemente nella politica interna di uno Stato sovrano, attaccando con violenza l'operato e la persona del Ministro dell'Interno.

Salvini ama l'Italia, la Caritas preferisce all'Italia gli immigrati.

Anonimo ha detto...

GRANDE SAVONA

Il Ministro per gli Affari Europei Paolo Savona sottolinea l'importanza di un MECCANISMO europeo per cui se un paese e' sotto attacco, qualcuno offra lo scudo: non essendoci la benché minima possibilità che ci sia un default del debito pubblico italiano, con una struttura giuridica ben fatta lo SPREAD DEVE ANDARE A ZERO.

In un mondo di economie nelle quali le Banche Centrali fanno le banche centrali i nostri deficit e debiti non avrebbero nessuno effetto in quanto possono sottoscrive tutti i titoli di stato che i privati non sottoscrivono.

Invece noi abbiamo ridotto tutta l’Europa ad essere un “paese straniero da se stesso“, ecco perché tale MECCANISMO diventa indispensabile.

Anonimo ha detto...



"I nostri deficit e debiti non avrebbero nessun effetto..."

E come? Solo perché le Banche Centrali potrebbero sottoscrivere titoli di Stato all'infinito? Ma il cartaceo deve avere una base reale o no? Se non è l'oro è data o no dal rapporto tra la massa circolante e la sottostante economia reale, alla salute della quale concorrono più cause?
Ma chi accetterebbe di regolare in questo modo i rapporti di credito e debito tra privati?
Tra privati gli interessi ci sono e si esige che vengano pagati. Cosa cambia, nel caso
del debito pubblico? TRa l'altro in notevole parte in mano ad investitori internazionali che sono dei privati. E'una regola spietata ma per eliminarla bisognerebbe cancellare il tasso di interesse come tale.
La critica di Savona su un piano generale alla politica economica dell'Europa e al suo rigido egosimo che favorisce gli Stati più forti sembra giusta in molti punti, riassumibili, credo, nel concetto: meno rigore formale e più investimenti con conseguente creazione di lavoro e distribuzione della ricchezza tra i vari paesi dell'Unione.
Tuttavia, su aspetti particolari, egli sembra proporre soluzioni destinate a rimanere del tutto teoriche, se sono quelle qui riportate.

Anonimo ha detto...

«Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c’è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti», dice il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Affari italiani ha detto...

Mattarella e Draghi aspettano un passo falso del Governo
di Ludovico Polastri

Finalmente i cosiddetti “poteri forti” si sono manifestati; hanno saltato tutte le gerarchie politiche democraticamente elette per andare a parlare con la persona a loro alleata. Mi sto riferendo all’incontro che c’è stato tra Mattarella e Draghi; incontro quanto meno inappropriato che mostra come il nostro Paese sia costantemente in amministrazione controllata da parte dei poteri economici. L’argomento dibattuto è stato la preoccupazione che circola nei mercati finanziari per una manovra considerata controproducente per l’Italia. Non mi risulta che un presidente della BCE abbia preso una simile iniziativa del tutto personale e, cosa più grave, che un presidente della Repubblica abbia concesso un colloquio su argomenti economici senza avere al proprio fianco il relativo rappresentate del governo. Penso sia stato da parte di Mattarella un gesto quanto meno irriverente nei confronti dell’attuale esecutivo che di fatto, con un gesto del genere, ha subito una delegittimazione da parte della massima carica dello Stato.

Non penso che questi due personaggi si siano incontrati per bere un thè con pasticcini, piuttosto hanno discusso sulla possibilità di un eventuale governo di “garanzia” nel caso in cui una tempesta finanziaria si possa abbattere sull’Italia. Draghi avrà senz’altro ricordato come dal primo gennaio dell’anno prossimo cesseranno gli acquisti dei titoli di stato da parte della BCE. Questi titoli saranno dunque in balia degli speculatori nel caso in cui debbano essere piazzati sui mercati finanziari. Se si dovesse verificare un downgrade da parte delle società di rating internazionale la situazione diventerebbe molto difficile. Si tratterebbe infatti di offrire i nostri titoli ad interessi maggiori per essere piazzati e nel medio periodo il debito pubblico aumenterebbe in maniera esponenziale. Bisogna infatti ricordare che l’Italia ha un avanzo primario nettamente in attivo, con un ottimo export mentre sono gli interessi ad alimentare all’infinito l’aumento del debito pubblico. Giova anche ricordare che in realtà il problema sollevato da Draghi ha una soluzione molto semplice. Basterebbe infatti che il Tesoro concedesse agli italiani di comprare il proprio debito offrendo loro qualche punto percentuale di rendimento.

