Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 4 ottobre 2019

Venerdì 4 ottobre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profila all'orizzonte anche un problematico Instrumentum laboris [qui] per il Sinodo dell'Amazzonia del prossimo ottobre...
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte, specialmente in questi giorni, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
 Dai «Discorsi» di
Sant'Andrea di Creta, vescovo
(Disc. 10 sull'Esaltazione della santa croce; PG 97,1018-1019.1022-1023)
La croce è gloria ed esaltazione di Cristo
Noi celebriamo la festa della santa croce, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed è ritornata la luce. Celebriamo la festa della santa croce, e così, insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi. Infatti ci distacchiamo dalla terra del peccato e saliamo verso le altezze. È tale e tanta la ricchezza della croce che chi la possiede ha un vero tesoro. E la chiamo giustamente così, perché di nome e di fatto è il più prezioso di tutti i beni. È in essa che risiede tutta la nostra salvezza. Essa è il mezzo e la via per il ritorno allo stato originale.
Se infatti non ci fosse la croce, non ci sarebbe nemmeno Cristo crocifisso. Se non ci fosse la croce, la Vita non sarebbe stata affissa al legno. Se poi la Vita non fosse stata inchiodata al legno, dal suo fianco non sarebbero sgorgate quelle sorgenti di immortalità, sangue e acqua, che purificano il mondo. La sentenza di condanna scritta per il nostro peccato non sarebbe stata lacerata, noi non avremmo avuto la libertà, non potremmo godere dell'albero della vita, il paradiso non sarebbe stato aperto per noi. Se non ci fosse la croce, la morte non sarebbe stata vinta, l'inferno non sarebbe stato spogliato.
È dunque la croce una risorsa veramente stupenda e impareggiabile, perché, per suo mezzo, abbiamo conseguito molti beni, tanto più numerosi quanto più grande ne è il merito, dovuto però in massima parte ai miracoli e alla passione del Cristo. È preziosa poi la croce perché è insieme patibolo e trofeo di Dio. Patibolo per la sua volontaria morte su di essa. Trofeo perché con essa fu vinto il diavolo e col diavolo fu sconfitta la morte. Inoltre la potenza dell'inferno venne fiaccata, e così la croce è diventata la salvezza comune di tutto l'universo.
La croce è gloria di Cristo, esaltazione di Cristo. La croce è il calice prezioso e inestimabile che raccoglie tutte le sofferenze di Cristo, è la sintesi completa della sua passione. Per convincerti che la croce è la gloria di Cristo, senti quello che egli dice: «Ora il figlio dell'uomo è stato glorificato e anche Dio è stato glorificato in lui, e lo glorificherà subito» (Gv 13, 31-32).
E di nuovo: «Glorificami, Padre, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse» (Gv 17, 5). E ancora: «Padre glorifica il tuo nome. Venne dunque una voce dal cielo: L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò» (Gv 12, 28), per indicare quella glorificazione che fu conseguita allora sulla croce. Che poi la croce sia anche esaltazione di Cristo, ascolta ciò che egli stesso dice: Quando sarò esaltato, allora attirerò tutti a me (cfr. Gv 12, 32). Vedi dunque che la croce è gloria ed esaltazione di Cristo.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Multiculturalismo, dai frutti velenosi.

Anonimo ha detto...

