Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 26 maggio 2013

Tra confidenze ed esorcismi, un Francesco tutto da decifrare

Spunti interessanti offerti da Sandro Magister. Mi limito a quelli sulla Liturgia, sempre più sconfortata dallo stile, ma soprattutto dall'atteggiamento pastorale dei vescovi citati che, purtroppo, mi pare rispecchi lo standard odierno e non solo in Puglia o in Italia.

Tra i vescovi italiani recatisi da Francesco in visita “ad limina”, quelli della Puglia sono stati i più loquaci nel riferire cose dette loro dal papa.

Non c’è stata solo la “rivelazione” – poi in parte contraddetta da padre Federico Lombardi – del vescovo di Molfetta Luigi Martella su due encicliche in viaggio: la prima, sulla fede, firmata dall’attuale papa ma scritta dal predecessore, che la starebbe tutt’ora ultimando nel suo romitorio; e la seconda, sulla povertà, tutta ad opera del papa regnante.

Ci sono state anche delle indiscrezioni riguardanti la liturgia.
  1. Ha cominciato l’arcivescovo di Bari, Francesco Cacucci, che alla Radio Vaticana ha dichiarato che papa Francesco avrebbe esortato i vescovi a “vivere il rapporto con la liturgia con semplicità e senza sovrastrutture”.
  2. Poi è stata la volta del vescovo di Conversano e Monopoli, Domenico Padovano, il quale ha raccontato al proprio clero che i vescovi pugliesi si erano lamentati col papa per l’opera di divisione creata dentro la Chiesa dai paladini della messa in rito antico.E che cosa avrebbe loro risposto il papa?
    Stando a quanto riferito da monsignor Padovano, Francesco li avrebbe esortati a vigilare sugli estremismi di certi gruppi tradizionalisti, ma anche a fare tesoro della tradizione e a farla convivere nella Chiesa con l’innovazione. Per spiegare meglio quest’ultimo punto, il papa avrebbe portato il proprio esempio:
    “Vedete? Dicono che il mio maestro delle cerimonie papali [Guido Marini] sia di stampo tradizionalista; ed in molti, dopo la mia elezione, mi hanno invitato a sollevarlo dall’incarico e sostituirlo. Ho risposto di no, proprio perché io stesso possa fare tesoro della sua preparazione tradizionale e contemporaneamente egli possa avvantaggiarsi, allo stesso modo, della mia formazione più emancipata”.
    Se autentiche, sono parole istruttive circa lo spirito liturgico e lo stile di celebrazione dell’attuale papa. Ma non è sicuro in che senso i vescovi pugliesi le abbiano interpretate.
  3. Un altro di loro, quello di Cerignola e Ascoli Satriano, Felice Di Molfetta, già presidente della commissione della CEI per la liturgia, in un messaggio alla sua diocesi ha scritto tra l’altro:
    “Non ho mancato di rallegrarmi col papa per lo stile celebrativo che ha assunto; uno stile ispirato alla ‘nobile semplicità’ sancita dal Concilio, manifestando particolare attenzione all’argomento e sul quale non sono mancate da parte sua considerazioni di alto profilo teologico-pastorale, condivise da tutti i confratelli presenti.
    “Ho goduto tanto per il dialogo intessuto, essendomi occupato da una vita nell’insegnamento della teologia liturgica e sacramentaria, nel cogliere l’interesse del Santo Padre su questo vitale aspetto del ministero petrino, da lui esercitato sia nelle celebrazioni feriali a Santa Marta sia in quelle solenni nella Basilica Vaticana come per la canonizzazione degli 800 martiri di Otranto: una celebrazione contenuta nel tempo e nell’insieme del suo svolgimento rituale.
    “Papa Francesco, alla luce di certi fenomeni del recente passato in cui sono state registrate sul piano liturgico non poche derive, ha esortato noi vescovi, riferendoci anche alcuni esempi concreti, a vivere il rapporto con l’azione liturgica, in quanto opera di Dio, da veri credenti al di là di ogni tronfio cerimonialismo, pienamente consapevole che la ‘nobile semplicità’ di cui parla il Concilio, non è sciatteria ma Bellezza, bellezza con la ‘B’ maiuscola”.
Ma arruolare papa Francesco tra le file dei progressisti anche in campo liturgico è per lo meno azzardato. Non risulta affatto, in particolare, che egli sia ostile alla liberalizzazione della messa in rito antico, decisa da Benedetto XVI col motu proprio “Summorum pontificum” del 2007.
Mentre è certo che proprio monsignor Di Molfetta fu quell’anno uno dei più combattivi critici di quel motu proprio, prima e dopo la sua pubblicazione.
Giudicava la messa in rito antico “incompatibile” con quella postconciliare e si diede da fare, senza successo, perché la CEI producesse una nota interpretativa – in senso restrittivo – della “Summorum pontificum”. ...
[Beh, la nota interpretativa Universae il senso restrittivo lo ha avuto, eccome! Non sarà, a dire di Magister un successo di mons. Di Molfetta, ma di certo è stato un successo di molti che la pensano come lui.]

