Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 12 ottobre 2018

Venerdì 12 ottobre. La preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalla «Lettera ai cristiani di Tralle»
di sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire
(Capp. 8, 1 - 9, 2; 11, 1 - 13, 3; Funk, 1, 209-211)
Rinascete nella fede che è la carne del Signore 
e nella carità che è il suo sangue

Rivestitevi di umiltà e rinascete nella fede che è la carne del Signore. Rinnovatevi nella carità che è il sangue di Gesù Cristo. Nessuno abbia qualcosa contro il suo prossimo. Non date pretesto ai pagani di disprezzare la moltitudine che vive in Dio, a causa di pochi stolti. Guai all'uomo per colpa del quale il mio nome è disprezzato, dice il Signore (cfr. Is 52, 5).

Chiudete le orecchie quando qualcuno vi parla d'altro che di Gesù Cristo, della stirpe di David, figlio di Maria, che realmente nacque, mangiava e beveva, che fu veramente perseguitato sotto Ponzio Pilato, che fu veramente crocifisso e morì al cospetto del cielo, della terra e degli inferi, e che poi realmente è risorto dai morti. Lo stesso Padre suo lo fece risorgere dai morti e farà risorgere nella stessa maniera in Gesù Cristo anche noi, che crediamo in lui, al di fuori del quale non possiamo avere la vera vita.

Fuggite, dunque, queste male piante. Esse portano frutti di morte, e se qualcuno ne gusta, subito muore. Queste non sono piante del Padre. Se lo fossero, apparirebbero come rami della croce e il loro frutto sarebbe incorruttibile.

Cristo chiama voi a comportarvi come sue membra autentiche, a unirvi cioè alla sua passione mediante il frutto genuino della croce, che è la fede sincera. Allora formerete un'unità perfetta con lui; il capo infatti non può rimanere separato dalle membra. Lo ha rivelato lo stesso Signore.

Vi saluto da Smirne, insieme alle chiese di Dio che si trovano qui con me e mi sono di grande conforto, sia per il corpo che per lo spirito. Le catene che porto ovunque per amore di Gesù Cristo, mentre prego di poter giungere a Dio, vi esortano: Perseverate nella concordia e nella preghiera in comune. È necessario che ciascuno di voi, e soprattutto i presbiteri, confortino il vescovo ad onore del Padre, di Gesù Cristo e degli apostoli.

Spero che vogliate leggermi con carità, perché questa lettera non diventi una testimonianza contro di voi. E pregate per me, che ho bisogno della vostra carità e della misericordia di Dio per divenire degno di aver parte all'eredità che sto per conseguire, e non essere trovato reprobo.

Vi saluta anche la carità dei cristiani di Smirne e di Èfeso. Ricordate nelle vostre preghiere la chiesa di Siria della quale non sono degno di portare il nome, essendo l'ultimo di tutti. Vi saluto in Gesù Cristo. Siate sottomessi al vescovo come alla legge di Dio e così pure al collegio dei presbiteri. Amatevi tutti a vicenda con cuore indiviso.

La mia vita è offerta in sacrificio per voi, non soltanto ora, ma anche quando avrò raggiunto Dio. Sono ancora esposto al pericolo, ma il Padre è fedele in Gesù Cristo e darà compimento alla mia preghiera e alla vostra. Possiate un giorno trovarvi uniti in lui, senza macchia.

13 commenti:

Catholicus ha detto...