Si otterrebbero due benefici. Il primo di non cadere nelle mani degli speculatori, il secondo di mantenere la ricchezza entro i confini nazionali. Gli interessi pagati porterebbero inoltre ad un aumento dei consumi interni, con beneficio della nostra economia. Draghi poteva essere messo alla porta mostrando che l’Italia non è serva di nessuno e che i risparmi degli italiani sono il doppio del debito pubblico. In soldoni Draghi ha escogitato quella che viene chiamata “operation twist”, ossia di rinnovare, prima della scadenza, quei titoli italiani già in pancia alla BCE con una ri-emissione a lunga scadenza di altri titoli, mascherando di fatto un nuovo QE. E’ una mossa tipica del banchiere speculativo. Draghi non è andata da Mattarella per nazionalismo italico ma semplicemente perché ha offerto, ritenendo l’Italia potenzialmente insolvente, l’allungamento del debito. E’ come se una persona che ha una cambiale in mano accetta che la controparte non la saldi a scadenza perché altrimenti avrebbe la forte possibilità di non recuperare più i soldi dati.

Affari italiani ha detto...

...segue

Sul fronte del governo nei prossimi mesi penso si dovrà arrivare ad un rendez-vous delicato. Finanziare una misura come il reddito di cittadinanza rischia di diventare un boomerang se dovesse passare l’idea che si possa trasformare in un reddito di mantenimento per nullafacenti, specialmente per quegli elettori che al Sud hanno dato il voto al M5S portandolo al governo. Riformare velocemente i centri per l’impiego al fine di assicurare l’incontro tra domanda ed offerta appare assai improbabile. Finanziare con il debito una misura che dovrebbe sconfiggere la povertà rischia, se mal gestita, di crearne di più e probabilmente questo scenario elettorale è stato ipotizzato da Mattarella e Draghi che a questo punto troverebbero una valida scusa per togliere di mezzo questo esecutivo.

Anonimo ha detto...

"Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c'è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, risponde alla notizia rivelata da Repubblica nei giorni scorsi: a ottobre, scrive il quotidiano, la Germania sarebbe intenzionata a mandare in Italia due charter pieni di "dublinanti", e cioè i migranti rintracciati in Paesi europei diversi da quello di primo ingresso. Secondo il giornale, il primo volo sarebbe già programmato per il 9 ottobre, ma al Viminale - spiegano - non risulta ancora niente di ufficiale.

Della stessa opinione il vicepremier Luigi Di Maio. "Io questa cosa dei charter con i migranti che arrivano in Italia non so chi l'abbia autorizzata sinceramente perché sui 'secondary movement', che erano il tema su cui si discuteva come Italia in Europa e che ci chiedeva la Germania, non è stato sottoscritto nessun accordo - ha spiegato il ministro del Lavoro a margine della sua visita in Basilicata - Adesso vediamo cosa accadrà ma per fare queste cose ci vogliono gli accordi".
http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2018/10/07/salvini-migranti-charter-chiudiamo-aeroporti_rHixa39fqdahS9kfwR26zH.html?refresh_ce

Anonimo ha detto...


Non sono un esperto ma l'interpretazione di LP dell'incontro fra Draghi e Mattarella mi sembra alquanto unilaterale. Parte dal presupposto che i due vogliano affossare l'Italia. Nemmeno Monti voleva questo, tant'è vero che rifiutò il prestito, già pronto, del Fondo Monetario Internazionale. Per respingere quelle sirene bisognava fare dei tagli nella spesa pubblica, a cominciare dalle pensioni. E perché non aboliamo tutte le inutili pensioni baby, che ci costano 9 miliardi di euro l'anno? La prende anche la moglie di Bossi, pare, e sicuramente non ne ha bisogno per vivere. Sarebbe un bel risparmio secco.
Che poi il nostro debito pubblico dipenda solo dagli interessi elevati che dobbiamo pagare, non vedo come si possa affermare. Gli interessi certamente lo gonfiano ma alla base dipende dal nostro vivere al di sopra delle nostre possibilità, come in pratica tutti gli altri Paesi; vivere al di sopra che subirebbe un incremento se passasse questo c.d. reddito di cittadinanza, sicuramente inteso dalla maggioranza dei futuri beneficiari come una rendita parassitaria.
In Paesi come l'Irlanda, che sopravvive solo grazie al prestito del FMI (il sistema bancario stava per crollare) e di Stati europei tra cui il nostro anche se ha un'economia che tira, tale reddito di fatto c'è già, con il generoso mensile di disoccupazione che viene ogni settimana dato praticamente a tutti, maschi e femmine. Sembra che ci siano persone che ci hanno potuto vivere senza mai lavorare un solo giorno, e anche bene. Ma credo che, guardandosi intorno, si potrebbe scoprire che tale "reddito" c'è di fatto in molti paesi, solo nascosto tra le pieghe della assistenza pubblica.
H.