"Se arrestano delinquenti con troppa veemenza, finiscono indagati.
Quando in 3 o 4 devono fermare il clandestino che scalcia e morde, c'è sempre una "progressista" che pur di cercare di metterli nei guai riprende tutto con lo smartphone nella custodia rossa, mentre la si sente squittire stizzita:
"Piano!!! Poverino, fugge dalle guerre! Fate piano!"
Quando si difendono sparando al ROM che ha appena tentato di investirli al posto di blocco, finiscono sotto processo.
Il taser non glielo hanno dato, perchè potrebbe essere lesivo della dignità dei delinquenti.
Sui social abbondano le insegnanti scolastiche progressiste, gli intellettuali, ed ora perfino un esponente di governo, che li coprono di insulti.
Quando sfilano alla festa della Repubblica, c'è una nota esponente politica che con una smorfia di disgusto volge lo sguardo altrove, e c'è chi dedica la manifestazione ai ROM.
Quando finiscono in ospedale per le coltellate ricevute in stazione centrale durante il controllo del clandestino senza fissa dimora, i giornalisti si preoccupano che il clandestino non sia stato maltrattato, e si finisce con quest'ultimo che viene rilasciato mentre gli agenti sono ancora sotto ai ferri a farsi ricucire.
Se c'è la vedova di un Carabiniere a cui far visita, prima si va in carcere a trovare i suoi assassini, perchè per una certa ideologia politica, le priorità sono importanti.
Nelle manifestazioni violente c'è chi vorrebbe schedare loro piuttosto che i delinquenti che manifestano con spranghe, molotov, e bombe carta, e pur di criminalizzarli è stato introdotto il "reato di tortura", grazie al quale ogni spacciatore con un minimo di fantasia, può dilettarsi nel vedere finire indagati quelli che lo hanno disturbato arrestandolo.
Rischiano di pagare più loro facendo un giro sulla moto d'acqua assieme al figlio di Salvini, di quanto tra sconti di pena ed attenuanti culturali non pagherà il macellaio Innocent Oseghale.
Sono costretti a lavorare con i guanti da maggiordomo mentre fermano trogloditi abituati da secoli a dirimere ogni controversia a colpi di machete, perchè se durante le colluttazioni negli arresti solo alzano la voce, o gli scappa un buffetto, o qualche "parolina proibita" dal neo sillogismo del politicamente corretto, sono praticamente rovinati.
Ecco, oggi Pierluigi e Matteo, Poliziotti poco più che trentenni, hanno fatto una delle poche cose che in questo paese malato possa fare un Poliziotto, senza urtare troppo la sensibilità dei "progressisti" di una certa parte politica.
Rispetto per i due agenti morti a Trieste.
Disprezzo assoluto per un'ideologia aberrante e patologica, capace di ostentare un ipocrita e subdolo rispetto per le divise, solo quando il berretto d'ordinanza sta sopra una bara.
E nemmeno sempre......"
Fabio Armano su Fb

Ancora sui nostri poliziotti uccisi ha detto...

"Le manette solo in caso di "evidente e concreta pericolosità del soggetto", altrimenti non vanno utilizzate. Anche se il "soggetto" è un fermato, come si dice in gergo. Le fascette in plastica? Per amor del cielo. Certo, le usano le polizie di tutta Europa. Ma in Italia, no. Sarebbe da fascisti. Se li addestriamo a usare bene le armi, alla difesa personale, all'uso di nuove tecniche di immobilizzazione e "messa in sicurezza" stiamo allevando dei fanatici. Se usano le camere di sicurezza "senza che vi siano misure coercitive in atto" commettono un abuso. La verità è che la morte dei due agenti a Trieste è figlia di una mancata presa di responsabilità dello Stato italiano. Figlia del politicamente corretto, dell'abbandono, del "Collé, non lo ammanettare. Pure se è agitato, finisce che qualcuno ci filma col cellulare e finiamo sotto". Perché, amici miei, non abbiamo superato un cazzo. Perché in Italia, dopo il '45, ideologicamente, è stata alimentata la paura per la divisa. Nera, grigia, blu. È pur sempre una divisa: deve essere odiata. Non piangeteli ora. Evitate alle famiglie questa ipocrisia. L'Italia è piena di Matteo e Pierluigi. Chi lavora con una divisa va aiutato da vivo. Non commiserato da morto"

Giancarlo Palombi, giornalista.

Anonimo ha detto...

Quelli che hanno okkupato lo stato, gli organi di stampa, le banche e quelli che hanno okkupato la chiesa bisogna mandarli a casa. Basta. Ormai le chiacchiere stanno a zero. Non si può assistere, in silenzio, a questa distruzione, a questa corruzione, a questa manipolazione continua, all'indottrinamento-senza-darlo-a-vedere, a questa presa per i fondelli in ogni ambito dell'umano; ormai siamo nell'ambito della legittima difesa. Dobbiamo difenderci, ne va della vita temporale e della vita eterna nostra, dei nostri figli, dei nostri nipoti e dei nostri amici ormai anziani che, oggi stesso, corrono il rischio di cadere in mani impure, eretiche, folli.

Anonimo ha detto...

SILENZIO!
( di Fabio Armano )