Cocco-party : incredibile ma vero, stando a quanto si legge qui :
https://apostatisidiventa.blogspot.com/2018/10/cocco-party.html Bergoglio si rifiuta di rispondere a mons. Viganò, dandolo in pasto ai giornalisti di regime, fa la vittima, poi chiede consiglio al card. Coccopalmerio per sanzionare il monsignore ribelle. Si, chiede consiglio al cardinale implicato nello scandalo di mons. Capozzi, beccato durante un’orgia gay a base di droga nei palazzi vaticani, dove non avrebbe diritto a risiedere (ma che gli è stato concesso da Bergoglio su pressioni di Coccopalmerio). Poi la comica finale : il consigliere che dovrebbe indicare al papa come punire chi ha denunciato la lobby gay all’interno del Vaticano è ptrobabilmente gay egli stesso e, cosa incredibile e scandalosissima, era presente all’orgia, la presiedeva in certo qual modo; appena lo videro, i poliziotti gli dissero di andarsene perché stava per iniziare la retata !
E’ questa la Chiesa di Cristo ? qualcuno ci crede ancora ? sono questi i nostri pastori ? vomitevoli, dalla prima sede i in giù. Quando avrà uno scatto d’orgoglio, di santo zelo, il “popolo in cammino” (per dove? verso l’inferno, guidato da questa gente qua?) marciando sul Vaticano per gettarne fuori a calci nel sedere questi traditori di Cristo ? Il discorso ricalca in parte anche la situazione dell’Italia, dell’attuale governo, nei confronti della cricca massonica alla guida dell’Europa …

tralcio ha detto...

Il vangelo odierno invita ad essere molto prudenti ed umili. Tutti.

Servono il timor di Dio e la beatitudine dei poveri in spirito.

Abbiamo già fin troppi esempi di tracotanza insinuatasi persino tra gli uomini di Dio.
Perciò il marcio e la sporcizia si sono fatti talmente di casa da farne una discarica.

Il massimo del minimo del timor di Dio riguarda proprio l'omoeresia.
Non tanto per la nefandezza, quanto per il disordine intrinseco che vorrebbe negare.
Essa contiene un disprezzo disordinato per la perfezione della creazione.
Contiene la pretesa di fare altro delle Nozze dell'Agnello di cui parla Apocalisse.

La Chiesa è sposa e quindi madre che genera figli alla fede di Cristo sposo: crolla tutto.
Non è una questione di fobia o di discriminazione, ma semplicemente di evidenza.

Pretendere di far diventare buono ciò che esula dalla bontà nega la realtà.
Solo la verità rende liberi e solo chi è e resta vero può essere veramente umile.
Certe pretese di libertà fanno a pugni con la verità e con l'umiltà.
Anche se le si chiama "amore". Anche se le si considera "fragilità".
Anche se intortano con tutta una serie di ponti e non vogliono essere giudicati.

E' pericoloso praticare certe aperture nelle difese necessarie per essere buoni "sposi".
Da lì entrano frotte di spiriti maligni: trovano una casa spazzata, ma non timorata di Dio.

Anonimo ha detto...

Ma cosa volete che sia, anche tra i religiosi è la stessa solfa. Se non nei fatti nella giustificazione. Qualche settimana fa in una omelia dai Carmelitani il celebrante (vicino agli 80 anni) ha detto che gli scandali nella Chiesa sono lo specchio di quel che succede nella Società, è normale quindi.
Non lo mai saputo che la Chiesa deve essere maestra per cui deve correggere gli errori da qualsiasi parti questi vengano commessi?
Per chi o cosa ha vissuto il suo sacerdozio fin'ora, mi chiedo io?
Ad appoggiarli questi, hanno mons. Delpini ( si, proprio quello che ha protetto un pedofilo nella diocesi di Milano. E senza parlare del tradimento che hanno messo in moto contro S. Teresa d'Avila, che si accingono a festeggiare lunedì prossimo, senza mai dire, nelle loro omelie o comferenze cosa fece veramente, nella sua riforma, contro il protestantesimo.

nimis ha detto...

"La danse macabre di questi decenni sta per giungere al fine. Questa generazione di Leviti senza fede e senza morale è destinata all'estinzione: sulle macerie della setta conciliare verrà riedificata la Santa Chiesa, così come sulle rovine dei templi pagani e degli idoli infernali ha trionfato la vera Fede."

