Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 24 maggio 2013

Ratzinger sta terminando l'enciclica sulla Fede che passerà al suo successore


Le news da Andrea Tornielli. Beh, se la notizia è attendibile, finalmente vedremo qualcosa di scritto e non estemporaneo. E dunque avremo maggiori elementi...
Il vescovo di Molfetta: Ratzinger sta terminando la lettera, che passerà al suo successore. E rivela anche che Bergoglio sta pensando a un testo sulla povertà. [...]
Monsignor Martella ha descritto l'udienza con Francesco e ha riportato il dialogo con lui, affermando che il Papa «ha voluto fare una confidenza, quasi una rivelazione». «Benedetto XVI - scrive il vescovo - sta terminando di scrivere l’enciclica sulla fede che sarà firmata da Papa Francesco». «In seguito - ha aggiunto - intenderà egli stesso approntare la sua prima enciclica sui poveri: "Beati pauperes!" La povertà – ha precisato - intesa non in senso ideologico e politico, ma in senso evangelico». [...]

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Non intendevo e non intendo fare da "cassa di risonanza" delle varie 'voci' che si intrecciano nel circuito mediatico (stampa e on line).
Riguardo a questa, vedremo se finalmente riusciremo ad avere una nozione di vera povertà evangelica e non solo riferita alle periferie.

Luisa ha detto...

Ancora un vescovo che non ha nel suo vocabolario e nella sua coscienza le parole "confidenzialità" e "riservatezza".
Il Papa gli fa una confidenza e lui la spiattella sul suo giornaletto diocesano.
Che cosa non si farebbe per avere un quarto d`ora di "celebrità"!

Anonimo ha detto...

Due papi e due encicliche?

Jacobus ha detto...

"Due papi e due encicliche?"


Finora l'unico caso nella storia che un Papa scrive un'enciclica per il suo successore...

Nonchè l'insolito destino di Benedetto XVI che ha fatto per tanti anni il teologo del suo predecessore e ora lo fa per il suo successore.

Anonimo ha detto...

Due papi e due encicliche?

Il Papa è uno, anche se la figura di "papa emerito" sancita dall'annuario pontificio è abbastanza 'anomala'.
In ogni caso è normale che l'enciclica porti la firma del papa "regnante", se ancora si può definire così.

Anonimo ha detto...

E, more solito, p. Lombardi smentisce. Chi racconta balle?

Latinista ha detto...

"ora lo fa per il suo successore"

Magari...

non è un processo alle intenzioni ma... ha detto...

anche oggi....
prima lettura "comoda", vangelo "scomodo" (sul matrimonio...adulterio...)
e il santo padre preferisce ...la prima lettura...per il fervorino del mattino.
La strada pare proprio quella che sospettiamo...

Anonimo ha detto...

Non capisco cos'abbia da smentire Lombardi.
Si sapeva che Benedetto stava scrivendo l'enciclica che doveva uscire nell'anno della Fede.
E allora? Mi pare normale che lui (o anche altri) possa completarla perché poi esca con la firma del papa "regnante".

Anonimo ha detto...

Padre Lombardi ha solo smentito che Benedetto stia lavorando all'enciclica.
Ma allora due sono le cose: o il vescovo di Molfetta ha capito o riferito male o è il papa ad essersi espresso male... E che bisogno c'era di precipitarsi a smentire.

Luisa ha detto...

Sono OT, ogni tanto apro il sito Vatican Insider, c`è di tutto, oggi leggo un articolo di una giornalista di cui dimentico il nome, che parla di
"Un altro tassello del grande mosaico costituito dal dialogo ecumenicodi tassello nel dialogo ecumenico " a proposito del messaggio dei cattolici la festa buddista di Vesakh.

Che cos`è il dialogo ecumenico?
Ecumenico sta per che cosa?
Chi sono i protagonisti di quel dialogo, sempre più fai da te?
Lo sono i buddisti, gli induisti, i giainisti?
Ignoranza e confusione.
Mah!

Luisa ha detto...

Per quel che riguarda la reazione stizzita di P. Lombardi c`è ben poco da dire, se non che è lamentevole.
Sono terrorizzati all`idea che passi nel pubblico l`idea che ci sono due Papi.
Benedetto XVI ha voluto e cominciato quell`Enciclica, da lui non sapremo mai se ci sta lavorando ancora, quel che è certo è che se il suo contributo non sarà strapazzato dai vari ghost writer, chi seguiva con attenzione il suo Magistero saprà riconoscere lo stile e il pensiero di Benedetto XVI.

