Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 25 settembre 2011

Erfurt: il Papa incontra l'ultimo sacerdote sopravvissuto a Dachau e a Friburgo: contesta le contestazioni

Due semplici flash rispetto alle intense giornate del viaggio del Papa in Germania. Del resto cercherò di fare con calma una sintesi meditata cogliendo gli spunti più significativi.

Al termine della messa celebrata ad Erfurt, il Papa ha incontrato il novantottenne monsignor Hermann Scheipers, che è l'ultimo sacerdote sopravvissuto al campo di sterminio di Dachau. Ne ha dato notizia l'Osservatore Romano, precisando che "il Papa si è intrattenuto alcuni momenti con l' anziano prete portato nella Domplatz sulla sua sedia a rotelle".

Il lager di Dachau era considerato il "campo dei preti": tra il 1933 e il 1945 vi furono imprigionati 2.700 religiosi cattolici, più di mille dei quali persero la vita. Tanto che dopo il 1940 fu creato un "blocco per preti".

In proposito il sacerdote e ex prigioniero Scheipers ricorda: "Il fatto di vivere insieme tra preti era un gran bene. Potevamo farci forza e incoraggiarci a vicenda. Quando non eravamo stremati potevamo discutere, spiegare i testi e meditare. Recitavamo il Rosario. La fonte migliore per raccogliere le nostre forze spirituali era la cappella in cui ogni giorno, prima del lavoro verso le tre e mezzo del mattino, potevamo celebrare la messa e la domenica talvolta anche dilungarci in bellissime celebrazioni". © Copyright (AGI)
[Altro che il trito e tristo slogan «Meno messe, più messa», divenuto oggi tragica realtà, il cui “costo spirituale” è indicibile].

Friburgo, 24 settembre
Il Papa contesta le richieste di riforma della Chiesa che emergono da gruppi di cattolici nel mondo tedesco. Benedetto XVI, in particolare, usa l'arma dell'ironia per prendere le distanze dall'associazione di base 'Noi siamo Chiesa' (Wir sind Kirche) nata in Austria sulla scia di un noto caso di pedofilia che coinvolse negli anni scorsi il cardinale di Vienna Herman Groer.

«Quando diciamo 'Noi siamo Chiesa' è vero», ha detto il Papa in un discorso ai seminaristi incontrati a Friburgo. «Noi lo siamo, non lo è chiunque. Ma il 'Noi' è lungi dall'essere quel gruppo che lo sostiene. Il 'Noi' è l'intera comunità dei credenti, oggi e in tutti i luoghi e tempi. E io dico sempre: Nella comunità dei credenti, sì, ci sono per così dire le richieste delle legittime maggioranze, ma non ci può mai essere una maggioranza contro gli Apostoli, contro i Santi. In questo caso si tratta di una falsa maggioranza». «Noi siamo Chiesa: Siamolo, siamolo proprio per il fatto che ci apriamo e andiamo al di là di noi stessi per stare con gli altri», in Cristo, Capo del Corpo Mistico che, inseparabilmente unito a Lui, è la Chiesa...

Oltre a 'Noi siamo Chiesa', sappiamo cosa si muove in Germania. Secondo Benedetto XVI, del resto, «in Germania la Chiesa è organizzata in modo ottimo. Ma, dietro le strutture - si è chiesto - vi si trova anche la relativa forza spirituale, la forza della fede in un Dio vivente?». «Sinceramente dobbiamo però dire che c'è un'eccedenza delle strutture rispetto allo Spirito». Per il Papa, «la vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale è una crisi di fede». «Se non arriveremo ad un vero rinnovamento nella fede - egli ha scandito con chiarezza - tutta la riforma strutturale resterà inefficace».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...non ci può mai essere una maggioranza contro gli Apostoli, contro i Santi.

Inoltre, poiché la Verità non è figlia del consenso, nella Chiesa non può e non deve prevalere la maggioranza, ma la Verità confermata dal Supremo Pastore.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Queste son parole da Papa. Anche se noto un eccessivo ottimismo nel sottolineare la bontà dell'organizzazione della Chiesa in Germania. "La casta" forse, ma la Chiesa" non mi sembra. Per questo è bene rimarcare nel resto del discorso la domanda retorica sulla'esistenza della spiritualità e della fede cattolica dietro l'efficientismo di facciata.
Di veramente cattolico in Germania è rimasto poco, anche e soprattutto nel clero.