Anonimo ha detto...

La cosa surreale non è solo che la Banca Centrale Europea imponga al nostro governo cosa fare e non fare (in un palese rovesciamento della democrazia nazionale in dittatura dei mercati apolidi). Ancor più surreale è lo stuolo di sciocchi nostrani che difendono l'operato della Banca Centrale Europea (identificandola senza riserve con l'idea di Europa) contro l'Italia. Stupidità o tradimento?
Diego Fusaro

Anonimo ha detto...

L’antifascismo patetico e vile odierno è globalista, ultracapitalista e in assenza totale di fascismo. Viene diffamato come fascismo tutto ciò che non è allineato con il nuovo ordine mondiale liberista in economia, atlantista nella geopolitica, liberal-libertario in politica, relativista e nichilista in filosofia.
Diego Fusaro

strumentalizione ignobile ha detto...

La marcia della pace ad Assisi diventa una guerra contro la Lega
Ad Assisi va in scena il valzer dell' ipocrisia: "Si chiede il nobel per il sindaco di Riace e si dà del criminale a Salvini" VERGOGNA!

Anonimo ha detto...

Paolo Savona:
programma di governo, dal punto di vista della logica economica e della necessità pratica, è moderato e con tutte le cautele necessarie". Lo ha detto il ministro delle Politiche europee Paolo Savona alla stampa estera, precisando che la politica economica del'esecutivo giallo-verde è "corretta, cauta e per certi versi moderata", visto anche che "si poteva fare anche di più".

Anonimo ha detto...

Il Presidente Mattarella: "In 100 anni sono emigrati 26 milioni di italiani".

Ok, ma si sono sparsi per tutto il mondo (non in una sola nazione), hanno lavorato sodo e non si sono mai fatti mantenere dagli Stati ospitanti.

Anonimo ha detto...

Una conferma della validità dell’operato del governo è arrivata, a suo dire, anche dalla reazione “moderata” dei mercati. Tanto che il ministro Savona ha detto che a preoccuparlo non sono i mercati, ma piuttosto lo scontro politico: “I mercati si sono comportati moderatamente, la prova dei mercati l’abbiamo superata”, ha detto. “Siamo più spaventati dello scontro politico tra élite conservatrici che portano avanti politiche deflazioniste e le forze riformiste che vogliono che l’Europa faccia qualcosa per cambiare. Il mercato ha retto bene, è più saggio di quanto non sia lo scontro politico in corso”. E ha aggiunto che, “adesso i mercati aspetteranno il pronunciamento delle agenzie di rating”. Il rischio paventato dal titolare del dicastero è quello di una “crisi finanziaria”: “La speranza”, ha detto, “è che non ci sia uno scontro in Europa che si traduca in una crisi finanziaria che non interessa a nessuno”. Savona ha avvertito che “con l’instabilità politica in Italia succederebbe qualcosa di veramente grave in Europa e nel resto del mondo”. Il ministro ha comunque precisato: “Penso che alla fine troveremo un punto di incontro“.
Il ministro infine è tornato più volte sul fatto che “la costruzione europea, la visione, è corretta”, ma quello che non funziona è la sua attuazione con “i vincoli e i nodi che dobbiamo snodare”. Ma anche alla luce di questa consapevolezza, ha assicurato che “all’interno della compagine di governo gente che vuole lasciare l’Europa non ce n’è”. Ed in particolare i vice premier Di Maio e Salvini “possono essere intemperanti nelle risposte ma una cosa è essere intemperanti, un’altra è essere irresponsabili”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/08/savona-con-vincoli-ue-e-come-andare-contro-un-iceberg-manovra-abbiamo-superato-la-prova-dei-mercati/4679045/

Contro il terrorismo mediatico ha detto...

L’Italia è un paese solvente. I nostri risparmi coprono di gran lunga il debito per non parlare del nostro oro che gli Usa sedicentemente nostri amici custodiscono per noi. Non abbiamo bisogno di investitori stranieri basta che gli italiani comprino direttamente bot e cct. Che il governo smetta di promuovere i buoni del tesoro che paghiamo cari agli investitori stranieri. Basta con le informazioni sbagliate. Matteo Salvini prendi la Rai che sta massacrandoti giorno dopo giorno Ingiustamente facendo paura ai risparmiatori.

Salvo errori ed omissioni ha detto...

Presso la Banca d'Italia è detenuta circa la metà della Riserva per un peso di 1.199,4 tonnellate, il restante è depositato per la maggior parte presso la Federal Reserve, ma anche presso la Banca d’Inghilterra e la Banca Centrale Svizzera. Per motivi di riservatezza non ci è stata comunicata l’esatta consistenza dei depositi nei diversi Paesi.