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, la nota interpretativa Universae il senso restrittivo lo ha avuto, eccome!
Non sarà, a dire di Magister un successo di mons. Di Molfetta, ma di certo è stato un successo di molti che la pensano come lui.

Luisa ha detto...

Riporto qui il mio commento, già messo nel thread precedente:

Quando sono vescovi, acerrimi nemici del Summorum Pontificum, a riportare le parole di Papa Bergoglio sulla Liturgia, che credibilità possono avere?

“vivere il rapporto con la liturgia con semplicità e senza sovrastrutture”.

E vlan uno schiaffo a Papa Benedetto.

Povere vittime che vanno a lamentarsi dal Papa della divisione che portano i fedeli legati alla Messa nella forma straordinaria!
E un altro graffio a Benedetto XVI che l`ha liberalizzata.
La divisione non sono forse questi vescovi ribelli che hanno fatto di tutto per impedire l`applicazione del SP, che hanno sbattuto in faccia le porte ai cattolici che avevano l`ardire di domandare quel che era un loro diritto?
E non illudetevi, non crediate che quando Molfetta scrive:

"Papa Francesco, alla luce di certi fenomeni del recente passato in cui sono state registrate sul piano liturgico non poche derive, ha esortato noi vescovi, riferendoci anche alcuni esempi concreti, a vivere il rapporto con l’azione liturgica, in quanto opera di Dio, da veri credenti al di là di ogni tronfio cerimonialismo, pienamente consapevole che la ‘nobile semplicità’ di cui parla il Concilio, non è sciatteria ma Bellezza, bellezza con la ‘B’ maiuscola"

si riferisca agli abusi liturgici commessi nelle parrocchie con la Messa nella forma ordinaria, non pensa allo scempio liturgico tollerato e incoraggiato, noooooo, pensa a chi si lascia andare al "tronfio cerimonialismo"!
Patetici, caricaturali, ma sono questi i Custodi della Liturgia che non solo sono stati incapaci di proteggerla dalle manipolazioni arbitrarie ma le hanno legittimate, anche con la loro presenza.

Qel che è successo a Genova, legittimato dal card. Bagnasco, è lo specchio dello stato comatoso della Chiesa, e l`Italia non sembra far eccezione.

Ancora aggiungere che Jorge Bergoglio è tutto salvo un amico del SP, è vero che ha subito permesso l`applicazione del SP ma per poi snaturarlo completamente con il risultato che, a parte la FSSPX, no c`è più nessuna Messa Tridentina a Buenos Aires.
Mi piacerebbe sapere che cosa intende per "formazione più emancipata" grazie alla quale Monms. Marini potrebbe avvantagiarsi!

Anonimo ha detto...

Si, tutto da decifrare!
Intanto oggi (domenica) si è fatto benedire dai bambini chinandosi davanti a loro come il 13 marzo...
Riscuote tanto successo in tutti per il modo di parlare semplice e catechetico...ma intanto un po' alla volta si demolisce...lentamente...
Chissà come ha dato la prima comunione...se in mano o in bocca...

Luisa ha detto...