"Se arrestano delinquenti con troppa veemenza, finiscono indagati.
Quando in 3 o 4 devono fermare il clandestino che scalcia e morde, c'è sempre una "progressista" che pur di cercare di metterli nei guai riprende tutto con lo smartphone nella custodia rossa, mentre la si sente squittire stizzita:
"Piano!!! Poverino, fugge dalle guerre! Fate piano!"
Quando si difendono sparando al ROM che ha appena tentato di investirli al posto di blocco, finiscono sotto processo.
Il taser non glielo hanno dato, perchè potrebbe essere lesivo della dignità dei delinquenti.
Sui social abbondano le insegnanti scolastiche progressiste, gli intellettuali, ed ora perfino un esponente di governo, che li coprono di insulti.
Quando sfilano alla festa della Repubblica, c'è una nota esponente politica che con una smorfia di disgusto volge lo sguardo altrove, e c'è chi dedica la manifestazione ai ROM.
Quando finiscono in ospedale per le coltellate ricevute in stazione centrale durante il controllo del clandestino senza fissa dimora, i giornalisti si preoccupano che il clandestino non sia stato maltrattato, e si finisce con quest'ultimo che viene rilasciato mentre gli agenti sono ancora sotto ai ferri a farsi ricucire.
Se c'è la vedova di un Carabiniere a cui far visita, prima si va in carcere a trovare i suoi assassini, perchè per una certa ideologia politica, le priorità sono importanti.
Nelle manifestazioni violente c'è chi vorrebbe schedare loro piuttosto che i delinquenti che manifestano con spranghe, molotov, e bombe carta, e pur di criminalizzarli è stato introdotto il "reato di tortura", grazie al quale ogni spacciatore con un minimo di fantasia, può dilettarsi nel vedere finire indagati quelli che lo hanno disturbato arrestandolo.
Rischiano di pagare più loro facendo un giro sulla moto d'acqua assieme al figlio di Salvini, di quanto tra sconti di pena ed attenuanti culturali non pagherà il macellaio Innocent Oseghale.
Sono costretti a lavorare con i guanti da maggiordomo mentre fermano trogloditi abituati da secoli a dirimere ogni controversia a colpi di machete, perchè se durante le colluttazioni negli arresti solo alzano la voce, o gli scappa un buffetto, o qualche "parolina proibita" dal neo sillogismo del politicamente corretto, sono praticamente rovinati.
Ecco, oggi Pierluigi e Matteo, Poliziotti poco più che trentenni, hanno fatto una delle poche cose che in questo paese malato possa fare un Poliziotto, senza urtare troppo la sensibilità dei "progressisti" di una certa parte politica.
Rispetto per i due agenti morti a Trieste.
Disprezzo assoluto per un'ideologia aberrante e patologica, capace di ostentare un ipocrita e subdolo rispetto per le divise, solo quando il berretto d'ordinanza sta sopra una bara.
E nemmeno sempre..."
Cit. Fabio Armano

Anonimo ha detto...

Silvana De Mari:

I due poliziotti di Trieste sarebbero ancora vivi se l’arrestato fosse stato portato in questura ammanettato dietro la schiena e bendato, come fanno in altre nazioni, dove hanno ben chiaro che la priorità è la sicurezza dei poliziotti. Loro sarebbero vivi e il rapinatore non sarebbe diventato un assassino. Quindi tutte le anime belle che ci spiegano che le manette e la benda sono cose cattive non hanno nessun idea di cosa sia il pericolo. Le persone arrestate spesso hanno problemi mentali per cui fanno cose imprevedibili.

Da Fb ha detto...

Se gli metti le manette sei stronzo perché li arresti, se lo bendi sei un cattivo perché lo stai trattando male, se gli tiri un pugno sei un violento, se sei disarmato sei un coglione perché non si va disarmati, se tiri fuori la pistola sei un esaltato e vai a processo, e per finire se ti prendono la pistola e ti sparano la colpa è tua perché non sei capace a fare il tuo mestiere...
MA ALLORA FATELO VOI STO CAZZO DI MESTIERE!

PS: fatela finita con sti riposa in pace, perché in pace si riposa a casa nel proprio letto, non in una cassa di legno!

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=qDO3w09q92Y

Diego Fusaro - Roberto Gualtieri, il ministro della repressione economica della UE (5.9.2019)

dal minuto 2:20

Siamo stanchi di affanni e di tristezze ha detto...

....Ma siccome : "la polizia italiana e' polizia cilena "....
.....D'Alema dixit

.....Ma siccome : " ma chi ti credi di essere Serpico"?......
.....Andreotti dixit al Vigile urbano che ligio al proprio dovere aveva elevato la multa al suo autista...

......Ma siccome .....

Anonimo ha detto...

Per nostra fortuna abbiamo chi ci difendera' dai maschiacci trasbordati qui dai cattivoni del piddì :

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10219416418191570&set=gm.2192273130877000&type=3&theater&ifg=1

Guarda come sono armati..

mic ha detto...

L'assasino e il fratello sono di colore e provengono dalla Germania. Bisogna vedere se la loro cittadinanza dominicana è originaria o acquisita. Inoltre risulta ridimensionata l'ipotesi della follia accreditata dai soliti media buonisti
http://m.ilgiornale.it/news/cronache/trieste-furia-killer-conto-8-agenti-e-scricchiola-lalibi-1763946.html

Anonimo ha detto...

Allora hanno trasbordato dall'Africa barconi di folli ?

Anonimo ha detto...

Sul sito di Marcello Veneziani sono presenti articoli che cascano a pennello sui temi presi in esame.