Il ritorno di Cesare Baronio. Magistrale!

https://opportuneimportune.blogspot.com/2018/10/macellai-il-filo-rosso-che-lega-sodomia.html

Anonimo ha detto...

Stiamo assistendo ad un caso impensabile fino a qualche anno fa. Un cardinale vilipeso e perseguitato per il solo fatto di aver denunciato la lobby omosessualista che sta erodendo dall'interno le colonne portanti della Chiesa Cattolica. Con la muta complicità del cosiddetto "papa regnante"...
Alessio Paolo Morrone

Noooo....... ha detto...

http://blog.messainlatino.it/2018/10/breaking-news-dimesso-il-card-wuerl.html#more

Anonimo ha detto...

Amiamo veramente Dio ? Criteri secondo S.Teresa d'Avila :

CAPITOLO 40
Mantenendosi nell’amore e nel timore di Dio, si attraverseranno con sicurezza tutte le tentazioni.

1 – Degnatevi, dunque, o nostro buon Maestro, di insegnarci qualche rimedio per metterci al riparo dagli assalti di questa guerra tanto pericolosa!

Eccolo qui il rimedio, figliuole; Lui stesso ce l’ha insegnato: amore e timore. Mentre l’amore ci fa accelerare il passo, il timore c’induce a guardare dove mettiamo i piedi per non cadere. Seminato di molti inciampi è il sentiero che in questa vita dobbiamo battere, ma se ci attacchiamo a questa pratica, non cadremo mai in inganno.

2 – Voi forse mi domanderete da quali segni potete conoscere se siete in possesso di queste due grandi e importantissime virtù; e ne avete ragione.

Una prova assolutamente certa e sicura non si può avere, perché se sapessimo di possedere l’amore, saremmo sicure di essere in stato di grazia.¹ Tuttavia, sorelle, vi sono indizi così evidenti da essere veduti anche dai ciechi. Si manifestano così chiaramente e gettano luce così alta che bisogna avvedersene anche non volendolo: e ciò per il fatto che pochissimi li possiedono in tutta la loro perfezione.

Amore e timore di Dio!… Come se si dicesse nulla!… Sono due fortissimi castelli dall’alto dei quali si muove guerra al mondo e ai demoni.

3 – Chi ama veramente il Signore, ama tutto ciò che è buono, vuole tutto ciò che è buono, loda tutto ciò che è buono, non si accompagna che con i buoni per aiutarli e difenderli: insomma, non ama che la verità e ciò che è degno di essere amato.

Non crediate che sia possibile a chi ama veramente Iddio, amare insieme le vanità della terra. Neppure lo potrebbe se si trattasse di ricchezze, di onori, di piaceri o di qualunque altra cosa del mondo. Ha in orrore le invidie e le contese: sua unica cura è di contentare l’Amato. Muore dal desiderio di essere da Lui riamato, e consuma la vita nella brama di amarlo sempre di più. E un tale amore potrà tenersi nascosto? No, se è vero amore di Dio, non è possibile. Considerate S. Paolo e S. Maria Maddalena. In appena tre giorni S. Paolo si dà a vedere già ammalato di amore; e la Maddalena fin dal primo giorno. E com’era evidente il loro amore!

Certo che l’amore ha i suoi gradi e si manifesta più o meno a seconda della sua portata. Se è piccolo, si manifesta poco, e se è grande molto. Ma, sia piccolo che grande, quando è vero amore, si fa sempre conoscere.

San Serafino da Montegranaro ha detto...