Ai bambini, in piedi e sulla lingua.

RIC ha detto...

"Dicono che il mio maestro delle cerimonie papali [Guido Marini] sia di stampo tradizionalista; ed in molti, dopo la mia elezione, mi hanno invitato a sollevarlo dall’incarico e sostituirlo"..

Un bell'avvertimento per il povero Marini..

RIC ha detto...

Dei Tradizionalisti ovviamente si può sempre parlar male. Di questi invece...

http://www.laportelatine.org/mediatheque/videotheque/laportelatine/dominicains_lady_gaga_1205

Seraafino ha detto...

mic ha detto...
Beh, la nota interpretativa Universae il senso restrittivo lo ha avuto, eccome!
Non sarà, a dire di Magister un successo di mons. Di Molfetta, ma di certo è stato un successo di molti che la pensano come lui.
26 maggio 2013 21:57
Forse il senso è che, dal punto di vista di mons. Di Molfetta, non è ancora abbastanza restrittiva, come voleva lui.

Anonimo ha detto...

Continuo a sostenere che ne vedremo delle belle...
Quanto alla presunta frase su mons. Marini, dico presunta...non vorrei che si trattasse della solita illazione vedi enciclica a quattro mani..., non mi sorprenderebbe più di tanto. Rispecchia un certo pensiero nemico della chiesa che tende a cambiare dal di dentro persone o realtà scomode per allinearle...(vedi vari istituti ecclesia Dei...o il mancato accordo con la FSSPX) e renderle meno nocive alla causa.......

Luisa ha detto...

O quanto è bella questa Chiesa, quanto irradia luce e speranza, quanto i suoi responsabili sono guide sicure e fidate, e non son di meno i giornali dei vescovi che non possono e non devono disturbare il politcamente corretto, Chiesa del mondo che va a braccetto col mondo, che danza col mondo.
Dico questo, e sono OT, perchè ieri al Festval di Cannes ha ricevuto la Palma d`oro un porno lesbico, con lunghe scene più che esplicite, fra due donne di cui una ha 15 anni!
Ebbene stamattina apro il sito on-line del giornale La Croix ( l`Avvenire francese), curiosa di vedere come il giornale dei vescovi commenta quel premio...risultato?
Il giornale mette quella notizia in prima pagina limitandosi a dire che il film racconta la passione bruciante fra due donne, definendolo opera radicale e disturbante.
Così vanno le cose, e perchè i vescovi ci parlerebbero di peccato, di morale, di etica, perchè dovrebbero assumere le loro responsabilità se, facendolo, si attirerebbero i fulmini di quel mondo dietro al plauso del quale corrono o che non vogliono irritare?

Anonimo ha detto...

Aiuto!
Anche oggi la prima lettura è compromettente...ma il papa sorvola....
Visto qualche stralcio del funerale di don Gallo....quanti danni può fare un prete alle anime! ...oltre che alla sua.

Anonimo ha detto...

Ma lo hai visto il film Luisa? O lo condanni solo perché parla di qualcosa che per te è peccato? !5 anni? E a quanti anni si è pronti per l'amore? Il film è stato giudicato da Avvenire, prima che vincesse, come il migliore in concorso da Avvenire. Questi sono atteggiamenti superficiali e moralistici che nuocciono gravemente alla causa della tradizione.

sam ha detto...

L'anonimo è un fake o qui davvero qualcuno chiama "amore" un rapporto lesbico a 15 anni?
L'anonimo è un fake o la "lobby gay" della chiesa fa capolino anche in questi blog?
Non trovo conferme riguardo la citata recensione di Avvenire, tuttavia, dopo quel che è successo a Genova, non mi sorprenderebbe affatto. Amen, sono posizioni di retroguardia... l'aria nuova spira dalla Francia, non dal Festival di Cannes, ma dalle folle oceaniche della Manif pour Tous.

Anonimo ha detto...

Ma lo hai visto il film Luisa? O lo condanni solo perché parla di qualcosa che per te è peccato? !5 anni? E a quanti anni si è pronti per l'amore?