Daniele ha detto...

Se in Vaticano fossero terrorizzati all`idea che passi nel pubblico l`idea che ci sono due Papi, ci avrebbero risparmiato le immagini di Francesco e Benedetto XVI insieme e tutta una serie di notizie che poco hanno aiutato a metabolizzare questa insolita (e dolorosa) situazione.

Credo siano in totale confusione e, quel che più temo, in totale anarchia. Non si sa chi comanda, chi dovrebbe sembra non volerlo fare; ognuno fa quel che vuole, prendendosi i suoi momenti di gloria e le rispettive retribuzioni.

Unknown ha detto...

Se è vero che Benedetto Xvi sta ancora lavorando o collaborando alla stesura dell'Enciclica siamo davanti ad un chiaro fenomeno di diarchia, perché un'enciclica è un atto magisteriale riservato al solo Pontefice. Spero che siano soltanto voci di corridoio.

Unknown ha detto...

Tutto ciò è geniale!!

Como ho fatto a non pensarci subito.

Un'enciclica completata dal "Papa emerito", oppure scritta dal Sommo Pontefice in collaborazione con il Papa emerito è un'idea degna dei più grandi mistificatori.

Perfetto.

La prossima mossa? Il consesso degli otto "saggi" cardinali nominato da Bergoglio prepara un'enciclica e poi il Papa vi appone la sua firma. E così abbiamo realizzato la collegialità tanto cara a Ratzinger quanto a Bergoglio. Sarà quindi applicato il capoverso della Lumen Gentium 22/b che indica una piena e suprema potestà dell'ordine dei Vescovi se il Romano Pontefice è consenziente.
Questa dottrina nuova rispetto alla tradizione della Chiesa potrebbe essere introdotta a pieno titolo senza fare eccessive rivoluzioni ma accettando la prassi secondo la quale basta che il Papa apponga la firma su un'enciclica per renderla autentico magistero magistero papale.

E cosi la Vaticano s.r.l, creerà il primo Pontefice a responsabilità limitata; non che non sia già in atto da anni ma almeno la forma finora si era salvata.

Anonimo ha detto...

E noi, Juan?

Anonimo ha detto...

Come l'hai messa tu, Juan, il discorso cambia in linea di principio, ma in ogni caso, le encicliche e i documenti papali non sono sempre state il frutto del lavoro di équipes di teologi?
Certo molti Papi ci hanno inserito anche il loro 'genio' più o meno accentuato e, in qualche caso, sono stati anche gli estensori materiali, ma questo discorso del "magistero collegiale" è davvero inquietante.

Unknown ha detto...

Ciao Mic,
rispondo solo ora perché non sono stato bene (influenza).

L'importanza dei teologi nel magistero è una cosa che ha preso piede dal Concilio, al quale furono invitati anche loro e, come è noto, ebbero un forte peso nello sviluppo della teologia conciliare. In realtà ci vorrebbe ben più di un commento per approfondire la differenza fra i teologi preconciliari e post-concilari, gli uni che interpretano le cose di Dio in modo autonomo e senza volere limiti "dalle briglie del Magistero", gli altri che approfondivano la scienza di Dio in linea e sottomessi al Magistero. Che grande differenza!

Ma a prescindere da questo, una cosa è consultare qualcuno su qualche tematica, altra cosa è far redigere o redigere assieme un documento. E qui credo che non vi siano difficoltà nell'ammettere che è un segnale molto inquietante la questione dell'enciclica sulla Fede.
Ormai sono abituato al fatto che le più grandi rivoluzioni nella Chiesa avvengono in sordina, come una cosa normale, il tempo scorre e le consuetudini si radicano, gli atti si consolidano e cambiano la tradizione. Pensa solo ad Assisi 1,2,3: un'offesa a Dio incredibile il cui sdegno divino si è manifestato nel far tremare quelle terre per anni, ma tanto tutto continua nella normalità e si compiono sacrilegi, delitti, offese, stravolgimenti della tradizione in nome del Concilio.

Anonimo ha detto...

Grazie Juan, comprendo.
Sei stato molto chiaro. Purtroppo è così...