Fra Serafino da Montegranaro era talmente angustiato dai confratelli che pensava di uscire dalla religione. E un giorno particolare si mise a fare orazione in Chiesa avanti il Santissimo Sacramento e in essa fece un lamento grande col Signore, dicendo: - Signore, questi frati hanno pur visto la vita mia. Se io non ero atto alla professione, non mi dovevano ammettere, ma giacché mi hanno ammesso, perché mi travagliano con tante mortificazioni? -. Allora sentì una voce dal Santissimo Sacramento che gli disse: - Fra Serafino, non è questa la strada di servire a me che ho patito tanto per la redenzione del genere umano? -. Dalla qual voce restò fra Serafino grandemente atterrito, e aiutato dallo Spirito Santo cominciò ad entrare in se stesso e si propose per vincersi che, ogni volta che gli fosse fatto o detto qualche cosa contraria al senso suo, gli voleva dire, come in effetto gli diceva, una corona della Madonna, della quale era devotissimo. Dopo di essersi esercitato un tempo in tale orazione, orando una volta similmente avanti il Santissimo Sacramento, sentì un'altra volta questa voce: - Fra Serafino, giacché per amor mio hai vinto e mortificato te stesso, domandami pure che grazia che tu vuoi, che da me la riceverai -".

Questo rinnegamento e annientamento di sé è il segreto della sua santità. Le grazie ricevute infatti furono così sovrabbondanti che un padre guardiano gli comandò di smetterla con tanti prodigi. I miracoli fiorivano come per incanto attorno all'umile e semplice frate. Gli atti dei processi sono elenchi ininterrotti di prodigi. Bastava un bacio al suo mantello, una carezza delle sue mani, addirittura l'invocazione del suo nome perché malattie ostinate scomparissero e casi disperati si risolvessero. Tutto, nelle sue mani - scrivono i moderni biografi - diventava prodigioso: pane, arance, erba, grano, lattuga, e specialmente la corona, fatta di canna di finocchio e pezzi di zucca. La gente aveva più fiducia in quella che in tutti i medici della città.

Due aspetti esterni, sempre osservati, che formano un tutt'uno con la sua figura, sono il piccolo Crocifisso d'ottone e la corona in mano. È l'iconografia tradizionale di Serafino da Montegranaro. La sua devozione al Crocifisso e alla Vergine è sapienziale, ridonda di sapienza celeste che qualche volta lasciava stupiti i dotti e i teologi. Il Crocifisso lo teneva sempre in mano e lo offriva al bacio di tutti: un abile sotterfugio per evitare che gli baciassero la mano o la tonaca.

Catholicus ha detto...

https://www.riscossacristiana.it/il-padre-nostro-in-versione-sacrilega-di-luciano-pranzetti/

Anonimo ha detto...

http://blog.messainlatino.it/2018/10/avvenire-ce-un-limite-alla-blasfemia.html
Per la difesa di NSGC vorrei appellarmi ad avvocati cattolici che ancora conservano il timore di Dio , visto che Giuseppe , eletto fra tutti a rappresentarLo in terra , da tempo e' stato richiamato in Cielo.

Anonimo ha detto...

“Chi è peggiore? Il delinquente, o la guardia che, per una certa interna connivenza o benevola affinità, non gli impedisce di commettere il male? Sicuramente, senz’ombra di dubbio, il peggiore è la guardia, perché manca ai doveri specificamente assunti ”.

Anonimo ha detto...

Cercasi nutrito gruppo di avvocati internazionali ancora provvisti di Timore di Dio per denuncia vilipendio della Religione Cattolica!

Donazione degli organi, lo spot choc: "Anche Gesù lo farebbe"
La pubblicità è stata ideata in seguito ai risultati di una ricerca secondo cui l'80% degli australiani sarebbe disposto a donare, ma solamente il 34% è effettivamente donatore registrato.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/donazione-degli-organi-nuovo-spot-australiano-anche-ges-1588456.html

Anonimo ha detto...

Montini è il vero fondatore del quotidiano dei cattolici, che volle con fermezza e convinzione anche sfidando l’opinione contraria di molti . Cinquant’anni dopo, un’avventura da ripercorrere

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/apriamoci-a-tutti-e-nacque-avvenire

No , secondo me da concludere ed archiviare !