Anonimo che accusa gli altri di "moralismo". L'ha capito o no che si tratta di amore omosessuale che lei pretende far passare come cosa normale? E il termine "normale" credo non debba perdere di cittadinanza né dalla lingua né dal sentire della nostra civiltà, con tutto il rispetto per il peccatore ma con chiara valutazione nei confronti del peccato...

rosa ha detto...

se un uomo ha rapporti con una 15enne commette un reato, anche in francia. se lo fa una donna, premiano a cannes. ma si rende conto? per non parlare di etica, diritto naturale, fede e dottrina cristiana.
e condannare un film del genere farebbe male alla tradizione ??!!
Rosa

Anonimo ha detto...

l'aria nuova spira dalla Francia, non dal Festival di Cannes, ma dalle folle oceaniche della Manif pour Tous.

E' vero. Sabato 25 c'è stata una manifestazione di sostegno anche qui a Roma.

Ho cercato notizie su com'è andata ieri su Le Forum Catholique, ma scopro che ha subito l'ennesimo attacco di hackeraggio.
Tre vescovi Francesi erano di scuro presenti.

Marco P. ha detto...

"......Giudicava la messa in rito antico “incompatibile” con quella postconciliare.......".

sam ha detto...

Guarda e gioisci... oltre un milione di persone. Le cifre sparate dalle autorità sono clamorosamente smentite dalle immagini.

http://www.lamanifpourtous.fr/fr/

Anonimo ha detto...

Nel tessuto sociale c'è una parte sana che non mancherà di produrre frutti - e speriamo che questo avvenga sempre più consapevolmente nel Signore. Anche se al momento è difficile vederli.

dal web ha detto...

...
L’episcopato francese ha sempre mantenuto un rapporto molto equilibrato verso le manifestazioni della Manif pour tous, ben sapendo le diversità di opinione che esistono anche tra i cattolici di Francia. Alla vigilia della manifestazione di Parigi, però, il vescovo Marc Aillet (Bayonne, Lescar et Oloron) in un messaggio alla diocesi ha preso le difese dei manifestanti, definendolo “un movimento sociale unico nella storia degli ultimi decenni della Francia” per la sua ampiezza, la diversità dei suoi membri, per il suo carattere “non istituzionale, pacifico e responsabile”. L’arcivescovo di Parigi invece, cardinale André Vingt-Trois, in un’intervista alla radio diocesana, è tornato a ribadire l’importanza dei cittadini di esprimere il loro disaccordo con la legge, ma ha posto un interrogativo: “Come investire positivamente tutta la generosità che si è manifestata nei mesi scorsi per generare un lavoro ed un impegno per la qualità della vita familiare?”.
© Copyright Sir

dal web ha detto...

Ma veniamo a un secondo fatto, di natura completamente diversa: Festival di Cannes, vince il film “La vie d’Adelie”, che nei giorni della proiezione ha fatto parlare di sé soprattutto per la lunga e dettagliata scena lesbo delle due protagoniste. Non ho visto il film ma non ho dubbi sul fatto che sia fatto bene e bene interpretato - a volte anche i film porno si dice che lo siano - però ascoltare Radio Vaticana esaltare anche il contenuto del film lascia di stucco. Ecco cosa ha detto il corrispondente da Cannes: “Adèle legge Marivaux e s’interroga sull’amore. Sente il bisogno di un sentimento forte che abiti il suo corpo, ma non ancora l’attrazione fatale, l’affinità che la leghi a un altro essere umano. Nel frattempo prova - prova gli altri e si mette alla prova - forse capisce che può trovare nella sessualità femminile ciò che cerca. Poi l’amore arriva attraverso uno sguardo, un piacere condiviso, un vago desiderio di vivere l’altra persona in profondità”.

Insomma, per Radio Vaticana – che si autodefinisce “la voce del Papa e della Chiesa” – non c’è assolutamente alcun problema, nulla di strano nel fatto che una ragazza si apra all’amore con un’altra ragazza: eterosessuale o omosessuale non fa alcuna differenza, l’importante è l’amore, l’importante è provare. Sicuramente un bel messaggio per gli adolescenti: se anche la radio del Papa si piega all’ideologia omosessualista, cos’altro dobbiamo aspettarci?

Prosegue Radio Vaticana, affermando che il film è “interpretato da due attrici formidabili (Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos), messo in scena con una fluidità che non fa avvertire lo scorrere del tempo, ricco di scene indimenticabili di esplosione dei sentimenti”.
Esplosione di sentimenti? Ecco come la spiega il quotidiano Repubblica: «Lunghissime scene esplicite tra le attrici Lea Seydoux e Adele Excharchopoulous che si amano con estrema varietà, voracità, fantasia di posizioni, quantità di orgasmi. Momenti che "sono necessari a raccontare l'incantamento del loro rapporto", dice il regista».

Non è un problema di moralismo, ma di giudizio: un frutto avvelenato può essere presentato benissimo, nel modo più accattivante possibile, ma resta sempre un frutto avvelenato. E questo va detto con chiarezza, ma ormai il giudizio sembra essere merce rara, anche lì dove ci si aspetterebbe di trovare l’ultimo appiglio, l’ultima resistenza alla mentalità mondana.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-chiesadel-silenzio-6544.htm

Anonimo ha detto...

Anche contro il divorzio e l'aborto ci furono grosse manifestazioni contro ma sappiamo come è finita. Inoltre il 75% dei francesi è stanco di questa polemica, la legge è passata, amen. L'amore omosessuale non è una colpa né è peccato, appartiene alla sfera privata e alla propria identità sessuale. Circa i 15 anni è la natura che decide quando un essere umano è pronto e completo per la riproduzione, e quindi il sesso, non una legge.

Luisa ha detto...

Anonimo, vada a prendere un pò d`aria fresca e, se è cattolico, si rilegga il Catechismo, per il resto inutile commentare, sono solo stupita, scusami mic, di vedere certe inepzie, passare la moderazione,

rosa ha detto...

non e' vero che il 75% dei francesi e' stufo, i sondaggi, come i numeri della partecipazione, sono taroccati, lo dico perche' r' da tempo che seguo la faccenda e sui media francesi,
sul commento sui 15 anni, come donna che ha avuto 15 anni, come madre di una quindicenne e come medico, prima ancora che come cattolica, sono estereffatta.
ma allora tutte le polemiche per berlusca e le presunte minorenni ?
Rosa

Anonimo ha detto...

sono solo stupita, scusami mic, di vedere certe inezie, passare la moderazione,

non avevo ancora fatto in tempo a intervenire.
Servono però per vedere cosa frulla nella testa dei modernisti et similes

Amicus ha detto...

Più che andarsi a prendere un po' d'aria fresca, l'anonimo delle 15.48 dovrebbe (mai letto il Vangelo?) legarsi una macina di pietra al collo e gettarsi nel profondo del mare. Insieme ai suoi beniamini del film-porcata in questione, spacciato per opera d'arte.

rafminimi@infinito.it ha detto...

Più che andarsi a prendere un po' d'aria fresca, l'anonimo delle 15.48 dovrebbe (mai letto il Vangelo?) legarsi una macina di pietra al collo e gettarsi nel profondo del mare. Insieme ai suoi beniamini del film-porcata in questione, spacciato per opera d'arte.
CONTINUO AD AUGURARMI CHE QUElle dell'anonimo di cui sopra siano solo battute sarcastiche (e/o affermazioni stile "domanda retorica"), proprio per meglio ridicolizzare certe tesi.

Andrea Carradori ha detto...

L'intervento di Luisa era troppo bello e l'ho copiato ... http://traditiocatholica.blogspot.it/2013/05/i-vescovi-che-disprezzano-il-magistero.html

Japhet ha detto...


Le parole del Papa così come sono state riportate non fanno altro che confermare che è circondato da antagonisti nei confronti della tradizione.
E tuttavia è un segnale positivo che a Mons. Marini sia permesso di rimanere.
Il problema è che mentre ci può essere continuità nel breve periodo, più a lungo termine potrebbero sempre intervenire delle modifiche.